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DISEGNI DI MARCO SCUTO<br />

IL CAFFÈ 10 aprile 2011<br />

3<br />

MARCO BORRADORI<br />

LEGA<br />

Ministro uscente,<br />

favorito dai sondaggi,<br />

con la collega Sadis<br />

rappresenta la<br />

costante nei tre<br />

scenari di governo<br />

SCENARIO 1<br />

Un governo che<br />

per il Plrt affianca<br />

Sadis con<br />

Morisoli, più il Ppd<br />

Jelmini, ma con la<br />

variabile<br />

Beltraminelli, e per<br />

il Ps il presidente<br />

Manuele Bertoli,<br />

mentre la Lega<br />

sarebbe<br />

rappresentata<br />

solo da Marco<br />

Borradori. Uno<br />

scenario questo<br />

senza il raddoppio<br />

leghista, dunque,<br />

per un esecutivo<br />

di centro destra<br />

meno profilato di<br />

quello con due<br />

ministri leghisti.<br />

SERGIO MORISOLI<br />

PLRT<br />

Il candidato di<br />

IdeaLiberale è la<br />

vera incognità sul<br />

futuro del partito<br />

GIOVANNI JELMINI<br />

PPD<br />

Le sue posizioni<br />

politiche non<br />

divergono da quelle<br />

di Beltraminelli<br />

PAOLO BELTRAMINELLI<br />

PPD<br />

Corre appaiato col<br />

presidente,<br />

è l’altro asso vincente<br />

del Ppd<br />

MANUELE BERTOLI<br />

PS<br />

In tutti gli scenari,<br />

il presidente del Ps<br />

resta il candidato<br />

forte della sinistra<br />

LAURA SADIS<br />

PLRT<br />

Ministro delle<br />

Finanze uscente la<br />

cui rielezione si dà<br />

per sicura<br />

Governati dal...<br />

Centrodestra<br />

SCENARIO 2<br />

È quello che inquieta<br />

e preoccupa di più il<br />

Plrt, che perderebbe<br />

un seggio,<br />

mantenendo solo<br />

Sadis in governo,<br />

mentre la Lega<br />

raddoppia i suoi<br />

ministri. In questo<br />

caso ad affiancare<br />

Borradori potrebbe<br />

essere il presidente<br />

leghista Giuliano<br />

Bignasca o Norman<br />

Gobbi. Il Ppd si<br />

confermerebbe in<br />

governo con Jelmini,<br />

mentre a sinistra<br />

emerge<br />

Branda.Anche senza<br />

Morisoli un esecutivo<br />

profilato sul centro<br />

destra.<br />

GIULIANO BIGNASCA<br />

LEGA<br />

Punta al raddoppio, un<br />

altro seggio in governo.<br />

Potrebbe occuparlo lui<br />

NORMAN GOBBI<br />

LEGA<br />

Tra i più accreditati<br />

per il secondo<br />

seggio leghista<br />

GIOVANNI JELMINI<br />

PPD<br />

Per il presidente<br />

resta aperta<br />

la variabile Beltraminelli<br />

MARIO BRANDA<br />

PS<br />

Rappresenta<br />

la versione meno<br />

rossa del partito<br />

Le priorità, i traguardi e le alleanze tra le forze di un nuovo asse politico che segna una svolta per il Cantone<br />

Fisco più leggero e uno Stato light<br />

Con Morisoli ministro gli obiettivi su cui convergono Lega e Ppd<br />

L’analisi<br />

GABRIELE GENDOTTI<br />

Il trend<br />

Populismo, localismo identitario e<br />

lotta ai deficit di bilancio sono<br />

anche i temi dominanti in Europa<br />

LIBERO D’AGOSTINO<br />

Aguardare con gli occhi dei<br />

politologi non c’è niente di<br />

strano. Quasi tutta l’Europa<br />

è governata dal centro destra;<br />

in Svizzera l’Udc è sempre<br />

vincente e nel canton Ginevra<br />

non si ferma l’avanzata del Movimento<br />

dei cittadini. Populismo,<br />

nazionalismo, localismo<br />

identitario e lotta ai deficit pubblici<br />

innervano le politiche nazionali<br />

e regionali. E, allora, in<br />

Ticino perché no? Quello che allarma<br />

di più l’area radical-socialista<br />

è lo scenario di un governo<br />

di centro destra con il raddoppio<br />

della Lega in consiglio di Stato e<br />

con il solo Sergio Morisoli, il<br />

candidato sostenuto da IdeaLiberale,<br />

come ministro plr. Un timore<br />

che sembrerebbe, però,<br />

scongiurato dai precedenti storici<br />

e dai sondaggi che confermano<br />

la rielezione del ministro<br />

Laura Sadis.<br />

Ma per la sinistra sarebbe una<br />

spina nel fianco anche l’accoppiata<br />

Sadis-Morisoli in governo,<br />

visto che con l’elezione di uno<br />

dei due candidati ppd, Giovanni<br />

Jelmini e Paolo Beltraminelli, il<br />

baricentro nella stanza dei bottoni<br />

si sposterebbe lo stesso a destra.<br />

Spostamento che non sarebbe<br />

controbilanciato nemmeno<br />

dall’elezione in governo di<br />

un socialista a tutto tondo come<br />

il presidente del Ps Manuele Bertoli.<br />

Se con la prima ipotesi si avrebbe<br />

lo storico crash del Plr, che perderebbe<br />

la maggioranza relativa,<br />

con la seconda, accoppiata Sadis<br />

-Morisoli e con un’avanzata comunque<br />

della Lega in parlamento,<br />

aumenterebbe comunque<br />

la forza contrattuale della<br />

destra sul governo, mentre tra i<br />

liberali radicali si continuerebbe<br />

con la guerra guerreggiata. Nella<br />

conferenza stampa congiunta di<br />

Gabriele Gendotti e Giorgio Giudici,<br />

di lunedì scorso, più che<br />

l’appello convinto all’unità del<br />

partito si è avvertita la paura per<br />

lo scricchiolio delle cadreghe.<br />

Fiscalità<br />

I nodi<br />

Uno dei cavalli di battaglia per un governo<br />

di centrodestra, ma ci sarà da vincere<br />

l’intransigente opposizione della sinistra<br />

che agli sgravi continua a dire di no.<br />

Stato sociale<br />

Altro obiettivo problematico sarà la riforma<br />

dello Stato sociale per evitare costose<br />

derive assistenzialistiche che<br />

creano dipendenza dall’aiuto dell’ente<br />

pubblico.<br />

Il veto della sinistra<br />

L’obiettivo di dare più spazio alla società<br />

civile per alcuni servizi oggi gestiti dallo<br />

Stato e di ridurre l’organico cantonale si<br />

scontra col potere di veto della sinistra<br />

A parte i soliti discorsi sulla difesa<br />

dell’occupazione, l’importanza<br />

della formazione e il raddoppio<br />

del tunnel autostradale<br />

del Gottardo, a parte le tiritere<br />

sulla colleggialità governativa<br />

quali sarebbero le priorità di un<br />

governo di centro destra? Né più<br />

e né meno che i problemi aperti<br />

da sempre e rimasti irrisolti, nonostante<br />

siano da anni al centro<br />

dell’agenda politica: fisco; riforma<br />

dello Stato sociale, revisione<br />

dei compiti dello Stato e riduzione<br />

dell’organico della pubblica<br />

amministrazione. Temi su<br />

cui un centrodestra imprimerebbe<br />

una decisa accelerazione.<br />

Sul fisco ad esempio, i socialisti<br />

resterebbero isolati. Al di là delle<br />

forzature dell’iniziativa leghista,<br />

da tempo lo stesso ministro delle<br />

Finanze Sadis insiste parecchio<br />

per una riduzione delle aliquote<br />

Il baricentro<br />

Su molti temi c’è una convergenza<br />

naturale tra popolari democratici<br />

leghisti, IdeaLiberale e Udc<br />

per i contribuenti più facoltosi, a<br />

cui inevitabilmente, per compensazione,<br />

si accompagnerebbero<br />

sgravi anche per le altre fasce<br />

di reddito e le imprese.<br />

In una visione più di destra altrettanto<br />

urgente sono la ricalibratura<br />

dello Stato sociale, per<br />

evitare un assistenzialismo poco<br />

mirato e molto dispendioso che<br />

crea solo dipendenza dall’aiuto<br />

dell’ente pubblico, e la riforma<br />

dei compiti dello Stato con un<br />

duplice obiettivo: delegarne alcuni<br />

alla società civile, secondo<br />

il principio della sussidiarietà, e<br />

ridurre il personale dell’amministrazione<br />

cantonale. Obiettivo<br />

questo largamente condiviso,<br />

oltre che dall’ala liberale, anche<br />

da Ppd, Lega e Udc. Una maggioranza<br />

che però si scontrerà<br />

col potere di veto, tramite referendum,<br />

del Ps e dei sindacati.<br />

ldagostino@caffe.ch<br />

Potrebbero diventare<br />

i “bambela” di turno<br />

del nuovo esecutivo<br />

Come liberale non ho mai capito se mi<br />

devo collocare a destra o a sinistra. Per<br />

impostazione politica e per carattere ho<br />

la tendenza a intendere i cambiamenti come<br />

opportunità da cogliere, piuttosto che vederli<br />

soltanto come rischi da evitare. Resta però il<br />

fatto che un consiglio di Stato di centro-destra<br />

con certi candidati in “pole position”, e dunque<br />

ad alto rischio di matrice CL (cioè clerico-leghista),<br />

non è probabilmente la premessa migliore<br />

per una legislatura coesa.<br />

La voglia di sgravi fiscali generalizzati, con<br />

l’iniziativa della Lega sul tavolo che aumenta<br />

persino la già lunga lista dei “Gratisbürger”, entrerà<br />

inevitabilmente in rotta di collisione con i<br />

nuovi compiti che il Cantone dovrà presto assumere,<br />

a partire dal finanziamento delle cliniche<br />

private (un’ottantina di milioni di franchi<br />

in più ogni anno) e dal risanamento della<br />

Cassa pensioni dei dipendenti dello Stato (una<br />

quarantina di milioni di franchi all’anno). Se a<br />

questo si aggiungono altri aumenti già decisi e<br />

il fatto che governo e parlamento dovranno<br />

pure indicare delle priorità di sviluppo (formazione,<br />

sicurezza, sanità, mobilità, politica<br />

energetica, aggregazioni, ecc.), si può facilmente<br />

immaginare che vi saranno forti tensioni<br />

nel Paese. Non mi meraviglierei se tornassero<br />

d’attualità le manifestazioni in piazza,<br />

il che non è mai un buon segnale.<br />

Temo che le promesse elettorali si scontreranno<br />

con la necessità di costruire consensi<br />

politici sufficienti per far passare almeno le riforme<br />

indispensabili. E proprio quelli che accusavano<br />

di immobilismo il “governicchio”<br />

avranno forti probabilità di diventare i nuovi<br />

“bambela” di turno. Sarebbe davvero tristemente<br />

comico.<br />

Bisognerà trovare il coraggio di dire quello che,<br />

in fin dei conti, è semplicemente ragionevole:<br />

non si possono ridurre drasticamente imposte<br />

e tasse e pretendere allo stesso tempo più servizi<br />

e prestazioni dallo Stato, anche attraverso<br />

la mortificazione di chi ancora dà peso alla responsabilità<br />

individuale.

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