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Maurizio<br />
Biagini<br />
al Museo Piaggio di Pontedera<br />
di Lorenzo Borghini<br />
Foto Giorgio Conti<br />
Maurizio Biagini<br />
Irriverente, geniale, vulcanico, sempre<br />
istintivo. Questo è il gesto artistico di<br />
Maurizio Biagini, artista livornese che<br />
approda al Museo Piaggio di Pontedera<br />
con una mostra dal titolo “Il mio lavoro democratico”<br />
che raccoglie una cinquantina di lavori<br />
pittorici dal 2009 ad oggi.<br />
Un percorso che colma il desiderio del visitatore<br />
di conoscere l’opera di questo artista labronico<br />
che con la tradizione livornese a poco a che fare.<br />
Ed è proprio il presidente della Fondazione Piaggio<br />
Riccardo Costagliola a sottolinearlo: “Livornese,<br />
figlio d’arte, Maurizio Biagini è assolutamente<br />
distante dai canoni comunemente immaginati<br />
della pittura labronica. Anzi, le sue opere<br />
sembrano quasi rinnegarla. La sua arte ha radici<br />
pop e si sviluppa in tematiche molto diverse ma<br />
sempre ricche di una grande comunicatività e<br />
poesia.<br />
I volti, gli sguardi, gli occhi dei personaggi dei<br />
suoi quadri scrutano, criticano, ammoniscono e<br />
ti costringono a riflettere.”<br />
E aggiunge: “È scanzonato, irriverente, deciso,<br />
come deve essere un artista contemporaneo.<br />
Eppure c’è qualcosa di colto, raffinato<br />
ed esteticamente evoluto nella pittura<br />
di Maurizio Biagini. Un continuo evolversi<br />
di soluzioni e situazioni che ne determinano<br />
uno stile del tutto personale.”<br />
La scelta, da parte dei due curatori Filippo<br />
Lotti e Roberto Milani, di portare questa<br />
selezione di lavori al cospetto degli ormai<br />
molti appassionati d’arte, abituali frequentatori<br />
delle proposte, sempre più di<br />
livello in mostra alla Fondazione Piaggio,<br />
può risultare coraggiosa, ma in realtà è<br />
solo una piccola parte di un enorme universo<br />
dell’emisfero Biagini. Una sorta di<br />
riassunto ideale di una vasta produzione fatta di ricerca, esperimenti ed energia. Un artista<br />
che passa con assoluta disinvoltura dalla pittura d’azione all’arte concettuale, dal<br />
pensiero colto e citazionista alla poesia visiva.<br />
“Ho avuto modo, nel corso degli anni, di seguire il lavoro e le mostre di Maurizio – dice<br />
Lotti - e, quindi, di apprezzarne le doti artistiche ed umane che sono indissolubilmente<br />
legate fra loro. E ancor di più le si apprezzano quando qualità pittorica e stima verso la<br />
persona coincidono.<br />
La malinconia dolente che pervade le sue opere è senz'altro diretta emanazione di un<br />
vissuto fatto di cadute e riscatti, delusioni e speranze, frustrazioni e riconoscimenti. Una<br />
vita artistica e personale che condivide con molti suoi “maledetti” conterranei. Quasi che<br />
Mitology n. 8, 2012, smalti alla nitro su tela, cm. 150x200<br />
Da sinistra: Emanuele Giaconi, Filippo Lotti, Roberto Milani, Giorgia Madiai, Riccardo Costagliola, Marcello<br />
Scarselli, Maurizio Biagini, Elio De Luca, Marco Palamidessi, Sergio Nardoni, Elisa Zadi, Elisa Baregi, Sara Bandini<br />
e Gianfranco Biagini<br />
4 Maurizio Biagini