28.06.2015 Views

gaetano_salvemini_le_origini_del_fascismo_in_itabookzz-org

gaetano_salvemini_le_origini_del_fascismo_in_itabookzz-org

gaetano_salvemini_le_origini_del_fascismo_in_itabookzz-org

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

svolgere una azione <strong>le</strong>ga<strong>le</strong>. Doveva distruggere comp<strong>le</strong>tamente la libertà di stampa e<br />

sopprimere nel paese ad ogni costo ogni possibi<strong>le</strong> manifestazione di dissenso.<br />

Assumendo pubblicamente, col discorso <strong>del</strong> 3 gennaio 1925, la responsabilità <strong>del</strong><br />

'clima storico' che aveva condotto il <strong>fascismo</strong> alla il<strong>le</strong>galità e alla vio<strong>le</strong>nza, egli poneva<br />

f<strong>in</strong>e alla ambigua politica <strong>del</strong> suo regime. Adesso apertamente <strong>le</strong> vuote forme <strong>del</strong><strong>le</strong><br />

costituzioni democratiche venivano messe da parte.<br />

Anche il Re fu costretto a venire alla ribalta. F<strong>in</strong>tanto che la vio<strong>le</strong>nza fascista veniva<br />

ufficialmente sconfessata dal suo presidente <strong>del</strong> Consiglio, il Re, come Ponzio Pilato,<br />

se ne poteva lavare <strong>le</strong> mani. Ma una volta che Mussol<strong>in</strong>i si era assunta ufficialmente la<br />

responsabilità mora<strong>le</strong> e politica per tutte <strong>le</strong> imprese fasciste, il Re era costretto ad<br />

assumere la sua parte di responsabilità. Il giuramento prestato al momento di salire<br />

sul trono lo obbligava esplicitamente all'osservanza e alla difesa <strong>del</strong>lo Statuto <strong>del</strong><br />

Regno lasciatogli <strong>in</strong> eredità dal padre. Al contrario, il 31 luglio 1925, egli firmava una<br />

amnistia che consentiva ai fascisti, colpevoli <strong>del</strong> <strong>del</strong>itto Matteotti, di evitare la pena.<br />

In tal modo diventava un complice <strong>del</strong> sovvertimento <strong>del</strong>lo Statuto.<br />

La vittoria di Mussol<strong>in</strong>i confermava def<strong>in</strong>itivamente il suo supremo ed assoluto<br />

controllo non soltanto nei confronti <strong>del</strong> suo partito. Indipendentemente da quanto tutti<br />

gli altri capi fascisti m<strong>in</strong>ori avessero detto e fatto per salvare il <strong>fascismo</strong> nell'ora <strong>del</strong><br />

pericolo, fu Mussol<strong>in</strong>i che, assumendosi <strong>in</strong>tera la responsabilità <strong>del</strong><strong>le</strong> imprese fasciste<br />

e sfidando apertamente l'opposizione ad un duello def<strong>in</strong>itivo, aveva condotto a<br />

term<strong>in</strong>e la crisi. Da questo momento <strong>in</strong> poi non c'era niente che Mussol<strong>in</strong>i non potesse<br />

permettersi di fare. La sua vittoria <strong>in</strong>tensificò nel<strong>le</strong> fi<strong>le</strong> <strong>del</strong> suo partito la fede <strong>del</strong> mito<br />

<strong>del</strong> 'Duce <strong>in</strong>v<strong>in</strong>cibi<strong>le</strong>,' e la conv<strong>in</strong>zione che la obbedienza cieca a Mussol<strong>in</strong>i fosse<br />

essenzia<strong>le</strong> per la esistenza <strong>del</strong> <strong>fascismo</strong>. Il partito divenne sempre più una<br />

<strong>org</strong>anizzazione militare <strong>in</strong> cui il primo dovere era il vecchio slogan militare: 'Prima<br />

obbedisci e non cercar di capire.' Superando la crisi con pieno successo, Mussol<strong>in</strong>i si<br />

rese conto non soltanto <strong>del</strong>la condizione disperata dei suoi avversari, ma <strong>del</strong>la misura<br />

<strong>del</strong>la sua forza.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!