F.1 - Italiaracing

6,5 Freddy LOIX
Vari piazzamenti – il migliore al Monte – e nulla
più. Un po’ poco per uno che di esperienza ne ha
da vendere, per uno sul quale la Peugeot Be-Lux
contava parecchio. Ma gli anni passano per tutti,
anche per il fiammingo.
6 Juho HANNINEN
Sfiora il colpaccio al Montecarlo, ma lo manca.
Per eccesso di precipitazione. E si ripete alle
Azzorre. Poi, però, si esalta in Russia dove agli
altri lascia solo poche briciole e chi si prende la
briga di far due conti scopre che solo Meeke ha
firmato più piesse di lui.
6 Franz WITTMANN
Gli dicono di fare esperienza, di macinare chilometri,
e il figlio d’arte austriaco lo fa. Senza squilli,
pur se di tanto in tanto qualcosa raccatta.
Insomma, con la Mitsu fa quel che può. Aspettando
il bello che forse verrà.
5 Luca ROSSETTI
C’era una volta “Mister cento per cento”. E si
parlava di vittorie. In questa incompleta e non
felice stagione nella serie parallela, il friulano
rischia invece di fare il pieno di ritiri e non basta
l’argento sanremese a salvare il suo bilancio.
5 Anton ALEN
La sua stagione finisce in Russia, con un sesto
posto che resta il suo unico risultato utile. I
due disastri brasileiri pesano come macigni,
ma non può essersi dimenticato come si
maneggia un’auto da corsa e non può essere
solo colpa sua se il raccolto è davvero scarso.
Non si uccidono così i cavalli. E nemmeno i giovani
piloti.
4,5 François DUVAL
Okay: sbagliare è umano. Ma quello che il vallone
commette a Ypres volando definitivamente
fuori alla prima, vera staccata è un erroraccio difficile
da perdonare e pure da dimenticare. Difatti
il ricordo lo accompagna anche sulle strade del
Sanremo dove, pur se a stopparlo è il motore, il
suo avvio è esageratamente prudente.
4 Nicola GULLINO
Non è lui a dover indirizzare i tecnici dello Scorpione
e non dispone di un budget enorme. Ma è
lui a decidere chi mandare in campo e più che
azzardare, certe scelte, da Bernd Casier a Miguel
Fuster, si dimostrano suicide.
Freddy LOIX
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