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Domenico A. Nesci, Tommaso A. Poliseno ... - Doppio Sogno

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fine, c è la situazione in cui si è trovata lei (la 8) o il suo sogno... mi ha colpito<br />

molto il sogno... (rivolgendosi alla 8) poi va be , ti ho fatto quella infelice battuta<br />

accompagnandoti, ieri sera... mi hai detto che non conoscevi nessuno e il bed &<br />

breakfast l avevi trovato su internet... e io ti ho detto che è così che si fa il traffico di<br />

organi! (rivolgendosi alla platea che ride) Lei ha colto questa cosa rincuorante ,<br />

però, appunto, è come se alla fine di tutto questo noi non riuscissimo a fermarci... e<br />

quindi l equilibrio di una identificazione con i pazienti, con il personaggio del film e<br />

tutto che però non può che essere un identificazione parziale, temporanea,<br />

un identificazione di prova per capire cosa prova il paziente, perché se noi ci<br />

identifichiamo veramente diventiamo i pazienti, e non siamo più in grado di<br />

aiutare nessuno.<br />

D altro canto, un azione guidata dalla razionalità, che non ha, almeno, la<br />

partecipazione emotiva, diventa tecnica e basta<br />

6<br />

Non ho sognato niente stanotte, ho dormito benissimo, un sogno profondissimo.<br />

Però vorrei fare una piccola osservazione sul film. Sostanzialmente questi due<br />

genitori decidono coraggiosamente, hollywoodianamente, di comunicare subito ai<br />

figli come stanno le cose quando lo sanno entrambi. Sto vedendo in questo periodo<br />

una giovane ragazza di 22 anni. Questa estate ha avuto una vera bouffée delirante,<br />

con l idea di essere malata di AIDS, poi di non voler più bene al suo ragazzo una<br />

vera bouffée delirante; il neurologo, dopo aver impostato una terapia, me la manda;<br />

lei è una particolarmente capace, una ragazza notevole. Viene fuori che quando<br />

aveva 12 anni la madre si ammala di tumore alla tiroide. La madre si spaventa<br />

terribilmente Nel momento non riesce, credo, ad elaborare bene insieme al padre<br />

questa angoscia (non potevano sapere che i tumori alla tiroide hanno di solito<br />

un evoluzione molto diversa dalla maggior parte dei tumori, una delle migliori<br />

prognosi possibili) quindi, insomma, tumore tumore! Loro non sono medici,<br />

ovviamente fanno questo patto di silenzio in casa. I ragazzi, cioè la mia paziente,<br />

che allora era dodicenne, e c era un fratello di qualche anno più grande, aderiscono<br />

a questo patto. Un anno e mezzo dopo, verso i 14 anni, lei ha il primo flirt amoroso e<br />

assurdamente teme di essere malata di AIDS perchè un vecchio cugino del fidanzato<br />

viene a sapere che è malato di AIDS. Introietta e tiene dentro di sé quest idea per<br />

Rivista internazionale di psicoterapia e istituzioni numero 7 copyright©2005 9

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