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impianti termotecnici - volume 3 - Dipartimento di Ingegneria ...

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IMPIANTI TERMOTECNICI – VOL.UME 3°<br />

4<br />

Laminare: quando gli strati <strong>di</strong> fluido si muovono gli uni parallelamente agli altri. Il moto è<br />

or<strong>di</strong>nato e non si hanno oscillazioni interne. Se iniettassimo getti <strong>di</strong> inchiostro colorato a varie<br />

altezza questi scorrerebbero parallelamente senza mescolamenti.<br />

Turbolento: quando le particelle <strong>di</strong> fluido sono dotate <strong>di</strong> moto casuale e pertanto si ha<br />

mescolamento fra gli strati <strong>di</strong> fluido. I getti <strong>di</strong> inchiostro a varie altezze si mescolerebbero<br />

rapidamente fra loro per la vorticosità del moto. Il moto turbolento è quin<strong>di</strong> un moto <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato.<br />

Vi è anche un terzo regime <strong>di</strong> moto, detto <strong>di</strong> transizione e che corrisponde ad un regime non<br />

definito che porta il fluido a passare, in modo alternato, dal regime laminare a quello turbolento e<br />

viceversa. Questo regime è fortemente <strong>di</strong>ssipativo ed è opportuno evitarlo nelle applicazioni<br />

<strong>impianti</strong>stiche. Un modo per caratterizzare il regime <strong>di</strong> moto è <strong>di</strong> verificare il Numero <strong>di</strong> Reynolds.<br />

Questo, infatti, è definito, come più volte detto anche nei capitoli precedenti, dal rapporto:<br />

2<br />

Re wd w Forze <strong>di</strong> inerzia<br />

<br />

w <br />

<br />

Forze vis cos e<br />

d<br />

Pertanto se il Numero <strong>di</strong> Reynolds è elevato (rispetto ad un valore limite caratteristico del tipo<br />

<strong>di</strong> moto, come si vedrà fra poco) allora prevalgono le forze <strong>di</strong> inerzia (proporzionali a w²) ed il moto<br />

è turbolento. Se, invece, Re è piccolo (sempre rispetto al valore limite) allora prevalgono le forze<br />

viscose (proporzionali al w/d per la [1]) e il moto è laminare. Vedremo fra poco i valori limiti <strong>di</strong><br />

riferimento per i regimi <strong>di</strong> moto.<br />

1.2.1 STRATI LIMITI DINAMICI<br />

Il moto dei flui<strong>di</strong> a contatto con le pareti generano un fenomeno molto interessante detto strato<br />

limite <strong>di</strong>namico. Se si osserva la seguente Figura 3 si ha alla sinistra una corrente <strong>di</strong> fluido in<strong>di</strong>sturbata<br />

con <strong>di</strong>stribuzione costante della velocità.<br />

Non appena il fluido tocca la parete fissa i primi strati molecolari del fluido aderiscono ad essa<br />

fermandosi.<br />

C o rr e n t e f lu id a in d is t r u b a t a<br />

W w w w<br />

S t ra t o li m it e t u r b o l e n t o<br />

S t ra t o li m it e l a m i n a r e<br />

Z o n a d i e f f e t t o<br />

d e ll a p a r e t e<br />

P A R E T E F I S S A<br />

S u b s t r a t o l a m i n a r e<br />

Figura 3: Formazione dello strato limite <strong>di</strong>namico<br />

L‟azione <strong>di</strong> aderenza viene esercitata, tramite la viscosità <strong>di</strong>namica, anche agli strati soprastanti<br />

che, pur non arrestandosi del tutto, vengono rallentati. La <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> velocità cambia, come si<br />

può osservare nella stessa Figura 3: solo al <strong>di</strong> sopra della zona tratteggiata il <strong>di</strong>agramma è ancora<br />

invariato mentre al <strong>di</strong> sotto della zona tratteggiata la velocità varia da zero (alla parete) fino al 99%<br />

della velocità in<strong>di</strong>sturbata.<br />

La zona ove il <strong>di</strong>sturbo è manifesto e la velocità varia al <strong>di</strong> sotto del 99% del valore iniziale viene<br />

detta strato limine <strong>di</strong>namico. Essa caratterizza l‟azione <strong>di</strong> attrito e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica del profilo iniziale<br />

della velocità del fluido.

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