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Luglio / Agosto - Sardinews

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Sardi emergenti<br />

Without Thinking” di Malcolm Gladwell”.<br />

Meglio letti su carta che sullo schermo di un computer.<br />

“Oggi sì. E – per i libri - credo sempre sì, per omnia saecula”.<br />

E internet E Tiscali<br />

“Ho già detto che tutto è internet, tutto è rete. Dove ci sono tre<br />

grandi convergenze, con l’obiettivo di catturare il consumatore<br />

finale”.<br />

Dopo di che<br />

“Occorre stare attenti alle trappole. Al suo decollo internet era<br />

un sistema chiuso, gli abbonati accedevano a una bacheca virtuale.<br />

Poi la rete si è aperta e tutti i computer si sono collegati , si<br />

passa tranquillamente da un sito all’altro. Anche con la telefonia<br />

mobile gli operatori si devono misurare con internet”.<br />

In un’intervista a Luca De Biase del Sole 24 Ore lei ha detto<br />

che il fallimento del vecchio wap ha dimostrato che chiusi<br />

non si va da nessuna parte. Può precisare<br />

“Attualmente le tv che usano il protocollo internet per arrivare<br />

a set-topbox nelle case tentano ancora una volta di partire<br />

come sistema chiuso: gli utenti possono andare solo sui server<br />

dei provider e accedere a contenuti che questi hanno messo a<br />

disposizione nei loro bouquet. Sono delle tv via cavo: i manager<br />

le interpretano così. Ma quei manager hanno 40 anni, non hanno<br />

bevuto internet nel biberon. Quando i ragazzi fanno sentire la<br />

loro voce chiederanno di aprire. Internet ha sfondato il telefono<br />

e il cellulare. È destinata a trasformare anche la tv”.<br />

Ma sembra fantasia, sembra di volare sull’iperuranio.<br />

“Il pericolo è che i grandi operatori abbattano la neutralità della<br />

rete nei confronti dei contenuti per salvaguardare i vecchi modelli<br />

di business e la chiusura delle loro reti”.<br />

Sarà possibile<br />

“La nuova tendenza, quella del web 2.0, quella del pubblico attivo,<br />

dipende dalla libertà di ciascuno di utilizzare la rete nei modi<br />

che la sua inventiva gli suggerisce. La fine della neutralità della<br />

rete bloccherebbe l’innovazione. Capisco che gli investimenti<br />

per le nuove infrastrutture devono essere remunerati, ma non si<br />

può stravolgere il senso della rete, è qui che va trovata la quadratura<br />

del cerchio”.<br />

Che cosa vede all’orizzonte<br />

“Siamo solo all’inizio. Gli innovatori hanno molto spazio e finiranno<br />

per imporre ai grandi le loro novità. Chi vuole le reti<br />

aperte è destinato a vincere. Tutti – torno a quanto dicevo prima<br />

– cercheranno di fare tutto, i ruoli si mescolano, e i terremoti<br />

di mercato li spingeranno a tentare la via dell’integrazione di<br />

molte funzioni. Vinceranno le aziende che sapranno interpretare<br />

meglio ciò che gli utenti vogliono”.<br />

Una parola: lei sa che cosa vogliono gli utenti<br />

“Oggi in casa hanno sei telecomandi. Rifiuteranno di comprare<br />

il settimo perché anche nella frenesia tecnologica che a tutti<br />

giova ciascuno rincorre la maggiore semplicità possibile. È per<br />

questo che nell’intervista al Sole 24 Ore ho auspicato una sorta<br />

di sciopero dei consumatori. Una protesta che spinga l’industria<br />

telematica a cambiare strada. Perché non punti più al bombardamento<br />

pubblicitario con mille offerte diverse alla settimana”.<br />

Torniamo alla semplicità all’umanizzazione anche del digitale<br />

“La semplicità è la chiave di successo di Apple e di Skype. Noi<br />

di Tiscali avevamo la tecnologia della voce via internet prima<br />

di Skype ma non l’abbiamo proposta bene, non abbiamo saputo<br />

disegnare l’offerta. Ora è chiaro: i consumatori più consapevoli<br />

rifiutano l’iperconsumo e le aziende destinate a vincere sono<br />

quelle che propongono qualcosa di semplice”.<br />

Non sarà mica semplice.<br />

“Ma noi ci proviamo lo stesso. Puntando alla semplicità”.<br />

Re.Sa.<br />

Ecco la top-ten dell’internet provider di Sa Illetta<br />

Sono dieci, dopo Mario Mariani, i top manager di Tiscali. Roberto Lai (nato a Carbonia, 41 anni, laurea in Economia, responsabile della<br />

divisione consumer); Paolo Susnik (cagliaritano, 42 anni, laurea in Ingegneria elettrica, responsabile B2B Tiscali Itala e ad di Tiscali<br />

International Network); Paolo Sottili (44 anni, nato ad Ancona, laurea in Giurisprudenza a Cagliari) per le risorse umane, Alberto Mussini<br />

(45 anni, di Reggio Emilia, laurea in Economia) responsabile finanza e controllo di gestione.<br />

Nella top-ten hanno ruoli di spicco Massimo Crotti (direttore media di Tiscali Italia, nato in provincia di Verbania, 43 anni, laurea in<br />

Economia aziendale); Cristiana Mura (di Terralba, 34 anni, responsabile Comunicazione e PR di Tiscali Italia, laurea in Economia);<br />

Ginevra Vallisneri (unica non sarda del team di punta, nata a Ferrara, 32 anni, laurea in Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari);<br />

Donatella Ligas (46 anni, di Cagliari, responsabile sviluppo prodotti e controllo vendite di Tiscali Italia); Fabio Gentili (39 anni nato a<br />

Roma, laurea in Economia), responsabile customer care e Fabrizio Meli (49 anni, cagliaritano, giornalista professionista), responsabile<br />

per il portale italiano e la testata editoriale.<br />

luglio - agosto 2006

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