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Liberi dal fumo - Comune di Ferrara

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<strong>di</strong>sposizione per la misurazione del fenomeno non sembrano ineccepibili sotto il<br />

profilo della qualità.<br />

Attualmente gli interventi sul <strong>fumo</strong> si basano essenzialmente su due strumenti che<br />

hanno dato buoni risultati: programmi <strong>di</strong> prevenzione ideati per le scuole e basati<br />

sulla figura dell’insegnante, opportunamente addestrato, come figura <strong>di</strong> riferimento<br />

per lo svolgimento dell’intervento <strong>di</strong> prevenzione e, sul piano dei trattamenti terapeutici,<br />

programmi per smettere <strong>di</strong> fumare centrati sulle <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> gruppo.<br />

Questi interventi si rifanno a programmi sperimentati i cui esiti sono stati validati da<br />

indagini valutative volte a verificarne l’efficacia. Nelle scuole del nostro territorio sono<br />

ormai una tra<strong>di</strong>zione convalidata, supportata dagli esiti più che sod<strong>di</strong>sfacenti <strong>di</strong><br />

un’indagine locale <strong>di</strong> valutazione almeno per quanto riguarda le me<strong>di</strong>e inferiori, ma<br />

la copertura delle scuole interessate non è totale. Destinati inizialmente agli studenti<br />

<strong>di</strong> questo or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> scuole, successivamente sono stati riproposti nelle elementari<br />

in considerazione del fatto che nel frattempo l’età me<strong>di</strong>a del primo approccio al <strong>fumo</strong><br />

si era andata ulteriormente abbassando.<br />

In pratica gli stessi programmi sono stati realizzati per ragazzi sempre più piccoli ritenendo<br />

che, se si abbassava l’età del primo approccio, era opportuno, per analogia,<br />

implementare interventi preventivi sempre più precoci.<br />

Da parte mia nutro una certa <strong>di</strong>ffidenza nei confronti <strong>di</strong> interventi che, basandosi<br />

sull’equazione prevenzione uguale intervento precoce, abbassano progressivamente<br />

il punto <strong>di</strong> attacco fino a realizzare interventi nella scuola materna o nei primi anni<br />

delle elementari. Trovo questo tipo <strong>di</strong> approccio vagamente meccanicistico, un po’<br />

fuorviante: la vita degli uomini è fortemente caratterizzata dai contesti <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> relazioni<br />

ed è <strong>di</strong>fficile, anche se sarebbe desiderabile, pensare che la prevenzione agita<br />

in tenera età possa proseguire i propri effetti benefici fino al momento in cui l’adolescente<br />

si misura con le prime sfide della vita e con sistemi <strong>di</strong> relazione che<br />

aprono nuovi e non sempre rassicuranti orizzonti. Il contesto ambientale gioca un<br />

ruolo predominante nell’iniziazione al <strong>fumo</strong> più <strong>di</strong> quanto non lo siano le conoscenze,<br />

e il contesto ambientale <strong>di</strong> un bambino piccolo ha ben poco a che vedere con<br />

quello <strong>di</strong> un adolescente che si trova a vivere in una logica oppositiva e <strong>di</strong> contrasto<br />

con il mondo degli adulti.<br />

Accanto agli interventi sono in uso da tempo meto<strong>di</strong> consolidati per smettere <strong>di</strong> fumare.<br />

Si tratta <strong>di</strong> programmi che sfruttano la forza del gruppo, si collocano sotto il<br />

profilo tecnico fra il gruppo etero<strong>di</strong>retto e quello <strong>di</strong> autoaiuto, e sono integrati al bisogno<br />

da un sostegno farmacologico adeguato effettuato sotto controllo me<strong>di</strong>co.<br />

Questa metodologia è stata ampiamente sperimentata. La sua efficacia è provata da<br />

stu<strong>di</strong> e ricerche specifiche che testimoniano un’effettiva capacità del gruppo <strong>di</strong> far<br />

recedere i partecipanti <strong>dal</strong>l’uso <strong>di</strong> tabacco, e <strong>di</strong> sostenere il singolo nei momenti <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fficoltà che accompagnano i primi tentativi <strong>di</strong> smettere <strong>di</strong> fumare.<br />

I gruppi per smettere <strong>di</strong> fumare sono nati all’interno delle associazioni dei malati <strong>di</strong><br />

tumori derivati <strong>dal</strong> <strong>fumo</strong> <strong>di</strong> tabacco e si rivolgono essenzialmente a persone adulte,<br />

che fumano da molti anni, con una forte motivazione a smettere legata al timore<br />

concreto <strong>di</strong> vedere compromessa la propria salute, ma almeno temporaneamente<br />

incapaci <strong>di</strong> abbandonare la sigaretta con un autonomo atto <strong>di</strong> volontà.<br />

La partecipazione al gruppo ha una soglia <strong>di</strong> accesso motivazionale piuttosto alta<br />

che garantisce un buon livello <strong>di</strong> successo ai partecipanti ma esercita una forte selezione.<br />

In altre parole, per funzionare e per rinforzare la motivazione dei nuovi iscritti,<br />

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