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LABORATORIO

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Laboratorio di Didattica dell’Agronomia e delle Coltivazioni<br />

Erbacee II<br />

(Prof. Teofilo Vamerali)<br />

Qualità delle farine per la panificazione


Programma del laboratorio<br />

N°<br />

Lez.<br />

Modalità Titolo della lezione ORE<br />

Materiale<br />

didattico<br />

1<br />

In<br />

presenza<br />

Determinazione della qualità delle farine di<br />

frumento<br />

3<br />

Doc.<br />

in pdf<br />

2 On-line Bilancio idrico e sistemi di irrigazione 3<br />

Doc.<br />

in pdf<br />

3 On-line Fertilizzanti e piani di concimazione 3<br />

Doc.<br />

in pdf<br />

4 On-line<br />

Strumentazione ottica per la misura dello<br />

stato nutrizionale delle piante<br />

3<br />

Doc.<br />

in pdf<br />

5<br />

In<br />

presenza<br />

Progettazione di un modulo didattico in<br />

laboratorio<br />

3<br />

Doc.<br />

in pdf


Contesto<br />

• Istituto Professionale Statale per l’Agricoltura e l’Ambiente<br />

• Classe IV composta da 15 maschi e da 5 femmine<br />

• Materia in oggetto: Tecniche delle produzioni: Coltivazioni erbacee<br />

L’unità didattica in oggetto è parte del modulo “Le colture autunno-vernine”<br />

Obiettivi didattici<br />

• Acquisire le conoscenze scientifiche sui processi legati alle fasi produttive<br />

del frumento<br />

• Acquisire la terminologia tecnico-scientifica adeguata<br />

• Riflessione critica sulle tecniche impiegate<br />

• Sapere individuare le varietà ottimali in funzione delle condizioni<br />

pedo-climatiche ed agli usi (per prodotti da forno, pasta, biscotti, pane<br />

crakers)


Obiettivi didattici<br />

• Acquisire le competenze e le capacità necessarie per individuare ed<br />

applicare tecniche di produzione adeguate e nei tempi opportuni<br />

• Sapere individuare il binomio caratteristiche qualitative dei prodotti e loro<br />

destinazione (in particolare quali sono le caratteristiche della farina<br />

da panificazione<br />

• Competenze necessarie per impiegare le tecniche a minore impatto<br />

ambientale<br />

• Sapere eseguire le principali analisi di laboratorio per rilevare i principali<br />

elementi di qualità delle farine<br />

Prerequisiti<br />

• Conoscenza sul clima ed influenza sulle piante agrarie, sulla fisica<br />

chimica e biologia del terreno (es. granulometria e struttura, pH, microflora<br />

del terreno), sulle lavorazioni del terreno, l’acqua nel terreno e le irrigazioni,<br />

sugli eccessi di acqua e regimazione, sulla fertilizzazione organica e minerale<br />

e sul controllo delle malerbe<br />

• Non sono richieste conoscenze in merito alle avversità da patogeni delle<br />

colture erbacee in quanto vengono affrontate nello stesso anno (in IV)


Verifiche di ingresso<br />

• Conoscenze di Agronomia di base (III anno)<br />

Contenuti<br />

• L’unità didattica in questione tratta la coltura del frumento (ciclo colturale,<br />

le tecniche agronomiche da eseguire ecc.) e nella stessa si inserisce la<br />

lezione avente per oggetto: “La qualità delle farine ai fini della<br />

panificazione” che prevede un incontro di 1- 2 ore con presentazione in<br />

power-point in aula informatica, e di 2 ore di laboratorio per analizzare<br />

diversi tipi di farina<br />

Verifica<br />

• Questionario a risposta multipla composto da dieci quesiti per la parte teorica<br />

• Prove pratiche in laboratorio su campioni di farina


Criteri di valutazione<br />

• Questionario: ad ogni quesito viene attribuito un punteggio pari a 10 per<br />

ogni risposta esatta, e quindi il risultato finale viene diviso per 10<br />

• Per l’attività di laboratorio i criteri si basano su alcuni descrittori (v. tabella<br />

di seguito), anche in questo caso il risultato totale sarà diviso per 10<br />

La sufficienza si avrà al raggiungimento in entrambe le prove<br />

con 60 punti (su un massimo di 100)<br />

Descrittore<br />

Punteggio<br />

Manualità nell’uso delle<br />

10<br />

strumentazioni<br />

Rispetto tempi analisi 20<br />

Bontà risultato ottenuto 40 (min 25)<br />

Capacità di collegare i<br />

risultati ottenuti con la parte<br />

teorica<br />

30 (min20)


Contenuti<br />

• Composizione cariosside del frumento (e prodotti derivati)<br />

• Criteri commerciali qualità:<br />

A) Fisici<br />

B) Chimici<br />

• Criteri di qualità delle farine per pane (proprietà tecnologiche)


Composizione cariosside frumento<br />

• Pericarpo e strato aleuronico<br />

13% ⇒ crusca<br />

• Endosperma 85%<br />

•Embrione 2%<br />

Composizione analitica:<br />

- Amido 60-70%<br />

- Proteine 8-20%<br />

14-14.5% (grani teneri<br />

di forza)<br />

12- 15% (grani duri)<br />

10 - 10.5% (teneri da<br />

biscotti)<br />

- Lipidi 1.5 - 2%


Cariosside frumento e derivati<br />

• Triticum aestivum<br />

frumento tenero esaploide:<br />

farine per pane, biscotti,<br />

dolci…<br />

• Triticum durum<br />

frumento duro tetraploide<br />

si ottiene semola per pasta<br />

Resa teorica 85%<br />

in realtà è minore<br />

Molitura<br />

75 - 85% Farina<br />

2.5 - 3% Farinette<br />

20 - 22% Crusca<br />

0.5 - 2% Residui e scarti


LE SPECIE COLTIVATE<br />

• TETRAPLOIDI (2n=28)<br />

T. turgidum L., con 8 sottospecie:<br />

- turgidum L. (GRANO DEL MIRACOLO);<br />

- carthlicum (Nevski) A. Lóve & D. Lóve;<br />

- dicoccum (Schrank) Thell (FARRO GRANDE);<br />

- durum (Desf.) Husn. (GRANO DURO);<br />

- paleocolchicum (Manabde) A. Lóve & D. Lóve;<br />

- polonicum (L.) Thell.;<br />

- turanicum (Jakubz.) A. Lóve & D. Lóve (KAMUT);<br />

- dicoccoides (Kórn. ex Asch. & Graebn.) Tell. (progenitore selvatico).<br />

• ESAPLOIDI (2n=42)<br />

T. aestivum L., con 5 sottospecie:<br />

- aestivum (GRANO TENERO);<br />

- compactum (Host) MacKey;<br />

- macha (Dekapr. & Menabcle) McKey;<br />

- spelta (L.) Thell. (SPELTA)<br />

- sphaerococcum (Percival) MacKey.


Farina frumento tenero<br />

Limiti legali<br />

Farina<br />

Umidità<br />

max.<br />

(%)<br />

Ceneri<br />

max.<br />

(%)<br />

Cellulosa<br />

max.<br />

(%)<br />

Glutine<br />

secco min.<br />

(%)<br />

00 14,5% 0,5 --- 7<br />

0 “ 0,65 0,2 9<br />

1 “ 0,8 0,3 10<br />

2 “ 0,95 0,5 10


Semola frumento duro<br />

Limiti legali<br />

Tipologia<br />

Umidità<br />

max.<br />

(%)<br />

Ceneri<br />

min.-max.<br />

(%)<br />

Cellulosa<br />

max.<br />

(%)<br />

Proteine<br />

(%)<br />

Semola 14,5% 0,7-0,85 0,2-0,45 10,5<br />

Semolato “ 0,9-1,2 // - 0,85 11,5


Criteri commerciali di qualità<br />

FISICI<br />

A) Peso specifico apparente o peso ettolitrico (Kg/hl)<br />

<strong>LABORATORIO</strong> : si pesano dei semi in un contenitore di un litro e<br />

con semplici calcoli si esprimono infine in Kg/hl (in media 74-82 Kg/hl)<br />

B) Peso di mille semi (simile ad A)<br />

C) Cariossidi danneggiate (rotture alla raccolta, bianconatura, volpatura)<br />

D) Impurezze (sabbia, insetti morti, semi erbe infestanti ecc.)


Criteri commerciali di qualità<br />

CHIMICI<br />

A) Umidità: dovrebbe aggirarsi sul 13 - 14 % (7 - 8 % se destinato<br />

all’esportazione)<br />

<strong>LABORATORIO</strong> : essiccamento di un campione pari a 10 g a 130<br />

133°C per 1,5 ore quindi si lascia raffreddare per 30-45’<br />

e si esegue nuova pesata, si esprime in %:<br />

(E - M):E x 100 E= peso iniziale in g.<br />

M= peso campione secco in g.<br />

Es. Campione iniziale 10 g.<br />

Campione secco 8,5 g.<br />

(10 - 8,5) : 10 x 100 = 1,5 : 10 x 100 = 0,15 x 100 = 15%


Criteri commerciali di qualità<br />

CHIMICI<br />

B) Proteine, metodi quantitativi<br />

<strong>LABORATORIO</strong> : Metodo Kjeldahl<br />

Principio: le sostanze azotate vengono ossidate con acido solforico<br />

(con catalizzatore), si forma dalla reazione solfato di ammonio, che<br />

trattato con alcali, libera ammoniaca che viene distillata e titolata.<br />

N% s.s. x 5,70= proteina grezza in % sulla s.s.<br />

(5,70 e non 6,25 poiché le proteine del frumento contengono poco<br />

circa 17,5% in azoto)<br />

<strong>LABORATORIO</strong> : determinazione del glutine secco nella farina<br />

Principio: si parte da 20g di farina + soluzione cloruro di sodio, l’impast<br />

viene manipolato e lavato sotto acqua corrente, asportando così sia<br />

l’amido (solubile in acqua), sia le proteine solubili in acqua ed in<br />

soluzione salina, rimango così la gliadine e le glutenine, che vengono<br />

determinate con pesata, dopo avere posto l’impasto, privato dell’amido<br />

e dalle proteine solubili, in stufa a 105 °C


Criteri commerciali di qualità<br />

CHIMICI<br />

B) Proteine, metodi qualitativi<br />

<strong>LABORATORIO</strong>: Classificazione di Osborne<br />

(in base alla solubilità, metodo di laboratorio):<br />

• Albumine, solubili in acqua<br />

• Globuline, solubili in soluzioni saline (NaCl)<br />

• Gliadine, solubili in soluzioni alcoliche (etanolo al 70%)<br />

• Glutenine, solubili in soluzioni acide (acido acetico 0.1 N)<br />

N.B. → Il glutine, viene chiamata la sostanza costituita dalle gliadine e<br />

dalle glutenine (che sono le proteine di riserva presenti<br />

nell’endosperma, insolubili in acqua)


Classificazione delle proteine del<br />

frumento<br />

Le proteine della granella di frumento sono tradizionalmente<br />

separate in base alla solubilità:<br />

‣ Solubili in acqua: 10-15 % del totale (FUNZIONE METABOLICA):<br />

albumine (12%)<br />

globuline (4%)<br />

‣ Insolubili in acqua: 85-90 % del totale (FUNZIONE DI RISERVA)<br />

gliadine (44%)<br />

glutenine (40%)<br />

Gliadine e glutenine formano il GLUTINE e conferiscono proprietà di<br />

estensibilità e tenacità essenziali per la qualità dello dei prodotti lievitati<br />

da forno.


Le proteine del glutine<br />

SDS-PAGE frazionamento<br />

dellla parte polimerica<br />

delle proteine<br />

Glutenine polimeriche<br />

90 Kda<br />

HMW subunits<br />

(90KDa)<br />

LMW subunits<br />

(40KDa)<br />

ω - gliadine<br />

Gliadine monomeriche<br />

30-60 Kda<br />

γ - gliadine<br />

α - gliadine<br />

Frazionamento<br />

della frazione<br />

gliadinica


Le proteine del glutine<br />

GLUTINE<br />

Gliadine Glutenine<br />

ω-gliadine α-gliadine γ–gliadine<br />

LMW - GS HMW- GS<br />

Prolammine<br />

povere di zolfo<br />

Prolammine<br />

ricche di zolfo<br />

Prolammine<br />

HMW<br />

(povere in zolfo)<br />

Classificazione delle proteine del glutine in base al contenuto in zolfo Tatham e Shewry (1995)


Criteri commerciali di qualità<br />

CHIMICI<br />

B) Proteine, altri metodi qualitativi<br />

<strong>LABORATORIO</strong> : Test di Zeleny<br />

Principio: si usa acido lattico che rigonfia il glutine che a sua volta<br />

influenza la velocità di sedimentazione di una sospensione di farina,<br />

Velocità di sedimentazione lenta, indica buona qualità delle proteine<br />

(durante l’esperimento si usa S.D.S., i.e., sodio dodecil solfato)<br />

<strong>LABORATORIO</strong> : Elettroforesi<br />

Principio: si crea un campo elettrico in un gel: le diverse proteine,<br />

in base alla carica e al P.M., migrano con diversa velocità.<br />

A fine corsa elettroforetica, si colorano le proteine (es. Comasse Blue)<br />

Le glutenine vengono suddivise invece in base al loro peso<br />

molecolare (vedi figura successiva).<br />

Il tipo di bande proteiche di Gli e Glu consentendo si stabilire<br />

una “sorta di impronta digitale” di ciascuna varietà.


Criteri commerciali di qualità<br />

CHIMICI<br />

B) Proteine, altri metodi qualitativi:<br />

Gel filtrazione, cromatografia a scambio<br />

ionico.<br />

Elettroforesi di<br />

glutenine in tre<br />

varietà di frumento


Criteri di qualità delle farine per pane


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

Reologia dell’impasto<br />

Reologia: Branca della fisica che studia la deformazione della materia.<br />

Deformazioni possibili:<br />

- di flusso, legato alla viscosità della<br />

materia<br />

- elastica, deformazione non<br />

permanente<br />

- plastica, deformazione permanente<br />

L’impasto deve avere in particolare:<br />

• buona estensibilità per dare un<br />

prodotto voluminoso<br />

• sufficiente tenacità per sopportare<br />

il lavoro meccanico e la pressione<br />

della anidride carbonica che si<br />

forma durante la fermentazione


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

Sostanzialmente la qualità delle farine si determina:<br />

<strong>LABORATORIO</strong><br />

* Con il farinografo di Brabender, misura la quantità di acqua ottimale<br />

per ottenere un buon impasto, ricordiamo che ai fini della panificazione è<br />

importante quindi ci sia un alto assorbimento di acqua<br />

Il glutine assorbe acqua sino a 2,8 volte il suo peso<br />

* Alveografo di Chopin, Determina le proprietà plastiche dell’impasto, che<br />

permettono la formazione di alveoli regolari nella mollica del pane<br />

* Amilografo (Falling number), misura l’attività α-amilasica


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

Farinografo di Brabender<br />

Misura la consistenza di un impasto di acqua e farina e l’assorbimento di<br />

acqua necessario per raggiungere una consistenza ottimale per la<br />

panificazione


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

Farinografo di Brabender<br />

• In definitiva si ha una impastatrice, un dinamometro collegato per misurare<br />

lo sforzo che incontrano le pale durante l’impastamento, un congegno<br />

registratore collegato al dinamometro, una buretta per misurare la quantità<br />

di acqua da aggiungere<br />

• La resistenza si misura in U.B. (unità Brabender), si aggiunge acqua<br />

all’impasto sino ad arrivare a 500 U.B.<br />

• Il problema è quindi quello della centratura del grafico, cioè calcolare la<br />

giusta quantità di acqua da aggiungere a seconda del tipo di farina<br />

• Anche i granuli di amido danneggiati (oltre al glutine) determinano<br />

l’assorbimento in acqua.


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

- C: Tempo di arrivo:<br />

necessario per arrivare a 500<br />

U.B.<br />

- T: Tempo di picco: per<br />

arrivare al valore massimo di<br />

U.B.<br />

- D: Tempo di partenza: per<br />

scendere sotto le 500 U.B.<br />

- S: Stabilità dell’impasto:<br />

dato dalla differenza D - C cioè<br />

è il tempo durante il quale<br />

l’impasto si mantiene alla<br />

massima consistenza<br />

Quando la curva inizia a<br />

scendere significa che il<br />

glutine inizia a collassare<br />

(impasto colloso)


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

Esempi di diversi farinogrammi


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

Farinografo di Brabender<br />

In definitiva:<br />

• Il farinografo misura la resistenza opposta dall’impasto al mescolamento<br />

• Il farinografo misura la tolleranza meccanica al mescolamento<br />

•Il tempo di picco è correlato alla % di proteine (caratteristica varietale)<br />

Altri indici<br />

INDICE DI TOLLERANZA MECCANICA (differenza in UB tra valore misurato al<br />

t. picco ed il valore misurato dopo 5’);<br />

CADUTA AL 20° MINUTO (differenza in UB tra il valore misurato al centro del<br />

farinogramma, cioè al tempo di picco, ed il valore misurato dopo 20’). È indicato<br />

con la sigla E20. Talora si usa anche E10 (usando la misura dopo 10’)


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

Alveografo di Chopin<br />

• Misura la pressione di aria necessaria all’estensione di un campione di pasta<br />

• La pressione esercitata all’interno della bolla viene registrato<br />

• Si effettua la prova con 5 dischi di pasta


-P/L: rapporto di<br />

configurazione curva<br />

Alveogramma<br />

Criteri di qualità delle farine per pane<br />

Alveografo di Chopin<br />

-P:pressione massima per<br />

deformare il campione (h).<br />

Indice di tenacità dell’impasto<br />

-L:lunghezza della curva.<br />

Indice di estensibilità<br />

dell’impasto<br />

-W: Energia per deformare il<br />

campione (si ricava dall’area).<br />

Indice della forza della farina<br />

W=S x 6,54<br />

P<br />

-G:Radice quadrata del volume<br />

di aria in ml., per portare alla<br />

rottura la bolla (indice di<br />

rigonfiamento)


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

P/L compreso fra 0.4 e 0.7 Farine equilibrate


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

P/ L > 0.7 Farine tenaci per la panificazione (P/L < 0.4 farine molto estensibili)


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

Con l’alveografo<br />

si determinano<br />

le proprietà plastiche<br />

della farina<br />

Più è estensibile<br />

l’impasto, maggiore<br />

sarà il volume del<br />

pane<br />

La formazione di<br />

alveoli regolari e la<br />

distribuzione uniforme<br />

degli stessi quindi è<br />

determinato dalle<br />

proprietà plastiche


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

IN SINTESI<br />

Proteine del frumento:<br />

15% solubili in acqua e sale • Albumine (60% circa)<br />

• Globuline (40% circa)<br />

85% insolubili in acqua • Gliadine<br />

Estensibili, poco elastiche<br />

• Glutenine<br />

Poco estensibili, elastiche<br />

Gliadine e glutenine formano il glutine, principale responsabile<br />

della tenacità, estensibilità, elasticità dell’impasto<br />

Albumine importanti per le α-amilasi (segue…)


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

Amilografo<br />

Indice di Hagberg (falling number, o numero di caduta)<br />

• L’amido si ritrova come amilosio (17-28%) e amilopectina (72-83%).<br />

L’amilosio in soluzioni acquose è instabile portando alla retrogradazione<br />

dell’amido (causa principale dell’indurimento del pane)<br />

• Le amilasi (enzimi) attaccano l’amido rompendo la molecola in frazioni più<br />

semplici (destrine, maltosio, glucosio)<br />

• Tali sostanze vengono facilmente attaccate dai lieviti, che formano anidride<br />

carbonica, e responsabili del colore durante la cottura<br />

• Il maltosio è molto importante nella fermentazione, fermenta più<br />

lentamente del glucosio, è il maggiore responsabile della produzione di<br />

anidride carbonica<br />

• Tale aspetto è legato alle amilasi ricordate, e quindi ai granuli di amido<br />

danneggiati (valore ottimale 10%, come per l’assorbimento di acqua)


Amilografo


Criteri di qualità delle farine per pane<br />

Amilografo<br />

Indice di Hagberg (falling number, o numero di caduta)<br />

• L’attività α-amilasica viene determinata con il numero di caduta<br />

Principio: acqua e farina a bagnomaria in acqua bollente (per favorire la<br />

gelatinizzazione dell’amido e l’attività α-amilasica: ottimo a 72 °C).<br />

Un agitatore scendendo dalla parte superiore verso il fondo:<br />

- se trova poca resistenza c’è molta attività delle α-amilasi, praticamente la<br />

sospensione resta poco torbida<br />

- se trova maggiore resistenza significa che l’amido viene degradato<br />

lentamente perché vi è poca attività α-amilasica, e quindi la sospensione<br />

rimane torbida-gelatinosa più a lungo<br />

Es. tempo di caduta 60 secondi: farina uso zootecnico (troppa attività<br />

α-amilasica, non posso correggere la farina).<br />

Tempo di caduta 250 secondi valore ottimale<br />

Tempo di caduta >300 secondi poche amilasi (ma posso correggere la<br />

farina, con aggiunta di farine maltate o α-amilasi di origine batterica)


Bibliografia<br />

• Arte Bianca: materie prime, processi e controlli. Barbara Carrai<br />

(Calderini Edagricole 2001)

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