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Comunità in cammino - Coccaglio

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Cultura, sport, notizie - Note di storia<br />

Grandi Coccagliesi<br />

Partecipo (alla commemorazione per i<br />

500 anni del Convento dell’Annunciata)<br />

con un ricordo affettuoso alla<br />

memoria di don Remo Tonoli. La sua<br />

vita è stata, naturalmente, dedicata ai<br />

suoi parrocchiani di <strong>Coccaglio</strong>, ma v<strong>in</strong>colata<br />

anche da s<strong>in</strong>cera amicizia con la<br />

comunità religiosa di Monte Orfano.<br />

I miei legami affettivi e spirituali con<br />

questo grande sacerdote si estendono<br />

lungo il decennio 1964-1974. Il 1964 è il<br />

mio primo anno di episcopato, il 1974 è<br />

l’ultimo anno della vita terrena di don<br />

Remo.<br />

Durante questo periodo, pur separati da<br />

migliaia di chilometri, siamo stati sempre<br />

vic<strong>in</strong>i con il cuore. Verso la f<strong>in</strong>e del<br />

1964 arrivo a <strong>Coccaglio</strong> per la prima<br />

volta. Verso la f<strong>in</strong>e del 1974 vi torno per<br />

l’ultimo servizio pastorale. Riapparirò<br />

presto per stare vic<strong>in</strong>o al caro amico don<br />

Remo gravemente <strong>in</strong>fermo e morto poco<br />

dopo.<br />

La nostra amicizia non è stata un fatto<br />

isolato, ma è nata ed è stata vissuta <strong>in</strong><br />

una cornice più ampia, come era l’amicizia<br />

già esistente tra la comunità dei Servi<br />

di Maria di Monte Orfano e l’arciprete di<br />

<strong>Coccaglio</strong>.<br />

Memoria di don Remo Tonoli,<br />

fratello e amico<br />

presentata la sera dell’11 giugno<br />

nel qu<strong>in</strong>to centenario del convento dell’Annunciata.<br />

di † p. Bernardo M. Cazzaro, O.S.M.<br />

Per comprendere meglio come sono<br />

andate le cose, è opportuno dare<br />

un’occhiata attenta al passato. Perché i<br />

fatti sono uniti tra sé come gli anelli di<br />

una catena.<br />

Dalla fondazione del loro convento di<br />

Monte Orfano nel 1449, i Servi di Maria<br />

vi avevano trascorso più di 300 anni irradiando<br />

bene spirituale e culturale per<br />

tutti i d<strong>in</strong>torni. Ma nel 1772 il governo<br />

della Repubblica di Venezia sopprime il<br />

convento, disperde i religiosi e si appropria<br />

di tutti i loro beni immobili e culturali.<br />

Da lontano, non è facile comprendere<br />

lo sdegno, le sofferenze fisiche e morali,<br />

i problemi di ogni tipo e lo scompiglio<br />

generale che ne sono derivati ai frati nel<br />

subire tale spogliazione ed andare <strong>in</strong> esilio.<br />

La storia ricorda le varie vicissitud<strong>in</strong>i a<br />

cui, da quel giorno <strong>in</strong>fausto, fu sottoposto<br />

tutto questo “<strong>in</strong>sieme” di Monte<br />

Orfano: passa per varie mani, è dest<strong>in</strong>ato<br />

a vari usi, alcuni nobili come una scuola,<br />

altri totalmente profani. Si producono<br />

danni <strong>in</strong>genti, compresi quelli che l’abbandono<br />

causa agli edifici. Va <strong>in</strong> rov<strong>in</strong>a<br />

anche la chiesa, che era stata consacrata<br />

nel 1507 -siamo esattamente nel qu<strong>in</strong>to<br />

centenario- e nella quale per 265 anni si<br />

era coltivato il culto div<strong>in</strong>o, la devozione<br />

mariana. Era stata “luogo” privilegiato di<br />

<strong>in</strong>contro con Dio per tutta la regione […].<br />

Nel 1960, l’Ord<strong>in</strong>e rientrava <strong>in</strong> quella sua<br />

proprietà. Iniziarono subito i lavori di<br />

restauro. Tre anni di lavori. F<strong>in</strong>almente<br />

<strong>in</strong> settembre del 1963 vi si riprendeva<br />

ufficialmente la vita monastica con l’<strong>in</strong>izio<br />

del noviziato di un nutrito gruppo di<br />

giovani. Loro maestro era stato nom<strong>in</strong>ato<br />

il padre Ilario M. Marchesan, un frate<br />

Servo di Maria riservato e austero, di<br />

profonda spiritualità, educatore di giovani,<br />

dal pensare e attuare secondo il<br />

Signore.<br />

Tra la nuova comunità religiosa e l’arciprete<br />

di <strong>Coccaglio</strong>, don Remo, si<br />

stabilì subito un rapporto di amicizia e<br />

collaborazione. Il parroco visitava con<br />

certa frequenza il convento e i sacerdoti<br />

della comunità gli prestavano ampia collaborazione<br />

<strong>in</strong> parrocchia […].<br />

Agli <strong>in</strong>izi dell’anno 1964, un fatto nuovo<br />

<strong>in</strong>serisce anche la mia persona <strong>in</strong> quel circolo<br />

di bella amicizia che si era stabilito<br />

44<br />

tra la parrocchia e il convento. Mi trovavo<br />

allora a Vicenza nella comunità del<br />

santuario della Madonna di Monte<br />

Berico. Radio Vaticana pubblica la notizia<br />

della mia nom<strong>in</strong>a come vescovo vicario<br />

apostolico di Aysén <strong>in</strong> Cile. Era, ed è<br />

ancora, una giovane missione dei Servi di<br />

Maria nella lontana Patagonia. Quaranta<br />

giorni dopo, il 13 febbraio -quell’anno si<br />

celebrava la solennità dei nostri Sette<br />

Santi Fondatori- ricevo l’Ord<strong>in</strong>azione<br />

episcopale nello stesso santuario vicent<strong>in</strong>o<br />

per le mani del card<strong>in</strong>ale Pietro<br />

Gregorio Agagianian e dei vescovi di<br />

Treviso e di Vicenza: di Treviso, per essere<br />

mia diocesi di orig<strong>in</strong>e; di Vicenza, per<br />

essere allora la mia residenza.<br />

Quella matt<strong>in</strong>a, tra i presenti alla mia<br />

consacrazione, c’erano anche i novizi<br />

del Monte Orfano con il loro maestro<br />

padre Ilario Marchesan. Lo accompagnava<br />

il suo amico L<strong>in</strong>o Aiardi. Per me, gratissima<br />

sorpresa. Da allora <strong>in</strong>izia la mia<br />

amicizia con questo giovane laico, fedele<br />

servitore della chiesa. Ritornati a<br />

<strong>Coccaglio</strong>, fanno parola dell’avvenimento<br />

all’arciprete monsignor Remo Tonoli,<br />

il quale manifesta subito al sacrestano di<br />

allora l’<strong>in</strong>tenzione di <strong>in</strong>vitare il nuovo<br />

vescovo per qualche solennità. Così<br />

avvenne.<br />

Ricordo solo alcune date più significative<br />

dei nostri <strong>in</strong>contri, i quali avevano maggiore<br />

significato per la qualità che per la<br />

quantità. In quegli anni vari motivi mi<br />

obbligavano a viaggiare <strong>in</strong> Italia:<br />

Concilio Ecumenico, visite ad lim<strong>in</strong>a (le<br />

udienze periodiche del Papa ai Vescovi),<br />

riunioni dei Servi di Maria, servizi alla<br />

Curia romana, eccetera.<br />

La prima occasione di venire a <strong>Coccaglio</strong><br />

si presentò verso la f<strong>in</strong>e dello stesso anno<br />

1964. Mi trovavo a Roma per la terza ses-

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