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F.1 - Italiaracing

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Il personaggio - Andrea Ceccato<br />

66<br />

A Vallelunga, con Valentino Rossi e Uccio<br />

Salucci, una storia da raccontare...<br />

“Un’esperienza bellissima, che non scorderò,<br />

ma che poteva andar meglio, visto<br />

che abbiamo dominato nella prima parte<br />

della gara. Poi, è successo quello che è<br />

successo, il motorino dell’avviamento si è<br />

rotto e lo scarico è esploso, ma abbiamo<br />

potuto salvare il terzo posto...”.<br />

Tu, che lo hai visto più da vicino di nessun<br />

altro in questa 6 Ore, puoi davvero<br />

dire se Vale in auto ... vale davvero<br />

“Posso solo dire che ci piglia veramente,<br />

eccome! Tecnicamente è fortissimo, in<br />

pista ha un bell’andare ed è uno che s’impegna<br />

sempre seriamente in quello che fa,<br />

che qualunque cosa faccia, la fa per vincere.<br />

Anche una gara come questa, che in<br />

fondo era una domenica di divertimento<br />

con gli amici. Quando siamo arrivati a Vallelunga,<br />

non sapevo se sarei stato più veloce<br />

io o se mi avrebbe dato la paga lui. Poi,<br />

in prova è andato più forte lui, di 8 decimi,<br />

mentre in gara ero davanti io di una quindicina<br />

di decimi. Considerando che praticamente<br />

non conosceva la macchina, questo<br />

ti dà il senso di quanto sia forte su<br />

qualsiasi mezzo. Mi ha impressionato<br />

anche la sua capacità di analizzare la telemetria<br />

e discutere degli assetti, la precisione<br />

delle sue sensazioni e delle sue indicazioni.<br />

Come persona, è uno simpatico,<br />

piacevole, che non si dà arie nonostante<br />

sia il campione che è. Nei momenti di<br />

relax, eravamo nel motrhome a guardare la<br />

TV, ridere e scherzare come semplici amici.<br />

Ma quando c’è da lavorare, è uno estremamente<br />

serio”.<br />

E tu, come sei capitato in quest’avventura<br />

al cospetto di un mito<br />

“E’ cominciato tutto tre anni fa, quando ho<br />

conosciuto Vale e Uccio, suo amico d’infanzia<br />

e uomo di fiducia, a un test con la<br />

Maserati MC12 della Racing Box a Misano.<br />

Poi, sono rimasto in contatto, soprattutto<br />

con Uccio, anche lui appassionatissimo<br />

di corse, con cui ho corso un paio di<br />

gare nel GT Open negli ultimi due anni.<br />

Quest’anno ho avuto modo di accompagnarli<br />

a qualche prova della MotoGP, fra cui<br />

anche la Malesia, dove Vale ha vinto il nono<br />

titolo, e poi Uccio ha avuto l’idea di questa<br />

gara, noi tre insieme. Vale e i suoi amici<br />

sono davvero persone stupende, una<br />

compagnia affiatatissima”.<br />

Vallelunga è stato un bel colpo, ma la tua<br />

stagione in LMS ancora più eclatante.<br />

Bilancio positivo, no<br />

“Certamente, perchè correre con un prototipo<br />

è il massimo e perchè ho avuto la possibilità<br />

di mettermi in evidenza in un campionato<br />

che conta. Ma un pizzico di rimpianto<br />

per il forfait all’ultima gara rimane,<br />

perchè eravamo secondi in campionato e<br />

ancora matematicamente in lizza per il titolo;<br />

visto come sono poi andate le cose a<br />

Silverstone, una bella carta da giocare<br />

l’avevamo davvero. Purtroppo, le corse<br />

sono così, se il budget finisce non si va da<br />

nessuna parte... Detto questo, il bilancio<br />

è più che positivo: ad inizio stagione, quando<br />

avevamo fatto appena una ventina di<br />

giri di test privati, non mi sarei mai sognato<br />

dei risultati così importanti, alla prima<br />

stagione in una serie così competitiva,<br />

dove devi gestire tanti parametri, come la<br />

lunghezza delle gare e la differenza di prestazioni<br />

fra le vetture di quattro classi<br />

diverse. Mi sono trovato molto bene con la<br />

Lola e con Giacomo e Filippo abbiamo formato<br />

un trio molto affiatato ed equilibrato.<br />

Sul giro secco, Piccini è un pelo più forte,<br />

ma in gara eravamo tutti e tre sullo stesso<br />

ritmo”.<br />

Un 2009 che ripaga delle amarezze del<br />

2008, quando la Racing Box è stata penalizzata<br />

dalle mille vicissitudini legate<br />

all’omologazione della Lucchini-Judd<br />

modificata<br />

“Diciamo che il 2008 è stata un’annata di<br />

transizione. All’inizio, ero sul programma<br />

GT Open, dove la Racing Box schierava due<br />

Lamborghini Gallardo GT3. Insieme a Marco<br />

Visconti, ho vinto tre delle prime quattro<br />

gare, poi il team mi ha proposto di passare<br />

al programma sport con la Lucchini,<br />

che però è stata rifiutata a Le Mans e in<br />

varie gare LMS per il problema della mancata<br />

omologazione. Col senno di poi, ovviamente,<br />

è facile dire che sarebbe stato<br />

meglio restare nel GT Open e vincere il titolo<br />

GTS, ma un’opportunità come quella,<br />

alla mia età, non si può rifiutare e posso<br />

solo essere grato alla Racing Box di avermela<br />

data. Preferisco pensare che il 2008<br />

mi è servito per fare chilometri con una<br />

sport...”<br />

Però dev’essere stato frustrante accarezzare<br />

il sogno di correre la 24 Ore di Le<br />

Mans, partecipare alle pre-prove e poi<br />

essere rifiutati alle verifiche...<br />

‘’Sì, è stata una bella mazzata per tutto il<br />

team e anche per me, perchè la 24 Ore di<br />

Le Mans è davvero il sogno della mia vita,<br />

specie ora che ho assaggiato il circuito e<br />

l’atmosfera. La prima volta che ho girato<br />

nella Sarthe, durante le pre-prove, è stata<br />

un’esperienza impressionante. Non c’è<br />

immagine TV, playstation o racconto che<br />

possa rendere cosa veramente si prova.<br />

Sai che è un circuito dove ci vuole fegato,<br />

con quel rettifilo e i curvoni veloci, ma dopo<br />

il primo giro che fai, specie se c’è traffico<br />

e piove, come capitato a me, ti vien solo<br />

da pensare « non sono fatto per stare qui<br />

» ! Poi, poco a poco, ti abitui, trovi i punti<br />

di riferimento e vai... Anche quest’anno, Le<br />

Mans era in programma, poi la Racing Box<br />

ha potuto iscrivere solo una macchina, peccato.<br />

Mi è veramente rimasta la voglia e<br />

spero proprio che Le Mans, per me, non<br />

sia stregata...”<br />

Se ci riuscirai nel 2010, sarai ancora in<br />

tempo per un bel record: aver corso, a soli<br />

23 anni, nelle tre 24 Ore più prestigiose,<br />

visto che hai già Daytona e Spa nel tuo<br />

carniere...<br />

“Sì, mi rendo conto che non ce ne sono<br />

tanti che possano dire altrettanto a 23<br />

anni. La 24 Ore di Spa, che ho disputato<br />

nel 2007 con una Porsche dell’Ebimotors,<br />

giungendo 4° in GT2, è stata emozionante,<br />

un gran bel circuito, di notte incute<br />

rispetto. A Daytona ho corso con una Ferrari<br />

privata, e ci siamo ritirati dopo otto ore.<br />

E’ una gara molto diversa, che sembra più<br />

alla mano, forse per l’ambientazione tutta<br />

americana. Quando ripenso ai primi<br />

approcci col banking, mi vien da sorridere:<br />

qualsiasi traiettoria provassi, sembrava<br />

che la macchina dovesse cascar giù...”<br />

Programmi per il 2010<br />

“Eh, programmi... A me piacerebbe continuare<br />

in LMP2 o con le GT, mi sto guardando<br />

attorno, ho contatti interessanti,<br />

ma ovviamente dipende tutto dal budget<br />

che si potrà trovare. Non ho alle spalle<br />

una famiglia ricca o grandi sponsor. Mi<br />

piacerebbe che questa mia passione<br />

potesse trasformarsi in professione vera<br />

e propria, che mi prendesse una grande<br />

Casa, ma per ora devo arrangiarmi. Andrò<br />

sino dove potrò arrivare, altrimenti finisco<br />

gli esami, mi laureo e andrò a lavorare nell’azienda<br />

di orificeria dei miei genitori,<br />

che han già fatto persino troppi sacrifici<br />

per me”.<br />

Il tuo percorso, all’inizio, è stato piuttosto<br />

tradizionale: kart e formula. Come mai<br />

sei arrivato così presto alle ruote coperte<br />

“Semplicemente perchè non si son più trovati<br />

i soldi necessari per correre in monoposto.<br />

Come tutti, anch’io sognavo la <strong>F.1</strong>,<br />

ma forse ho capito prima di altri che non<br />

basta andar forte, ci vogliono tante altre<br />

cose, che non ho o non ho trovato. Sono<br />

già felice di essere arrivato dove sono, e<br />

ringrazio chi mi ha aiutato, come Alberto<br />

Maioli, che purtroppo non c’è più. E ho<br />

capito anche che l’automobilismo non è<br />

solo la <strong>F.1</strong>, ci sono tante altre belle categorie.<br />

Non mi pento delle scelte che ho fatto:<br />

preferisco correre con le Sport e le GT<br />

in gare prestigiose piuttosto che dannarmi<br />

per essere in F.3000 o in GP2 in condizioni<br />

disperate».

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