LA GRANDE INVOCAZIONEDal punto di Luce entro la Mente di DioAffluisca luce nelle menti degli uomini,Scenda Luce sulla Terra.Dal punto di Amore entro il Cuore di DioAffluisca amore nei cuori degli uomini.Possa Cristo tornare sulla Terra.Dal centro dove il Volere di Dio è conosciutoIl proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;Il proposito che i Maestri conoscono e servono.Dal centro che vien detto il genere umanoSi svolga il Piano di Amore e di Luce,E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.Questa Invocazione o Preghiera non appartiene ad alcuno, né ad alcun gruppo, ma a tuttal’Umanità. La bellezza e la forza di essa stanno nella sua semplicità, e nel suo esprimere certeverità centrali che tutti gli uomini accettano, in modo innato e normale — la verità che esisteun’Intelligenza fondamentale cui, vagamente, diamo il nome di Dio; la verità che, dietro ogniapparenza esterna, il potere motivante dell’Universo è Amore; la verità che una grandeIndividualità, dai Cristiani chiamata il Cristo, venne sulla Terra, e incorporò quell’amoreperché potessimo comprendere; la verità che sia amore sia intelligenza sono effetti di quel chevien detto il Volere di Dio; e infine l’evidente verità che solo per mezzo dell’umanità stessa ilPiano divino troverà attuazione.ALICE A. BAILEY1
IXXPREMESSAI primi quattro capitoli di questa <strong>Autobiografia</strong> furono scritti durante il 1945. I capitolicinque e sei furono scritti nel 1947. Queste date sono significative in relazione agli eventimondiali di allora.La prima stesura fu riscritta nel 1948. L’intero scritto fu riletto dalla Signora <strong>Bailey</strong>, cheapportò anche alcune correzioni. Diverse persone, in tempi diversi, hanno lavorato con laSignora <strong>Bailey</strong> sul testo, mentre copie di brani furono sottoposte al giudizio di altre. In alcunicasi queste non furono neanche restituite e per il resto rimasero incomplete, inaccurate in certiparticolari e alla fine non furono da lei approvati.Altre quattro sezioni di questa <strong>Autobiografia</strong> furono progettate, ma mai scritte. Lapressione crescente dell’organizzazione mondiale, di cui A.A. <strong>Bailey</strong> era responsabile, laconfusione e le sofferenze dell’umanità con cui lei era intensamente in sintonia, il senso difutilità e di negatività mostrato ovunque dagli uomini di buona volontà, che cercòstrenuamente di compensare, la tensione causata dalla scarsità del denaro necessario perespandere il lavoro nel mondo, la frustrazione e delusione per l’incapacità di soddisfare leesigenze e spesso di approfittare dell’occasione semplicemente per mancanza di fondi —furono alcune delle difficoltà che le provocarono uno stato di completo esaurimento. Il suoveicolo fisico non conosceva tregua. Le condizioni del cuore e della circolazione peggioraronosempre di più.Durante gli ultimi due anni della sua vita lottò contro tutte queste situazioni difficili conuna volontà veramente ferrea. La sua personalità di primo Raggio insorse in uno sforzo finalein risposta alla richiesta della sua anima. Fu nel 1946 che decise di rifiutarsi di considerarsiinvalida. Ogni giorno, quindi, come per tutta la vita, continuò a lavorare fino al limite dellaresistenza fisica, incurante della fatica o del dolore. Decise di andarsene continuando alavorare attivamente, e lo fece.Anche durante gli ultimi giorni, all’ospedale di New York, nel 1949, seguitò a riceverevisite, a discutere con i collaboratori più vecchi e a scrivere lettere.Nell’ora della morte fu con lei il suo Maestro, K.H., come le aveva promesso molto tempoprima.La mattina seguente la sua dipartita inviai questa lettera a migliaia di studenti e amici intutto il mondo.Caro amico,questa lettera reca l’annuncio della fine di un ciclo e dell’inizio di un altro, più utile e menolimitato per la nostra sincera amica: <strong>Alice</strong> A. <strong>Bailey</strong>. È stata liberata in pace e serenità nelpomeriggio di giovedì 15 dicembre 1949.Durante un colloquio, quell’ultimo pomeriggio mi disse: “Ho molto di cui essere grata. Hoavuto una vita ricca e piena. Molti in tutto il mondo sono stati gentili con me”.Da lungo tempo voleva andarsene, ma rimase, solo per la forte volontà di terminare il suolavoro e per l’ardente desiderio di predisporre il futuro della Scuola Arcana, il cui scopo saràaiutarci a servire meglio il nostro prossimo.Aveva creato e modellato la nostra Scuola negli anni, con la precisione della sua menteperspicace, e la potenza magnetica del suo grande cuore sofferente.Alcuni domandano perché dovesse patire tutto questo dolore — poiché soffrivamentalmente, emotivamente e anche nel fisico. Solo io so quanto trionfalmente si aprisse adaccogliere l’impatto di molte forze distruttive, così sfrenate in questo tempo di tumultimondiali, e come riuscisse a trasmutarle in modo incredibile, proteggendo così tutti coloro cheerano in difficoltà, gli aspiranti in lotta e i discepoli più giovani, che negli anni erano giuntifino a lei e alla Scuola.2
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