Campi di battaglia: il dibattito sugli OGM - Filosofia ambientale
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L’opinione pubblica<br />
Il <strong>di</strong>battito che si svolge sulla stampa tra sostenitori e detrattori delle<br />
coltivazioni GM si riflette nell’opinione pubblica in posizioni altrettanto nette<br />
quanto istintive. Da <strong>di</strong>versi rapporti svolti in università e istituti <strong>di</strong> ricerca (De<br />
Cinis, Capogna, 2002; Fondazione Bassetti 2002; Giarè, 2003; Osservatorio<br />
Pavia, 2002) emerge che se l’informazione è pre-giu<strong>di</strong>cata , come la maggior<br />
parte <strong>di</strong> quella prodotta, va a rafforzare l’atteggiamento iniziale del lettore, e, in<br />
generale, una maggiore informazione sul tema più che spostare le preferenze <strong>di</strong><br />
chi ha già un atteggiamento ra<strong>di</strong>cato tende a far <strong>di</strong>minuire gli incerti. Ciò<br />
nonostante vi è da parte <strong>di</strong> tutta l’opinione pubblica una chiara richiesta <strong>di</strong><br />
aumento <strong>di</strong> informazioni e <strong>di</strong> una più chiara regolamentazione che possa<br />
tutelare la libertà in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> scelta, messa a repentaglio da innovazioni<br />
biologiche potenzialmente incontrollab<strong>il</strong>i. La <strong>di</strong>vulgazione più efficace, dal<br />
punto <strong>di</strong> vista informativo, è svolta a mezzo stampa, che prevale sul mezzo<br />
ra<strong>di</strong>otelevisivo, dove le informazioni sono invece <strong>di</strong> carattere valutativo. Tra gli<br />
attori del <strong>di</strong>battito a ispirare maggiore fiducia sono, prima <strong>di</strong> tutto, le<br />
associazioni <strong>di</strong> consumatori, percepite come molto vicine alle esigenze dei<br />
singoli citta<strong>di</strong>ni, quin<strong>di</strong> gli scienziati, verso cui una gran parte dell’opinione<br />
pubblica nutre una sorta <strong>di</strong> fideismo acritico, dal momento che l’accettab<strong>il</strong>ità<br />
morale delle biotecnologie è legata alla loro ut<strong>il</strong>ità scientifica. In una <strong>di</strong>atriba<br />
dai toni accesi, caratterizzata da forti avversità e da un’estensione, nello spazio<br />
geografico e in quello concettuale, sempre maggiore, in cui fatti avvenuti in<br />
luoghi <strong>di</strong>stanti dal tema in oggetto e apparentemente non pertinenti, entrano a<br />
pieno titolo tra i fattori determinanti, la comunicazione stampa risulta <strong>il</strong> mezzo<br />
per eccellenza <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione delle conoscenza <strong>di</strong>retta ad una comune<br />
progettualità sociale.<br />
Gli elementi chiave della comunicazione sono metafore, esempi, slogan e<br />
appelli che si presentano riuniti in cluster interpretativi che fanno appello alle<br />
nostre credenze anche meno razionali (Mini, 2003). Nella maggior parte dei<br />
casi, infatti, l’obiettivo non è quello <strong>di</strong> contribuire alla formazione <strong>di</strong> idee, cioè<br />
pensieri che formuliamo, ponderiamo e accettiamo, che conducano ad una<br />
valutazione della vicenda, quanto alla consolidazione <strong>di</strong> atteggiamenti<br />
attraverso l’alimentazione <strong>di</strong> credenze (Cerroni). Le credenze possono essere<br />
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