GISNe - Anatomia, Farmacologia e Medicina Legale
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Patologie endocrino-metaboliche e alterazioni qualitative e quantitative del sonno. Risultati<br />
preliminari di studi actigrafici nell’uomo.<br />
Fabrizio Riganti, Elena Gramaglia, Marcella Balbo, Lorenza Bonelli, Roberta Giordano, Emanuela<br />
Arvat, Ezio Ghigo, Fabio Broglio<br />
Divisione di Endocrinologia e Metabolismo, Dipartimento di <strong>Medicina</strong> Interna, Università di<br />
Torino.<br />
E’ ormai nozione consolidata che il sonno non è un rallentamento passivo di funzioni biologiche,<br />
ma è invece caratterizzato dall’attivazione di specifiche aree cerebrali e profondamente influenza<br />
numerose funzioni biologiche centrali e periferiche. Tra queste, particolare interesse è stato rivolto<br />
alle variazioni di funzioni endocrino-metaboliche in rapporto alla ciclicità sonno-veglia. In<br />
particolare il sonno ad onde lente è stato documentato svolgere un ruolo stimolatorio di per sè sulle<br />
secrezioni somatotropa e lattotropa, e modulatorio sulla circadianità intrinseca delle attività degli<br />
assi corticotropo e tireotropo. Come le funzioni endocrine, anche il metabolismo glicidico appare<br />
essere profondamente influenzato dal ritmo sonno-veglia e tale relazione, come suggerito da recenti<br />
studi sperimentali, potrebbe rivestire un importante significato clinico. Infatti, in accordo con<br />
l’evidenza che la restrizione di sonno sia acuta sia prolungata induce una significativa<br />
compromissione della tolleranza glucidica, recenti studi epidemiologici sembrano suggerire un<br />
possibile ruolo della progressiva riduzione della quantità di sonno dichiarata nel corso dell’ultimo<br />
secolo nei paesi occidentali quale concausa dell’incremento dell’incidenza della sindrome<br />
metabolica. A fronte tuttavia delle numerosi dati presenti sul ruolo modulatorio del sonno su<br />
funzioni endocrino-metaboliche, assai poche informazioni sono invece disponibili sugli effetti di<br />
alterazioni endocrino-metaboliche sul sonno. Sulla base di tale premessa, scopo dei nostri studi è<br />
stato pertanto di fornire una valutazione qualitativa e quantitativa del sonno in pazienti affetti da<br />
patologie endocrino-metaboliche. A tal fine sono stati studiati 47 pazienti affetti da Diabete Mellito<br />
tipo 2, 16 pazienti affetti da Morbo di Addison, 4 pazienti affetti da Sindrome di Cushing e 6<br />
pazienti affetti da Morbo di Basedow. La comorbidità con patologie note per influenzare di per sè<br />
qualità e/o quantità del sonno è stata considerata criterio di esclusione alla partecipazione allo<br />
studio. La valutazione del sonno è stata effettuata mediante actigrafia al polso (Actiwatch, Mini<br />
Mitter Co., Inc.; Bend, OR, USA) per tre giorni consecutivi infrasettimanali standard. I risultati<br />
sono stati confrontati con quelli ottenuti in un gruppo di soggetti di controllo di pari età, sesso e<br />
peso corporeo. I risultati ottenuti hanno mostrato nei pazienti affetti da diabete mellito, in assenza di<br />
complicanze d’organo e/o comorbidità confondenti, una riduzione significativa dell’efficienza di<br />
sonno e della percentuale di sonno effettivo, parallelamente a un netto incremento degli indici di<br />
frammentazione del sonno, di attività totale notturna e della percentuale di tempo notturno in<br />
movimento. Tali alterazioni non sono risultate correlare significativamente con lo stato di compenso<br />
glico-metabolico. Analogamente, seppur con i limiti indotti dalla limitata numerosità del campione<br />
studiato, nei pazienti affetti da Sindrome di Cushing (3 ACTH-dipendente e 1 ACTH-indipendente)<br />
di nuova diagnosi è stata osservata una significativa riduzione della percentuale di sonno effettivo<br />
ed un incremento della frammentazione del sonno e degli indici di movimento notturno. Al<br />
contrario, nessuna alterazione statisticamente significativa dei parametri actigrafici è stata invece<br />
riscontrata nei pazienti affetti da morbo di Addison in terapia sostitutiva. Infine, in accordo con il<br />
frequente riporto anamnestico, i pazienti affetti da ipertiroidismo franco secondario a Morbo di<br />
Basedow hanno mostrato una significativa riduzione della percentuale di sonno effettivo ed un<br />
incremento della frammentazione del sonno e degli indici di movimento notturno. In conclusione, i<br />
risultati di questi studi, seppur talora preliminari, mostrano la presenza di alterazioni qualitative e<br />
quantitative del sonno in diverse condizioni di alterata funzione endocrino-metabolica. In<br />
considerazione del noto impatto cardio-metabolico della compromissione quali/quantitativa del<br />
sonno, tale riscontro appare meritevole di ulteriore approfondimento.