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@<br />

www.pro-velo.ch<br />

www.ticinocycling.ch/<br />

www.ti.ch/DT/<br />

C3SOCIETÀ E COSTUME<br />

IL CAFFÈ 10 aprile 2011<br />

41<br />

Tempo libero<br />

Su due ruote<br />

Il popolo del pedale<br />

monta in sella,<br />

ma mancano<br />

le vere piste ciclabili<br />

200<br />

i chilometri<br />

di piste ciclabili<br />

che attraversano<br />

il Ticino<br />

Nel cantone un tracciato di appena 200 km<br />

EZIO ROCCHI BALBI<br />

Ti-Press<br />

7.000<br />

i chilometri di<br />

piste ciclabili segnalate<br />

presenti in Svizzera<br />

Quasi la metà degli spostamenti dei ticinesi<br />

al volante non supera i cinque chilometri<br />

di strada; un percorso che in bicicletta<br />

richiederebbe più o meno<br />

quindici minuti, con incalcolabili vantaggi<br />

alla viabilità, all’ambiente e soprattutto<br />

alla salute.<br />

E il Ticino, con i suoi 200 km di piste ciclabili (21 piste<br />

solo intorno al lago di Lugano) avrebbe tutte le carte in<br />

regola, condizioni climatiche incluse,per schierare sul<br />

sellino un esercito di ciclisti. “Invece, purtroppo, non è<br />

così - commenta Bernardino Rossi, vicepresidente<br />

della Federazione ciclistica ticinese -, perchè c’è poco<br />

rispetto da parte degli automobilisti anche sui percorsi<br />

riservati alle bici; è una questione di sicurezza e le nostre<br />

strade sono pericolose. È un peccato, perchè noi ticinesi<br />

abbiamo tutto: la storia, la tradizione, la cultura e<br />

il territorio ideale, ma in quanto a piste veramente ciclabili<br />

siamo rimasti al palo rispetto al resto del Paese”.<br />

Effettivamente le piste ticinesi, nel territorio che pure<br />

ha recentemente ospitato i Mondiali a Mendrisio, rappresentano<br />

meno del 2% di quelle rossocrociate. La<br />

Svizzera, infatti, vanta 8.500 km di ciclabili, con ben 9<br />

percorsi nazionali, dotati di segnaletica uniforme, e 55<br />

a livello regionale. “Effettivamente è strano che il Ticino,<br />

che ha tutte le carte in regola, non sia leader in<br />

questa speciale classifica - ammette da Berna Cristoph<br />

Merkl, segretario generale di Pro Velo Suisse -. A livello<br />

nazionale siamo ben messi, ma non nelle città. Siamo<br />

ancora in tempo per realizzare percorsi ciclabili, basta<br />

volerlo a livello politico”. “Ma quale volontà, se intorno<br />

ai palazzi di Bellinzona non c’è un posteggio per bici? -<br />

nota Rocco Cattaneo del Gruppo di sostegno percorsi<br />

ciclabili -. La dice lunga sulla sensibilità dei nostri politi;<br />

infatti siamo indietro vent’anni rispetto agli altri<br />

cantoni”. Eppure l’esercito dei ciclisti confederati dovrebbe<br />

rappresentare un bel bacino d’utenza anche a<br />

livello elettorale, visto che si stima in quattro milioni il<br />

numero degli svizzeri dotati di bicicletta , e non sbaglia<br />

chi pensa che almeno 200mila ticinesi siano attrezzati<br />

per montare sul sellino in qualsiasi momento.Ciò nonostante<br />

resta difficile, nella regione, districarsi agevolmente<br />

in una rete di percorsi composta da diverse tipologie:<br />

strade idonee, corsie ciclabili, piste ciclabili e<br />

marciapiedi promiscui. “La volontà non basta, perchè<br />

un progetto cantonale c’è ed è anche ambizioso - aggiunge<br />

Stefano Morettini dell’Ufficio del tracciato -.<br />

Spesso ci si dimentica il peso politico dei singoli Comuni,<br />

e non è facile mettere d’accordo i municipi su<br />

percorsi, viabilità e investimenti in comune. Basta ricordare<br />

quel piano nel Locarnese, fermo dal 1998, perchè<br />

è bastato un rifiuto per trasformare un itinerario in<br />

un’improponibile linea spezzettata”. Un vero peccato,<br />

visto che il Ticino può contare su sette giorni ogni dieci<br />

senza pioggia. L’ideale per chi punta sull’ecologica bicicletta.<br />

erocchi@caffe.ch<br />

La salute<br />

Fa bene alla mente,<br />

giova al cuore<br />

e solleva il lato B<br />

Sembra che anche nella pedalata la donna batta<br />

l’uomo. Nel senso che essendo le sue gambe solitamente<br />

più lunghe sarebbe più idonea a montare<br />

sul sellino. Leggenda o verità, una cosa è certa:<br />

andare in bicicletta fa bene. A tutti. Grandi e piccoli,<br />

grassi e magri, sportivi e non. Chi è in sovrappeso, chi<br />

soffre di cuore, di artrosi alle gambe o ha la pressione<br />

alta, ma anche chi è depresso ne trarrà giovamento.<br />

Un antidoto allo stress e un aiuto per l’armonia di coppia.<br />

Non solo. Volete glutei perfetti? E allora pedalate.<br />

I muscoli favoriti<br />

dalle pedalate<br />

LATERALE<br />

Estensione<br />

Flessione<br />

FRONTALE<br />

Anca<br />

Ginocchia<br />

Caviglia<br />

Caviglia<br />

Ginocchia<br />

“È indubbiamente uno sport<br />

ideale dal punto di vita cardiovascolare<br />

perché attiva tutto il<br />

sistema in modo fisiologico e<br />

dolce - conferma Danilo Togninalli,<br />

medico sportivo a<br />

Gravesano -. Ottimo nel caso<br />

di patologie osteoarticolari<br />

perché evita gli impatti al<br />

suolo, frequenti invece nella<br />

corsa”. E avverte: “Unico neo è<br />

per chi soffre di problemi alla<br />

schiena. La posizione potrebbe<br />

accentuare i disturbi,<br />

tipo ernia del disco. Sconsigliato<br />

pedalare anche a chi ha<br />

difficoltà di equilibrio o problemi<br />

neurologici”.<br />

E allora, tutti, o quasi, in bici e<br />

via. Complice la bella stagione<br />

che si sta affacciando<br />

inforchiamo le due ruote per<br />

una giornata tutta in salute con la<br />

famiglia. “Ottima idea – riprende Togninalli<br />

-. Anche se il papà è un po’<br />

obeso e la mamma, invece, più<br />

competitiva. È adatta a tutt’e due. E per i<br />

Anca<br />

più piccoli, iniziare presto porta solo vantaggi”. E,<br />

tanto per strizzare l’occhio all’ambiente, spostarsi su<br />

due ruote non solo ci fa stare meglio, ma aiuta a combattere<br />

l’inquinamento. Unico accorgimento per chi<br />

volesse farsi una pedalata un po’ impegnativa è di partire<br />

non a stomaco vuoto. “Un’ora prima meglio consumare<br />

carboidrati che servono a mantenere le riserve<br />

più a lungo, anche nella fatica - spiega Togninalli<br />

-. Se invece si intende semplicemente fare un po’ di<br />

movimento e percorrere pochi chilometri ha meno<br />

importanza ciò che si mangia prima”. Dopo i primi 40<br />

minuti di pedalata si comincia a “bruciare”: anche<br />

400-500 calorie in un’ora. E per le donne sembra essere<br />

uno dei pochi rimedi contro la temutissima cellulite.<br />

Oltre a sollevare il lato B e ad affusolare i polpacci.<br />

Insomma, evviva la bici!<br />

p.g.<br />

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