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Osservatorio regionale sulla legislazione OTTAVO RAPPORTO ...

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Tali scelte dimensionali sono state poi ribadite con il Piano socio-sanitario <strong>regionale</strong> 2007-<br />

2010, che definisce il fabbisogno di posti letto complessivi nei presidi della rete ospedaliera<br />

piemontese secondo una metodologia che tiene conto di una serie di parametri fra cui il<br />

fabbisogno di posti letto in linea con le indicazioni dell’Accordo Stato-Regioni del 23 marzo<br />

2005, il tasso di ospedalizzazione <strong>regionale</strong> per disciplina e per regime di ricovero, il tasso di<br />

utilizzo dei posti letto nonchè la degenza media specifica per disciplina.<br />

L’evoluzione organizzativa avviata in attuazione del PSSR ha dato poi luogo ad un<br />

processo di riorganizzazione dei percorsi terapeutici e riabilitativi nonchè alla messa a regime<br />

graduale dell’operatività di alcune nuove strutture ospedaliere con conseguenti variazioni<br />

nell’ambito del fabbisogno dei posti letto quali determinati nel PSSR.<br />

In particolare, l’attuazione degli indirizzi del PSSR, ha prodotto un aumento dell’attività<br />

specialistica ambulatoriale e dell’utilizzazione delle strutture territoriali residenziali e<br />

semiresidenziali, nonché un incremento delle attività di cura presso il domicilio; è inoltre<br />

aumentata l’attività di postacuzie calcolata in giornate di degenza e si è ulteriormente<br />

sviluppata l’attività diurna, soprattutto quella chirurgica.<br />

In seguito alla suddetta evoluzione, con la deliberazione del Consiglio <strong>regionale</strong> n. 306-<br />

51376 del 1 dicembre 2009, si è pertanto provveduto a modificare il PSSR, procedendo ad<br />

una rideteminazione del fabbisogno di posti letto <strong>sulla</strong> base dell’evoluzione che si è registrata<br />

nell’attività di ricovero dei cittadini piemontesi.<br />

Le regioni sono inoltre tenute ad adottare provvedimenti per promuovere il passaggio dal<br />

ricovero ordinario al ricovero diurno ed il potenziamento di forme alternative al ricovero<br />

ospedaliero, con il conseguimento di una riduzione dell'assistenza ospedaliera erogata.<br />

L’Intesa prevede che le regioni garantiscano il mantenimento dei tassi di ospedalizzazione<br />

per ricoveri ordinari e per ricoveri in regime diurno entro il 180 per mille abitanti residenti, di<br />

cui quelli in regime diurno di norma pari al 20%, precisando gli obiettivi intermedi per gli anni<br />

2005 e 2006. All’adempimento si è dato esecuzione con la DGR 27 settembre 2005, n. 2-944.<br />

Con tale deliberazione si sono fissati criteri guida che prevedono, in capo alle ASR la<br />

razionalizzazione dell’organizzazione dell’assistenza di ricovero con modalità dipartimentali.<br />

Viene inoltre previsto che qualsiasi aumento della dotazione di posti letto per ricoveri ordinari<br />

venga sottoposto alla preventiva autorizzazione dell’Assessorato <strong>regionale</strong> alla tutela della<br />

salute. Le scelte organizzative di passaggio da un’assistenza sanitaria di tipo ospedaliero ad<br />

una di tipo alternativo al ricovero sono state confermate anche dal Piano socio-sanitario<br />

<strong>regionale</strong> 2007-2010 che provvede a delineare la mappa dei gruppi di cure primarie e delle<br />

case della salute, mentre con le D.G.R 4 agosto 2009 n. 105-12026 e 7 settembre 2009, n.<br />

13-12075, si è provveduto ad approvare il progetto per la definizione del relativo modello<br />

organizzativo<br />

Altresì, le regioni sono tenute a rispettare l'obbligo di garantire, in sede di programmazione<br />

<strong>regionale</strong>, l'equilibrio economico-finanziario del servizio sanitario <strong>regionale</strong> nel suo<br />

complesso, sia in sede di preventivo annuale, che di conto consuntivo.

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