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IL CAFFÈ 8 febbraio 2009<br />
39<br />
RIVISTANDO<br />
i<br />
PERSONAGGI<br />
SCHIZZI<br />
2008<br />
Alcuni disegni<br />
di Lulo<br />
Tognola<br />
realizzati<br />
nel corso<br />
del 2008<br />
ANNA DELLA JUNGLA<br />
Antesignana di Corto<br />
Maltese, il fumetto di<br />
Hugo Pratt si ispira al<br />
romanzo di Zane Grey<br />
BUSTER BROWN<br />
Giovane americano<br />
borghese, creato<br />
da Outcalt, si ispira<br />
a Buster Keaton<br />
COCCO BILL<br />
Creato dall’italiano<br />
Jacovitti, è l’eroe al<br />
“contrario” di Lucky Luke<br />
in un West surreale<br />
SIGNOR BONAVENTURA<br />
Il personaggio chiave del<br />
Corriere dei Piccoli, inizia<br />
le avventure da povero<br />
ma poi diventa milionario<br />
D’AUTORE<br />
La Pimpa,<br />
creata da Altan,<br />
sullo sfondo di<br />
alcune strisce<br />
storiche del<br />
Corriere dei<br />
Piccoli; a<br />
sinistra,<br />
un’immagine<br />
del Signor<br />
Bonaventura,<br />
di Sergio<br />
Tofano<br />
Tra novità editoriali e stilistiche<br />
il giornaletto più amato dai bambini<br />
cambia spesso pelle fino agli anni ‘60<br />
illustratori dell’epoca: Attilio<br />
Mussino, Antonio Rubino (creatore<br />
dei famosi Pierino e Quadratino)<br />
e , appunto, SergioTofano,<br />
noto anche come “Sto”, papà dell’allampanato<br />
omino in marsina<br />
e bombetta rossa, pantaloni<br />
bianchi e immancabile cane bassotto.<br />
Inevitabilmente lo stralunato<br />
eroe Bonaventura, senza<br />
una lira in tasca all’inizio della<br />
storia, ne usciva milionario. Una<br />
fortuna continuata ininterrottamente,<br />
dal 1917 al 1943, settimanalmente<br />
per ben ventisei anni,<br />
e ricordato ancora oggi come<br />
uno dei personaggi a fumetti più<br />
conosciuti del secolo scorso.<br />
L’impatto di un tratto<br />
gratificato nel 1969<br />
col premio per<br />
il miglior manifesto<br />
svizzero dell’anno<br />
nalmente tutti i lavori che, secondo<br />
lui, meritavano d’essere esposti<br />
non comprendendo, probabilmente,<br />
il torto che faceva a tutte le<br />
Tra variazioni grafiche e soluzioni<br />
editoriali sempre più attente<br />
ai gusti dei piccoli lettori, il<br />
Corrierino cambia ripetutamente<br />
pelle fino agli anni Sessanta,<br />
quando i nuovi autori, soprattutto<br />
italiani, si tolgono<br />
dalle spalle l’eredità artistica<br />
d’Oltreoecano e creano nuovi<br />
miti. Uno per tutti Cocco Bill, il<br />
cowboy inventato dal grande Jacovitti<br />
che, nella mostra alla Rotonda<br />
della Besana, ha un tunnel<br />
interattivo tutto per lui. La fantasia<br />
si scatena grazie ad una<br />
webcam a raggi infrarossi che,<br />
carriera, s’è meritato: dal Maraini a<br />
quello per il miglior manifesto dell’anno<br />
(conferito nel 1969 dal dipartimento<br />
federale dell’Interno),<br />
fino al primo premio nel concorso<br />
grafico organizzato dalla Croce<br />
Rossa Svizzera nel 1991. Tognola, a<br />
dir il vero, non se ne è mai vantato,<br />
perchè per lui quello che conta è<br />
l’impatto sul pubblico ottenuto con<br />
una sua vignetta, una copertina, un<br />
poster, un semplice schizzo. Il grafico<br />
mesolcinese ha scelto persoaltre<br />
sue invenzione grafiche. Sbaglia,<br />
comunque, chi crede che la<br />
sua sia stata una scelta dolorosa; visto<br />
il suo stile graffiante e per nulla<br />
diplomatico è facile credere che,<br />
fosse stato per lui, il tutto poteva<br />
benissimo essere condensato in un<br />
altro dei suoi classici libretti “intonsi”.<br />
E così ci toccherà aspettare<br />
il 15esimo, il sedicesimo e così via.<br />
Fino, naturalmente, alla dipartita<br />
mentale dell’autore. Amen.<br />
e.r.b.<br />
seguendo i movimenti dei visitatori<br />
li proietta sullo schermo affiancandoli<br />
ai personaggi del disegnatore<br />
molisano, dal cavallo<br />
Trottalemme allo stesso Cocco<br />
Bill. “Se parliamo di grandi autori<br />
non possiamo dimenticare<br />
Hugo Pratt che, al suo ritorno<br />
dall’Argentina, ripartì con la sua<br />
sterminata carriera proprio al<br />
Corrierino negli anni ’60 – ricorda<br />
Antonio Carboni, svelando<br />
la sua natura di collezionista<br />
-. Custodisco diverse annate<br />
di quegli anni, anche se<br />
devo ammettere che mi sono costate<br />
l’ira di Dio... Mi ero fatto ingolosire<br />
dall’idea di ricostruire il<br />
passaggio di Pratt al Corriere dei<br />
piccoli, ma pochi forse pochi ricordano<br />
che oltre alle storie<br />
dell’Ombra, su testi di Ongaro, il<br />
disegnatore veneziano ha riempito<br />
pagine e pagine prima di<br />
‘mettersi in proprio’”. Se il padre<br />
di Corto Maltese, nell’Ombra,<br />
riutilizzava l’esperienza sudamericana<br />
del suo vecchio eroe<br />
Asso di Picche, il settimanale milanese<br />
gli permette di realizzare<br />
anche riduzioni di capolavori<br />
della letteratura per ragazzi. “Oltre<br />
ad Anna della Jungla Pratt ha<br />
realizzato storie come L’isola del<br />
tesoro e Il ragazzo rapito, entrambi<br />
di Robert Louis Stevenson,<br />
ed è per questo che un collezionista<br />
non può pensare di<br />
‘cavarsela’ scegliendo solo i numeri<br />
con le sue tavole; la produzione<br />
era continuativa ed è per<br />
questo che mi ritrovo delle annate<br />
complete. Comunque è<br />
sempre un bel vedere e avere in<br />
archivio una fetta di storia del fumetto<br />
italiano è una soddisfazione”.<br />
Come è una soddisfazione, per i<br />
vecchi lettori, ritrovarsi di fronte<br />
“vecchi amici” nella mostra<br />
“Corriere dei Piccoli. Storie, fumetto<br />
e illustrazione per ragazzi”.<br />
Per i più giovani, invece,<br />
che forse ignoravano persino<br />
l’esistenza del vecchio comics<br />
made in Italy, la sorpresa è totale.<br />
Il catalogo edito da Skira per l’occasione<br />
non sarà il milione del<br />
signor Bonaventura, ma<br />
uscendo dalla Besana tenendolo<br />
tra le mani l’effetto è lo stesso.<br />
erocchi@caffe.ch<br />
di ANTONIO SPADAFORA<br />
QUANDO<br />
DIO AVEVA<br />
UN CORPO<br />
DA DONNA<br />
Nella “Teogonia” del<br />
poeta greco Esiodo -<br />
vissuto nella seconda<br />
metà dell’VIII sec. a.C. -<br />
l’umanità primordiale è presentata<br />
come una stirpe di<br />
soli uomini: i due generi, maschile<br />
e femminile, esistevano<br />
solo tra gli dèi dell’Olimpo<br />
governato da Giove.<br />
Il quale tese agli uomini una<br />
“trappola fatale”, inviando<br />
loro in dono la prima donna,<br />
l’irresistibile Pandora, che poi<br />
scoperchierà il vaso dove<br />
erano chiusi tutti i mali che,<br />
da allora in poi, affliggeranno<br />
l’umanità. In piena sintonia<br />
con la cultura dell’epoca, il<br />
mito esiodeo di Pandora non<br />
rivela certo la minima propensione<br />
per così dire femminista.<br />
Ciò nondimeno la<br />
menzione dell’esistenza di<br />
esseri femminili originariamente<br />
solo nel regno degli<br />
dèi è traccia significativa di<br />
una concezione religiosa di<br />
popoli preistorici, tra l’ultima<br />
fase del paleolitico e la fine del<br />
neolitico, quando appunto<br />
“Dio era una donna”. Era<br />
quella “grande madre” che -<br />
come ha scritto l’archeologa<br />
americana Marija Gimbutas -<br />
ha lasciato un’impronta indelebile<br />
sulla psiche umana”.<br />
Alla supremazia di questa divinità<br />
primordiale subentrò<br />
poi quella maschile, mentre<br />
con il monoteismo giudaicocristiano<br />
e islamico il divino<br />
venne definitivamente<br />
“mondato” del genere femminile:<br />
come tutto questo<br />
ebbe a prodursi e quali nuovi<br />
cambiamenti siano in corso è<br />
la complessa problematica<br />
affrontata nell’interessante<br />
dossier “La femme dans les<br />
religions”, pubblicato nel numero<br />
di gennaio-febbraio di<br />
“Le Monde des Religions”,<br />
alle pagine 20-47. Chiari, accessibili<br />
a tutti e documentati,<br />
i diversi articoli costituiscono<br />
una prima guida - elementare<br />
ma non banale o superficiale<br />
- per non perdersi<br />
nei tornanti di una lunga storia<br />
e per orientarsi nella vasta<br />
letteratura che cerca di spiegarla.<br />
Tra gli aspetti ben evidenziati<br />
figurano: la misoginia<br />
diffusa in diversi testi di<br />
molte tradizioni religiose, che<br />
trovano una costante nella<br />
denigrazione del corpo e<br />
dello spirito della donna; la<br />
violenza fisica religiosamente<br />
giustificata, dalla lapidazione<br />
alla clitoridectomia e all’infibulazione;<br />
il misticismo<br />
come rifugio e alternativa<br />
all’esclusione della donna<br />
dalla riflessione teologica,<br />
dall’azione liturgica e dalle<br />
posizioni di autorità. Come<br />
accennato, il dossier documenta<br />
anche alcune novità<br />
che attraversano le diverse<br />
tradizioni religiose e che, per<br />
quanto ancora numericamente<br />
poco rilevanti, testimoniano<br />
fermenti significativi:<br />
qualche donna rabbino,<br />
una venerabile buddista, una<br />
imam marocchina, una<br />
donna cattolica ordinata sacerdote<br />
sia pure fuori dall’istituzione...<br />
Chiude il dossier<br />
una densa intervista con<br />
un’antropologa delle religioni<br />
specializzata in psicoanalisi,<br />
Michael Cazenave,<br />
convinta sostenitrice della<br />
tesi che “l’appréhension du<br />
divin se fait par la dimension<br />
féminine” - dimensione che<br />
ogni essere umano deve saper<br />
scoprire in se stesso e rivalutare<br />
con intelligenza ed<br />
equilibrio. Che non è un’impresa<br />
facile: anche solo come<br />
avventura individuale, essa<br />
esige grande cultura e solidi<br />
strumenti di discernimento.