Campi di battaglia: il dibattito sugli OGM - Filosofia ambientale
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? oppure attraverso la trasformazione <strong>di</strong> protoplasti (cellule vegetali prive<br />
della parete cellulare mantenute in sospensione in colture liquide)<br />
ricorrendo a meto<strong>di</strong> chimici e fisici.<br />
E’ del 1987 la prima pianta transgenica prodotta: tabacco resistente ad agenti<br />
patogeni, e del 1994 la prima autorizzazione alla commercializzazione,<br />
concessa negli Stati Uniti, <strong>di</strong> un prodotto transgenico: <strong>il</strong> pomodoro Flavr Savr,<br />
con frutti che si mantenevano compatti anche a maturazione avanzata.<br />
Attualmente la ricerca si sta orientando verso la seconda generazione <strong>di</strong> <strong>OGM</strong>,<br />
piante in cui le mo<strong>di</strong>fiche sono preposte al miglioramento delle caratteristiche<br />
qualitative e nutrizionali, e la terza generazione per la produzione <strong>di</strong> composti<br />
ad alto valore aggiunto da ut<strong>il</strong>izzarsi nell’industria chimica o farmaceutica<br />
(Cdg, in corso <strong>di</strong> stampa).<br />
Le principali caratteristiche transgeniche oggi sul mercato sono due: la<br />
tecnologia Roundup-Ready che conferisce tolleranza ad un erbicida prodotto<br />
dalla stessa multinazionale che detiene <strong>il</strong> brevetto sui semi <strong>OGM</strong>, <strong>il</strong> Roundup; e<br />
la tecnologia Bt che conferisce resistenza ad un insetto, <strong>il</strong> Bac<strong>il</strong>lus thuringensis.<br />
Entrambe le tecnologie vengono applicate a <strong>di</strong>verse specie vegetali e <strong>di</strong>verse<br />
varietà per ogni specie.<br />
Questioni aperte<br />
Il <strong>di</strong>battito sull’ut<strong>il</strong>izzo delle agrobiotecnologie investe moltissimi ambiti<br />
d’interesse collettivo ed è alimentato dalla produzione <strong>di</strong> dati a favore o contro<br />
<strong>il</strong> loro impiego, perché <strong>il</strong> problema fondamentale è l’alto grado <strong>di</strong> impreve<strong>di</strong>b<strong>il</strong>ità<br />
derivante dal r<strong>il</strong>ascio <strong>di</strong> organismi transgenici in un sistema complesso. Il<br />
problema degli <strong>OGM</strong> investe l’economia come la me<strong>di</strong>cina, l’agronomia come la<br />
politica e infine chiede conto <strong>di</strong>rettamente ai valori etici della nostra società.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista economico le colture GM dovrebbero presentare una<br />
produttività maggiore <strong>di</strong> quelle convenzionali con minori costi <strong>di</strong> produzione,<br />
data la maggiore efficienza nell’impiego <strong>di</strong> input esterni (pestici<strong>di</strong>, fert<strong>il</strong>izzanti,<br />
manodopera…) e minori costi per <strong>il</strong> risanamento <strong>ambientale</strong>, dato <strong>il</strong><br />
cambiamento delle pratiche agricole. Alcuni stu<strong>di</strong>, però, mettono in <strong>di</strong>scussione<br />
i dati degli incrementi produttivi mostrando come siano tali solo se paragonati<br />
con i dati sulle colture convenzionali in situazioni <strong>di</strong> massicci attacchi <strong>di</strong> agenti<br />
patogeni.<br />
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