Donne dell'Arte in Toscana 2014

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Donne dell’Arte in Toscana 2014 Roberta Incerpi Viale Belvedere, 1 - 51100 Pistoia Tel. 0573 20590 - Cell. 338 1509134 - robertaincerpi@virgilio.it Orizzonte estivo, 1999, tempera su cartone telato, cm. 13x18 Roberta Incerpi nasce a Viareggio nel 1963 e successivamente si trasferisce con la famiglia a Pistoia, dove consegue la maturità scientifica. Al liceo saranno preziosi gli insegnamenti del docente di arte prof. Valerio Gelli, noto scultore pistoiese. A Firenze si laurea in Scienze Biologiche e si dedica all’insegnamento. Dipinge per passione da autodidatta e scrive poesie. Ha partecipato a svariati concorsi di pittura, tra cui ha vinto il Primo premio al concorso nazionale città di Montecatini Terme nel 2007, sezione grafica, organizzata dall’associazione culturale Casa del Pittore, dello Scultore e del Poeta. “La poetica di Roberta Incerpi si basa sull’osservazione della natura e sulla capacità di catturarne gli attimi: nuvole che corrono nell’azzurro terso del cielo, chiome degli alberi piegate dal vento, foglie che cadono in autunno, onde del mare che si increspano. Tanto interesse per la natura e il mondo che ci circonda si riversa nella pittura di Roberta, essendo in linea con la sua professione di Biologa. Una tale sensibilità per i colori e per le sfumature, per la luce e le sue infinite variazioni cromatiche porta a risultati pittorici di grande immediatezza e freschezza; colori squillanti e vivaci manifestano la gioia di vivere e l’attenzione per le condizioni atmosferiche nel tranquillo svolgersi delle stagioni; la condotta pittorica emerge sulla tela, libera e espressiva delle emozioni e degli stati d’animo che il godimento di piccoli momenti suscita nella pittrice. I suoi quadri sono così istantanee della natura, catturate dall’occhio dell’artista e tradotte attraverso le pennellate in scorci paesaggistici dal taglio fotografico.” Giulia Ballerini 54
Antonella Laganà Donne dell’Arte in Toscana 2014 antonellalagan@ymail.com Profondo Epicureo, 2014, acrilico, cm. 100x100 Antonella Laganà ama definirsi “maga” dell’arte, non pittrice, perché considera pura magia il saper tradurre in forma l’essenza di un’emozione. Non c’è, però, alcun trucco e tra le mani nessuna bacchetta, solo pennelli e passione. Calabrese d’origine, toscana d’adozione, Laganà è oggi un’artista conosciuta a livello internazionale, più volte premiata dalla critica, nonché scrittrice di sceneggiature e poetessa. La sua magia si avvera attraverso vortici, cerchi concentrici e sinuose onde, dai colori accesi e vibranti di luce, che ci invitano a lasciare andare ogni remora, ogni esigenza di forma concreta, per seguire l’istinto, il suo istinto. Attraverso di esso, l’eternità si compone dell’oro del mattino e del blu delle notti più buie; palpitano e si gonfiano, come vele leggere sotto bonaccia, le onde dell’amore infinito; più rigide e dense, spesso nette, talvolta segmentate, appaiono le decisioni prese simultaneamente; mentre incorporei e volatili, come granelli di sabbia nel deserto, diventano i pensieri, quando sono fugaci. La ricerca artistica di Antonella Laganà si fonda sulla personale esigenza di comunicare e dare forma agli impulsi più profondi.Con questo obiettivo ha condotto anni di studi, accompagnati da curiosità e creatività, che l’hanno portata a sperimentare diverse tecniche, dalla scultura all’acquaforte, dall’affresco all’acrilico. Impossibile non notare dove le sue opere più significative e ispirate hanno trovato radice: nell’astrattismo di Vasilij Kandinsky e, quindi, nel movimento Der Blaue Reiter. Per loro, come per lei,ogni segno tracciato sulla tela ha il compito di agire direttamente sull’animo come stimolo psicologico come le note di una melodia. Nulla è però lasciato al caso, ogni pennellata ha infatti il suo ruolo,il suo scopo, la sua corda da far vibrare. Laganà ascolta il suo impulso, lo accetta e lo accoglie; poi lo filtra attraverso la mente, l’esperienza e la tecnica. A noi l’artista richiede l’empatia per trovare e comprendere il messaggio che quegli esuberanti cerchi racchiudono.” Vittorio Sgarbi 55
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