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marzo 2011.pdf - Collegio San Giuseppe - Istituto De Merode

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Cultura<br />

150 anni<br />

dall’Unità d’Italia<br />

A Cura di:<br />

Federico <strong>De</strong> Simone<br />

Chiara Pascazio<br />

Alessandro Casiraghi<br />

Il 17 Marzo 2011 si festeggia il 150°anniversario<br />

dell’Unità d’Italia, un evento nato con l’obiettivo di far<br />

scaturire una riflessione sul nostro senso di appartenenza<br />

al popolo italiano.<br />

Storia<br />

Con la Seconda Guerra d’Indipendenza del 1859 e<br />

con i conseguenti plebisciti del 1860 gran parte dell’Italia<br />

centro-settentrionale si era unita al Regno di Sardegna,<br />

formando il primo nucleo di quello che diventerà<br />

il Regno d’Italia. Prima della famosa Spedizione<br />

dei Mille, però, mancavano ancora i seguenti territori:<br />

il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto<br />

Adige (appartenenti all’ Impero Austro-Ungarico), il<br />

Regno delle Due Sicilie (controllato dai Borboni) ed<br />

infine lo Stato della Chiesa (sotto il potere del papa).<br />

Negli italiani si era, tuttavia, diffuso il desiderio di<br />

liberarsi definitivamente dal dominio straniero e di<br />

completare il processo di unificazione per il quale si<br />

era così tanto lottato nei decenni precedenti; il principio<br />

di nazionalità si era radicato nel pensiero dei cittadini<br />

italiani che entrarono nell’esercito dei volontari<br />

di <strong>Giuseppe</strong> Garibaldi per liberare il Regno delle<br />

Due Sicilie. Nella notte tra il 4 e il 5 Maggio del<br />

1860 il generale Garibaldi e i suoi 1072 volontari<br />

salparono dal porto di Quarto (in Liguria) verso Marsala<br />

(in Sicilia). Durante questo viaggio il Generale e<br />

il suo “esercito” fecero due soste in Toscana: la prima<br />

a Talamone per rifornirsi di armi; la seconda a Porto<br />

<strong>San</strong>to Stefano dove si rifornirono di carbone. L’11<br />

maggio sbarcarono a Marsala perché il porto non<br />

era controllato. Il 15 Maggio ci fu la battaglia di<br />

Calatafimi contro ben 4.000 soldati borbonici, con-<br />

quistarono Palermo, il 3 giugno arrivarono a Catania<br />

e il 27 luglio occuparono Messina. Nel mese di giugno<br />

e luglio arrivarono in Sicilia molte munizioni e<br />

volontari per aiutare Garibaldi, per esempio il 22<br />

luglio arrivò Gaetano Sacchi con i suoi 2000 volontari.<br />

Il 19 agosto i Garibaldini arrivarono a Reggio<br />

Calabria, però Garibaldi arrivava in alcune città senza<br />

combattere, per esempio il 30 agosto a Soveria<br />

Mannelli le truppe borboniche guidate da <strong>Giuseppe</strong><br />

Ghio si arresero senza combattere all’ “esercito garibaldino”,<br />

guidato da Francesco Stocco.<br />

Arrivò in Basilicata e la conquistò senza molti problemi,<br />

poi si recò in Campania. Il 3 settembre Garibaldi<br />

vinse la battaglia di Volturno; intanto il re Francesco<br />

II abbandonava Napoli per recarsi con l’esercito<br />

nelle fortezze di Gaeta e Capua. Il 7 settembre Garibaldi<br />

entrerà a Napoli senza difficoltà. Il 26 ottobre<br />

1860 a Teano si svolse l’incontro tra Garibaldi e il re<br />

Vittorio Emanuele II in cui il Generale cedette i territori<br />

del Regno delle Due Sicilie al Sovrano.<br />

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