Germogliamento e radicazione di talee di vite - Dipartimento di ...

Germogliamento e radicazione di talee di vite (Vitis vinifera L.) in funzione
dell’evoluzione della gemma
Shooting and rooting of grapevine cuttings (Vitis vinifera L.) depending on the time of bud
sprouting
Deidda P., Agabbio M.
VigneVini, V(4): 25-30, 1978
This paper reports some studies on the shooting and rooting behaviour of single-node
grapevine cuttings (Vitis vinifera L.), sampled at different times from July 1974 to February 1975.
Several observations were made on DD 50 (as the time required to reach 50% of bud-sprouting), on
the total shooting and rooting percentage, and on cutting shoot-growth and root number per cutting.
The observations were conducted on two varieties (“Nuragus” and “Trebbiano”), on basal, medial
and apical cutting, treated or untreated at a low temperature (7°C) for 20 days before planting in a
growth chamber with a constant temperature of 20°C and artificial lighting at 4000 lux for 16 hours
per day. The results have shown that, for both varieties, the break of bud rest occurs during the first
ten days of August, so that the DD 50 values decreased progressively from August to the next
February, more rapidly in the “Nuragus” variety than in “Trebbiano”. Shooting and rooting, on the
other hand, increased as DD 50 decreased, as well as the cuttings shoot-growth and the root
number per cutting. Low temperature also increased shooting and rooting, mainly in basal and
medial cuttings. Finally several interactions and correlations have been observed between all the
considered parameters.
Keywords: grapes, rooting, shooting, temperature.
Sono stati studiati il germogliamento e la radicazione di talee unigemme di vite (Vitis
vinifera L.), prelevate in diversi periodi dell’anno, dal mese di luglio al mese di febbraio successivo.
I parametri presi in considerazione sono : il DD 50 (tempo necessario per la schiusura del 50% delle
gemme), la percentuale totale di germogliamento, la percentuale di radicazione, la lunghezza dei
germogli e il numero di radici per talea. Le osservazioni sono state effettuate su due vitigni
(“Nuragus” e “Trebbiano”), su talee basali, mediane e apicali, sottoposte o no all’azione di basse
temperature (7°C) per 20 giorni prima dell’impianto in cella climatica con substrato di sabbia sterile,
a temperatura costante di 20°C ed illuminazione giornaliera di 16 ore a 4.000 lux. I risultati hanno
messo in evidenza che, per entrambi i vitigni, l’uscita di quiescenza avviene nella prima decade di
agosto e che quindi i valori del DD 50 diminuiscono progressivamente fino al mese di febbraio, in
maniera più evidente nel “Nuragus”, più lentamente nel “Trebbiano”). Il germogliamento e la
radicazione aumentano man mano che i valori del DD 50 diminuiscono, e così pure la lunghezza
media dei germogli e il numero di radici per talea. Il trattamento termico alle talee favorisce il
germogliamento e la radicazione, anche se la sua azione è limitata ad alcuni periodi. Inoltre, sia il
germogliamento che la radicazione sono favoriti nelle talee basali e mediane rispetto a quelle apicali.
Diverse interazioni e correlazioni sono state, infine, messe in evidenza fra tutti i parametri esaminati.
Parole chiave: vite, radicazione, germogliamento, temperatura.
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Effetti della somministrazione di un prodotto a base di amminoacidi su alcune cultivar di
vite
The effect of a foliar spray with amino-acids on some grape varieties
1

Dettori S., Motroni P.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXVI:
417-430, 1978
The response of five grape cultivars (Cagnulari, Monica, Sangiovese, Nuragus, Trebbiano)
to an amino-acid based compound foliar spray to improve fertilization effectiveness is reported. The
treatment resulted for all the cultivars in a higher cluster weight, a higher yield and a higher sugar
content. On the other hand total acidity content was lower. A general increase in leaf nitrogen and
calcium concentrations was also observed.
Keywords: grape, fertilisation, amino-acids.
Su cinque vitigni coltivati in Sardegna (Cagnulari, Monica, Sangiovese, Nuragus, Trebbiano)
vengono esaminate le risposte alla somministrazione di un composto a base di aminoacidi volto a
migliorare l’efficacia della fertilizzazione fogliare. In generale le varietà hanno evidenziato un
maggior peso medio del grappolo, una maggiore produzione, un incremento del tenore zuccherino ed
una diminuzione dell’acidità. In tutte le varietà è stato altresì osservato un aumento di azoto totale e
di calcio nelle foglie.
Parole chiave: vite, concimazione, aminoacidi.
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Inerbimento negli agrumeti. Nota 2 a : effetti sullo sviluppo del sistema radicale
Grass cover in Citrus orchards. 2 nd note: effects on the growth of the root system
Agabbio M., Frau A.M.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXVI:
169-180, 1978
The following four different treatments were compared during a ten year study in a
Valencia Late orange orchard: A) grassing-down in the rows; B) grassing-down between the rows;
C) total grassing-down; D) tillage. In treatments A-B-C festuca (cv Manade) was used as a
herbaceous species. Several characteristics of canopy growth and root-system distribution in the soil
were observed. Results have shown some differences between the four treatments tested. The best
growth habitus and root-system distribution, with a rich number of principal and fibrous roots, were
found in treatments B and D, but the root-systems were damaged by tillage.
Keywords: Citrus, orange, grass cover, root.
Vengono illustrati i risultati ottenuti in una prova decennale di inerbimento con festuca
“Manade” effettuata sulla cultivar di arancio “Valencia Late”, innestata su arancio amaro. Sono
state messe a confronto le seguenti tesi: A) inerbimento del filare; B) inerbimento dell’interfilare; C)
totalmente inerbito; D) controllo totalemente lavorato. Sulle piante in osservazione sono state
rilevate le dimensioni del tronco, della chioma e delle foglie, il peso della chioma e del sistema
radicale, nonchè le sue dimensioni e la quantità di capillizio presente. I risultati ottenuti hanno posto in
evidenza l’influenza negativa della festuca quando l’inerbimento raggiunge la zona di suolo
2

interessata dalla presenza del sistema radicale dell’arancio (tesi A e C); ciò ha determinato la
formazione di alberi di dimensioni ridotte, con una chioma e un apparato radicale meno espansi.
Parole-chiave: agrumi, arancio, radici, inerbimento.
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Osservazioni sulle variazioni stagionali del contenuto di micro e macroelementi negli
organi epigei delle pomacee. Nota 1 a : melo “Golden Delicious”
Observations on the seasonal changes in micro and macroelement contents in tree organs of
pome fruits. 1 st note: apple cv “Golden Delicious”
Agabbio M., Frau A.M.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXVI:
142-168, 1978
In this study, some observations on the “Golden Delicious” apple tree variety are reported in
order to evaluate annual changes of macroelements (N, P, K, Na, Mg) and microelements (Fe, Zn,
Cu, Mn) in various tree organs such as flower-buds, flowers, fruits, leaves and shoots. In flowerbuds,
flowers and fruits, the total amounts of N, P and K, increased during growing season; while,
the percentage of mineral elements steadily increased until full-bloom and then decreased from
fruit-setting until fruit-ripening. In flower-buds total Ca, amounts were nearly constant, while in
flowers and fruits higher levels were reached. On the contrary Ca percentage in the same organs
decreased up to fruit ripening although higher levels were reached during flowering. Total N and P
content in leaves increased, whereas in mature leaves the levels reached a steady state. Potassium
behaved similarly, but it reached constant state at lower levels. On the contrary N, P and K
concentration, as dry matter percentage decreased; then, in mature leaves N, P, K percentage was
almost constant until leaf-fall. In the leaves an initial increase of Ca content, both as total amount
and dry matter percentage was recorded, later reaching a steady level. The new shoots, at the
beginning of their development were rich in N, P, K; whereas in mature shoots significant changes
were not observed. Traces of microelements were recorded in all tree organs.
Keywords: apple, nutrients, plant composition.
Vengono riferite le variazioni annuali dei principali elementi minerali (N, P, Ca, Mg, Na, Fe,
Cu, Zn, Mn) negli organi epigei della cultivar di melo “Golden Delicious”. A intervalli quindicinali
sono state effettuate su tutti gli organi presenti al momento del campionamento (rami, foglie,
germogli, gemme, bocci, fiori e frutti e in tutte le loro fasi evolutive) le analisi quantitative dei micro e
macroelementi. L’elaborazione dei risultati ottenuti ha fatto rilevare un continuo arricchimento di
elementi nutritivi nei rami e nelle gemme dall’inizio dell’autunno sino alla primavera, in coincidenza
dell’antesi; da questa fase in poi si verifica nei rami un progressivo decremento percentuale di
macroelementi che termina nei mesi di luglio-agosto. Nei frutti è stata riscontrata una costante
diminuzione di contenuti percentuali e un aumento di quelli totali che dall’allegagione giunge sino alla
maturazione. Contemporaneamente a questi processi, nelle foglie è stato rilevato, per quasi tutti i
macroelementi, un andamento decrescente per quanto attiene i contenuti percentuali e crescente per
quelli totali; a questo comportamento fanno eccezione il Ca e il Mg che presentano un andamento
del tutto inverso a quello mostrato dagli altri elementi.
Parole chiave: melo, elementi nutritivi, composizione della pianta.
3

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Osservazioni sulle variazioni stagionali del contenuto di micro e macroelementi negli
organi epigei delle pomacee. Nota 2 a : pero “Coscia”
Observations of the seasonal changes in micro and macroelement contents in tree organs of pome
fruits. 2 nd note: pear cv “Coscia”
Frau A.M., Agabbio M.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXVI:
181-207, 1978
Some observations were conducted on the “Coscia” pear tree variety, in order to evaluate
annual changes of N, P, K, Ca, Na, Mg and micro-elements such as Fe, Zn, Cu, Mn in various tree
organs (flower-buds, flowers, fruits, leaves and shoots). In flower-buds, flowers and fruits, total
amount of N, P, and K increased progressively throughout growing season. The oposite was found
for N, P, K contents in these organs, as percentage of dry matter, increased until full bloom, then
they dropped rapidly from fruit-setting to fruit ripening. In flower-buds, total Ca amount was nearly
constant; while the total Ca content in flowers and fruits increased until fruit ripening. Ca
percentage in the same organs decreased during the same period, but during the blossoming time
levels were high again. Total N, P, K and Ca leaf content steadily increased until summer, then it
levelled of and no further changes occurred until leaf-fall. On the other hand N, P and K leaf
content, as percentage of dry matter, decreased during the same period; but in mature leaves it
became constant. As far as the Ca and Mg percentage is concerned an increase was recorded
through out the growing season. The new shoots at the beginning of their development were very
rich in N, P, K. In mature shoots a decrease was recorded from bloom period to summer time,
while higher levels were reached in winter time. Traces of microelements were recorded in all tree
organs.
Keywords: pear, nutrients, plant composition.
Sono state rilevate le variazioni annuali dei principali micro e macroelementi contenuti negli
organi epigei della cultivar di pero “Coscia”. I risultati hanno fatto rilevare un progressivo
arricchimento di elementi minerali nei rami e nelle gemme che si protrae dall’autunno alla
successiva primavera, in coincidenza dell’antesi; da quest’epoca in poi, è stato rilevato nei rami un
costante decremento protrattosi sino ai mesi di luglio-agosto. I contenuti di macroelementi nelle
foglie hanno mostrato, durante la loro fase di accrescimento, un continuo incremento del contenuto
totale di tutti gli elementi, fatta eccezione per il Ca e il Mg che hanno mostrato un andamento
inverso. Nei frutti è stato riscontrato un comportamento assimilabile all’andamento già rilevato per il
melo, essendosi evidenziata nel corso delle analisi una diminuzione dei contenuti percentuali e un
aumento di quelli totali, che dall’allegagione giunge sino alla maturazione dei frutti.
Parole chiave: pero, elementi nutritivi, composizione della pianta.
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Influenza dell’intervento irriguo sul ciclo produttivo dell’olivo. Nota 3 a : effetti del turno
di irrigazione sull’attività vegetativa e produttiva della cv “Ascolana tenera”
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Influence of irrigation on olive production. 3 rd note: effects of intervals between watering on
vegetative and productive performances of cv “Ascolana tenera
Agabbio M., Dettori S.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXVI:
208-219, 1978
An irrigation trial was carried out during three years on “Ascolana tenera”, an olive tree
variety. The following treatments were compared: A- irrigation at weekly intervals; B- irrigation
twice per week; C- irrigation three times per week; D- irrigation at monthly intervals; E- irrigation
five times per week. Observations on vegetative growth and on some aspects of floral biology were
made. Fruit characteristics like volume, weight, thickness, length and width were also determined.
Furthermore, mesocarp and stone thickness and the ratio mesocarp/stone were recorded. A distinct
variability of the results regarding the growth and the productive behaviour of the trees was
observed, though the different irrigation intervals did not always effect them. On the other hand,
frequent irrigation intervals had a positive effect on stone thickness and the mesocarp/stone ratio.
Keywords: olive, irrigation, flower biology, fruit quality.
Gli Autori riportano i risultati di un’esperienza triennale condotta sulla cv “Ascolana tenera”
di 4 anni di età all’inizio della prova ed allevata a vaso. Lo schema sperimentale prevedeva cinque
tesi irrigue così suddivise: Tesi A- interventi settimanali; Tesi B- interventi bisettimanali; Tesi C-
interventi trisettimanali; Tesi D- interventi ogni quattro settimane; Tesi E- interventi ogni cinque
settimane. Le osservazioni effettuate hanno riguardato l’attività vegetativa delle piante, il numero di
infiorescenze per m 2 di chioma, la produzione e le caratteristiche dei frutti (peso fresco, percentuale
di sostanza secca, lunghezza, larghezza, volume, spessore del mesocarpo e del nocciolo e loro
rapporto). L’elaborazione dei risultati ottenuti ha fatto rilevare la mancanza di una influenza positiva
dei turni ravvicinati sull’attività vegetativa, sul numero di mignole e sulle produzioni. Le drupe con
turno d’irrigazione più ravvicinato (1, 2 e 3 settimane) hanno presentato un nocciolo di minor
spessore e un miglior rapporto mesocarpo/nocciolo; nessuna differenza significativa è stata
riscontrata per le altre caratteristiche dei frutti.
Parole chiave: olivo, irrigazione, biologia fiorale, qualità del frutto.
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Indagine conoscitiva sulla mandorlicoltura sarda
Report on almond cultivation in Sardinia
Agabbio M.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXVI:
220-231, 1978
A brief history of almond growing in Sardinia, and a description of the cultivation areas, of
the many varieties of the local germoplasm is reported. The cultural practices useful for improve
this culture are described.
Keywords: almond, variety, cultural practices.
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Vengono riportate numerose notizie storiche sulla coltivazione del mandorlo in Sardegna e
sugli ambienti tradizionali di coltura. Le numerose varietà del germoplasma locale vengono
sinteticamente descritte insieme alle principali tecniche colturali adottate. Vengono inoltre indicate le
scelte da effettuare per il rilancio della coltura.
Parole chiave: mandorlo, varietà, tecniche colturali.
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Variazioni dei consumi idrici stagionali nelle colture arboree
Seasonal changes in trees culture water requirements
Agabbio M.
Gruppo coordinato per le ricerche agronomiche sull’irrig., pubblic. n° 70, Campania, 6
luglio 1978. -Chiarella (SS)
Irrigation is one of the most important agronomical tecniques. In order to product tree water
requirements and irrigation scheduling it is necessary to know the role of water in physiological
processes. The use of new instruments such as tensiometers, evaporimeters and pressure
chambers, could improve our ability to manage irrigation.
Keywords: irrigation, water relations, water stress.
L’irrigazione rappresenta una delle tecniche colturali di più difficile razionalizzazione.
Pertanto viene sottolineata la necessità della conoscenza della funzione dell’acqua nei diversi
processi fisiologici al fine di assecondare le esigenze idriche stagionali degli alberi. Questa
conoscenza e l’impiego di nuove strumentazioni quali tensiometri, evaporimetri, camera a pressione,
consentono all’operatore di determinare più razionalmente il momento dell’intervento irriguo e del
volume di acqua stagionale al fine di evitare gli stress idrici.
Parole chiave: irrigazione, stress idrico.
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Relazioni acqua-pianta. Recenti acquisizioni scientifiche e loro possibilità di applicazione
Plant-water relationships. New scientific reports and their use
Agabbio M.
L’Italia Agricola, 115(11/12): 119-129, 1978
The adjustments made to instruments for measuring many plant parameters requires
knowledge of the physiological basis involved in the plant-water relationships. In this paper formulae
to determine water potential, transpiration and leaf resistances are reported. Parameter are
described to enable the correct use of the psicrometer and the pressure chamber. The relationships
betwen water and soil and water uptake and movement in plant are also analysed.
6

Keywords: water, water stress, physiology, water potential, transpiration, irrigation.
La conoscenza delle basi fisiologiche che regolano il rapporto acqua-pianta risulta
fondamentale per la messa a punto delle apparecchiature di misura. Le formule per il calcolo del
potenziale idrico, della traspirazione e delle resistenze fogliari vengono riportate così come vengono
descritti i principi di funzionamento dello psicrometro, della camera a pressione e del porometro. Le
relazioni tra acqua e terreno vengono altresì analizzate così come i processi di assorbimento e
regolazione dell’acqua nella pianta.
Parole chiave: acqua, stress idrico, fisiologia, traspirazione, potenziale idrico, irrigazione.
Le principali prugne coltivate in Italia
Main prune cultivation in Italy
Deidda P., Milella A. et al.
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Gruppo di Lavoro per la Frutticoltura da Industria, M.A.F., Minigraf - Bologna, 1978
The results of a research project on the inventary of the new and old plum cultivars useful
for drying are reported. This study, sponsored by the Italian Ministery of Agriculture, was carried
out in the most important prune growing regions in Italy. It enabled the finding and description of 83
cultivars, subdiveded into three group in relation to their fruit use: 1) for fresh consumption; 2) for
drying and other industrial uses; 3) for both purposes.
Keywords: prune, cultivars, fruit quality, fruit use.
Vengono riportati i risultati di un lavoro pluriennale di ricerca, raccolta e descrizione di
vecchie e nuove cultivar di susino europeo ritenute idonee per l’industria dell’essicamento. Questo
studio, promosso dal Ministero dell’Agricoltura e Foreste e condotto su scala nazionale ha consentito
di suddividere oltre 83 cultivar in tre gruppi secondo le loro attitudini: il primo gruppo da utilizzare
solo per il consumo fresco; il secondo idoneo esclusivamente per l’essicazione o altri usi industriali e
terzo gruppo a duplice attitudine.
Parole chiave: susino, varietà, qualità del frutto, utilizzazione del frutto.
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Ricerche sui portinnesti degli agrumi. Influenza dello stato nutrizionale delle foglie
Research on Citrus rootstock. Influence on leaf nutrient status
Agabbio M., Deidda P.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, XXVI:
126-141, 1978
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This paper reports some results on the influence of different Citrus rootstocks on leaf
nutrient status of scion varieties. Two rootstocks (sour orange and “Troyer” citrange) have been
compared for “Hamlin” and “Frost Navel” sweet oranges, and “Frost Eureka” lemon. Five
rootstocks (sour orange, “Troyer” citrange, “Rubidoux” trifoliate orange, “Orlando” tangelo, and
“Palestine” sweet lime) were also compared for “Marsh seedless” grapefruit. The results showed
that rootstocks appear to exert a strong influence on the leaf mineral levels of grafted varieties. In
particular it has been observed that sour orange decreased N, P, K and Mg uptake, while increased
leaf Ca content. “Troyer” citrange induced higher Mg and Cu levels, and reduced leaf Ca content.
“Rubidoux” trifoliate orange, on the other hand, exerted a positive influence on N and Mg uptake,
and a negative influence on Ca, Na, Zn and Cu leaf content. “Orlando” tangelo showed an increase
of N, P, K, Ca and Na leaf levels, while decreased Cu leaf content. Finally, “Palestine” sweet lime
induced higher N, K, Ca, Na and Mn, and lower Mg and Cu leaf contents.
Keywords: Citrus, variety, rootstock, nutrition.
In questa nota vengono riferiti i risultati relativi all’influenza di alcuni portinnesti degli agrumi
sullo stato nutrizionale delle foglie delle cultivar innestate. Sono stati messi a confronto due
portinnesti (arancio amaro e citrange “Troyer”) per le cultivar di arancio dolce “Hamlin” e “Frost
Navel”, e per il limone “Frost Eureka”; cinque portinnesti (arancio amaro, citrange “Troyer”,
arancio trifogliato “Rubidoux”, tangelo “Orlando” e limetta dolce di Palestina) per il pompelmo
“Marsh seedless”. I risultati hanno messo in evidenza una marcata influenza del portinnesto
sull’assorbimento di alcuni elementi minerali. In particolare si è osservato che l’arancio amaro
deprime l’assorbimento di N, P, K e Mg, mentre incrementa l’assorbimento del Ca. Il citrange
“Troyer” stimola l’assorbimento di Mg e Cu e influisce negativamente sull’assorbimento del Ca.
L’arancio trifogliato “Rubidoux” esercita un’influenza positiva sull’assorbimento di N e Mg, e
negativa sull’assunzione di Ca, Na, Zn e Cu. Il tangelo “Orlando”, d’altra parte, dimostra notevole
attitudine all’assorbimento di N, P, K, Ca e Na, mentre deprime l’assorbimento del Cu. La limetta
dolce di Palestina, infine, influisce positivamente sull’assunzione di N, K, Ca, Na e Mn, e
negativamente su quella di Mg e Cu.
Parole chiave: agrumi, varietà, portinnesti, stato nutrizionale.
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Determinazione delle condizioni di stress idrico con l’impiego della camera a pressione.
Esperienza condotta sulla cv “Washington Navel” in California
Evaluation of water stress conditions measured with a pressure chamber in “Washington Navel”
orange trees
Agabbio M.
Rivista della Ortoflorofrutticoltura Italiana, (1): 1-12, 1979
Variations in leaf water potential were investigated on the sweet orange “Washington
navel” growing in two different water conditions. One group were in optimum conditions and the
other one in a state of increasing aridity. Lowest leaf potential for the unstressed plants was -8.5
bars, the stressed plants generally went below this level after ten days. According to results, rewatering
necessity can be estimated considering the stress area, the zone where irrigation needed, is
which was determined in this paper comparing the two different water conditions.
Keywords:Citrus, water stress, leaf water potential.
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Sulla cultivar di arancio “Washington navel” sono state studiate le variazioni di potenziale
idrico fogliare che si verificano in condizioni idriche ottimali e in ambiente ad aridità crescente. Dal
confronto fra le due situazioni è stato possibile individuare i cicli di variazione del potenziale di
pressione xilematica, l’andamento giornaliero e periodico del potenziale idrico fogliare, il limite
minimo Ψf (pari a -8,5 bars) raggiunto dalle piante irrigate giornalmente e i valori riscontrati sulle
piante allevate in condizioni di stress. Dall’esame dei risultati è stato individuato il momento in cui le
piante, nelle condizioni in cui si è operato, risentono dell’aridità del terreno di coltura ed entrano nella
“zona di stress idrico” individuata in questa nota attraverso i potenziali idrici fogliari.
Parole chiave: agrumi, stress idrico, potenziale idrico fogliare.
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Ricerche su alcuni sistemi di allevamento del vitigno “Vernaccia”. Nota 2 a : osservazioni
sull’attività vegetativa e produttiva
Research on some training systems on the “Vernaccia” grapevine variety. 2 nd note: observations
on vegetative and reproductive behaviour
Deidda P., Milella A.
VigneVini, VI(1): 7-12, 1979
This paper reports some experiments, conducted in Sardinia from 1973 to 1977, concerning
the performance of four different training systems (“Goblet”, “Horizontal bilateral cordon”,
“Bilateral Guyot”, “Sylvoz”) and of two rootstocks (V. berlandieri x V. rupestris 140R and 1103P)
for the “Vernaccia” grapevine variety. The results have shown a better growth on “Goblet” trained
vines, mostly in comparison to “Sylvoz”, and on 140R in comparison to 1103P. In fact the trunk
growth, the amount of pruned wood, and the cane/node ratio resulted greater on “Goblet” pruned
vines than on other ones. On the other hand the average yield per hectare was considerably
increased on trellised vines, and mostly on “Sylvoz” trained vines, as a result of the cluster/node
ratio increase, of a higher average cluster weight and, for “Sylvoz” vines only, of a higher number
of bearing units per hectare. Otherwise the training systems had little influence on grape sugar
content, with the exception of the “Sylvoz” which decreased the total soluble solids percentage and
increased the total acidity.
Keywords: grape, training system, rootstock.
Vengono riferiti i risultati sperimentali relativi al confronto di quattro sistemi di allevamento
(“Alberello”, “Cordone speronato”, “Guyot bilaterale” e “Sylvoz”) e di due portinnesti V.
Berlandieri x V. Rupestris 140R e 1103P) sul vitigno “Vernaccia”. La ricerca, condotta a Oristano
dal 1973 al 1977, ha messo in evidenza una maggiore vigoria nelle viti allevate ad “Alberello”
(soprattutto nei confronti del “Sylvoz”), e nel 140R rispetto al 1103P. Infatti, l’accrescimento del
tronco, il materiale asportato con la potatura e il rapporto tralci/nodi sono risultati superiori nell’
“Alberello” rispetto agli altri sistemi di allevamento a confronto. D’altra parte, la produzione per
ettaro è risultata decisamente maggiore nei sistemi di allevamento a controspalliera, soprattutto nel
“Sylvoz”, per effetto di un aumento del rapporto grappoli/nodi e del peso medio dei grappoli, cui si
aggiunge, per il “Sylvoz”, una maggiore carica di gemme per ettaro. Il grado zuccherino dell’uva
non è stato influenzato, ad eccezione del “Sylvoz”, dove si è rilevata una minore percentuale di solidi
solubili totali, accompagnata, peraltro, da una maggiore acidità totale.
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Parole chiave: vite, sistema di allevamento, portinnesto.
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Ricerche su alcuni sistemi di allevamento del vitigno “Vernaccia”. Nota 3 a : influenza
sullo stato nutrizionale della pianta
Research on some training systems for the “Vernaccia” grapevine. 3 rd note: influence on plant
nutrient status
Casu M.
VigneVini, VI(2): 27-44, 1979
A three-year research has been carried out on the “Vernaccia” grapevine variety to
evaluate the differences in the tree nutrient levels. Four training systems (spur pruning, horizontal
cordon, bilateral Guyot and Sylvoz), and two different rootstocks (140 Ruggeri and 1103 Paulsen)
were tested. The results showed some influence of the training system on the nutrient status of the
studied variety. For both rootstocks, the highest mineral contents were found in spur pruning trained
trees, the lowest in Sylvoz trained ones, and the intermediate in horizontal cordon and bilateral Guyot
trained trees.
Keywords: grape, nutrition, training system, rootstock.
La ricerca, condotta a partire dal giugno 1975, fino al marzo del 1977, ha interessato lo
studio del vitigno “Vernaccia”, sotto il profilo della nutrizione minerale. A tal fine sono stati studiati
quattro sistemi di allevamento (Alberello, Cordone speronato, Guyot bilaterale e Sylvoz) e due
portinnesti (140 Ruggeri e 1103 Paulsen). I risultati hanno messo in evidenza che la modifica del
sistema di allevamento determina alcune variazioni nello stato nutrizionale del vitigno saggiato.
Infatti, per entrambi i portinnesti, il più alto livello di elementi minerali è stato rilevato nelle piante
allevate ad “Alberello”, il più basso in quelle allevate a “Sylvoz”, mentre i valori intermedi si hanno
nelle piante allevate a “Cordone speronato” e “Guyot bilaterale”.
Parole chiave: vite, stato nutrizionale, sistema di allevamento, portinnesto.
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Aspetti tecnici e varietali dell’olivo in Sardegna
Olive cultivation in Sardinia
Milella A.
Atti del Seminario “PROBLEMI OLIVICOLI SARDI - Valorizzazione delle olive locali per il
consumo diretto”; Dolianova, 27 marzo 1979, Chiarella (SS), 1979
The agronomic aspects of olive cultivation in Sardinia are discussed. The evaluation of the
environment, the choice of the varieties and training systems are the main factors useful to improve
the cultivation of this species. The lack of water and nutrients are also limiting factors for olive
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trees. So technical suggestions for a correct application of the irrigation and fertilization practices
(amount, frequency, application tecniques) are reported for the sardinian areas.
Keywords: olive, training system, irrigation, nutrition.
Le scelte tecniche necessarie a promuovere la coltivazione dell’olivo da mensa in Sardegna
vengono estesamente discusse. L’attento studio dell’ambiente pedoclimatico e l’adozione di idonee
varietà, forme di allevamento e di potatura, risultano fondamentali per il successo. Inoltre la specie
risulta condizionata in Sardegna dalla risorsa idrica e dalla disponibilità di nutrienti. Pertanto, la
quantità, epoca di intervento e modalità di somministrazione dell’acqua e dei concimi, vengono
indicati per una coltivazione negli ambienti meridionali.
Parole chiave: olivo, forme di allevamento, irrigazione, nutrizione minerale.
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Trasmissione dei caratteri ereditari in alcuni ibridi di agrumi
Inheritance of some characteristics in Citrus hybrids
Casu M.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari,
XXVII: 3-12, 1979
Several observations were conducted on different Citrus hybrids derived from crosses of
clementine mandarin x trifoliate orange and of clementine mandarin x sour orange. The principal
characteristics of leaves, flowers, and fruits were evaluated in such hybrids in order to determine
their inheritance in the F1 progeny. The behaviour of nucellar embriony and the chromosome
number were also tested in all the hybrids studied.
Keywords: Citrus, hybrids, inheritance.
Vengono riportati i risultati delle osservazioni condotte su ibridi di clementine “Comune” x
Poncirus trifoliata Raf. e clementine “Comune” x arancio amaro, al fine di identificare
l’ereditabilità di alcuni caratteri con particolare riferimento alle caratteristiche delle foglie, dei fiori,
dei frutti, al grado di embrionia e al numero dei cromosomi.
Parole chiave: agrumi, ibridi, ereditabilità.
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Alcune considerazioni sulla raccolta tradizionale dell’uva da vino
Some results on grape hand-harvesting
Frau A.M., Casu M.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari,
XXVII: 13-27, 1979
11

This paper reports some results on grape hand-harvesting carried out in some italian grapeproducing
areas, in order to evaluate the influence of the training systems and varieties on the labor
productivity. It has been observed that the labor efficiency is influenced more by varietal production
differences than by training systems.
Keywords: grape, harvest.
In questa nota vengono riportati i risultati di una indagine conoscitiva effettuata sulla
raccolta tradizionale dell’uva da vino in alcune regioni viticole italiane, al fine di evidenziare la
variazione del rapporto tra produzione e resa della manodopera in funzione sia dei vitigni considerati,
sia dei diversi sistemi di allevamento. In particolare si è considerato che la resa della manodopera è
influenzata principalmente dall’entità produttiva delle singole cultivar e secondariamente del sistema
di allevamento adottato.
Parole chiave: vite, raccolta.
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Indirizzi per una moderna mandorlicoltura
A new scientific approach to almond cultivation
Milella A
“Bollettino degli Interessi Sardi”; quaderno n° 9: 1,26 - Gallizzi Editore - Sassari, 1979
Innovation in the main agronomic practices to improve almond cultivation are described.
The evolution of the environment, the choice of varieties, rootstocks, tree planting, training systems
and cultural practices is discussed. The relationships between tree biology and irrigation and
fertilisation techniques are also underlined.
Keywords: almond, variety, rootstock, training system, irrigation, fertilisation.
Vengono riportate le principali scelte tecniche da effettuare per razionalizzare la coltivazione
del mandorlo in Sardegna. La scelta delle aree di coltivazione in base alle esigenze pedoclimatiche
della coltura, l’impianto (ed in particolare la scelta delle cultivar, del portinnesto, del sesto d’impianto
e del sistema di allevamento) e le successive tecniche colturali da adottare, vengono estesamente
esaminate. Soprattutto l’irrigazione e la concimazione dovranno scaturire da una esatta conoscenza
delle fasi biologiche della specie per assecondare ogni processo e garantire la massima
remuneratività.
Parole chiave: mandorlo, varietà, portinnesti, sistema di allevamento, irrigazione, concimazione.
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Le esigenze idriche e nutrizionali dell’olivo in coltura negli ambienti meridionali
Water and nutrient requirements of olive trees grown in southern Italy
12

Milella A.
Frutticoltura, XLI(9): 13-20, 1979
A review and discussion of olive culture management in southern Italy dealing with seasonal
changes in water requirements, the importance of soil tillage and weed control, the amounts of
irrigation water required, NPK requirements, and cultivars, are reported.
Keywords: olive, irrigation, fertilisation.
Vengono analizzati gli aspetti fondamentali relativi all’influenza dell’acqua e degli elementi
nutritivi nei confronti della attività vegetativa e produttiva dell’olivo da olio nell’Italia meridionale.
Dopo aver passato in rassegna i risultati più recenti che la ricerca ha acquisito in questi settori,
vengono forniti alcuni indirizzi fondamentali al fini di una corretta applicazione degli interventi
agronomici.
Parole-chiave: olivo, irrigazione, concimazione.
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Raccolta superpalettizzata degli agrumi in Sardegna con carri a piattaforme elevatrici
singole e multiple
Oranges: integrated harvesting and use of harvesting platforms
Deidda P., Dettori S., Paschino F., Piccarolo P.
L’Informatore Agrario, n°35, 6705-6718, 1979
The following methods were compared in “Tarocco” and “Washington Navel” orange
orchards: (a) hand picking with traditional transport; (b) hand picking into hard-topped picking bags
with subsequent transport on fork-lifted pallets; (c) integrated harvesting from a machine with
multiple platforms with the use of pallets; and (d) integrated harvesting from a machine (the
Idropicker) with a single elevating platform with the use of pallets. Data on the speed and
thoroughness of picking and on quality, are presented with photographs of the machinery and
equipment. Results showed that (b) gave considerable advantage over (a) and that (d) made easier
very harvesting especially from the upper parts of trees.
Keywords:Citrus, harvesting, equipment.
In una prova eseguita in Sardegna si sono posti a confronto diversi tipi di cantiere adatti alla
raccolta degli agrumi: da quello tradizionale con e senza scale, alla raccolta integrata e
superpalettizzata attuata con piattaforme singole o multiple, dalle quali gli operai raccolgono i frutti e
li depositano in cassoni che vengono poi asportati tramite elevatore a forche applicato al trattore.
Dalla prova si è avuta conferma innanzitutto che già la raccolta manuale con cesti a sacco e
trasporto superpalettizzato, comporta un sensibile aumento della produttività: inoltre, sopratutto sulla
cultivar “Tarocco” e con piattaforma singola, la raccolta integrata consente una maggiore rapidità
sia nella raccolta (specie nelle parti alte delle piante) sia nelle operazioni complementari.
Parole chiave: agrumi, raccolta, attrezzatura.
13

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Irrigazione localizzata nel pompelmo: distribuzione dell’umidità nel terreno
Soil moisture pattern under drip and microsprinkler irrigation in grapefruit
Milella A., Deidda P., Frau A.M.
First Seminar on the Drip Irrigation, Bologna, 6-7 nov.1979
In a young grapefruit orchard, soil moisture measurements were made under drip and
microsprinkler irrigation systems with different water amounts for single application (100-150-200
m 3 /ha). Under drip irrigation individual emitters were found to wet soil columns 100 to 300 cm in
diameter depending on the soil depth (0-20 cm; 20-40 cm; 40-60 cm) considered. Under
microsprinkler irrigation the microjets were found to wet almost the entire soil surface, highest the
soil moisture values being found in the deeper soil layers. In both irrigation systems soil moisture
increased as water amount for a single application increased.
Keywords:Citrus, grapefruit, irrigation, soil moisture.
In un giovane impianto di pompelmo è stata determinata la distribuzione dell’umidità del
terreno in funzione di due sistemi di irrigazione localizzata (a goccia e con spruzzatori statici), e di
differenti volumi di adacquamento (100-150-200 m 3 /ha). E’ stato rilevato che la zona bagnata dai
gocciolatori interessa una colonna di terreno di diametro variabile tra 100 e 300 cm, in dipendenza
della profondità del terreno stesso (0-20 cm; 20-40 cm; 40-60 cm), mentre col sistema di irrigazione
con spruzzatori il terreno viene bagnato più uniformemente nel piano orizzontale, ma con valori di
umidità maggiori negli strati più profondi. Con entrambi i sistemi, è stata inoltre osservata una
relazione, tuttavia non lineare, tra contenuto di umidità del terreno e volumi di acqua erogati.
Parole chiave: agrumi, pompelmo, irrigazione, umidità del suolo.
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Indagine sul patrimonio genetico del mandorlo in Sardegna: selezione di cloni idonei per
una mandorlicoltura più competitiva
Observations on the sardinian almond germplasm: selections of clones useful for cultivation
Agabbio M., Frau A.M.
Convegno Nazionale “Il Miglioramento della Coltura del Mandorlo e del Nocciòlo. Aspetti
genetici e tecnici”, Messina e Siracusa, 29 e 30/11/1979
The results of a study on the main almond-growing areas of Sardinia are reported. In each
area the presence of highly promising indigenous varieties was observed. Seventy-seven local
almond clones were isolated and tested for their agronomical and technological characteristics.
Among these, fourteen clones are promising for the late or medium-late blooming; seven have soft
shells and eleven semi-hard shell, all of them have high kernel/stone ratio. The following
characteristics for the other clones were evaluated: presence of a single kernel, form and
appearance of the kernel, low percentage of aborted seeds and high yield. A clone was found to be
suited as an ornamental plant for its big pink flowers. Four bitter almond clones are under evaluation
14

as rootstocks. All clones found in the areas concerned were planted in a collection orchard near
Sassari.
Keywords: almond, germplasm, clone.
Vengono riferiti i risultati di un’indagine condotta nelle aree mandorlicole più importanti della
Sardegna, al fine di isolare cloni pregevoli, tipici dell’ambiente sardo. Nel corso di queste prime
ricerche sono stati isolati 77 “individui” di mandorlo dolce, fra cui 14 a fioritura tardiva o
mediamente tardiva: 7 con frutto ad endocarpo premice ed 11 ad endocarpo semipremice,
caratterizzati, in genere, da un’alta resa in sgusciato. Gli altri cloni sono stati scelti per altri caratteri
quanti-qualitativi ritenuti interessanti, fra cui l’assenza di semi gemellari (29 cloni) o di frutti vuoti
(26); forma particolare del seme; buona produttività. Un clone è stato incluso nel lavoro di selezione
per il colore rosa intenso e le grosse dimensioni del fiore. Inoltre sono stati reperiti 4 cloni di
mandorlo amaro, di cui 3 con frutti ad endocarpo duro ed uno ad endocarpo premice, da studiare
come portinnesti. Col materiale di propagazione, innestato su mandorlo amaro, è stato allestito un
campo di confronto varietale in agro di Sassari, per le ulteriori osservazioni bioagronomiche.
Parole chiave: mandorlo, germoplasma, clone.
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Radicazione delle cultivar sarde di olivo. Nota 1 a : nebulizzazione ed influenza clonale.
Rooting behaviour of sardinian olive varieties. 1 st note: mist propagation and clone responses
Dettori S.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari,
XXVII: 174-182, 1979
This paper reports the results of research on the rooting behaviour of olive semi-hardwood
cuttings sampled from 4 local varieties cultivated in Sardinia as table olive varieties (“Bianca di
Villacidro”, “Pizz’e carroga”, “Olia manna” and “Sivigliana da confetto”). Among the above
mentioned varieties several clones were isolated, and from each clone 100 cuttings were sampled,
treated with IBA at 4.000 ppm, and submitted to mist greenhouse. Observations made 40 days after
the sampling showed the callus formation in all varieties at the base of the cuttings, while 70 days
after sampling the rooting percentages were 34% for “Bianca di Villacidro”, 36% for “Pizz’e
carroga”, and 37% for “Olia manna” and ”Sivigliana da confetto”. Among a single variety, different
rooting ability was observed in the different clones. The greatest rooting percentages were found in
medium vigorous clones of “Bianca di Villacidro” and “Pizz’e carroga” varieties in particular, while
“Olia manna” gave the best rooting percentage in medium and high vigorous clones.
Keywords: olive, varieties, clones, mist propagation.
In questa nota vengono riportati i risultati di una ricerca sull’attitudine rizogena di talee
semilegnose d’olivo, appartenenti a 4 delle più importanti cultivar sarde utilizzate come olivo da
mensa (“Bianca di Villacidro”, “Pizz’e carroga”, “Olia manna” o “Tondo di Cagliari” e “Sivigliana
da confetto”). All’interno delle predette cultivar sono stati individuati alcuni presunti cloni, da ognuno
dei quali sono state prelevate 100 talee e messe a radicare sotto “ mist”, previo trattamento con
IBA a 4000 ppm. Le osservazioni effettuate dopo 40 giorni dal prelievo hanno fatto rilevare la
completa formazione del callo in tutte le cultivar, mentre le percentuali di radicazione ottenute dopo
70 giorni sono risultate le seguenti: 34% per “Bianca di Villacidro”, 36% per “Pizz’e carroga”, 37%
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per “Olia manna” e “Sivigliana da confetto”. Nell’ambito delle singole cultivar è stata osservata una
diversa capacità rizogena dei differenti presunti cloni; in particolare, nelle cvs “Bianca di Villacidro”,
e “Pizz’e carroga”, le maggiori percentuali di radicazione sono state rilevate nei cloni a media
vigoria, e nella cv “Olia manna” in quelli vigorosi e mediamente vigorosi.
Parole chiave: olivo, varietà, cloni, nebulizzazione.
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Confronto tra cultivar di mandorlo in diverse condizioni colturali. Risultati del primo
triennio
Comparison between almond varieties growing under different cultural conditions. The first three
years results
Frau A.M., Agabbio M.
Convegno Nazionale “Il Miglioramento della Coltura del Mandorlo e del Nocciòlo. Aspetti
genetici e tecnici”, Messina e Siracusa, 29 e 30/11/1979
This paper reports previous results of research conducted in three different areas of
Sardinia from 1977 to 1979, on the agronomic behaviour of six almond varieties from different areas
(“Arrubia” and “Cossu” from Sardinia, “Filippo Ceo” and “Tuono” from Apulia, “Nonpareil” and
“Texas” from the United States). Two rootstocks (bitter almond and peach) were compared for
each variety; dry-farming and irrigation were also compared for all varieties tested. Observations on
plant height and width, on trunk growth, on flowering, and yield were made during the experiment.
First of all the results showed some differences probably resulting from the different areas the
experimental plots were located on peach, as rootstock, induced more growth than bitter almond,
and irrigation also improved growth in comparison to dry-farming. Among the different varieties,
“Tuono” proved to have the best vigour, and “Cossu” the least. The flowering habitat resulted
acceptable in the “Tuono” variety, and scant in “Cossu”, while peach, as rootstock along with
irrigation improved productive behaviour.
Keywords: almond. variety, rootstock, irrigation.
Nella presente nota vengono illustrati i primi risultati di una prova di confronto varietale su
sei cultivar di mandorlo dolce (“Arrubia” e “Cossu” locali, “Filippo Ceo” e “Tuono” pugliesi,
“Nonpareil” e “Texas” americane), innestate su due portinnesti diversi (mandorlo amaro e pesco),
in coltura asciutta e irrigua ed allevate in tre ambienti diversi della Sardegna. Le osservazioni
effettuate hanno riguardato l’attività vegetativa delle piante (altezza e larghezza della chioma,
circonferenza del tronco sopra e sotto il punto d’innesto), l’entità della fioritura e la produzione.
Alcune differenze osservate sembrano doversi imputare alla diversa dislocazione dei tre campi
sperimentali e, quindi, alle ineguali condizioni ambientali. In genere tutte le cultivar innestate su
pesco, sia in coltura irrigua che asciutta, hanno avuto uno sviluppo maggiore rispetto a quelle
innestate su mandorlo amaro. Inoltre, a parità di portinnesto, tutte le cultivar allevate in ambiente
irriguo hanno fatto registrare una maggiore vigoria rispetto a quelle allevate in ambiente asciutto.
Infine, tra le sei cultivar in osservazione la “Tuono” ha avuto lo sviluppo maggiore, mentre la
“Cossu” quello minore. La fioritura, poi, è stata più che buona nella cultivar “Tuono” e scarsa nella
cultivar locale “Cossu” e si è notata una più precoce messa a frutto nelle cultivar innestate su pesco
e allevate in ambiente irriguo.
Parole chiave: mandorlo, varietà, portinnesto, irrigazione.
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Moderni criteri per la raccolta delle produzioni agrumarie
New methods of Citrus harvesting
Dettori S.
Atti “Moderni Criteri per la Raccolta delle Produzioni Agrumicole e Problematiche della
Scelta Varietale in Agrumicoltura”, Oristano 26/1 e 15/3 1979, Chiarella (Sassari)
Research carried out in Sardinia on Citrus harvesting has shown that the introduction of
mechanical harvesting methods and the use of containers handling systems caused improvment in
yield and fruit quality. The correct choise of cultivar, time of harvesting and the use of growth
regulators to reduce fruit drop, are the key factors in obtaining optimum performances from
harvesting equipments.
Keywords: Citrus, harvesting, growth regulators.
Gli studi condotti in Sardegna relativamente alla raccolta delle produzioni agrumarie hanno
evidenziato la possibilità di ottenere incrementi produttivi e migliorare la qualità della produzione con
la meccanizzazione, anche parziale, delle operazioni e l’adozione di contenitori palettizzati per la
movimentazione del prodotto. La scelta varietale, l’individuazione del momento ottimale di raccolta e
l’utilizzazione di regolatori di crescita per limitare la cascola preraccolta, risultano fattori chiave per
lo sviluppo del comparto nell’Isola.
Parole chiave: agrumi, raccolta, regolatori di crescita.
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Valutazione di nuove selezioni clonali per l’agrumicoltura della Sardegna
Evaluation of new Citrus clones in Sardinia
Deidda P.
Atti “ Moderni Criteri per la Raccolta delle Produzioni Agrumicole e Problematiche della
Scelta Varietale in Agrumicoltura”., Oristano 26/1 e 15/3 1979, Chiarella (Sassari)
The results of researches carried out during 14 years by the Istituto di Coltivazioni Arboree
di Sassari on Citrus genetic improvement are reported. Many selected clones (virus-free with high
fruit quality) obtained from old lines or from nucellar selections are described. Seventeen clones
were selected from sweet orange old-line varieties and four from mandarin old-line varieties, sweet
orange nucellar lines, one mandarin nucellar line, eight lemon nucellar lines and two grapefruit
nucellar lines were also evaluated.
Keywords: Citrus, Sardinia, cultivar, clones.
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Vengono riportati i risultati di quattordici anni di studi condotti dall’Istituto di Coltivazioni
Arboree di Sassari relativamente al miglioramento genetico degli agrumi. In particolare vengono
descritti numerosi cloni selezionati, per le pregevoli caratteristiche bioagronomiche e per l’assenza di
virosi, provenienti da vecchie cultivar o da selezione nucellare. Le specie agrumicole interessate al
progetto sono state, per la selezione da vecchie cultivar, l’arancio dolce (6 varietà con un totale di 17
cloni) ed il mandarino (4 cloni), mentre, per la selezione nucellare, l’arancio dolce (3 varietà, 4 cloni),
il mandarino (1 clone), il limone (8 cloni) ed il pompelmo (2 cloni).
Parole chiave: agrumi, Sardegna, cultivar, cloni.
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La cascola preraccolta in agrumicoltura: possibilità di intervento sugli aranci “Tarocco”
e “Washington Navel” e sul pompelmo “Marsh Seedless”
Growth regulators sprays to contol preharvest fruit drop in “Tarocco” and “Washington Navel”
oranges and “Marsh Seedless” grapefruit
Deidda P., Dettori S.
Notiziario di Ortoflorofrutticoltura, 6(1): 19-25, 1980
Various compounds for preventing fruit drop were tested in 4 regions of Sardinia;
application was usually made in November. The percentages of pre-harvest fruit drop in untreated
trees were 65-70% in Tarocco orange, 50% in Washington Navel orange and 60% in Marsh
seedless grapefruit. The best effects were obtained with 2,4-D in Washington navel (8-34%), with
2,4-D + GA in Tarocco (28%) and with 2,4-dichlorophenoxypropionic acid (dichlorprop) in Marsh
Seedless (26%).
Keywords: Citrus, orange, grapefruit, harvesting, fruit drop.
Si riportano i risultati di una indagine condotta in quattro aree agrumicole della Sardegna,
volta a valutare l’azione anticascola di quattro diversi composti (estere etilesico del 2-4 D, esteri
ottilico e isottilico del 2-4 D, acido αnaftalenacetico e βnaftossiacetico e acido 2-4
diclofenossipropionico (2,4 D8), sulle cv di arancio “Tarocco”, “Washington navel” e sul pompelmo
“Marsh seedless”. L’estere isottilico 2,4-D ha confermato l’efficacia, da solo o in combinazione con
l’acido gibberellico per tre varietà.
Parole chiave: agrumi, arancio, pompelmo, raccolta, cascola.
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Effetti di alcuni anticascolanti sugli aranci “Tarocco” e “Washington Navel” e sul
pompelmo “Marsh Seedless”
Effects of some growth regulators on pre-harvest drop of “Tarocco” and “Washington Navel”
oranges and “Marsh Seedless” grapefruit
Deidda P., Dettori S.
Rivista della Ortoflorofrutticoltura Italiana, 64(2): 125-155, 1980
18

A two-year study was conducted in different environment of Sardinia to evaluate some
growth substances used to prevent the pre-harvest fruit drop in “Tarocco” and “Washington navel”
sweet oranges and in “Marsh seedless” grapefruit. Several compounds at different concentrations
were tested: ethylhexilic, octylic and isoctylic esters of 2,4-dichlorophenoxyacetic acid (2,4-D), ánaphthaleneacetic
acid (NAA), and ß-naphthoxyacetic acid (NOA), 2,4-dichlorophenoxypropionic
acid (2,4-DP); gibberellic acid (GA) was also tested, but always in combination with the above
mentioned compounds. All the treatments were made in early November, except for one treatment
on “Marsh seedless” grapefruit which took place in late January. Observations were made on the
fruit-drop changes from the spray-period to the harvesting time, on the fruit quality, and on the
subsequent bloom behaviour. The results showed that in the control trees the percentage of the preharvest
fruit-drop was remarkable: 65%-70% in “Tarocco” orange, 50% in “Washington navel”
orange, and 60% in “Marsh seedless” grapefruit. Among the different compounds tested 2,4-D and
2,4-DP, the last one in combination with GA, proved to have the best efficiency in preventing the
pre-harvest drop, respectively for “Washington navel” and “Tarocco” oranges. In “Marsh
seedless” grapefruit 2,4-DP alone gave the best results. The only treatment effect on fruit quality
consisted in a delay of fruit colour when GA was used. Any influence of the different treatments on
the subsequent bloom was never found with all the compounds tested.
Keywords: Citrus, growth regulators, fruit drop.
Vengono riferiti i risultati di un biennio di prove condotte in diversi ambienti della Sardegna
sull’efficacia di diversi fitoregolatori con funzione anticascola sulle cultivar di arancio “Tarocco e
“Washington navel” e di pompelmo “Marsh seedless”. Sono stati saggiati diversi formulati, e cioè gli
esteri etilesilico, ottilico ed isottilico dell’acido 2,4 diclorofenos-siacetico (2,4-D), l’acido ánaftalenacetico
(NAA) e l’acido ß-naftossiacetico (NOA), l’acido 2,4-diclorofenossipropionico (2,4-
DP), e l’acido gibberellico, quest’ultimo sempre in combinazione con i precedenti. Dai dati ottenuti si
rileva che la cascola interessa una notevole percentuale della produzione in tutte le cultivar: 65%-
70% nel “Tarocco”; 50% nel “Washington navel”; 60% nel pompelmo “Marsh seedless”. Tra i
diversi prodotti utilizzati i clorofenossi derivati si sono rilevati decisamente più efficaci della miscela
NAA + NOA. Nel primo gruppo rientravano il 2,4-D e il 2,4-DP; il primo ha mostrato in genere una
maggiore efficacia, soprattutto nella cv “Washington navel”, mentre il secondo ha fornito i migliori
risultati nella cv. “Tarocco” in combinazione con acido gibberellico a 20 ppm., e risultati assai
positivi nella cv. “Marsh seedless” senza nessun altro fitoregolatore. L’influenza dei diversi prodotti
saggiati sulle caratteristiche qualitative dei frutti si è tradotta, in generale, in un’attenuazione più o
meno marcata della colorazione della buccia, ma limitata solamente ai formulati in cui era presente
l’acido gibberellico. La fioritura, infine, non ha subito apprezzabili modificazioni in seguito ai
trattamenti.
Parole chiave: agrumi, regolatori di crescita, cascola.
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Irrigazione localizzata nel pompelmo: fisionomia dei sistemi radicali
The effect of drip and sprinkler irrigation on the root system of grapefruit
Milella A., Deidda P., Dettori S.
Istituto di Coltivazioni Arboree, Centro Stampa dell’Università di Sassari, 1980
In order to evaluate the relationship between the irrigation system and root physiology an
experiment was carried out on a young grapefruit orchard (cv Marsh seedless) irrigated with the
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drip or the sprinkler system. A positive correlation between soil moisture and root morphology was
observed with a higher root concentration in the wetter soil area. Drip irrigation caused optimal soil
moisture condition in the deeper soil layers, and a higher root growth system was observed only in
this little area of the soil. The plant growth was not affected by these differences in the root
systems caused by the two irrigation systems compared.
Keywords: Citrus, grapefruit, irrigation, root system.
Al fine di valutare le relazioni tra le modalità di irrigazione e fisiologia degli apparati radicali è
stato condotto uno studio su un giovane impianto di pompelmo (cv Marsh seedless), irrigato con un
sistema di irrigazione a goccia e con spruzzatori statici. E’ stata osservata una correlazione diretta
tra umidità del terreno e fisionomia dell’apparato radicale con maggiore densità radicale nelle zone a
umidità più elevata. L’irrigazione a goccia ha causato condizioni ottimali di umidità negli strati più
profondi del suolo determinando conseguentemente un maggiore sviluppo degli apparati radicali,
localizzati in una piccola parte del terreno. La crescita delle piante non è stata influenzata da questo
differente sviluppo radicale, determinato dai due sistemi di irrigazione
Parole chiave: agrumi, pompelmo, irrigazione, sistema radicale.
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Effetti della fertilizzazione fogliare sul clementine. Ricerche condotte su piante in
condizioni di “stress” a livello di assorbimento radicale
Effects of foliar sprays on clementine trees under nutrients uptake stress conditions
Casu M., Dettori S., Gessa C.
L’Informatore Agrario, XXXVI (36): 12039-12044, 1980
This paper describes some research conducted on the effect of some foliar sprays in poor
yielding clementine mandarin trees growing under limiting environmental conditions, mainly
characterised by deep, cold and poor-drained soils in Sardinia. The following treatments were
compared: a) sprays with an aqueous solution containing 200 ppm N, 320 ppm P2O5, and 400 ppm
K2O; b) sprays with an aqueous solution containing 400 ppm N, 360 ppm P2O5, and 280 ppm K2O,
and traces of Cu, Zn, Fe, Mn, vitamin (B), and á-naphthaleneacetic acid (NAA); c) water sprays
(control). Two different plots were selected for the trials: one located at the lowest part of the
orchard, another one on a higher level. For each treatment several sprays were made at 20 day
intervals beginning in May, before the flowering, until the end of September. The results showed
that the poor growth and production conditions of the trees were not due to lack of nutrients in the
soil, but more likely to the high water table level which reduced soil drainage, associated with lower
soil temperature during the shooting and flowering period. In these conditions the treatments
increased the yields by around 13% (treatment a), and 29% (treatment b) in comparison to the
control. On the other hand, an increase of the total soluble solids percentage was induced by
treatment b.
Keywords: Citrus, clementine, nutrients.
In un particolare ambiente microclimatico, caratterizzato da terreni profondi, ma piuttosto
umidi e freddi per la coltura degli agrumi, è stata effettuata una prova di fertilizzazione fogliare sul
clementine secondo il seguente piano sperimentale: a) trattamento con un prodotto contenente 200
ppm di azoto (N), 320 ppm di anidride fosforica (P2O5), 400 ppm di ossido di potassio (K2O); b)
20

trattamenti con un prodotto contenente 200 ppm di N, 360 ppm di P2O5, 280 ppm di K2O, rame,
zinco, ferro, manganese, vitamine del gruppo B e acido α-naftalenacetico; c) controllo: interventi
con acqua e bagnante. La prova è stata condotta in due diversi appezzamenti: il primo localizzato nel
fondovalle, dove le piante mostravano più chiari sintomi di sofferenza, il secondo in posizione più
elevata. Gli interventi hanno avuto inizio in prefioritura e sono proseguiti fino a settembre. I risultati
hanno evidenziato che lo stato di sofferenza delle piante non era presumibilmente imputabile a
carenze nutrizionali o alle caratteristiche fisico-chimiche dei suoli, ma verosimilmente alla
superficialità della falda, che riduceva la permeabilità del terreno, e alle basse temperature del
substrato nel periodo antecedente la ripresa vegetativa. In queste condizioni i due fertilizzanti fogliari
hanno incrementato le produzioni del 13% (a) e del 29% (b) rispetto al controllo (c). Il secondo
formulato ha, inoltre, determinato un più elevato tenore in solidi solubili totali.
Parole chiave: agrumi, clementine, elementi nutritivi.
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Notizie sul lavoro di selezione clonale e sanitaria della vite ad uva da vino in Sardegna
Report on the clonal and selection research project on the wine grape in Sardinia
Deidda P., Dettori S., Prota U., Garau R., Cugusi M.
Sardegna Agricoltura 80, XI(5): 19-24, 1980
The results on a project on wine grape genetic improvement with the selection of virus free
clones, with high horticultural characteristics, carried out in Sardinia on six cultivars (Cannonau,
Malvasia di Bosa, Nuragus, Pascale di Cagliari, Vermentino and Vernaccia), are reported. The
observations were made in the traditional areas of growing and many clones were selected for the
project. All the clones were propagated and ten clones of the cvs Cannonau, Pascale di Cagliari and
Vermentino were compared in two experimental fields located in different areas of the island.
Keywords: grape, cultivar, genetic improvement, disease resistance.
Vengono riportati i risultati di un progetto di selezione clonale e sanitaria della vite ad uva da
vino in Sardegna. Su sei vitigni (Cannonau, Malvasia di Bosa, Nuragus, Pascale di Cagliari,
Vermentino e Vernaccia) i sopralluoghi nelle aree di coltivazione tradizionale hanno permesso di
individuare numerosi cloni con valide caratteristiche agronomiche e sanitarie. Questi cloni sono stati
propagati e conservati in un unico ambiente di coltivazione, mentre sono stati avviati i campi di
omologazione su dieci cloni dei vitigni Cannonau, Pascale di Cagliari e Vermentino.
Parole chiave: vite, varietà, miglioramento genetico, selezione sanitaria.
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Influenza della concimazione azoto-potassica sulla vite. Nota I - Variazioni della
composizione minerale delle foglie
Influence of N-K fertilization on grapevine. I - Changes in the mineral content of the leaves
Casu M.
21

VigneVini, VII(7-8): 39-45, 1980
This paper reports some results on the effect of nine different N-K combinations on the leaf
nutritional status of «Cannonau» and «Vermentino» grapevine varieties. N and K were applied as
Ca(NO3)2 and K2SO4 and the relative rates per plant were: N1= g 7,5; N2= g 15; N3= g 22,5; K1= g
5; K2= g10; K3= g 15. The trees were grown in containers of 0,1962 m 3 , and the fertilisation was
distributed once a year, in April. The results have shown that, in both varieties, N2 K2 combinations
resulted in the greatest increase of N leaf content, while P, K, Ca, Mg, Na, Cu, Zn, Fe and Mn
content of the leaves was unaffected by different treatments. Furthermore, it was observed that the
leaf content of N, P and K decreased continuously from the fruit-set to leaf-fall. On the other hand,
Ca, Mg and Na leaf content increases constantly.
Keywords: grapes, nutrients, nitrogen, potassium.
In questa nota vengono riferiti i risultati di una ricerca relativa all’effetto di nove diverse
combinazioni N-K, sullo stato nutrizionale delle foglie nelle cultivar di vite “Cannonau” e
“Vermentino”. N e K furono somministrati sottoforma di Ca (NO3)2 e K2SO4 e nelle seguenti dosi
per pianta: N1= g 7,5; N2= g 15; N3= g 22,5; K1= g 5; K2= g10; K3= g 15. Nelle piante, allevate in
contenitori della capacità di 0,1962 m 3 , la concimazione veniva effettuata una volta all’anno, nel
mese di aprile. I risultati hanno messo in evidenza che la combinazione N2 K2 determina, in
entrambe le cultivar, il contenuto fogliare in N ottimale, mentre il contenuto in P, K, Ca, Mg, Na, Cu,
Zn, Fe e Mn è, in generale, simile nelle diverse tesi. Inoltre, si è constatato che i valori di N, P e K
nelle foglie diminuiscono costantemente dall’allegagione sino alla caduta delle foglie. Viceversa il
Ca, Mg e Na mostrano un andamento opposto nel corso dei medesimi periodi.
Parole chiave: vite, elementi nutritivi, azoto, potassio.
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Il consorzio. Un nuovo strumento per la ricerca scientifica
The consortium. A new tool for the research
Milella A.
Relazione al Congresso del CNR, Centro Stampa Università di Sassari, 1980
Several aspect of research organisation in Southern Italy, its diffusion, the related problems,
the human capital and resources are described with the purpose to find new strategies to improve
the impact of research on the economical activity. A new research organisational Institution is
proposed: the Consortium, and association between public and private research institution, with a
budget management similar to that of private companies.
Keywords: Consortium, research, association.
Vengono illustrati i diversi aspetti dell’organizzazione della ricerca dell’Italia meridionale, la
sua diffusione, i problemi, il capitale umano e le risorse strumentali, allo scopo di individuare nuove
strategie per migliorare l’impatto della ricerca medesima nei confronti delle attività economiche.
Viene proposto un nuovo strumento di organizzazione della ricerca: il Consorzio derivante
dall’associazione di Istituzioni di ricerca pubbliche e private, con un assetto e un’organizzazione del
budget simile a quello delle imprese private.
22

Parole chiave: Consorzio, ricerca, associazione.
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Influenza della posizione degli erogatori sulle componenti dello sviluppo e della
produzione nell’arancio “Valencia”. Risultati preliminari
Influence of emitters distance on vegetative and productive behaviour in “Valencia” orange.
Preliminary results
Milella A., Deidda P., Dettori S., Azzena M.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, vol.
XXVIII-XXIX: 221-234, 1980-1981
In this study two irrigation systems (drip and microjet) and different positions of emitters
were compared in a young “Frost Valencia” orange grove. The following irrigation treatments were
set out: two drippers (4 l/h each) per tree at distances of 1 m from the trunk; two drippers (4 l/h
each) per tree at 0,5 m; two microjets (65 l/h each) per tree at 0,2 m, all placed at the two sides of
the trunk. Both the irrigation systems were able to wet a 3 m strip of soil along the rows, while the
central part in between the rows was kept dry. Among the wet area drip irrigation induced different
soil moisture patterns, since the soil moisture percentage was greater near the emitters (more than
the “field capacity”) and, particularly, at 50 cm depth; and decreased as the distance from the
drippers increased. The water distribution under the microjets was more uniform and the soil
moisture reached highest values at 25 cm soil depth, always close to the emitters. Leaf water
potential and leaf diffusive resistance did not show the development of water-stress symptoms,
while trunk growth wasn’t affected by the different irrigation treatments.
Keywords: Citrus, orange, irrigation systems.
In questa nota vengono riportati i risultati di una prova di confronto fra due modalità di
distribuzione dell’acqua (a goccia e a microjet), con punti d’erogazione a diverse distanze dal tronco
della cultivar d’arancio “Frost Valencia”. Il piano sperimentale prevedeva il confronto fra le
seguenti tesi: due gocciolatoi da 4 l/h a 1 m dal tronco lungo il filare; due gocciolatoi da 4 l/h a 0,5 m
dal tronco; due microjet, da 65 l/h, eroganti l’acqua a 180°, a 0,2 m dal tronco. Dai risultati ottenuti si
rileva che entrambi i metodi irrigui delimitano una striscia di terreno (larga 3,0 m) caratterizzata da
sufficienti disponibilità idriche, mentre la parte centrale dell’interfilare risulta costantemente asciutta.
Nell’ambito di questa area umida la goccia induce dei valori d’umidità del terreno superiori alla
capacità idrica di campo al di sotto degli erogatori e, in particolare, alla profondità di 50 cm; questa
tendenza risulta accentuata con la disposizione dei gocciolatoi in prossimità del tronco. I microjet
distribuiscono l’acqua in misura più uniforme, raggiungendo le punte massime d’umidità sempre
nell’area più prossima alla pianta, ma alla profondità di 25 cm. Dal rilevamento del potenziale idrico
fogliare e della resistenza alla diffusione non si rileva alcun sintomo di stress idrico, mentre lo
sviluppo del tronco risulta sostanzialmente identico con le diverse modalità d’erogazione dell’acqua.
Parole chiave: agrumi, arancio, sistemi di irrigazione.
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Ricerche sullo stato nutrizionale di dodici cultivar di mandarino e mandarino-simili. Nota
I: variazioni di alcuni micro e macroelementi nei primi cinque anni di osservazioni
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Research on leaf nutrient status of twelve mandarin, mandarin hybrids and mandarin like varieties.
I - Changes in micro and macroelement contents
Casu M., Agabbio M.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, vol.
XXVIII-XXIX: 200-213, 1980-1981
In this study leaf mineral content of twelve mandarin, mandarin hybrids, and mandarin-like
varieties was determined at the beginning and at the end of the growing season of a 5 year period.
The following varieties, all grafted on sour orange, were tested: clementine “Comune” ICS/OL 1,
“Carvalhal”, “Page”, “Nova”, “Fremont”, “Ponkan”, “Malvasio”, “Murcott”, “Minneola”,
“Ortanique”, “Fortune” and “Sampson”. N, P, K, Ca, Mg, Na, Cu, Zn, Fe and Mn, were
determined in mature leaves collected from non bearing shoots. The results showed that all the
varieties accumulated nutritional elements in autumn rather than in spring as the trees begin to bear
fruits. Significant differences were also observed among all the varieties in relation to N, P, K, Ca,
Cu, and Mn leaf content.
Keywords: Citrus, mandarin, nutrition.
Su dodici mandarini e mandarino-simili allevati in normali condizioni colturali sono stati
determinati, per un quinquennio, i contenuti minerali delle foglie all’inizio e alla fine della stagione di
accrescimento. Le cultivar in osservazione, tutte innestate su arancio amaro, erano rappresentate da
clementine “Comune” ICS/OL 1, “Carvalhal”, “Page”, “Nova”, “Fremont”, “Ponkan”, “Malvasio”,
“Murcott”, “Minneola”, “Ortanique”, “Fortune” e “Sampson”, mentre gli elementi minerali presi in
esame hanno riguardato i macroelementi N, P, K, Ca, Mg, Na e i microelementi Cu, Zn, Fe e Mn. I
risultati ottenuti in questi primi anni hanno evidenziato un accumulo di elementi nutritivi, maggiore nel
periodo autunnale rispetto a quello primaverile; mentre nel confronto delle dodici cultivar sono state
osservate differenze statisticamente significative tra i contenuti fogliari dei macroelementi N, P, K,
Ca e Mg e dei microelementi Cu e Mn.
Parole chiave: agrumi, mandarino, stato nutrizionale.
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Risultati preliminari di una prova di concimazione nell’arancio “Washington Navel”
Preliminary results of a fertilisation trial on “Washington Navel” orange
Deidda P., Casu M.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, vol.
XXVIII-XXIX: 81-88, 1980-1981
In this paper the results of a 4-year research on the effects of N, P, K treatments on young
“Washington navel” orange trees are given. The following treatments were compared: A - Control;
B - Nitrogen fertilisation at a rate of 60 kg/ha per year (N); C - Nitrogen and phosphorus
fertilisation at rates, respectively, of 60 kg/ha and 120 kg/ha per year (NP); D - Nitrogen and
potassium fertilisation at rates respectively, of 60 kg/ha and 90 kg/ha per year (NK); E - Nitrogen,
phosphorus and potassium fertilisation at rates, respectively, of 60 kg/ha, 120 kg/ha and 90 kg/ha per
year (NPK). The results showed that the different treatments after 4 years did not influence tree
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growth, while N and Mn content of the leaves was increased by NP and NPK treatments. No
difference was found between N, NK and NPK treatments on the average yield, that was reduced
in NP treatment and in the control trees. A higher juice percentage was found in fruit from the
control trees, while total soluble solids were increased by NP and NPK treatments.
Keywords: Citrus, orange, fertilisation.
In questa nota vengono esposti i risultati di una ricerca quadriennale relativa a differenti
trattamenti di fertilizzazione su due selezioni di arancio “Washington navel” (una vecchia linea e un
clone nucellare). I trattamenti in questione sono i seguenti: A - Controllo non concimato; B -
Concimazione con solo azoto, in ragione di 60 kg/ha per anno (N); C - Concimazione con azoto e
fosforo in ragione, rispettivamente, di 60 kg/ha e 120 kg/ha per anno (NP); D - Concimazione con
azoto e potassio in ragione, rispettivamente, di 60 kg/ha e 90 kg/ha per anno (NK); E -
Concimazione con azoto, fosforo e potassio in ragione, rispettivamente, di 60 kg/ha, 120 kg/ha e 90
kg/ha per anno (NPK). I risultati hanno messo in evidenza che, a distanza di quattro anni dall’inizio
della ricerca, i diversi trattamenti non hanno avuto alcuna influenza sull’attività vegetativa delle
piante, mentre si è notato che alcuni di essi (NP ed NPK) hanno influito positivamente sul contenuto
di azoto e manganese nelle foglie. Nessuna differenza di produzione è stata rilevata tra le piante
concimate con solo azoto (N) e quelle concimate con azoto e potassio (NK) e azoto, fosforo e
potassio (NPK), mentre nelle piante di controllo e in quelle concimate con azoto e fosforo (NP) la
produzione è stata ridotta. Le caratteristiche qualitative dei frutti, infine, sono state leggermente
modificate solo nei riguardi del contenuto in succo, che è risultato maggiore nel controllo, e del grado
zuccherino, che è stato incrementato nelle tesi NP ed NPK.
Parole chiave: agrumi, arancio, concimazione.
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Distribuzione della fruttificazione nell’arancio dolce e rapporti con la raccolta
meccanizzata
Fruit distribution in sweet orange trees and relationship to harvesting
Deidda P., Dettori S., Pala M.
Rivista di Ortoflorofrutticoltura Italiana, 65(1): 35-58, 1981
A study to determine the fruit-bearing characteristic of orange tree was made in different
Citrus areas of Sardinia and on different varieties (“Biondo Comune”, “Moro”, “Tarocco”,
“Valencia”, and “Washington navel”). The research was intended primarily to provide information
for hand harvesting using picking aids, such as man positioners. Several trees of different age were
selected for “Tarocco” and “Washington navel” orange, while only mature trees were used for the
other varieties. On each part of the tree fruit was counted at two different tree heights (from the
ground to 180 cm, and from 180 cm to the top of the trees), and on two different canopy depths
(from the outer part of the canopy to 50 or 100 cm inside, depending on tree age, and from 50 or
100 cm inside to the trunk of the trees). In young trees a great percentage of fruit was produced
both by inner and outer part of the canopy, while in mature trees most of the fruits were located on
the outer part of the canopy. Moreover, in young trees almost all of the fruit was produced on the
lower part of the canopy. In mature trees, mainly in “Moro” and “Washington navel” varieties,
more than 50% of fruit was produced by the higher part of the canopy. Most of the fruit occurred
on the south half of the tree. It was also observed that the fruits located on the inner part of the
canopy were smaller, thinner and had a less coloured rind, had a higher juice content with less total
soluble solids and a higher acidity percentage. On the higher part of the trees the fruits were bigger,
25

had a more coloured rind and total soluble solids content in the juice. The influence of fruit
characteristics on the harvesting operations was discussed.
Keywords:Citrus, orange, varieties, harvesting, fruit distribution.
Poiché la conoscenza di alcuni aspetti legati al modo di fruttificare delle singole specie e
cultivar può fornire utili indicazioni in fase di organizzazione dei cantieri di raccolta, su alcune
cultivar di arancio diffuse in Sardegna (“Biondo Comune”, “Moro”, “Tarocco”, “Valencia”, e
“Washington navel”) è stata valutata la distribuzione della fruttificazione nell’ambito della chioma,
attraverso la determinazione del numero dei frutti presenti in diversi settori della pianta sia in
funzione dell’altezza (da 0 a 180 cm, e oltre i 180 cm), che della profondità (nei primi 50-100 cm - a
seconda dell’età della pianta - e oltre), che dell’esposizione. Per le cultivar “Tarocco” e
“Washington navel” le osservazioni sono state condotte su piante di diversa età e in zone di coltura
differenziate, mentre per le altre sono stati esaminati alberi in piena produzione e in un unico
ambiente. I risultati hanno messo in evidenza che sulle piante giovani si è avuta, rispetto alle piante
in piena produzione, una notevole percentuale di frutti anche all’interno della chioma. Nelle piante
adulte, infatti, la produzione è risultata in preponderanza distribuita nella fascia periferica della
chioma. Si è rilevato, inoltre, che mentre nelle piante giovani la produzione era pressoché tutta
concentrata nei primi 180 cm di altezza, in quelle adulte, soprattutto nelle cultivar “Moro” e
“Tarocco”, oltre il 50% dei frutti era distribuito ad un’altezza superiore a 180 cm. Per quanto
riguarda l’esposizione, si è osservato che la metà chioma esposta a SO e SE presentava una
produttività nettamente superiore alla corrispondente metà esposta a NO e NE. I frutti situati
all’interno della chioma sono risultati più piccoli, meno colorati, con buccia più sottile e maggior
contenuto in succo, ma minor tenore zuccherino e maggiore acidità. I frutti prodotti nella parte alta
della pianta, infine, erano di maggiori dimensioni, più colorati e con un maggior contenuto di solidi
solubili totali. Tutti i dati sono stati discussi in merito, soprattutto, alla loro influenza sulla raccolta
meccanizzata.
Parole chiave: agrumi, arancio, varietà, raccolta, distribuzione della fruttificazione.
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Meccanizzazione della potatura e della raccolta degli agrumi
Pruning and harvesting mechanisation in Citrus
Deidda P., Dettori S., et al.
Progetto Finalizzato per la Meccanizzazione Agricola, quaderno di sint. n° 20, CNR, 1981
A detailed report on the results of a coordinated research programme devoted to several
aspects of pruning and harvesting mechanisation in Citrus is given. After a brief introduction on the
Italian Citrus industry and related aspects, the results of the research carried out on several areas of
Calabria, Sicily and Sardinia are reported. The performance of several types of pruning equipment
was influenced by tree structure, biomass removed and the length of the rows. It was shown that a
vigorous growth was induced by mechanical pruning, but no appreciable production change was
observed. A far as mechanical harvesting is concerned the results showed that the use of single -
man or multi-man positioners associated with bins could give different performances. The best
results were obtained with a single-man positioner associated with 220 Kg bins.
Keywords: Citrus, pruning, harvesting, mechanisation.
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Questa pubblicazione riporta in dettaglio i risultati di una ricerca collegiale sugli aspetti legati
alla meccanizzazione della potatura e della raccolta degli agrumi. Dopo una breve introduzione sugli
aspetti generali ed i problemi relativi alla agrumicoltura italiana, vengono riferiti i risultati della
ricerca condotta in diverse aree agrumicole della Calabria, Sicilia e Sardegna. La risposta delle
diverse attrezzature meccaniche utilizzate per la potatura è stata influenzata da diversi fattori, ma
soprattutto dalla struttura degli alberi, dalla quantità di biomassa asportata e dalla lunghezza dei filari.
E’ stato dimostrato, inoltre, che la potatura meccanica favorisce un notevole ricaccio di germogli
vigorosi, mentre non sono state osservate particolari influenze sulla produzione. Per quanto riguarda
la raccolta meccanica, i risultati hanno messo in evidenza che l’uso di carri raccolta a piattaforma
singola, associati all’uso di cassoni da 220 Kg fornisce migliori prestazioni rispetto ai carri raccolta a
piattaforma multipla e ai cassoni di diversa capacità.
Parole chiave: agrumi, potatura, raccolta, meccanizzazione.
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Meccanizzazione della raccolta e della potatura nei vigneti ad uva da vino
Mechanisation of harvest and pruning in wine vineyards
Deidda P., Dettori S., et al.
Progetto Finalizzato per la Meccanizzazione Agricola, quaderno di sint. n° 16,CNR, 1981
In Italian wine vineyards soil conditioning, tilling and plant protection treatments are
generally carried out by machines while pruning and harvesting are mostly done by hand and
account for more than 70% of the total yearly labour. A project devoted to investigate on several
aspects related to the mechanisation of pruning and harvesting options was conducted. The results
on the main aspects of mechanisation on “hedgerow”, “pergola” and “double curtain” vineyards
and the efficiency and operating performances of the machines used are reported. The related
aspects of training and pruning systems, the influence of mechanical harvesting on wine industry
and the economic implications are also discussed.
Keywords: grapevine, mechanical harvest, mechanical pruning.
Nella viticoltura italiana per uva da vino le lavorazioni del terreno ed i trattamenti fitosanitari
sono generalmente eseguiti a macchina; la potatura e la vendemmia vengono invece, di norma
effettuate a mano ed incidono per oltre il 70% sul fabbisogno annuo di manodopera. In
considerazione di ciò il Progetto ha dedicato ampio spazio alla ricerca di modelli di viticoltura a più
spinta meccanizzazione, con riferimento appunto alla vendemmia ed alla potatura. I risultati
dell’attività svolta hanno riguardato i principali aspetti della meccanizzazione nei vigneti allevati a
“controspalliera”, a “pergola” e a “doppia cortina”, con riferimento alle macchine impiegate, alla
loro efficienza, alla loro capacità operativa, agli aspetti agronomici connessi con le forme di
allevamento, agli aspetti enologici conseguenti alla vendemmia meccanica ed agli aspetti economici
della stessa meccanizzazione, in rapporto alle varie tipologie viticole e ai diversi modelli di macchine
operatrici.
Parole chiave: vite, raccolta meccanica, potatura meccanica.
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Effetti di due etilen-promotori su alcune cultivar di uva da tavola
Effects of two ethylene releasing compounds on table grape varieties
Dettori S., Azzena M.
L’Informatore Agrario, XXXVII(50): 18474-18478, 1981
The effect of two ethylene-releasing compounds (Cepa and Alsol) were tested on three
table grape varieties (“Cardinal”, “Italia”, “Meraviglia di Malaga”), trained to “Tendone” and
“Guyot”). The following treatments on the different varieties were compared: A - “Cardinal”: 1)
Cepa and Alsol sprayed once before fruit colour break at rates of 250 and 500 ppm respectively; 2)
Cepa and Alsol sprayed once at the beginning of fruit colour break at the same concentrations; 3)
Untreated control. B - “Italia” and “Meraviglia di Malaga”: 1) Cepa sprayed once at the beginning
of fruit colour break at rates of 250 and 500 ppm; 2) Cepa sprayed once, when 50% of berries were
coloured, at rates of 250, 500 and 750 ppm; 3) Cepa sprayed twice, at the above mentioned fruit
ripening stages, at rates of 250 ppm; 4) Untreated control. No influence of different treatments was
found in berry weight or size. An earlier ripening time was also observed in Cepa treated grapes
than in Alsol treated ones. In the “Cardinal” variety the greatest effects were found in relation to
the greatest concentrations of Cepa; but the treatments made at the beginning of fruit colour break
increased the percentages of cracked berries. Cepa at 500 ppm sprayed at the beginning of fruit
colour break increased colour in berries, and reduced the total acidity in the juice, while no
difference was observed on the total soluble solids content. In the cv “Meraviglia di Malaga” Cepa
treatments gave a better rind colour, while no significant effect was found on the total soluble solids
and acids percentage. In the “Italia” variety no difference was found in relation to the different
treatment. Finally, the “tendone” trained vines ripened earlier, except the “Italia” variety.
Keywords: grapes, table varieties, training systems, growth regulator, ripening.
In questa nota vengono descritti gli effetti di due etilen-promotori - Cepa ed Alsol - sulle
cultivar di uva da mensa “Cardinal”, “Italia” e “Meraviglia di Malaga”, anche in relazione a due
diversi sistemi d’allevamento (“Tendone” e “Guyot”). Per i diversi vitigni sono stati confrontati i
seguenti trattamenti: A - cv “Cardinal”: 1) un trattamento in preinvaiatura con Cepa ed Alsol a 250
e 500 ppm rispettivamente; 2) un trattamento all’inizio dell’invaiatura con Cepa ed Alsol a 250 e 500
ppm rispettivamente; 3) controllo non trattato. B - cv “Italia” e “Meraviglia di Malaga” 1) un
trattamento all’inizio dell’invaiatura con Cepa a 250 e 500 ppm; 2) un trattamento con Cepa a 250,
500 e 750 ppm quando il 50% degli acini risultava colorato; 3) due interventi ripetuti in entrambe le
epoche con Cepa a 250 ppm; 4) controllo non trattato. Dai risultati ottenuti si è rilevato che il peso e
il volume degli acini non sono stati in nessun caso influenzati dai diversi trattamenti. In generale, si è
osservato che il Cepa ha anticipato la maturazione commerciale dell’uva in misura superiore
all’Alsol. Nella “Cardinal” i migliori effetti si sono ottenuti con le concentrazioni più elevate; il
trattamento in preinvaiatura, però, ha provocato la spaccatura di numerosi acini, mentre tale
fenomeno risultava entro limiti tollerabili nell’uva trattata all’inizio dell’invaiatura. Il trattamento con
Cepa a 500 ppm all’inizio dell’invaiatura ha indotto una maggiore colorazione dell’uva e una
riduzione dell’acidità totale, mentre nessuna sostanziale influenza è stata osservata sul grado
rifrattometrico. Anche nella “Meraviglia di Malaga” i trattamenti con Cepa hanno favorito la
colorazione della buccia, mentre effetti modesti sono stati rilevati sul contenuto in solidi totali solubili
e sull’acidità totale. Nella cv “Italia”, infine, non si sono notate sostanziali differenze in relazione ai
trattamenti. La maturazione dell’uva, infine è stata anticipata nelle piante allevate a “tendone”
rispetto al “guyot”, con la sola eccezione della cv “Italia”.
Parole chiave: vite, varietà da tavola, sistemi di allevamento, regolatori di crescita, maturazione.
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Efficacia anticascolante dell’estere isopropilico del 2,4-d sul pompelmo “Marsh
Seedless”
Effectiveness of isopropyl ester of 2,4-d on the control of pre-harvest fruit drop in “Marsh
Seedless” grapefruit
Deidda P., Dettori S.
Rivista Ortoflorofrutticoltura Italiana, 66(3): 239-246, 1982
The efficiency of some growth regulators have been tested to control pre-harvest fruit drop
in “Marsh seedless” grapefruit trees. The following products in aqueous solution were sprayed on
18 December in 1980: octylic and isoctyl esters of 2,4-D, at 10 ppm; isopropylic ester of 2,4-D, at 10
ppm; 2,4-DP, at 30 ppm; Daminoside-B9, at 2.000 ppm. All the compounds tested, except B-9,
proved to control pre-harvest fruit drop, although the best results were obtained from octylic and
isoctylic of 2,4-D, followed by isopropylic ester and by 2,4-DP. No influence of the treatment was
observed on the fruit quality, on the flush growth and on following flowering.
Keywords: Citrus, grapefruit, growth regulators, fruit drop.
Vengono riferiti i risultati di una ricerca sull’efficacia di alcuni prodotti atti a limitare la
cascola pre-raccolta nel pompelmo “Marsh seedless”. I seguenti formulati sono stati distribuiti in
soluzione acquosa alla data del 18 dicembre 1980: 2,4-D, esteri ottilico ed isottilico, a 10 ppm; 2,4-D,
estere isopropilico, a 10 ppm; 2,4-DP, a 30 ppm; Daminozide (B-9), a 2000 ppm. Tutti i prodotti, ad
eccezione del B-9, hanno dimostrato proprietà anticascola, anche se i migliori risultati sono stati
ottenuti con la miscela degli esteri ottilico e isottilico del 2,4-D, seguita dall’estere isopropilico dello
stesso 2,4-D, e dal 2,4-DP. Nessuna influenza dei prodotti saggiati è stata rilevata sulle
caratteristiche dei frutti, nè sul germogliamento e la successiva fioritura.
Parole chiave: agrumi, pompelmo, regolatori di crescita, cascola.
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Aspetti qualitativi della vendemmia meccanica di alcuni vitigni sardi
Wine quality from sardinian vine grapes varieties mechanically harvested
Dettori S., Madau G.
VigneVini, IX(7-8): 39-44, 1982
The results of trials conducted in 1979 and 1980 on “Cannonau”, “Monica”, “Nasco” and
“Vermentino” grapevine varieties grown on trellis are reported. The observations were made on the
«Femenia FB 210» harvester efficiency and the wine quality was compared to the hand picking
harvest . The results of the first year showed that the high performance of the harvester tested and
the rather limited production losses. However, some troubles resulted in the following steps of the
product transport and processing. Therefore, in 1980 the wine-pressing and the grape destalking
were made directly in the field, the product was moved to wine-cellars in tanks, where suitable
oenological pumps were used to process the grape paste. No differences between the “Cannonau”
and “Monica” red wines coming from mechanically harvested and hand-picked grapes were
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observed, while in “Vermentino” white wine mechanical harvest determined a lack of the typical
bitter taste.
Keywords: grapes, varieties, mechanical harvest.
Vengono riferiti in questa nota i risultati di prove di vendemmia meccanica per scuotimento
laterale, effettuate con la scavallatrice «Femenia FB 210» in un vigneto a controspalliera, nonché i
risultati sulla qualità del vino ottenuto dalle uve raccolte a mano e a macchina. Le prove condotte nel
1979 sui vitigni “Cannonau”, “Monica”, “Nasco” e “Vermentino” hanno confermato l’efficienza,
sul piano qualitativo, di questa vendemmiatrice (perdite e defogliazioni contenute, nessun danno
sostanziale alle piante), evidenziando al contempo le notevoli carenze presenti nelle fasi di
movimentazione e prima lavorazione del prodotto. Nel 1980 la ricerca è stata finalizzata al
superamento di questi aspetti negativi; in particolare si è attuata la pigiatura e il diraspamento delle
uve a bordo campo, si è migliorato lo scarico del prodotto dai carrelli cisternati e si sono adottate,
nell’ambito del centro di lavorazione, delle pompe enologiche idonee ad operare sulle paste d’uva.
Le successive prove di vinificazione attuate sui vitigni “Cannonau”, “Monica” e “Vermentino”,
hanno consentito di verificare che i vini risultavano sostanzialmente identici a quelli ottenuti con la
raccolta manuale, mentre per il “Vermentino” (bianco) si rilevava la mancanza del tipico retrogusto
amarognolo.
Parole chiave: vite, varietà, raccolta meccanica.
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Programmazione dell’intervento irriguo mediante stima dell’evapotraspirazione
potenziale
Irrigation time scheduling from potential evapotranspiration estimate
Dettori S.
Atti Ist. Geoped. e Geol. Appl. “L’Acqua in Agricoltura: Risorse, Gestione, Inquinamento”,
Gallizi, Sassari 7 maggio ’82, Univ. di SS (3): 175-184, 1982
The determination of the ETP by Class A Pan is suggested for the evaluation of the plant
water requirements in Sardinia for its reliability and simple use. The ETP values so obtained were
corrected by FAO coefficients, depending on many variables (wind, UR, tree density, height and
age, etc.) and were tested in open field on the “Valencia” orange and the “Ascolana tenera” olive
to calculate the irrigation volumes.
Keywords: irrigation, evapotranspiration, water requirement.
Viene proposta per le aree della Sardegna la valutazione del fabbisogno irriguo tramite la
stima dell’evapotraspirazione potenziale rilevata con evaporimetro di classe A. I valori di ETP così
rilevati, corretti secondo le diverse situazioni di ubicazione della coltura e di andamento dell’umidità
dell’aria, e trasformati in ETE con l’introduzione dei Kc suggeriti dalla FAO, sono risultati affidabili
e facilmente determinabili da prove condotte in pieno campo sull’arancio “Valencia” e sull’olivo da
mensa “Ascolana tenera”.
Parole chiave: irrigazione, evapotraspirazione, fabbisogni idrici.
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Primi risultati sulle variazioni del potenziale di pressione xilematica sul mandorlo con
l’impiego della camera a pressione
First results on the xylematic pressure potential changes in almond trees
Agabbio M., Frau A.M., Azzena M.
Studi Sassaresi; Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, vol.
XXIX: 393-411, 1982
During the research the water status of “Nonpareil” almond variety was examined under
dry and non irrigated conditions, as well as on bitter almond and peach rootstock. Besides the
observation on the more relevant environmental factors, such as soil moisture, air and soil
temperature, the xilematic pressure potential was measured, on leaves sampled during the irrigation
season from one-year-old shoots, with a pressure chamber. The results showed a limited change of
water potential among all the treatments and evidenced their seasonal and daily trend comparable to
that of fruit trees.
Keywords: almond, rootstock, water stress, water potential.
Nel corso delle indagini sono state esaminate le condizioni idriche della cultivar “Nonpareil”
allevata in parcelle asciutte e irrigue, su portinnesto di mandorlo amaro e di pesco. Oltre
all’osservazione dei più rilevanti fattori ambientali, quali l’umidità del terreno e la temperatura
dell’atmosfera e del suolo, è stato studiato il potenziale di pressione xilematica, attraverso l’impiego
della camera a pressione, su foglie prelevate durante la stagione irrigua sulla parte mediana dei rami
di un anno. I risultati hanno manifestato una limitata variazione dei potenziali fra tutte le tesi
impostate e un loro andamento stagionale e giornaliero, assimilabile a quello rilevato per altre specie
arboree da frutto.
Parole chiave: mandorlo, portinnesti, stress idrico, potenziale idrico.
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Valutazione di cloni nucellari di limone in Sardegna. Risultati preliminari
Preliminary results on the performance of lemon nucellar lines in Sardinia
Frau A.M.
Studi Sassaresi, Sezione III, Annali della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, vol.
XXIX: 49-59, 1982
In this paper the results of a 5-year research are given on the biological, agronomical and
productive behaviour of 15 lemon varieties growing in Sardinia and coming from U.S.A. (“Frost
Eureka” and “Frost Lisbon”), Sardinia (“Rifiorente locale” ICS/NL 1, ICS/NL 11, ICS/NL 12,
ICS/NL 13, ICS/NL 14 and ICS/NL 19) and Sicily (“Femminello comune” ICP/NL 2, “Femminello
Messina” SAA/NL 482, “Femminello siracusano” ICP/NL 2 and ICP/NL 3, “Femminello 209”
SAA/NL 483, “Continella” ICP/NL 1, “Dosaco” ICP/NL 1). Six varieties, namely “Frost Eureka”,
“Frost Lisbon”, “Continella” ICP/NL 1, “Dosaco” ICP/NL 1, “Rifiorente locale” ICS/NL 12 and
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ICS/NL 19, showed good characteristics regarding the average yield, juice percentage of fruit and
seed number.
Keywords: Citrus, lemon, varieties, clone, fruit quality.
Nella presente nota vengono illustrati i risultati preliminari di una prova su 15 cloni nucellari
di limone di provenienza americana (“Frost Eureka” e “Frost Lisbon”), sarda (“Rifiorente locale”
ICS/NL 1, ICS/NL 11, ICS/NL 12, ICS/NL 13, ICS/NL 14 e ICS/NL 19) e siciliana (“Femminello
comune” ICP/NL 2, “Femminello Messina” SAA/NL 482, “Femminello siracusano” ICP/NL 2 e
ICP/NL 3, “Femminello 209” SAA/NL 483, “Continella” ICP/NL 1, “Dosaco” ICP/NL 1), al fine
di mettere in evidenza il loro comportamento bioagronomico e produttivo nell’ambiente della
Sardegna. Fra i cloni saggiati la selezione “Continella” ICP/NL 1, pur non avendo una elevata
vigoria, è degna della massima considerazione, perché produce frutti con una alta resa in succo,
scarso numero di semi e pezzatura commercialmente ben accetta. Interessante si è dimostrato
anche il clone di provenienza siciliana “Dosaco” ICP/NL 1 il quale, pur con una produttività non
molto elevata, ha caratteri merceologici pregevoli. I due cloni americani “Frost Eureka” e “Frost
Lisbon” sono molto interessanti sia per la alta produttività che per tutti i caratteri considerati. Infine,
tutti gli altri cloni saggiati, pur avendo singolarmente dei caratteri non sempre ottimali, sono da tenere
nella debita considerazione, specialmente le selezioni locali 19 e 12, in vista di uno sviluppo ed
ammodernamento della limonicoltura della Sardegna.
Parole chiave: agrumi, limone, varietà, clone, qualità del frutto.
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Ipotesi trigenica per l’ereditarietà dell’embrionia nucellare negli agrumi
A three-gene hypothesis for the inheritance of nucellar embryony in Citrus
Deidda P., Chessa I.
Rivista Ortoflorofrutticoltura Italiana, 66(6): 431-436, 1982
The degree of polyembryony in progenies of 88 Citrus hybrids derived from crosses
between monoembryonic clementine (C. reticulata Blanco) as the seed parent, and Poncirus
trifoliata Raf., sour orange (C. aurantium L.), and sweet orange cv “Biondo comune” (C.
sinensis (L.) Osbeck), all polyembryonic parents, was examined by embryo counts in 50 mature
seeds collected from each tree in at least 2 consecutive years. Among all of the F1 hybrids from 3
crosses the ratio of polyembryonic (P) to monoembryonic (M) off-spring was nearly 1:1. Also
considering the previous results reported by several authors, a possible genetic basis for the
inheritance of polyembryony is discussed. Such results permit the postulation that three principal
dominant (P) genes control the occurrence of polyembryony, with P individuals being homozygous
dominant, or at least heterozygous for all genes. M individuals therefore would carry all recessive
homozygous genes, or 1 or 2 dominant heterozygous ones. Finally the results of this study and of
some other postulate that clementine is recessive at all 3 loci.
Keywords: Citrus, nucellar embryony, genetic improvement.
In questo studio è stato rilevato il grado di poliembrionia di 88 ibridi F1 derivanti da incroci
fra clementine (C. reticulata Blanco) - genitore femminile monoembrionico - e Poncirus trifoliata
Raf., arancio amaro (C. aurantium L.) e arancio dolce cv “Biondo comune” (C. sinensis (L.)
Osbeck), tutti poliembrionici. Il conteggio degli embrioni è stato effettuato per ciascun individuo su
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50 semi e per almeno due anni consecutivi. All’interno delle progenie esaminate il rapporto fra
individui poliembrionici (P) e monoembrionici (M) è risultato molto vicino a 1:1. Sulla base di questi
risultati, nonché di quelli ottenuti in precedenza da altri autori, viene discussa una possibile base
genetica dell’ereditarietà del carattere poliembrionia. I risultati, nel complesso, consentono di
ipotizzare che tre geni dominanti controllano la trasmissione ereditaria di tale carattere, per cui gli
individui P possono essere dominanti omozigoti, oppure eterozigoti per 1, 2 o 3 geni. Gli individui M,
a loro volta, possono essere recessivi omozigoti, oppure eterozigoti per 1 o 2 geni. Infine, sia i
risultati di questo studio, che quelli di altri precedenti, fanno ipotizzare che nel clementine (M) i tre
geni recessivi siano allo stato omozigote.
Parole chiave: agrumi, miglioramento genetico, embrionia nucellare.
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