ELEMENTI - Il periodico del GSE - Corrente
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CHE COS’È LA COGENERAZIONE<br />
Sul sito <strong>del</strong> <strong>GSE</strong> è presente una sezione sulla cogenerazione con diffuse informazioni<br />
di carattere generale e non solo.<br />
Qui, in estrema sintesi, ricordiamo che il termine cogenerazione indica la produzione<br />
contemporanea di energia elettrica e di calore realizzata in un unico impianto.<br />
I processi di generazione termoelettrica trasformano in elettricità solo parte <strong>del</strong>l’energia<br />
chimica contenuta nei combustibili: gran parte di essa viene infatti dispersa sotto forma<br />
di calore, per lo più tramite i fumi evacuati dal camino.<br />
Negli impianti con cogenerazione il calore residuo viene invece recuperato in una forma<br />
sfruttabile per usi civili o industriali. In questo modo l’energia disponibile (elettricità e<br />
calore) è sensibilmente più elevata, a parità di combustibile bruciato, rispetto a un<br />
impianto senza cogenerazione: si possono infatti raggiungere rendimenti totali superiori<br />
all’85%, contro un rendimento che negli impianti termici convenzionali è mediamente <strong>del</strong><br />
40- 45% e che solo nei più moderni turbogas arriva al 55%.<br />
In altre parole, la produzione di elettricità e di calore in un impianto cogenerativo<br />
richiede circa il 35-40% di combustibile in meno rispetto alla generazione <strong>del</strong>le medesime<br />
quantità di energia elettrica e di calore in impianti separati.<br />
Al minor utilizzo di combustibile corrisponde ovviamente una riduzione <strong>del</strong>le emissioni<br />
di CO2, nonché di altri inquinanti da abbattere.<br />
Una tecnologia trascurata<br />
Un rinnovato interesse verso questa tecnologia è i derivato<br />
dalle crisi energetiche degli anni ’70, pur concretizzandosi<br />
in modo diverso da Paese a Paese: in Francia, ad esempio,<br />
l’elettricità cogenerata è rimasta su livelli bassissimi, mentre<br />
in Olanda, Finlandia e Danimarca ha superato il 30%.<br />
Ma in ogni caso con andamento altalenante, in parallelo<br />
a quello dei prezzi dei combustibili fossili. In tal senso<br />
un periodo di lunga stasi è stato il quindicennio 1986-2000,<br />
quando i prezzi degli idrocarburi sono rimasti stabilmente<br />
su livelli molto bassi.<br />
In conclusione, secondo Eurostat, in Europa la produzione<br />
media da impianti di cogenerazione ha raggiunto nel 2007<br />
l’11% <strong>del</strong>la generazione elettrica totale. Un valore davvero<br />
basso rispetto alle potenzialità <strong>del</strong> settore.<br />
In effetti, osserva il recente rapporto Co-generation and<br />
Renewables: solutions for a low-carbon energy future<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia Internazionale per l’energia, la produzione<br />
combinata di elettricità e calore è stata una tecnologia<br />
sostanzialmente trascurata, pur trattandosi di uno dei settori<br />
più interessanti da esplorare nel processo di transizione verso<br />
un sistema energetico a basse emissioni di carbonio.<br />
Secondo l’IEA la voce “calore” copre nel mondo il 47% dei<br />
consumi energetici finali (37% come media nei Paesi industrializzati).<br />
Si tratta, <strong>del</strong>la voce di gran lunga più consistente per la produzione<br />
di energia, considerato che la produzione elettrica si ferma al<br />
17% <strong>del</strong> totale e i carburanti per i trasporti al 27% (il restante<br />
9% riguarda combustibili impiegati a fini non energetici).<br />
Poiché i due terzi <strong>del</strong>la domanda di calore sono soddisfatti<br />
con il ricorso a fonti fossili, risulta evidente il peso che questo<br />
settore esprime. Non solo dal punto di vista economico, ma<br />
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