Summermagazin Plan de Corones Magalog 2015

Burger perlustra il bosco quasi quotidianamente. Il suo primo
sguardo è rivolto al terreno. È asciutto o umido, fertile o arido?
L’erica e i mirtilli rossi crescono su un suolo asciutto, mentre le
felci, il muschio e l’acetosella amano l’acqua. Il terreno del bosco
assorbe la pioggia come una spugna, immagazzinando fino a
200 litri d’acqua per metro quadro. Il motivo: gli organismi che
vivono nel suolo, le radici degli alberi, i cespugli e le erbe che
permeano il terreno creano un sistema di cavità molto ramificato.
La pioggia così viene incanalata velocemente dalla superficie in
profondità. Le radici degli alberi attingono al serbatoio d’acqua
sotterraneo e succhiano l’acqua tanto ambita facendola arrivare
fino alla chioma. Un abete rosso ne immagazzina circa 40 litri
al giorno. Le latifoglie come i faggi e le betulle bevono molto di
più: fino a 200 litri nelle giornate calde.
Ma quando diluvia è troppo anche per il bosco. I primi a perdere
l’equilibrio sono gli abeti rossi perché le loro radici si estendono
orizzontalmente. “Gli alberi caduti testimoniano tempeste
notturne”, dice Burger. “Per fortuna succede raramente.”
Le precipitazioni colpiscono la Val Pusteria prevalentemente in
estate. Gli inverni sono invece piuttosto secchi e freddi. Gli abeti
rossi amano questo clima e pertanto si sono espansi nella “valle
verde” per antonomasia. Più in alto si uniscono a loro molti larici,
mentre ai limiti del bosco crescono i cembri. È un mix di alberi
particolare che giova in modo significativo alla salute.
Per crescere gli alberi hanno bisogno di carbonio che ricavano
dall’anidride carbonica nell’aria. Durante il metabolismo
vegetale, la fotosintesi, viene rilasciato ossigeno. Un abete rosso
alto 20 metri produce circa 21.000 litri di ossigeno al giorno,
che corrisponde approssimativamente al fabbisogno giornaliero
di 35 persone.
Gli scienziati decantano gli effetti positivi di una passeggiata nel
bosco. Già dopo un’ora di camminata la pressione sanguigna
diminuisce, la prestazione polmonare aumenta e l’elasticità
delle arterie migliora. Studiosi giapponesi hanno scoperto
che la permanenza nel bosco rafforza le cellule del sistema
immunitario che combattono il cancro. Questo probabilmente
grazie ai cosiddetti fitoncidi, sostanze che vengono respirate
dall’uomo nel bosco. Solitamente vengono utilizzate dalle piante
per proteggersi da agenti patogeni e parassiti.
Durante le sue perlustrazioni nel bosco, Burger vede anche i
parassiti. “Il bostrico spesso fa penare i nostri alberi, tuttavia gli
animali non hanno mai causato danni rilevanti”, dice. “I nostri
boschi sono molto resistenti perché sono stati creati rispettando
la natura.”
Nel rispetto della natura significa che non vengono disboscate e
rimboschite ampie superfici, bensì che l’abbattimento di singoli
alberi o di gruppi di alberi avviene in modo mirato. Il bosco
assomiglia a una grande famiglia in cui giovani e anziani vivono
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