ELEMENTI - Il periodico del GSE - Corrente
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Angelo Colagrossi<br />
L’idea di mantenere vivo il primato <strong>del</strong>la pittura come<br />
mediazione poetica e sintesi concettuale di una realtà proiettata<br />
verso il futuro, connota tutta la ricerca, appartata e separata<br />
da correnti e da tendenze, di Angelo Colagrossi che si<br />
caratterizza per la inusuale capacità di fondere, in un unicum<br />
narrativo, campiture figurative e astratte nelle quali il colore<br />
assume sia il ruolo di rappresentazione di qualcosa esterna<br />
ad esso, sia il ruolo di “pittura” che trova in sé stessa la sua<br />
affermazione. Ai “frammenti” che costituiscono l’essenza <strong>del</strong><br />
suo fare, Colagrossi affida il ruolo esplicativo <strong>del</strong> senso<br />
<strong>del</strong>l’opera attraverso evocazioni che, concatenate le une<br />
alle altre, creano un nuovo cosmo caratterizzato dalla “precarietà”<br />
o forse dalla “instabilità” <strong>del</strong>le certezze che scandiscono<br />
la quotidianità.<br />
È, in questo senso, una pittura di denuncia <strong>del</strong> pericolo<br />
che incombe sull’umanità: la perdita di interiorità derivata<br />
da un uso <strong>del</strong>la tecnologia non sempre finalizzato alla soluzione<br />
<strong>del</strong>le esigenze umane.<br />
Valga per tutti il ciclo di dipinti “Molto, moltissimo, anzi<br />
troppo”, esplicativo <strong>del</strong>la sua tendenza concettuale a rendere<br />
visibile e comunicabile ciò che sembra sfuggire, per disinteresse,<br />
allo sguardo normale. Nella sua opera ricorrono, infatti, simboli<br />
“ideologici” facilmente individuabili nel suo interesse per temi,<br />
spesso arricchiti da riferimenti colti, che sottolineano il “contrasto”<br />
tra la società consumistica e la salvaguardia <strong>del</strong>l’ambiente naturale<br />
dal quale l’uomo può trarre tutte le “energie” a lui necessarie.<br />
Nato a Roma nel 1960, Angelo Colagrossi, formatosi negli<br />
atelier di Valente Assenza, Giulio Turcato e Ennio Calabria,<br />
si è imposto all’attenzione <strong>del</strong>la critica come uno degli artisti<br />
italiani più interessanti <strong>del</strong>la sua generazione.<br />
In oltre trent’anni di professione ha allestito personali in Italia<br />
e all’estero, partecipato su invito a Rassegne di rilievo<br />
internazionale - tra le quali la “Parabole Exibition” al Cairo,<br />
la “Messis Summa. Italian Selection” a Francoforte, “Omaggio<br />
a De Chirico” a New York, il “IV Salone d’Arte Moderna<br />
e Contemporanea” a Roma - e a Premi Nazionali e<br />
Internazionali come il “Sulmona”, il “Michetti”, il “Ferrazzi”.<br />
102<br />
Elementi 24<br />
Molto, moltissimo, anzi troppo. Fra le onde e le stelle<br />
Acrilico su tela cm 250x200<br />
la Copertina a cura di Vittorio Esposito