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Comunità in cammino - Coccaglio

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Cultura, sport, notizie - Note di storia<br />

IL SECOLO DEL MARTIRIO -2<br />

Il periodo sovietico<br />

a notte sarà molto lunga e molto<br />

“Loscura”; queste sono le parole<br />

del patriarca Tichon morente <strong>in</strong> una<br />

cl<strong>in</strong>ica di Mosca nel 1925. Il patriarca,<br />

canonizzato dalla Chiesa Ortodossa<br />

russa nel 1989, <strong>in</strong>travedeva per i cristiani<br />

una stagione molto buia sotto il<br />

potere comunista. F<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio fu<br />

ben chiara la volontà politica del<br />

nuovo potere sovietico: distruggere la<br />

vita religiosa nel Paese, qualunque<br />

fosse l’atteggiamento assunto dai<br />

responsabili delle comunità religiose,<br />

non solo cristiane. Infatti i lunghi<br />

decenni di potere sovietico sono stati<br />

un periodo veramente oscuro per<br />

milioni di credenti. Hanno rappresentato<br />

un tempo di martirio e di olocausto<br />

per cent<strong>in</strong>aia di migliaia di cristiani,<br />

i cui nomi e le cui vicende sono note<br />

solo <strong>in</strong> parte e com<strong>in</strong>ciano ad emergere<br />

ora con l’apertura degli archivi sovietici.<br />

In pochi decenni si modificava il secolare<br />

panorama religioso della Russia.<br />

Prima della rivoluzione (1917) si calcolava<br />

che ci fossero oltre 70.000 tra chiese<br />

e cappelle; nel 1939, alla vigilia dello<br />

scoppio della seconda guerra mondiale,<br />

ne restava aperto solo poco più di<br />

un cent<strong>in</strong>aio ed erano ancora <strong>in</strong> attività<br />

soltanto 4 vescovi. Molte chiese erano<br />

state abbattute, altre erano state chiuse<br />

o dest<strong>in</strong>ate a usi civili, i monasteri non<br />

funzionavano più e la vita monastica<br />

si era ridotta a qualche cellula clandest<strong>in</strong>a.<br />

La rivoluzione bolscevica <strong>in</strong>tendeva<br />

scard<strong>in</strong>are radicalmente il profondo<br />

e storico riferimento del popolo<br />

russo alla Chiesa non solo attraverso<br />

l’opera di propaganda, ma con la sparizione<br />

fisica dei religiosi più attivi e con<br />

la chiusura o la distruzione dei luoghi<br />

tradizionali della fede russa. La politica<br />

antireligiosa cont<strong>in</strong>uò anche quando il<br />

potere sovietico era ben saldo, come<br />

di Graziella Lor<strong>in</strong>i<br />

46<br />

negli anni di Kruscev (anni Sessanta) e<br />

non aveva nulla da temere dai modesti<br />

resti dell’ortodossia russa pienamente<br />

sotto controllo degli organi di sicurezza.<br />

Il fantasma della Chiesa <strong>in</strong>fastidiva<br />

il sistema sovietico. A tutti i costi bisognava<br />

creare l’uomo nuovo e la nuova<br />

società comunista, senza religione e<br />

senza Dio. Parla chiaro un opuscolo di<br />

propaganda antireligiosa del 1923:<br />

“Lotta decisiva contro il pope, che può<br />

chiamarsi pastore, abate, rabb<strong>in</strong>o,<br />

patriarca, mullah o papa. Lotta altrettanto<br />

decisiva contro Dio, sia esso<br />

Gesù, Geova, Budda o Allah”.<br />

Anche le m<strong>in</strong>oranze cattoliche sono un<br />

problema per Mosca, che però si rifiuta<br />

di discuterne con il Vaticano. Solo con<br />

Gorbaciov (anni Ottanta) il regime<br />

com<strong>in</strong>cia a riconoscere nella Santa<br />

Sede un <strong>in</strong>terlocutore per discutere<br />

sulla situazione dei cattolici sovietici.<br />

Quanti sono i morti dovuti alla persecuzione<br />

stal<strong>in</strong>iana, ai processi<br />

fasulli, alla dura vita delle carceri, alle<br />

atroci sofferenze nei campi di concentramento?<br />

Secondo l’Istituto San<br />

Tichon i cristiani ortodossi uccisi per<br />

la fede sarebbero circa un milione. Un<br />

vero massacro, un martirio di massa!<br />

Uno dei luoghi di maggior sofferenza<br />

furono le Isole Solovki nel Mar Bianco.<br />

Il campo fu realizzato <strong>in</strong> un monastero<br />

del XV secolo, che era stato uno dei<br />

centri spirituali più importanti dell’ortodossia<br />

russa. Il luogo, che parlava di<br />

Dio nelle numerose chiese e cappelle ed<br />

anche nell’armonia fra l’opera dei<br />

monaci e la natura, conobbe una dest<strong>in</strong>azione<br />

tragica. Nel 1920 il monastero<br />

divenne campo di concentramento per<br />

i prigionieri della guerra civile e nel<br />

1923 fu trasformato <strong>in</strong> un lager a dest<strong>in</strong>azione<br />

speciale, dove, tra le cent<strong>in</strong>aia<br />

di migliaia di detenuti che vi passarono,<br />

trovarono posto anche i cristiani. Il<br />

monastero, da devota meta di pellegr<strong>in</strong>aggi,<br />

divenne crudele luogo di detenzione<br />

per vescovi, preti, monaci, religiosi,<br />

laici credenti. I credenti appartenevano<br />

a tutte le confessioni religiose: c’erano<br />

metropoliti e vescovi ortodossi, il<br />

muftì della moschea di Mosca, il primate<br />

della Chiesa ortodossa di<br />

Georgia, l’esarca cattolico di rito bizant<strong>in</strong>o,<br />

l’amm<strong>in</strong>istratore apostolico dei<br />

cattolici di rito armeno.<br />

Nonostante tutto nel campo si cont<strong>in</strong>uava<br />

a pregare. Nel sottotetto della<br />

baracca si celebrava di nascosto la liturgia:<br />

alcune valigie coperte da un panno<br />

facevano da altare, accendevano una<br />

candela di stear<strong>in</strong>a e celebravano <strong>in</strong><br />

g<strong>in</strong>occhio, senza muoversi. Ortodossi e<br />

cattolici, uniti nella sofferenza, trovavano<br />

unità anche nella fede.<br />

Nel quadro dell’attacco costante<br />

alla religione si sono succedute,<br />

nel corso della storia sovietica, fasi<br />

diverse. Il documento che di fatto diede<br />

<strong>in</strong>izio alla lotta antireligiosa fu il decreto<br />

di Len<strong>in</strong> sulla separazione tra Stato<br />

e Chiesa del 23 febbraio 1918, che<br />

seguiva di soli tre mesi un decreto sulla<br />

terra, <strong>in</strong> seguito al quale furono nazionalizzate<br />

tutte le proprietà della<br />

Chiesa. Negli anni successivi la situazione<br />

andò via via aggravandosi: liquidazione<br />

del culto delle reliquie (che<br />

portò alla profanazione di parecchie<br />

chiese e corpi di santi), requisizione<br />

degli oggetti preziosi della Chiesa, terribili<br />

processi agli ecclesiastici, chiusura<br />

di tutte le chiese e messa al bando<br />

dell’idea di Dio. I sacerdoti venivano<br />

spiati, si sem<strong>in</strong>ava la sfiducia nei loro<br />

confronti, si impediva loro di svolgere i<br />

propri compiti pastorali, ogni loro<br />

passo veniva registrato e tutte le <strong>in</strong>frazioni<br />

ai divieti portavano a immediate<br />

e crudeli punizioni, come la detenzione,<br />

l’esilio, la deportazione, la fucilazione.<br />

Icattolici nella sterm<strong>in</strong>ata Russia e<br />

zone occupate costituivano una<br />

m<strong>in</strong>oranza rispetto agli ortodossi; si

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