gaetano_salvemini_le_origini_del_fascismo_in_itabookzz-org
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difesa; ancora il 1 settembre, Mussol<strong>in</strong>i affermava che una guerra 'per resp<strong>in</strong>gere una<br />
eventua<strong>le</strong> <strong>in</strong>vasione' sarebbe stata considerata <strong>le</strong>gittima anche per i socialisti<br />
rivoluzionari (8). Questa era la dottr<strong>in</strong>a ufficia<strong>le</strong> <strong>del</strong> partito canonizzata dai congressi<br />
<strong>in</strong>ternazionali, e nessun socialista, neppure quelli di più stretta osservanza, poteva<br />
aver niente da obiettare. Ma ai primi di settembre, Massimo Rocca, (9) già anarchico<br />
e che nel 1911 e nel 1914 si era unito ai nazionalisti nella campagna <strong>in</strong>terventista<br />
contro <strong>le</strong> potenze centrali, rivelò che Mussol<strong>in</strong>i, mentre nel suo giorna<strong>le</strong> sosteneva la<br />
neutralità assoluta, nel<strong>le</strong> conversazioni coi suoi amici era favorevo<strong>le</strong> all'<strong>in</strong>tervento<br />
contro <strong>le</strong> potenze centrali. Secondo la sua abitud<strong>in</strong>e, Mussol<strong>in</strong>i reagì vomitando un<br />
torrente di <strong>in</strong>sulti contro Rocca (10).<br />
L'8 ottobre, scriveva:<br />
«Non mi vergogno di confessare che, nel corso di questi due mesi tragici, il mio<br />
pensiero ha avuto oscillazioni, <strong>in</strong>certezze, trepidazioni. E chi dunque fra gli uom<strong>in</strong>i<br />
<strong>in</strong>telligenti d'Italia e di fuori non ha subito - più o meno profondamente - il duro<br />
travaglio di questa crisi <strong>in</strong>teriore?» (11).<br />
Aveva ragione. Molti altri pacifisti, socialisti e anarchici, e non soltanto <strong>in</strong> Italia,<br />
attraversarono angosciose sofferenze morali e ne vennero fuori uom<strong>in</strong>i nuovi. Il caso<br />
più famoso è quello <strong>del</strong>l'anarchico Kropotk<strong>in</strong>, un uomo di ecceziona<strong>le</strong> cultura ed<br />
<strong>in</strong>telligenza e di <strong>in</strong>discussa <strong>in</strong>tegrità mora<strong>le</strong>, il qua<strong>le</strong> nell'estate <strong>del</strong> 1914 si unì <strong>in</strong><br />
Inghilterra a coloro che sostenevano la guerra contro la Germania. Anche Bissolati, <strong>in</strong><br />
Italia, era stato un pacifista e un antimilitarista.<br />
Per quanto riguarda Mussol<strong>in</strong>i, l'ipotesi più plausibi<strong>le</strong> è che, trovatosi improvvisamente<br />
di fronte al non previsto scoppio <strong>del</strong>la guerra, egli, senza darsi troppo pensiero, abbia<br />
adottato quell'atteggiamento che ci si poteva aspettare da lui, data la sua mentalità<br />
rivoluzionaria, antipatriottica e antimilitaristica. Un giornalista deve avere al momento<br />
buono un'op<strong>in</strong>ione pronta per qualsiasi avvenimento, e deve esprimere ta<strong>le</strong> op<strong>in</strong>ione<br />
anche prima di averci pensato su. Dopo aver seguito il primo spontaneo impulso,<br />
Mussol<strong>in</strong>i passò un periodo di <strong>in</strong>quietud<strong>in</strong>e e di dubbio <strong>in</strong>terno di cui nessuno sapeva<br />
niente, e poco a poco mutò op<strong>in</strong>ione, mentre sul suo giorna<strong>le</strong> cont<strong>in</strong>uava a battere i<br />
vecchi motivi, secondo quanto si aspettava il suo pubblico, che non avrebbe<br />
consentito oscillazioni, <strong>in</strong>certezze, o timori nella sua <strong>in</strong>condizionata avversione alla<br />
guerra. La disgrazia di Mussol<strong>in</strong>i derivò dal fatto che la sua natura egocentrica e<br />
vio<strong>le</strong>nta non gli permise di mostrare al pubblico quei dubbi che si andavano<br />
<strong>in</strong>s<strong>in</strong>uando nel suo animo fol<strong>le</strong>. Cont<strong>in</strong>uò a brandire la sua penna come si usa una<br />
spada, senza accettare di venir mai contraddetto su quanto scriveva, mentre <strong>in</strong> cuor<br />
suo non era affatto sicuro di quello che avrebbe pensato il giorno dopo.<br />
Improvvisamente, nell'ottobre <strong>del</strong> 1914, si dichiarò favorevo<strong>le</strong> all'<strong>in</strong>tervento <strong>del</strong>l'Italia<br />
<strong>in</strong> guerra contro la Germania e l'Austria, e immediatamente com<strong>in</strong>ciò a trattare come<br />
'<strong>in</strong>coerenti, apostati, disertori' (12) quei socialisti che non accettavano il suo nuovo<br />
punto di vista. Come era natura<strong>le</strong>, tutto il partito, che s<strong>in</strong>o a quel momento aveva<br />
visto <strong>in</strong> lui il sostenitore <strong>del</strong>la neutralità assoluta, gli si rivoltò contro. Mussol<strong>in</strong>i si<br />
dimise dalla carica di direttore <strong>del</strong> quotidiano socialista, e alla metà di novembre<br />
<strong>in</strong>augurò un nuovo quotidiano, "Il Popolo d'Italia".<br />
Dato che non aveva mai avuto denari, non poteva aver fondato il suo giorna<strong>le</strong> con <strong>le</strong><br />
sue risorse f<strong>in</strong>anziarie. Qu<strong>in</strong>di istantaneamente ognuno com<strong>in</strong>ciò a chiedersi di dove<br />
venivano i nuovi fondi a sostegno di quella avventura giornalistica. Naturalmente, i<br />
più rumorosi nel domandarsi 'chi paga?,' erano i vecchi compagni, e la risposta la<br />
conoscevano già: 'la b<strong>org</strong>hesia'; Mussol<strong>in</strong>i si era venduto alla b<strong>org</strong>hesia, e Mussol<strong>in</strong>i<br />
reagiva def<strong>in</strong>endoli 'imbecilli, stupidi, deficienti.' Un giorno si rifiutava di assoggettarsi<br />
all'assurda richiesta di rendere noti i retroscena dei suoi affari (13); un altro giorno si<br />
dichiarava pronto ad 'aprire <strong>le</strong> porte <strong>del</strong>la sua casa, spalancare i suoi cassetti,