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SUONO n° 478

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RECENSIONI<br />

Jacco Gardner<br />

Laura Marling<br />

Loveless Whizzkid<br />

Mavis Staples<br />

CABINET OF CURIOSITIES<br />

ONCE I WAS AN EAGLE<br />

WE WERE ONLY TRYING TO SLEEP<br />

ONE TRUE VINE<br />

Trouble In Mind<br />

Virgin<br />

Seahorse 2013<br />

Anti<br />

C'è qualcuno qua fuori che sa ancora<br />

Solo sei anni fa Laura Marling era un<br />

Venti anni a testa, Catania la loro cit-<br />

Torna la coppia che tre anni fa con lo<br />

divertirsi Jacco Gardner è olandese,<br />

tenero germoglio nel vivaio planeta-<br />

tà. I Loveless Whizzkid pare abbiano<br />

splendido You're Not Alone portò a<br />

ha 24 anni, ed ha registrato un disco<br />

rio di MySpace, e oggi, ad appena 23<br />

registrato l'album d'esordio in soli<br />

casa un Grammy come miglior album<br />

nel 1967. Cioè, ha registrato un disco<br />

anni , ha già fruttificato per la quarta<br />

cinque giorni, e ne è venuto fuori un<br />

di Americana. Sono Mavis Staples,<br />

come se l'avesse fatto nel 1967, so-<br />

volta, dando alla luce un disco ritroso<br />

disco che scorre incandescente come<br />

erede della gloriosa famiglia omoni-<br />

gnando la California di Monterey o,<br />

e difficile come pochi, specie di questi<br />

la lava di un vulcano. La tradizione in-<br />

ma del gospel e probabilmente ulti-<br />

più appropriatamente, l'UFO Club di<br />

tempi. È lei, a detta di molti l'erede<br />

ternazionale targata anni Novanta di-<br />

ma grande interprete ancora vivente<br />

Londra. Polistrumentista di talento,<br />

naturale di Joni Mitchell e Sandy<br />

chiara ispirazioni: Pavement, Mogwai,<br />

del genere, e l'eroe dell'alternative/<br />

Jacco canta e registra ogni strumento<br />

Denny. Io sarei più prudente: parlerei<br />

Nirvana. Ma basta dire che il maste-<br />

kraut/rock, Jeff Tweedy. Come allora,<br />

(tranne la batteria), compresi quelli<br />

piuttosto di una pretendente al trono.<br />

ring dell'album è di Bob Weston degli<br />

lui produttore, lei voce meravigliosa. Il<br />

più strani come il clavicembalo e<br />

Le troppe lacune in Composizione (la<br />

Shellac e il mixaggio è di Sasha Tilotta<br />

secondo episodio del sodalizio ripete<br />

il mellotron. E mette assieme bra-<br />

materia più importante all'Accademia<br />

dei Three Second Kiss, e ce ne cavia-<br />

quanto tracciato la volta precedente,<br />

ni come si trattasse di un disco dei<br />

dei cantautori) la espongono a ine-<br />

mo fuori. C'è qualcosa di sensuale, in<br />

forse in modo ancor più minimalista:<br />

Turtles, di Donovan, Syd Barrett,<br />

vitabili sudditanze stilistiche, e alla<br />

quel modo di cantare scazzato su un<br />

voci, tante e maestose, quella di Mavis<br />

Nick Drake, un po' di Kinks, un po' di<br />

facile deriva delle lungaggini. Ma a<br />

tappeto post-rock spruzzato di noise.<br />

su tutte, e poi soltanto basso, batte-<br />

Brian Wilson. No, a dire il vero come<br />

sistemar le cose ci pensa il produt-<br />

La durezza dei Loveless Whizzkid è<br />

ria, chitarre acustiche e pochissime<br />

si trattasse di un disco dei Pink Floyd<br />

tore Ethan Johns (giusto sarebbe<br />

solo una difesa: i loro suoni sono in<br />

elettriche e tastiere solo accennate.<br />

"di Syd Barrett", al netto della sua fol-<br />

chiamarlo coautore, come precisa la<br />

realtà colmi di sogni. È un rock che<br />

Lo spazio è appunto tutto per la voce<br />

lia: diciamo uno dei bei brani scritti<br />

stessa Marling nelle note di coperti-<br />

non risparmia bordate taglienti,<br />

di lei e dei suoi accompagnatori, un<br />

da Rick Wright o Roger Waters, tipo<br />

na), plasmando rilievi e chiaroscuri<br />

eppure a tratti si avvicina allo shoe-<br />

gospel rock antico come i segreti che<br />

Paintbox, Remember a Day o Julia<br />

in una materia sonora che altrimenti<br />

gaze. Sporchi ma raffinati, i Loveless<br />

si celavano nei basement tapes di Bob<br />

Dream. Il risultato è sempre grade-<br />

risulterebbe piuttosto informe. Gli<br />

Whizzkid esordiscono bene: Lovely<br />

Dylan, e come quella cantina sprigio-<br />

volissimo, innalzandosi talvolta a<br />

bastano un contrabbasso, un violon-<br />

Ball of Snot è slabbrata e sensualmen-<br />

nò un vento nuovo su tutta la scena<br />

sfiorare la magia, come in Chameleon<br />

cello e qualche percussione per dar<br />

te poprock quanto basta per aprire la<br />

rock di allora, questo disco ne preser-<br />

o Clear The Air, quando si ha davvero<br />

forma e dinamica alle canzoni, e far-<br />

strada all'ascolto di un album molto<br />

va per i posteri la bellezza. Dal gospel<br />

l'impressione di aver messo sullo ste-<br />

ne emergere tutti i numi tutelari: Joni<br />

carnale. Blue Butted Baboons è una<br />

purissimo di brani come Holy Ghost,<br />

reo uno di quei dischi con la fluida<br />

Mitchell ma anche Gillian Welch, Nick<br />

sorta di filastrocca, quasi recitata su<br />

antico e pregiato come un vecchio<br />

etichetta Harvest che ci ipnotizzava.<br />

Drake ma anche Bonnie "Prince" Billy.<br />

un tappeto di scarafaggi rock. Jassie's<br />

bourbon, attraverso inquietanti visio-<br />

Cabinet Of Curiosities è intrigante,<br />

Il disco è diviso in due distinte parti:<br />

Disappeared si fa aerea e spicca il volo,<br />

ni bluesy come Every Step, al sound<br />

emozionante, evocativo e capace di<br />

la prima più cupa e monocorde; la<br />

mentre gli oltre nove minuti di The<br />

inconfondibilmente The Band come<br />

trascinare l'ascoltatore in uno spazio<br />

seconda che invece fa progressiva-<br />

Golden Cockroach's Pingball Song<br />

Jesus Wept, al debordante funk di I Like<br />

tempo affascinante. Canzoni che reci-<br />

mente spazio a strumenti e melodie,<br />

sono follemente geniali e trascinano<br />

the Things About Me, alla deliziosa bal-<br />

tano l'incantesimo dei pensieri felici.<br />

e culmina nel favoloso Hammond<br />

senza soluzione di continuità verso<br />

lata folkie di For Celestial Shores, fino al<br />

Per me tanto basta per fare del disco<br />

di Where Can I Go e della successiva<br />

una Cousin Lizard che almeno per<br />

blues downhome di Sow Good Seeds<br />

di questo pifferaio magico un prodot-<br />

Once. Ci vuole calma e predisposizio-<br />

metà smussa gli spigoli della mente<br />

e alla conclusiva title track, un disco<br />

to unico nell'offerta di quest'anno.<br />

ne d'animo, ma ne vale la pena.<br />

già stimolati da cotanta corrosività.<br />

incantevole e senza tempo.<br />

Blue Bottazzi<br />

Claudio Di Marco<br />

David Drago<br />

Paolo Vites<br />

<strong>SUONO</strong> luglio 2013 115

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