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suo tratto, della corrente artistica delle ferite e della commistione di molte altre correnti.<br />
Nella sua arte questi elementi chiave così diversi si uniscono e si compenetrano<br />
immediatamente. In questi spazi convessi, intensi e inquietanti, nelle geometrie di<br />
queste forme irregolari, in queste superfici scioccanti, multicolori eppure armoniche,<br />
siamo travolti dalla pressione enorme del genere umano e dalla brutalità dell’esistenza,<br />
e allo stesso tempo possiamo percepire come l’artista abbia continuato a coltivare<br />
la propria arte all’interno della commistione tra oriente e occidente. Lo dobbiamo al<br />
fatto che l’attività artistica di Wang Xiaosong si è formata in spazi multiculturali fra<br />
oriente ed occidente, ma al tempo stesso al suo superamento del confine costituito<br />
dalla bidimensionalità e alla sua continua ricerca di creazione di forme astratte particolari.<br />
Infatti, Wang Xiaosong non ha avuto bisogno di fermarsi all’arte tradizionale, né<br />
ha dovuto limitare la sua concezione e la sua creatività nel confronto con l’arte<br />
contemporanea occidentale; anzi,<br />
egli si è rivolto verso contesti sociali<br />
ancora più ampi, si è diretto<br />
verso una libertà artistica globalizzata,<br />
verso la sintesi delle varie<br />
particolarità e la critica della coscienza.<br />
I tagli dell’artista sulle sue pitture,<br />
le fessure, le giunzioni, i gonfiori,<br />
gli ammaccamenti rivelano tutti il<br />
dolore e il tormento dello spirito<br />
dell’uomo contemporaneo, la “formica<br />
incontrollabile”, sono i sofferenti,<br />
i martiri.<br />
L’arte di Wang Xiaosong rompe gli<br />
standard, i confini delle convenzioni<br />
sociali contemporanee, è<br />
l’esasperazione, è l’estremo strumento<br />
della creazione dell’individualità.<br />
RedArchaeology, cm. 100x150<br />
L'Assessore Renzo Crescioli, della Provincia di Firenze, intervistato<br />
da Fabrizio Borghini per Toscana TV<br />
Nelle sue opere evoca concetti della tradizione<br />
cinese e dell’arte occidentale, tuttavia aderisce<br />
alle esperienze di sviluppo di quest’ultima,<br />
trasformandosi e prendendo parte al multiforme<br />
lavoro di pioniere dello sperimentalismo,<br />
consacrandovi tutte le energie, creando nuovi<br />
spazi artistici che coinvolgono tutto il mondo.”<br />
<strong>La</strong> professoressa Guo Yuanping, curatrice<br />
cinese della mostra, esprime un punto di vista<br />
ancora più netto: “l’essenza di Wang Xiaosong<br />
non sta nella fusione e nella trasfomazione, ormai<br />
già viste e conosciute, tra arti tradizionali,<br />
bensì in quelle perplessità e contraddizioni,<br />
anch’esse ben note, che si aggrovigliano e ci<br />
fanno soffire, detestabili, ma che non possono<br />
non manifestarsi nella sua creazione artistica,<br />
immediata e realistica. Noi tutti esistiamo in<br />
questa realtà eppure, come scrive pungente<br />
Gao Minglu nel titolo del suo articolo, ‘viviamo<br />
tutti in una falsa apparenza’.”<br />
Renzo Crescioli Assessore della Provicia di Firenze,<br />
il curatore del palazzo mediceo Delio Nicolai,<br />
il Consigliere per la Cultura del Consolato<br />
cinese di Firenze Wang Jian nonché i curatori<br />
della mostra hanno tenuto splendidi discorsi<br />
alla sua inaugurazione. L’emittente Toscana TV<br />
ha realizzato un servizio di 13 minuti la sera<br />
stessa nell’orario di punta delle 20, il quotidiano<br />
<strong>La</strong> Nazione per ben due volte ha dedicato<br />
quasi due pagine di recensione relative alla<br />
mostra di Wang Xiaosong che si è conclusa il 4<br />
settembre.<br />
Per quanto riguarda la galleria d’arte moderna<br />
di Vienna, sono state esposte circa ottanta<br />
opere appartenenti alla quarta “fermata” della<br />
mostra itinerante europea del 2012-14 di Wang<br />
Wang Xiaosong 5