01.06.2015 Views

Campi di battaglia: il dibattito sugli OGM - Filosofia ambientale

Campi di battaglia: il dibattito sugli OGM - Filosofia ambientale

Campi di battaglia: il dibattito sugli OGM - Filosofia ambientale

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

“mostrano una tendenza alla globalizzazione, che comprende produzione e<br />

riproduzione, sfuggono ai confini nazionali, e in questo senso producono minacce<br />

globali sovranazionali in<strong>di</strong>pendenti dall’appartenenza <strong>di</strong> classe, con un’ine<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong>namica sociale e politica” (Beck, 2000, p.18).<br />

L’esperienza mostra che i pericoli ambientali non conoscono barriere politiche e che non<br />

soltanto sono incontrollab<strong>il</strong>i ma anche impreve<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i: mettono in <strong>di</strong>scussione qualsiasi<br />

sicurezza e la vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> qualsiasi controllo, rendono instab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> confine delle certezze generate<br />

dalla scienza e dalla tra<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong>segnano <strong>il</strong> quadro <strong>di</strong> un futuro minaccioso e, soprattutto,<br />

inimmaginab<strong>il</strong>e. I rischi sono “conseguenze non volute”, “effetti collaterali” cui la politica e la<br />

scienza cercano a posteriori <strong>di</strong> dare una risposta convincente, definendoli “rischio calcolato”,<br />

“scotto da pagare per…”, in un’epoca in cui “la progettazione del futuro avviene in modo<br />

in<strong>di</strong>retto e cifrato nei laboratori <strong>di</strong> ricerca e nei consigli <strong>di</strong>rettivi, non nel Parlamento o nei<br />

partiti politici” (Beck, 2000, p. 308).<br />

Dunque, quanto è richiesto al singolo in<strong>di</strong>viduo è scegliere essendo consapevole della<br />

parzialità della sua conoscenza e assumersi i rischi connessi con la decisione presa, a livello<br />

privato ma anche pubblico. Ma non solo: è richiesto, in maniera <strong>il</strong> più delle volte velata, <strong>di</strong><br />

definire con la sua scelta anche <strong>il</strong> futuro degli altri uomini e del pianeta. Scegliere quando<br />

nessun tipo <strong>di</strong> calcolo probab<strong>il</strong>istico è atten<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e e nessuna informazione esaustiva, significa<br />

fare una scelta morale, nel senso <strong>di</strong> una scelta che si basi sul proprio vissuto, sul sistema <strong>di</strong><br />

valori etici cui ci si riferisce e sulle congetture che si è in grado <strong>di</strong> fare (ma non <strong>di</strong> confutare in<br />

maniera definitiva) con i dati a propria <strong>di</strong>sposizione. Dunque una scelta che, per quanto<br />

ponderata, non può certo essere definita eminentemente razionale.<br />

Il <strong>di</strong>battito e le posizioni relative agli <strong>OGM</strong> esemplificano in maniera chiara proprio quanto e<br />

come queste caratteristiche del nostro tempo siano sottese ad ogni comunicazione e scambio<br />

d’opinione, <strong>di</strong>segnando campi <strong>di</strong> <strong>battaglia</strong> e fazioni schierate con le armi della <strong>di</strong>alettica. Forse,<br />

più <strong>di</strong> molte altre questioni d’attualità, <strong>il</strong> <strong>di</strong>battito <strong>sugli</strong> <strong>OGM</strong> rappresenta, nella sua forma<br />

ideale, un esercizio <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza attiva impegnata in un <strong>di</strong>battito che occupa un’agorà senza<br />

confini fatta <strong>di</strong> stanze dei bottoni, come <strong>di</strong> piccole aziende agricole, <strong>di</strong> mass me<strong>di</strong>a come <strong>di</strong><br />

supermercati. Uno spazio <strong>di</strong> confronto estesissimo, affascinante quanto incontrollab<strong>il</strong>e, ma<br />

anche uno spazio in cui <strong>il</strong> problema chiave del rapporto tra scienza e società, me<strong>di</strong>ato<br />

attraverso la comunicazione, <strong>di</strong>venta essenziale. La scienza, quando non è più pensata come<br />

<strong>di</strong>spensatrice <strong>di</strong> verità assolute al si sopra della contingenza, mostra la sua capacità <strong>di</strong><br />

costruzione ideologica e la sua stretta relazione con <strong>il</strong> potere politico e <strong>il</strong> clima culturale in cui<br />

opera.<br />

“Le forze sociali ed economiche dominanti nella società determinano in larga misura<br />

ciò che la scienza fa e come lo fa […]E’ a questo duplice processo- da una parte,<br />

l’influenza e <strong>il</strong> controllo sociale su ciò che gli scienziati fanno e <strong>di</strong>cono e dall’altra, l’uso<br />

<strong>di</strong> quel che gli scienziati fanno e <strong>di</strong>cono ad ulteriore sostegno delle istituzioni e della<br />

società- che ci si riferisce quando si parla <strong>di</strong> scienza come ideologia” (Lewontin,1997,p.<br />

2).<br />

2

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!