n. 249 - Amici di Monte Mario
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mente alla semplice antichità, mentre<br />
tutto intorno era frenetico e<br />
proiettato verso il futuro.<br />
Prese così forma la statua, timida<br />
nella sua bellezza, e lo scultore la<br />
vide finalmente per quello che era:<br />
inadatta e vergognosa per un sistema<br />
che esigeva forza e sicurezza.<br />
Decise così <strong>di</strong> lasciare la statua in<br />
un angolo tanto <strong>di</strong> bosco quanto <strong>di</strong><br />
cuore, sicuro che al suo ritrovamento,<br />
chi l’avesse guardata non avrebbe<br />
fatto <strong>di</strong> tutti gli scultori un fascio.<br />
Eleonora Pellegrini<br />
1ª classificata<br />
Sezione saggistica<br />
Finalmente Ermione<br />
ha un volto. Straor<strong>di</strong>naria<br />
scoperta al complesso del Foro<br />
Italico a Roma<br />
“…E piove su le tue ciglia, Ermione.<br />
Piove su le tue ciglia nere<br />
sì che par tu pianga<br />
ma <strong>di</strong> piacere; non bianca<br />
ma quasi fatta virente,<br />
par da scorza tu esca.<br />
E tutta la vita è in noi fresca<br />
aulente,<br />
il cuor nel petto è come pesca<br />
intatta,<br />
tra le palpebre gli occhi<br />
son come polle tra l’erbe,<br />
i denti negli alveoli<br />
son come mandorle acerbe.<br />
E an<strong>di</strong>am <strong>di</strong> fratta in fratta,<br />
or congiunti or <strong>di</strong>sciolti<br />
( e il verde vigor rude<br />
ci allaccia i melleoli<br />
c’intrica i ginocchi)<br />
chi sa dove, chi sa dove!<br />
E piove su i nostri volti<br />
silvani,<br />
piove su le nostre mani<br />
ignude,<br />
su i nostri vestimenti<br />
leggeri,<br />
su i freschi pensieri<br />
che l’anima schiude<br />
novella,<br />
su la favola bella<br />
che ieri<br />
m’illuse, che oggi t’illude,<br />
o Ermione<br />
E piove sulle tue ciglia Ermione.”<br />
Così il “superuomo” Gabriele<br />
D’Annunzio, nella parte finale de<br />
La pioggia nel pineto, descrive una<br />
passeggiata in pineta durante la<br />
quale il poeta e la donna che è con<br />
lui vengono colti da un violento<br />
acquazzone, che ridona loro un<br />
senso <strong>di</strong> intensa vitalità. La poesia<br />
è pervasa da una grande sensualità,<br />
da una sorta <strong>di</strong> meravigliosa<br />
ebbrezza che afferra i due personaggi<br />
quando la pioggia si abbatte<br />
su <strong>di</strong> loro. Il poeta invita Ermione<br />
ad abbandonarsi completamente<br />
alla vita naturale, ad ascoltarne, in<br />
silenzio, il suono. Tutti e due si sentono<br />
inaspettatamente parte viva<br />
del mondo naturale, immedesimati<br />
nella stessa natura, come se fossero<br />
intimamente uniti agli alberi, alla<br />
vegetazione grondante che circonda<br />
i loro corpi: i pini, i mirti, i ginepri,<br />
le ginestre. Domina in tutto ciò<br />
un forte senso <strong>di</strong> panico […]<br />
Ma chi è Ermione Che volto ha<br />
questa donna<br />
Probabilmente i nostri quesiti<br />
hanno delle risposte.<br />
Ieri è stata trovata una statua,<br />
nascosta fino ad oggi nel parco del<br />
Foro Italico compreso tra via dei<br />
Gla<strong>di</strong>atori e la via Olimpica, all’altezza<br />
del nuovo Sta<strong>di</strong>o del tennis<br />
oggi in demolizione, in una zona<br />
abbandonata.<br />
Una statua femminile, in marmo,<br />
degradata dal tempo e dall’oblio,<br />
nascosta tra i rovi e gli arbusti.<br />
Alta 2,20/2.25 m, è posta su <strong>di</strong> un<br />
basamento <strong>di</strong> 3 m. L’impressione<br />
visiva è che sia infelice <strong>di</strong> stare là<br />
sopra, e che sia una figura solitamente<br />
a contatto con l’acqua. Presenta<br />
un <strong>di</strong>namismo particolare e<br />
sembra rappresentata in un gesto<br />
ricco <strong>di</strong> tensioni e spinte interiori,<br />
con un <strong>di</strong>namismo riconoscibile.<br />
Molti esperti attribuiscono la figura<br />
a Ermione, l’unica statua femminile<br />
al Foro Italico, voluta dal Poeta<br />
abruzzese lontana dai “superuomini”<br />
dello Sta<strong>di</strong>o dei Marmi, per non<br />
influenzare la figura dell’uomo<br />
nietzscheano, e collocata lì in quel<br />
parco, luogo del viaggio metamorfico<br />
con la donna amata.<br />
Oggi finalmente è tornata alla luce<br />
e tutti possono finalmente ammirarla.<br />
Giacinto Don Vito<br />
1° classificato<br />
Segnaletica segnalata<br />
Dopo i lavori stradali dello scorso novembre, per il ce<strong>di</strong>mento<br />
della carreggiata in piazza Giovenale, sono stati <strong>di</strong>menticati<br />
in via Ugo De Carolis tre segnali stradali. Li riprende il legittimo<br />
proprietario o deve pensarci l’AMA<br />
Le decorazioni della stazione Appiano<br />
Probabilmente la pittura usata per le decorazioni realizzate<br />
nella fermata Appiano della FR3 non era adatta per gli esterni e così l’acqua<br />
che scola dalla copertura del ponte ferroviario <strong>di</strong> via Appiano fondo giallo<br />
sta progressivamente consumando il pesce che la adorna. E al degrado ha<br />
dato una mano anche uno “writer”, con una scritta che doveva risparmiarsi.<br />
Firme contro il raddoppio<br />
della Trionfale<br />
Le polemiche generate dalla prossima<br />
ristrutturazione della via Trionfale<br />
tra piazza <strong>di</strong> <strong>Monte</strong> Gau<strong>di</strong>o ed<br />
il nuovo ingresso del Gemelli non<br />
si sono spente ed è stata recentemente<br />
avviata una raccolta <strong>di</strong> firme<br />
su una petizione (peraltro priva <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>cazioni dei promotori) mirata a<br />
bloccare l’inizio dei lavori e rivolta<br />
ai Ministri Di Pietro e Pecoraro<br />
Scanio, a Walter Veltroni, Francesco<br />
Rutelli e Enna Bonino, nonché<br />
per conoscenza ad alcuni giornali e<br />
a “Striscia la notizia”. Dal Comune<br />
si apprende che i lavori avranno<br />
comunque inizio prossimamente e,<br />
da parte nostra, esprimiamo la speranza<br />
che il progetto, certamente<br />
fondato dal punto <strong>di</strong> vista urbanistico<br />
e della sicurezza della circolazione<br />
veicolare, abbia avuto quegli<br />
aggiustamenti necessari a garantire<br />
la vivibilità della zona e la sicurezza<br />
dei pedoni. Contiamo <strong>di</strong> riferire,<br />
a tale riguardo, nel prossimo numero.<br />
All’interno della fermata, incoraggiati dall’assoluta assenza<br />
<strong>di</strong> sorveglianza (evidentemente le telecamere non bastano),<br />
impazzano invece i vandali, che hanno riempito le pareti<br />
delle banchine <strong>di</strong> scritte e composizioni informi – certamente<br />
espressioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio – sporcando in qualche caso<br />
anche le figure delle decorazioni e le fotografie esposte.<br />
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