Download Quaderno n. 6 Novembre-Dicembre 2010 - Quaderni del ...
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Invecchiamento “attivo” e prevenzione 2<br />
si associa anche a una riduzione <strong>del</strong> rischio per le<br />
principali patologie cronico-degenerative, come<br />
le patologie cardiovascolari, la broncopneumopatia,<br />
il diabete e i tumori.<br />
Sotto questo punto di vista, le strategie dimostratesi<br />
utili per ritardare i fenomeni <strong>del</strong>l’invecchiamento<br />
sono anche gli interventi di prevenzione primaria<br />
nei riguardi <strong>del</strong>le principali malattie cronico-degenerative.<br />
D’altra parte, i trattamenti utilizzati per<br />
la cura di tali malattie riducono il rischio di disabilità<br />
a esse collegato e, quindi, rallentano il decadimento<br />
funzionale legato all’età. In realtà, la medicina<br />
e la biologia “ufficiali” hanno sinora in gran<br />
parte trascurato l’importanza di affrontare in modo<br />
unitario il rapporto tra invecchiamento e malattie.<br />
Nel trattare i fattori di rischio <strong>del</strong>le principali malattie<br />
cronico-degenerative, la medicina tradizionale<br />
distingue tra fattori di rischio modificabili e immodificabili<br />
e tra questi ultimi elenca per prima l’età;<br />
pertanto succederà, che a un ottantenne, privo di<br />
qualsiasi anamnesi e obiettività positiva per patologie<br />
vascolari aterosclerotiche, ma con un modesto aumento<br />
<strong>del</strong>la colesterolemia, sia prescritta una statina<br />
piuttosto che consigliare un certo grado di attività<br />
fisica, anche in presenza di uno stile di vita sedentario.<br />
Nell’editoriale di apertura <strong>del</strong> numero di gennaio<br />
<strong>2010</strong> di Archives of Internal Medicine, quasi interamente<br />
dedicato all’efficacia <strong>del</strong>l’attività fisica nell’anziano,<br />
si afferma “…una crescente massa di evidenza<br />
si è accumulata per dare fondamento all’ipotesi<br />
secondo la quale l’attività fisica è la più efficace<br />
prescrizione che il medico può fare per la promozione<br />
di una vecchiaia di successo. Oggi si sa che<br />
virtualmente tutte la malattie e condizioni che portano<br />
alla disabilità fisica negli anziani più vecchi ha<br />
come parte <strong>del</strong>le loro eziologie una componente riconducibile<br />
allo stile di vita (cioè l’inattività fisica)<br />
in aggiunta agli effetti <strong>del</strong>l’invecchiamento biologico<br />
e all’esposizione ambientale”.<br />
2.2. I fattori determinanti<br />
un invecchiamento attivo<br />
Nel prendere in considerazione i fattori condizionanti<br />
un invecchiamento attivo si seguirà lo<br />
schema <strong>del</strong>l’OMS (Figura 2.2).<br />
OMS 2002<br />
Fattori sociali<br />
Educazione, supporto sociale,<br />
prevenzione <strong>del</strong>la violenza<br />
e degli abusi<br />
Fattori individuali<br />
Biologia, genetica,<br />
adattabilità<br />
Servizi sociosanitari<br />
Promozione <strong>del</strong>la salute,<br />
prevenzione <strong>del</strong>le malattie,<br />
assistenza continuativa,<br />
medicina di base<br />
Determinanti<br />
<strong>del</strong>la vecchiaia<br />
attiva<br />
Fattori ambientali<br />
Vita in città/campagna,<br />
tipo di abitazione,<br />
prevenzione degli infortuni<br />
Fattori economici<br />
Reddito, lavoro,<br />
previdenza sociale<br />
Stili di vita<br />
Attività fisica, alimentazione,<br />
fumo, abuso di alcolici<br />
e di sostanze<br />
Invecchiamento al maschile o al femminile<br />
Figura 2.2 Schema utilizzato dall’Organizzazione Mondiale <strong>del</strong>la Sanità per rappresentare i determinanti <strong>del</strong>la vecchiaia attiva.<br />
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