Ronciglione <strong>Campo</strong> de’ fiori I Ragazzi del Collegio I Ragazzi del Collegio da sx : Francesco Pinelli, Elisa Angeli, Simone Balletti, Lucia Palozzi, Maria Teresa Moretti, Giuseppe Mascini, Giulio Maltempi, Remo Stella, Andrea Pinelli, Federico Bruziches, Gabriele Morandi (seduto) Nel 1996, dopo aver assistito alla rappresentazione de “L’ avaro” di Molière da parte di una compagnia amatoriale di adulti, un gruppo di ragazzini delle quinte elementari di Ronciglione, coadiuvati dalle proprie insegnanti, decise di proporre a loro volta la commedia durante la recita di fine anno scolastico. Furono talmente carini e bravi che venne loro proposto di rappresentare la commedia alla Sala del Collegio , vicina all’attuale scuola media, adibita di volta in volta a sala mostre o conferenze ma, soprattutto, dotata di un palcoscenico con Civita Castellana - Via San Gregorio Fede ed arte nelle edicole votive di Civita Castellana C’è un profondo legame, nel corso dei Tremila anni di storia cittadina, che unisce Civita Castellana ed i suoi abitanti: il forte sentimento religioso dei fedeli. Gli atti di devozione, il culto e le cerimonie celebrative, insieme alle ricorrenze, scandiscono l’incessante passare del tempo, dal periodo dei nostri avi Falisci sino ai nostri giorni. Poco importa se nel corso di questo lungo viaggio sono cambiati i riti, le religioni ed i soggetti di divinazione; fondamentale, nel legame arte e religione è leggere anche nella sovrapposizione stilistica delle nostre chiese, il lungo ed incessante cammino dei credenti “Civitonici.”. Il Duomo, dedicato alla Madonna Annunziata, senza dubbio è il simbolo artistico Pag. 6 adiacenti camerini, particolarmente adatti ad ospitare spettacoli teatrali e di vario genere. A questo punto fu chiesta la collaborazione dei protagonisti de “L’ avaro” visto dai ragazzi e cioè la mia (M.Stella Neri) e quella del Sig. Mario Palozzi, genitori di una ragazza del gruppo. Insieme ad altri genitori, io e Mario , aiutammo i ragazzi alla realizzazione del loro spettacolo, e così, fu l’inizio di tutto. Presi dall’entusiasmo, i ragazzi scoprirono subito un’altra divertente commedia di Molière, “Le furberie di Scapino”, si attribuirono i ruoli e vollero rappresentarla sempre alla Sala del Collegio durante il carnevale del 1997, replicandola ai giardini pubblici di Ronciglione a Luglio dello stesso anno. Si diedero anche un nome:”I ragazzi del Collegio”. Così ogni anno è stata preparata e rappresentata una commedia diversa: a Settembre ’98 “Il Bugiardo” e nel Febbraio del 2000 “Gli innamorati”, entrambe di Goldoni. A Febbraio del ’99 alcuni ragazzi parteciparono al “Don Giovanni”, rappresentato dal Centro Teatro Ricerca di Ronciglione, in un adattamento di Carlo Altomonte. Nel frattempo i ragazzi sono cresciuti, hanno lasciato le scuole medie per le superiori ma Le Edicole Votive e religioso più rappresentativo di Civita Castellana. La sua costruzione, voluta dalla comunità cittadina proprio per affermare l’identità cattolica e la crescente importanza economica di Civita Castellana, inizia sin dalla metà del XII secolo. Secondo un’iscrizione in marmo (Lapide del Vescovo Leone - 871 d.C.), Sant’Anna e la Madonna bambina murata all’esterno del Duomo, la chiesa di S. Maria del Carmine, citata come S. Maria dell’Arco, risulta essere la prima cattedrale di Civita. Se per i fedeli la bellezza artistica e l’importanza del Duomo, S. Maria del Carmine ecc. costruiti da maestranze specializzate per volere della comunità, testimoniano il sentimento e l’unione dei parrocchiani, non vanno trascurate le espressioni di fede più intime e personali che scaturiscono dalla devozione dei cittadini e che si manifestano in piccole costruzioni sparse per Civita: le edicole votive. La parola edicola deriva dal latino “aedicola”: piccole strutture a forma di tempietto di cui abbiamo testimonianza in diverse pitture di Pompei ed Ercolano. Con una salubre passeggiata nei quartieri cittadini, nelle vie e piazze, potrete trovare molte di queste costruzioni architettoniche, generalmente addossate ad un edificio maggiore che accolgono nel loro interno una statuina o un’immagine sacra. Realizzate la loro passione è rimasta e seppure nel gruppo si siano alternati oramai diversi ragazzi, resta sempre la presenza fissa di cinque o sei di loro che hanno fondato il gruppo. Nel 2001 hanno preparato due divertenti atti unici in dialetto Ronciglionese, tratti da due opere di un autore napoletano contemporaneo, Matteo Ricciardi, dal titolo “I stracciaroli” e “O becchino cojonato”. Nel 2002 hanno rappresentato in costume una commedia di A.R. Lesage: “Turcaret”. A dicembre dello stesso anno si sono riproposti in un’altra commedia in dialetto Ronciglionese, questa volta tradotta da un’opera di E.Scarpetta: “I nipoti de’ ‘o sindico”. Quest’anno si sono voluti cimentare in un classico giallo di Agata Christie, “Diceci poveri negretti”, divertendosi a creare un’atmosfera densa di tensione e di mistero. Tutti gli spettacoli sono stati diretti da Mario Palozzi, coadiuvati da me stessa e non è mancato, però, anche il prezioso apporto di alcuni genitori dei ragazzi. Tutto ciò è stato reso possibile dalla disponibilità del Comune di Ronciglione che ha sempre concesso l’uso gratuito della Sala del Collegio e dall’appoggio dell’ A.GE.R. (Associazione Genitori Ronciglione) che, tramite la sezione cultura e giovani, ha patrocinato tutte le manifestazioni. Maria Stella Neri di Raniero Pedica con pochi mezzi e le mani dei fedeli, le edicole votive sono delle piccole opere d’arte e devozione. Viva espressione del sentimento, le edicole votive rappresentano il ponte tra la religiosità familiare (Chiesa domestica) e la Chiesa parrocchiale. Alle edicole votive, fiduciosi, gruppi di fedeli dei vari rioni ci si rivolgevano e rivolgono con preghiere verso uno specifico protettore (Santi Patroni – Madonna - Sant’ Antonio - S. Giuseppe ecc.) per ottenere grazie, guarigioni e per grazia ricevuta. In un interessante libro della prof. Patrizia Fantera (Religiosità popolare delle Edicole rionali di Civita Castellana), a cui và il merito di aver aperto uno spaccato su questa manifestazione di religiosità popolare, l’autrice ha, con cura e zelo, descritto e fotografato tutte le edicole votive di Civita. Tra le tante edicole del centro storico, a nord e sud di piazza Matteotti e nella parte nuova di Civita, ho scelto di presentare ai lettori di <strong>Campo</strong> dè fiori, l’edicola di Sant’Anna, situata in via di San Gregorio n° 25. L’archetto a tutto sesto è realizzato in ceramica dipinta su cui spiccano quattro bianchi visi di putti alati. La cornice esterna, composta da verdi foglie è completata da un trionfo di rose bianche, gialle e rosse: al centro una nicchia dipinta con l’immagine di Sant’Anna, madre della Vergine Maria, mentre insegna a leggere al frutto del suo amore. Una delicata pensilina delimitata da una piccola ringhiera in ferro, contiene fiori freschi e lumini votivi. Il culto di Sant’Anna e suo marito Gioacchino, genitori della Beata Vergine è molto antico e assai celebrato soprattutto nel mondo greco. Già nel sec. VI si trovano tracce di devozione a Sant’Anna, culto diffuso in occidente dal X secolo con massima diffusione nel XV secolo. ...continua a pag.15
<strong>Campo</strong> de’ fiori Festa di Natale 21 Dicembre 2003 E’ passato solo poco tempo dalla festa di Natale organizzata dall’ A.I.D.I. (Accademia Internazionale D’Italia) e da <strong>Campo</strong> de’ fiori e sento già una sottile nostalgia per i bei ricordi di quella giornata speciale trascorsa con i nostri ragazzi “diversi” . Grazie ai THE BLACK SILVER, ai SARANNO BAVOSI, a SILVY, a ROBERTA, a OSVALDO, a ROSANNA DARIDA, a tutte le mamme, ai volontari e a Mons. Don Mario Valeri per l’ospitalità . Grazie ancora a Adriano, alla ditta Personal Style per i doni offerti e un grazie di cuore al grande FABRIZIO BRACCONERI, che ha voluto regalare momenti di gioia e di grande entusiasmo a tutti. Pag.7