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Gatto afflitto, pietra arenaria, cm. 35x25x15<br />
Le fiamme dell'Universo, pietra arenaria, cm. 100x60x20<br />
plizio, Joker, sculture che catalizzano<br />
l'attenzione, quasi fossero dotate di un<br />
magnetismo misterioso.<br />
Gli elementi più evidenti del suo stile<br />
si trovano nella drammaticità delle figure<br />
rappresentate e nell'accentuazione<br />
delle sofferte espressioni. Anche<br />
la resa psicologica dell'opera si intensifica<br />
attraverso le superfici scalpellate,<br />
dove l'idea del dolore e del tormento<br />
sono espresse in maniera forte.<br />
I soggetti delle sculture di Franco Cappellini,<br />
il modo di trattare la pietra, i<br />
fori perfettamente circolari, che lo<br />
scultore realizza senza mezzi meccanici,<br />
ma con il solo utilizzo dello scalpello<br />
“spuntato”, come lui stesso tiene<br />
a precisare, trasmettono la forza di<br />
un'opera tutt'uno con il suo autore.<br />
Il suo lavoro richiama il Primitivismo<br />
francese e la scultura africana, e richiama<br />
alla mente l'opera di Constantin<br />
Brancusi e di Amedeo Modigliani,<br />
anche se Franco Cappellini, che scolpisce<br />
preso dal sacro demone dell'esperienza<br />
creativa, si dichiara scultore di getto e senza maestri.<br />
Pensiamo che la sua scultura sia la risposta al bisogno interiore<br />
di espressione attraverso una materia di cui sembra subire il<br />
fascino nelle forme arcaiche delle origini, dei primordi. Non<br />
La fertilità, pietra arenaria, cm. 50x30x20<br />
dobbiamo dimenticare che Franco è<br />
nato a Vicchio, e che nella terra<br />
della pietra ha vissuto la sua infanzia<br />
e giovinezza, traendone, anche<br />
inconsciamente, il motivo primo del<br />
suo rapporto con l'arte.<br />
La pietra è dura, la pietra è un materiale<br />
faticoso a lavorarsi, è un materiale<br />
scolpito direttamente e non<br />
offre all'artista la minima possibilità<br />
di tornare indietro o di modificare,<br />
correggere l'errore e Cappellini<br />
sceglie le “sue pietre arenarie”<br />
come se queste gli parlassero, perché<br />
- come lui ci dice - vede già<br />
nella pietra informe, la forma che<br />
avrà e subito la battezza, le dà il<br />
nome prima ancora di cominciare a<br />
scolpire.<br />
Figure e forme scaturiscono<br />
dall'arenaria con una forza prorompente<br />
come volessero parlarci,<br />
come volessero comunicarci il senso<br />
di un discorso, che proviene<br />
dalla naturalezza con la quale egli<br />
incide la pietra. Franco Cappellini realizza, così, una scultura che<br />
diventa una forma plastica pura, che attraversa tutto il suo immaginario<br />
e che esalta le possibilità espressive e dinamiche della<br />
pietra grezza, di cui egli raccoglie l'insondabile mistero.<br />
Franco Cappellini<br />
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