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Luglio / Agosto - Sardinews

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Ict<br />

Convegno a Polaris di Pula organizzato dall’Università da Crs4 e Tiscali<br />

Il futuro dei motori di ricerca<br />

Dart, una realtà tutta sarda<br />

Douwe Osinga, dirigente della Google di Zurigo è intervenuto al confronto pubblico a Polaris di Pula.<br />

Il 26 giugno al parco tecnologico di<br />

Pula, Polaris, in un convegno organizzato<br />

dal CRS4, dal Dipartimento<br />

di Ingegneria Elettrica ed Elettronica<br />

dell’Università di Cagliari e Tiscali, si è<br />

discusso dei possibili scenari futuri dei<br />

motori di ricerca.<br />

Al confronto hanno partecipato: Pieter<br />

Van der Linden (Thomson), responsabile<br />

del progetto Quaero, che ha presentato le<br />

principali linee di ricerca su cui poggia<br />

il “motore di ricerca europeo”; Ricardo<br />

Baeza-Yates (Yahoo! Barcellona e Cile),<br />

vera autorità nel campo dell’Information<br />

Retrieval, ha illustrato come estrarre significato<br />

dalle registrazioni delle query<br />

fatte dagli utenti di un motore di ricerca<br />

tradizionale; Douwe Osinga, (Google<br />

Zurigo) ha mostrato nei dettagli i segreti<br />

del funzionamento nel motore di ricerca<br />

più usato al mondo; Antonio Savona<br />

(Ask.com Italia) ha presentato il nuovo<br />

centro di ricerca che Ask ha recentemente<br />

attivato a Pisa, in controtendenza rispetto<br />

alla generale fuga di cervelli; sono intervenuti<br />

anche altri esperti impegnati in<br />

attività di ricerca su argomenti legati ai<br />

search engine.<br />

Il prototipo di motore di ricerca DART<br />

(Distributed Agent-based Retrieval Tools)<br />

presentato dal gruppo sardo è un progetto<br />

finanziato dal Ministero dell’Università e<br />

della Ricerca (MIUR), si propone come<br />

strumento innovativo e perché no, anche<br />

concorrenziale rispetto agli altri motori di<br />

ricerca presenti nel mercato internazionale.<br />

I motori di ricerca tradizionali permettono<br />

all’utente di rintracciare in Rete risorse<br />

testuali o immagini attraverso una<br />

ricerca per parole chiave, DART, invece<br />

amplia lo spettro di funzionalità mettendo<br />

in campo le più avanzate tecnologie<br />

dell’informatica cominciando dalla semantica:<br />

la capacità di capire il contenuto<br />

e il significato delle risorse e delle ricerche<br />

che l’utente sta effettuando e di usare<br />

tale comprensione per produrre risultati<br />

più precisi.<br />

Altre caratteristiche del progetto sono:<br />

l’attenzione al contesto geografico, cioè<br />

all’ubicazione dell’utente e delle risorse<br />

cercate; la personalizzazione dei risultati<br />

delle ricerche effettuate da chi utilizza il<br />

motore. Ma soprattutto la tecnologia peer<br />

to peer, che permette di distribuire tra tutti<br />

i computer presenti sulla Rete lo sforzo<br />

di calcolo e di memorizzazione, creando<br />

di fatto una comunità di utenti che coopera<br />

al mantenimento del motore di ricerca,<br />

condividendo lo spazio inutilizzato sul<br />

proprio hard disk e la potenza di calcolo<br />

del processore.<br />

Tutte queste tecnologie sono orientate in<br />

modo particolare alle risorse multimediali<br />

che oggi costituiscono la maggioranza<br />

dei file che viaggiano in rete ma anche<br />

e soprattutto alla ricerca di beni o servizi,<br />

ad esempio una stanza d’albergo o un<br />

negozio.<br />

Altra caratteristica innovativa è la possibilità<br />

di utilizzare questo prototipo tramite<br />

accesso multicanale, cioè per mezzo di<br />

qualunque dispositivo, come ad esempio<br />

il telefono cellulare, la televisione interattiva,<br />

il computer palmare. Ciò esprime<br />

una caratteristica irrinunciabile in<br />

un mondo sempre più frenetico, che non<br />

può fare a meno di collegarsi a Internet in<br />

viaggio, in ufficio o nel tempo libero.<br />

Utopia Non proprio. Molte di queste<br />

tecnologie sono già all’opera in numerose<br />

applicazioni. I primi motori di ricerca<br />

semantici fanno oggi la loro comparsa sul<br />

mercato, sono motori di ricerca per domini<br />

molto specifici, ad esempio la ricerca<br />

nei database di brevetti, ma le tecnologie<br />

su cui si basano sono estremamente promettenti.<br />

Il peer to peer è una realtà tecnologica<br />

matura, anche se grandi sviluppi devono<br />

ancora arrivare. Oggi è utilizzata quasi<br />

esclusivamente per applicazioni di file<br />

sharing (programmi che consentono di<br />

condividere i contenuti del proprio computer<br />

con altri utenti della rete), tuttavia è<br />

responsabile di oltre la metà del traffico<br />

di dati sulla rete Internet.<br />

Greca Meloni<br />

Alcuni dati su ICT in Italia (dal rapporto Assinform 2006)<br />

Volano le telecomunicazioni<br />

ma l’Italia non investe in Information Technology<br />

Telefonia fissa e mobile in forte crescita rispetto al 2005: +3%. Ennio Lucarelli, presidente<br />

dell’associazione delle imprese informatiche italiane Aitech-Assinform, nella sua introduzione<br />

al rapporto, sostiene che l’Italia non si sviluppa, non cresce perché non innova<br />

e in particolare, non investe in Information Technology (IT). Oggi la domanda mondiale<br />

dell’ICT cresce a ritmi più sostenuti dell’economia e il suo motore è proprio l’Information<br />

Technology. C’è una stretta relazione tra investimenti in IT e crescita del PIL, in Italia però<br />

questi due parametri sono molto bassi. L’European Innovation Scoreboard 2005 classifica<br />

il nostro Paese dodicesimo su 15 in quanto a innovazione in ambito europeo.<br />

Nel settore privato le grandi aziende spendono soprattutto per l’infrastruttura hardware.<br />

Nei primi tre mesi del 2006 le telecomunicazioni volano a +4,9%, seguono i servizi mobili<br />

+10% e gli investimenti nelle infrastrutture +9,2 per cento.<br />

12 luglio - agosto 2006

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