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Comunità in cammino - Coccaglio

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Comunità aperta<br />

3) Alfred Balzan, presidente dell’Associazione donatori di sangue di Malta; Mazllum Belegu, direttore<br />

del Centro Trasfusionale di sangue del Kosovo; Marianne Breuer Kohnen, pres<strong>in</strong>dente dell’Ente donatori<br />

di sangue volontari del Lussemburgo; Ray Debabrata, presidente dell’Associazione donatori di sangue<br />

del West Bengala <strong>in</strong> India; Tuyen Nguyen Chi, vice segretario generale del Dipartimento di reclutamento<br />

dei donatori di sangue della Croce Rossa del Vietnam; Kania Przenyslaw, direttore generale<br />

della Croce Rossa Polacca; Krzystof Kedzierski, deputato per gli Affari Internazionali della Repubblica<br />

Polacca; Mart<strong>in</strong> Mancenido Fuertes, presidente della Federazione Spagnola dei donatori di sangue;<br />

Augusto Lauro, coord<strong>in</strong>atore AITR Slovacchia e consigliere Unione Europea presso l’Ospedale Ruz<strong>in</strong>ov<br />

<strong>in</strong> Slovacchia;Renée Vaneese Hawthorne e Jan Marek Nowicki, rispettivamente presidente e medico di<br />

Onelegacy, un’associazione di donatori di organi degli Stati Uniti d’America; Monique Barrau, presidente<br />

dell’Associazione donatori di organi della Francia; David Matas, canadese avvocato <strong>in</strong>ternazionale<br />

dei Diritti Umani e David Kilgour, ex membro del parlamento e segretario di stato del Governo del<br />

Canada per la regione Asia-Pacifico.<br />

La giornata conclusiva del Congresso,<br />

Domenica 14, è stata caratterizzata<br />

dalla manifestazione celebrativa delle<br />

attività del gruppo comunale “P.<br />

Mombelli” e del Gruppo Sportivo “Vita<br />

per la Vita”, durante la quale è stata presentata<br />

la “Torre di Pisa” costruita con le<br />

latt<strong>in</strong>e <strong>in</strong> allum<strong>in</strong>io ed è stato <strong>in</strong>augurato<br />

il “Giard<strong>in</strong>o della Vita”, è term<strong>in</strong>ata con<br />

la sfilata per le vie del paese accompagnata<br />

dalla banda di <strong>Coccaglio</strong> e la Messa<br />

nella chiesa parrocchiale “Santa Maria<br />

Nascente” celebrata dal nostro parroco<br />

don Giovanni.<br />

Affidiamo la conclusione di questa<br />

cronaca alle parole che il cavalier<br />

Leonida Pozzi, presidente regionale<br />

dell’AIDO, ha pronunciato nell’<strong>in</strong>contro<br />

precongressuale di giovedì 11 ottobre:<br />

“Ognuno di noi pensa sempre che la malattia<br />

sia un tema che riguarda gli altri, <strong>in</strong>vece,<br />

una matt<strong>in</strong>a, mi sono svegliato con una<br />

forte emorragia <strong>in</strong>terna. Portato agli<br />

Ospedali Riuniti di Bergamo, dopo accurate<br />

analisi mi hanno diagnosticato un tumore del<br />

fegato. Aspettativa di vita: pochi mesi. Quello<br />

che succede <strong>in</strong> quei momenti è difficile da raccontare<br />

perché sconvolge letteralmente la vita.<br />

Cercavo di evitare ai miei famigliari la sofferenza<br />

di questa situazione, ma con una figlia<br />

medico che mi leggeva dentro anche solo guardandomi<br />

negli occhi era veramente difficile. Mi<br />

recai all’Istituto Tumori di Milano (<strong>in</strong> quegli<br />

anni a Bergamo non si faceva il trapianto<br />

di fegato - N.d.A.). Vissi l’esperienza della<br />

L’assegnazione del premio “Hanno reso famoso <strong>Coccaglio</strong> nel mondo”<br />

a Mara Galeazzi<br />

lista d’attesa come un lungo travaglio di<br />

coscienza. Stavo aspettando, per salvare la mia<br />

vita, che qualcun altro morisse. Fui aiutato da<br />

un padre domenicano che mi accompagnò<br />

verso una serena accettazione del fatto che non<br />

ero io a determ<strong>in</strong>are la morte, ma che semplicemente<br />

ero chiamato a ricevere il dono di<br />

un’altra persona dopo la sua morte. Un giorno,<br />

mentre ero <strong>in</strong> ufficio, arrivò la telefonata che<br />

aspettavo e temevo. Fui ricoverato <strong>in</strong> sala operatoria<br />

alle 23 del 23 luglio e ne uscii alle 19 del<br />

giorno dopo. Dopo quattro giorni ero <strong>in</strong> piedi;<br />

dopo quattordici tornavo a casa e dopo ventitrè<br />

giorni ero <strong>in</strong> giro <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>a. Oggi sono al<br />

nono anno di nuova vita, <strong>in</strong>fatti ormai festeggio<br />

due compleanni, quello tradizionale e quello<br />

del trapianto. Ma voglio sottol<strong>in</strong>eare con<br />

forza che dopo il trapianto si torna a vita<br />

piena. Dopo l’<strong>in</strong>tervento non ho dovuto limitare<br />

le mie attività … perchè il trapianto non<br />

costr<strong>in</strong>ge ad una vita dimezzata. R<strong>in</strong>ascendo,<br />

grazie all’<strong>in</strong>tervento, mi trovo ad apprezzare<br />

la vita come non ho mai potuto fare prima. Mi<br />

accorgo di scoprire ogni giorno la bellezza del<br />

creato ed il profumo <strong>in</strong>tenso della vita. La sera,<br />

prima di addormentarmi penso alla mia donatrice,<br />

le rendo grazie, prego per<br />

lei: penso alle persone che vivono<br />

con i suoi reni, i suoi occhi, il suo<br />

cuore”.<br />

La gioia di un evento riuscito,<br />

com’è stato questo<br />

Congresso, non è paragonabile<br />

a quella che ci è suscitata<br />

da questa testimonianza.<br />

cont<strong>in</strong>ua da pag. 39<br />

Un altro <strong>in</strong>tervento di rilievo, che<br />

suscitò un certo scalpore, fu la lettera<br />

che don Milani <strong>in</strong>viò ai Cappellani<br />

militari della Toscana per difendere il<br />

diritto all’obiezione di coscienza, <strong>in</strong><br />

alternativa al servizio militare, considerato,<br />

allora, “un sacro dovere per servire<br />

la Patria”. Per questa sua scelta antimilitaristica<br />

ed a favore della vita di tutti<br />

venne processato e condannato post<br />

mortem. Intanto, alcuni mesi prima di<br />

morire, <strong>in</strong>sieme ad alcuni dei suoi<br />

ragazzi scrisse la famosa Lettera ad<br />

una professoressa, dove si sottol<strong>in</strong>eava<br />

l’errore e il danno morale riguardante<br />

le bocciature degli alunni poveri,<br />

conv<strong>in</strong>to che le disuguaglianze sociali<br />

non fossero solo di natura socio-economica,<br />

ma anche e soprattutto di<br />

natura culturale. Quel documento, che<br />

contribuì a far acquisire un nuovo concetto<br />

della scuola di massa e non di<br />

élite (o un privilegio per i ricchi che<br />

lasciava nell’ignoranza la maggioranza<br />

del popolo), fu stampato <strong>in</strong> cent<strong>in</strong>aia di<br />

migliaia di copie.<br />

Don Lorenzo è morto, per una grave<br />

malattia, il 26 giugno 1967, a soli<br />

44 anni e, come egli volle, è stato<br />

sepolto nel piccolo cimitero di<br />

Barbiana, nei luoghi che lo videro operare<br />

a favore dei più poveri e dei più<br />

deboli <strong>in</strong> nome del Vangelo di Cristo.<br />

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