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Le “Isole” di<br />
Franco Mauro Franchi<br />
a Pontassieve<br />
di Roberto Milani<br />
foto Irene Franchi<br />
Dopo la lunga mostra nel Museo e nell’Area Archeologica<br />
di Fiesole, che ha riscosso un grande successo di pubblico<br />
e di critica internazionale, le giunoniche sculture del<br />
maestro Franco Mauro Franchi approdano a Pontassieve.<br />
L’artista va ad arricchire con le sue opere la cittadina che da molti<br />
anni è un centro propulsivo dell’arte in Toscana, grazie alla lungimiranza<br />
dell’amministrazione comunale e dell’assessore alla Cultura<br />
Alessandro Sarti che ha saputo offrire un’opportunità culturale di<br />
ampio spessore alla cittadinanza, con attività culturali che soprattutto<br />
in questi momenti di difficoltà economica ribadiscono un forte<br />
impegno e una grande capacità, allestendo mostre come quelle di<br />
Antonio Ligabue, Beato Angelico, Renato Guttuso, Pietro Annigoni e<br />
tanti altri maestri contemporanei.<br />
In realtà quello di Franchi è un ritorno nella capitale del Levante fiorentino<br />
in quanto nel 1982 fu selezionato dal critico Dino Pasquali<br />
nell’ambito della rassegna Scultura Ambiente al “Toscanello d’Oro<br />
1982” per la quale realizzò un’opera monumentale “Maternità” (cemento<br />
bianco, h cm 190), oggi collocata nel giardino della scuola<br />
materna “Maria Maltoni” di Pontassieve.<br />
L’esposizione, che sarebbe più appropriato definire percorso espositivo,<br />
dal titolo “Isole”, organizzata dal Comune di Pontassieve e curata<br />
da Filippo Lotti, si è inaugurata lo scorso settembre nella Sala<br />
delle Eroine all’interno di Palazzo Sansoni Trombetta sede del<br />
Municipio; raccoglie una ventina di opere in bronzo e vetroresina.<br />
Quelle di grandi e medie dimensioni sono state collocate nell’area<br />
urbana della città di Pontassieve e a Le Sieci, “Queste – spiega il<br />
curatore Filippo Lotti – si relazionano all’ambiente circostante mantenendo<br />
una sorta di distacco partecipato, emergendo proprio come<br />
isole”. All’interno del palazzo comunale, invece, sono esposte opere<br />
di dimensioni più contenute e principalmente realizzate in bronzo.<br />
Franchi elabora soggetti femminili opulenti, pensosi ed enigmatici,<br />
con il corpo proteso verso l’alto, quindi verso la luce ma anche distese,<br />
quasi in una sorta di “appartenenza” alla Terra. In entrambi i casi, così<br />
come in tutta la produzione di Franchi, le opere cercano un dialogo con<br />
il mondo circostante rapportandosi con il “vivere”. Figure pensanti,<br />
lungimiranti in eteree forme che avvolgono lo spazio circostante.<br />
Il realismo artistico d’una donna in sovrappeso e la rotondità dei volumi<br />
sono una sfida ai canoni convenzionali di bellezza ma allo stesso<br />
tempo ne esaltano, senza ombra di dubbio, l’eleganza e la staticità.<br />
Forme del nudo femminile che caratterizzano in modo assoluto ed<br />
indiscutibile i suoi soggetti e la sua iconografia, tanto da rappresentare<br />
il tema ricorrente nella sua produzione artistica.<br />
Ma i lavori di Franchi partono da lontano. Affondano le radici in<br />
10 Franco Mauro Franchi