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Integrazione<br />
Amre Moussa, segretario generale della Lega<br />
Araba al forum di AnsaMed a Cagliari.<br />
Egitto (3,9), Siria (3,6), Algeria (3,2),<br />
Libia (2,7). L’indice sale a 14,5 per la<br />
Cina, 11,3 per l’Unione Europea a 25,<br />
7,9 per il Brasile.<br />
Ma quello che ha riservato le indicazioni<br />
più rivelatrici è certamente l’analisi dello<br />
scenario demografico, presentata dal<br />
professor Antonio Golini, professore di<br />
demografia a La Sapienza di Roma. Il<br />
fattore demografico giocherà con molta<br />
probabilità, nel bacino del Mediterraneo<br />
e nell’Ue, un ruolo ancora più importante<br />
nei prossimi decenni. Golini si è<br />
soffermato sui flussi migratori. È previsto<br />
infatti che nei prossimi trent’anni si<br />
potrà generare in quei paesi un “surplus<br />
demografico “ di 350 milioni di persone<br />
che premeranno sul Nord Africa, e quindi<br />
sull’Europa continentale.<br />
A questo punto è stata la volta delle considerazioni<br />
e delle proposte più concrete.<br />
Juan Prat y Coll, ministro degli Esteri<br />
spagnolo per il Mediterraneo, per rilanciare<br />
l’integrazione e lo sviluppo della<br />
regione, ha presentato una ‘ricetta’ in<br />
cinque punti: rafforzamento della cooperazione<br />
decentrata (tra regioni e regioni<br />
e città e città), gestione ad hoc della<br />
politica di immigrazione, accelerazione<br />
della creazione della zona euromediterranea<br />
di libero scambio, già prevista per<br />
il 2010, creazione di una Banca di sviluppo<br />
per il Mediterraneo, costituzione<br />
di una governance economica attraverso<br />
l’Ecofin MedMED<br />
Nuno Severiano Teixera, direttore<br />
dell’Istituto portoghese di relazioni internazionali,<br />
ha invece proposto che il<br />
progetto Erasmus, diventi un importante<br />
strumento di integrazione e di dialogo<br />
nel Mediterraneo, estendendolo a tutti<br />
gli studenti dell’area.<br />
Di straordinario interesse l’intervento<br />
del ministro delle comunicazioni e portavoce<br />
del governo marocchino, Mohammed<br />
Benabdallah. “Oggi il Marocco<br />
paga il prezzo della sua democrazia, ma<br />
è un prezzo che paga volentieri per poter<br />
proseguire sulla strada dello sviluppo e<br />
dell’armonia sociale verso l’edificazione<br />
di una democrazia condivisa” che “non<br />
può essere imposta da fuori perché ogni<br />
tentativo in questo senso produrrebbe<br />
l’effetto contrario”.<br />
Benabdallah ha citato l’azione legislativa<br />
a favore dell’emancipazione della<br />
donna e, a livello economico, la crescita<br />
del sette per cento nell’ultimo anno del<br />
prodotto interno lordo e gli accordi di<br />
libero scambio con l’Europa e gli Stati.<br />
Ai paesi della sponda nord Benabdallah<br />
ha invece ricordato che lo sforzo di democratizzazione<br />
del Marocco è molto<br />
grande e, pur senza chiedere nulla, “l’Ue<br />
deve capire che un’esperienza come<br />
quella marocchina va sostenuta, non va<br />
lasciata sola”.<br />
Khaled Fouad Allam, l’intellettuale di<br />
origine algerina e neo parlamentare della<br />
Margherita ha rivendicato con forza<br />
la necessità di abbattere le “frontiere<br />
simboliche’’ rappresentate all’interno<br />
dell’area euromediterranea dalle lingue,<br />
dalle religioni e dalle identità come una<br />
scelta obbligata, perché l’alternativa è il<br />
declino”. Fouad Allam ha sottolineato<br />
come l’Europa e l’Italia stiano “pagando<br />
a caro prezzo gli effetti perversi’’ derivanti<br />
da queste frontiere simboliche. E<br />
questo sia a livello di politiche restrittive<br />
sul fronte dell’immigrazione sia<br />
per quanto riguarda il dibattito sul tema<br />
della cittadinanza. Per Allam inoltre si<br />
sta assistendo a una interruzione della<br />
circolazione di uomini e di idee che è<br />
sempre stata una caratteristica propria<br />
dell’area mediterranea.<br />
Il ruolo della Sardegna<br />
L’economia della Sardegna e’ trainata<br />
dalle esportazioni, ma la bilancia commerciale<br />
segna un deficit del 4%: la Regione<br />
esporta meno di quanto importa e<br />
“funziona come una pentola bucata, perché<br />
ogni anno perde potere di acquisto’’.<br />
Ma questo, secondo quanto emerso nel<br />
corso del convegno, è un trend che si<br />
può correggere e invertire sfruttando le<br />
opportunità offerte sia dalle “eccellenze”<br />
della Sardegna e sia dall’intensificazione<br />
dei rapporti con i Paesi che si<br />
affacciano sul Mediterraneo.<br />
La “vision”di Soru<br />
Secondo il Presidente della Regione<br />
Sardegna con l’avvento dell’Area del li-<br />
luglio - agosto 2006<br />
bero scambio, nel 2010, l’Isola si troverà<br />
a doversi rapportare con Paesi molto<br />
ricchi. “In questo senso stiamo lavorando<br />
su vari fronti - ha ricordato Renato<br />
Soru - stiamo aprendo una via verso<br />
l’Europa per il gas estratto in Algeria<br />
con il progetto Galsi. Sul versante delle<br />
tecnologie due società, una israeliana<br />
(progetto di ricerca da 30 milioni di euro<br />
con il Miur) e una egiziana, nel campo<br />
delle Tlc, hanno deciso di impiantarsi in<br />
Sardegna”. Soru ha annunciato la candidatura<br />
della Regione a gestire il programma<br />
di prossimità UE per il periodo<br />
2007-2013.<br />
Il Forum ha costituito un successo organizzativo,<br />
mediatico, e di elaborazione<br />
di contenuti e proposte estremamente<br />
rilevante: oltre 30 relatori di primissimo<br />
livello, più di 400 partecipanti, numerosissime<br />
riprese e riscontri sulla stampa e<br />
sui media , anche dei paesi della sponda<br />
sud.<br />
Per quanto riguarda le direttrici di prosecuzione<br />
della “Politica Mediterranea”<br />
della Sardegna, Soru ha definito non<br />
solo la logica di “posizionamento” della<br />
Regione, ma ha lanciato anche precise<br />
indicazioni e programmi. “La Sardegna<br />
non ha l’ambizione di essere la “Capitale”<br />
del Mediterraneo’’, ma vuole esserci<br />
in maniera attiva con la possibilità<br />
di coordinare specifici progetti possibilmente<br />
nel campo della cultura o del turismo”.<br />
In questo senso, in un programma<br />
che vede il Forum annuale come sede di<br />
verifica e conferma dei programmi, sono<br />
state individuate numerose linee di azione:<br />
Realizzare a Cagliari una Fiera del<br />
Mediterraneo che coinvolga le imprese<br />
dei Paesi che si affacciano sul “Mare<br />
Nostrum’’ . realizzare una edizione di<br />
Master and Back - che offre ai giovani<br />
laureati la possibilità di frequentare, con<br />
la concessione di borse di studio, corsi<br />
di specializzazione all’estero per poi<br />
rientrare e mettere a disposizione del<br />
proprio Paese - finalizzate ad attrarre<br />
giovani dalla sponda Sud del Mediterraneo.<br />
Puntare in tempi brevi a concedere<br />
il diritto di voto agli immigrati legali<br />
(“un fatto di civiltà e reale integrazione’’).<br />
Apertura maggiore anche verso<br />
le Università e verso progetti innovativi<br />
nel campo dell’informazione. Studio di<br />
fattibilità di una prima televisione satellitare<br />
“che parla arabo” per spiegare<br />
e far conoscere a chi abita sulle sponde<br />
del Mare Nostrum le realtà regionali e<br />
per consentire la costante crescita di un<br />
dialogo tra i Paesi.<br />
Mario Rosso