Liberi dal fumo - Comune di Ferrara
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spunti per alimentare la <strong>di</strong>scussione fra gli addetti ai lavori e magari sviluppare nuove<br />
strategie e soluzioni operative.<br />
Come possono evolvere i programmi <strong>di</strong> prevenzione in un ambiente “contaminato”<br />
<strong>dal</strong> <strong>fumo</strong> <strong>di</strong> circa il quaranta per cento degli studenti delle scuole superiori<br />
Nella scuola che la recente riforma ha costretto ad ab<strong>di</strong>care in larga misura al proprio<br />
ruolo educativo a favore <strong>di</strong> un più marcato compito <strong>di</strong> istruzione, i percorsi basati<br />
sul coinvolgimento degli insegnanti hanno vita <strong>di</strong>fficile: si va facendo strada la<br />
tendenza a chiedere interventi capaci <strong>di</strong> affrontare e risolvere il problema, che si manifesta<br />
magari attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> un esperto capace <strong>di</strong> affrontare situazioni <strong>di</strong>fficili<br />
<strong>di</strong> varia natura. Dentro questa scuola poco incline a svolgere compiti educativi il<br />
consumo <strong>di</strong> sigarette, e non solo, è a un livello che si può definire preoccupante. È<br />
un dato <strong>di</strong> fatto che in<strong>di</strong>ca, nella prevenzione secondaria e nel tentativo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />
percorsi educativi e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssuasione, il nuovo limite da raggiungere.<br />
E davvero, non è certo che per gli adolescenti e i giovani esista solo la prevenzione. È<br />
stimolante la sfida <strong>di</strong> mettere a punto interventi <strong>di</strong> cura e trattamento che prendono<br />
corpo nella fase delle prime sigarette, identificabili nell’area della prevenzione secondaria<br />
o del trattamento precoce, per cercare <strong>di</strong> bloccare sul nascere un’abitu<strong>di</strong>ne che,<br />
quando si istaura, me<strong>di</strong>amente dura qualche decina <strong>di</strong> anni, con conseguenze per la<br />
salute che possono essere anche gravi. Anche se su questo terreno ci troviamo in<br />
una fase iniziale della quale non è possibile prevedere quale sarà l’esito, il tentativo<br />
<strong>di</strong> agganciare gli studenti fumatori nelle scuole per intraprendere percorsi <strong>di</strong> tipo terapeutico,<br />
documentato nel contributo sulla prevenzione selettiva con i giovani fumatori,<br />
mi sembra un modo importante e originale nel panorama delle attività <strong>di</strong> cura.<br />
Nei confronti degli adulti da tempo ci si chiede perché il numero dei partecipanti ai<br />
gruppi per smettere <strong>di</strong> fumare non aumenti in modo significativo, visto che il bacino<br />
<strong>di</strong> utenza potenziale è davvero ampio. Se si assume l’ipotesi formulata in precedenza<br />
come vera, e cioè che non ci sono ulteriori spazi <strong>di</strong> espansione per questo tipo <strong>di</strong><br />
trattamento, come si possono raggiungere quelli che avrebbero bisogno <strong>di</strong> cure<br />
Per esempio si possono mo<strong>di</strong>ficare gli approcci metodologici per aumentare gli accessi<br />
o realizzare protocolli per trattamenti in<strong>di</strong>viduali.<br />
Si può pensare anche per gli adulti a piani <strong>di</strong> prevenzione secondaria, che mettano<br />
le persone in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> limitare i danni a se stesse e <strong>di</strong> non nuocere agli altri<br />
In questo modo si potrebbe simbolicamente chiudere il cerchio coinvolgendo anche<br />
quelli che non riescono a smettere <strong>di</strong> fumare, ma che andrebbero comunque coinvolti<br />
almeno in un’ottica <strong>di</strong> riduzione del danno.<br />
Anche se il compito appare arduo, mi pare esistano conoscenze, strumenti e meto<strong>di</strong><br />
da utilizzare, sia sul versante della prevenzione sia su quello del trattamento della <strong>di</strong>pendenza<br />
<strong>dal</strong> <strong>fumo</strong> <strong>di</strong> tabacco, per affrontare il problema senza andare a mo<strong>di</strong>ficare<br />
quanto si sta già facendo, perché quella è la base sulla quale poggiare l’innovazione<br />
necessaria a far crescere il sistema.<br />
Infine...<br />
Davanti alla porta del supermercato il poster continua ad avvisare i passanti che “il<br />
problema è stato eliminato”. In realtà, a quanto risulta dai dati a <strong>di</strong>sposizione, il problema<br />
permane: stabile presso gli adulti, in incremento fra i giovani.<br />
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