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Comunità in cammino - Coccaglio

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Periodico della Comunità Parrocchiale di <strong>Coccaglio</strong> - Novembre 2007 - n° 6/30


Composizione copert<strong>in</strong>a e logo<br />

di Ugo Capretti<br />

La vecchia Pieve<br />

periodico<br />

della Comunità parrocchiale<br />

di <strong>Coccaglio</strong><br />

Autorizzazione del Tribunale di Brescia<br />

n° 26/2007<br />

dell’8 settembre 2004<br />

n. 6/30 - Novembre 2007<br />

Direttore responsabile<br />

sac. Giuseppe Mensi<br />

Direttore<br />

sac. Giovanni Gritti<br />

Gruppo di redazione:<br />

d. Roberto Sonc<strong>in</strong>a, Andrea Bighetti, Gianluca<br />

Pedrali, Anna Massetti<br />

Correzione delle bozze<br />

Cucchi Rosa, Bertassi Anna<br />

Sommario<br />

L’autunno ci ha regalato il dolce<br />

tepore di ottobre e gli sgargianti<br />

colori delle foglie, al tramonto<br />

della loro breve esistenza. Esso<br />

ancora perdurante, arriva l’Avvento<br />

del Pr<strong>in</strong>cipe della Pace a<br />

segnare l’avvio del nuovo Anno<br />

liturgico e di quello solare; nella<br />

celebrazione del mistero dell’Incarnazione<br />

si offrirà allo sguardo<br />

del cuore lo stupore di un<br />

Amore che altro non brama che<br />

farsi dono: davvero Deus charitas<br />

est!<br />

A bollett<strong>in</strong>o già impag<strong>in</strong>ato<br />

giungono, oltre alle tristi cronache<br />

di casa nostra, le drammatiche<br />

notizie delle <strong>in</strong>ondazioni <strong>in</strong><br />

Bangladesh. La carità che riceviamo<br />

<strong>in</strong> dono da Dio, ci sp<strong>in</strong>ga alla<br />

sollecitud<strong>in</strong>e verso coloro che, già<br />

poveri, anzi, nella miseria, sono<br />

ulteriormente colpiti da una Natura<br />

che non guarda <strong>in</strong> faccia a nessuno.<br />

L’Olanda, pochi giorni prima,<br />

aveva pronte le sue brave dighe<br />

mobili per evitare l’allagamento del<br />

porto di Rotterdam; i poveri<br />

queste cose non se le possono<br />

permettere.<br />

Seguendo l’<strong>in</strong>vito lasciatoci<br />

dal Vescovo Giulio, proprio a<br />

partire dal dono di un nuovo<br />

Pastore per la nostra Chiesa,<br />

<strong>in</strong>iziamo a riflettere su uno dei<br />

Documenti (la Lumen Gentium)<br />

che egli ci ha <strong>in</strong>dicato,<br />

proprio al f<strong>in</strong>e di capire <strong>in</strong> che<br />

consista il carisma episcopale;<br />

parallelamente, <strong>in</strong>iziamo a<br />

riflettere sulla Liturgia a partire<br />

dalla Sacrosantum Concilium,<br />

alla quale, <strong>in</strong> questo<br />

numero e nel successivo, premettiamo<br />

alcune considerazioni<br />

-sempre <strong>in</strong> tema di<br />

Liturgia - sul recente Motu<br />

proprio del santo Padre.<br />

Il dono dello Spirito guidi anche il<br />

camm<strong>in</strong>o dei giovani verso Sidney.<br />

A tutti, buona lettura. La redazione<br />

Per i collaboratori de “La vecchia Pieve”<br />

Il prossimo numero uscirà il 20 gennaio. Gli articoli <strong>in</strong> corpo 12 e formato .doc, su dischetto o, preferibilmente,<br />

all’<strong>in</strong>dirizzo di posta elettronica (v. sotto), devono pervenire entro il 31 dicembre. Non rispondiamo<br />

della mancata pubblicazione degli articoli che perverranno oltre tale data. La Redazione non è tenuta a dare giustificazione<br />

degli articoli che ritiene opportuno non pubblicare o, all’occorrenza, modificare.<br />

Si fa viva preghiera di ritirare il materiale <strong>in</strong>formatico, fotografico o di altro tipo nell’ufficio parrocchiale<br />

entro 10 giorni dalla pubblicazione; il mancato ritiro verrà <strong>in</strong>teso come autorizzazione alla cest<strong>in</strong>atura o, ove<br />

possibile, al riutilizzo.<br />

Per ragioni editoriali, gli scritti non devono sopravanzare lo spazio di due pag<strong>in</strong>e, salvo casi eccezionali.<br />

Le parti eventualmente eccedenti verranno tagliate o pubblicate su un numero successivo.<br />

La pubblicazione di scritti tratti da altre testate è ord<strong>in</strong>ariamente scelta riservata alla Redazione: si <strong>in</strong>vitano<br />

gli articolisti a presentare lavori che, pur volendo far tesoro di scritti altrui, siano comunque frutto di una<br />

propria rielaborazione.<br />

I files di immag<strong>in</strong>e vanno presentati a parte e non <strong>in</strong>corporati nei documenti di testo.<br />

Recapito degli articoli: p.za Marenzio 22f (Sacrestia-ufficio parrocchiale) - pieve@coccaglio.com<br />

2


Editoriale<br />

L’umanità <strong>in</strong> cui Egli nasce<br />

Per il messaggio natalizio, ci facciamo prestare alcune parole, tolte da vari suoi <strong>in</strong>terventi, di don<br />

Oreste Benzi, il grande sacerdote che ha costituito motivo di speranza e riscatto per migliaia di<br />

persone, <strong>in</strong>sieme ai suoi collaboratori, e tramite questi cont<strong>in</strong>uerà ad essere presente tra i più<br />

poveri e disperati per offrire la possibilità di uno sguardo fiducioso al futuro.<br />

Vogliamo, <strong>in</strong> questo modo, ricordare una delle immag<strong>in</strong>i profetiche della Chiesa italiana del nostro<br />

tempo.<br />

Mentre noi siamo qui…<br />

Mentre noi siamo qui, ci sono 50.000 “persone” <strong>in</strong> prigione. Ho avuto modo, recentemente, di <strong>in</strong>contrare i<br />

carcerati di Imperia, quelli di Spezia e di Massa. Ho sentito la loro sofferenza non per l’espiazione della<br />

pena che riconoscono giusta ma perché nell’op<strong>in</strong>ione pubblica e nel trattamento loro riservato non sono più<br />

considerati persone ma vengono identificati con il reato compiuto.<br />

Nella società essi saranno sempre chiamati con il nome dell’illecito commesso: ladri, assass<strong>in</strong>i, avanzi di galera.<br />

Essi non saranno più ritenuti uom<strong>in</strong>i che soffrono, piangono, sperano, che amano i loro figli, che possono operare<br />

per trasformare la società. Usciti di prigione fisicamente vi resteranno per sempre nella reputazione di chi li<br />

<strong>in</strong>contra. Un detenuto nel braccio di alta sicurezza del carcere di San Gemignano mi disse: “Noi per la società<br />

siamo già morti e sepolti, non esistiamo più”. Alla sofferenza, all’umiliazione si unisce la rabbia permanente<br />

che fa notare anche la più piccola <strong>in</strong>giustizia.<br />

Mentre noi siamo qui, pensiamo alle dec<strong>in</strong>e di migliaia di prostitute <strong>in</strong> Italia schiave del racket nigeriano,<br />

albanese e di altri Paesi europei. Una volta a Bologna <strong>in</strong> via Emilia ho chiesto ad un gruppo di ragazze<br />

nigeriane quanto dovevano pagare: chi 50, chi 60 milioni. Erano arrivate da poco <strong>in</strong> Italia. Ho chiesto se piaceva<br />

loro quel mestiere, tutte hanno risposto no! Perché cont<strong>in</strong>uate allora? Una ha <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciato a piangere sommessamente.<br />

Quelle lacrime si stampano <strong>in</strong> noi.<br />

C’è poi il dramma dei nostri giovani disoccupati: <strong>in</strong> Calabria, <strong>in</strong> Puglia, <strong>in</strong> Sicilia, il 70% dei giovani sono<br />

disoccupati, il 40% di essi lavorano <strong>in</strong> nero, il 20-30% ricevono lavoro da organizzazioni crim<strong>in</strong>ali.<br />

Mentre noi siamo qui, pensiamo ai milioni di bamb<strong>in</strong>i e bamb<strong>in</strong>e sfruttati sessualmente dai ricchi del primo<br />

mondo. Pensiamo ai milioni di bamb<strong>in</strong>i di strada. Molti di essi vengono uccisi dagli squadroni della morte.<br />

Pensiamo ai milioni di bamb<strong>in</strong>i che muoiono perché denutriti o malnutriti.<br />

Mentre noi siamo qui, pensiamo al gran numero di disoccupati che vivono nel terzo mondo. In certi paesi ci<br />

sono punte dell’85% di disoccupati. Pensiamo alle 52 nazioni <strong>in</strong> guerra dichiarata e non, ma pur sempre<br />

guerra.<br />

Silenzio fiancheggiatore<br />

Questa <strong>in</strong>gente quantità di persone colpite dalla schiavitù, dalla disoccupazione,<br />

dalla fame, dalla guerra, sono le vittime di una società disumana, di una<br />

società <strong>in</strong> cui l’uomo è una “cosa” accanto alle altre.<br />

Questo peso di dolore e di morte è frutto della società del profitto. Gli uom<strong>in</strong>i si<br />

sono rassegnati. I giovani non sono più <strong>in</strong> grado di ribellarsi. Il silenzio dei<br />

“buoni” è il fiancheggiatore pr<strong>in</strong>cipale di questa società disumana.<br />

cont<strong>in</strong>ua a pag. 5<br />

3


Editoriale<br />

Carissimi,<br />

Ai fratelli e alle sorelle di <strong>Coccaglio</strong><br />

la settimana con i missionari Oblati<br />

ci ha dato la possibilità di realizzare, a modo di esperimento,<br />

una forma <strong>in</strong> parte diversa rispetto ai precedenti Ritorni di<br />

Missione: gli esercizi spirituali parrocchiali. L’annuncio<br />

abbondante della Parola di Dio - proprio questo era il tema,<br />

anche <strong>in</strong> vista del futuro S<strong>in</strong>odo dei Vescovi che ruoterà<br />

<strong>in</strong>torno al medesimo argomento - si è unito alla spiegazione<br />

del metodo per accostarsi alla sacra Scrittura; esso è stato poi<br />

sperimentato nei Centri d’Ascolto che, come sempre, al<br />

momento di riavviare il loro<br />

camm<strong>in</strong>o, erano animati<br />

dai Missionari: sacerdoti,<br />

consacrate e laici.<br />

Il tutto si pone <strong>in</strong> contuità<br />

con il camm<strong>in</strong>o che la<br />

Chiesa bresciana, f<strong>in</strong>o a<br />

poche settimane or sono<br />

guidata dal vescovo Giulio,<br />

ha da tempo <strong>in</strong>trapreso: la<br />

(ri-)evangelizzazione, a<br />

partire dagli adulti. Essa, <strong>in</strong><br />

una Liturgia celebrata con<br />

dignità - che non è affettazione<br />

- trova una delle sue collocazioni più naturali: dal Concilio<br />

<strong>in</strong> poi, la Parola di Dio ha ritrovato maggiore attenzione nel<br />

Popolo di Dio; ciò non significa che prima essa non fosse<br />

tenuta <strong>in</strong> una giusta considerazione, si <strong>in</strong>tende soltanto dire<br />

che ora a tutti i fedeli è offerta la possibilità di accostarsi ad<br />

essa con maggiore abbondanza: per es., la riforma di Paolo<br />

VI ha portato a tre il numero delle Letture domenicali e ha<br />

arricchito notevolemente la possibilità di scelta anche nel rito<br />

dei Sacramenti e dei Sacramentali; <strong>in</strong>oltre la catechesi, i<br />

sussidi utilizzabili anche s<strong>in</strong>golarmente, le esperienze di<br />

ascolto e riflessione comunitari, come i nostri Centri di Ascolto,<br />

consentono l’<strong>in</strong>contro con una Presenza che, espressa<br />

massimamente nell’Eucaristia e nell’Assemblea che la celebra,<br />

non è meno reale quando la Parola viene proclamata. Nell’uno<br />

e nell’altro caso, è lo Spirito che agisce.<br />

Nel Natale del Signore e nella sua Manifestazione (Epifania)<br />

al mondo, celebriamo proprio questo mistero: Colui che<br />

è la Parola si fa Carne: accogliere questa Parola, per viverla,<br />

è accogliere Lui.<br />

Per tornare ai missionari Oblati, esprimiamo riconoscenza<br />

al Signore e a loro per quanto lo Spirito di Dio, attraverso<br />

loro, ha di nuovo sem<strong>in</strong>ato nella nostra Comunità. Al Consiglio<br />

Pastorale spetterà valutare se riproporre l’esperienza.<br />

Il camm<strong>in</strong>o liturgico della nostra Comunità<br />

Intanto, noi cont<strong>in</strong>uiamo il camm<strong>in</strong>o che da tempo abbiamo<br />

<strong>in</strong>trapreso, ancora seguendo le <strong>in</strong>dicazioni del vescovo Giulio,<br />

le quali sembrano trovare<br />

cont<strong>in</strong>uità <strong>in</strong> quelle del vescovo<br />

Luciano. Abbiamo ancora<br />

dei passi da compiere; il nuovo<br />

Direttorio diocesano per la<br />

celebrazione dei Sacramenti<br />

ci offre, mano a mano viene<br />

letto nel Consiglio Pastorale<br />

Parrocchiale, utili <strong>in</strong>dicazioni:<br />

esso già ha lasciato qualche<br />

segno nel nostro modo di<br />

celebrare il Battesimo.<br />

Prossimamente, affronteremo<br />

il capitolo che riguarda<br />

l’Eucaristia; riguardo ad essa dovremo anche tenere conto<br />

di quanto è emerso nell’ultimo S<strong>in</strong>odo dei Vescovi, attraverso<br />

il documento che il Papa ne ha ricavato.<br />

E’ mia <strong>in</strong>tenzione, nel corso di quest’anno pastorale, soffermarmi,<br />

su queste pag<strong>in</strong>e, a fare il punto della situazione, elencando<br />

i s<strong>in</strong>goli aspetti su cui abbiamo cercato di migliorarci e vedere<br />

se determ<strong>in</strong>ati atteggiamenti stanno “attecchendo” sia <strong>in</strong><br />

chi sta sul presbiterio (celebranti e m<strong>in</strong>istri) che <strong>in</strong> coloro che<br />

compongono il resto dell’Assemblea liturgica.<br />

La Parola che si fa Carne, cont<strong>in</strong>ua a darsi <strong>in</strong> cibo nella<br />

duplice Mensa della Parola e dell’Eucaristia: celebrare<br />

<strong>in</strong> modo consapevole delle prossime Festività dovrebbe portarci<br />

anzitutto ad una più <strong>in</strong>tensa partecipazione all’<strong>in</strong>contro con<br />

Lui, nella Comunità raccolta per la Liturgia.<br />

Apartire dalla prima Domenica di Avvento, attuando<br />

una delle proposte emerse a suo tempo <strong>in</strong> Consiglio<br />

Pastorale, sarà possibile uscire dalla Messa con un foglietto<br />

che, richiamando un tema delle Letture, offrirà spunti di<br />

4


Editoriale<br />

riflessione e preghiera perché la Parola possa alimentare la<br />

nostra fede anche nel resto della settimana.<br />

Oratorio<br />

In futuro, dovrò tornare, malvolentieri, sull’argomento che<br />

ora mi limito ad accennare: come si dice nella Bassa, riusciremo<br />

“ad andarcene <strong>in</strong> fuori” con il debito contratto con la<br />

ristrutturazione del nostro Oratorio? La Parrocchia si sta<br />

spogliando delle poche proprietà che aveva conservato: conta<br />

di più il bene dei ragazzi e dei giovani di qualsiasi “gioiello<br />

di famiglia”. Questo, però, non basta. Faccio appello a chi<br />

può: le possibilità sono varie, per tutti i gusti e ... per tutte le<br />

tasche (v. pag. 33), nella gratuità.<br />

Perdonate questa parentesi che, per mia <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione, non<br />

mi è stato facile aprire.<br />

A tutti, di cuore, auguro di vivere un santo Avvento e Festività<br />

natalizie feconde di bene, <strong>in</strong>sieme a un sereno 2008.<br />

Il Signore vi dia pace.<br />

don Giovanni<br />

Domanda e offerta<br />

cont<strong>in</strong>ua da pag. 3<br />

Se non ci fosse la domanda, non ci sarebbe l’offerta. Se gli italiani non chiedessero prestazioni<br />

sessuali a pagamento, non ci sarebbe la tratta delle donne che vengono schiavizzate e forzate, da crim<strong>in</strong>ali s<strong>in</strong>goli<br />

o associati, a dare le prestazioni sessuali richieste.<br />

Di fronte agli uom<strong>in</strong>i e di fronte a Dio<br />

Non dimenticherò mai mio padre che alle volte, nei lunghi <strong>in</strong>verni nevosi, andava<br />

a tagliare di notte qualche olmo nei campi altrui per riscaldarci. Eravamo <strong>in</strong><br />

undici, 5 fratelli, 4 sorelle più papà e mamma. I vestiti erano pochi, il freddo tanto.<br />

Papà disoccupato diceva: “Se si accorgono mi mettono <strong>in</strong> galera; ma il Signore vede<br />

che lo faccio per i miei figli”. Ricordo i proprietari terrieri che con il calesse o anche <strong>in</strong><br />

macch<strong>in</strong>a andavano a controllare i loro contad<strong>in</strong>i. Questi proprietari vivevano <strong>in</strong> case<br />

comode e ben riscaldate. Mio padre, se scoperto, sarebbe stato imputato come ladro. I<br />

padroni che spartivano tutti i raccolti e ne prendevano la metà senza avere lavorato,<br />

<strong>in</strong>vece, non erano imputabili, anzi erano temuti e rispettati. Mio padre, se acchiappato <strong>in</strong> flagrante, sarebbe stato<br />

giudicato per direttissima, mentre essi che mangiavano i vitelli delle stalle che non avevano accudito e gli agnelli del<br />

gregge che non avevano pascolato venivano garantiti dallo stato nei loro presunti diritti. Quale la differenza tra mio<br />

padre e i proprietari terrieri? Egli “rubava” contro la legge, essi “rubavano” protetti dalla legge. Ciò che mio padre<br />

faceva era dichiarato “furto” dagli uom<strong>in</strong>i, e “diritto” da Dio. Ciò che i padroni facevano veniva dichiarato legale dagli<br />

uom<strong>in</strong>i ma moralmente discutibile agli occhi di Dio.<br />

Legalità e immoralità<br />

La società del profitto è <strong>in</strong>giusta e qu<strong>in</strong>di immorale <strong>in</strong> se stessa. In essa l’<strong>in</strong>dividuo <strong>in</strong>veste se stesso e ciò che ha per<br />

riavere aumentato ciò che <strong>in</strong>veste <strong>in</strong> potere politico, sociale, economico, f<strong>in</strong>anziario. L’altro, il proprio simile, diventa<br />

uno strumento di cui ci si serve o di cui si approfitta, o un <strong>in</strong>gombro da elim<strong>in</strong>are, se non serve.<br />

In questa società l’uomo decade dalla sua dignità di persona al rango di cosa, di oggetto usa e getta. Chi fa parte di questa<br />

società ha come scopo il potere più vasto possibile, l’accumulo più alto del denaro, il raggiungimento della posizione più<br />

elevata. Per cui <strong>in</strong> questa società fioriscono l’arrivismo a tutti i costi, la corruzione, la concussione, l’<strong>in</strong>ciuccio e fioriscono<br />

caste. Ma ciò che fa più male e crea paura è la confusione tra legalità e moralità. Ciò che è permesso dalla legge è ritenuto<br />

anche morale, mentre molte leggi sono immorali.<br />

Don Oreste Benzi nasce il 7 settembre 1925 a S. Clemente (FO), un paes<strong>in</strong>o nell’entroterra coll<strong>in</strong>are<br />

romagnolo a 20 Km da Rim<strong>in</strong>i, da una povera famiglia di operai, settimo di 9 figli. All’età di 12 anni (nel<br />

1937) entra <strong>in</strong> sem<strong>in</strong>ario a Rim<strong>in</strong>i e viene ord<strong>in</strong>ato Sacerdote il 29 giugno 1949. E’ entrato nell’abbraccio<br />

del Padre, per i cui figli più sfortunati è stato immag<strong>in</strong>e del volto misericordioso di Lui, il 2 novembre.<br />

5


Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI PER LA<br />

XXIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ<br />

«Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At 1,8)<br />

Cari giovani!<br />

1. La XXIII Giornata Mondiale<br />

della Gioventù<br />

Ricordo sempre con grande<br />

gioia i vari momenti<br />

trascorsi <strong>in</strong>sieme a<br />

Colonia, nell'agosto 2005. Alla<br />

f<strong>in</strong>e di quell'<strong>in</strong>dimenticabile<br />

manifestazione di fede e di<br />

entusiasmo, che resta impressa<br />

nel mio spirito e nel mio<br />

cuore, vi ho dato appuntamento<br />

per il prossimo <strong>in</strong>contro che<br />

si terrà a Sydney, nel 2008.<br />

Sarà la XXIII Giornata<br />

Mondiale della Gioventù ed<br />

avrà come tema: «Avrete<br />

forza dallo Spirito Santo che<br />

scenderà su di voi e mi sarete<br />

testimoni» (At 1,8). Il filo<br />

conduttore della preparazione<br />

spirituale all'appuntamento di<br />

Sydney è lo Spirito Santo e<br />

la missione. Se nel 2006 ci<br />

siamo soffermati a meditare<br />

sullo Spirito Santo come<br />

Spirito di verità, nel 2007<br />

cerchiamo di scoprirlo più<br />

profondamente quale Spirito<br />

d'amore, per <strong>in</strong>camm<strong>in</strong>arci poi<br />

verso la Giornata Mondiale<br />

della Gioventù 2008, riflettendo<br />

sullo Spirito di fortezza<br />

e testimonianza, che ci<br />

dona il coraggio di vivere il<br />

Vangelo e l'audacia di proclamarlo.<br />

Diventa perciò fondamentale<br />

che ciascuno di voi giovani,<br />

nella sua comunità e con i suoi<br />

educatori, possa riflettere su<br />

questo Protagonista della storia<br />

della salvezza che è lo<br />

Spirito Santo o Spirito di<br />

Gesù, per raggiungere questi<br />

alti scopi: riconoscere la vera<br />

identità dello Spirito anzitutto<br />

ascoltando la Parola di Dio<br />

nella Rivelazione della Bibbia;<br />

prendere una lucida coscienza<br />

della sua cont<strong>in</strong>ua, attiva presenza<br />

nella vita della Chiesa,<br />

<strong>in</strong> particolare riscoprendo che<br />

lo Spirito Santo si pone come<br />

"anima", respiro vitale della<br />

propria vita cristiana, grazie<br />

ai sacramenti dell'<strong>in</strong>iziazione<br />

cristiana -Battesimo, Confermazione<br />

ed Eucaristia; diventare<br />

così capace di maturare<br />

una comprensione di Gesù<br />

sempre più approfondita e<br />

gioiosa e, contemporaneamente,<br />

di realizzare un'efficace<br />

attuazione del Vangelo all'alba<br />

del terzo millennio.<br />

Volentieri con questo<br />

messaggio vi offro un<br />

tracciato di meditazione<br />

da approfondire lungo quest'anno<br />

di preparazione, su cui<br />

verificare la qualità della<br />

vostra fede nello Spirito<br />

Santo, ritrovarla se smarrita,<br />

rafforzarla se <strong>in</strong>debolita, gustarla<br />

come compagnia del<br />

Padre e del Figlio Gesù Cristo,<br />

grazie appunto all'opera <strong>in</strong>dispensabile<br />

dello Spirito<br />

Santo. Non dimenticate mai<br />

che la Chiesa, anzi l'umanità<br />

stessa, quella che vi sta attorno<br />

e che vi aspetta nel vostro<br />

futuro, attende molto da voi<br />

giovani perché avete <strong>in</strong> voi il<br />

6<br />

dono supremo del Padre, lo<br />

Spirito di Gesù.<br />

2. La promessa dello Spirito<br />

Santo nella Bibbia<br />

L'attento ascolto della<br />

Parola di Dio a riguardo<br />

del mistero e dell'opera<br />

dello Spirito Santo ci apre a<br />

conoscenze grandi e stimolanti<br />

che riassumo nei punti<br />

seguenti.<br />

Poco prima della sua Ascensione,<br />

Gesù disse ai discepoli:<br />

«Manderò su di voi quello che<br />

il Padre mio ha promesso» (Lc<br />

24,49). Ciò si realizzò nel<br />

giorno della Pentecoste, quando<br />

essi erano riuniti <strong>in</strong> preghiera<br />

nel Cenacolo con la<br />

Verg<strong>in</strong>e Maria. L'effusione<br />

dello Spirito Santo sulla<br />

Chiesa nascente fu il compimento<br />

di una promessa di Dio<br />

assai più antica, annunciata e<br />

preparata <strong>in</strong> tutto l'Antico<br />

Testamento.<br />

In effetti, f<strong>in</strong> dalle prime<br />

pag<strong>in</strong>e la Bibbia evoca lo spirito<br />

di Dio come un soffio che<br />

«aleggiava sulle acque» (cfr<br />

Gn 1,2) e precisa che Dio soffiò<br />

nelle narici dell'uomo un<br />

alito di vita (cfr Gn 2,7),<br />

<strong>in</strong>fondendogli così la vita stessa.<br />

Dopo il peccato orig<strong>in</strong>ale,<br />

lo spirito vivificante di Dio si<br />

manifesterà diverse volte<br />

nella storia degli uom<strong>in</strong>i,<br />

suscitando profeti per <strong>in</strong>citare<br />

il popolo eletto a tornare a<br />

Dio e ad osservarne fedel-


Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

mente i comandamenti. Nella<br />

celebre visione del profeta<br />

Ezechiele, Dio fa rivivere con<br />

il suo spirito il popolo d'Israele,<br />

raffigurato da "ossa<br />

<strong>in</strong>aridite" (cfr 37,1-14). Gioele<br />

profetizza un’"effusione dello<br />

spirito" su tutto il popolo, nessuno<br />

escluso: «Dopo questo -<br />

scrive l'Autore sacro -, io<br />

effonderò il mio spirito sopra<br />

ogni uomo... Anche sopra gli<br />

schiavi e sulle schiave, <strong>in</strong> quei<br />

giorni, effonderò il mio spirito»<br />

(3,1-2).<br />

Nella "pienezza del<br />

tempo" (cfr Gal 4,4),<br />

l'angelo del Signore<br />

annuncia alla Verg<strong>in</strong>e di Nazaret<br />

che lo Spirito Santo, "potenza<br />

dell'Altissimo", scenderà<br />

e stenderà su di lei la sua<br />

ombra. Colui che ella partorirà<br />

sarà dunque santo e chiamato<br />

Figlio di Dio (cfr Lc 1,35).<br />

Secondo l'espressione del<br />

profeta Isaia, il Messia sarà<br />

colui sul quale si poserà lo<br />

Spirito del Signore (cfr 11,1-<br />

2; 42,1).<br />

Proprio questa profezia Gesù<br />

riprese all'<strong>in</strong>izio del suo m<strong>in</strong>istero<br />

pubblico nella s<strong>in</strong>agoga<br />

di Nazaret: «Lo Spirito del<br />

Signore - Egli disse fra lo stupore<br />

dei presenti - è sopra di<br />

me; per questo mi ha consacrato<br />

con l'unzione, e mi ha<br />

mandato per annunziare ai<br />

poveri un lieto messaggio, per<br />

proclamare ai prigionieri la<br />

liberazione e ai ciechi la vista;<br />

per rimettere <strong>in</strong> libertà gli<br />

oppressi, e predicare un anno<br />

di grazia del Signore» (Lc<br />

4,18-19; cfr Is 61,1-2).<br />

Rivolgendosi ai presenti, riferirà<br />

a se stesso queste parole<br />

profetiche affermando: «Oggi<br />

si è adempiuta questa Scrittura<br />

che voi avete udita con i<br />

vostri orecchi» (Lc 4,21). Ed<br />

ancora, prima della sua morte<br />

<strong>in</strong> croce, annuncerà più volte ai<br />

discepoli la venuta dello<br />

Spirito Santo, il "Consolatore",<br />

la cui missione sarà<br />

quella di rendergli<br />

testimonianza e di assistere<br />

i credenti, <strong>in</strong>segnando<br />

loro e guidandoli<br />

alla Verità tutta <strong>in</strong>tera<br />

(cfr Gv 14,16-17.25-26;<br />

15,26; 16,13).<br />

8. Invocare una "nuova<br />

Pentecoste" sul mondo<br />

Cari giovani, vi attendo<br />

numerosi nel luglio 2008<br />

a Sydney. Sarà un'occasione<br />

provvidenziale per sperimentare<br />

appieno la potenza<br />

dello Spirito Santo. Venite<br />

numerosi, per essere segno di<br />

speranza e sostegno prezioso<br />

per le comunità della Chiesa <strong>in</strong><br />

Australia che si preparano ad<br />

accogliervi. Per i giovani del<br />

Paese che ci ospiterà sarà<br />

un'opportunità eccezionale di<br />

annunciare la bellezza e la<br />

gioia del Vangelo ad una<br />

società per molti versi secolarizzata.<br />

L'Australia, come<br />

tutta l'Oceania, ha bisogno di<br />

riscoprire le sue radici cristiane.<br />

Nell'Esortazione posts<strong>in</strong>odale<br />

Ecclesia <strong>in</strong> Oceania<br />

7<br />

Giovanni Paolo II scriveva:<br />

«Con la potenza dello Spirito<br />

Santo, la Chiesa <strong>in</strong> Oceania si<br />

sta preparando per una nuova<br />

evangelizzazione di popoli che<br />

oggi sono affamati di Cristo...<br />

La nuova evangelizzazione è<br />

una priorità per la Chiesa <strong>in</strong><br />

Oceania» (n. 18).<br />

Vi <strong>in</strong>vito a dedicare tempo alla<br />

preghiera e alla vostra formazione<br />

spirituale <strong>in</strong> quest'ultimo<br />

tratto del camm<strong>in</strong>o che ci<br />

conduce alla XXIII Giornata<br />

Mondiale della Gioventù, aff<strong>in</strong>ché<br />

a Sydney possiate r<strong>in</strong>novare<br />

le promesse del vostro<br />

Battesimo e della vostra Confermazione.<br />

Insieme <strong>in</strong>vocheremo<br />

lo Spirito Santo, chiedendo<br />

con fiducia a<br />

Dio il dono di una r<strong>in</strong>novata<br />

Pentecoste<br />

per la Chiesa e per<br />

l'umanità del terzo<br />

millennio.<br />

Maria, unita <strong>in</strong> preghiera<br />

agli Apostoli nel<br />

Cenacolo, vi accompagni<br />

durante questi mesi ed ottenga<br />

per tutti i giovani cristiani<br />

una nuova effusione dello<br />

Spirito Santo che ne <strong>in</strong>fiammi<br />

i cuori. Ricordate: la Chiesa ha<br />

fiducia <strong>in</strong> voi! Noi Pastori, <strong>in</strong><br />

particolare, preghiamo perché<br />

amiate e facciate amare sempre<br />

più Gesù e Lo seguiate<br />

fedelmente. Con questi sentimenti<br />

vi benedico tutti con<br />

grande affetto.<br />

Benedictus PP XVI<br />

Le altre parti di questo Messaggio ai<br />

Giovani <strong>in</strong> occasione della prossima<br />

GMG, saranno pubblicate sui prossimi<br />

numeri de “La vecchia Pieve”


Chi è il Vescovo? Cosa fa?<br />

di don Titta<br />

Tutti noi sappiamo che il mandato pastorale episcopale<br />

della nostra Diocesi è passato dalle mani del vescovo<br />

Giulio Sangu<strong>in</strong>eti a quelle del vescovo Luciano Monari per<br />

scelta del santo padre Benedetto XVI.<br />

Il primo è ritornato nella sua terra natia, la Liguria, dopo<br />

l’affettuoso abbraccio di r<strong>in</strong>graziamento svoltosi il 16 settembre<br />

<strong>in</strong> Cattedrale; ed il nuovo Vescovo, proveniente dalla<br />

sua esperienza pastorale piacent<strong>in</strong>a, è stato accolto con<br />

grande festa e partecipazione di sacerdoti, religiosi e fedeli,<br />

lo scorso 14 ottobre.<br />

Cari amici, con questo articolo desidero “mettere <strong>in</strong> vetr<strong>in</strong>a”<br />

la figura e l’azione pastorale e giuridica del vescovo <strong>in</strong> generale<br />

ed il suo particolare servizio nella diocesi affidatagli dal<br />

Papa. Come voi avrete modo di notare, voglio rifarmi a fonti<br />

sicure come il Vangelo ed a certi passi di conosciuti Padri<br />

della Chiesa e particolarmente al Decreto sull’ufficio<br />

pastorale dei vescovi, tratto dal Concilio Vaticano II.<br />

Dopo aver rilevato che il Sommo Pontefice è rivestito di<br />

una “potenza” suprema, piena, immediata ed universale,<br />

per il bene di tutte le anime, il santo Concilio afferma che<br />

i Vescovi, posti dallo Spirito santo, succedono agli Apostoli<br />

come “pastori delle anime, <strong>in</strong>sieme al Santo Padre”. Dirò<br />

subito che il Vescovo ha la sua particolare missione come<br />

cont<strong>in</strong>uatore dell’opera di Cristo eterno pastore. Difatti è<br />

Gesù stesso che ha consegnato agli Apostoli il mandato e la<br />

potestà di ammaestrare tutte le genti santificando gli uom<strong>in</strong>i<br />

nella Verità e nella Carità.<br />

Ecco, cari amici, già nella costituzione dogmatica della<br />

Chiesa è affermato che i Vescovi, per virtù dello Spirito<br />

santo, sono diventati veri e autentici maestri della Fede e<br />

pastori di anime! È logico che essi esercit<strong>in</strong>o il loro m<strong>in</strong>istero<br />

<strong>in</strong> quella porzione di Popolo di Dio relativa al territorio<br />

che il Papa ha loro assegnato. Il Vescovo è padre di tutti noi<br />

e ci stima come figli ed amici, e vede i sacerdoti come suoi<br />

primi.<br />

Ricordo come il compianto card. Colombo ci confidava,<br />

<strong>in</strong> un ritiro a Chiaravalle, con una certa emozione, che<br />

Paolo VI chiedeva umilmente: “Aiutatemi a guidare verso<br />

Cristo Buon Pastore i fedeli della Chiesa Universale” così<br />

devono fare i preti col loro Vescovo. Ecco, anche la nostra<br />

Diocesi bresciana è una eletta porzione del Popolo di Dio<br />

ora affidato alle cure del vescovo Luciano il quale, come ben<br />

sappiamo, è coadiuvato sia dal vescovo ausiliare Francesco<br />

che dai vicari episcopali che da numerosi sacerdoti che aderiscono<br />

ed attuano le sue direttive e scelte pastorali con vera<br />

serietà d’impegno, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea di servizio. E sì… anche la nostra<br />

comunità diocesana costituisce una Chiesa particolare guidata<br />

dal vescovo Luciano, nella quale, come bene dissero i<br />

8<br />

Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

padri del Concilio Vaticano II, è presente ed opera la Chiesa<br />

Una – Santa – Cattolica – Apostolica, così voluta da Cristo.<br />

Ma cosa fa un vescovo? Al Vescovo, Gesù buon Pastore<br />

dice di pascere le pecorelle. Perciò il Vescovo esercita a<br />

vantaggio spirituale di noi tutti, l’ufficio pastorale di<br />

Insegnare – Santificare – Guidare il Popolo di Dio a lui affidato.<br />

Uno dei doveri del Vescovo è quello di annunziare il<br />

Vangelo, confermando i fedeli nella Fede del Battesimo e<br />

proponendo quella verità che noi cristiani non possiamo<br />

ignorare o dimenticare col rischio di ignorare Cristo.<br />

Cari amici, l’apostolo Paolo scrivendo una lettera all’amico<br />

Timoteo dice: “Insegna il Vangelo ed <strong>in</strong>sisti <strong>in</strong> modo opportuno<br />

sulle verità <strong>in</strong>segnate da Cristo Signore”. Qui è bello<br />

notare come il vescovo Luciano Monari nel suo stemma episcopale<br />

abbia posto la scritta che dice: NON MI VERGONO<br />

DEL VANGELO. La storia d’ogni tempo ci dice quanti<br />

vescovi hanno lottato e firmato nelle catene e nel proprio<br />

sangue le verità cristiane, aderendo eroicamente a Gesù ed al<br />

Vangelo. Oltre agli Apostoli della “prima ora”, ricordiamo<br />

san Cipriano, san Policarpo, sant’Ilario, san Giovanni Fisher,<br />

sant’Eusebio, mons. Oscar Romero… e tanti altri buoni<br />

pastori, <strong>in</strong>sieme ad eroici sacerdoti, diaconi e laici, che furono<br />

gloriosi vittime di regimi totalitari e di dittature. Essi<br />

hanno fatto proprio il famoso motto : frangar non flectar = mi<br />

spezzo ma non mi piego.<br />

Sempre il Concilio Vat. II afferma che i Vescovi debbono<br />

impegnarsi a dimostrare che le stesse cose terrene e le umane<br />

istituzioni sono ord<strong>in</strong>ate alla salvezza degli uom<strong>in</strong>i. Perciò<br />

possono contribuire all’edificazione del Corpo Mistico di<br />

Cristo che è la Chiesa. Il Vescovo, unito ai suoi più stretti collaboratori,<br />

deve promuovere i veri valori umani protesi allo<br />

sviluppo della persona, alla sua tutela ed al giusto progresso<br />

delle comunità civili testimoniando che la Parola di Dio non<br />

deve avere una museruola, ma deve godere di un posto<br />

importante nelle scelte atte all’edificazione dell’umanità;<br />

poiché la Chiesa Cattolica vive ed opera avvic<strong>in</strong>ando ogni<br />

categoria culturale e sociale, senza discrim<strong>in</strong>azioni.<br />

Cari amici ci sarebbero tante altre cose da dire sulle attività<br />

pastorali di un vescovo, ma temo di stancare i miei 28 lettori…<br />

Unito a tutti<br />

voi, auguro al<br />

nostro vescovo<br />

Luciano un<br />

fecondo apostolato<br />

fra noi e la<br />

nostra preghiera.


Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

“Prendi il largo”<br />

di don Giovanni<br />

Giunge a conclusione la nostra lettura di quel vero e<br />

proprio testamento pastorale di Giovanni Paolo II,<br />

datato all’Epifania del 2001, che <strong>in</strong>iziava così: All'<strong>in</strong>izio<br />

del nuovo millennio (<strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o, Novo millennio <strong>in</strong>eunte:<br />

il titolo della nostra rubrica).<br />

Seguendo più o meno passo passo gli elementi che il<br />

Papa <strong>in</strong>dividuava come necessari per il<br />

camm<strong>in</strong>o della Chiesa nel nuovo millennio,<br />

abbiamo cercato di cogliere i numerosi e<br />

notevoli, per quanto s<strong>in</strong>tetici, stimoli che<br />

con passione di credente e pastore Giovanni<br />

Paolo II andava presentandoci. Abbiamo<br />

così trovato motivo per riflettere su vari<br />

aspetti della vita della Chiesa, del cristiano,<br />

sulle urgenze e sulle sfide a cui siamo chiamati.<br />

Prima di concludere con slancio potremmo<br />

dire giovanile - a testimonianza del cuore<br />

costantemente giovane di quel Papa – la sua<br />

Lettera apostolica, Giovanni Paolo II poneva<br />

un criterio fondamentale: dalla riscoperta<br />

della preghiera e della Parola di Dio, alla<br />

testimonianza nelle situazioni che più sembrano<br />

costituire una sfida, tutto il camm<strong>in</strong>o<br />

a cui la Chiesa e i s<strong>in</strong>goli credenti sono chiamati,<br />

va condotto alla luce del Concilio: è<br />

questo il faro, il segnavia, la traccia, la carta stradale, la<br />

tabella di marcia - e chi più ne ha più ne metta - da cui<br />

non si può e deve presc<strong>in</strong>dere <strong>in</strong> nessun modo.<br />

Così scriveva il Papa al par. 57:<br />

Nella luce del Concilio<br />

Quanta ricchezza, carissimi Fratelli e Sorelle, negli orientamenti<br />

che il Concilio Vaticano II ci ha dato! Per questo, <strong>in</strong><br />

preparazione al Grande Giubileo, ho chiesto alla Chiesa di <strong>in</strong>terrogarsi<br />

sulla ricezione del Concilio. È stato fatto? […] A mano<br />

a mano che passano gli anni, quei testi non perdono il loro<br />

valore né il loro smalto. È necessario che essi vengano letti <strong>in</strong><br />

maniera appropriata, che vengano conosciuti e assimilati, come<br />

testi qualificati e normativi del Magistero, all'<strong>in</strong>terno della<br />

Tradizione della Chiesa. A<br />

Giubileo concluso sento più che mai<br />

il dovere di additare il Concilio, come la grande grazia di cui la<br />

Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: <strong>in</strong> esso ci è offerta una<br />

sicura bussola per orientarci nel camm<strong>in</strong>o del secolo che si apre.<br />

Idocumenti del Concilio,<br />

a ben guardare, hanno<br />

costituito la filigrana di<br />

tutti i vari passaggi della<br />

NMI; pur tralasciando<br />

<strong>in</strong>utili elencazioni, è facile<br />

associarne uno o l’altro ai<br />

vari temi toccati dal Papa;<br />

quello che maggiormente<br />

sta alla base della sua <strong>in</strong>tera<br />

riflessione mi pare sia<br />

la Gaudium et spes, che<br />

forse, quanto a stile, contenuto<br />

e modo di porsi di<br />

fronte al mondo, è il più<br />

<strong>in</strong>novativo di tutti: <strong>in</strong> esso<br />

si vede una Chiesa non<br />

arroccata su posizioni di<br />

difesa, <strong>in</strong>capace di vedere<br />

il positivo che c’è nel<br />

mondo, né <strong>in</strong> prevalente atteggiamento di condanna e<br />

contrapposizione. Altrove, Giovanni Paolo II ha espresso<br />

il suo amore per questo documento che egli, testimone<br />

del suo iter conciliare, dichiarava ispirato da papa<br />

Giovanni XXIII: lo stesso che, aprendo il Concilio, seppe<br />

cantarla come si deve ai “profeti di sventura” che nei tempi<br />

moderni non vedono altro che rov<strong>in</strong>a (cfr. il discorso di<br />

apertura del Concilio, 11 ottobre 1962).<br />

Era l’<strong>in</strong>vito alla Chiesa a ritrovare pienamente se stessa e<br />

a spalancare di nuovo le porte, come era avvenuto a<br />

Pentecoste.<br />

Forse proprio <strong>in</strong> quel discorso d’apertura del Concilio,<br />

nella Gaudium et spes e anche nell’enciclica sul dialogo<br />

9


Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

di Paolo VI, l’Ecclesiam suam, troviamo il retroterra <strong>in</strong> cui<br />

com<strong>in</strong>ciò a germogliare quella che sarebbe poi diventata la<br />

“consegna”, il mandato affidato alla Chiesa per il nuovo<br />

millennio: “Prendi il largo” – Duc <strong>in</strong> altum; con esso<br />

Giovanni Paolo II apriva la NMI, al par. 1:<br />

“Riecheggiano nel nostro cuore le parole con cui un giorno Gesù,<br />

dopo aver parlato alle folle dalla barca di Simone, <strong>in</strong>vitò<br />

l'Apostolo a « prendere il largo » per la pesca: « Duc <strong>in</strong> altum »<br />

(Lc 5,4) [….].<br />

Duc <strong>in</strong> altum! Questa parola risuona oggi per noi, e ci <strong>in</strong>vita a<br />

fare memoria grata del passato, a vivere con passione il presente,<br />

ad aprirci con fiducia al futuro:<br />

«Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e<br />

sempre!» (Eb 13, 8)”.<br />

Èuna s<strong>in</strong>tesi mirabile tra<br />

passato, presente, futuro e<br />

di atteggiamenti: gratitud<strong>in</strong>e<br />

nel fare memoria, passione nel<br />

vivere l’oggi, fiducia nei confronti<br />

del domani. È la stessa<br />

consegna di Cristo Gesù a<br />

Pietro e ai suoi amici: al Papa e<br />

a tutti i cristiani: “Prendi il<br />

largo”. Non rivolge un <strong>in</strong>vito<br />

suo, il Papa: ci ripete quello,<br />

perenne, di Cristo. Con esso<br />

riecheggia l’altro <strong>in</strong>vito, quello<br />

che ha caratterizzato l’<strong>in</strong>tero pontificato di Giovanni<br />

Paolo II: “Non abbiate paura!”.<br />

A dirci che <strong>in</strong> questo <strong>in</strong>vito del suo Signore la Chiesa è<br />

chiamata a trovare la l<strong>in</strong>ea guida di s<strong>in</strong>tesi del suo camm<strong>in</strong>o,<br />

è il medesimo <strong>in</strong>vito di Gesù, posto anche a chiusura<br />

della “nostra” Lettera apostolica; <strong>in</strong> questo modo tutto il<br />

contenuto del documento si trova racchiuso nel mandato<br />

missionario, capace di evocare tutto quanto Giovanni<br />

Paolo II ha scritto (e non a caso elemento del simbolo grafico<br />

della nostra rubrica) e convogliato con s<strong>in</strong>golare - ma<br />

non <strong>in</strong>genuo - slancio entusiastico nella conclusione; <strong>in</strong><br />

essa, tra l’altro, il Papa ci ricordava che ad accompagnarci<br />

c’è la grazia dello Spirito: è Lui che ci sosp<strong>in</strong>ge verso il<br />

largo, perché siamo testimoni di Risurrezione.<br />

Ascoltiamo dunque la<br />

Un’immag<strong>in</strong>e della vocazione missionaria della Chiesa: l’adorazione dei<br />

Magi, primizie dei popoli chiamati a Cristo.<br />

CONCLUSIONE: DUC IN ALTUM!<br />

. Andiamo avanti con speranza! Un nuovo millennio si<br />

58 apre davanti alla Chiesa come oceano vasto <strong>in</strong> cui avventurarsi,<br />

contando sull'aiuto di Cristo. Il Figlio di Dio, che si è <strong>in</strong>carnato<br />

duemila anni or sono per amore dell'uomo, compie anche<br />

oggi la sua opera: dobbiamo avere occhi penetranti per vederla, e<br />

10<br />

soprattutto un cuore grande per diventarne noi stessi strumenti.<br />

Non è stato forse per riprendere contatto con questa fonte viva<br />

della nostra speranza, che abbiamo celebrato l'Anno giubilare?<br />

Ora il Cristo contemplato e amato ci <strong>in</strong>vita ancora una volta a<br />

metterci <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o: «Andate dunque e ammaestrate tutte<br />

le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e<br />

dello Spirito Santo» (Mt 28, 19). Il mandato missionario ci<br />

<strong>in</strong>troduce nel terzo millennio <strong>in</strong>vitandoci allo stesso entusiasmo<br />

che fu proprio dei cristiani della prima ora: possiamo contare sulla<br />

forza dello stesso Spirito, che fu effuso a Pentecoste e ci sp<strong>in</strong>ge oggi<br />

a ripartire sorretti dalla speranza «che non delude» (Rm 5, 5).<br />

Il nostro passo, all'<strong>in</strong>izio di questo<br />

nuovo secolo, deve farsi più spedito<br />

nel ripercorrere le strade del<br />

mondo. Le vie sulle quali ciascuno<br />

di noi, e ciascuna delle nostre<br />

Chiese, camm<strong>in</strong>a, sono tante, ma<br />

non v'è distanza tra coloro che<br />

sono stretti <strong>in</strong>sieme dall'unica<br />

comunione, la comunione che ogni<br />

giorno si alimenta alla mensa del<br />

Pane eucaristico e della Parola di<br />

vita. Ogni domenica il Cristo risorto<br />

ci ridà come un appuntamento<br />

nel Cenacolo, dove la sera del<br />

«primo giorno dopo il sabato»<br />

(Gv 20, 19) si presentò ai suoi per<br />

«alitare» su di loro il dono vivificante dello Spirito e <strong>in</strong>iziarli alla<br />

grande avventura dell'evangelizzazione.<br />

Ci accompagna <strong>in</strong> questo camm<strong>in</strong>o la Verg<strong>in</strong>e Santissima […]<br />

«Stella della nuova evangelizzazione» […].<br />

. Carissimi Fratelli e Sorelle! […] Dobbiamo imitare lo<br />

59 slancio dell'apostolo Paolo: «Proteso verso il futuro,<br />

corro verso la meta per arrivare al premio che Dio ci chiama<br />

a ricevere lassù, <strong>in</strong> Cristo Gesù» (Fil 3, 13-14). Dobbiamo<br />

imitare <strong>in</strong>sieme la contemplazione di Maria, che, dopo il pellegr<strong>in</strong>aggio<br />

alla città santa di Gerusalemme, ritornava nella casa di<br />

Nazareth meditando nel suo cuore il mistero del Figlio (cfr Lc 2,<br />

51).<br />

Gesù risorto, che si accompagna a noi sulle nostre strade, lasciandosi<br />

riconoscere, come dai discepoli di Emmaus « nello spezzare<br />

il pane » (Lc 24,35), ci trovi vigili e pronti per riconoscere il suo<br />

volto e correre dai nostri fratelli a portare il grande annuncio:<br />

«Abbiamo visto il Signore!» (Gv 20, 25).<br />

È questo il frutto tanto auspicato del Giubileo dell'Anno Duemila.<br />

[…] Salga al Padre, attraverso Cristo, nello Spirito Santo, la lode e<br />

il r<strong>in</strong>graziamento di tutta la Chiesa […].<br />

F<strong>in</strong>e


Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

(31)<br />

a cura di don Giovanni<br />

Le prime tre preghiere seguono lo svolgersi del primo periodo<br />

dell’anno liturgico; presentiamo, per ora, quella qui di seguito:<br />

più che una preghiera è una meditazione, un’<strong>in</strong>dicazione di<br />

atteggiamenti - soprattutto la vigilanza: “Vegliate!” - per<br />

vivere nell’oggi l’avvento del Regno; esso è <strong>in</strong>teso come<br />

esperienza del cont<strong>in</strong>uo farsi presente di Dio per mezzo di<br />

Cristo nello Spirito santo, f<strong>in</strong>o a quando, alla f<strong>in</strong>e dei tempi,<br />

il Signore verrà nella gloria, come ha promesso, per renderci<br />

pienamente partecipi di essa.<br />

Vigilanti<br />

Essere vigilanti,<br />

animati dallo Spirito<br />

restare all'erta per poter <strong>in</strong>tendere i passi<br />

di Colui che viene,<br />

e accoglierlo a braccia tese e a cuore aperto,<br />

appostarsi per riconoscere il passaggio di Dio<br />

<strong>in</strong> ogni gesto di perdono<br />

ed <strong>in</strong> ogni parola di tenerezza,<br />

mettere la fede <strong>in</strong> agguato<br />

per poter <strong>in</strong>dov<strong>in</strong>are le tracce della presenza di Dio<br />

<strong>in</strong> ogni uomo e <strong>in</strong> ogni donna e <strong>in</strong> ogni bamb<strong>in</strong>o<br />

che, là dove si trovano,<br />

cercano di rendere la terra più dolce<br />

attraverso i gesti e le parole,<br />

essere vigilanti e cacciare il torpore<br />

che <strong>in</strong>vade lo spirito e il cuore<br />

quando s'<strong>in</strong>s<strong>in</strong>ua la tentazione di scoraggiarsi,<br />

essere vigilanti per vedere<br />

la mano di Dio tesa verso di noi,<br />

e aggrapparsi alla luce del Vangelo,<br />

gridare attraverso le coll<strong>in</strong>e e i sentieri scoscesi,<br />

nelle città e negli avvenimenti,<br />

nella fede e nei dubbi,<br />

annunciare, come una sent<strong>in</strong>ella<br />

di vedetta dall'alto della vita:<br />

"Resistete: Dio è qui da voi!" (AA.VV.)<br />

Esortati dall’ultima Lettera pastorale del vescovo Giulio a<br />

tenere al centro dell’attenzione l’Eucaristia, contempliamo<br />

il mistero del Verbo eterno che si fa carne e che cont<strong>in</strong>ua a<br />

donarci la sua presenza nel Sacramento dell’altare.<br />

O Verbo eterno, presente nell’Eucaristia<br />

O Verbo eterno di Dio fatto uomo,<br />

noi ti adoriamo presente nel Sacramento dell'altare.<br />

Nel mistero adorabile del tuo Natale,<br />

Tu hai voluto apparire visibilmente nella nostra carne<br />

perché, per mezzo tuo,<br />

noi fossimo rapiti all'amore delle cose <strong>in</strong>visibili.<br />

Tu, generato prima dei secoli,<br />

hai voluto esistere nel tempo,<br />

per assumere <strong>in</strong> te tutto il creato<br />

e sollevarlo dalla tua caduta.<br />

Tu hai voluto rivestirti della nostra debolezza<br />

per <strong>in</strong>nalzarci a dignità perenne<br />

e perché, uniti a te <strong>in</strong> comunione ammirabile,<br />

potessimo condividere la tua vita immortale.<br />

O Verbo <strong>in</strong>carnato, unica fonte della nostra salvezza,<br />

noi vogliamo aprirti il nostro cuore<br />

perché Tu ponga <strong>in</strong> esso la tua dimora per sempre<br />

con la grazia del tuo Spirito.<br />

Tra i temi propri dell’Epifania, celebriamo la regalità di<br />

Cristo, il farsi presente, <strong>in</strong> Lui, del Regno, nato con Lui nel<br />

11


Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

suo Natale. Come quella per l’Avvento, anche questa è più<br />

che altro una riflessione che si presta ad essere trasformata<br />

<strong>in</strong> preghiera: domandiamo al Signore che ci renda capaci di<br />

compiere, con la grazia dello Spirito santo, quanto Egli ci<br />

chiede.<br />

Nasce il regno di Dio<br />

Per tutti quelli che l'attendono il Regno di Dio è<br />

già presente.<br />

Non <strong>in</strong> un sistema di pensiero o <strong>in</strong> una dottr<strong>in</strong>a,<br />

ma <strong>in</strong> una persona:<br />

un Bamb<strong>in</strong>o di gente povera<br />

che nasce ai marg<strong>in</strong>i.<br />

Il Regno di Dio è presente qui,<br />

<strong>in</strong> un bamb<strong>in</strong>o, fragile e povero;<br />

è presente <strong>in</strong> lui - <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>visibile -<br />

come un seme nascosto nelle<br />

profondità della terra.<br />

Oggi, come allora, per grazia<br />

dell'Onnipotente<br />

e per l’azione del suo Spirito,<br />

degli uom<strong>in</strong>i e delle donne<br />

riconoscono il Regno di Dio<br />

presente <strong>in</strong> questo bamb<strong>in</strong>o.<br />

Presente, non malgrado la sua<br />

modestia e la sua <strong>in</strong>digenza,<br />

ma presente<br />

proprio nella sua debolezza e nella sua umiltà.<br />

In questo bamb<strong>in</strong>o, Dio diviene Re e Signore<br />

non di un regno mitico e lontano,<br />

ma di un popolo - il suo popolo.<br />

Per lui, ormai, non è più questione<br />

di dottr<strong>in</strong>a e neanche di “religione”:<br />

si tratta piuttosto di una obbedienza<br />

e di una fiducia concrete e quotidiane<br />

che si manifestano <strong>in</strong> tutti i settori della vita<br />

privata, sociale, economica e politica,<br />

perchè la realtà del Regno di Dio divenga visibile:<br />

nel pane spezzato con i poveri<br />

nella parola restituita ai muti<br />

nell'accoglienza di colui<br />

che era escluso come un lebbroso<br />

nella calma che fa ritorno sui mari agitati della vita.<br />

Gennaio, mese della pace e dell’unità: si apre con la Giornata<br />

Mondiale della Pace e si conclude con l’Ottavario di preghiera<br />

per l’Unità dei Cristiani, passando attraverso la giornata del<br />

dialogo ebraico-cristiano. Riportiamo qui la preghiera per la<br />

pace e rimandiamo al numero di gennaio per quella a favore<br />

dell’unità.<br />

Preghiera per la pace<br />

Dio dei nostri Padri,<br />

grande e misericordioso<br />

Signore della pace e della vita,<br />

Padre di tutti.<br />

Tu hai progetti di pace<br />

e non di afflizione,<br />

condanni le guerre<br />

e abbatti l'orgoglio dei violenti.<br />

Tu hai <strong>in</strong>viato il tuo Figlio Gesù<br />

ad annunziare la pace<br />

ai vic<strong>in</strong>i e ai lontani,<br />

a riunire gli uom<strong>in</strong>i di ogni razza<br />

e di ogni stirpe<br />

<strong>in</strong> una sola famiglia;<br />

hai donato il tuo Spirito<br />

che ci rende costruttori di pace.<br />

Ascolta il grido unanime<br />

dei tuoi figli,<br />

supplica accorata di tutta l'umanità:<br />

mai più la guerra, avventura senza ritorno,<br />

mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza;<br />

fai cessare la guerra,<br />

m<strong>in</strong>accia per le tue creature,<br />

<strong>in</strong> cielo, <strong>in</strong> terra ed <strong>in</strong> mare.<br />

presepe <strong>in</strong> p.za S.Pietro, lo scorso anno:<br />

l’adorazione dei Magi<br />

In comunione con Maria, la Madre di Gesù,<br />

ancora ti supplichiamo:<br />

parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli,<br />

ferma la logica della ritorsione e della vendetta,<br />

suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove,<br />

gesti generosi ed onorevoli,<br />

spazi di dialogo e di paziente attesa<br />

più fecondi delle affrettate scadenze della guerra.<br />

Concedi al nostro tempo giorni di pace.<br />

Mai più la guerra. Amen.<br />

(AA.VV.)<br />

(Giovanni Paolo II)<br />

12


Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

IN CAMMINO CON ....<br />

Libro III<br />

“L’imitazione di Cristo”<br />

Capitolo 50<br />

Come l’anima desolata deve<br />

mettersi nelle mani di Dio.<br />

Il Discepolo<br />

adre diletto […] fa' di me un devoto e umile discepolo,<br />

*Ppronto a camm<strong>in</strong>are a ogni tuo cenno. Fa' che io comprenda<br />

ciò che è da comprendere; che io ami ciò che è da amare;<br />

fa' che io approvi ciò che sommamente piace a te; che io apprezzi<br />

ciò che a te pare prezioso; fa' che io disprezzi ciò che è abietto<br />

ai tuoi occhi. Non permettere che io giudichi “ secondo la<br />

veduta degli occhi materiali; che io non mi pronunzi secondo<br />

quel che si sente dire ” da gente profana (Is11,3). Fa' che<br />

io, <strong>in</strong>vece, discerna le cose esteriori e le cose spirituali <strong>in</strong> spirito<br />

di verità, fa' che, sopra ogni cosa, io vada sempre ricercando<br />

il tuo volere […].<br />

Capitolo 53 La grazia di Dio non può<br />

stare <strong>in</strong>sieme coi piaceri terreni.<br />

Il Signore<br />

reziosa, o figlio, è la mia grazia […]. Se brami elevarti a<br />

*Pquesta somma altezza, è necessario che tu com<strong>in</strong>ci con<br />

coraggio, mettendo la scure alla radice, per poter estirpare<br />

totalmente […] questo vizio dall'amore di sé, da cui deriva, si<br />

può dire, tutto quanto deve essere stroncato radicalmente.<br />

Domato e superato questo vizio, si farà stabilmente una grande<br />

pace e una grande serenità […].<br />

Capitolo 55<br />

Corruzione dell’umana natura<br />

ed efficacia della div<strong>in</strong>a grazia.<br />

Il Discepolo<br />

a […] tua grazia, o Signore, mi è davvero massimamente<br />

*Lnecessaria per com<strong>in</strong>ciare, portare avanti e condurre a<br />

compimento il bene: “ senza di essa non posso far nulla ”<br />

(Gv15,5), “ mentre tutto posso <strong>in</strong> te ” che mi dai forza, con la<br />

tua grazia (Fil4,13). Grazia veramente di cielo, questa; mancando<br />

la quale i nostri meriti sono un nulla e un nulla si devono<br />

considerare anche i doni naturali. Abilità e ricchezza, bellezza<br />

e forza, <strong>in</strong>telligenza ed eloquenza, nulla valgono presso<br />

di te o Signore, se manca la grazia. Ché i doni di natura li<br />

hanno sia i buoni che i cattivi; mentre dono proprio degli eletti<br />

è la grazia, cioè l'amore di Dio. Rivestiti di tale grazia, gli<br />

eletti sono ritenuti degni della vita eterna. Tutto sovrasta, questa<br />

grazia; tanto che né il dono della profezia, né il potere di<br />

operare miracoli, né la più alta contemplazione non valgono<br />

nulla, senza di essa. Neppure la fede, neppure la speranza, né<br />

le altre virtù sono a te accette, senza la carità e la grazia.<br />

* O grazia beata, che fai ricco di virtù chi è povero nello spirito<br />

e fai ricco di molti beni chi<br />

è umile di cuore, vieni, discendi<br />

<strong>in</strong> me colmami, f<strong>in</strong> dal matt<strong>in</strong>o<br />

della tua consolazione, cosicché<br />

l'anima mia non venga meno<br />

per stanchezza e aridità <strong>in</strong>teriore!<br />

*Ti scongiuro, o Signore: che io trovi grazia ai tuoi occhi. La<br />

tua grazia mi basta (2Cor12,9), pur se non otterrò tutto quello<br />

cui tende la natura umana. Anche se sarò tentato e angustiato<br />

da molte tribolazioni, non temerò alcun male f<strong>in</strong>ché la<br />

tua grazia sarà con me.<br />

Essa mi dà forza, guida ed aiuto; v<strong>in</strong>ce tutti i nemici, è più<br />

sapiente di tutti i sapienti. Essa è maestra di verità e di vita,<br />

luce del cuore, conforto nell'afflizione. Essa mette <strong>in</strong> fuga la<br />

tristezza, toglie il timore, alimenta la pietà, genera le lacrime.<br />

Che cosa sono io mai, senza la grazia, se non un legno secco,<br />

un ramo <strong>in</strong>utile, da buttare via? “La tua grazia, dunque, o<br />

Signore, mi preceda sempre e mi segua, e mi conceda di essere<br />

sempre pronto a operare, per Gesù Cristo, Figlio tuo”. Amen.<br />

[Messale Romano, oremus della XVI domenica dopo Pentecoste] .<br />

Capitolo 56<br />

Dobbiamo r<strong>in</strong>negare noi stessi e<br />

imitare Cristo portando la croce.<br />

Il Signore<br />

iglio, […] “ Vuoi entrare nella vita? osserva i comanda-<br />

” (Mt19,17). Vuoi conoscere la verità? chiedi a<br />

*Fmenti<br />

me. “ Vuoi essere perfetto? vendi ogni tua cosa ” (Mt19,21).<br />

Vuoi essere mio discepolo? r<strong>in</strong>nega te stesso (cfr.Lc9,23);<br />

(cfr.Lc14,27); (cfr.Mt16,24). Vuoi avere la vita eterna? disprezza<br />

la vita presente. Vuoi essere esaltato <strong>in</strong> cielo? umiliati <strong>in</strong><br />

questo mondo. Vuoi regnare con me? con me porta la croce.<br />

Soltanto quelli che si fanno servi della croce trovano la via<br />

della beatitud<strong>in</strong>e e della vera luce.<br />

Il Discepolo<br />

* O Signore Gesù, dura fu la tua vita, e disprezzata dagli uom<strong>in</strong>i;<br />

fa' che io ti possa imitare, disprezzato dal mondo, giacché<br />

“ il servo non è da più del suo padrone, né il discepolo è da<br />

più del maestro ” (Mt10,24). Che il tuo servo si addestri alla<br />

scuola della tua vita, perché <strong>in</strong> essa sta la mia salvezza e la vera<br />

santità; qualunque cosa io legga o ascolti, fuori di essa, non<br />

mi ristora e non mi allieta pienamente.<br />

Il Signore<br />

* Figlio, tutte queste cose le conosci e le hai lette; sarai beato<br />

se le metterai <strong>in</strong> pratica. “ Chi ha d<strong>in</strong>anzi agli occhi i miei<br />

comandamenti, e li osserva, questi mi ama; e io l'amerò, mi<br />

13


Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

manifesterò a lui ” e lo farò sedere con me nel regno del Padre<br />

mio (Ap3,21).<br />

Il Discepolo<br />

* O Signore Gesù, come hai detto e hai promesso, cosi sia<br />

fatto veramente, e a me sia dato di meritarlo. Ho ricevuto la<br />

croce, l'ho ricevuta dalla tua mano; la porterò, la porterò f<strong>in</strong>o<br />

alla morte, come tu me l'hai posta sulle spalle. In verità la vita<br />

di un santo monaco è la croce; ma la croce è guida al paradiso.<br />

Abbiamo com<strong>in</strong>ciato; non ci è lecito tornare <strong>in</strong>dietro, né<br />

lasciare ciò che abbiamo <strong>in</strong>trapreso.<br />

* Via, o fratelli, procediamo <strong>in</strong>sieme: Gesù sarà con noi. Abbiamo<br />

preso questa croce per amore di Gesù; per amore di Gesù<br />

perseveriamo nella croce. Colui che ci guida e ci precede sarà<br />

il nostro aiuto. Ecco, il nostro re camm<strong>in</strong>are avanti a noi; “gli<br />

combatterà per noi”. Seguiamolo con animo virile; che nessuno<br />

abbia paura, né si lasci atterrire, che noi siamo pronti a<br />

morire coraggiosamente nella lotta; che non abbiamo a gravare<br />

il nostro buon nome con una delittuosa fuga (1Mac 9,<br />

10) d<strong>in</strong>anzi alla croce.<br />

Capitolo 59<br />

Dobbiamo fissare <strong>in</strong> Dio<br />

ogni nostra speranza e fiducia.<br />

Il Discepolo<br />

Signore, che cosa è mai la fiducia che ho <strong>in</strong> questa<br />

*Ovita. Quale è il mio più grande conforto, tra tutte le<br />

cose che si vedono sotto il cielo? Non sei forse tu, o Signore,<br />

mio Dio di <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita misericordia? Dove mai ho avuto bene,<br />

senza di te; quando mai ho avuto male con te? Voglio essere<br />

povero per te, piuttosto che ricco senza di te; voglio restare<br />

pellegr<strong>in</strong>o su questa terra, con te, piuttosto che possedere il<br />

cielo, senza di te.<br />

Giacché dove sei tu, là è cielo; e dove tu non sei, là è morte ed<br />

<strong>in</strong>ferno. Sei tu il mio desiderio ultimo; perciò io ti debbo seguire,<br />

con gemiti e lacrime ed alte, commosse preghiere. In una<br />

parola, non posso avere piena fiducia <strong>in</strong> alcuno che mi venga<br />

<strong>in</strong> aiuto nelle varie necessità, fuori che <strong>in</strong> te soltanto, mio Dio.<br />

“La mia speranza ” e la mia fiducia sei tu (Sal141,6); tu, il mio<br />

consolatore, il più fedele <strong>in</strong> ogni momento. “ Ognuno va cercando<br />

ciò che a lui giova ” (Fil2,21); e tu, o Dio, ti prefiggi soltanto<br />

la mia salvezza e tutto volgi <strong>in</strong> bene per me. Pur quando<br />

mi esponi a varie tentazioni e avversità, tutto questo tu lo<br />

vuoi per il mio bene, giacché quelli che tu ami usi metterli <strong>in</strong><br />

vario modo alla prova; e <strong>in</strong> questa prova io ti debbo amare e<br />

r<strong>in</strong>graziare, non meno che quando tu mi colmi di celesti consolazioni.<br />

* In te, dunque, o Signore Dio ripongo tutta la mia speranza;<br />

<strong>in</strong> te cerco il mio rifugio; <strong>in</strong> te rimetto tutte le mie tribolazioni<br />

e le mie difficoltà, ché tutto trovo debole e <strong>in</strong>sicuro<br />

ciò che io vedo fuori di te. Non mi gioveranno, <strong>in</strong>fatti, i molti<br />

amici non mi saranno di aiuto coloro che vengono a soccorrermi,<br />

per quanto forti; non mi potranno dare un parere utile<br />

i prudenti, per quanto saggi; non mi potranno dare conforto<br />

i libri dei sapienti; non ci sarà una preziosa ricchezza che mi<br />

possa dare libertà; non ci sarà un luogo ameno e raccolto che<br />

mi possa dare sicurezza, se non sarai presente tu ad aiutarmi,<br />

a confortarmi, a consolarmi; se non sarai presente tu ad ammaestrarmi<br />

e a proteggermi.<br />

* In verità, tutte le cose che sembrano fatte per dare pace e<br />

felicità non sono nulla e non danno realmente felicità alcuna,<br />

se non ci sei tu. Tu sei, dunque, l'ultimo term<strong>in</strong>e di ogni<br />

bene, il supremo senso della vita, la massima profondità di<br />

ogni parola. Sperare <strong>in</strong> te sopra ogni cosa è il maggior conforto<br />

di chi si è posto al tuo servizio. “A te sono rivolti i miei occhi<br />

(Sal140,8) <strong>in</strong> te confido, o mio Dio, (Sal24) padre di misericordia”<br />

(2Cor1,3). Benedici e santifica, con la tua celeste benedizione,<br />

l'anima mia, aff<strong>in</strong>ché essa sia fatta tua santa dimora<br />

e sede della tua eterna gloria, e nulla si trovi <strong>in</strong> questo tempio<br />

della tua grandezza, che offenda l'occhio della tua maestà.<br />

Guarda a me nella tua immensa bontà e nell'abbondanza<br />

della tua misericordia; ascolta la preghiera del tuo servo,<br />

che va peregr<strong>in</strong>ando <strong>in</strong> questa terra oscura di morte. Proteggi<br />

e custodisci l'anima di questo tuo piccolo servo, nei tanti<br />

pericoli della vita di quaggiù; dirigila con la tua grazia per la<br />

via della pace, alla patria della eterna luce.<br />

Amen.<br />

FINISCE IL LIBRO DELLA CONSOLAZIONE INTERIORE.<br />

Al Libro III segue il IV, che già abbiamo utilizzato nell’anno dell’Eucaristia.<br />

Concludiamo perciò a questo punto il nostro camm<strong>in</strong>o con<br />

“L’imitazione di Cristo”. A chi desidera leggerlo per <strong>in</strong>tero, l’avvertenza<br />

di ricordare che questo testo risale al Medioevo e, <strong>in</strong> alcune concezioni<br />

ed espressioni, risente della mentalità propria di quel periodo<br />

strorico.<br />

Centro Oreb “S. Maria dell’arco” - Cal<strong>in</strong>o<br />

14


Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

Il “Credo”<br />

di A. Cors<strong>in</strong>i<br />

XXII - CREDO nella RISURREZIONE DELLA CARNE<br />

I. DIO DEI VIVENTI<br />

Gli ultimi due articoli del Simbolo<br />

Apostolico trattano delle aspettative<br />

dell’uomo dopo la morte. E alla luce<br />

della fede ci <strong>in</strong>vitano a credere nella<br />

risurrezione della carne e nella vita eterna.<br />

Credere <strong>in</strong> Dio Padre quale orig<strong>in</strong>e della<br />

vita, <strong>in</strong> Gesù Cristo quale v<strong>in</strong>citore della<br />

morte e nello Spirito Santo quale Spirito<br />

vivificatore nella Chiesa (dove<br />

sperimentiamo<br />

la comunione<br />

con i santi e il<br />

perdono dei<br />

peccati), come<br />

abbiamo pregato<br />

nei precedenti<br />

articoli del<br />

“Credo”, ci dà la<br />

certezza della<br />

risurrezione.<br />

Quanto è attestato <strong>in</strong> queste due brevi<br />

affermazioni porta a compimento a<br />

perfezione il progetto di Dio per ogni<br />

uomo. Dio, lo si afferma <strong>in</strong> più parti<br />

anche nel Vecchio Testamento, “non ha<br />

creato la morte e non gode della rov<strong>in</strong>a dei<br />

viventi” (Sap. 1, 13): Egli ama tutti gli<br />

esseri da lui creati, ma soprattutto è<br />

<strong>in</strong>namorato dell’uomo che ha creato a<br />

sua immag<strong>in</strong>e e somiglianza, per il quale<br />

desidera ardentemente la vita eterna,<br />

goduta nella pienezza del suo essere,<br />

cioè <strong>in</strong> spirito e corpo, perché l’uomo<br />

da Dio creato è spirito e carne: solo uno<br />

o l’altro degli elementi non bastano a<br />

formare l’uomo.<br />

“Con la mia carne vedrò Dio” (Gb.19, 26)<br />

Il Simbolo Apostolico, perciò, ci <strong>in</strong>vita<br />

a credere fermamente e sicuramente<br />

che il progetto di Dio per noi passa<br />

attraverso la risurrezione della carne,<br />

perché io uomo per essere veramente<br />

io devo essere corpo e anima. Se Dio<br />

veramente desidera associare me, uomo,<br />

alla gloria della sua vita eterna non può<br />

farlo che dando vita completa al mio<br />

essere corpo e anima.<br />

Sant’ Ambrogio scrive: «Devi credere che<br />

anche la carne risusciterà. Perché Cristo<br />

assunse la nostra carne? Perche salì sulla<br />

croce? Perché provò la morte, fu sepolto e<br />

risuscitò? Perché fece tutto questo se non<br />

perché tu risuscitassi? Questo è il mistero<br />

della tua risurrezione. Perché “se Cristo non<br />

è risuscitato, vana è la nostra fede” (1Cor<br />

15,14). Ma è risuscitato! La nostra fede,<br />

pertanto, è salda.»<br />

La morte è conseguenza del peccato.<br />

L’uomo, chiamato da Dio, vuole<br />

raggiungere da se l’albero della vita,<br />

impadronirsene affermando la sua<br />

autonomia, facendo a meno di Dio. In<br />

questo disperato tentativo, trova la<br />

morte (Gen. 2, 17; 3, 19). Così, “a causa<br />

di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo<br />

e con il peccato la morte” (Rom. 5, 12).<br />

Questa è la morte che Dio non ha voluto;<br />

questa morte è frutto del peccato e<br />

segno dell’allontanamento da Dio, fonte<br />

e pienezza di vita. La morte è l’ultimo,<br />

def<strong>in</strong>itivo nemico dell’uomo (1Cor. 15,<br />

26; Ap. 20, 14).<br />

A tal proposito così si esprime sant’Ireneo<br />

«Come la carne è capace di accogliere la<br />

corruzione, può anche accogliere l’<strong>in</strong>corruttibilità;<br />

e come può accogliere la morte,<br />

può accogliere la vita. E se la morte allontana<br />

DIp<strong>in</strong>to di don Salvetti, sacerdote bresciano, conservato nell’Istituto Pastorale Paolo VI, a Brescia<br />

dalla vita, impadronendosi dell’uomo e<br />

facendolo morire, tanto più la vita,<br />

impadronendosi dell’uomo, allontanerà la<br />

morte e farà dell’uomo un vivente per Dio<br />

(Rom. 6,11). Se la morte lo uccise, perché la<br />

vita non dovrebbe vivificarlo?<br />

Pertanto, “il primo uomo, Adamo, divenne<br />

un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne<br />

spirito datore di vita” (1Cor. 15,45). E come<br />

quello, peccando, perse la vita, così, ricevendo<br />

lo Spirito vivificata, riacquisterà la vita (Rm<br />

8, 11; 2Cor 5,4 s).»<br />

Risurrezione o immortalità?<br />

La confessione di fede nella risurrezione<br />

della carne non è, dunque la fede<br />

nell’immortalità; non professiamo che<br />

l’uomo è immortale, ma professiamo<br />

15


Comunità <strong>in</strong> ascolto<br />

la fede <strong>in</strong> Dio, che ama l’uomo e lo libera<br />

dalla morte, risuscitandolo. “L’amore<br />

esige eternità, e l’amore di Dio non solo lo<br />

esige, ma dà ed è eternità” (J. Ratz<strong>in</strong>ger).<br />

La speranza cristiana nella risurrezione<br />

non è il semplicistico ottimismo umano<br />

secondo cui alla f<strong>in</strong>e le cose f<strong>in</strong>iscono<br />

comunque per l’aggiustarsi <strong>in</strong> qualche<br />

modo. La speranza cristiana è la certezza<br />

che Dio non si lascia v<strong>in</strong>cere dal male<br />

e dalla morte. Questa certezza non è<br />

illusoria, ha già com<strong>in</strong>ciato a realizzarsi.<br />

Si è compiuta <strong>in</strong> Gesù Cristo, morto e<br />

risorto. Uniti mediante la fede e il<br />

battesimo a Cristo e alla sua morte,<br />

attendiamo ugualmente<br />

di partecipare alla sua<br />

gloriosa risurrezione<br />

(Rm. 6, 5).<br />

A Marta sorella di Lazzaro che lo accoglie<br />

presso il sepolcro del fratello « Gesù<br />

disse: “Tuo fratello risusciterà”. Gli rispose<br />

Marta: “So che risusciterà nell’ultimo giorno”.<br />

Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la<br />

vita; chi crede <strong>in</strong> me, anche se muore, vivrà;<br />

chiunque vive e crede <strong>in</strong> me, non morrà <strong>in</strong><br />

eterno» (Gv. 11, 24-26).<br />

In una discussione con i sadducei così<br />

si esprime: “Quanto poi alla risurrezione<br />

dei morti, non avete letto quello che vi è stato<br />

detto da Dio: Io sono il Dio di Abramo e il<br />

Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non<br />

è Dio dei morti, ma dei vivi” (Mt. 22, 31-<br />

32).<br />

16<br />

Che poi Cristo sia sovrano della vita<br />

e v<strong>in</strong>citore della morte lo dimostrano<br />

la risurezione dell’amico Lazzaro, della<br />

figlia del centurione, del figlio unico<br />

di una vedova per giungere poi alla Sua<br />

Risurrezione testimoniata dai discepoli<br />

che sottol<strong>in</strong>eano come egli<br />

fosse presente con un corpo<br />

concreto tanto da mangiare<br />

e bere con loro e da farsi<br />

toccare dal discepolo<br />

Cosa significa<br />

<strong>in</strong>credulo Tommaso.<br />

“risuscitare”?<br />

Potremmo cont<strong>in</strong>uare ad<br />

Ci viene <strong>in</strong>contro il<br />

approfondire il tema per<br />

Catechismo della<br />

molto tempo ancora (e chi<br />

Chiesa Cattolica che<br />

afferma: «Con la morte,<br />

separazione dell’anima e<br />

del corpo dell’uomo, il corpo<br />

lo desidera lo può fare<br />

leggendo quanto presenta<br />

il CCC), ma vale la pena di<br />

soffermarsi a riflettere sul<br />

dell’uomo cade nella<br />

fatto che anche la<br />

corruzione, mentre la sua<br />

anima va <strong>in</strong>contro a Dio,<br />

risurrezione come tutto<br />

quanto riguarda il rapporto<br />

pur restando <strong>in</strong> attesa di Bergamo: scorcio d’<strong>in</strong>terno della basilica di S. Maria Maggiore, <strong>in</strong> Città alta Dio-uomo e uomo-Dio<br />

essere riunita al suo corpo<br />

passa attraverso la<br />

glorificato. Dio nella sua onnipotenza restituirà<br />

def<strong>in</strong>itivamente la vita <strong>in</strong>corruttibile ai nostri<br />

corpi riunendoli alle nostre anime, <strong>in</strong> forza<br />

della Risurrezione di Gesù» (CCC 997).<br />

Che Dio sia capace di ricostruire il corpo<br />

Al capo dei farisei che lo ha <strong>in</strong>vitato a<br />

casa sua: “Al contrario, quando dài un<br />

banchetto, <strong>in</strong>vita poveri, storpi, zoppi, ciechi;<br />

e sarai beato perché non hanno da ricambiarti.<br />

Riceverai <strong>in</strong>fatti la tua ricompensa alla<br />

conoscenza, l’<strong>in</strong>contro, l’entrare <strong>in</strong><br />

confidenza con Cristo. Viatico, guida,<br />

artefice di questo <strong>in</strong>contro è lo Spirito<br />

santo che opera e agisce nella Chiesa.<br />

dell’uomo disgregato dalla corruzione risurrezione dei giusti”(Lc. 14,14).<br />

Per la vita<br />

della morte può riuscire difficile da In Gv. 17, 22-24, dialogando con il Padre, Per la mia vita quotidiana è di<br />

credere per coloro che si dimenticano Cristo afferma: «E la gloria che tu hai dato fondamentale importanza sapere<br />

facilmente che Dio è il Creatore;<br />

sicuramente colui che ha creato l’uomo<br />

e tutto quanto lo circonda, lo può anche<br />

ricostruire quando vuole. Se poi questa<br />

volontà di ricreare è sostenuta dall’amore<br />

totale per la sua creatura, la risurrezione<br />

non può che diventare una certezza.<br />

a me, io l’ho data a loro, perché siano come<br />

noi una cosa sola. Io <strong>in</strong> loro e tu <strong>in</strong> me, perché<br />

siano perfetti nell’unità e il mondo sappia<br />

che tu mi hai mandato e li hai amati come<br />

hai amato me. Padre, voglio che anche quelli<br />

che mi hai dato siano con me dove sono io,<br />

perché contempl<strong>in</strong>o la mia gloria, quella che<br />

che il Dio che mi ha creato, che guida<br />

la mia vita ha per me un traguardo di<br />

salvezza, di vita oltre la morte, di vita<br />

eterna che non dipende dal mio essere<br />

bravo a seguire o obbedire a regole o<br />

leggi, ma dipende dall’<strong>in</strong>contro con<br />

una persona concreta, dal dialogo, dalla<br />

G<br />

mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima accettazione ed adesione alla sua proposta<br />

esù Cristo ha confermato della creazione del mondo.»<br />

di amore.<br />

personalmente questa sicurezza. Parlando con i discepoli dopo la gua-<br />

Pace e bene<br />

rigione dell’<strong>in</strong>fermo calato dal tetto,<br />

Gesù afferma: «Non vi meravigliate di<br />

questo, poiché verrà l’ora <strong>in</strong> cui tutti coloro<br />

che sono nei sepolcri udranno la sua voce e<br />

ne usciranno: quanti fecero il bene per una<br />

risurrezione di vita e quanti fecero il male<br />

per una risurrezione di condanna.» ( Gv.<br />

5, 28-29)


Sono figli di Dio, con il Battesimo:<br />

Vita della Comunità<br />

17 settembre - 18 novembre 2007<br />

Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

48 Facchetti Matteo<br />

da Roberto e Ra<strong>in</strong>eri Manuela b. 7 ottobre 2007<br />

49 Nguyen Van Tang Giacomo<br />

di Colosio Oscar e Rovaris Stefania b. 7 ottobre 2007<br />

50 Rivetti Aurora da S. Andrea (Rov.)<br />

da Ronny e Lanc<strong>in</strong>i Maria Teresa b. 7 ottobre 2007<br />

51 Maifredi Cristian<br />

da Santo e Massetti Maruska b. 7 ottobre 2007<br />

52 Gandioli Viola<br />

da Ivan e Piantoni Claudia b. 7 ottobre 2007<br />

53 Cresc<strong>in</strong>i Cristian<br />

da Fabiano e Guer<strong>in</strong>i Bianca b. 21 ottobre 2007<br />

54 Effome Ambogley Emanuele<br />

da Richard e Yao Affiba Cécile b. 21 ottobre 2007<br />

55 Riva Beatrice Maria Carla<br />

da Giovanni e Cors<strong>in</strong>i Silvia Anna b. 4 novembre 2007<br />

56 Festa Marco<br />

da Giovanni e Sbardol<strong>in</strong>i Viviana b. 4 novembre 2007<br />

57 Festa Andrea<br />

da Giovanni e Sbardol<strong>in</strong>i Viviana b. 4 novembre 2007<br />

58 Beretti Lorenzo<br />

da Sergio e Moretti Marzia b. 4 novembre 2007<br />

59 Pesenti Sara<br />

da Massimo e Ramera Laura b. 4 novembre 2007<br />

60 Donghi Davide<br />

da Dario e Dobre Victoria b. 4 novembre 2007<br />

61 Bonfiglio Enrico<br />

da Enzo Roberto e Andeni Adelia b. 4 novembre 2007<br />

62 Chiari Luca<br />

da Walter e Pontoglio Marika b. 4 novembre 2007<br />

63 Lenza Francesco<br />

da Federico e Partegiani Miriam b. 18 novembre 2007<br />

64 Patelli Sara Anna<br />

da Ivano e Anni Deborah b. 18 novembre 2007<br />

65 Garau Davide<br />

da Patrizio e Cani Ilaria b. 18 novembre 2007<br />

66 Garau Giorgia<br />

da Patrizio e Cani Ilaria b. 18 novembre 2007<br />

Hanno consacrato il loro amore davanti all’altare del Signore:<br />

15 B<strong>in</strong>a Adriano e Alp<strong>in</strong>o Erika il 22 settembre 2007<br />

Ci hanno preceduto nell’eternità:<br />

37 Filipp<strong>in</strong>i Maria, di anni 67 19 settembre 2007<br />

38 Mil<strong>in</strong>i V<strong>in</strong>cenzo, di anni 43 25 settembre 2007<br />

39 Ser<strong>in</strong>a Giovanni, di anni 59 27 settembre 2007<br />

40 Barzani Gialuigi, di anni 71 30 settembre 2007<br />

41 Facchetti Pietro, di anni 70 6 ottobre 2007<br />

42 Curioni Giulia, di anni 84 13 ottobre 2007<br />

43 Mariga Carlo, di anni 78 15 ottobre 2007<br />

44 Azzoni Franco, di anni 69 22 agosto 2007, funerato e sepolto fuori Parrocchia<br />

45 Sala Luciano, di anni 77 17 ottobre 2007<br />

46 Forelli Catter<strong>in</strong>a, di anni 90 26 ottobre 2007<br />

47 Bertossi Maria, di anni 97 31 ottobre 2007<br />

48 Uberti Liliana, di anni 78 3 novembre 2007<br />

49 Camoni Teresa, di anni 92 13 novembre 2007<br />

17


Calendario liturgico - pastorale<br />

NOVEMBRE<br />

18<br />

Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

25 - Domenica XXXIV ed ultima del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. III)<br />

NOSTR<br />

TRO O SIGNORE GESÙ CRISTO, , RE DELL'UNIVERSO - solennità<br />

In quel tempo, il popolo stava a vedere, i capi <strong>in</strong>vece schernivano Gesù dicendo: "Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è<br />

il Cristo di Dio, il suo eletto"... C'era anche una scritta sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei" (Lc. 23, 35-38).<br />

ore 9.00 s. Messa solenne<br />

ore 9.15 nell’Oratorio di via Cavour, ritiro I per i fanciulli di 5a elementare<br />

ore 15.30 nel Focolare, <strong>in</strong>contro per i Genitori dei fanciulli del gruppo “Betlemme”<br />

ore 17.30 Celebrazione del Vespro, atto di consacrazione a Cristo Re e benedizione eucaristica.<br />

Segue la Messa vespert<strong>in</strong>a<br />

30 - venerdì S. ANDREA, apostolo - festa<br />

Fratello di s. Pietro, è patrono della Chiesa di Costant<strong>in</strong>opoli, sede del Patriarcato ecumenico<br />

delle Chiese Bizant<strong>in</strong>o-Ortodosse. Per l’<strong>in</strong>tercessione dei due Apostoli fratelli,<br />

possano le due Chiese tornare <strong>in</strong> pieno sorelle.<br />

Inizia la novena dell'Immacolata<br />

DICEMBRE<br />

1- sabato Term<strong>in</strong>a l'anno liturgico.<br />

Con i I Vespri e la Messa vespert<strong>in</strong>a <strong>in</strong>izia il nuovo anno liturgico, che segue il ciclo festivo delle letture<br />

"A", contrassegnato dalla presenza pr<strong>in</strong>cipale del Vangelo secondo Matteo.<br />

2 - Domenica I di Avvento (sett. I)<br />

Gesù disse ai suoi discepoli: "Vegliate, perché non sapete <strong>in</strong> quale giorno il Signore vostro verrà” (Mt. 24, 42)<br />

GIORNATA DEL PANE, a cura della Charitas parrocchiale<br />

ore 9.15 nell’Oratorio di via Cavour, ritiro I per i ragazzi di 1a media<br />

ore 11.45 celebrazione comunitaria del Battesimo<br />

ore 14.20 nel Focolare, <strong>in</strong>contro per i Genitori dei ragazzi di 1a e 2a media<br />

Il tempo d'Avvento sarà caratterizzato da una più <strong>in</strong>tensa preghiera:<br />

- la s. Messa dei giorni feriali sarà preceduta dalla Liturgia delle Ore;<br />

- le celebrazioni delle 8.30 e delle 16.30 saranno caratterizzate da una breve riflessione<br />

- le celebrazioni feriali e domenicali dell'Eucaristia (tranne le 10 e le 11) sono precedute dal s. Rosario<br />

- dal 16 dicembre, la Messa delle 8.30 è preceduta dalla preghiera della Novena di Natale<br />

3 - lunedì ore 20.30 nel Focolare, <strong>in</strong>contro per gli animatori dei Centri di Ascolto<br />

6 - giovedì primo del mese: giornata mensile parrocchiale di preghiera per le vocazioni: dopo la<br />

Messa delle 8.30, esposizione del ss. Sacramento, f<strong>in</strong>o alle ore 12.00<br />

ore 20.30 nel Focolare, <strong>in</strong>contro di Magistero per i catechisti<br />

7 - venerdì S. AMBROGIO, vescovo, patrono della Lombardia; è uno dei grandi Padri della Chiesa<br />

d’Occidente - festa<br />

8- sabato IMMACOLA<br />

COLATA A CONCEZIONE DELLA B.V.MARIA<br />

.MARIA - sol. (Lc. 1, 35)<br />

L'angelo rispose a Maria: "Lo Spirito santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo".<br />

orario festivo delle celebrazioni (v. pag. 54)


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

ore 9.00 s. Messa solenne<br />

ore 17.00 s. rosario<br />

ore 17.30 Vespro dell'Immacolata e benedizione eucaristica; segue la Messa delle 18.00<br />

9 - Domenica II di Avvento (Sett. II)<br />

In quei giorni, comparve Giovanni Battista a predicare nel deserto della Giudea dicendo: "Convertitevi perché il regno<br />

dei cieli è vic<strong>in</strong>o... Preparate la via del Signore" (Mt. 3, 1-3)<br />

ore 14.20<br />

nel Focolare, <strong>in</strong>contro per i Genitori dei fanciulli/e di 5a elementare<br />

10 - lunedì ore 20.30 nelle rispettive sedi, Centri d’Ascolto della Parola di Dio<br />

13 - giovedì s. Lucia, verg<strong>in</strong>e e martire - memoria<br />

15 - sabato s. Maria Crocifissa di Rosa, verg<strong>in</strong>e bresciana - memoria diocesana<br />

16 - Domenica III di Avvento "Gaudete" (Sett. III)<br />

In quel tempo Gesù si mise a parlare alle folle... "Giovanni Battista è colui di cui sta scritto: Ecco io mando davanti a<br />

te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te" (Mt. 11, 11)<br />

ore 9.30 nell'Oratorio di via Cavour, ritiro I per i ragazzi/e di 2a media<br />

ore 14.20 nel Focolare, <strong>in</strong>contro per i genitori dei ragazzi/e di 3a media<br />

ore 15.00 preghiera domenicale pomeridiana; <strong>in</strong>izia la novena di Natale<br />

17 - lunedì <strong>in</strong>izia la seconda parte del Tempo di Avvento (Ferie maggiori)<br />

ore 20.30 nel Focolare, <strong>in</strong>contro per gli animatori dei Centri di Ascolto<br />

ore 20.30 Ritiro I per gli adolescenti e i giovani e Riconciliazione<br />

19 - mercoledì <strong>in</strong> chiesa, ritiro I per gli adulti, <strong>in</strong> prossimità delle celebrazioni natalizie; due le possibilità:<br />

1 - alle 14.30 momento di preghiera, proposta di riflessione, possibilità di preghiera personale e guidata, davanti<br />

all'Eucaristia solennemente esposta; benedizione eucaristica conclusiva;<br />

2 - alle 20.00 per chi è impossibilitato nel pomeriggio, secondo le medesime modalità<br />

20 - giovedì ore 15.00 sacramento della Confessione per i ragazzi delle medie<br />

21 - venerdì ore 16.00 sacramento della Confessione per i fanciulli delle elementari<br />

22 - sabato ore 17.00 liturgia penitenziale per gli adulti, con il sacramento della Riconciliazione; si conclude<br />

con la celebrazione dell'Eucaristia alle 18.00<br />

23 - Domenica IV di Avvento (Sett. I)<br />

Un angelo del Signore apparve <strong>in</strong> sogno a Giuseppe e gli disse: "Giuseppe..., non temere di prendere con te Maria, tua<br />

sposa, perché quel che è generato <strong>in</strong> lei viene dallo Spirito santo" (Mt, 1, 20).<br />

ore 9.15 all’Oratorio femm<strong>in</strong>ile, ritiro I per i ragazzi/e di 3a media<br />

ore 14.20 all’Oratorio femm<strong>in</strong>ile, <strong>in</strong>contro per i Genitori dei ragazzi/e di 3a media<br />

ore 15.00 celebrazione comunitaria del Battesimo<br />

ore 15.30 liturgia penitenziale e sacramento della Riconciliazione per gli adulti, f<strong>in</strong>o alle ore<br />

18.00. Da oggi f<strong>in</strong>o a tutto domani, è presente il confessore forestiero<br />

24- lunedì vigilia di Natale - i sacerdoti sono a disposizione per la Confessione dalle ore 8.00<br />

f<strong>in</strong>o alle 12.00; dalle 15.00 alle 18.30<br />

ore 19.00 si chiude la chiesa<br />

ore 22.30 si riapre la chiesa. Sacramento della Confessione f<strong>in</strong>o alle 23.30<br />

NB: nel pomeriggio non viene celebrata la Messa, né alle 16.30, né alle 18.00<br />

19


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

25 - martedì Natale del Signore - solennità<br />

La Chiesa d’Oriente nel Bamb<strong>in</strong>o contempla la gloria del Dio immortale che irrompe quale luce nelle<br />

tenebre; quella d’Occidente accentua maggiormente la povertà del Bamb<strong>in</strong>o “avvolto <strong>in</strong> poveri pannicelli”<br />

(s. Chiara), l’abbassamento del Dio fatto uomo, <strong>in</strong>izio di quella kenosis (abbassamento, spoliazione,<br />

umilazione) -per dirla con s. Paolo (Fil. 2, 7-8) - che giungerà al suo culm<strong>in</strong>e nella Croce del<br />

Venerdì santo e nella sepoltura del Sabato santo. Le due prospettive si <strong>in</strong>tegrano a vicenda e, pur con<br />

le diverse accentuazioni ora ricordate, sono presenti <strong>in</strong> entrambe le Tradizioni spirituali; ambedue<br />

hanno fondamento nella sacra Scrittura, tutte e due ci dicono come il Natale riceva il suo senso dal<br />

Mistero pasquale e come questa Solennità, sebbene assai più sentita a livello popolare (e commerciale),<br />

sia subord<strong>in</strong>ata alla Pasqua.<br />

Francesco e Chiara d’Assisi, Alfonso de’ Liguori (autore del testo di “Tu scendi dalle stelle”), Teres<strong>in</strong>a<br />

del Bamb<strong>in</strong> Gesù sono alcuni tra i santi che hanno saputo contemplare con stupore commosso e<br />

pieno di gratitud<strong>in</strong>e il Mistero del Dio che si fa uomo. Tale stupore sia anche il nostro, per fare spazio<br />

a Cristo che, come <strong>in</strong> Maria, per l’azione dello Spirito di Dio vuole prendere dimora anche nella<br />

nostra vita e attende di essere riconosciuto nel volto del fratello, soprattutto del povero<br />

Mezzanotte: SANTA MESSA DELLA NATIVITA', nella notte<br />

Un Bamb<strong>in</strong>o è nato per noi, ci è stato donato un figlio...ed è chiamato:<br />

Consigliere ammirabile, Dio potente...Pr<strong>in</strong>cipe della pace" (Is. 9)<br />

Giorno di natale<br />

Le sante Messe vengono celebrate secondo l'orario festivo (v. pg.54)<br />

In pr<strong>in</strong>cipio era il Verbo e il Verbo era Dio...<strong>in</strong> lui era la vita e la luce degli<br />

uom<strong>in</strong>i. E noi vedemmo la sua gloria come di unigenito del Padre, pieno di<br />

grazia e di verità (Gv. 1, 1.4.14)<br />

ore 11.00<br />

ore 17.00<br />

ore 17.30<br />

santa Messa solenne<br />

santo rosario<br />

Vespro solenne del Natale, con la benedizione eucaristica. Segue la s. Messa vespert.<br />

26 - mercoledì S. STEFANO, PROTOMARTIRE - festa<br />

ss. Messe secondo l’orario festivo<br />

27 - giovedì S. GIOVANNI APOSTOLO ED EVANGELISTA - festa<br />

28 - venerdì SS. INNOCENTI, MARTIRI - festa<br />

30 - Domenica I dopo Natale: SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE - festa (sett. II)<br />

Giuseppe prese con sé il Bamb<strong>in</strong>o e sua madre nella notte e fuggì <strong>in</strong> Egitto (Mt. 2, 14).<br />

ore 11.00 santa Messa per le famiglie. In questa giornata della Famiglia celebriamo l'anniversario<br />

di Matrimonio di tutti gli sposi cristiani, <strong>in</strong> particolare delle coppie che celebrano<br />

il 15°, il 25°, il 50° e oltre di matrimonio.<br />

31 - lunedì ore 18.00 santa Messa di r<strong>in</strong>graziamento alla f<strong>in</strong>e dell’anno, con il canto del Te Deum<br />

2007 - GENNAIO<br />

1 - martedì MARIA SS., MADRE DI DIO<br />

DIO - solennità nell'Ottava di Natale<br />

XL Giornata Mondiale della Pace. Ss. Messe secondo l’ orario festivo (v. pag. 54)<br />

20


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

ore 17.00<br />

ore 17.30<br />

ore 18.00<br />

Maria serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore (Lc. 2, 19)<br />

santo rosario<br />

Vespro <strong>in</strong> onore della santa Madre di Dio e benedizione eucaristica<br />

santa Messa solenne<br />

2 - mercoledì ss. Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno, vescovi. Sono due dei grandi Padri della<br />

Chiesa d'Oriente - memoria<br />

3 - giovedì primo del mese: giornata mensile parrocchiale di preghiera per le vocazioni. Dopo la<br />

Messa delle 8.30, esposizione del ss. Sacramento, f<strong>in</strong>o alle ore 12.00<br />

4 - venerdì primo del mese, dedicato alla devozione verso il s. Cuore di Gesù<br />

5 - sabato primo del mese, dedicato alla devozione verso la B.V. Maria. Vigilia dell’Epifania<br />

6 gennaio Epifania del Signore - solennità<br />

Anche per questa solennità, pari al Natale nella rilevanza liturgica, abbiamo diverse accentuazioni <strong>in</strong><br />

Oriente e Occidente quanto all’ “oggetto” della festa. Da noi, e questo è uno degli elementi che rendono<br />

s<strong>in</strong>golare tale celebrazione, l’<strong>in</strong>contro delle Tradizioni di varie zone d’Europa (soprattutto<br />

Roma e Gallia) ha prodotto l’affiancarsi dei tria miracula (tre prodigi), tra i quali assume pr<strong>in</strong>cipale<br />

rilievo il primo: la rivelazione a tutti i popoli, simboleggiati dai Magi; il Battesimo al Giordano nel<br />

quale Gesù è rivelato come Messia e Figlio del Padre ed è rivelata la Tr<strong>in</strong>ità; la manifestazione della<br />

div<strong>in</strong>ità di Gesù col suo primo miracolo, a Cana. In Oriente, unico motivo della celebrazione è il<br />

Battesimo di Cristo, vissuto <strong>in</strong> maniera ancor più solenne dello stesso Natale; esemplare a tale proposito<br />

è la liturgia della Chiesa Etiopica per questa festa, da essa denom<strong>in</strong>ata Timkat (v. “La vecchia<br />

Pieve” novembre 2003, pag. 44).<br />

In ambedue le Tradizioni, l’Epifania è celebrazione dalla forte accentuazione battesimale ed è<br />

anch’essa sc<strong>in</strong>tillio della luce di Pasqua (<strong>in</strong> alcune regioni è denom<strong>in</strong>ata “Pasquetta”): non per nulla<br />

vi si compie l’annuncio della Pasqua. Con la Chiesa d’Occidente, oggi rendiamo grazie per la nostra<br />

vocazione alla fede, dono battesimale; esultiamo con gioia per essere stati chiamati all’<strong>in</strong>contro con<br />

Cristo, Luce che ci riveste (cfr. la 1a lettura), datore dello Spirito nel quale siamo r<strong>in</strong>ati dall’acqua del<br />

Battesimo.<br />

Giornata Missionaria per eccellenza, un po’ riduttivamente è divenuta la festa dell’Infanzia<br />

Missionaria (santa Infanzia).<br />

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria de Signore brilla sopra di te...Camm<strong>in</strong>eranno i popoli alla tua<br />

luce...tutti verranno portando oro e <strong>in</strong>censo e proclamando le glorie del Signore (Is. 60, 1.3.6)<br />

5 - sab. ore 17.40 Primi Vespri della solennità<br />

ore 18.00 s. Messa festiva della vigilia<br />

6 - Domenica Giorno dell’Epifania (Sett. III)<br />

anniversario dell'ord<strong>in</strong>azione episcopale del vescovo<br />

emerito mons. Giulio Sangu<strong>in</strong>eti (Roma 1981)<br />

ore 9.00 santa Messa solenne, con l’annuncio della Pasqua<br />

ore 14.30 momento di preghiera per fanciulli e ragazzi<br />

ore 16.00 <strong>in</strong>contro con Gesù Bamb<strong>in</strong>o da parte dei più piccoli<br />

ore 17.00 santo rosario<br />

ore 17.30 Vespro solenne dell'Epifania, con la bened. eucaristica. Segue la s. Messa delle 18.00<br />

21


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

7 - lunedì ore 20.30 nelle rispettive sedi, Centri d’Ascolto della Parola di Dio<br />

8 - martedì ore 20.30 presso il Centro Oreb di Cal<strong>in</strong>o, prende avvio il Corso Biblico, a cura di don Mauro Orsatti<br />

Prosegue nei martedì successivi, il 15, 22 e 29 gennaio<br />

10 - giovedì ore 20.30 nel Focolare <strong>in</strong>izia il Camm<strong>in</strong>o <strong>in</strong> preparazione al Sacramento del Matrimonio<br />

12 - sabato anniversario dell'ord<strong>in</strong>azione episcopale del vescovo emerito mons. Bruno Foresti<br />

(Bergamo 1975)<br />

BATTESIMO DEL SIGNORE - festa (Sett. I)<br />

13 - Domenica BA<br />

Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Appena<br />

battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco si aprirono i cieli ed egli vide lo spirito di Dio<br />

scendere come una colomba e venire su di lui. Ed una voce dal cielo disse: "Questi è il mio<br />

figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto (Mt. 3, 13 ... 16-17)<br />

XCIV Giornata mondiale del Migrante<br />

ore 9.00 s. Messa nel XXXIII della morte di mons. Remo Tonoli, compianto<br />

Arciprete di <strong>Coccaglio</strong>, avvenuta l'8 gennaio 1975<br />

ore 11.00 s. Messa con la celebrazione del Battesimo<br />

ore 15.00 rosario, Vespro - Benedizione eucaristica<br />

ore 15.30 ritiro I per i fanciulli del gruppo “Cafarnao”<br />

contemporanemente, nel Focolare, <strong>in</strong>contro per i loro Genitori<br />

Si chiude il tempo di Natale.<br />

Inizia la prima parte del Tempo Ord<strong>in</strong>ario (o "per annum")<br />

16 - mercoledì beato Giuseppe Tov<strong>in</strong>i, laico, sposo e professionista bresciano, memoria facoltativa<br />

17 - giovedì s. Antonio abate - memoria<br />

Giornata dedicata all'approfondimento e allo sviluppo del dialogo ebraico - cristiano, per sensibilizzare<br />

le comunità cristiane a non dimenticare la "propria radice santa, il popolo di Israele a cui appartengono<br />

Gesù e Maria, gli Apostoli e la prima comunità cristiana di Gerusalemme". Tale giornata vuole essere<br />

uno stimolo a rimuovere errati e secolari pregiudizi antiebraici e a rispettare e conoscere la tradizione<br />

ebraica vivente<br />

18 - venerdì si apre l'ottavario di preghiera per l'unità dei Cristiani<br />

20 - Domenica II del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. II)<br />

DEDICAZIONE<br />

DELLA NOSTRA<br />

CHIESA - solennità parrocchiale<br />

Giornata mondiale dell'Unità della Chiesa (Gv. 1, 29)<br />

Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: “Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!”<br />

ore 15.30 nel Focolare, <strong>in</strong>contro per i Genitori dei fanciulli del gruppo “Nazareth”<br />

ore 15.30 celebrazione comunitaria del Battesimo<br />

ore 17.30 Vespro e benedizione eucaristica. Segue la Messa delle 18.00<br />

23 - mercoledì beata Paola Gambara, sposa, madre, vedova e terziaria francescana bresciana - mem. f.<br />

25 - venerdì CONVERSIONE DI S. PAOLO, APOSTOLO - festa<br />

Term<strong>in</strong>a l'Ottavario di preghiera per l'unità della Chiesa<br />

27 - Domenica III del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. III)<br />

(s. Angela Merici, verg<strong>in</strong>e bresciana) (Mt. 4, 13.17)<br />

Gesù ... venne a Cafarnao. Da allora com<strong>in</strong>ciò a predicare e a dire: "Convertitevi perché il regno dei cieli è vic<strong>in</strong>o"<br />

ore 15.30 nel Focolare, <strong>in</strong>contro per i Genitori dei fanciulli del gruppo “Betlemme”<br />

22


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

Deus Caritas est - 2 -<br />

di don Francesco<br />

Tutta l’attività della Chiesa è<br />

espressione di un amore che<br />

cerca il bene dell’uomo, cerca la<br />

sua evangelizzazione, cerca la sua promozione<br />

nei vari ambiti della vita e<br />

dell’attività umana. Amore è pertanto<br />

il servizio che la Chiesa svolge per venir<br />

costantemente <strong>in</strong>contro alla sofferenza<br />

ed ai bisogni degli uom<strong>in</strong>i. La<br />

Chiesa nasce dalla Carità e vive di<br />

Carità.<br />

Questa non è<br />

data semplicemente<br />

dall’<strong>in</strong>sieme<br />

dei servizi<br />

per i più poveri,<br />

ma dalla vocazione<br />

all’amore<br />

che caratterizza<br />

tutti i fedeli<br />

della passione<br />

per gli ultimi<br />

che anima la sua vita e le relazioni tra i<br />

fedeli della condivisione dei beni<br />

essenziali, della ricerca cont<strong>in</strong>ua di<br />

rimanere nell’amore di Dio attraverso<br />

la partecipazione all’Eucaristia, la celebrazione<br />

dei Sacramenti, la formazione<br />

permanente costituita sull’osservazione<br />

e sull’ascolto della storia, sulla<br />

scelta preferenziale per i poveri; sull’esperienza<br />

quotidiana di <strong>in</strong>contro.<br />

La Costituzione Conciliare Lumen<br />

gentium s<strong>in</strong>tetizza bene, al numero<br />

8, la Comunità di amore tra<br />

Gesù e la Chiesa <strong>in</strong> forza della<br />

Pentecoste. Come Cristo ha compiuto<br />

la sua opera di redenzione attraverso la<br />

povertà e le persecuzioni, così pure la<br />

Chiesa è chiamata a prendere la stessa<br />

via per comunicare agli uom<strong>in</strong>i i frutti<br />

di salvezza. Gesù Cristo “sussistendo<br />

nella natura di Dio, spogliò se stesso prendendo<br />

la natura di servo” (Fil. 2,7-7 ; 2<br />

Cor. 8,9) così anche la Chiesa, quantunque<br />

per compiere la sua missione<br />

abbia mezzi umani “non è costituita<br />

per cercare la gloria della terra, bensì<br />

per far conoscere, anche col suo esempio,<br />

l’umiltà e l’abnegazione”. Cristo è<br />

stato <strong>in</strong>viato dal Padre a dare la buona<br />

novella ai poveri, a guarire i malati a<br />

cambiare il cuore dei peccatori. Così<br />

anche la Chiesa circonda di affettuosa<br />

cura quanti sono afflitti dall’umana<br />

debolezza, anzi nei poveri e nei sofferenti<br />

l’immag<strong>in</strong>e del suo Fondatore si<br />

premura di sollevare l’<strong>in</strong>digenza, ed <strong>in</strong><br />

loro <strong>in</strong>tende di servire a Cristo. Ma<br />

mentre Cristo santo, immacolato,<br />

<strong>in</strong>nocente non conobbe peccato ma<br />

venne allo scopo di espiare i soli peccati<br />

del popolo, la Chiesa, che accoglie<br />

nel suo seno i peccatori, santa <strong>in</strong>sieme<br />

e sempre bisognosa di purificazione,<br />

mai tralascia la penitenza ed il suo r<strong>in</strong>novamento.<br />

La<br />

Chiesa prosegue<br />

il suo pellegr<strong>in</strong>aggio<br />

fra le<br />

persecuzioni del<br />

mondo e le consolazioni<br />

di Dio.<br />

Dalla forza del<br />

Risorto essa trova<br />

il coraggio<br />

della testimonianza.<br />

Il testo<br />

conciliare ricorda<br />

che la carità è<br />

la scelta per i<br />

poveri, è una chiamata che non trova<br />

tanto una giustificazione nella realtà<br />

storico sociale, quanto nel mistero<br />

dell’Incarnazione, Passione e<br />

Risurrezione di Gesù e di conseguenza<br />

nel mistero della Chiesa.<br />

La storia è il luogo <strong>in</strong> cui costruire una<br />

Comunità nuova, autentica e fraterna.<br />

Soprattutto oggi urge l’obbligo<br />

che diventiamo prossimi di ogni<br />

uomo e rendiamo servizio con i<br />

fatti a colui che ci<br />

passa accanto: vecchio,<br />

abbandonato<br />

e senza lavoro;<br />

<strong>in</strong>giustamente<br />

disprezzato o esiliato,<br />

fanciullo nato<br />

da un’unione illegittima<br />

o affamato.<br />

Si assiste oggi ad ogni specie di omicidio:<br />

genocidio, aborto, eutanasia e lo<br />

stesso suicidio volontario. In questa<br />

storia fatta di grandezza e miseria, la<br />

Chiesa è chiamata ad annunziare il<br />

Vangelo della salvezza che si concretizza<br />

nel perdonare chi ci fa del male e<br />

nello stare accanto e sostenere Cristo<br />

che vive nel povero. Ogni Comunità<br />

cristiana deve vedere nel<br />

Vangelo la forza per<br />

testimoniare l’amore di<br />

Dio per gli uom<strong>in</strong>i, e la<br />

Chiesa è il mezzo con il<br />

quale Dio si manifesta<br />

<strong>in</strong> mezzo a noi. Dio non<br />

si manifesta nelle grandi<br />

cose, ma nelle piccole<br />

semplici cose dell’ord<strong>in</strong>arietà.<br />

La Chiesa è questo:<br />

dono e servizio verso il<br />

povero e verso la<br />

Comunità.<br />

23


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

FAMIGLIA<br />

Famiglie accoglienti e aperte, nella normalità<br />

Uno dei peggiori nemici per le nostre famiglie è oggi l’isolamento:<br />

non viviamo <strong>in</strong> dimore, ma <strong>in</strong> “appartamenti”,<br />

luoghi dove (appunto) ci appartiamo, con porte e<br />

f<strong>in</strong>estre chiuse e se abitiamo al primo piano anche con le<br />

sbarre, che spesso non sono un optional, una “fissazione”,<br />

ma una reale necessità. Questa realtà dice di una situazione<br />

abitativa e sociale che non facilita affatto l’uscita dall’isolamento,<br />

ma anzi <strong>in</strong> qualche modo lo <strong>in</strong>coraggia: la casa<br />

di r<strong>in</strong>ghiera della Milano di qualche decennio fa, piuttosto<br />

che la casa colonica col cortile, così come tante piazze di<br />

piccoli e grandi centri <strong>in</strong> tutta Italia, erano <strong>in</strong>dubbiamente<br />

ambienti più facilitanti all’apertura familiare rispetto ai<br />

moderni condom<strong>in</strong>i dove, quando si è <strong>in</strong> due sul pianerottolo,<br />

si sta stretti.<br />

In effetti la possibilità di avere<br />

uno spazio calpestabile comune,<br />

e la conseguente possibilità di parlarsi,<br />

confrontarsi, “accogliersi” tra<br />

famiglie, è sempre stata ed è tuttora<br />

una grossa necessità e un’importantissima<br />

“valvola di sfogo” rispetto<br />

alle tensioni (<strong>in</strong> negativo e alle<br />

potenzialità (<strong>in</strong> positivo) che ciascuna<br />

famiglia accumula al suo<br />

<strong>in</strong>terno. Pensiamo solo a quando le mamme si trovano<br />

fuori dalla scuola materna e possono scambiarsi racconti,<br />

pareri, consigli: a volte, basta una semplice “istruzione per<br />

l’uso” per risolvere problemi che da soli, nel contesto della<br />

presepe nella basilica di S. Pietro<br />

a ge<br />

®<br />

associazione<br />

genitori<br />

<strong>Coccaglio</strong><br />

famiglia “isolata”, sembravano enormi. Molto spesso,<br />

qu<strong>in</strong>di, basta un l<strong>in</strong>guaggio di vita quotidiana “orizzontale”,<br />

senza specialisti, senza psicologi, senza competenze<br />

professionali, per “ridare fiato” alle famiglie.<br />

Questa è la vera socialità buona, la capacità di aprire<br />

buone relazioni ad altre persone, non ponendosi come un<br />

“territorio liberato” dai conf<strong>in</strong>i chiusi (la mia famiglia è il<br />

mio rifugio), ma pensandosi <strong>in</strong>vece come un ambito di<br />

buona vita da poter condividere con le altre persone.<br />

La capacità solidaristica di una famiglia non viene meno<br />

se viene utilizzata troppo, ma si alimenta <strong>in</strong>vece proprio<br />

nell’uso: “c’è una sorta di legge<br />

sociale che fa sì che quel che non<br />

circola muore, come è per il Mar<br />

Morto e il Lago di Tiberiade che,<br />

pur formati dallo stesso fiume, il<br />

Giordano, sono l’uno morto e l’altro<br />

vivo, perché il primo conserva<br />

tutta l’acqua per sé e il secondo la<br />

dà ad altri fiumi”. La solidarietà<br />

della famiglia qu<strong>in</strong>di non è un<br />

bene di consumo limitato, come il<br />

denaro, il cui uso ne dim<strong>in</strong>uisce la<br />

disponibilità, ma paradossalmente aumenta facendola circolare.<br />

Apertura genera apertura, solidarietà genera solidarietà.<br />

Tratto da “Avvenire”<br />

Siamo un gruppo di genitori di bamb<strong>in</strong>i con diverse disabilità che trovatosi, su <strong>in</strong>vito del Comune di<br />

<strong>Coccaglio</strong> a un <strong>in</strong>contro sull’handicap e le sue problematiche, ha sentito poi l’esigenza di cont<strong>in</strong>uare<br />

a conoscersi e riunirsi.<br />

Da questo è nata l’associazione “Desegual” che ha lo scopo di farsi portavoce dei bisogni e delle difficoltà<br />

di chi vive una situazione di svantaggio come quella dei nostri figli. Pensiamo che noi come<br />

genitori, ma anche tutti voi che fate parte della Comunità di <strong>Coccaglio</strong> <strong>in</strong>sieme possiamo fare molto<br />

per questi bamb<strong>in</strong>i che già nel nascere devono affrontare sfide enormi. Queste sfide a volte vanno oltre<br />

le loro possibilità e quelle delle loro famiglie, ma se la rete di supporto riesce ad estendersi oltre le<br />

mura domestiche allora spesso le opportunità e la conseguente qualità di vita migliorano notevolmente.<br />

Se avete <strong>in</strong>teresse, spirito ed energia di misurarvi con il “diverso” vi <strong>in</strong>vitiamo a contattarci per condividere<br />

con noi questa esperienza.<br />

Servizi Sociali<br />

Federica<br />

Responsabile: Suardi Miriam 030 7725716<br />

Mamma di Lorenzo<br />

24


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - Diocesi<br />

14 ottobre<br />

L’<strong>in</strong>gresso del nostro nuovo Vescovo<br />

Riportiamo ampi stralci del discorso che il Vescovo aveva preparato per la conclusione della celebrazione <strong>in</strong> cui ha assunto ufficialmente <strong>in</strong><br />

carico la nostra Chiesa: ci parla dei suoi <strong>in</strong>tenti, il suo “programma” pastorale.<br />

Non ho programmi precisi da presentare.<br />

O, se un programma mi è caro, è<br />

quello che ci ha offerto Giovanni Paolo II<br />

nella Novo Millennio Ineunte con queste<br />

parole: “Non ci seduce certo la prospettiva<br />

<strong>in</strong>genua che, di fronte alle<br />

grandi sfide del nostro tempo, possa<br />

esserci una formula magica. No, non<br />

ci salverà una formula, ma una<br />

Persona, e la certezza che essa c’<strong>in</strong>fonde:<br />

Io sono con voi! Non si tratta, allora,<br />

di <strong>in</strong>ventare un ‘nuovo programma’.<br />

Il programma c’è già: è quello di<br />

sempre, raccolto dal vangelo e dalla<br />

viva Tradizione. Esso s’<strong>in</strong>centra, <strong>in</strong><br />

ultima analisi, <strong>in</strong> Cristo stesso, da conoscere, amare,<br />

imitare, per vivere <strong>in</strong> lui la vita tr<strong>in</strong>itaria, e trasformare<br />

con lui la storia f<strong>in</strong>o al suo compimento nella<br />

Gerusalemme celeste. Questo<br />

programma di sempre è il nostro<br />

per il terzo millennio.”<br />

Come Chiesa bresciana, Chiesa<br />

madre, ci viene chiesto di concepire e<br />

dare alla luce Cristo, a imitazione di<br />

Maria: di concepirlo con la fede nell’ascolto<br />

della Parola, di darlo alla<br />

luce con la carità che dà forma a tutte<br />

le scelte, a tutti i comportamenti, a tutti i progetti dell’uomo.<br />

È la missione di ogni Chiesa che la Chiesa bresciana è<br />

chiamata a realizzare <strong>in</strong> questo tempo e <strong>in</strong> questo luogo,<br />

con una particolare storia alle spalle e con precise possibilità<br />

davanti. Per questo m’impegnerò anzitutto<br />

ad ascoltare e a cercare di capire.<br />

Capire quello che il Signore ha fatto e sta<br />

facendo <strong>in</strong> questa Chiesa che ama, quello<br />

che il Signore si aspetta da lei e che le<br />

sta chiedendo. Sarà il camm<strong>in</strong>o di<br />

discernimento da fare <strong>in</strong>sieme, col contributo<br />

di tutti se è vero che il Signore<br />

25<br />

parla al cuore degli umili e comunica loro le<br />

verità più preziose.<br />

Vorrei aggiungere alcune riflessioni che mi<br />

stanno particolarmente a cuore[…].<br />

L<br />

’evangelizzazione: nasce come atto di<br />

amore nei confronti dell’uomo. La percezione<br />

della distanza che separa l’uomo<br />

d’oggi dal Vangelo diventa il segno della<br />

necessità sempre più grande dell’annuncio<br />

del Vangelo. Non è opera di propaganda e<br />

non è <strong>in</strong>tesa a rendere più forte la Chiesa; è<br />

opera d’amore e tende solo a rendere l’uomo<br />

più libero e gioioso. Il mondo diventa troppo<br />

brutto se non si riesce a guardarlo con gli<br />

occhi dell’amore; la vita è troppo dolorosa se non si riesce a<br />

renderla dono d’<strong>in</strong>namorato. Al di fuori di questo rimangono<br />

solo gli anestetici, per non far percepire la pesantezza<br />

della vita; o gli stimolanti per<br />

illudersi di vivere una vita parallela,<br />

diversa da quella reale.<br />

Annunciare il Vangelo significa<br />

lavorare per l’umanità dell’uomo;<br />

e lavorare non con le nostre<br />

sole forze, ma con la forza dell’amore<br />

che viene da Dio attraverso<br />

Gesù Cristo. “Così dice il<br />

Signore, che offrì una strada nel mare e un sentiero<br />

<strong>in</strong> mezzo ad acque possenti... Ecco, faccio una cosa<br />

nuova; proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?<br />

Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò<br />

fiumi nella steppa.” (Is 43,16.19)<br />

Quando il secondo Isaia diceva queste<br />

parole, la condizione di vita degli<br />

Israeliti era avvilente, certo peggio della<br />

nostra oggi. Eppure quella parola era<br />

vera e rimane vera per noi: la risurrezione<br />

di Gesù ce ne dà la sicurezza perchè<br />

ha spezzato, e def<strong>in</strong>itivamente, il cerchio


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - Diocesi<br />

di un mondo autoreferenziale e ha legato per sempre la<br />

nostra piccola storia precaria all’eternità di Dio.<br />

La sfida che abbiamo davanti è proprio quella per l’umanità<br />

dell’uomo. Che non è garantita: per ciascuno di<br />

noi essere ‘umani’ è il risultato sempre precario di un’attenzione<br />

viva, di una crescita cont<strong>in</strong>ua, di un esercizio<br />

(ascesi) perseverante. Non lo<br />

possiamo dare per scontato. Ci<br />

accorgiamo benissimo quando<br />

dal nostro cuore escono impulsi e<br />

sentimenti che ci fanno mesch<strong>in</strong>i:<br />

“Più fallace di ogni altra<br />

cosa è il cuore – avvertiva<br />

Geremia – e difficilmente<br />

guaribile; chi lo può conoscere?”<br />

E aggiungeva: “Io, il Signore, scruto la mente e<br />

saggio i cuori.” (Ger 17,9-10) C’è una profondità del<br />

cuore che non riusciamo a sondare, che nemmeno i sogni<br />

rivelano. Ma lì, <strong>in</strong> quel centro misterioso<br />

e a volte oscuro dell’uomo, lì entra la<br />

parola di Dio, lì purifica sentimenti e<br />

impulsi, genera sentimenti nuovi, apre<br />

strade nuove di semplicità (Eb 4,12).<br />

Questo camm<strong>in</strong>o di purificazione operato<br />

nel cuore di ogni s<strong>in</strong>gola persona<br />

va <strong>in</strong>sieme con l’azione di edificazione<br />

e correzione della Chiesa. Tutte le domeniche<br />

la comunità cristiana si raccoglie<br />

<strong>in</strong>sieme per ascoltare la parola. A quella parola tutti, <strong>in</strong>sieme,<br />

diamo l’assenso della fede. Così nasce e prende forma e<br />

cresce la Chiesa: non attraverso le nostre scelte, ma attraverso<br />

la nostra docilità alla chiamata del Signore. Il camm<strong>in</strong>o<br />

di questi anni dopo il Concilio è stato fecondo, certamente,<br />

ma non ha ancora espresso tutte le sue valenze: poco<br />

alla volta la fisionomia delle nostre<br />

comunità deve essere plasmata dall’ascolto<br />

della parola. Non è ancora<br />

così: non è forse vero che anche<br />

nelle nostre comunità si sviluppano<br />

d<strong>in</strong>amismi di carriera, contrasti di<br />

potere? Possiamo dire che al centro<br />

della nostra attenzione ci stanno<br />

davvero i piccoli? Davvero nelle<br />

nostre comunità non si cerca il proprio<br />

<strong>in</strong>teresse, ma piuttosto quello degli altri? Potrei cont<strong>in</strong>uare<br />

facilmente con l’esame di coscienza, ma mi capite<br />

bene. E non si tratta di scandalizzarsi per i limiti che riscontriamo;<br />

sarebbe, temo, anche questa una forma di fariseismo.<br />

Che <strong>in</strong> noi e tra noi ci siano egoismi, che grano e zizzania<br />

coesistano è affermazione scontata, addirittura<br />

banale. Il problema non è <strong>in</strong>dignarci e ribellarci; il problema<br />

è volgerci sempre di nuovo verso<br />

la parola di Dio perchè sia essa a<br />

plasmarci e costruirci secondo il suo<br />

d<strong>in</strong>amismo proprio. Il problema è<br />

che l’eucaristia non sia solo rito, ma<br />

rito che dà forma alla vita delle<br />

comunità e le fa esistere nella logica<br />

dell’amore oblativo.<br />

Insomma, l’unità della Chiesa bresciana, di cui mi metto<br />

al servizio, sarà garantita dalla parola e dall’eucaristia se<br />

alla parola e all’eucaristia aderiremo con tutta la nostra<br />

fede; se non ci tireremo <strong>in</strong>dietro quando la<br />

parola brucerà i nostri sentimenti mesch<strong>in</strong>i,<br />

quando l’eucaristia ci chiederà il sacrificio<br />

silenzioso di noi stessi. Quando san Paolo<br />

descrive la comunità di Cor<strong>in</strong>to come il corpo<br />

di Cristo, dice che, a motivo di questo, nessuno<br />

può dire agli altri : “Non ho bisogno di<br />

voi.” E, parallelamente, nessuno può dire:<br />

“Non c’è bisogno di me.” […] L’unità<br />

potrà manifestarsi nella Chiesa quando concretamente<br />

<strong>in</strong> essa al centro verranno posti i<br />

piccoli – e cioè gli ammalati, gli anziani, i poveri, i bamb<strong>in</strong>i...<br />

<strong>in</strong>somma tutti coloro che per un motivo o per l’altro,<br />

sono deboli. È proprio così. Quando <strong>in</strong> una comunità al<br />

centro stanno i posti di potere, la vita diventerà una lotta<br />

per occupare quei posti; non è proprio questo lo spettacolo<br />

antico e sempre ripetuto della storia? Quando <strong>in</strong>vece al centro<br />

vengono posti i piccoli, allora<br />

la comunità si compatta: quelli<br />

che hanno capacità, tendono a<br />

unirsi tra loro per rispondere<br />

meglio alle necessità dei piccoli.<br />

Insomma, loro, i piccoli, sono<br />

preziosi perchè da loro dipende<br />

molto della comunione nella<br />

Chiesa.<br />

† Luciano Monari<br />

26


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - vita parrocchiale<br />

DAL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE<br />

Il CPP, convocato per la sera del 28 settembre, ha discusso<br />

i sueguenti punti all’ord<strong>in</strong>e del giorno:<br />

1- Lettera Pastorale del Vescovo Giulio per l’anno<br />

2007/08<br />

INDICAZIONI OPERATIVE DEL VESCOVO – quali<br />

mettere <strong>in</strong> pratica?<br />

Per prima cosa pubblicare sul bollett<strong>in</strong>o il capitolo sul<br />

Vescovo della Lumen Gentium, <strong>in</strong> occasione dell’arrivo del<br />

nuovo Vescovo, non tale e quale, ma “sm<strong>in</strong>uzzandolo” <strong>in</strong><br />

maniera opportuna, <strong>in</strong> modo da rendere comprensibile a<br />

tutti il l<strong>in</strong>guaggio piuttosto tecnico del documento.<br />

Il 14 ottobre, giorno dell’<strong>in</strong>gresso, ricordare nell’omelia i<br />

tratti pr<strong>in</strong>cipali del m<strong>in</strong>istero episcopale.<br />

Tra gli altri documenti che il Vescovo Giulio chiede di<br />

presentare c’è il nuovo Direttorio per la celebrazione dei<br />

Sacramenti (v. anche il punto successivo); lo si farà nei<br />

modi appropriati, da valutare.<br />

2- Avvio lettura del nuovo Direttorio per la celebrazione<br />

dei Sacramenti.<br />

Introduzione e primo capitolo: il Battesimo.<br />

Cosa si può realisticamente applicare delle <strong>in</strong>dicazioni<br />

date?<br />

Celebrare alla porta della Chiesa i riti di Accoglienza, poi<br />

andare ai piedi del presbiterio per la parte restante del<br />

rito; <strong>in</strong> seguito, per il Padre Nostro, salire attorno all'altare<br />

con i genitori, padr<strong>in</strong>i e madr<strong>in</strong>e, ovviamente con i<br />

neobattezzati.<br />

Col tempo, con calma, si cercherà di istituire l’équipe battesimale<br />

(la Comunità si fa carico del camm<strong>in</strong>o battesimale,<br />

non solo il parroco).<br />

Si nota, nel Direttorio, l’<strong>in</strong>sistenza sulla responsabilità<br />

dei genitori e sul camm<strong>in</strong>o che essi debbono compiere.<br />

Sarebbe il caso che si organizzassero momenti <strong>in</strong> cui i<br />

genitori abbiano l’ambiente, i modi e i tempi per farsi<br />

carico del camm<strong>in</strong>o all’<strong>in</strong>terno della comunità: <strong>in</strong>contri,<br />

momenti, ritrovo, condivisione per dare cont<strong>in</strong>uità, per<br />

es., una Messa al mese per le famiglie che possono così<br />

partecipare al completo.<br />

Altro esempio: le feste dell’oratorio: con un “passa parola",<br />

fare <strong>in</strong> modo che divent<strong>in</strong>o un ritrovo di famiglie;<br />

non serve creare nuove occasioni, ma sfruttare quelle che<br />

ci sono già.<br />

Le commissioni Liturgia e Famiglia si devono <strong>in</strong>contrare<br />

per organizzare quanto su riferito.<br />

27<br />

3- nuovo anno ICFR; SCOUT, ACR<br />

Il primo gruppo di ICFR “entra a Gerusalemme”; alla f<strong>in</strong>e<br />

di quest’anno ci sarà il rito di Ammissione tra i candidati<br />

alla Cresima e alla Prima Comunione.<br />

Ripartono le attività degli SCOUT e dell’ACR.<br />

Si analizza la proposta di portare il catechismo della<br />

terza media al matt<strong>in</strong>o della domenica e poi andare a<br />

Messa <strong>in</strong>sieme.<br />

Si fa presente che ci sono molte attività sportive. Inoltre,<br />

i ragazzi arriverebbero già stanchi alla Messa; comunque,<br />

prima bisogna sentire i ragazzi e i catechisti: se anche solo<br />

uno non può venire per impegni già assunti, questa cosa<br />

non si può fare. In l<strong>in</strong>ea di pr<strong>in</strong>cipio non c’è contrarietà:<br />

se tutti sono d’accordo, ben venga.<br />

4- Comunicazioni su settimana Mariana, ritorno di<br />

Missione, corsi di preparazione al matrimonio.<br />

5 - ...<br />

6- Commercio equo solidale<br />

Il Commercio Equo e Solidale è nato da una <strong>in</strong>iziativa dei<br />

missionari Cattolici per fare un m<strong>in</strong>imo di giustizia nei<br />

confronti degli agricoltori dei Paesi poveri. Il negozio che<br />

operava nel settore qui a <strong>Coccaglio</strong> ha dovuto chiudere;<br />

<strong>in</strong> compenso, almeno, una volta al mese si allestirà un<br />

banchetto di rivendita <strong>in</strong> piazza: situarlo sul sagrato (non<br />

si tratta di <strong>in</strong>iziativa politica o a scopo di lucro), avrebbe<br />

il significato di condividere la scelta a favore della giustizia<br />

e dei poveri.<br />

Alcuni consiglieri sono contrari: è un luogo sacro, per cui<br />

non si può usare.<br />

Per altri, un <strong>in</strong>iziativa come questa, senza riferimenti<br />

politici e scopo di lucro, con legami forti ai valori evangelici,<br />

non è fuori posto sul sagrato della chiesa.<br />

Dalla votazione, risulta che la maggioranza approva.<br />

E’ stata proposta una nuova convenzione per l’utilizzo<br />

della vecchia Pieve; viene richiesto di <strong>in</strong>serire anche la<br />

condizione che la vecchia Pieve venga restituita, dopo<br />

ogni uso, nelle condizioni <strong>in</strong> cui è stata data: pulita e <strong>in</strong><br />

ord<strong>in</strong>e.<br />

Il Consiglio approva, previa approvazione della Curia.<br />

LA SEGRETARIA


Come convenuto nella seduta del<br />

28 settembre del Consiglio<br />

Pastorale, vengono presentate alcune<br />

riflessioni circa l’attuazione del<br />

documento <strong>in</strong>dicato nel titolo.<br />

Lo scorso luglio, il santo Padre<br />

Benedetto XVI ha emesso una<br />

Lettera Apostolica motu proprio<br />

data (da qui la denom<strong>in</strong>zazione<br />

s<strong>in</strong>tetica di Motu proprio)<br />

nella quale dichiara che l’uso<br />

del Rito romano anteriore alla<br />

riforma conciliare può essere<br />

legittimamente usato da coloro<br />

che <strong>in</strong> esso hanno trovato e<br />

cont<strong>in</strong>uano a trovare alimento<br />

alla propria fede e vita spirituale,<br />

a determ<strong>in</strong>ate condizioni.<br />

Il provvedimento di Benedetto<br />

XVI prevede che il<br />

Messale di Paolo VI – quello<br />

che siamo abituati ad usare da<br />

quasi quarant’anni - rimanga<br />

la «forma normale» e «ord<strong>in</strong>aria»<br />

della liturgia eucaristica; il<br />

Papa afferma chiaramente che,<br />

<strong>in</strong>vece, il Messale romano<br />

secondo il rito stabilito dal<br />

Concilio di Trento, promulgato<br />

da s. Pio V e vigente f<strong>in</strong>o al<br />

1970 nella edizione rivista dal beato<br />

Giovanni XXIII nel 1962, può essere<br />

usato come forma «straord<strong>in</strong>aria»<br />

(per comodità, d’ora <strong>in</strong> poi lo chiameremo<br />

Rito trident<strong>in</strong>o o di s. Pio V o<br />

di papa Giovanni).<br />

Tale forma di celebrazione è possibile<br />

nei giorni feriali e, <strong>in</strong> ragione di<br />

una sola volta ogni s<strong>in</strong>gola<br />

Domenica, anche <strong>in</strong> quelli festivi.<br />

Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - vita parrocchiale<br />

Il Motu proprio “Summorum Pontificum”<br />

1 - nella nostra Parrocchia<br />

Una vecchia immag<strong>in</strong>e della Pieve, <strong>in</strong>teressante da vari punti di vista; nel<br />

nostro caso, si notano l’assenza della Mensa per la celebrazione rivolta verso<br />

il popolo e le “carteglorie” per la Messa secondo il Rito trident<strong>in</strong>o<br />

di don Giovanni<br />

Non occorre che ci addentriamo<br />

<strong>in</strong> valutazioni o giustificazioni<br />

riguardo a un provvedimento che il<br />

Papa ha ritenuto necessario o utile<br />

per il bene della Chiesa: Roma locuta<br />

est, causa f<strong>in</strong>ita est, si diceva una volta<br />

(Roma ha parlato, la questione è f<strong>in</strong>ita),<br />

e tanto basta.<br />

Ci domandiamo <strong>in</strong>vece: quale attuazione<br />

si potrà avere nella nostra<br />

Parrocchia di tale facoltà?<br />

Amodo di premessa, sgomberiamo<br />

il campo da un equivoco,<br />

giornalistico, ma non solo: il dilemma<br />

non è “lat<strong>in</strong>o sì-lat<strong>in</strong>o no”: quella<br />

della l<strong>in</strong>gua è una falsa questione,<br />

poiché è sempre stato possibile celebrare<br />

la Messa <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o - ben<strong>in</strong>teso,<br />

secondo il rito di Paolo VI (1970) – e,<br />

<strong>in</strong>fatti, la Domenica, <strong>in</strong> Cattedrale,<br />

una delle Messe d’orario viene celebrata<br />

nella l<strong>in</strong>gua suddetta.<br />

Il problema è la forma del rito utilizzato.<br />

Chi ha fatto a tempo a sperimentarla,<br />

ricorda almeno<br />

vagamente che il modo con<br />

cui la Messa veniva celebrata<br />

f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e degli anni ’60,<br />

<strong>in</strong> alcune cose più o meno<br />

secondarie, differiva dall’attuale.<br />

Esso, comunque, ha<br />

sempre compreso la sequenza:<br />

atto penitenziale – <strong>in</strong>no di<br />

lode – Liturgia della Parola –<br />

Liturgia Eucaristica (<strong>in</strong>tesa<br />

come memoriale del Sacrificio<br />

di Cristo, sua Presenza<br />

reale e Comunione).<br />

Mons. A. Plotti, vescovo<br />

di Pisa, già amico del<br />

nostro don Tarcisio e, per<br />

questo, più volte venuto tra<br />

noi per amm<strong>in</strong>istrare la<br />

Cresima durante il parrocchiato<br />

di lui, ha <strong>in</strong>dicato alla<br />

sua diocesi i criteri per la corretta<br />

attuazione del Motu proprio;<br />

non <strong>in</strong> senso restrittivo<br />

rispetto a quanto il Papa ha <strong>in</strong>dicato,<br />

ma precisamente a partire da<br />

quanto egli Lourdes ha scritto. Qua e là, nelle<br />

frasi tra virgolette (“ ”), ci riferiamo<br />

al suo documento che, a motivo del<br />

grande equilibrio, sento di condividere,<br />

anche <strong>in</strong> seguito alla discussione<br />

fatta <strong>in</strong> Consiglio Pastorale.<br />

Una prima condizione per l’utilizzo<br />

della forma straord<strong>in</strong>aria<br />

28


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - vita parrocchiale<br />

del Rito romano, cioè il Rito trident<strong>in</strong>o,<br />

è spiegata chiaramente dal<br />

Papa nella Lettera ai Vescovi della<br />

Chiesa cattolica, con la quale egli ha<br />

voluto accompagnare il Motu proprio:<br />

non si deve <strong>in</strong>tendere come<br />

- <strong>in</strong>taccata l’autorità del Concilio,<br />

- messa <strong>in</strong> dubbio la validità della<br />

riforma liturgica da esso operata e<br />

nemmeno<br />

- sconfessata l’opera di Paolo VI e di<br />

Giovanni Paolo II e, qu<strong>in</strong>di, dei loro<br />

collaboratori, mons. A. Bugn<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />

primo luogo.<br />

Il testo del Motu proprio <strong>in</strong>dica altre<br />

due condizioni: 1) il rito di s. Pio V<br />

va utilizzato ove vi sia “un gruppo<br />

stabile di fedeli che manifestano il<br />

desiderio legittimo di vedere attuato<br />

il «Motu proprio» del Papa”; 2) questo<br />

gruppo stabile di fedeli abbia accesso<br />

alla l<strong>in</strong>gua lat<strong>in</strong>a.<br />

Il Papa, <strong>in</strong> altre parole, non vuole<br />

che si re<strong>in</strong>troduca l’uso del messale<br />

di s. Pio V, “solo per offrire <strong>in</strong> maniera<br />

<strong>in</strong>discrim<strong>in</strong>ata la celebrazione <strong>in</strong><br />

lat<strong>in</strong>o secondo il Rito” trident<strong>in</strong>o a<br />

chiunque e a qualunque condizione.<br />

È perciò necessario valutare “se tale<br />

richiesta nasce da un s<strong>in</strong>cero amore<br />

alla tradizione antica della Chiesa,<br />

da una conv<strong>in</strong>ta accettazione del<br />

Concilio Vaticano II, e da una istanza<br />

seria e autentica di alimento spirituale”.<br />

La situazione dei cristiani nel<br />

mondo non è facile, nemmeno<br />

da noi: la Chiesa, nel suo <strong>in</strong>sieme<br />

come nei s<strong>in</strong>goli (v. l’ambiente di<br />

lavoro o quello scolastico), è sempre<br />

più frequentemente bersagliata,<br />

senza rispetto per le persone<br />

(dovrebbe essere un pr<strong>in</strong>cipio valido<br />

sempre) e nemmeno per il rivendicato<br />

e sbandierato pluralismo; la tentazione<br />

di chiudersi <strong>in</strong> sacri rec<strong>in</strong>ti<br />

<strong>in</strong> cui sentirsi al sicuro dentro a un<br />

mondo a sé stante, ma lontano dai<br />

problemi reali, si fa sentire e può<br />

essere comprensibile; non <strong>in</strong>tendo<br />

affermare che tutti quelli che amano<br />

il Rito trident<strong>in</strong>o lo richiedano per<br />

questo, ma ci può essere il rischio<br />

che, <strong>in</strong> alcuni, la richiesta di utilizzarlo<br />

nasca dal desiderio di «rifugiarsi»<br />

<strong>in</strong> un rassicurante passato.<br />

Dove andrebbe, <strong>in</strong> tal caso, a f<strong>in</strong>ire<br />

lo spirito di apostolato, lo slancio<br />

missionario, il «Duc <strong>in</strong> altum-Prendi<br />

il largo» di Cristo riecheggiato da<br />

Giovanni Paolo II (v. pagg. 9-10), il<br />

nuovo atteggiamento di fronte al<br />

mondo <strong>in</strong>dicato dal Concilio (v. pag.<br />

9)?<br />

Iluoghi di culto di <strong>Coccaglio</strong>, come<br />

non lo sono per liturgie «sperimentali»<br />

condotte <strong>in</strong> nome della<br />

stravaganza e dell’improvvisazione,<br />

non sono disponibili ad accogliere<br />

gruppi che “migrano” allo scopo di<br />

realizzare operazioni di mera<br />

archeologia liturgica, condotta <strong>in</strong><br />

nome della nostalgia e della «fuga»<br />

(mons. Plotti parla efficacemente di<br />

“nostalgico riflusso liturgico”): l’art.<br />

5 del Motu proprio “è molto chiaro:<br />

«Nella parrocchia <strong>in</strong> cui esiste stabilmente<br />

un gruppo di fedeli...».<br />

Dunque, un gruppo di fedeli che stabilmente<br />

vivono e operano nella parrocchia”<br />

e non persone che cercano<br />

appoggio altrove, non trovandolo<br />

nel loro parroco: per questo caso, il<br />

Papa <strong>in</strong>dica altra soluzione.<br />

Per tirare le somme,<br />

non senza ricordare<br />

che il Papa esorta i parroci<br />

aff<strong>in</strong>ché, di fronte all’eventuale<br />

richiesta espressa<br />

alle condizioni da lui<br />

<strong>in</strong>dicate, vi acconsentano<br />

«volentieri», possiamo<br />

giungere alle seguenti<br />

conclusioni:<br />

a) la nostra Comunità non risulta<br />

essere tra le regioni <strong>in</strong> cui «non<br />

pochi fedeli aderirono e cont<strong>in</strong>uano<br />

ad aderire con tanto amore ed affetto<br />

alle antecedenti forme liturgiche,<br />

le quali avevano imbevuto così<br />

profondamente la loro cultura e il<br />

loro spirito» (Benedetto XVI nella<br />

premessa contenuta nel Motu proprio);<br />

b) non risulta l’esistenza di quel<br />

gruppo stabile di fedeli, <strong>in</strong>dicato dal<br />

Papa, che possa fare richiesta della<br />

celebrazione secondo il rito del<br />

beato papa Giovanni;<br />

c) non consta che, a parte chi ha frequentato<br />

e frequenta il Liceo o l’ha<br />

studiata <strong>in</strong> altro Istituto, vi siano<br />

abitanti di <strong>Coccaglio</strong> che, <strong>in</strong>teressati<br />

al Rito trident<strong>in</strong>o, abbiano accesso<br />

alla l<strong>in</strong>gua lat<strong>in</strong>a; né risulta che tra<br />

gli studenti o ex studenti vi siano<br />

persone affezionate a quel Rito (d’altronde,<br />

a molti, purtroppo, non<br />

<strong>in</strong>teressa nemmeno quello di Paolo<br />

VI…);<br />

d) nessuno ne ha, f<strong>in</strong>o ad ora, fatto<br />

richiesta.<br />

Basta l’assenza di una delle condizioni<br />

elencate dalla b) alla d) per<br />

concludere che non sussistono<br />

motivi pastoralmente validi per<br />

avvalersi della facoltà concessa dal<br />

Motu proprio; da noi quelle condizioni<br />

mancano tutte e tre.<br />

Sul prossimo numero, alcune considerazioni<br />

di carattere generale.<br />

29


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - vita parrocchiale<br />

Il pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale<br />

di primavera<br />

Lyon - Chartres - NORMANDIA (Lisieux) e PARIGI<br />

8 giorni, dal 23 al 30 aprile 2008<br />

I giorno : <strong>Coccaglio</strong> - LIONE - Beaune<br />

In matt<strong>in</strong>ata partenza per Lione, antica capitale dei Galli, sede del<br />

grande s. Ireneo: visita guidata della città, con i suoi luoghi tipici, le<br />

sue Basiliche e le sue piazze. Nel pomeriggio partenza per Beaune<br />

per la cena ed il pernottamento.<br />

II giorno: Beaune - CHARTRES – Caen/zona<br />

Partenza <strong>in</strong> direzione di Chartres. Visita guidata della magnifica cattedrale.<br />

Trasferimento a Caen, per la cena e il pernottamento.<br />

III giorno: Escursione ai LUOGHI DELLO SBARCO <strong>in</strong> Normandia<br />

Eventuale visita della città di Bayeux e del museo “Tappezzerie della<br />

reg<strong>in</strong>a Matilde”; proseguimento per Arromanches e visita al Museo<br />

dello Sbarco. Dopo il pranzo, breve sosta al cimitero americano di Omaha Beach/Po<strong>in</strong>te du Hoc, famosa località<br />

teatro dello sbarco alleato del 6 giugno 1944. Rientro <strong>in</strong> hotel per la cena ed il pernottamento.<br />

IV giorno: Escursione a MONT SAINT MICHEL<br />

Intera giornata dedicata alla visita guidata della cittad<strong>in</strong>a, situata su un isolotto roccioso nella baia omonima, congiunto<br />

alla terraferma da una diga: sosta alla celebre Abbazia benedett<strong>in</strong>a dei secoli XII-XIV. Il Monte consacrato a<br />

San Michele nel 708 fu, con il Monte Gargano, nell’Italia del Sud, uno dei primi luoghi di culto dell’Arcangelo San<br />

Michele. Rientro <strong>in</strong> hotel per la cena ed il pernottamento.<br />

V giorno: Caen/zona - LISIEUX - Parigi<br />

Partenza per Lisieux ed <strong>in</strong>tera giornata dedicata alla visita di uno dei più famosi centri<br />

di pellegr<strong>in</strong>aggio francesi. All’alba del XX secolo la Francia e poi il mondo <strong>in</strong>tero scoprono<br />

la vita ed il messaggio di una giovane Carmelitana normanna, santa Teresa del<br />

Bamb<strong>in</strong>o Gesù. Visita alla Basilica, costruita <strong>in</strong> suo onore negli anni ‘30, alla tomba<br />

della Santa, alla Cattedrale gotica. Trasferimento a Parigi, per la cena ed il pernottamento.<br />

VI giorno: PARIGI<br />

Visita guidata della città: Ile de la Citè con la cattedrale di Notre-Dame; quartiere lat<strong>in</strong>o,<br />

con il boulevard Sa<strong>in</strong>t-Michel; Giard<strong>in</strong>i e Palazzo di Lussemburgo; Sorbonne e Tour<br />

Eiffel; Arco di Trionfo e Champs Elysés.<br />

VII giorno: Escursione a VERSAILLES - Parigi: LOUVRE<br />

Visita guidata di Versailles, famosa reggia di Luigi XIV (il “Re Sole”), capolavoro di architettura<br />

e di <strong>in</strong>gegneria idraulica. Nel pomeriggio, rientro a Parigi e visita guidata al Museo del<br />

Louvre.<br />

VIII giorno: Parigi - <strong>Coccaglio</strong><br />

In matt<strong>in</strong>ata partenza <strong>in</strong> direzione del conf<strong>in</strong>e italiano con sosta lungo il percorso. Arrivo previsto<br />

nel tardo pomeriggio.<br />

Per <strong>in</strong>formazioni e iscrizioni rivolgersi al diacono Francesco.<br />

Per <strong>in</strong>formazioni più dettagliate vai alla pag<strong>in</strong>a pr<strong>in</strong>cipale del nostro sito:<br />

www.coccaglio.com<br />

Iscrizioni dal 20 novembre al 29 febbraio o prima, <strong>in</strong> caso di esaurimento dei posti disponibili<br />

30


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - dall’Oratorio<br />

21 OTTOBRE: PRIMA CONFESSIONE<br />

Dopo l’<strong>in</strong>terruzione<br />

dovuta all’avvio del<br />

nuovo Camm<strong>in</strong>o di<br />

Iniziazione Cristiana,<br />

i fanciulli del 4°<br />

anno - era tappa<br />

prevista per il 3° e<br />

così <strong>in</strong>fatti sarà per<br />

il gruppo che segueha<br />

celebrato per la<br />

prima volta il sacramento<br />

della Riconciliazione.<br />

R<strong>in</strong>graziamo il papà<br />

che ha messo a<br />

disposizione le foto<br />

qui riprodotte e che<br />

ritraggono due momenti<br />

della celebrazione, tenuta nella suggestiva<br />

cornice della Pieve, e l’<strong>in</strong>tero gruppo,<br />

al term<strong>in</strong>e.<br />

La festa è cont<strong>in</strong>uata nel Focolare con il<br />

r<strong>in</strong>fresco, per il quale r<strong>in</strong>graziamo coloro<br />

che lo hanno preparato e i genitori che vi<br />

hanno contribuito<br />

“<strong>in</strong> natura”.<br />

Soprattutto, il<br />

grazie va a coloro<br />

che seguono il<br />

camm<strong>in</strong>o catechistico<br />

di questi<br />

fanciulli e agli<br />

animatori dei<br />

loro genitori.<br />

Alla<br />

tappa.<br />

prossima<br />

dG<br />

31


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - dall’Oratorio<br />

DAL CONSIGLIO<br />

DELL’ORATORIO<br />

Il Consiglio dell’oratorio si è riunito martedì 30<br />

ottobre per discutere vari punti presenti all’ord<strong>in</strong>e del giorno,<br />

quali la revisione delle feste tenute nel periodo estivo: 35° anniversario<br />

del Focolare, Festa dell’Uva e Focofest; <strong>in</strong>izio delle attività<br />

oratoriane e il punto della situazione sulle autorizzazioni ASL<br />

e sulla cuc<strong>in</strong>a dell’oratorio.<br />

E’ stato presentato e consegnato a ciascun membro del consiglio<br />

il resoconto economico delle feste, che nel loro complesso hanno<br />

realizzato un utile di 18.586.09. Oltre al riscontro monetario, sono<br />

state fatte alcune considerazioni sull’aspetto educativo delle feste.<br />

Queste potrebbero diventare, <strong>in</strong>fatti un momento di <strong>in</strong>contro e di<br />

revisione della Comunità Educativa dell’Oratorio, che è molto<br />

ampia e ha trovato e trova difficoltà nel riunirsi.<br />

Per quanto riguarda l’<strong>in</strong>izio dell’anno oratoriano, i vari gruppi<br />

hanno ripreso il loro camm<strong>in</strong>o e le loro attività secondo le varie<br />

modalità, senza riscontrare particolari problemi.<br />

Domenica 4 novembre, <strong>in</strong> oratorio sarà organizzata l’ormai consueta<br />

castagnata al term<strong>in</strong>e del catechismo. Inoltre, domenica 11<br />

novembre sarà preparato, sempre <strong>in</strong> oratorio, un pranzo con i piatti<br />

tipici della nostra tradizione, mentre per domenica 16 dicembre<br />

si pensa allo spiedo da asporto e, forse, non solo da asporto.<br />

La preparazione e l’organizzazione di pranzi è possibile grazie al<br />

fatto che la cuc<strong>in</strong>a dell’oratorio ha ricevuto l’autorizzazione def<strong>in</strong>itiva<br />

dell’ASL. A tale proposito nel 2008 dovrà essere aggiornato il<br />

corso alimentaristi per i volontari del bar e per chi opera <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a.<br />

Inoltre, è stata messa al vaglio del Consiglio un preventivo per<br />

la stesura di un manuale HACCP (Hazard analysis and critical<br />

control po<strong>in</strong>ts) per le norme di sicurezza <strong>in</strong> campo alimentare.<br />

Prima di prendere una decisione <strong>in</strong> merito, non conoscendo la<br />

normativa al riguardo, il Consiglio ha suggerito di chiedere ad un<br />

esperto se vi sia la necessità di questo manuale per una cuc<strong>in</strong>a<br />

che non verrà utilizzata come ristorante, mensa o altre attività<br />

commerciali.<br />

Inf<strong>in</strong>e sono stati sottoposti all’approvazione del Consiglio alcuni<br />

acquisti, primo fra tutti il fotostampatore. L’oratorio ne possiede<br />

uno, acquistato usato, che richiede cont<strong>in</strong>ue riparazioni. Per questo<br />

motivo sono stati richiesti alcuni preventivi per valutare la convenienza<br />

delle cont<strong>in</strong>ue riparazioni. Il Consiglio ha vagliato i preventivi<br />

e ha approvato l’acquisto di un nuovo fotostampatore.<br />

Inoltre, è stato discusso e approvato l’acquisto del forno per le<br />

pizze. Questo, <strong>in</strong>fatti potrà essere utilizzato durante le feste risparmiando<br />

il costo, non <strong>in</strong>differente, del noleggio, e per altre <strong>in</strong>iziative<br />

di aggregazione all’<strong>in</strong>terno dell’oratorio. E’ stata poi evidenziata<br />

la necessità di una dis<strong>in</strong>festazione della casc<strong>in</strong>a dell’oratorio. A<br />

tale proposito verranno richiesti dei preventivi a ditte specializzate.<br />

In conclusione è stata proposta ed accolta l’<strong>in</strong>titolazione di una<br />

delle aule dell’oratorio a Stefano Pedal<strong>in</strong>o, aspirante diacono e<br />

prezioso collaboratore dell’oratorio.<br />

Notte<br />

e la sua magia<br />

Sfilata di moda per beneficenza<br />

17 Ottobre 2007<br />

Musica, arte, danza, luci, colori e bellissimi<br />

abiti <strong>in</strong>dossati da sei modelle e<br />

ventiquattro bamb<strong>in</strong>i, sono stati i<br />

contenuti della grande sfilata di moda<br />

“Notte e la sua magia” organizzata<br />

per f<strong>in</strong>i benefici, <strong>in</strong> collaborazione<br />

con la Boutique Capriccio di <strong>Coccaglio</strong>,<br />

Albicoccolo moda bimbo di <strong>Coccaglio</strong>,<br />

vestiti da sposa Amigoni di Presezzo<br />

(BG), Concessionaria Automonte &<br />

Carrozzeria 2000 di <strong>Coccaglio</strong> e molti<br />

altri.<br />

A fare da cornice all’evento è stata<br />

villa Cal<strong>in</strong>i che per una sera ha trasformato<br />

la sua maestosa scal<strong>in</strong>ata e<br />

l’ampio viale d’accesso <strong>in</strong> una lunga<br />

passerella di moda sulla quale sono<br />

stati ammirati eleganti e affasc<strong>in</strong>anti<br />

abiti con strascico, da sera e da<br />

sposa, senza tralasciare un vasto<br />

assortimento di capi per il mondo dei<br />

bimbi. Ma non si è trattato solo di<br />

moda: ad alternare il passaggio delle<br />

modelle, <strong>in</strong>fatti, sono andate <strong>in</strong> scena<br />

esibizioni musicali della cantante<br />

Sara Corna e momenti di spettacolo<br />

curati dalle baller<strong>in</strong>e dell’associazione<br />

“Arte e Danza” di <strong>Coccaglio</strong>.<br />

Il ricavato della serata verrà dest<strong>in</strong>ato<br />

all’Oratorio “Il Focolare”.<br />

L’impegno degli organizzatori Debora<br />

Buccolieri modella professionista,<br />

Marco Bett<strong>in</strong>elli e Gianpietro Paris è<br />

stato a livelli molto alti per garantire<br />

una serata speciale. Lo staff dietro le<br />

qu<strong>in</strong>te era formato tutto da professionisti,<br />

partendo dalla truccatrice, al<br />

service, alla presentatrice, ecc.<br />

Grazie a tutti coloro che hanno realizzato la<br />

simpatica <strong>in</strong>iziativa.<br />

32


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o- dall’Oratorio<br />

ripubblichiamo, completato con le date degli adulti il<br />

Calendario dei ritiri<br />

Eccetto che per gli adulti, questi appuntamenti co<strong>in</strong>cidono<br />

con una delle domeniche già <strong>in</strong>dicate per l’<strong>in</strong>contro<br />

di catechesi; gli orari saranno <strong>in</strong>dicati di volta <strong>in</strong><br />

volta<br />

Ritiro I - <strong>in</strong> prossimità a Natale / Epifania<br />

Gruppo “Cafarnao”: Domenica 13 gennaio 2008<br />

Gruppo “Gerusalemme”: Domenica 18 novembre 2007<br />

5a elementare:<br />

Domenica 25 novembre<br />

1a media:<br />

Domenica 2 dicembre<br />

2a media:<br />

Domenica 16 dicembre<br />

3a media:<br />

Domenica 23 dicembre<br />

adolescenti e giovani da concordare con i gruppi<br />

Adulti<br />

mercoledì 19 dicembre<br />

Ritiro II - <strong>in</strong> vista della Pasqua<br />

Gruppo “Cafarnao”: Domenica 2 marzo 2008<br />

Gruppo “Gerusalemme”: Domenica 10 febbraio<br />

5a elementare:<br />

Domenica 24 febbraio<br />

1a media:<br />

Domenica 17 febbraio<br />

2a media:<br />

Domenica 2 marzo<br />

3a media:<br />

Domenica 16 marzo<br />

adolescenti e giovani da concordare con i gruppi<br />

Adulti<br />

mercoledì 12 marzo<br />

Ritiro III - <strong>in</strong> vista della Pentecoste<br />

Gruppo “Cafarnao”: Domenica 27 aprile<br />

Gruppo “Gerusalemme”: Domenica 13 aprile<br />

5a elementare:<br />

Domenica 20 aprile<br />

1a media:<br />

Domenica 6 aprile<br />

2a media: Domenica 6 aprile<br />

3a media:<br />

Domenica 18 maggio<br />

adolescenti e giovani da concordare con i gruppi<br />

Adulti<br />

mercoledì 7 maggio<br />

Feste:<br />

conti e r<strong>in</strong>graziamenti<br />

Forniamo alcune cifre concernenti alcune<br />

attività dell’Oratorio. Per quanto esse non<br />

possano ridursi a <strong>in</strong>iziative per raccogliere<br />

fondi, e nemmeno possano essere attuate<br />

solo a f<strong>in</strong>i aggregativi, poiché non ci è giunto<br />

materiale di altro tipo, pubblichiamo<br />

almeno i dati che seguono riguardanti alcune<br />

delle attività f<strong>in</strong>ora svolte e verificate a<br />

bilancio nel corrente anno (la prima cifra<br />

<strong>in</strong>dica l’<strong>in</strong>casso lordo, la seconda l’utile):<br />

Carnevale: € 740,00 € 686,00<br />

Cena afric. € 2.905,00 € 2.905,00 *<br />

Calendari Or. € 1.700,00 € 1.700,00 *<br />

Festa del 35° € 21.222,00 € 9.059,00<br />

F.Uva/Focof. € 23.237,00 € 9.562,00<br />

Castagnata € 340,00 € 75,00<br />

Delle successive attività non è ancora pronto<br />

il resoconto; di quelle contrassegnate<br />

con asterisco (*) il ricavato è stato già versato<br />

a favore della ristrutturazione<br />

dell’Oratorio (v. bolett<strong>in</strong>o di maggio). La<br />

corrispondenza piena tra l’utile e il lordo di<br />

queste stesse attività <strong>in</strong>dica che fornitori<br />

e/o altre persone hanno provveduto a sobbarcarsi<br />

la spesa. A loro e a tutte le persone<br />

che hanno collaborato a queste e ad<br />

altre <strong>in</strong>ziative, comprese quelle di animazione,<br />

il nostro grazie sentito.<br />

don Giovanni<br />

Come puoi contribuire alle spese per la ristrutturazione del Focolare<br />

1 - Anzitutto, frequentandolo: ciò dà senso all’impegno che si sta affrontando.<br />

2 - Offerta libera che può essere consegnata ai sacerdoti, al diacono o nel corso della raccolta “pro Oratorio” e “pro opere parrocchiali”<br />

3 - Offerta libera tramite versamento o bonifico, detraibile ai f<strong>in</strong>i dell’Irpef, sul CC n. 2085/87, presso la Banca Popolare di Sondrio<br />

- ag. di <strong>Coccaglio</strong>; ABI 05696 - CAB 54360 - CIN X, <strong>in</strong>testato a “Il Focolare ONLUS”<br />

4 - Impegno morale o scritto a versare una quota fissa periodicamente, <strong>in</strong> occasione della giornata mensile “pro Oratorio” o direttamente<br />

ai sacerdoti o al diacono<br />

5 - Prestiti gratuiti (senza <strong>in</strong>teresse)<br />

6 - Prestiti a basso <strong>in</strong>teresse<br />

7 - Contribuire alla ristrutturazone dell’Oratorio può essere un modo alternativo per partecipare alle gioie o ai lutti di parenti o<br />

amici<br />

33


Comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - dall’Oratorio<br />

I GRUPPI DI FORMAZIONE<br />

alla vita cristiana<br />

Gruppo Betlemme - I anno ICFR<br />

(camm<strong>in</strong>o Genitori)<br />

don Roberto e aiuti<br />

Gruppo Nazareth II anno ICFR<br />

1- camm<strong>in</strong>o Genitori<br />

Mazzotti Luca<br />

Mar<strong>in</strong>oni Silvio<br />

Marchetti Roberto<br />

Murgo Patrizia<br />

2- camm<strong>in</strong>o Fanciulli<br />

Bosio Tiziana - Cabrioli Crist<strong>in</strong>a<br />

Bulgari Daniela - Donghi Eleonora<br />

Martelli Stefania - Raccagni Marica<br />

Gruppo Cafarnao III anno ICFR<br />

1- camm<strong>in</strong>o Genitori<br />

Cors<strong>in</strong>i Antonio<br />

Massetti Anna<br />

Rossi Giuliana<br />

2- camm<strong>in</strong>o Fanciulli<br />

Vitali Carmen - Massetti Elena<br />

Lanc<strong>in</strong>i G.Marco - Bandera Monica<br />

Lecchi Maria - Bers<strong>in</strong>i Giuliana<br />

Gruppo Gerusalemme<br />

IV anno ICFR<br />

1- camm<strong>in</strong>o Genitori<br />

Cors<strong>in</strong>i Antonio<br />

Massetti Anna<br />

Rossi Giuliana<br />

2- camm<strong>in</strong>o Fanciulli<br />

Bonassi Laura - Per<strong>in</strong>i Silvia<br />

Cucchi Rosa - Cucchi Silvia<br />

Del Barba Pier<strong>in</strong>o - Capretti Marisa<br />

Qu<strong>in</strong>ta Elementare<br />

Bescotti Carla<br />

Bulgari Michela<br />

Mar<strong>in</strong>i Silvia<br />

Prima media<br />

Bariselli Elena -<br />

Zanaglio Delenia<br />

Cadeo Paola - Smorgoni Leonardo<br />

Gozz<strong>in</strong>i Ambra - Zanaglio Agnese<br />

Gozz<strong>in</strong>i Diego - Gozz<strong>in</strong>i Tecla<br />

Seconda media<br />

Carm<strong>in</strong>ati M.Crist<strong>in</strong>a - S<strong>in</strong>t<strong>in</strong>i Stef.<br />

Lor<strong>in</strong>i Rosanna<br />

Mart<strong>in</strong>elli Marco<br />

Zanni Manuela - Massetti Sabr<strong>in</strong>a<br />

Terza media<br />

Faccoli Marco<br />

Marchetti Giorgio - Gozz<strong>in</strong>i Giada<br />

Galli madre Adele<br />

Andreoli Tiziano<br />

Gruppi degli Adolescenti<br />

1° anno: Ghid<strong>in</strong>i Marcella,<br />

Alberti Matteo, Cors<strong>in</strong>i Paolo<br />

Fossati Giulia<br />

2° anno: Moraschi Sergio<br />

Massetti Claudia, Massetti Ivan<br />

Terzi Francesca<br />

3°anno: Lor<strong>in</strong>i Giambattista,<br />

Cors<strong>in</strong>i Giovanni<br />

Gruppo Giovani<br />

Guer<strong>in</strong>i Laura, Buffoli Marta<br />

Educatori ACR<br />

Lanc<strong>in</strong>i Francesco, Belotti Michele<br />

Cors<strong>in</strong>i Emanuela, Lor<strong>in</strong>i Paola<br />

Casali Elisa, Cors<strong>in</strong>i Giovanni;<br />

Donghi Eleonora, Giard<strong>in</strong>i Stefano,<br />

Lor<strong>in</strong>i Filippo, Massetti Claudia<br />

Capi SCOUT<br />

Bighetti Andrea, Dolci Omar,<br />

Ramera Marzia, Frigoli Emma,<br />

Loda Maria Grazia, Metelli Luca,<br />

Urgnani Assunta, Presti Ilario<br />

Maffezzoni Michela,<br />

Piacent<strong>in</strong>i Roberta<br />

Un grazie s<strong>in</strong>cero a tutti coloro<br />

che, con il loro servizio educativo,<br />

esprimono la corresponsabilità di<br />

tutta la Comunità nell’annuncio del<br />

Vangelo e nella trasmissione della<br />

fede alle giovani generazioni.<br />

SOS FAMIGLIA<br />

Centro d’ascolto famiglia<br />

un servizio offerto dalla nostra Zona Pastorale<br />

a supporto e sostegno e come spazio di ascolto per le famiglie <strong>in</strong> difficoltà<br />

A Cologne, via Castello (Oratorio femm<strong>in</strong>ile)<br />

Telefonare al 346-3652304 e chiedere un appuntamento, nei seguenti giorni<br />

mercoledì, dalle ore 14.00 alle 16.00; venerdì, dalle ore 9.30 alle 11.30<br />

www.coccaglio.com/CAF.asp<br />

34


Comunità aperta<br />

IL VALORE DELLA SOLIDARIETÀ’<br />

Nella società odierna dove<br />

non c’è la pace sociale,<br />

<strong>in</strong> quanto prevalgono<br />

l’<strong>in</strong>giustizia e gli egoismi, e i<br />

ricchi dispongono di numerosi<br />

privilegi: è importante poter<br />

confidare nella solidarietà<br />

per aiutare gli altri, come<br />

unico messaggio di speranza<br />

che dovrebbe avvic<strong>in</strong>are gli<br />

uom<strong>in</strong>i e i popoli. E’ importante<br />

considerare il sentito<br />

desiderio di aiutare i meno<br />

fortunati, presente nella<br />

società italiana e nel mondo,<br />

dove prolificano le associazioni<br />

assistenziali e il volontariato,<br />

dove uom<strong>in</strong>i e donne, giovani e anziani, portano sostegno<br />

e aiuto senza ricevere nulla <strong>in</strong> cambio. La situazione di<br />

guerra permanente nel Medio Oriente rischia di fomentare<br />

odi e divisioni, e <strong>in</strong>vece mancano <strong>in</strong>equivocabili segnali di<br />

pace. Quella che sembra una vicenda privata tra Americani<br />

e Iracheni, tra Israeliani e Palest<strong>in</strong>esi, una contrapposizione<br />

tra culture, abitud<strong>in</strong>i, usanze, e religioni diverse, rischia<br />

di provocare una frattura <strong>in</strong>sanabile tra i due popoli,<br />

alimentando un odio sottile <strong>in</strong> una guerra spietata il cui<br />

f<strong>in</strong>e è il predom<strong>in</strong>io economico del mondo.<br />

Così, di fronte al terrorismo e alla violenza quotidiana,<br />

l’arabo, il nero o l’albanese, <strong>in</strong>iziano ad essere considerati<br />

<strong>in</strong> maniera differente, e anche chi ne era strenuo difensore,<br />

oggi vacilla nelle proprie conv<strong>in</strong>zioni; anche quelli che<br />

simpatizzavano per il popolo russo o quello ceceno, nutrono<br />

delle perplessità: troppi morti, troppe violenze per credere<br />

ad una parte anziché ad un’altra, e diventa così difficile<br />

riuscire a calmare gli animi <strong>in</strong> nome di un odio mai sopito.<br />

Inoltre, è impossibile non considerare, <strong>in</strong> un futuro ormai<br />

prossimo, gli altri popoli <strong>in</strong> via di sviluppo, gente avida di<br />

potere e ricchezza, pronta ad affacciarsi sulla scena<br />

<strong>in</strong>ternazionale, mettendo <strong>in</strong> crisi gli equilibri dell’<strong>in</strong>tera<br />

civiltà occidentale. In questo preoccupante scenario, è un<br />

dovere di tutti comprendere gli altri, aiutandoli a trovare<br />

equilibri di sviluppo e capacità di convivenza civile.<br />

di G. Pedrali<br />

35<br />

La pace si trasforma <strong>in</strong> un miraggio e altri focolai<br />

di guerra si profilano all’orizzonte, di fronte a Paesi<br />

<strong>in</strong> cerca di nuovi armamenti nucleari come l’Iran, o<br />

altri popoli che lottano<br />

duramente per la<br />

sopravvivenza, e qu<strong>in</strong>di<br />

disposti a tutto pur di<br />

raggiungere il proprio<br />

obiettivo. La risposta<br />

dell’Occidente non potrà<br />

essere affidata alle armi,<br />

ma alla capacità di<br />

favorire lo sviluppo <strong>in</strong><br />

terre lontane grazie ad<br />

accordi economici e<br />

commerciali, ed anche<br />

allo sfruttamento delle<br />

risorse naturali, ma non come<br />

dom<strong>in</strong>atori, ma piuttosto da<br />

persone civili ed accorte. La<br />

facile soluzione non esiste.<br />

Solo gli organismi <strong>in</strong>ternazionali,<br />

come l’ONU, la<br />

Croce Rossa e le associazioni<br />

umanitarie, potranno portare<br />

un messaggio di pace e di<br />

progresso, con aiuti mirati,<br />

medic<strong>in</strong>e e viveri di sostentamento,<br />

ma anche con<br />

istruzione e tecnologie<br />

avanzate e, <strong>in</strong> particolare, con<br />

solidarietà umana e civile.<br />

La pace non si ottiene con<br />

i martiri ma con i buoni<br />

proponimenti e con il rispetto<br />

di ogni differenza etnica,<br />

culturale e religiosa. Un uomo,<br />

divenuto Dio, due millenni<br />

fa, predicò l’amore e fu il vero<br />

artefice di pace tra gli uom<strong>in</strong>i;<br />

dopo di Lui solo guerre e<br />

terrore.


E<br />

’ stato particolarmente <strong>in</strong>teressante per i suoi spunti<br />

religiosi, umani e solidali, l’<strong>in</strong>contro che si è tenuto<br />

presso la Sede del Gruppo Missionario al Centro<br />

Monauni l’11 luglio scorso con suor Emilia Paris e suor<br />

Clara Pagani. Tutte e due hanno trascorso un periodo di<br />

riposo qui a <strong>Coccaglio</strong> durante la primavera e l’estate<br />

appena trascorse; l’<strong>in</strong>contro aveva l’obiettivo di salutare<br />

le nostre amiche e avere un quadro del loro operato <strong>in</strong><br />

Africa.<br />

Suor Emilia, Missionaria della<br />

Consolata che lavora <strong>in</strong> Kenya, ci<br />

ha illustrato il suo lavoro presso il<br />

“Consolata Sister” di Nairobi, l’appoggio<br />

logistico, organizzativo e<br />

burocratico per i visti e i passaporti<br />

che deve fornire alle sue<br />

Consorelle <strong>in</strong> arrivo e <strong>in</strong> partenza<br />

da Nairobi e dal Kenya.<br />

Particolarmente toccante è stata<br />

la sua testimonianza sull’uccisione<br />

di suor Leonella Sgorbati<br />

(amica di suor Emilia) uccisa a<br />

Mogadiscio <strong>in</strong> Somalia il 17 settembre<br />

2006, colpita a morte<br />

mentre si recava all’ospedale cui<br />

prestava servizio, da alcuni sicari<br />

che si erano appostati dietro ad<br />

un’automobile. Bravissima <strong>in</strong>fermiera<br />

da molti anni, nel 2002<br />

aveva <strong>in</strong>iziato i primi corsi della scuola per <strong>in</strong>fermieri a<br />

Mogadiscio e nel 2006 erano usciti i primi diplomati. In<br />

agosto, v<strong>in</strong>cendo le forti resistenze burocratiche, suor<br />

Leonella era riuscita ad ottenere per i propri allievi un<br />

diploma <strong>in</strong>ternazionalmente riconosciuto dall’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità. La sua morte violenta è<br />

stata un duro colpo per tutta la famiglia dei Missionari<br />

della Consolata e per le Comunità Missionarie del Kenya.<br />

Suor Emilia ha descritto con emozione e con forza i sentimenti<br />

che hanno pervaso le sue Consorelle appena<br />

saputa la notizia: “Eravamo spaventate e angosciate, ci<br />

<strong>in</strong>terrogavamo quale futuro potevamo avere, ci scoprivamo<br />

poche e vecchie per affrontare ormai i problemi<br />

dell’Africa”. E’ stata la fede e la testimonianza a rispondere<br />

per loro, a far loro rimboccare le maniche e a rispondere<br />

all’odio e alla violenza con il l<strong>in</strong>guaggio del perdono<br />

e della condivisione solidale.<br />

36<br />

Comunità aperta<br />

VITA MISSIONARIA<br />

DAL GRUPPO MISSIONARIO<br />

MISSIONARI DI CASA NOSTRA<br />

Il Battesimo di Cristo, con il dono dello Spirito, <strong>in</strong>augura la<br />

sua missione (Gaudnzio Ferrari, 1540)<br />

Come Gruppo Missionario <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e cercheremo di<br />

f<strong>in</strong>anziare il Progetto: “Kuni Moja (un pezzo di legna)<br />

per risparmiare legna” di cui è responsabile suor Emilia,<br />

f<strong>in</strong>alizzato a costruire forni di mattoni isolanti per ridurre<br />

la dispersione di calore con un m<strong>in</strong>imo di consumo, e<br />

per risparmiare e rispettare l’ambiente della savana povero<br />

di legna e di materie prime. Il Kuni Moja è rivolto a una<br />

Scuola-Convitto di 160 ragazze <strong>in</strong> Karare, nel Nord del<br />

Kenya. Il Progetto, che richiede un<br />

f<strong>in</strong>anziamento di 6.000,00 Euro, permetterà<br />

<strong>in</strong>oltre la nascita di un bosco<br />

di Grevillae e Encephalea, una vegetazione<br />

particolare che può crescere <strong>in</strong> quei<br />

terreni aridi, anche se ci vorranno sette<br />

anni prima che si possano tagliare i<br />

primi rami laterali, e fornire la legna<br />

necessaria. Se qualcuno vuole aiutarci<br />

può contattare Daniela (030 7700227)<br />

o Severa (030 723657). Suor Emilia è<br />

ritornata a Nairobi nei primi giorni di<br />

agosto.<br />

Suor Clara ci ha parlato <strong>in</strong>vece dei<br />

ragazzi che accoglie nel suo “Centro” e<br />

del difficile camm<strong>in</strong>o della comunità<br />

rwandese verso la riconciliazione dopo<br />

il genocidio del Rwanda, uno dei più<br />

sangu<strong>in</strong>osi episodi della Storia del XX<br />

secolo. Da aprile alla metà luglio del<br />

1994, <strong>in</strong> circa 100 giorni vennero massacrate<br />

sistematicamente con armi da fuoco e machete,<br />

circa 1 milione di persone, prevalentemente di etnia Tutsi,<br />

ma non venne risparmiata una larga parte di Hutu moderati,<br />

soprattutto personaggi politici.<br />

Attualmente la povertà è molto diffusa, dovuta ad episodi<br />

metereologici non favorevoli, alle condizioni economiche<br />

che escludono ancora una volta i più svantaggiati e i<br />

più deboli, ad un disgregamento della famiglia dove i<br />

genitori e molto spesso il papà, non sanno proteggere i<br />

loro figli e li abbandonano, l’AIDS <strong>in</strong>oltre, è molto diffuso.<br />

Quando questi ragazzi ritornano nel Centro, dopo un<br />

periodo di permanenza <strong>in</strong> famiglia, sono ancora più<br />

magri e con la pancia gonfia di quando sono partiti.<br />

Il processo di riconciliazione nazionale voluta dal presidente<br />

rwandese Paul Kagame ( a cui è andato il Premio<br />

“Nessuno tocchi Ca<strong>in</strong>o”nell’ottobre 2007 per aver abolito<br />

la pena di morte <strong>in</strong> Rwanda, e che è stato oggetto di


Comunità aperta<br />

critiche profonde soprattutto dai comboniani, N.d.R.) è<br />

affidato a tribunali popolari della Gacaca (letteralmente<br />

la giustizia sul prato), giurisdizioni semi-tradizionali<br />

<strong>in</strong>caricate di processare rwandesi sospettati di aver partecipato<br />

al genocidio del 1994. Se <strong>in</strong>dividuano dei colpevoli<br />

sulla base di alcune testimonianze, gli accusati possono<br />

essere <strong>in</strong>carcerati per vari anni senza ulteriori livelli di<br />

accertamento giudiziario.<br />

Suor Clara è ritornata <strong>in</strong> Rwanda il 16 settembre e<br />

subito ci ha scritto: “All’aeroporto a ricevermi c’erano<br />

tutti i miei collaboratori e il martedì successivo ad accogliermi<br />

al Centro, c’erano tutti i bamb<strong>in</strong>i. Abbiamo pranzato<br />

<strong>in</strong>sieme con riso, un pezzetto di carne e aranciata.<br />

Un caro saluto a tutti. Suor Clara.”<br />

All’<strong>in</strong>contro era presente anche la sorella di padre<br />

Omodei, L<strong>in</strong>a, che ha vissuto a Manila con padre Battista<br />

nei mesi di giugno, luglio, agosto di quest’anno per essere<br />

di supporto e di appoggio al fratello nella sua terra di<br />

Missione. L<strong>in</strong>a ci ha portato il saluto di padre Battista e<br />

ci ha parlato delle precarie situazioni <strong>in</strong> cui vive il popolo<br />

filipp<strong>in</strong>o, dovute alla povertà e alle malattie.<br />

Padre Battista Omodei. Nel settembre dell’anno<br />

scorso un violento uragano colpiva la parte meridionale<br />

delle Filipp<strong>in</strong>e e distruggeva <strong>in</strong> parte il Centro Harong Kan<br />

Sagrada Famiglia di Legazpi City dove Padre Battista svolgeva<br />

la sua Missione (ora si trova a Manila) <strong>in</strong> cui si operava<br />

<strong>in</strong> favore di anziani, handicappati, bamb<strong>in</strong>i disabili e<br />

ammalati. La costruzione di un nuovo e più grande salone<br />

multifunzionale, <strong>in</strong> cui tutte le attività potranno essere<br />

riprese, migliorate e ampliate sarà fattibile grazie ai<br />

f<strong>in</strong>anziamenti raccolti presso Enti e persone che generosamente<br />

hanno contribuito e che renderanno possibile<br />

un sogno che da tempo padre Battista coltivava per la sua<br />

gente. In una prossima occasione daremo una relazione<br />

dettagliata di tutto quello che renderà possibile questa<br />

importante opera.<br />

Il giorno di Natale di quest’anno ricorrerà il 40° anniversario<br />

dell’ord<strong>in</strong>azione sacerdotale di padre Battista.<br />

Quasi certamente egli sarà a <strong>Coccaglio</strong> per trascorrere<br />

alcuni giorni con la propria famiglia proprio nel periodo<br />

natalizio e sarà dunque possibile che la sua Comunità<br />

possa esprimere con lui tutta la sua gratitud<strong>in</strong>e al<br />

Signore per<br />

la sua coerenza<br />

e testimonianza.<br />

Damiano e Francesca<br />

andranno <strong>in</strong> Burundi con lo SVI<br />

Casa, famiglia… ci mancava qualcosa<br />

Non è facile far capire perché abbiamo deciso di<br />

abbandonare tutto e tutti, lasciare questo<br />

mondo comodo, tecnologico, avanzato, per<br />

andare <strong>in</strong> un altro, considerato arretrato, sottosviluppato<br />

e barbaro. Beh, <strong>in</strong>utile dire che noi non li vediamo<br />

così, anzi, pensiamo che il primo possa essere<br />

def<strong>in</strong>ito <strong>in</strong>civile, antidemocratico e schiavo del denaro,<br />

mentre l’altro ci piace immag<strong>in</strong>arlo <strong>in</strong>contam<strong>in</strong>ato,<br />

verde, come il colore della coll<strong>in</strong>e e rosso, come il<br />

colore della terra.<br />

...<br />

Francesca, all’Africa ci ha sempre pensato; forse perché<br />

c’è nata, ventotto anni fa, forse perché il suo<br />

papà (Valerio Belotti, già volontario <strong>in</strong> Burundi - NdR)<br />

l’ha sempre affasc<strong>in</strong>ata con le storie e le fotografie<br />

scattate nel corso delle estati trascorse là. Forse perché<br />

è sempre stata <strong>in</strong>teressata all’altro, al diverso.<br />

Damiano, <strong>in</strong>vece, viene da una famiglia (coccagliese)<br />

“come tante altre”, nella quale è cresciuto serenamente<br />

e sempre con uno sguardo verso i meno<br />

fortunati. Una famiglia semplice che gli ha trasmesso<br />

i valori di altruismo, generosità e fratellanza, e che lo<br />

ha sempre accompagnato da vic<strong>in</strong>o durante tutta la<br />

sua vita. L’undici giugno di due anni fa ci siamo sposati<br />

(a <strong>Coccaglio</strong> - NdR) e poco dopo abbiamo <strong>in</strong>iziato<br />

il primo anno del corso di formazione dello SVI.<br />

Perché abbiamo deciso di frequentarlo? Un po’ per<br />

curiosità, un po’ per conoscere nuove persone, un po’<br />

perché questa vita non ci bastava più. Avevamo una<br />

bella casetta, due cani che adoravamo, un lavoro<br />

soddisfacente, amici, familiari e tutto ciò che una persona<br />

può desiderare, ma ci mancava qualcosa,<br />

anche se non sappiamo def<strong>in</strong>ire cosa. Dopo due anni<br />

di corso, semplicemente, abbiamo dato la disponibilità<br />

a partire e dopo qualche mese è arrivata la notizia<br />

che ci ha cambiato la vita (e anche quella, <strong>in</strong> primis,<br />

dei nostri genitori!): partiamo per il Burundi. Da<br />

quel momento qualcosa è cambiato. È cambiato il<br />

nostro modo di approcciarci a questa vita, è cambiato<br />

l’atteggiamento nei confronti di alcune persone,<br />

sono cambiate le priorità ed il modo di guardare il<br />

Mondo.<br />

Vivremo <strong>in</strong> un paese situato a nord del Burundi, Mivo,<br />

dove lavoreremo fianco a fianco dei Batwa, m<strong>in</strong>oranza<br />

etnica burundese, emarg<strong>in</strong>ata e lasciata sola a se<br />

stessa. Il progetto co<strong>in</strong>volge molti campi d’<strong>in</strong>tervento:<br />

dall’educazione alla sanità, dall’agricoltura all’<strong>in</strong>tegrazione<br />

con le altre etnie (i barundi), ma non possiamo<br />

dilungarci di più sull’argomento. Ciò che ci attrae<br />

maggiormente è lo scambio di ricchezza di cui noi<br />

saremo i pr<strong>in</strong>cipali beneficiari, l’<strong>in</strong>crocio di culture e<br />

religioni diverse, la cooperazione con questo piccolo<br />

popolo. E il dover re<strong>in</strong>ventarci, scoprire parti di noi<br />

stessi nuove e sconosciute.<br />

da “Kiremba”<br />

37


Comunità aperta<br />

DAL MONDO DEL VOLONTARIATO<br />

“ Più che vendere un prodotto condividiamo un’idea.<br />

Migliaia e migliaia di artigiani e di volontari delle Botteghe del Mondo<br />

per una rete di Commercio equo e solidale.”<br />

Rigoberta Menchù, Premio Nobel per la pace<br />

i fa piacere chi viene alla banca-<br />

perché conosce il Commer-<br />

...Crella<br />

cio Equo e Solidale; ci fa più piacere chi si<br />

avvic<strong>in</strong>a alla bancarella perché non conosce<br />

questo tipo di commercio ed ha degli<br />

<strong>in</strong>terrogativi da porre.<br />

Vorremmo rispondere a due delle domande<br />

più ricorrenti e molto <strong>in</strong>teressanti.<br />

1-Come mai questo caffè (che non è neanche di<br />

marca) ha questi prezzi ?<br />

Per rispondere a questa domanda bisogna<br />

prima conoscere i pr<strong>in</strong>cipi del commercio<br />

equo e solidale. I criteri su cui si basa il<br />

rapporto tra le persone co<strong>in</strong>volte <strong>in</strong> questa<br />

catena di commercializzazione (produttori,<br />

lavoratori, importatori, Botteghe<br />

del Mondo e consumatori) sono:<br />

-PREZZO EQUO: è stabilito con i produttori<br />

e deve garantire un adeguato guadagno<br />

tenendo conto del lavoro impiegato<br />

e delle condizioni di vita del posto.<br />

-MECCANISMI DI PREFINANZIA-<br />

MENTO che danno modo ai piccoli produttori<br />

di reperire le risorse per l’acquisto<br />

di materie prime ed attrezzature, senza<br />

contrarre debiti o <strong>in</strong>taccare le risorse<br />

dest<strong>in</strong>ate al sostentamento familiare.<br />

-GARANZIA DI RAPPORTI COM-<br />

MERCIALI DIRETTI E CONTINUA-<br />

TIVI, evitando di ricorrere a ogni genere<br />

di <strong>in</strong>termediazione speculativa e stipulando<br />

accordi di durata pluriennale che permettono<br />

ai produttori di pianificare le<br />

produzioni e gli <strong>in</strong>vestimenti necessari.<br />

-TUTELA DEL LAVORATORE: condizioni<br />

di lavoro dignitose, giuste retribuzioni,<br />

pari opportunità lavorative e salariali,<br />

rifiuto del lavoro m<strong>in</strong>orile a presc<strong>in</strong>dere<br />

da quanto consentito dalle legislazioni<br />

locali.<br />

-RISPETTO DELL’AMBIENTE E PRO-<br />

MOZIONE DEI PRINCIPI PER UNO<br />

SVILUPPO SOSTENIBILE <strong>in</strong> tutte le<br />

COMMERCIO EQUO E SOLIDALE:<br />

domande e spiegazioni<br />

fasi di produzione e commercializzazione,<br />

promuovendo e privilegiando produzioni<br />

non <strong>in</strong>tensive o biologiche, con processi<br />

produttivi e distributivi a basso impatto<br />

ambientale.<br />

-TRASPARENZA, garantendo al consumatore<br />

la massima trasparenza su tutte le<br />

operazioni commerciali, dal prezzo concordato<br />

con il produttore al costo di<br />

importazione e distribuzione.<br />

Proprio sulla base di quest’ultimo pr<strong>in</strong>cipio<br />

torniamo al nostro “ caro” caffè<br />

proponendo il prezzo trasparente di una<br />

cooperativa di importazione.<br />

250 gr. di caffè di Libero Mondo (classico)<br />

€ 2,65 così suddiviso:<br />

prezzo al produttore € 0,90 (40,73%)<br />

nolo, dazio, sdoganamento, pref<strong>in</strong>anziamento<br />

€ 0,069 (3,15%)<br />

costo trasformazione € 0,35 (15,64%)<br />

trasporto <strong>in</strong> Italia € 0,04 (1,64%)<br />

marg<strong>in</strong>e medio botteghe€ 0,51 (22,90%)<br />

marg<strong>in</strong>e lordo cooperativa di importazione<br />

Libero Mondo € 0,35 (15,94%)<br />

I.V.A. € 0,44 (20,00%)<br />

Questo è il prezzo trasparente del caffè<br />

che si può trovare sulla nostra bancarella:<br />

un prezzo equo per un giusto guadagno.<br />

Al contrario, cosa sappiamo dei prezzi (a<br />

volte convenientissimi) del supermercato?<br />

Di trasparente non c’è niente, ma se<br />

pensiamo che con questi prezzi comunque<br />

ci guadagnano: <strong>in</strong>termediari locali,<br />

esportatori, importatori, distributori,<br />

negozianti e una parte (non <strong>in</strong>differente)<br />

serve per la pubblicità che rende il caffè<br />

“di marca”, è facile pensare a quanto<br />

“poco” resti al produttore.<br />

2- Questi prodotti alimentari sono igienicamente<br />

sicuri?<br />

Tutti i prodotti alimentari confezionati<br />

del Commercio Equo e Solidale,<br />

sono realizzati con materie prime provenienti<br />

dal Sud del mondo, che sono soggetti<br />

ad un rigoroso controllo di qualità<br />

previsto dalla legge (come per i prodotti<br />

di “marca”). Successivamente sono trasformati<br />

e confezionati prevalentemente<br />

<strong>in</strong> Italia, <strong>in</strong> buona parte certificati da agricoltura<br />

biologica e regolarmente controllati<br />

dall’Ufficio Assicurazione Qualità<br />

<strong>in</strong>terno.<br />

Ma facciamo un esempio pratico: il panettone.<br />

Per il prossimo periodo festivo anche<br />

sulla nostra bancarella troveremo questo<br />

tradizionale dolce natalizio, con l’uvetta o<br />

con gocce di cioccolato. Si tratta di un<br />

prodotto del Commercio Equo e Solidale<br />

<strong>in</strong> quanto la percentuale di materie prime<br />

di questo commercio è del 70% per i<br />

panettoni al cioccolato e del 63% per i<br />

panettoni all’uvetta.<br />

Gli <strong>in</strong>gredienti sono pochi e semplici: far<strong>in</strong>a,<br />

tuorlo d’uovo, burro anidro, zucchero<br />

di canna, cioccolata/ uvetta e lievito naturale.<br />

Il cacao, lo zucchero di canna e l’uvetta<br />

provengono da organizzazioni di<br />

piccoli produttori del Sud del mondo che<br />

da tempo hanno avviato uno stretto con-<br />

38


Comunità aperta<br />

trollo di qualità, mentre tuorlo d’uovo e<br />

burro anidro sono acquistati da piccole<br />

aziende del nostro territorio. Unendo<br />

questi <strong>in</strong>gredienti alla far<strong>in</strong>a e al lievito<br />

madre naturale <strong>in</strong>izia il ciclo di produzione,<br />

che dura 36 ore, ed è seguito passo<br />

dopo passo. All’uscita del forno viene eseguito<br />

un capillare controllo dell’umidità e<br />

scartate le forme troppo umide o secche.<br />

Il confezionamento manuale avviene il<br />

giorno successivo con il prodotto completamente<br />

raffreddato.<br />

Anche l’<strong>in</strong>carto è equosolidale: la carta<br />

colorata, chiamata “lokta” proviene da un<br />

progetto nepalese, mentre il nastr<strong>in</strong>o e il<br />

sacchetto di iuta sono forniti da un’organizzazione<br />

paraguaiana.<br />

Questo è il percorso di un panettone del<br />

commercio equo e solidale, e così è per<br />

tutti gli altri generi alimentari confezionati:<br />

prodotti di alta qualità e alta dignità,<br />

buoni per chi li consuma e buoni per chi<br />

li produce.<br />

ED ORA UNA DOLCE PROPOSTA.<br />

Domenica 25 novembre e Domenica 2<br />

dicembre esporremo sulla nostra bancarella<br />

alcuni dolci da proporre a Santa<br />

Lucia per i nostri bamb<strong>in</strong>i (grandi e picc<strong>in</strong>i).<br />

Ci sono cioccolat<strong>in</strong>i e pral<strong>in</strong>e, torronc<strong>in</strong>i,<br />

ovetti, caramelle di tutti i gusti,<br />

biscotti, snack al cioccolato, ecc. Tutti prodotti<br />

da laboratori artigianali italiani utilizzando<br />

materie prime del commercio<br />

equo e solidale.<br />

Ci sembra bello credere che nella notte<br />

più magica per i nostri bamb<strong>in</strong>i s. Lucia<br />

pensi a loro portando giochi e dolcetti<br />

buoni, ma pensi anche a bamb<strong>in</strong>i lontani,<br />

contribuendo a dar loro e alle loro famiglie<br />

un degno tenore di vita.<br />

IN RICORDO DI<br />

DON LORENZO MILANI<br />

In occasione del 40° anniversario della<br />

morte di don Lorenzo Milani ci pare<br />

giusto ricordare il sacerdote che si prodigò<br />

per il riscatto culturale e sociale di<br />

tanti ragazzi, figli di contad<strong>in</strong>i e di operai<br />

<strong>in</strong> particolare, vissuti con Lui alla<br />

famosa scuola di Barbiana, una piccola<br />

frazione di montagna <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di<br />

Firenze. E riteniamo doveroso far conoscere<br />

questa s<strong>in</strong>golare figura di prete<br />

ed educatore a tutto campo, consapevoli<br />

che la Chiesa ha ormai riconosciuto<br />

<strong>in</strong> don Lorenzo Milani un profeta dei<br />

nostri tempi.<br />

In questi mesi, <strong>in</strong>fatti, sia la stampa cattolica,<br />

che numerose testate laiche,<br />

hanno rievocato la figura e l’opera<br />

straord<strong>in</strong>aria di questo prete che visse,<br />

<strong>in</strong> modo del tutto particolare, la “radicalità<br />

evangelica”, applicandola al contesto<br />

sociale nel quale la Chiesa fiorent<strong>in</strong>a<br />

lo aveva <strong>in</strong>viato.<br />

Purtroppo, allora non furono comprese<br />

le sue lettere e le sue scelte, oggi ritenute<br />

cariche di profezia. Le testimonianze<br />

raccolte dalla viva voce di alcuni<br />

di quei numerosi ragazzi che, circa<br />

50 anni fa, vissero la stupenda esperienza<br />

educativa e formativa alla scuola,<br />

di San Donato prima e di Barbiana<br />

poi, hanno confermato come don<br />

Lorenzo Milani considerasse essenziale<br />

offrire a tutti i ragazzi, senza alcuna<br />

dist<strong>in</strong>zione, la possibilità di conoscere<br />

ed imparare tutte le cose necessarie<br />

per poter affrontare responsabilmente<br />

la realtà lavorativa e sociale. Il suo <strong>in</strong>vito<br />

era rivolto, <strong>in</strong> particolare, ai figli di<br />

contad<strong>in</strong>i e operai, coloro che facilmente<br />

abbandonavano la scuola per svolgere<br />

dei piccoli lavori.<br />

Don Lorenzo nacque a Firenze nel<br />

1923; sua madre, Alice, era ebrea,<br />

mentre il padre Albano Milani apparteneva<br />

alla borghesia fiorent<strong>in</strong>a. Studiò a<br />

Milano dove conseguette la maturità. In<br />

quel periodo fu affasc<strong>in</strong>ato dall’arte<br />

sacra e decise così di approfondire il<br />

cristianesimo sotto la guida spirituale<br />

di un certo don Bensi. A vent’anni entrò<br />

<strong>in</strong> Sem<strong>in</strong>ario, a Firenze, guadagnandosi,<br />

da subito, la fama di ribelle per la<br />

sua straord<strong>in</strong>aria vivacità. Fresco di<br />

ord<strong>in</strong>azione, nel 1947 fu mandato cappellano<br />

a San Donato di Calenzano, <strong>in</strong><br />

diocesi di Firenze. Nella piccola comunità<br />

svolse un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e per conoscere i<br />

bisogni della Parrocchia e commisurare<br />

ad essi le azioni pastorali. Il risultato<br />

dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, pubblicata nel 1958 con il<br />

titolo di “Esperienze pastorali” suscitò<br />

un vespaio di critiche velenose ed<br />

<strong>in</strong>giuste, tali da<br />

<strong>in</strong>durre le Autorità<br />

ecclesiastiche a togliere<br />

il libro dalla circolazione.<br />

I dati raccolti avevano messo a nudo le<br />

contraddizioni di una Chiesa che preferiva<br />

l’alleanza con i ricchi alla vic<strong>in</strong>anza<br />

evangelica con i poveri, mentre Lui<br />

considerava estremamente necessario<br />

partire dai bisogni sociali (lotta all’analfabetismo,<br />

adeguata conoscenza della<br />

realtà…) per poi arrivare a proporre la<br />

partecipazione alla vita cristiana. Un<br />

approccio, il suo, di fede, coerenza e<br />

radicalità evangelica (come lo è tutt’oggi<br />

nelle terre di missioni). Così don<br />

Lorenzo, il prete che nella Curia fiorent<strong>in</strong>a<br />

veniva considerato “sovversivo”,<br />

ma che era stato <strong>in</strong> grado di capire <strong>in</strong><br />

anticipo i “segni dei tempi”, fu trasferito<br />

<strong>in</strong> una piccola, quasi sperduta, parrocchia<br />

a Barbiana, comune di Vicchio nel<br />

Mugello, formata da poche case, una<br />

chiesetta ed un piccolo cimitero. Vi<br />

giunse,“<strong>in</strong> questo esilio”, la sera del 7<br />

dicembre 1954 su di un camionc<strong>in</strong>o,<br />

portando con sé tutto ciò di cui disponeva.<br />

Osservò la realtà dei pochi abitanti e<br />

riprese ad esercitare il suo m<strong>in</strong>istero<br />

sacerdotale con grande austerità,<br />

senza separarlo dalla vita dei suoi<br />

nuovi parrocchiani, qu<strong>in</strong>di riprese il<br />

progetto educativo dando vita a quella<br />

che è rimasta nella memoria storica<br />

come la scuola di Barbiana: una scuola<br />

di vita completa, che si svolgeva per<br />

molte ore al giorno e per tutti i giorni<br />

della settimana. cont<strong>in</strong>ua a pag. 42<br />

39


Comunità aperta<br />

Cronaca di un evento…mondiale<br />

da un articolo di Emanuela Facchi<br />

s<strong>in</strong>tesi a cura della Redazione<br />

Nell’ottobre scorso, dal 12 al 14,<br />

<strong>Coccaglio</strong> ha vissuto un evento<br />

mondiale.<br />

Infatti, <strong>in</strong> quei giorni sono convenuti nel<br />

nostro paese esperti provenienti da tutti i<br />

cont<strong>in</strong>enti per partecipare al Congresso<br />

Scientifico Internazionale “La donazione<br />

di organi, tessuti, cellule e sangue nel<br />

mondo: esperienze a confronto”.<br />

L’evento è stato organizzato da Gruppo<br />

Sportivo “Vita per la Vita” grazie ad una<br />

brillante e lungimirante idea del suo<br />

Presidente, il Cavalier L<strong>in</strong>o Lovo, che<br />

com<strong>in</strong>ciò a manifestare il suo progetto<br />

già al rientro dalla Marcia della<br />

Solidarietà del 2006 (C<strong>in</strong>a).<br />

La preparazione del Congresso <strong>in</strong>izia a<br />

gennaio 2007 e vede all’opera utti i<br />

volontari (del Soccorso, del gruppo sportivo<br />

“Vita per la Vita”, dell’AIDO, del centro<br />

d’ascolto “Aiutaci ad Aiutarti”, del<br />

Centro per l’Autonomia): contatti con i<br />

relatori italiani ed esteri, con le autorità<br />

istituzionali (regionali, prov<strong>in</strong>ciali e<br />

comunali), con l’Università degli Studi di<br />

Brescia, con le massime personalità<br />

dell’AVIS e dell’AIDO nazionali, regionali<br />

e prov<strong>in</strong>ciali. Tutti rispondono tempestivamente<br />

aderendo con entusiasmo<br />

all’<strong>in</strong>iziativa.<br />

Alcuni relatori sono già presenti l’11<br />

ottobre; con loro vengono visitate<br />

alcune realtà locali del settore direttamente<br />

<strong>in</strong>teressato dal Congresso:<br />

l’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di<br />

Brescia, rappresentata dalla dottoressa<br />

Mirella Mar<strong>in</strong>i del centro trasfusionale,<br />

dal dottor Ottor<strong>in</strong>o Barozzi coord<strong>in</strong>atore<br />

area bresciana dei trapianti, dal dottor<br />

Silvio Sandr<strong>in</strong>i responsabile del settore<br />

ospedaliero dedicato ai trapiantati di<br />

rene, dal dottor Brugaletta della<br />

Direzione Sanitaria, che accolgono i relatori<br />

esteri, illustrano loro come gli<br />

Spedali Civili lavorano nei due settori e li<br />

portano <strong>in</strong> visita nei reparti dove si svolgono<br />

queste importanti attività.<br />

Subito dopo il signor Prefetto, nell’<strong>in</strong>contro<br />

che ci ha riservato, ha rilevato<br />

l’importanza della donazione ed ha<br />

espresso la volontà di mantenere alta l’attenzione<br />

su questo delicato argomento.<br />

Dopo una pausa culturale al Museo<br />

Santa Giulia, è avvenuto l’<strong>in</strong>contro tra il<br />

nostro s<strong>in</strong>daco, dottor Luigi Lotta, e i<br />

relatori esteri nella Sala Consigliare del<br />

Comune di <strong>Coccaglio</strong>. In quella sede,<br />

L<strong>in</strong>o Lovo e tutti i presenti hanno posto<br />

le basi per ricostituire l’OMIDOT<br />

(Organizzazione Mondiale Informazione<br />

Donazione Organi e Tessuti) che potrà,<br />

<strong>in</strong> futuro, permettere il reciproco aiuto<br />

tra tutti i Paesi del mondo.<br />

La giornata term<strong>in</strong>a con la conferenza<br />

precongressuale, tenutasi all’Hotel<br />

Tour<strong>in</strong>g ospiti del Lions Club<br />

Montorfano Franciacorta, grazie alla<br />

volontà del suo presidente signor<br />

Giovanni Pagani.<br />

Alla f<strong>in</strong>e dei saluti, portati dai vertici del<br />

Lions Club, l’<strong>in</strong>troduzione del cav. L<strong>in</strong>o<br />

Lovo e della dottoressa Camilla Vezzoli,<br />

presidente prov<strong>in</strong>ciale AVIS Brescia<br />

hanno aperto i lavori scientifici con le<br />

relazioni del dottor Cristiano Mart<strong>in</strong>i,<br />

direttore del dipartimento di Neuroscienze<br />

dell’Ospedale “A. Manzoni” di<br />

Lecco, presidente del Nord Italia<br />

Transplant program e coord<strong>in</strong>atore regionale<br />

dei prelievi e dei trapianti di organi e<br />

tessuti della Lombardia, e della dottoressa<br />

Maria Angela Bertoli, dirigente<br />

responsabile del Centro Trasfusionale<br />

A.O. Mell<strong>in</strong>o Mell<strong>in</strong>i di Chiari.<br />

Il dottor Cristiano Mart<strong>in</strong>i ha posto<br />

l’accento sulla gratuità del trapianto,<br />

segno di gran moralità, e sul momento di<br />

difficoltà che la donazione d’organi sta<br />

vivendo. In Italia, dove si registrano 21<br />

donatori per milione d’abitanti, ma<br />

soprattutto <strong>in</strong> Lombardia, il livello<br />

medio delle donazioni è <strong>in</strong> calo. I dati ci<br />

mostrano che siamo il terzo paese<br />

donante organi <strong>in</strong> Europa e la Lombardia<br />

ha meno donatori di tutte le regioni che<br />

la circondano; basti solo pensare che la<br />

Toscana, la regione italiana più generosa,<br />

ha una media di donazione pari a 45<br />

donatori per milione di abitanti.<br />

La situazione, nella donazione di sangue<br />

è nettamente migliore, dice la dottoressa<br />

Maria Angela Bertoli, <strong>in</strong>fatti, può affermare<br />

che siamo autosufficienti grazie ad<br />

un dono costante e capillare che però<br />

deve mantenere questo livello, necessario<br />

per consentire sia le attività cl<strong>in</strong>iche sia le<br />

attività chirurgiche, trapianto compreso.<br />

I relatori sono stati moderati dal Cav.<br />

Leonida Pozzi, presidente regionale<br />

dell’AIDO, e dal dottor V<strong>in</strong>cenzo<br />

Saturni, presidente regionale dell’AVIS.<br />

Dopo il saluto ai presenti del signor<br />

Paolo Bontempi, presidente della<br />

Sezione AVIS di <strong>Coccaglio</strong>, e la breve relazione<br />

della dottoressa L<strong>in</strong>a Rebuffoni,<br />

neolaureata con una tesi sulla donazione<br />

e trapianto di organi, la chiusura della<br />

serata è stata affidata al dottor Luc Noel,<br />

coord<strong>in</strong>atore del Gruppo “procedure cl<strong>in</strong>iche”<br />

e responsabile dei trapianti<br />

dell’Organizzazione Mondiale della<br />

Sanità, che ha esortato tutti a far crescere<br />

il valore della donazione “dobbiamo<br />

guardare negli occhi la realtà del malato<br />

ed <strong>in</strong>dividuare i portabandiera della solidarietà.<br />

Facciamo crescere la solidarietà<br />

per una crescita più serena e giusta della<br />

comunità”.<br />

Dopo il tour della “Via del V<strong>in</strong>o” e la visita<br />

alla cant<strong>in</strong>a Berlucchi e una breve<br />

escursione al lago d’Iseo, tenuti <strong>in</strong> matt<strong>in</strong>ata,<br />

alle 16.30 si è avuta l’apertura ufficiale<br />

del Congresso.<br />

Le Autorità <strong>in</strong>vitate (vedi riquadro 1)<br />

portano i loro saluti. Al term<strong>in</strong>e della<br />

cerimonia d’apertura il presidente nazionale<br />

dell’AIDO dottor V<strong>in</strong>cenzo Passarelli<br />

presenta ed <strong>in</strong>troduce la lettura<br />

magistrale del dottor Luc Noel, rappresentante<br />

dell’Organizzazione Mondiale<br />

40


Comunità aperta<br />

della Sanità, dal titolo “I trapianti nel<br />

mondo: lo stato dell’arte”. Il dottor Noel<br />

disegna un panorama dove la realtà non<br />

è rosea. Infatti, se da un lato il mondo<br />

occidentale presenta, pur nelle difficoltà<br />

di rispondere a bisogni molto grandi,<br />

un’organizzazione che si basa sulla solidarietà<br />

e sul dono, dall’altro il mondo<br />

extra-occidentale è ancora alle prese con<br />

la mercificazione del corpo; gli organi<br />

vengono venduti per poter vivere.<br />

1) Le Autorità <strong>in</strong>vitate: il presidente della<br />

Prov<strong>in</strong>cia di Brescia dottor Alberto Cavalli, il s<strong>in</strong>daco<br />

di <strong>Coccaglio</strong> dottor Luigi Lotta, il preside<br />

della Facoltà di Medic<strong>in</strong>a dell’Università degli<br />

Studi di Brescia professor Lorenzo Alessio, il<br />

parroco di <strong>Coccaglio</strong> don Giovanni Gritti, il direttore<br />

generale del Consorzio Italiano Allum<strong>in</strong>io<br />

dottor G<strong>in</strong>o Schiona<br />

L<br />

’apertura del Congresso si conclude<br />

con la cerimonia di premiazione di<br />

due grandi personalità del mondo scientifico:<br />

il professor Mario Zorzi, già presidente<br />

nazionale dell’AVIS, e il professor<br />

Rosario Maiorca, professore ord<strong>in</strong>ario di<br />

Nefrologia dell’Università degli Studi di<br />

Brescia, conferendo loro la “Medaglia<br />

d’oro all’impegno sociale”, riconoscimento<br />

dovuto per la loro assidua, competente<br />

ed <strong>in</strong>novativa attività svolta sia <strong>in</strong><br />

ambito scientifico sia nel campo del<br />

volontariato. Essi sono stati maestri, consiglieri<br />

e spronatori tracciando e percorrendo<br />

la strada della donazione per raggiungere<br />

l’obiettivo di cui oggi godiamo i<br />

risultati.<br />

La consegna del premio “Hanno reso<br />

famoso <strong>Coccaglio</strong> nel mondo” a Mara<br />

Galeazzi, Prima Baller<strong>in</strong>a del Royal Ballet<br />

di Londra ha fatto vibrare le corde dell’emozione,<br />

già peraltro molto tese per<br />

tutto quello che era preceduto. Questa<br />

donna esile ma forte e determ<strong>in</strong>ata, ha<br />

ricevuto con gioia <strong>in</strong>contenibile, tra gli<br />

applausi dei presenti, la targa di riconoscimento<br />

ed il bel quadro donato dal pittore<br />

Renato Rubagotti.<br />

La parte pr<strong>in</strong>cipale dei lavori congressuali<br />

si è svolta sabato 13 ottobre<br />

presso la Sala Moretto dell’Hotel<br />

Tour<strong>in</strong>g.<br />

Grazie ad un lavoro preciso e puntuale<br />

(un r<strong>in</strong>graziamento particolare a Cich<strong>in</strong>o<br />

e Renato che ci hanno traslocato tutto il<br />

materiale dalla Casa della Solidarietà al<br />

Tour<strong>in</strong>g alle 6.00 di matt<strong>in</strong>a), alle 9.00 i<br />

lavori scientifici <strong>in</strong>iziano.<br />

Il discorso <strong>in</strong>troduttivo è stato tenuto dal<br />

professor Stefano Maria Giul<strong>in</strong>i, <strong>in</strong>signe<br />

nome nell’ambito dei trapianti e professore<br />

ord<strong>in</strong>ario di Chirurgia Generale<br />

della Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia<br />

dell’Università degli Studi di Brescia.<br />

Tre i temi centrali discussi: “ I trapianti di<br />

organi e la donazione di sangue: La storia e<br />

il futuro”, “I trapianti: le tecniche <strong>in</strong> uso ed<br />

<strong>in</strong> sperimentazione”, “Il futuro dei trapianti:<br />

gli organi artificiali, le cellule stam<strong>in</strong>ali,<br />

le problematiche etiche e legislative”.<br />

È obbligo citare tutti i relatori che sono<br />

convenuti: vedi riquadro 2.<br />

Ilavori congressuali sono term<strong>in</strong>ati con<br />

la tavola rotonda: “Le esperienze <strong>in</strong>ternazionali<br />

a confronto” moderata da<br />

Emanuela Facchi, direttore Unità<br />

Operativa Medic<strong>in</strong>a Riabilitativa<br />

Fondazione Richiedei Gussago, e da<br />

Mario Scalogna, di cui abbiamo detto <strong>in</strong><br />

precedenza.<br />

Alla sessione hanno partecipato i delegati<br />

<strong>in</strong>dicati nel riquadro 3, a pag. 42.<br />

Il messaggio che tutti i relatori ed i partecipanti<br />

si sono portati a casa è il<br />

seguente: “Nonostante la strada percorsa,<br />

il divario tra il mondo occidentale ed<br />

il mondo extraoccidentale è ancora troppo<br />

grande, basti pensare che <strong>in</strong> Africa 5<br />

bamb<strong>in</strong>i su 10 e 4 puerpere su 10 muoiono<br />

perché manca il sangue e che vi sono<br />

parti al mondo dove si uccide un uomo<br />

per prelevarne gli organi. Dobbiamo cont<strong>in</strong>uare<br />

la ricerca, perché se con le cellule<br />

artificiali, tra qualche anno, potremo<br />

ricostruire la cartilag<strong>in</strong>e, passerà molto<br />

tempo, prima che le stesse possano creare<br />

un organo; per quanto riguarda le cellule<br />

stam<strong>in</strong>ali, l’impiego, nelle malattie<br />

del sangue è abbastanza vic<strong>in</strong>o, mentre<br />

risulta più lontano nella riparazione di<br />

altri organi ed apparati. È, qu<strong>in</strong>di, fondamentale<br />

che ognuno di noi s’impegni<br />

aff<strong>in</strong>ché la cultura della donazione del<br />

sangue e degli organi si sviluppi sempre<br />

di più, poiché solo ciò consente ai medici<br />

di salvare molte più persone, poiché<br />

2) Relatori: Francesco De Ferrari, professore ord<strong>in</strong>ario e direttore dell’Istituto di Medic<strong>in</strong>a Legale<br />

dell’Università degli Studi di Brescia; V<strong>in</strong>cenzo Passarelli, presidente nazionale dell’AIDO; Gianpietro<br />

Briola, vicepresidente vicario nazionale dell’AVIS; Agassoussy Rynce, presidente dell’Associazione<br />

donatori di sangue volontari del Ben<strong>in</strong>; Mario Scalamogna, responsabile del Centro Interregionale di<br />

Riferimento del Nord Italia Transplant program; Giovanni Canar<strong>in</strong>i, direttore cattedra e divisione di<br />

Nefrologia dell’Università degli Studi di Brescia e dell’A.O. Spedali Civili di Brescia; Francesco<br />

Semeraro, direttore divisione Oculistica dell’Università degli Studi di Brescia e dell’A.O. Spedali Civili di<br />

Brescia; Roberto Maffeis, responsabile prelievi e trapianto rene III divisione Chirurgia Generale A.O.<br />

Spedali Civili di Brescia; Roberto Mangili, responsabile del Centro Trapianti di Cornea, divisione<br />

Oculistica A.O. Spedali Civili di Brescia; Silvio Mandr<strong>in</strong>i, responsabile della Sezione Trapianti dell’U.O.<br />

Nefrologia e Dialisi A.O. Spedali Civili di Brescia; Ottor<strong>in</strong>o Barozzi, coord<strong>in</strong>atore locale del prelievo area<br />

bresciana; Luigi Caimi, direttore della Scuola di Biochimica e di Cl<strong>in</strong>ica Chimica dell’Università degli<br />

Studi di Brescia; Mirella Mar<strong>in</strong>i, direttore Servizio di Immunoematologia e Medic<strong>in</strong>a Trasfusionale A.O.<br />

Spedali Civili di Brescia; Andrea Remuzzi, responsabile dipartimento di Bio<strong>in</strong>gegneria Istituto di<br />

Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Bergamo; Mart<strong>in</strong>o Introna, direttore tecnico e responsabile<br />

scientifico Laboratorio di Terapia Cellulare e Genetica “G.Lanzani” ematologia A.O. Ospedali Riuniti di<br />

Bergamo; Nicoletta Cerri, dirigente medico Istituto di Medic<strong>in</strong>a Legale A.O. Spedali Civili di Brescia.<br />

come ha detto Agassoussi del Ben<strong>in</strong> per il<br />

medico è più importante il numero delle<br />

persone salvate piuttosto che il numero<br />

degli <strong>in</strong>terventi effettuati”.<br />

Ci siamo lasciati tenendoci per mano e<br />

promettendoci il massimo impegno nel<br />

sensibilizzare sempre di più i nostri connazionali<br />

su questi temi.<br />

La sera il coro “Asahi” di Sendai <strong>in</strong><br />

Giappone, diretto dalla maestra Noriko<br />

Mitsuzuka unito al coro femm<strong>in</strong>ile<br />

“Luca Marenzio”, diretto dalla maestra<br />

Angela Fertonani, e il coro maschile alp<strong>in</strong>o<br />

“Montorfano”, diretto dal maestro<br />

Andrea Rosa hanno allietato tutti i convenuti<br />

nella Vecchia Pieve di <strong>Coccaglio</strong>.<br />

41


Comunità aperta<br />

3) Alfred Balzan, presidente dell’Associazione donatori di sangue di Malta; Mazllum Belegu, direttore<br />

del Centro Trasfusionale di sangue del Kosovo; Marianne Breuer Kohnen, pres<strong>in</strong>dente dell’Ente donatori<br />

di sangue volontari del Lussemburgo; Ray Debabrata, presidente dell’Associazione donatori di sangue<br />

del West Bengala <strong>in</strong> India; Tuyen Nguyen Chi, vice segretario generale del Dipartimento di reclutamento<br />

dei donatori di sangue della Croce Rossa del Vietnam; Kania Przenyslaw, direttore generale<br />

della Croce Rossa Polacca; Krzystof Kedzierski, deputato per gli Affari Internazionali della Repubblica<br />

Polacca; Mart<strong>in</strong> Mancenido Fuertes, presidente della Federazione Spagnola dei donatori di sangue;<br />

Augusto Lauro, coord<strong>in</strong>atore AITR Slovacchia e consigliere Unione Europea presso l’Ospedale Ruz<strong>in</strong>ov<br />

<strong>in</strong> Slovacchia;Renée Vaneese Hawthorne e Jan Marek Nowicki, rispettivamente presidente e medico di<br />

Onelegacy, un’associazione di donatori di organi degli Stati Uniti d’America; Monique Barrau, presidente<br />

dell’Associazione donatori di organi della Francia; David Matas, canadese avvocato <strong>in</strong>ternazionale<br />

dei Diritti Umani e David Kilgour, ex membro del parlamento e segretario di stato del Governo del<br />

Canada per la regione Asia-Pacifico.<br />

La giornata conclusiva del Congresso,<br />

Domenica 14, è stata caratterizzata<br />

dalla manifestazione celebrativa delle<br />

attività del gruppo comunale “P.<br />

Mombelli” e del Gruppo Sportivo “Vita<br />

per la Vita”, durante la quale è stata presentata<br />

la “Torre di Pisa” costruita con le<br />

latt<strong>in</strong>e <strong>in</strong> allum<strong>in</strong>io ed è stato <strong>in</strong>augurato<br />

il “Giard<strong>in</strong>o della Vita”, è term<strong>in</strong>ata con<br />

la sfilata per le vie del paese accompagnata<br />

dalla banda di <strong>Coccaglio</strong> e la Messa<br />

nella chiesa parrocchiale “Santa Maria<br />

Nascente” celebrata dal nostro parroco<br />

don Giovanni.<br />

Affidiamo la conclusione di questa<br />

cronaca alle parole che il cavalier<br />

Leonida Pozzi, presidente regionale<br />

dell’AIDO, ha pronunciato nell’<strong>in</strong>contro<br />

precongressuale di giovedì 11 ottobre:<br />

“Ognuno di noi pensa sempre che la malattia<br />

sia un tema che riguarda gli altri, <strong>in</strong>vece,<br />

una matt<strong>in</strong>a, mi sono svegliato con una<br />

forte emorragia <strong>in</strong>terna. Portato agli<br />

Ospedali Riuniti di Bergamo, dopo accurate<br />

analisi mi hanno diagnosticato un tumore del<br />

fegato. Aspettativa di vita: pochi mesi. Quello<br />

che succede <strong>in</strong> quei momenti è difficile da raccontare<br />

perché sconvolge letteralmente la vita.<br />

Cercavo di evitare ai miei famigliari la sofferenza<br />

di questa situazione, ma con una figlia<br />

medico che mi leggeva dentro anche solo guardandomi<br />

negli occhi era veramente difficile. Mi<br />

recai all’Istituto Tumori di Milano (<strong>in</strong> quegli<br />

anni a Bergamo non si faceva il trapianto<br />

di fegato - N.d.A.). Vissi l’esperienza della<br />

L’assegnazione del premio “Hanno reso famoso <strong>Coccaglio</strong> nel mondo”<br />

a Mara Galeazzi<br />

lista d’attesa come un lungo travaglio di<br />

coscienza. Stavo aspettando, per salvare la mia<br />

vita, che qualcun altro morisse. Fui aiutato da<br />

un padre domenicano che mi accompagnò<br />

verso una serena accettazione del fatto che non<br />

ero io a determ<strong>in</strong>are la morte, ma che semplicemente<br />

ero chiamato a ricevere il dono di<br />

un’altra persona dopo la sua morte. Un giorno,<br />

mentre ero <strong>in</strong> ufficio, arrivò la telefonata che<br />

aspettavo e temevo. Fui ricoverato <strong>in</strong> sala operatoria<br />

alle 23 del 23 luglio e ne uscii alle 19 del<br />

giorno dopo. Dopo quattro giorni ero <strong>in</strong> piedi;<br />

dopo quattordici tornavo a casa e dopo ventitrè<br />

giorni ero <strong>in</strong> giro <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>a. Oggi sono al<br />

nono anno di nuova vita, <strong>in</strong>fatti ormai festeggio<br />

due compleanni, quello tradizionale e quello<br />

del trapianto. Ma voglio sottol<strong>in</strong>eare con<br />

forza che dopo il trapianto si torna a vita<br />

piena. Dopo l’<strong>in</strong>tervento non ho dovuto limitare<br />

le mie attività … perchè il trapianto non<br />

costr<strong>in</strong>ge ad una vita dimezzata. R<strong>in</strong>ascendo,<br />

grazie all’<strong>in</strong>tervento, mi trovo ad apprezzare<br />

la vita come non ho mai potuto fare prima. Mi<br />

accorgo di scoprire ogni giorno la bellezza del<br />

creato ed il profumo <strong>in</strong>tenso della vita. La sera,<br />

prima di addormentarmi penso alla mia donatrice,<br />

le rendo grazie, prego per<br />

lei: penso alle persone che vivono<br />

con i suoi reni, i suoi occhi, il suo<br />

cuore”.<br />

La gioia di un evento riuscito,<br />

com’è stato questo<br />

Congresso, non è paragonabile<br />

a quella che ci è suscitata<br />

da questa testimonianza.<br />

cont<strong>in</strong>ua da pag. 39<br />

Un altro <strong>in</strong>tervento di rilievo, che<br />

suscitò un certo scalpore, fu la lettera<br />

che don Milani <strong>in</strong>viò ai Cappellani<br />

militari della Toscana per difendere il<br />

diritto all’obiezione di coscienza, <strong>in</strong><br />

alternativa al servizio militare, considerato,<br />

allora, “un sacro dovere per servire<br />

la Patria”. Per questa sua scelta antimilitaristica<br />

ed a favore della vita di tutti<br />

venne processato e condannato post<br />

mortem. Intanto, alcuni mesi prima di<br />

morire, <strong>in</strong>sieme ad alcuni dei suoi<br />

ragazzi scrisse la famosa Lettera ad<br />

una professoressa, dove si sottol<strong>in</strong>eava<br />

l’errore e il danno morale riguardante<br />

le bocciature degli alunni poveri,<br />

conv<strong>in</strong>to che le disuguaglianze sociali<br />

non fossero solo di natura socio-economica,<br />

ma anche e soprattutto di<br />

natura culturale. Quel documento, che<br />

contribuì a far acquisire un nuovo concetto<br />

della scuola di massa e non di<br />

élite (o un privilegio per i ricchi che<br />

lasciava nell’ignoranza la maggioranza<br />

del popolo), fu stampato <strong>in</strong> cent<strong>in</strong>aia di<br />

migliaia di copie.<br />

Don Lorenzo è morto, per una grave<br />

malattia, il 26 giugno 1967, a soli<br />

44 anni e, come egli volle, è stato<br />

sepolto nel piccolo cimitero di<br />

Barbiana, nei luoghi che lo videro operare<br />

a favore dei più poveri e dei più<br />

deboli <strong>in</strong> nome del Vangelo di Cristo.<br />

42


Nell'iconografia, la serie dei misteri comprende gli episodi<br />

che precedono e che seguono la crocifissione (questi ultimi<br />

rappresentati non soltanto come soggetti autonomi, ma anche<br />

entro cicli di scene consecutive). La serie, composta da qu<strong>in</strong>dici<br />

dip<strong>in</strong>ti, ha <strong>in</strong>izio con "l'Annunciazione" e term<strong>in</strong>a con<br />

"l'Incoronazione della Verg<strong>in</strong>e". Il tutto è suddiviso per convenzione<br />

<strong>in</strong> tre gruppi: misteri Gaudiosi, misteri Dolorosi e misteri<br />

Gloriosi. Le preziose tavolette, d'autore ignoto, risalgono alla<br />

metà del '600 circa.<br />

Cultura, sport, notizie - Curiosando nello scrigno<br />

Un tesoro ritrovato<br />

( a cura della Redazione)<br />

43<br />

Prima del restauro:<br />

Il supporto è composto da un numero variabile di tre-quattro<br />

tavole <strong>in</strong> legno di pioppo dello spessore di 0,5 cm circa, unite tra<br />

loro longitud<strong>in</strong>almente, presumibilmente attraverso un adesivo<br />

naturale. Su di esso è <strong>in</strong>collata la tela dip<strong>in</strong>ta ad olio. Lungo il<br />

perimetro è posta una sottile cornice modanata. La cornice,<br />

anch'essa <strong>in</strong> legno di pioppo, presenta ancora, <strong>in</strong> alcune zone,<br />

residui di porpor<strong>in</strong>a alterata. Caso particolare è la tela di uno<br />

solo dei manufatti (la "Preghiera nell'orto degli ulivi"), <strong>in</strong>collata<br />

completamente su un pannello di faesite ad opera di un precedente<br />

<strong>in</strong>tervento effettuato probabilmente <strong>in</strong>torno al 1930. La<br />

maggior parte delle opere presenta assi del supporto <strong>in</strong>curvate,<br />

sia <strong>in</strong> senso longitud<strong>in</strong>ale sia<br />

trasversale; si notano <strong>in</strong>oltre<br />

alcuni fori di sfarfallamento<br />

provocati<br />

da <strong>in</strong>setti xilofagi,<br />

mentre l'attacco<br />

di muffe è stato<br />

riscontrato solo<br />

su uno dei supporti.<br />

Il tessuto, probabilmente<br />

<strong>in</strong> fibra di<br />

canapa, con armatura<br />

a tela abbastanza fitta, è<br />

stato <strong>in</strong>collato solamente<br />

lungo i bordi e ciò spiega il motivo<br />

per cui al centro questo risulta sollevato, con la conseguenza di<br />

crettature della materia pittorica.<br />

Alcune opere presentano <strong>in</strong>serti di tela dip<strong>in</strong>ta <strong>in</strong>collati lungo i<br />

bordi, la cui trama è disposta <strong>in</strong> direzione differente rispetto a<br />

quella orig<strong>in</strong>ale, ad eccezione dei seguenti misteri, i quali sono<br />

sprovvisti d'<strong>in</strong>nesti.<br />

Lo strato pittorico e la relativa preparazione generalmente<br />

sono ben coesi tra loro ed al supporto, ma <strong>in</strong> alcuni punti,<br />

specialmente <strong>in</strong> corrispondenza dei sollevamenti, si notano lacune<br />

che lasciano vedere la tela.<br />

Tutte le opere evidenziano strati sovrastanti costituiti da estese<br />

e grossolane ri-dip<strong>in</strong>ture, spessi strati di vernice imbrunita, nonché<br />

di pulviscolo atmosferico, fattori che impediscono un'adeguata<br />

lettura dell'immag<strong>in</strong>e.<br />

Durante il<br />

restauro<br />

Secondo gli accordi<br />

presi <strong>in</strong>izialmente<br />

dalla Scuola<br />

di restauro con l'lspettrice<br />

della Sopr<strong>in</strong>tendenza,<br />

la dottoressa Renata<br />

Casar<strong>in</strong>, si propone di operare attraverso una serie di <strong>in</strong>terventi<br />

f<strong>in</strong>alizzati allo smontaggio delle cornici lignee e di conseguenza<br />

dei dip<strong>in</strong>ti, entrambi saldamente <strong>in</strong>collati ai supporti lignei<br />

ovali.<br />

Il primo passaggio avviene attraverso il consolidamento delle zone<br />

maggiormente degradate e proseguendo con la rimozione delle<br />

ridip<strong>in</strong>ture più spesse e dello sporco.<br />

Bisognerà poi procedere con una successiva vel<strong>in</strong>atura totale costituita<br />

da carta giapponese e colletta.<br />

Per quanto riguarda le cornici si dovrà <strong>in</strong>tervenire attraverso<br />

<strong>in</strong>iezioni di alcool etilico denaturato, nelle poche e sottili fessurazioni<br />

situate tra i supporti e le cornici stesse, servendosi <strong>in</strong>oltre<br />

di opportune spatole e bisturi a lama larga. Possibilmente si cercherà<br />

di conservare le cornici orig<strong>in</strong>ali, procedendo alla loro<br />

pulitura, sia dallo sporco sia dai residui di porpor<strong>in</strong>a. Solo dopo<br />

questi procedimenti, si potranno avviare le operazioni di foderatura<br />

con colla pasta e tela patt<strong>in</strong>a <strong>in</strong> puro l<strong>in</strong>o, con svel<strong>in</strong>atura<br />

attraverso l'utilizzo di acqua ed eventuale perfezionamento della<br />

pulitura generale del dip<strong>in</strong>to. Seguirà il ritensionamento su telai<br />

lignei ad espansione trattati con antitarlo.<br />

Si proseguirà poi con la stuccatura delle lacune con gesso di<br />

Bologna e colletta, per f<strong>in</strong>ire con la re<strong>in</strong>tegrazione pittorica a<br />

rigat<strong>in</strong>o o a mimetico, con colori a vernice.<br />

Il lavoro di consolidamento e di restauro è stato affidato alla<br />

competenza degli allievi dell’Istituto Santa Paola–Scuola<br />

Laboratorio Restauro Conservazione<br />

dei Beni Culturali,<br />

sotto la supervisione<br />

della dott.ssa<br />

Renata Casar<strong>in</strong>,<br />

Ispettrice della<br />

Sopr<strong>in</strong>tendenza.<br />

A lei e alla Scuola<br />

sunnom<strong>in</strong>ata il nostro<br />

r<strong>in</strong>graziamento:<br />

il restauro delle<br />

tele, eseguito con<br />

perizia professionale,<br />

<strong>in</strong> quanto svolto a titolo<br />

di esercitazione, non ci è<br />

costato nulla.


Cultura, sport, notizie - Note di storia<br />

Grandi Coccagliesi<br />

Partecipo (alla commemorazione per i<br />

500 anni del Convento dell’Annunciata)<br />

con un ricordo affettuoso alla<br />

memoria di don Remo Tonoli. La sua<br />

vita è stata, naturalmente, dedicata ai<br />

suoi parrocchiani di <strong>Coccaglio</strong>, ma v<strong>in</strong>colata<br />

anche da s<strong>in</strong>cera amicizia con la<br />

comunità religiosa di Monte Orfano.<br />

I miei legami affettivi e spirituali con<br />

questo grande sacerdote si estendono<br />

lungo il decennio 1964-1974. Il 1964 è il<br />

mio primo anno di episcopato, il 1974 è<br />

l’ultimo anno della vita terrena di don<br />

Remo.<br />

Durante questo periodo, pur separati da<br />

migliaia di chilometri, siamo stati sempre<br />

vic<strong>in</strong>i con il cuore. Verso la f<strong>in</strong>e del<br />

1964 arrivo a <strong>Coccaglio</strong> per la prima<br />

volta. Verso la f<strong>in</strong>e del 1974 vi torno per<br />

l’ultimo servizio pastorale. Riapparirò<br />

presto per stare vic<strong>in</strong>o al caro amico don<br />

Remo gravemente <strong>in</strong>fermo e morto poco<br />

dopo.<br />

La nostra amicizia non è stata un fatto<br />

isolato, ma è nata ed è stata vissuta <strong>in</strong><br />

una cornice più ampia, come era l’amicizia<br />

già esistente tra la comunità dei Servi<br />

di Maria di Monte Orfano e l’arciprete di<br />

<strong>Coccaglio</strong>.<br />

Memoria di don Remo Tonoli,<br />

fratello e amico<br />

presentata la sera dell’11 giugno<br />

nel qu<strong>in</strong>to centenario del convento dell’Annunciata.<br />

di † p. Bernardo M. Cazzaro, O.S.M.<br />

Per comprendere meglio come sono<br />

andate le cose, è opportuno dare<br />

un’occhiata attenta al passato. Perché i<br />

fatti sono uniti tra sé come gli anelli di<br />

una catena.<br />

Dalla fondazione del loro convento di<br />

Monte Orfano nel 1449, i Servi di Maria<br />

vi avevano trascorso più di 300 anni irradiando<br />

bene spirituale e culturale per<br />

tutti i d<strong>in</strong>torni. Ma nel 1772 il governo<br />

della Repubblica di Venezia sopprime il<br />

convento, disperde i religiosi e si appropria<br />

di tutti i loro beni immobili e culturali.<br />

Da lontano, non è facile comprendere<br />

lo sdegno, le sofferenze fisiche e morali,<br />

i problemi di ogni tipo e lo scompiglio<br />

generale che ne sono derivati ai frati nel<br />

subire tale spogliazione ed andare <strong>in</strong> esilio.<br />

La storia ricorda le varie vicissitud<strong>in</strong>i a<br />

cui, da quel giorno <strong>in</strong>fausto, fu sottoposto<br />

tutto questo “<strong>in</strong>sieme” di Monte<br />

Orfano: passa per varie mani, è dest<strong>in</strong>ato<br />

a vari usi, alcuni nobili come una scuola,<br />

altri totalmente profani. Si producono<br />

danni <strong>in</strong>genti, compresi quelli che l’abbandono<br />

causa agli edifici. Va <strong>in</strong> rov<strong>in</strong>a<br />

anche la chiesa, che era stata consacrata<br />

nel 1507 -siamo esattamente nel qu<strong>in</strong>to<br />

centenario- e nella quale per 265 anni si<br />

era coltivato il culto div<strong>in</strong>o, la devozione<br />

mariana. Era stata “luogo” privilegiato di<br />

<strong>in</strong>contro con Dio per tutta la regione […].<br />

Nel 1960, l’Ord<strong>in</strong>e rientrava <strong>in</strong> quella sua<br />

proprietà. Iniziarono subito i lavori di<br />

restauro. Tre anni di lavori. F<strong>in</strong>almente<br />

<strong>in</strong> settembre del 1963 vi si riprendeva<br />

ufficialmente la vita monastica con l’<strong>in</strong>izio<br />

del noviziato di un nutrito gruppo di<br />

giovani. Loro maestro era stato nom<strong>in</strong>ato<br />

il padre Ilario M. Marchesan, un frate<br />

Servo di Maria riservato e austero, di<br />

profonda spiritualità, educatore di giovani,<br />

dal pensare e attuare secondo il<br />

Signore.<br />

Tra la nuova comunità religiosa e l’arciprete<br />

di <strong>Coccaglio</strong>, don Remo, si<br />

stabilì subito un rapporto di amicizia e<br />

collaborazione. Il parroco visitava con<br />

certa frequenza il convento e i sacerdoti<br />

della comunità gli prestavano ampia collaborazione<br />

<strong>in</strong> parrocchia […].<br />

Agli <strong>in</strong>izi dell’anno 1964, un fatto nuovo<br />

<strong>in</strong>serisce anche la mia persona <strong>in</strong> quel circolo<br />

di bella amicizia che si era stabilito<br />

44<br />

tra la parrocchia e il convento. Mi trovavo<br />

allora a Vicenza nella comunità del<br />

santuario della Madonna di Monte<br />

Berico. Radio Vaticana pubblica la notizia<br />

della mia nom<strong>in</strong>a come vescovo vicario<br />

apostolico di Aysén <strong>in</strong> Cile. Era, ed è<br />

ancora, una giovane missione dei Servi di<br />

Maria nella lontana Patagonia. Quaranta<br />

giorni dopo, il 13 febbraio -quell’anno si<br />

celebrava la solennità dei nostri Sette<br />

Santi Fondatori- ricevo l’Ord<strong>in</strong>azione<br />

episcopale nello stesso santuario vicent<strong>in</strong>o<br />

per le mani del card<strong>in</strong>ale Pietro<br />

Gregorio Agagianian e dei vescovi di<br />

Treviso e di Vicenza: di Treviso, per essere<br />

mia diocesi di orig<strong>in</strong>e; di Vicenza, per<br />

essere allora la mia residenza.<br />

Quella matt<strong>in</strong>a, tra i presenti alla mia<br />

consacrazione, c’erano anche i novizi<br />

del Monte Orfano con il loro maestro<br />

padre Ilario Marchesan. Lo accompagnava<br />

il suo amico L<strong>in</strong>o Aiardi. Per me, gratissima<br />

sorpresa. Da allora <strong>in</strong>izia la mia<br />

amicizia con questo giovane laico, fedele<br />

servitore della chiesa. Ritornati a<br />

<strong>Coccaglio</strong>, fanno parola dell’avvenimento<br />

all’arciprete monsignor Remo Tonoli,<br />

il quale manifesta subito al sacrestano di<br />

allora l’<strong>in</strong>tenzione di <strong>in</strong>vitare il nuovo<br />

vescovo per qualche solennità. Così<br />

avvenne.<br />

Ricordo solo alcune date più significative<br />

dei nostri <strong>in</strong>contri, i quali avevano maggiore<br />

significato per la qualità che per la<br />

quantità. In quegli anni vari motivi mi<br />

obbligavano a viaggiare <strong>in</strong> Italia:<br />

Concilio Ecumenico, visite ad lim<strong>in</strong>a (le<br />

udienze periodiche del Papa ai Vescovi),<br />

riunioni dei Servi di Maria, servizi alla<br />

Curia romana, eccetera.<br />

La prima occasione di venire a <strong>Coccaglio</strong><br />

si presentò verso la f<strong>in</strong>e dello stesso anno<br />

1964. Mi trovavo a Roma per la terza ses-


Cultura, sport, notizie - Note di storia<br />

sione del concilio. Don Remo mi <strong>in</strong>vitò<br />

per il 22 novembre, festa patronale dei<br />

santi Maurizio e Giac<strong>in</strong>to. Due anni<br />

dopo, il 1966, eccomi di nuovo qui per la<br />

solennità della Assunta. La celebriamo<br />

anche come ‘giornata missionaria’.<br />

Qualche anno dopo sarò <strong>in</strong>vitato per<br />

un’altra giornata del genere. Nel 1967<br />

passo a <strong>Coccaglio</strong> la festa di Maria<br />

Bamb<strong>in</strong>a. Oltre la Messa pontificale, c’è<br />

la tradizionale benedizione dei bamb<strong>in</strong>i.<br />

Una moltitud<strong>in</strong>e. Spettacolo meraviglioso.<br />

L’anno seguente torno per la festa<br />

della Madonna del Rosario. Due anni<br />

dopo, per la chiusura del mese di maggio.<br />

In data imprecisata, predico le<br />

Quarantore. In un’altra, certamente<br />

registrata nella cronaca del<br />

convento, sono <strong>in</strong>vitato dai confratelli<br />

di Monte Orfano a consacrare<br />

l’altare della cripta. Della<br />

cerimonia conservo alcune belle<br />

foto. Vi figurano presenti anche<br />

mia madre e don Remo Tonoli.<br />

Novembre 1974. Eccomi a<br />

<strong>Coccaglio</strong> per qualche giorno.<br />

Non sospettavo che sarebbe<br />

stata l’ultima volta. In programma<br />

era l’accoglienza della<br />

Madonna Pellegr<strong>in</strong>a <strong>in</strong> preparazione<br />

all’Anno santo e la celebrazione<br />

della Settimana mariana.<br />

Ogni giorno era dedicato a una<br />

categoria particolare di persone:<br />

mamme, ragazzi, giovani maschi e<br />

femm<strong>in</strong>e, papà, ammalati e anziani<br />

con l’amm<strong>in</strong>istrazione dell’olio degli<br />

<strong>in</strong>fermi a quelli che lo desideravano. Da<br />

quanto stava per accadere, <strong>in</strong> realtà il più<br />

ammalato di tutti era lo stesso arciprete<br />

don Remo. In quella settimana cadeva<br />

anche la festa di tutti i Santi e la commemorazione<br />

di tutti i Defunti. Quel 2<br />

novembre fu molto triste perché, dopo la<br />

nostra processione al cimitero, don<br />

Remo dovette essere ricoverato all’ospedale<br />

di Brescia. Il fatto ci riempì di preoccupazione.<br />

Restai a <strong>Coccaglio</strong> il più possibile,<br />

ma poi dovetti ripartire per<br />

Vicenza. Raccomandai a L<strong>in</strong>o di tenermi<br />

<strong>in</strong>formato sul decorso della malattia. Il<br />

15 dicembre egli mi <strong>in</strong>forma che don<br />

Remo si era aggravato. Il giorno seguente<br />

lo raggiungo nuovamente all’ospedale. II<br />

medico mi conferma il suo stato gravissimo.<br />

Lo faccio presente all’<strong>in</strong>fermo, con<br />

carità e s<strong>in</strong>cerità di amico. Egli accetta<br />

molto volentieri la mia proposta di ricevere<br />

il sacramento della Unzione degli<br />

<strong>in</strong>fermi. Gli impartisco anche la benedizione<br />

papale.<br />

Preghiamo <strong>in</strong>sieme. È molto sereno.<br />

Torno a Vicenza. Intanto L<strong>in</strong>o cont<strong>in</strong>ua<br />

ad <strong>in</strong>formarmi. La sera del 7 gennaio mi<br />

comunica che don Remo era stato riportato<br />

a <strong>Coccaglio</strong> per morirvi. In piena<br />

notte prendo il treno e qualche ora dopo<br />

sono di nuovo al suo capezzale. Stava<br />

morendo. È presente anche un suo fratello.<br />

Io non mi sentivo meno fratello. Alle<br />

ore 5,20 il caro sacerdote rende l’anima a<br />

Dio. Una santa morte. Era 1’8 gennaio<br />

1974. Ci mettiamo subito <strong>in</strong> preghiera.<br />

Un’ora dopo, alle 6,00, nella chiesa parrocchiale<br />

celebro la prima santa Messa <strong>in</strong><br />

suffragio della sua anima.<br />

La parrocchia di <strong>Coccaglio</strong> aveva perso<br />

il suo pastore; e io avevo perduto un<br />

amico e un fratello. Non mi è stato possibile<br />

partecipare al suo funerale. Ma la sua<br />

memoria è rimasta <strong>in</strong> benedizione anche<br />

nel mio cuore. Poco dopo sono tornato<br />

alla Patagonia cilena. Il ritmo <strong>in</strong>calzante<br />

della mia vita missionaria mi ha permesso<br />

solo pochi contatti con il mondo che<br />

avevo lasciato alle spalle; però non ho<br />

mai dimenticato alcune persone più care.<br />

45<br />

Tra queste, don Remo. Per lui ho conservato<br />

un ricordo di ammirazione e di riconoscenza.<br />

Ho ammirato <strong>in</strong> lui l’uomo buono e il<br />

buon pastore. Schietto e gioviale, di facile<br />

contatto con le persone, trattava tutti<br />

con rispetto e con affetto. Ciò gli creava<br />

<strong>in</strong>torno un clima amichevole, che apriva i<br />

cuori anche all’accoglienza della Parola<br />

di Dio che lui predicava. L’<strong>in</strong>flusso benefico<br />

arrivava a tutte le anime che gli erano<br />

state affidate. La cerchia dei buoni rapporti<br />

era molto estesa e vi <strong>in</strong>cludeva<br />

anche i frati Servi di Maria di Monte<br />

Orfano.<br />

In più, ho sempre sentito riconoscenza<br />

verso questo sacerdote<br />

per la sua sensibilità verso i problemi<br />

economici della mia missione.<br />

Le <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite necessità mi<br />

avevano obbligato a trasformarmi<br />

<strong>in</strong> un perpetuo mendicante.<br />

Si trattava, <strong>in</strong>fatti, di una missione<br />

<strong>in</strong> senso stretto. Ciò era avvenuto<br />

perché i Servi di Maria avevano<br />

accettato dal Papa il compito<br />

di evangelizzare una regione<br />

grande come tutta l’Italia settentrionale,<br />

circa 100 mila chilometri<br />

quadrati, f<strong>in</strong>o a fondare una<br />

nuova diocesi, e partendo da<br />

zero assoluto. Opera titanica che<br />

ancora cont<strong>in</strong>ua. Le ‘giornate<br />

missionarie’ da me celebrate a<br />

<strong>Coccaglio</strong> hanno sempre avuto<br />

l’appoggio pubblico e <strong>in</strong>condizionato<br />

di don Remo. Lo irradiava<br />

a tutta la comunità parrocchiale. Così<br />

ero <strong>in</strong>vitato da varie famiglie a visitarle<br />

per offrirmi qualcosa <strong>in</strong> più per la mia<br />

missione. I risultati sono stati sempre<br />

generosi. Non ricordo cifre esatte, ma<br />

esatta e doverosa è sempre stata la mia<br />

riconoscenza verso tutta la cara parrocchia<br />

di <strong>Coccaglio</strong>, a partire dal suo arciprete,<br />

don Remo Tonoli, fratello e amico.<br />

Oggi sono felice di ripeterlo pubblicamente.<br />

Grazie!<br />

Per motivi di spazio il passaggio sull’“avventurosa”<br />

riacquisizione del Convento è stato omesso:<br />

verrà riportato <strong>in</strong> altra occasione.<br />

A centro pag<strong>in</strong>a: un’immag<strong>in</strong>e dei funerali di<br />

don Remo, presieduti dal vescovo di allora,<br />

mons. Luigi Morstabil<strong>in</strong>i (1964-1983).


Cultura, sport, notizie - Note di storia<br />

IL SECOLO DEL MARTIRIO -2<br />

Il periodo sovietico<br />

a notte sarà molto lunga e molto<br />

“Loscura”; queste sono le parole<br />

del patriarca Tichon morente <strong>in</strong> una<br />

cl<strong>in</strong>ica di Mosca nel 1925. Il patriarca,<br />

canonizzato dalla Chiesa Ortodossa<br />

russa nel 1989, <strong>in</strong>travedeva per i cristiani<br />

una stagione molto buia sotto il<br />

potere comunista. F<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio fu<br />

ben chiara la volontà politica del<br />

nuovo potere sovietico: distruggere la<br />

vita religiosa nel Paese, qualunque<br />

fosse l’atteggiamento assunto dai<br />

responsabili delle comunità religiose,<br />

non solo cristiane. Infatti i lunghi<br />

decenni di potere sovietico sono stati<br />

un periodo veramente oscuro per<br />

milioni di credenti. Hanno rappresentato<br />

un tempo di martirio e di olocausto<br />

per cent<strong>in</strong>aia di migliaia di cristiani,<br />

i cui nomi e le cui vicende sono note<br />

solo <strong>in</strong> parte e com<strong>in</strong>ciano ad emergere<br />

ora con l’apertura degli archivi sovietici.<br />

In pochi decenni si modificava il secolare<br />

panorama religioso della Russia.<br />

Prima della rivoluzione (1917) si calcolava<br />

che ci fossero oltre 70.000 tra chiese<br />

e cappelle; nel 1939, alla vigilia dello<br />

scoppio della seconda guerra mondiale,<br />

ne restava aperto solo poco più di<br />

un cent<strong>in</strong>aio ed erano ancora <strong>in</strong> attività<br />

soltanto 4 vescovi. Molte chiese erano<br />

state abbattute, altre erano state chiuse<br />

o dest<strong>in</strong>ate a usi civili, i monasteri non<br />

funzionavano più e la vita monastica<br />

si era ridotta a qualche cellula clandest<strong>in</strong>a.<br />

La rivoluzione bolscevica <strong>in</strong>tendeva<br />

scard<strong>in</strong>are radicalmente il profondo<br />

e storico riferimento del popolo<br />

russo alla Chiesa non solo attraverso<br />

l’opera di propaganda, ma con la sparizione<br />

fisica dei religiosi più attivi e con<br />

la chiusura o la distruzione dei luoghi<br />

tradizionali della fede russa. La politica<br />

antireligiosa cont<strong>in</strong>uò anche quando il<br />

potere sovietico era ben saldo, come<br />

di Graziella Lor<strong>in</strong>i<br />

46<br />

negli anni di Kruscev (anni Sessanta) e<br />

non aveva nulla da temere dai modesti<br />

resti dell’ortodossia russa pienamente<br />

sotto controllo degli organi di sicurezza.<br />

Il fantasma della Chiesa <strong>in</strong>fastidiva<br />

il sistema sovietico. A tutti i costi bisognava<br />

creare l’uomo nuovo e la nuova<br />

società comunista, senza religione e<br />

senza Dio. Parla chiaro un opuscolo di<br />

propaganda antireligiosa del 1923:<br />

“Lotta decisiva contro il pope, che può<br />

chiamarsi pastore, abate, rabb<strong>in</strong>o,<br />

patriarca, mullah o papa. Lotta altrettanto<br />

decisiva contro Dio, sia esso<br />

Gesù, Geova, Budda o Allah”.<br />

Anche le m<strong>in</strong>oranze cattoliche sono un<br />

problema per Mosca, che però si rifiuta<br />

di discuterne con il Vaticano. Solo con<br />

Gorbaciov (anni Ottanta) il regime<br />

com<strong>in</strong>cia a riconoscere nella Santa<br />

Sede un <strong>in</strong>terlocutore per discutere<br />

sulla situazione dei cattolici sovietici.<br />

Quanti sono i morti dovuti alla persecuzione<br />

stal<strong>in</strong>iana, ai processi<br />

fasulli, alla dura vita delle carceri, alle<br />

atroci sofferenze nei campi di concentramento?<br />

Secondo l’Istituto San<br />

Tichon i cristiani ortodossi uccisi per<br />

la fede sarebbero circa un milione. Un<br />

vero massacro, un martirio di massa!<br />

Uno dei luoghi di maggior sofferenza<br />

furono le Isole Solovki nel Mar Bianco.<br />

Il campo fu realizzato <strong>in</strong> un monastero<br />

del XV secolo, che era stato uno dei<br />

centri spirituali più importanti dell’ortodossia<br />

russa. Il luogo, che parlava di<br />

Dio nelle numerose chiese e cappelle ed<br />

anche nell’armonia fra l’opera dei<br />

monaci e la natura, conobbe una dest<strong>in</strong>azione<br />

tragica. Nel 1920 il monastero<br />

divenne campo di concentramento per<br />

i prigionieri della guerra civile e nel<br />

1923 fu trasformato <strong>in</strong> un lager a dest<strong>in</strong>azione<br />

speciale, dove, tra le cent<strong>in</strong>aia<br />

di migliaia di detenuti che vi passarono,<br />

trovarono posto anche i cristiani. Il<br />

monastero, da devota meta di pellegr<strong>in</strong>aggi,<br />

divenne crudele luogo di detenzione<br />

per vescovi, preti, monaci, religiosi,<br />

laici credenti. I credenti appartenevano<br />

a tutte le confessioni religiose: c’erano<br />

metropoliti e vescovi ortodossi, il<br />

muftì della moschea di Mosca, il primate<br />

della Chiesa ortodossa di<br />

Georgia, l’esarca cattolico di rito bizant<strong>in</strong>o,<br />

l’amm<strong>in</strong>istratore apostolico dei<br />

cattolici di rito armeno.<br />

Nonostante tutto nel campo si cont<strong>in</strong>uava<br />

a pregare. Nel sottotetto della<br />

baracca si celebrava di nascosto la liturgia:<br />

alcune valigie coperte da un panno<br />

facevano da altare, accendevano una<br />

candela di stear<strong>in</strong>a e celebravano <strong>in</strong><br />

g<strong>in</strong>occhio, senza muoversi. Ortodossi e<br />

cattolici, uniti nella sofferenza, trovavano<br />

unità anche nella fede.<br />

Nel quadro dell’attacco costante<br />

alla religione si sono succedute,<br />

nel corso della storia sovietica, fasi<br />

diverse. Il documento che di fatto diede<br />

<strong>in</strong>izio alla lotta antireligiosa fu il decreto<br />

di Len<strong>in</strong> sulla separazione tra Stato<br />

e Chiesa del 23 febbraio 1918, che<br />

seguiva di soli tre mesi un decreto sulla<br />

terra, <strong>in</strong> seguito al quale furono nazionalizzate<br />

tutte le proprietà della<br />

Chiesa. Negli anni successivi la situazione<br />

andò via via aggravandosi: liquidazione<br />

del culto delle reliquie (che<br />

portò alla profanazione di parecchie<br />

chiese e corpi di santi), requisizione<br />

degli oggetti preziosi della Chiesa, terribili<br />

processi agli ecclesiastici, chiusura<br />

di tutte le chiese e messa al bando<br />

dell’idea di Dio. I sacerdoti venivano<br />

spiati, si sem<strong>in</strong>ava la sfiducia nei loro<br />

confronti, si impediva loro di svolgere i<br />

propri compiti pastorali, ogni loro<br />

passo veniva registrato e tutte le <strong>in</strong>frazioni<br />

ai divieti portavano a immediate<br />

e crudeli punizioni, come la detenzione,<br />

l’esilio, la deportazione, la fucilazione.<br />

Icattolici nella sterm<strong>in</strong>ata Russia e<br />

zone occupate costituivano una<br />

m<strong>in</strong>oranza rispetto agli ortodossi; si


Cultura, sport, notizie - Note di storia<br />

trattava tuttavia di un numero rilevante<br />

di fedeli: circa venti milioni di<br />

rito lat<strong>in</strong>o e alcune comunità di rito<br />

bizant<strong>in</strong>o. In Unione Sovietica la<br />

persecuzione aveva un volto legale:<br />

la condanna (anche se il motivo vero<br />

era la pratica della fede) veniva comm<strong>in</strong>ata<br />

per attività antistatale o per<br />

altri reati appositamente creati. Ciò<br />

consentiva di poter dichiarare all’estero<br />

che i preti o i cristiani non<br />

erano colpiti come tali, ma per i crim<strong>in</strong>i<br />

commessi.<br />

Gli anni Trenta possono essere def<strong>in</strong>iti<br />

il “decennio della soluzione<br />

f<strong>in</strong>ale” per tutte le religioni. Il 5 dicembre<br />

1931, su ord<strong>in</strong>e di Stal<strong>in</strong>, la cattedrale<br />

ortodossa del Cristo Salvatore a<br />

Mosca, vic<strong>in</strong>o al Creml<strong>in</strong>o, venne<br />

distrutta, ad <strong>in</strong>dicare simbolicamente<br />

l’<strong>in</strong>tenzione di annientamento def<strong>in</strong>itivo<br />

della presenza cristiana <strong>in</strong> URSS.<br />

Dopo il qu<strong>in</strong>quennio dell’ateismo<br />

(1932-1936), il 1937 e il 1938 furono<br />

gli anni del grande terrore: un altissimo<br />

numero di cristiani venne fucilato.<br />

Nel poligono di Butovo, nei pressi di<br />

Mosca, venivano uccise trecento, quattrocento<br />

persone al giorno (nelle vic<strong>in</strong>anze<br />

sono state seppellite circa trecentomila<br />

persone). Nel 1917 lavoravano<br />

<strong>in</strong> Russia novecento tra religiosi e<br />

preti cattolici, nel 1938 solo due esercitavano<br />

il loro m<strong>in</strong>istero. Alla vigilia del<br />

Patto Molotov-Ribbentrop (1939)<br />

pare che ci fossero solamente due chiese<br />

cattoliche funzionanti, una a<br />

Len<strong>in</strong>grado e l’altra a Mosca, servite da<br />

clero straniero.<br />

Nel marzo 1945 Stal<strong>in</strong> e compagni<br />

presero la decisione di liquidare la<br />

Chiesa greco-cattolica <strong>in</strong> Ucra<strong>in</strong>a. Nel<br />

giro di un mese furono arrestati e<br />

imprigionati il metropolita Slipyj, due<br />

vescovi ausiliari, venti preti, due diaconi,<br />

tre sem<strong>in</strong>aristi e c<strong>in</strong>que laici.<br />

Secondo alcuni dati ricavati dagli<br />

archivi sovietici, dal 1945 al 1950 furono<br />

condannati 344 ecclesiastici grecocattolici.<br />

Ovunque l’esercito russo<br />

avanzasse, a seconda delle vicende della<br />

seconda guerra mondiale, lì la<br />

Chiesa veniva sistematicamente perseguitata:<br />

tutti gli edifici religiosi, le<br />

scuole e gli ospedali cattolici confiscati,<br />

gli Ord<strong>in</strong>i religiosi dichiarati<br />

fuorilegge, moltissimi sacerdoti torturati<br />

f<strong>in</strong>o alla morte. Gli arresti, gli<br />

<strong>in</strong>terrogatori e le torture nelle prigioni<br />

del KGB erano frequenti, come<br />

le deportazioni <strong>in</strong> Siberia. Si contano<br />

così dec<strong>in</strong>e di migliaia ( ma è più<br />

esatto dire cent<strong>in</strong>aia di migliaia) di<br />

martiri passando dalla Lituania<br />

all’Estonia, alla Cecoslovacchia, alla<br />

Polonia, alla Romania, all’Ungheria,<br />

all’Albania, ecc. Dopo un periodo di<br />

calma succeduto alla morte di Stal<strong>in</strong>,<br />

riprese la lotta antireligiosa, che non si<br />

esaurì f<strong>in</strong>o agli anni Ottanta, pur cambiando<br />

nei metodi e alleggerendo la<br />

repressione.<br />

La politica atea ha tentato di tutto,<br />

macchiandosi dei crim<strong>in</strong>i più orrendi<br />

pur di sradicare l’idea di Dio, ma non<br />

ce l’ha fatta, perché, come disse un<br />

prete lituano ai suoi aguzz<strong>in</strong>i: “Le<br />

canne oscilleranno, si piegheranno, ma<br />

le querce resisteranno, ne genereranno<br />

altre, ancora più robuste.”<br />

cont<strong>in</strong>ua<br />

47


Cultura, sport, notizie - Note di storia<br />

Ma quando è nato Gesù?<br />

Secondo la tradizione Gesù sarebbe<br />

nato il 25 dicembre 754 dalla fondazione<br />

di Roma, ma la datazione è <strong>in</strong>esatta<br />

per quanto riguarda l’anno, e convenzionale<br />

per quanto riguarda il giorno.<br />

Nel Vangelo di Luca si legge che nel periodo<br />

della natività, a Betlemme, i pastori<br />

vegliavano il loro gregge durante la notte;<br />

ma poiché i pastori ebrei partivano per la<br />

transumanza all’<strong>in</strong>izio della primavera e<br />

facevano ritorno solo <strong>in</strong> autunno, se ne<br />

deduce che il Cristo dovrebbe essere nato<br />

tra marzo e novembre. Nei primi secoli<br />

<strong>in</strong>fatti la data non era la stessa <strong>in</strong> tutti i<br />

luoghi: <strong>in</strong> Oriente alcuni celebravano il<br />

Natale il 20 maggio, altri il 20 aprile, altri<br />

ancora il 17 novembre. In Occidente il<br />

giorno oscillava tra il 28 marzo e il 25<br />

dicembre. La controversa questione fu<br />

risolta da papa Giulio I nel IV sec.,quando<br />

fissò per Roma il 25 dicembre, data<br />

fatta propria anche da altre diocesi, come<br />

Milano per opera di S. Ambrogio e sostenuta<br />

<strong>in</strong> seguito anche da papa S. Leone<br />

Magno.<br />

Perché proprio il 25 dicembre?<br />

Semplicemente per cristianizzare una<br />

festa pagana. Infatti <strong>in</strong> quel giorno, co<strong>in</strong>cidente<br />

con il solstizio d’<strong>in</strong>verno - secondo<br />

le conoscenze astronomiche del tempo - si<br />

celebrava solennemente nell’Impero la<br />

festa del Sol Invictus, il Sole nascente di<br />

nuovo, <strong>in</strong> onore della div<strong>in</strong>ità Mitra. Il solstizio<br />

d’<strong>in</strong>verno pone f<strong>in</strong>e al giorno più<br />

corto, di m<strong>in</strong>or luce, e da quel momento il<br />

sole riprende il suo corso, rendendo le<br />

giornate più lunghe. Orbene, la Chiesa,<br />

anziché rigettare questa festa, ha preferito<br />

coglierne il significato simbolico e trasferirlo<br />

<strong>in</strong> Cristo. Nel nostro caso è Lui il vero<br />

Sole che viene <strong>in</strong> questo mondo per sconfiggere<br />

le tenebre. Una curiosità: il 25<br />

dicembre è proprio un giorno molto “gettonato”;<br />

<strong>in</strong>fatti quasi tutti i popoli della<br />

Terra hanno celebrato, <strong>in</strong>torno a questa<br />

data, la nascita di un dio. In Egitto si<br />

festeggiava la nascita del dio Horus, <strong>in</strong><br />

Babilonia quella del dio Tammuz, <strong>in</strong><br />

Persia del dio Mitra, <strong>in</strong> Messico del dio<br />

Quetzalcoatl, <strong>in</strong> Grecia di Bacco, ecc.<br />

di Graziella Lor<strong>in</strong>i<br />

Per quanto riguarda l’anno il problema<br />

è complesso. Abbiamo solo due avvenimenti<br />

come punti di riferimento: la<br />

morte di Erode il Grande e il censimento<br />

di Quir<strong>in</strong>io. All’<strong>in</strong>izio la datazione storica<br />

partiva dalla presunta data della fondazione<br />

di Roma, chiamata “anno zero”. Si sa<br />

con certezza che Erode morì nell’anno 750<br />

dalla fondazione di Roma. Il monaco<br />

Dionigi il Piccolo, vissuto nel VI sec., fu<br />

<strong>in</strong>caricato dal Papa di stabilire la data<br />

Es<strong>in</strong>e - S. Maria: affresco<br />

raffigurante la natività<br />

esatta dell’equ<strong>in</strong>ozio di primavera, <strong>in</strong>dispensabile<br />

per determ<strong>in</strong>are la data della<br />

Pasqua. Quel monaco zelante non solo<br />

risolse quanto gli era stato chiesto, ma<br />

<strong>in</strong>trodusse anche un sistema di datazione<br />

del tempo fondato sull’Annus Dom<strong>in</strong>i,<br />

cioè l’anno di nascita di Nostro Signore,<br />

che divenne l’anno zero, fissato 754 anni<br />

dopo la fondazione di Roma.<br />

Da allora la storia si divide <strong>in</strong> avanti<br />

Cristo e dopo Cristo. Però questo<br />

dotto monaco sbagliò i suoi calcoli di<br />

alcuni anni. L’anno della morte di Erode<br />

con il nuovo computo degli anni è il 4 a.C,<br />

ma se Erode voleva far uccidere il<br />

Bamb<strong>in</strong>o, vuol dire che la nascita di Gesù<br />

era avvenuta prima. Ma quanto prima? Un<br />

anno, due, tre? L’altro elemento che ci<br />

viene <strong>in</strong> aiuto è il censimento di Quir<strong>in</strong>io,<br />

che ha motivato il viaggio di Maria, <strong>in</strong>c<strong>in</strong>ta,<br />

e Giuseppe a Betlemme. Il senatore<br />

Publio Sulpicio Quir<strong>in</strong>io fu governatore<br />

della Siria dal 12 all’8 a.C, sostituito poi<br />

da Sanzio Saturn<strong>in</strong>o. Gli storici, documenti<br />

alla mano, attestano che i censimenti<br />

realizzati nell’epoca augustea furono<br />

3: nel 28 a.C (troppo lontano), nell’8<br />

a.C. e nel 14 d.C. (troppo avanti). La data<br />

dell’8 a.C. appare la più accettabile e si<br />

accorda sia con quanto afferma l’evangelista<br />

Luca (che parla del governatore<br />

Quir<strong>in</strong>io) sia Tertulliano, uno scrittore<br />

cristiano romano, che attribuisce questo<br />

stesso censimento a Saturn<strong>in</strong>o. E’<br />

probabile che Qui-r<strong>in</strong>io sul f<strong>in</strong>ire del<br />

suo mandato abbia <strong>in</strong>detto il censimento,<br />

il quale però, proprio perché<br />

il primo <strong>in</strong> terra di Giudea, <strong>in</strong>contrò<br />

difficoltà e si protrasse così a lungo<br />

da essere condotto a term<strong>in</strong>e dal<br />

successore. Si può supporre che<br />

Giuseppe e Maria andarono a farsi<br />

registrare fra il 7 e il 6 a.C. Arriviamo<br />

alla conclusione: la nascita di Gesù<br />

avvenne non prima dell’8 a.C. e non<br />

dopo il 4 a.C.; presumibilmente tra il<br />

7 e il 6 a.C.<br />

Ela stella che ha guidato i Magi?<br />

Non era una stella cometa (è<br />

diventata tale solo nel Medioevo, forse per<br />

esigenze pittoriche) ma una straord<strong>in</strong>aria<br />

congiunzione planetaria fra Giove e<br />

Saturno e, verso la f<strong>in</strong>e del 7 a.C., anche<br />

con Marte; il loro all<strong>in</strong>eamento, molto<br />

spettacolare, dava luogo a una forte illum<strong>in</strong>azione<br />

del cielo. E’ durata a lungo e<br />

questo potrebbe spiegare come i Magi, che<br />

sappiamo essere astronomi-astrologi,<br />

abbiano potuto compiere il loro lungo<br />

viaggio guidati da tale luce.<br />

Ma basta far supposizioni e calcoli spericolati.<br />

Non è fondamentale sapere se Gesù<br />

è nato un anno prima o dopo, o <strong>in</strong> quel<br />

determ<strong>in</strong>ato giorno piuttosto che <strong>in</strong> un<br />

altro. L’importante è che Lui sia nato.<br />

Grandiosa è stata l’idea di Dionigi il<br />

Piccolo, seppur con un calcolo non del<br />

tutto esatto, di porre il Cristo al centro<br />

della storia. Lui è veramente lo spartiacque<br />

della storia umana, il punto di riferimento,<br />

l’Alfa e l’Omega.<br />

48


Cultura, sport, notizie<br />

Proèrbe e poesie cüntade só nel nost dialet.<br />

Stórie e tradisiù dela nostra prov<strong>in</strong>cia.<br />

Stòrie e Tradisiù bresane.<br />

Pontoglio - I buoi e il contad<strong>in</strong>o<br />

— “Isidoro, è bello cantare le lodi del Signore. Esemplare<br />

che tu passi la giornata <strong>in</strong> preghiera, onorevole che tu<br />

aiuti gli <strong>in</strong>fermi. Ma se non attendi anche ai lavori dei<br />

campi mentre la stagione è propizia, quest’<strong>in</strong>verno non<br />

avrai cibo né per tua moglie, né per tuo figlio”. Così parlò<br />

un vic<strong>in</strong>o a Isidoro di Madrid, nato verso il 1080 e morto<br />

il I maggio 1130.<br />

“Amico, non sai che i buoi lavoravano per me, mentre<br />

prego <strong>in</strong> chiesa? Li guida una mano celeste, più forte della<br />

mia”.<br />

Questo racconto veniva narrato tanto tempo fa dal parroco<br />

di Pontoglio ai contad<strong>in</strong>i che raramente entravano <strong>in</strong><br />

chiesa, per ricordare loro la vita esemplare di Isidoro e<br />

della moglie, Maria Toribia, da cui ebbe un figlio e che fu<br />

venerata con il titolo di Beata. E aggiungeva che Isidoro<br />

fu anche disprezzato dai compagni di lavoro che lo<br />

ritenevano uno sfaccendato.<br />

— Sant’Isidoro è venerato nella regione da quando, il 14<br />

giugno 1619, papa Paolo V ne approvò il culto e il pontefice<br />

Gregorio XV, il 12 marzo 1622, lo canonizzò solennemente.<br />

E’ ricordato dal martirologio romano al 1° maggio. Feste<br />

<strong>in</strong> suo onore si fanno a Marone, nella frazione Cornareto<br />

di Saiano.<br />

I Fenaroli gli dedicarono una chiesetta privata. Inf<strong>in</strong>e nel<br />

santuario di San Bartolomeo a Magno di Inz<strong>in</strong>o, Pietro<br />

Scalv<strong>in</strong>i dip<strong>in</strong>se il miracolo dell’angelo che guida i buoi<br />

nei campi, mentre il Santo ascolta la Messa.<br />

Proèrbe<br />

Ben Tar<br />

L’AMORE, pena di chi ama e non è riamato, suprema volontà<br />

di donarsi all’altro, fonte di gioie e dolori, irresistibile<br />

sentimento verso il quale ci si sente attratti, terreno di conquista<br />

e motivo di vanto… sono i pr<strong>in</strong>cipali tratti della passione<br />

amorosa ripresi e s<strong>in</strong>tetizzati <strong>in</strong> semplici ritratti eternamente<br />

validi. E’ curioso notare poi come un sentimento così profondo<br />

e complesso, capace di <strong>in</strong>fliggere crudeli tormenti all’animo<br />

umano, la sapienza popolare si astenga dal dispensare le<br />

solite buone regole di difesa o di avvertimento; come a<br />

significare che per una totale forza emotiva non esistono<br />

parole che tengano, che per un simile <strong>in</strong>cantesimo non<br />

esistono antidoti. In proposito ci ha pensato “la sapienza ‘n<br />

grà” - “sapienza <strong>in</strong> pillole”, ovvero i proverbi popolari della<br />

prov<strong>in</strong>cia di Brescia:<br />

Tra i turbamenti d’amore si fa largo la praticità e il senso<br />

di concretezza tipici della cultura popolare quasi a volerci<br />

dire: bando alle ciance ora veniamo al sodo.<br />

Quand tè sé bù dè fa la pónta al palèt, tè sé a sègn dè ‘nda a<br />

muruse e comprà ‘l lèt.<br />

Quando il contad<strong>in</strong>o ha imparato a far la punta<br />

ai pali può farsi la morosa e prepararsi la casa.<br />

Chi celebrerà un matrimonio all’<strong>in</strong>segna della<br />

sobrietà non avrà sprecato denaro.<br />

El piö sior lè chèl che ‘nvida nissü.<br />

Il più ricco è colui che non <strong>in</strong>vita nessuno... poiché non<br />

vuole spendere.<br />

L’analisi si sposta ora sulle probabili fidanzate.<br />

Pötòst che restà pöta spuse èl prim che böta.<br />

Piuttosto che restar zitella sposo il primo che si<br />

presenta.<br />

Dov’è f<strong>in</strong>ito l’<strong>in</strong>canto d’amore?<br />

Èn tàt che le bèle ja rimira, le bröte le sè marida.<br />

Intanto che le belle vengono ammirate, le brutte si<br />

sposano.<br />

Ròba riservada, piö apresada.<br />

Roba riservata è la più apprezzata.<br />

Il pregio della riservatezza facilita l’accasamento.<br />

A chi toarà sö ‘l füs burlat èn tèra, ghè resterà ‘l füs e là<br />

filandera.<br />

A chi raccoglierà il fuso caduto a terra resteranno il<br />

fuso e la filandiera.<br />

Variante del solito espediente femm<strong>in</strong>ile della<br />

caduta del fazzoletto. Femm<strong>in</strong>ile di filandiere, la<br />

filandiera era la proprietaria o la gerente della<br />

filanda.<br />

La spusa e la fretada le và fade a la fiamada.<br />

49


Cultura, sport, notizie<br />

La sposa e la frittata vanno cuc<strong>in</strong>ate alla fiamma.<br />

Ci vuole il fuoco sacro della passione per mantenere<br />

acceso il rapporto di coppia. E <strong>in</strong>fatti il genere<br />

dell’<strong>in</strong>tellettuale un po’ fredd<strong>in</strong>o non raccoglie<br />

consensi.<br />

L’òm stüdiùs, magher murus.<br />

Uomo studioso, amante magro.<br />

Il celebre paragone della passione che si <strong>in</strong>fiamma<br />

al semplice contatto con l’amato esemplifica<br />

l’<strong>in</strong>domabile energia del sentimento amoroso.<br />

L’òm l’è föc, la fómna l’è la stópa.<br />

L’uomo è il fuoco, la donna è la paglia.<br />

Con le varianti:<br />

La paia arènt al föc la taca.<br />

La paglia vic<strong>in</strong>o al fuoco si accende.<br />

L’òm l’è ‘l föc, la fómna la paia, rìa ‘l diàol e ‘l sópia.<br />

L’uomo è il fuoco, la donna la paglia, arriva il diavolo e<br />

soffia.<br />

Ancora:<br />

‘Ndò gh’è scète ‘nnamuràde, nó le sèrf pórte saràde.<br />

Dove vi sono ragazze <strong>in</strong>namorate non servono porte<br />

chiuse.<br />

L’amore non teme barriere. E difatti:<br />

L’òio èl cór dré a la padèla.<br />

L’olio corre dietro alla padella.<br />

Si usa questa espressione per dire che gli<br />

<strong>in</strong>namorati cercano di <strong>in</strong>contrarsi <strong>in</strong> tutti i modi.<br />

Quand l’amùr èl gh’è, la gamba la tira ‘l pè.<br />

Quando c’è l’amore la gamba tira il piede.<br />

L’amore supera ogni ostacolo per riunire due cuori<br />

<strong>in</strong>namorati.<br />

Gnà amùr, gnà signoria i vö1 compagnia.<br />

Né amore né signoria vogliono compagnia.<br />

‘Signoria’ nel senso di autorità, dom<strong>in</strong>io. Difficilmente<br />

chi detiene il potere accetta di condividerlo con<br />

qualcuno così come succede per un cuore<br />

<strong>in</strong>namorato che desidera consumare la propria<br />

passione <strong>in</strong> solitud<strong>in</strong>e con l’altro. L’amore, qu<strong>in</strong>di,<br />

basta a se stesso.<br />

Nó ghè sigale sensa us. Nó ghè pöte senza murus.<br />

Non ci sono cicale senza voce né ragazze senza<br />

<strong>in</strong>namorato.<br />

L’amore è un dest<strong>in</strong>o... ancor più per chi lo ricerca.<br />

Un dest<strong>in</strong>o <strong>in</strong>eluttabile, un richiamo ist<strong>in</strong>tivo al quale<br />

non si può restare sordi.<br />

Töc i gacc i gha ‘l sò zenér.<br />

Tutti i gatti hanno il loro gennaio.<br />

In genere, il mese di gennaio è per i gatti il momento<br />

del ‘risveglio’ dei sensi, la stagione degli accoppiamenti.<br />

Ben Tar.<br />

Pa néghèr, pulenta e fic sèc<br />

XIX Episodio:<br />

L’asiprét en visitâ<br />

La campanelâ delâ cis<strong>in</strong>â de Sant’Antóne l’è solitâ sunà<br />

trè olte:<br />

La primâ, ale sèt en quart, per chei che i restâ a disü per<br />

fà la cununiù, la secondâ alla mèsâ, per chei che öl confessàs<br />

e la tersâ, al quart, per i retardatare. L’<strong>in</strong>isio delâ Mèsâ ‘la<br />

da el pret con tre o quater baciocâde de campanelâ.<br />

-Dai scècc… fì ‘na córsâ perché el pret l’è zamò a metà<br />

séntér! Curì óter che mé riarò … se ocor fì i cèrèghècc, che<br />

sì brai-, la ziâ Andre<strong>in</strong>â la solecitâ i gnari ‘ntat che la sèrâ<br />

el cancilì.<br />

-El zio Bepi èl völarèss endà pò a lü, ma abandunà la cas<strong>in</strong>â<br />

ghè r<strong>in</strong>crèss … con tóte le bröte face che ghè en giro! E pò<br />

el ga de f<strong>in</strong>ì de cagià el formai e el casolet. El disarà sö du<br />

Pater entàt che ‘l sbat la panâ per fa ‘l botér… almeno ala<br />

festâ!<br />

-Che bela sorpresâ, don Alberto! Alurâ l’erâ propé lü söl<br />

s<strong>in</strong>tér de Bontep! Nelâ cas<strong>in</strong>â delâ parochiâ el sa troarà<br />

bé!- la ga cumplimentâ Andre<strong>in</strong>â all’asipret, nel rià ala<br />

cisul<strong>in</strong>â.<br />

-Te l’éré prumitìt che sarès gnit, … ma so ché, anche perchè<br />

l’é el mè turno de öna settimanâ per le mese estive e mé<br />

aprofite per respirà chèstâ ariâ dè muntagnâ! E pò, t’al<br />

sét … ghe che en pó de zuenòcc … de confesà.<br />

Je quasi töte fomne, önâ v<strong>in</strong>t<strong>in</strong>â, e bociâ, set ó ot, ma didré<br />

dei boscai de nisólâ e de carpen sa èt spuntà le sagome dei<br />

partigiani che i sènt la òia de partecipà ala mèsâ, ma ergü<br />

i cuntròlâ i muimèncc dèlé persune. Se sa mai! … Alâ<br />

cum<strong>in</strong>iù trè o quatèr i vé förâ a riséèr l’Ostiâ Consacradâ.<br />

[…] – Pace e vita a tutti gli abitanti di questa casc<strong>in</strong>a!- l’è<br />

el saluto del’Asiprét, amò al cancilì difront al s<strong>in</strong>ter. El riâ<br />

töt róss, fumeghèt, südàt, e con el fasöl bianc <strong>in</strong>serit al<br />

col, per miâ ‘nbrösgiàss col culèt de òss.<br />

-Che belâ sorpresâ! … Che unùr! … L’è prope de paròlâ a<br />

ègnèr a troàm f<strong>in</strong>a a che! … El se comode! … Dai che èn<br />

50


Cultura, sport, notizie<br />

biom öna carafìnâ! … Ghe che anche Antonio … l’è apenâ nàt en<br />

del bosc … l’è gnit a troà i so fiöi e a portagâ i vistic de ricambioel<br />

dis Bepi töt d’en fiat en pó’ confüss. –Che nüità ghè ale base?-<br />

el ga diss amò <strong>in</strong>tat che ga ofre la scagnâ.<br />

-Robe mia tat bèlé … a olte sa ga porâ a dì, a fa e a predicà. Ghe<br />

sèmpèr vergü che scultâ e el refèréss … come che en muntagnâ, i<br />

ma diss. En pó’ de confòrto el ga öl, anche per chei scècc chè ghè<br />

en giro, nei bosc. … Ma parlom de nóter. Andre<strong>in</strong>â la ma dit che<br />

ghè zamò en arivo l’erede!<br />

Bepi el dienta róss, ma con el sò sòlit soriso, multiplicat per sènto<br />

e pò; ‘ntat che l’empisâ el mücì delâ sigaretâ:<br />

-El la sa zamò! … Come sif svelti, ótèr précc a saì le nutizie!- El<br />

discórs el prosegue sö Tonio, la sò legnâ e i söi fiöi che iè brai,<br />

söle bestie, söi strachì, söi sègaboi, el masèng, le pasade dei osei<br />

e i archecc, ma en mèss ai argomencc i ria semper i todesch, i<br />

partigiani e i rastelamencc.<br />

Entàt l’è riada l’ura de regulà le bestie e de mulsèr.<br />

-El ria piö Antonio!?-, el domandâ el prét.<br />

-L’è nat a fa el gir dei archècc, primâ de ‘ndà a casâ e a édèr la médâ<br />

de la legnâ che el ghérâ taiaàt st’<strong>in</strong>verno … I scècc envéce iè nacc<br />

per fóns de mandagâ alâ so mamâ … ma i se fermâ a comprà el<br />

gelato al rifugio de Cruss-, la ‘nfurmâ Andre<strong>in</strong>â ’nsölâ pórtâ al<br />

comiato del’Asiprét che el völ visità amò önâ casc<strong>in</strong>â primâ de<br />

senâ, dopo iga benedit la casc<strong>in</strong>â e la stalâ.<br />

(Cont<strong>in</strong>ua)<br />

Lime<br />

Poesie Visita al Cimitero di Carla Zambelli di <strong>Coccaglio</strong><br />

En dé, sìe al cimitéro, sò dré chè préghe è fó medìtassiù,<br />

quand ghé pènse, me vé amò ‘l magù:<br />

a fam engremì l’è stàdä ‘na màmä chè pianzìä per ‘l sò scitì.<br />

El ghìä apénä mórt dè ‘n dé o dù,<br />

bisognàä véder chè passiù!<br />

L’iä straóltä dèl dulùr.<br />

‘Ndèle mà la ghìä ‘n masulì dè fiùr;<br />

a fórsä dè fàl girà e rigirà sté du fiurilì<br />

chè la ghìà ‘n mà, l’è riàdä a mitìi ‘ndèl vasitì.<br />

Ogni tàt la se lamentàä è la ciamàä “P<strong>in</strong>ì! P<strong>in</strong>i!”<br />

E mé, chè ghe sìe visì, èn tra mé disìe:<br />

“Signùr, fi chè la sopórte sté dulùr!”<br />

È’ pò la s’è mitìdä en zünücìù, puorìnä,<br />

a fà ‘na crùs dè sasulì<br />

e a ‘mpìsà ‘l Iümì.<br />

Visì a la crusitìnä, ghìä ‘n’usilì<br />

chè sögòötàä a cantà è svolasà,<br />

parìä ‘n f<strong>in</strong> chè ‘l ghe disìes: “Té và pör vìä,<br />

ghe só che mé a fàgä compagniä.<br />

Quand la s’è decidìdä a ‘ndà,<br />

la se óltä è la ghé fà à te vègne amò a troàt!”<br />

Musica<br />

"Unity Award" Grammy<br />

della musica cristiana 2007<br />

Per Roberto Bignoli, premiata la canzone<br />

"Dulcis Maria Totus Tuus", è il quarto<br />

premio che riceve per la sua carriera di<br />

artista nella Christian Music!<br />

Il prestigioso riconoscimento gli è stato assegnato<br />

nella categoria della "canzone <strong>in</strong>ternazionale"<br />

Phoenix, AZ. 09 ott 2007<br />

Roberto Bignoli ha v<strong>in</strong>to il premio "Unity Awards"<br />

2007 UMCVA "Grammy" della musica cristiana<br />

mondiale che si<br />

tiene ogni anno<br />

negli USA. Il prestigioso<br />

riconoscimento<br />

gli è<br />

stato assegnato<br />

nella categoria<br />

della "canzone<br />

<strong>in</strong>ternazionale",<br />

per il brano<br />

"Dulcis Maria -<br />

Totus Tuus" tratto<br />

dal suo ultimo<br />

s<strong>in</strong>golo.<br />

"Dulcis Maria" è stato realizzato <strong>in</strong> collaborazione<br />

con Radio Kolbe Sat di Schio (VI) arrangiato e<br />

prodotto dal musicista cantautore e collaboratore<br />

di Enrico Ruggeri NICO FORTAREZZA, autore<br />

della parte musicale della canzone mentre il<br />

testo e stato scritto da Bignoli e con il noto musicologo<br />

e autore di molte musiche sacre e liturgiche<br />

Don Stefano Varnavà.<br />

In questa produzione hanno collaborato musicisti<br />

professionisti come Luigi Schiavone chitarrista<br />

ufficiale di Enrico Ruggeri, il bassita Tony<br />

Corizia che di recente ha collaborato nella colonna<br />

sonora del videogame "Batman Dark<br />

Tomorrow", Ramon Rossi alla batteria, P<strong>in</strong>o Di<br />

Pietro. Un r<strong>in</strong>graziamento per la partecipazione<br />

al cantante lirico "baritono" Diego Bragonzi<br />

Bignami che ha saputo <strong>in</strong>terpretare <strong>in</strong>sieme a<br />

Roberto Bignoli questa canzone.<br />

La premiazione si è svolta presso il teatro<br />

"Orpheum Theatre <strong>in</strong> Phoenix", <strong>in</strong> Arizona (Usa),<br />

uno dei più prestigiosi teatri. Tra gli altri v<strong>in</strong>citori<br />

dello Unity Award il rapper americano Stan<br />

Fortuna che sarà presente come special guest<br />

alla giornata mondiale della gioventù che si terrà<br />

a Sydney 2008 <strong>in</strong> Australia, per la sezione Rock<br />

la Band Irlandese "Ceili Ra<strong>in</strong>" il cui leader è Bob<br />

Halligan autore di canzoni di successo tra cui<br />

alcune di Michael Bolton, Cher, KISS, Kathy<br />

Mattea, per la musica lat<strong>in</strong>a ha v<strong>in</strong>to il cantautore<br />

salvadoregno Jaime Cortez, per la sezione Pop<br />

ha v<strong>in</strong>to la nota cantautrice Kara Kle<strong>in</strong> per la<br />

sezione liturgica e strumentale ha v<strong>in</strong>to<br />

Angel<strong>in</strong>a giovane cantante del Mississipi di orig<strong>in</strong>e<br />

siciliana ed altri .<br />

L'evento è stato presentato anche quest'anno<br />

dalla cantante Pollyanna Dorough, sorella di<br />

Howie D. dei Backstreet Boys e dal noto giornalista<br />

<strong>in</strong>ternazionale Raymond Arroyo.<br />

http://unityawards.com/ - http://www.<strong>in</strong>formusic.it<br />

51


Cultura, sport, notizie<br />

CAMPIONATO ITALIANO DI KARATE<br />

ILARIA BIANCHETTI CAMPIONESSA D’ITALIA!<br />

Karate Genocchio trionfa anche nella classifica per società<br />

Ibresciani del “Karate Genocchio” sono sempre<br />

ai vertici del karate nazionale; al<br />

Campionato Italiano Esordienti, <strong>in</strong>fatti, hanno<br />

conquistato una medaglia d’oro e tre di bronzo,<br />

oltre alla classifica generale.<br />

La competizione, organizzata dalla<br />

F.I.J.L.K.A.M (l’unica federazione ufficialmente<br />

riconosciuta dal CONI), si è svolta sabato<br />

27 e domenica 28 ottobre ad Ostia con la presenza<br />

dei migliori atleti<br />

italiani della categoria<br />

Esordienti (nati nel<br />

1993-94) nella specialità<br />

del kumite (combattimento).<br />

Il titolo <strong>in</strong>dividuale<br />

arriva per merito di<br />

Ilaria Bianchetti, quattordicenne<br />

di <strong>Coccaglio</strong><br />

che ha v<strong>in</strong>to con ampio<br />

merito la categoria f<strong>in</strong>o<br />

a 65 kg.<br />

Ilaria, superata la fase<br />

regionale tre settimane orsono, ha offerto una<br />

prestazione impeccabile sbaragliando la folta<br />

concorrenza v<strong>in</strong>cendo ben c<strong>in</strong>que <strong>in</strong>contri<br />

prima della f<strong>in</strong>ale f<strong>in</strong>ita addirittura c<strong>in</strong>que a<br />

zero.<br />

Nella stessa categoria anche Luana Rocchi di<br />

Brescia è salita sul podio al terzo posto, dimostrando<br />

la solita gr<strong>in</strong>ta e determ<strong>in</strong>azione.<br />

Un altro bronzo, che a dire la verità le va un<br />

po’ stretto, si <strong>in</strong>fila al collo di Piera M<strong>in</strong>elli<br />

di Cazzago nei 50 kg; Piera, medaglia d’argento<br />

lo scorso anno, anche quest’anno impressiona<br />

tutti per d<strong>in</strong>amismo e precisione tecnica,<br />

ma purtroppo paga una decisione arbitrale<br />

alquanto discutibile e contestata da tutti i<br />

tecnici presenti proprio quando era lanciatissima<br />

verso il titolo, ampiamente alla sua portata.<br />

Un po’ di rammarico anche per il castrezzatese<br />

Davide Dallagrassa che nei 55 kg si vede<br />

sfilare l’oro per un soffio; per lui comunque<br />

un’importante terzo posto che sicuramente<br />

proverà a migliorare già dall’edizione 2008.<br />

Per il team franciacort<strong>in</strong>o erano presenti<br />

altri atleti che <strong>in</strong> precedenza avevano superato<br />

la fase regionale: tra i maschi Andrea<br />

Garibotti, qu<strong>in</strong>to nella categoria 80 kg, Luca<br />

Vezzoli nei 65 kg e<br />

Davide Claretti e<br />

Nicola Vitali nei 60<br />

kg. Nel femm<strong>in</strong>ile<br />

Melissa Mart<strong>in</strong>etti e<br />

Sara Bonfad<strong>in</strong>i (45<br />

kg), Sara Bissolotti<br />

(55 kg) e Tamara<br />

Gakovic (65 kg).<br />

Per tutti loro una<br />

buonissima prestazione,<br />

purtroppo non<br />

coronata dal podio<br />

f<strong>in</strong>ale, ed un’importante<br />

esperienza per il futuro.<br />

La somma dei s<strong>in</strong>goli risultati ha fruttato al<br />

Karate Genocchio, nella classifica f<strong>in</strong>ale per<br />

società, il titolo di Campione d’Italia per le<br />

categorie femm<strong>in</strong>ili!<br />

Trasferta trionfale qu<strong>in</strong>di per la squadra di<br />

Rovato guidata dalla famiglia Genocchio<br />

per la quale, essendo <strong>in</strong> chiusura d’anno, ora è<br />

tempo di bilanci; e tutti noi gli auguriamo di<br />

eguagliare (…e perché no, migliorare!) l’esaltante<br />

secondo posto <strong>in</strong> Italia già ottenuto nel<br />

2005 su oltre milleduecento società iscritte<br />

alla Federazione di Karate.<br />

Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni e foto, visitate il<br />

sito ufficiale:<br />

www.karategenocchio.it<br />

52


Cultura, sport, notizie<br />

Un po’ di buon umore,<br />

per un sorriso <strong>in</strong> più<br />

a cura di Chiara L.<br />

PIERINO E L’AFRICA<br />

Secondo te l'Africa è molto lontana? - chiede un<br />

bamb<strong>in</strong>o a Pier<strong>in</strong>o.<br />

- No, non molto...<br />

- Ma sei sicuro?<br />

- Certo. Io ho un compagno di classe africano: ha<br />

detto che viene dal Congo e tutte le matt<strong>in</strong>e arriva<br />

a scuola <strong>in</strong> bicicletta!<br />

PIERINO A SCUOLA<br />

La maestra Dice a Pier<strong>in</strong>o:<br />

- Se metto nello za<strong>in</strong>o 5 libri di italiano, 7 di matematica<br />

e 2 di storia, quanti libri avrò?<br />

- Abbastanza per rov<strong>in</strong>armi le vacanze...<br />

AL CINEMA<br />

Alzandosi per andare <strong>in</strong> bagno, Pier<strong>in</strong>o <strong>in</strong>ciampa <strong>in</strong><br />

un altro spettatore e gli pesta un piede.<br />

Al ritorno gli domanda:<br />

- E' a lei che ho pestato un piede, prima?<br />

- Già! F<strong>in</strong>almente ti sei deciso a chiedermi scusa!!!!<br />

- Io veramente volevo esser sicuro di ritrovare il<br />

mio posto nella fila...<br />

ALLO ZOO<br />

Un guardiano di uno zoo ha appena ord<strong>in</strong>ato un<br />

sistema televisivo a circuito chiuso per sorvegliare<br />

le azioni degli animali senza muoversi dal suo ufficio.<br />

Ord<strong>in</strong>a qu<strong>in</strong>di al suo assistente di sparpagliarle <strong>in</strong><br />

tutto lo zoo senza ovviamente farsi notare dai turisti,<br />

ma soprattutto dagli animali.<br />

F<strong>in</strong>ito il lavoro torna alla casa del guardiano.<br />

- Bene, benissimo. Adesso potremo vedere ciò che<br />

fanno gli animali senza muoverci di un metro da qua,<br />

come se stessimo vedendo un normale programma<br />

televisivo.<br />

L'assistente, non tanto conv<strong>in</strong>to <strong>in</strong>terviene:<br />

- C'è un problema però...<br />

Il guardiano:<br />

- Ah si? E quale sarebbe?<br />

- Se qualche animale provasse a scappare durante la<br />

pubblicità?<br />

IN AUTOSTRADA<br />

Un automobilista sta ascoltando il giornale radio<br />

che viene <strong>in</strong>terrotto per una comunicazione urgente:<br />

- Attenzione, attenzione... a tutti gli automobilisti...<br />

un pazzo ha imboccato l'autostrada del Sole contromano!!!<br />

Appena ascoltato il messaggio, l’uomo esclama schivando<br />

le macch<strong>in</strong>e:<br />

- Per fortuna che doveva essere solo uno... qua<br />

saranno un cent<strong>in</strong>aio!!<br />

Numeri Telefonici Di immediata utilità<br />

Municipio:<br />

. central<strong>in</strong>o<br />

. fax<br />

. Ufficio Vigili<br />

- Agente di servizio<br />

- Emergenze<br />

. Ufficio Anagrafe<br />

. Ufficio Tributi<br />

. Ufficio Ragioneria<br />

. Ufficio Servizi sciali<br />

. Ufficio Segreteria<br />

. Ufficio Tecnico<br />

. Servizi 24/24<br />

COGEME<br />

Scuola Materna<br />

Scuola Elementare<br />

Scuola Media<br />

Radio parrocchiale<br />

Ferrovie<br />

Poste Italiane<br />

Farmacia<br />

030 7725711<br />

030 7721800<br />

030 7725702<br />

335 7250663<br />

335 7637031<br />

030 7725704<br />

030 7725707<br />

030 7725709<br />

030 7725716<br />

030 7725724<br />

030 7725731<br />

335 7637031<br />

800 017446<br />

030 7721562<br />

030 723730<br />

030 7721190<br />

030 2731444<br />

030 7703004<br />

030 7721318<br />

030 7701217<br />

Guardia medica<br />

Pronto soccorso Chiari<br />

Soccorso pubblico di emergenza<br />

Soccorso stradale<br />

Guardia di F<strong>in</strong>anza<br />

Carab<strong>in</strong>ieri<br />

Pronto <strong>in</strong>tervento<br />

Vigili del Fuoco<br />

Emergenza sanitaria<br />

Telefono Azzurro<br />

Guardia Farmaceutica<br />

Ufficio Invalidi<br />

Prenotazioni ambulatoriali ……<br />

. prestazioni ambulatoriali…….<br />

. ecografie…………………………<br />

. esami radiologici………………<br />

Volontari del soccorso:<br />

<strong>Coccaglio</strong>:<br />

- servizio diurno<br />

- servizio notturno<br />

Emergenza <strong>in</strong>fanzia<br />

030 77191<br />

030 711170<br />

116<br />

117<br />

113<br />

112<br />

115<br />

118<br />

19696<br />

800 297002<br />

030 7007025<br />

1991455050<br />

Tasto 1<br />

Tasto 2<br />

Tasto 3<br />

030 7240348<br />

030 7722815<br />

114<br />

53


Cultura, sport, notizie<br />

Vivicoccaglio<br />

immag<strong>in</strong>i di angoli caratteristici<br />

o curiosi del nostro paese<br />

sul numero precedente, un angolo di Medioevo:<br />

passaggio tra la piazzetta e il ramo di via Castello<br />

di fianco alla pieve<br />

PARROCCHIA<br />

“S. MARIA NASCENTE”<br />

<strong>Coccaglio</strong><br />

piazza Luca Marenzio, 22f<br />

Orario delle sante Messe:<br />

FESTIVO<br />

FERIALE<br />

ore 16.30 (Casa Alb. - sabato *)<br />

ore 18.00 (sabato)<br />

ore 7.00 ore 7.00<br />

ore 9.00 ** ore 8.30<br />

ore 10.00<br />

ore 11.00<br />

ore 18.00 *** ore 16.30<br />

* salvo variazioni<br />

** posticipata ad altra ora <strong>in</strong> caso di funerale<br />

*** anticipata ad altra ora <strong>in</strong> caso di funerale<br />

Numeri telefonici (premettere sempre 030)<br />

Casa canonica (abit. don Giovanni) 7721248<br />

Sacrestia - Ufficio parrocchiale * 7248203<br />

Segreteria Oratorio “Il Focolare” 723575<br />

Oratorio femm<strong>in</strong>ile 7721625<br />

Abitazione don Roberto 7721039<br />

Abitazione don Titta 7700340<br />

Abitazione don L<strong>in</strong>o 7704848<br />

Diacono don Francesco 723392<br />

Del Barba Pier<strong>in</strong>o/Orat. femm. 7721102<br />

per altre <strong>in</strong>formazioni, v. il sito <strong>in</strong>ternet (<strong>in</strong>dirizzo alla pag<strong>in</strong>a successiva)<br />

* durante gli orari di sacrestia<br />

Offerte per le opere parrocchiali 17 settembre - 18 novembre 2007<br />

In onore della Madonna € 20,00<br />

In occasione del Matrimonio € 200,00<br />

NN € 50,00<br />

In onore della Madonna € 20,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 10,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 5,00<br />

I Coscritti del 1936 <strong>in</strong> mem. di GianLuigi € 100,00<br />

In memoria del caro Fratello € 200,00<br />

I Coscritti del 1936 <strong>in</strong> mem. di Pietro € 100,00<br />

In onore della Madonna € 20,00<br />

In memoria del caro Sposo € 100,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 100,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 150,00<br />

54<br />

In memoria del caro Papà € 100,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 20,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 30,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 10,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 10,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 50,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 10,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 20,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 20,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 20,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 20,00<br />

Per gli esercizi sp.=per i Missionari € 10,00<br />

In occasione del 40° di Matrimonio € 50,00


Cultura, sport, notizie<br />

Offerte per la ristrutturazione dell’Oratorio 17 sett. - 18 nov. 2007<br />

In occasione della s. Messa presso<br />

la “Madonna del Buscar<strong>in</strong>o” € 300,00<br />

In occasione della festa di compleanno € 15,00<br />

NN € 5,00<br />

In memoria del caro Sposo € 50,00<br />

In memoria di Stefano € 480,00<br />

NN € 100,00<br />

In occasione della festa di compleanno € 15,00<br />

Dalla “Piccola Ribalta” per il suo Oratorio € 1.500,00<br />

In occasione della festa di compleanno € 20,00<br />

In occasione della festa di compleanno € 20,00<br />

NN € 5,00<br />

NN € 20,00<br />

In occasione della visita alla famiglia € 200,00<br />

NN € 10,00<br />

NN € 5,00<br />

NN € 20,00<br />

NN € 50,00<br />

NN € 50,00<br />

NN € 5,00<br />

NN € 50,00<br />

NN € 100,00<br />

NN € 10,00<br />

NN € 10,00<br />

NN € 10,00<br />

NN € 10,00<br />

NN € 5,00<br />

NN € 5,00<br />

NN € 20,00<br />

NN € 20,00<br />

NN € 50,00<br />

In memoria del caro Fratello € 200,00<br />

NN € 50,00<br />

In occasione della festa di compleanno € 5,00<br />

NN € 20,00<br />

In occasione della festa di compleanno € 20,00<br />

NN vari € 65,00<br />

NN € 50,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 100,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 50,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 20,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 50,00<br />

NN € 50,00<br />

I Pellegr<strong>in</strong>i sulle orme di s. Paolo <strong>in</strong> Grecia € 250,00<br />

Offerte per le op. parr. (tavol<strong>in</strong>o) Dom. 7/X € 860,00<br />

Eccedenza sulla colletta di Domenica 7/X € 369,00<br />

NN € 50,00<br />

NN € 40,00<br />

NN € 50,00<br />

NN € 10,00<br />

In mem di V<strong>in</strong>cenzo, papà del caro amico € 175,00<br />

NN € 10,00<br />

In mem. del caro Sposo e Cognato € 100,00<br />

NN € 150,00<br />

Classe 1947 € 130,00<br />

In occasione della benedizione delle case: vie<br />

D.Vigne, D.Gelsi, G.PaoloII, MM.p.za Logg. € 300,00<br />

In occasione della festa di compleanno € 20,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 30,00<br />

Buste pro Oratorio Domenica 14 ottobre € 1.491,90<br />

NN € 5,00<br />

In occasione della festa di compleanno € 20,00<br />

In memoria della cara Mamma € 300,00<br />

NN € 25,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 150,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 150,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 100,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 30,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 100,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 50,00<br />

In mem. d.Mamma, <strong>in</strong> occ. d.traslazione d.Papà € 100,00<br />

In occasione del benedizione della casa € 100,00<br />

In occasione del benedizione della casa € 160,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 50,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 70,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 50,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 50,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 50,00<br />

NN € 50,00<br />

Offerte per le op.parr. (tavol<strong>in</strong>o) Dom. 4/XI € 695,00<br />

Eccedenza sulla colletta di Domenica 4/XI € 300,00<br />

Buste pro Oratorio Domenica 11 nov. € 1.760,90<br />

Versamenti su “Il Focolare onlus”<br />

05-10-07 € 50,00<br />

12-10-07 € 150,00<br />

30-10-07 € 150,00<br />

07-11-07 € 500,00<br />

Totale offerte € 13.091,80<br />

Dall’Amm. Comunale, LR 9.5.92 e altro € 42.430,00<br />

Debito precedente € 1.398.897,97<br />

Debito residuo € 1.343.376,17<br />

Altre offerte<br />

Per la cappella di s.Rita <strong>in</strong> S. Floriano (via Viassola)<br />

NN. € 350,00<br />

Per il reliquiario di s. Rita € 350,00<br />

NN. € 50,00<br />

Per la Charitas parrocchiale<br />

Ass. “Oasi Mamma dell’Amore-ONLUS” € 2.000,00<br />

Amm<strong>in</strong>istrazione Comunale € 1.000,00<br />

NN. per i poveri € 20,00<br />

Per la t<strong>in</strong>teggiatura di ambienti danneggiati da <strong>in</strong>filtrazione<br />

d’acqua nell’Oratorio di via Cavour (chiesa e stanza attigua)<br />

Ditta t<strong>in</strong>teggiature Begni-Ferrandi<br />

materiale<br />

2NN. € 500,00<br />

NN. € 500,00<br />

NN. € 100,00<br />

NN. € 400,00<br />

a totale copertura del costo<br />

Grazie: a tutti i benefattori e donatori,<br />

palesi o nascosti; all’Amm. Comunale per il<br />

sollecito adempimento.<br />

55


La vecchia Pieve augura a tutti i suoi lettori,<br />

<strong>in</strong> particolare ai Missionari e alle Missionarie di <strong>Coccaglio</strong><br />

Buone e Sante Festività Natalizie<br />

e un Nuovo Anno sereno, nel Signore<br />

RADIO PARROCCHIALE - 91.85 MHZ<br />

NUOVE FASCE ORARIE PER LE TRASMISSIONI DALLA NOSTRA CHIESA:<br />

FERIALI: dalle 7.00 alle 7.30; dalle 8.00 alle 9.30;<br />

dalle 18.00 alle 19.30, dalle 20.00 alle 21.30<br />

FESTIVI: dalle dalle 8.30 alle 12.00; dalle 18.00 alle 19.30<br />

Al di fuori di questi orari (per un totale di 5 ore) non ci è possibile<br />

trasmettere le nostre celebrazioni<br />

www.coccaglio.com/radioparrocchiale.asp<br />

spazio per l’etichetta adesiva<br />

Indirizzo del Sito:<br />

http://www.coccaglio.com<br />

Parrocchia<br />

orario delle celebrazioni, calendari, appuntamenti, ecc.<br />

http://www.coccaglio.com/Parrocchia.asp<br />

servizio per il Battesimo, il Matrimonio<br />

e il Funerale<br />

http://www.coccaglio.com/mbf.htm<br />

Oratorio (<strong>in</strong> allestimento):<br />

http://www.coccaglio.com/oratorio<br />

Centro Zonale di Ascolto Famiglia:<br />

http://www.coccaglio.com/CAF.asp<br />

Archivio del Bollett<strong>in</strong>o parrocchiale<br />

http://www.coccaglio.com/archiviobollett<strong>in</strong>o.asp<br />

Guida al sito <strong>in</strong>ternet<br />

http://www.coccaglio.com/sito.asp<br />

Radio parrocchiale (ECZ-InBlu)<br />

http://www.coccaglio.com/radioparrocchiale.asp<br />

Internet per la Parrocchia<br />

Indirizzi di posta elettronica<br />

Parrocchia:<br />

parrocchia@coccaglio.com<br />

Oratorio:<br />

oratorio@coccaglio.com<br />

foco@focolarecoccaglio.191.it<br />

redazione del bollett<strong>in</strong>o parrocchiale:<br />

pieve@coccaglio.com<br />

redazione del sito <strong>in</strong>ternet:<br />

sito@coccaglio.com<br />

Charitas parrocchiale:<br />

caritas.coccaglio@libero.it<br />

Gruppo Missionario<br />

missione@coccaglio.com<br />

Scout<br />

scoutmontorfano@libero.it

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