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Sardi emergenti<br />
Without Thinking” di Malcolm Gladwell”.<br />
Meglio letti su carta che sullo schermo di un computer.<br />
“Oggi sì. E – per i libri - credo sempre sì, per omnia saecula”.<br />
E internet E Tiscali<br />
“Ho già detto che tutto è internet, tutto è rete. Dove ci sono tre<br />
grandi convergenze, con l’obiettivo di catturare il consumatore<br />
finale”.<br />
Dopo di che<br />
“Occorre stare attenti alle trappole. Al suo decollo internet era<br />
un sistema chiuso, gli abbonati accedevano a una bacheca virtuale.<br />
Poi la rete si è aperta e tutti i computer si sono collegati , si<br />
passa tranquillamente da un sito all’altro. Anche con la telefonia<br />
mobile gli operatori si devono misurare con internet”.<br />
In un’intervista a Luca De Biase del Sole 24 Ore lei ha detto<br />
che il fallimento del vecchio wap ha dimostrato che chiusi<br />
non si va da nessuna parte. Può precisare<br />
“Attualmente le tv che usano il protocollo internet per arrivare<br />
a set-topbox nelle case tentano ancora una volta di partire<br />
come sistema chiuso: gli utenti possono andare solo sui server<br />
dei provider e accedere a contenuti che questi hanno messo a<br />
disposizione nei loro bouquet. Sono delle tv via cavo: i manager<br />
le interpretano così. Ma quei manager hanno 40 anni, non hanno<br />
bevuto internet nel biberon. Quando i ragazzi fanno sentire la<br />
loro voce chiederanno di aprire. Internet ha sfondato il telefono<br />
e il cellulare. È destinata a trasformare anche la tv”.<br />
Ma sembra fantasia, sembra di volare sull’iperuranio.<br />
“Il pericolo è che i grandi operatori abbattano la neutralità della<br />
rete nei confronti dei contenuti per salvaguardare i vecchi modelli<br />
di business e la chiusura delle loro reti”.<br />
Sarà possibile<br />
“La nuova tendenza, quella del web 2.0, quella del pubblico attivo,<br />
dipende dalla libertà di ciascuno di utilizzare la rete nei modi<br />
che la sua inventiva gli suggerisce. La fine della neutralità della<br />
rete bloccherebbe l’innovazione. Capisco che gli investimenti<br />
per le nuove infrastrutture devono essere remunerati, ma non si<br />
può stravolgere il senso della rete, è qui che va trovata la quadratura<br />
del cerchio”.<br />
Che cosa vede all’orizzonte<br />
“Siamo solo all’inizio. Gli innovatori hanno molto spazio e finiranno<br />
per imporre ai grandi le loro novità. Chi vuole le reti<br />
aperte è destinato a vincere. Tutti – torno a quanto dicevo prima<br />
– cercheranno di fare tutto, i ruoli si mescolano, e i terremoti<br />
di mercato li spingeranno a tentare la via dell’integrazione di<br />
molte funzioni. Vinceranno le aziende che sapranno interpretare<br />
meglio ciò che gli utenti vogliono”.<br />
Una parola: lei sa che cosa vogliono gli utenti<br />
“Oggi in casa hanno sei telecomandi. Rifiuteranno di comprare<br />
il settimo perché anche nella frenesia tecnologica che a tutti<br />
giova ciascuno rincorre la maggiore semplicità possibile. È per<br />
questo che nell’intervista al Sole 24 Ore ho auspicato una sorta<br />
di sciopero dei consumatori. Una protesta che spinga l’industria<br />
telematica a cambiare strada. Perché non punti più al bombardamento<br />
pubblicitario con mille offerte diverse alla settimana”.<br />
Torniamo alla semplicità all’umanizzazione anche del digitale<br />
“La semplicità è la chiave di successo di Apple e di Skype. Noi<br />
di Tiscali avevamo la tecnologia della voce via internet prima<br />
di Skype ma non l’abbiamo proposta bene, non abbiamo saputo<br />
disegnare l’offerta. Ora è chiaro: i consumatori più consapevoli<br />
rifiutano l’iperconsumo e le aziende destinate a vincere sono<br />
quelle che propongono qualcosa di semplice”.<br />
Non sarà mica semplice.<br />
“Ma noi ci proviamo lo stesso. Puntando alla semplicità”.<br />
Re.Sa.<br />
Ecco la top-ten dell’internet provider di Sa Illetta<br />
Sono dieci, dopo Mario Mariani, i top manager di Tiscali. Roberto Lai (nato a Carbonia, 41 anni, laurea in Economia, responsabile della<br />
divisione consumer); Paolo Susnik (cagliaritano, 42 anni, laurea in Ingegneria elettrica, responsabile B2B Tiscali Itala e ad di Tiscali<br />
International Network); Paolo Sottili (44 anni, nato ad Ancona, laurea in Giurisprudenza a Cagliari) per le risorse umane, Alberto Mussini<br />
(45 anni, di Reggio Emilia, laurea in Economia) responsabile finanza e controllo di gestione.<br />
Nella top-ten hanno ruoli di spicco Massimo Crotti (direttore media di Tiscali Italia, nato in provincia di Verbania, 43 anni, laurea in<br />
Economia aziendale); Cristiana Mura (di Terralba, 34 anni, responsabile Comunicazione e PR di Tiscali Italia, laurea in Economia);<br />
Ginevra Vallisneri (unica non sarda del team di punta, nata a Ferrara, 32 anni, laurea in Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari);<br />
Donatella Ligas (46 anni, di Cagliari, responsabile sviluppo prodotti e controllo vendite di Tiscali Italia); Fabio Gentili (39 anni nato a<br />
Roma, laurea in Economia), responsabile customer care e Fabrizio Meli (49 anni, cagliaritano, giornalista professionista), responsabile<br />
per il portale italiano e la testata editoriale.<br />
luglio - agosto 2006