gaetano_salvemini_le_origini_del_fascismo_in_itabookzz-org
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assicurata la pace per i loro figli e per i loro nipoti. Ed ora, dopo tre anni e mezzo di<br />
sovrumane fatiche, a questo popolo si disse che esso aveva 'v<strong>in</strong>to la guerra, ma<br />
perduto la pace,' che l'America, l'Inghilterra e la Francia avevano 'mutilata' la vittoria,<br />
e che ci si doveva preparare per vendicare l'<strong>in</strong>utilità di questa guerra.<br />
Neppur il governo francese riuscì ad ottenere alla Conferenza <strong>del</strong>la Pace tutto ciò che<br />
vo<strong>le</strong>va: non riuscì ad ottenere che venisse tolta alla Germania la riva s<strong>in</strong>istra <strong>del</strong><br />
Reno, né poté ottenere l'annessione <strong>del</strong>la Saar, e neanche lo smembramento <strong>del</strong>la<br />
Germania. Tuttavia il popolo francese non attraversò una crisi di disperazione e di<br />
esasperazione come quella che fece comp<strong>le</strong>tamente perdere la testa a molti italiani.<br />
Po<strong>in</strong>caré, C<strong>le</strong>menceau e Foch non si misero a proclamare al paese che la Francia era<br />
stata truffata <strong>del</strong>la sua vittoria, che la Francia era rov<strong>in</strong>ata, che la Francia doveva<br />
prepararsi a fare la guerra ai suoi al<strong>le</strong>ati per prendersi ciò che questi al<strong>le</strong>ati <strong>le</strong><br />
avevano rifiutato. Che cosa sarebbe accaduto <strong>in</strong> Francia se quasi tutti i giornali, i<br />
deputati e i m<strong>in</strong>istri responsabili <strong>del</strong>la guerra, o coloro che avevano deplorato la<br />
guerra, avessero <strong>in</strong>iziato una vio<strong>le</strong>nta campagna di recrim<strong>in</strong>azione, simi<strong>le</strong> a quella a<br />
cui si abbandonarono <strong>in</strong> Italia Orlando, Sonn<strong>in</strong>o, gli alti comandi <strong>del</strong>l'esercito e <strong>del</strong>la<br />
mar<strong>in</strong>a, giornali e uom<strong>in</strong>i politici? Se ne sarebbero tornati beati e contenti al<strong>le</strong> loro<br />
case, i soldati francesi, o non avrebbero piuttosto trucidato m<strong>in</strong>istri, deputati e<br />
giornalisti, che avevano provocato la guerra e ora proclamavano che a causa di essa<br />
gli '<strong>in</strong>teressi vitali' <strong>del</strong> paese erano andati <strong>in</strong> rov<strong>in</strong>a? Il popolo italiano, anche<br />
sottoposto ad un trattamento così dissennato, non si dette a massacrare i responsabili<br />
<strong>del</strong>la guerra, qualunque fosse la loro fede o partito, come avrebbero meritato; cadde<br />
<strong>in</strong>vece <strong>in</strong> uno stato di morbosa irritazione.<br />
Chiunque voglia comprendere <strong>le</strong> agitazioni che ebbero luogo <strong>in</strong> Italia negli anni <strong>del</strong><br />
dopoguerra deve tenere presente non soltanto l'esaurimento fisico che tre anni e<br />
mezzo di sofferenze avevano causato, ma anche e soprattutto il ve<strong>le</strong>no <strong>del</strong>la<br />
propaganda disfattista alla qua<strong>le</strong> fu assoggettato il popolo italiano nel 1919. La storia<br />
d'Italia, <strong>del</strong><strong>le</strong> sue agitazioni sociali e dei suoi malanni politici nel dopoguerra appare<br />
nella sua vera luce solo quando si <strong>in</strong>quadri nella cornice psicologica <strong>del</strong>la 'vittoria<br />
mutilata.'<br />
Nel suo "Golia", B<strong>org</strong>ese ha descritto da maestro il morbo che rodeva gli animi <strong>del</strong>la<br />
"<strong>in</strong>tellighenzia" italiana negli anni dal 1870, alla guerra mondia<strong>le</strong>. Era il cancro<br />
romano-imperia<strong>le</strong>: il ricordo e la nostalgia <strong>del</strong>la grandezza <strong>del</strong>l'Impero romano, e<br />
<strong>in</strong>sieme un <strong>in</strong>quieto anelare ad impossibili imprese, che generava <strong>del</strong>usione e<br />
amarezza, e portava gli uom<strong>in</strong>i a mortificare se stessi. L'Italia era schiacciata dal suo<br />
passato. Gli americani non hanno passato; vivono nel futuro. E' quanto hanno di<br />
meglio e la loro più grande fortuna. Un certo grado di <strong>in</strong>telligente autocritica è un<br />
correttivo uti<strong>le</strong> contro la sciocca boria naziona<strong>le</strong>: ta<strong>le</strong> autocritica è stata giustamente<br />
def<strong>in</strong>ita come quel 'div<strong>in</strong>o scontento' che conduce gli uom<strong>in</strong>i a sempre maggiori<br />
progressi. Ma una aspettazione assurda e un'opera <strong>in</strong>cessante di degradazione sono<br />
ve<strong>le</strong>ni che creano la mania di persecuzione e conducono a errori madornali. Invece di<br />
porre a confronto il loro presente con il loro passato immediato e prender coscienza<br />
<strong>del</strong> camm<strong>in</strong>o che il loro popolo andava compiendo con eroico e si<strong>le</strong>nzioso sforzo, gli<br />
uom<strong>in</strong>i <strong>del</strong>la "<strong>in</strong>tellighenzia" italiana giudicavano <strong>le</strong> condizioni presenti secondo il<br />
metro dei ricordi di una passata grandezza o dei sogni di primati impossibili. La<br />
conseguenza fu che nessuna misura di progresso poteva soddisfarli. Essi ebbero<br />
paro<strong>le</strong> soltanto per lamentare la mediocrità, l'<strong>in</strong>capacità, la disonestà e i fallimenti dei<br />
loro uom<strong>in</strong>i politici.<br />
Questa malattia italiana non fu mai tanto diffusa e vio<strong>le</strong>nta come negli anni che<br />
seguirono la prima guerra mondia<strong>le</strong>: 'Si verificò un miracolo, mai visto prima, di<br />
alchimia psicopatica. L'Italia, o almeno la classe <strong>in</strong>tel<strong>le</strong>ttua<strong>le</strong> e politica alla qua<strong>le</strong> un<br />
dest<strong>in</strong>o avverso aveva affidato l'Italia, aveva mutato una vittoria <strong>in</strong> una sconfitta. (...)<br />
La nazione, colpita da masochismo, esultava di <strong>del</strong>usione.' (5) I soli italiani, tra tutti i