10.07.2015 Views

Autobiografia Incompiuta.pdf - Alice Bailey

Autobiografia Incompiuta.pdf - Alice Bailey

Autobiografia Incompiuta.pdf - Alice Bailey

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

confidenze di gente preoccupata e provata. Mi stupivo per i dettagli intimi che raccontavanocon evidente piacere. Non ho mai capito questo abbandono delle norme sui fatti privati —donde la mia difficoltà nello scrivere questa autobiografia.89 Una calda notte a Lucknow non riuscivo a dormire. Camminavo su e giù per la stanza e misentivo disperata. Uscii sulla veranda ricoperta di bouganville in fiore ma non trovai altro chezanzare. Rientrai e mi avvicinai al tavolo. All’improvviso un largo fascio di luce brillanteinondò la stanza e udii la voce del Maestro Che era venuto quando avevo quindici anni. Questavolta non Lo vidi ma rimasi nel mezzo della stanza ad ascoltarLo. Mi disse di nonpreoccuparmi troppo; che ero tenuta d’occhio e che facevo come Egli desiderava. Mi spiegòche esistevano piani che mi riguardavano e che il lavoro della mia vita, di cui aveva giàparlato, sarebbe incominciato in modo tale che non l’avrei riconosciuto. Non mi offrìsoluzione per i miei problemi né mi disse cosa fare. I Maestri non lo fanno mai. Non diconomai a un discepolo cosa fare o dove andare, o come affrontare una situazione, nonostantequanto dicono certi devoti di buone intenzioni. Il Maestro è indaffarato a dirigere il mondo.Non si perde a parlare di banalità con gente mediocre senza influenza, ancora incapace diservire. Insisto su ciò perché è un tema da chiarire, che ha condotto in errore molta bravagente. S’impara ad essere Maestri risolvendo i problemi, correggendo gli errori, sollevando ifardelli dell’umanità e nell’oblio di se stessi. Il Maestro non mi confortò quella notte, non mifece complimenti né ricorse a piacevoli luoghi comuni. Affermò semplicemente che il lavorodoveva procedere. Non dimenticare. Sii pronta. Non lasciarti confondere dalle circostanze.Devo riconoscere che Walter Evans si comportò molto bene. Comprese la situazione e fecedel suo meglio per rimanere nell’ombra e facilitarmi le cose. Quando arrivò la stagione caldaandai a Ranikhet con la signorina Schofield e là venne fuori tutta la storia fra me e WalterEvans. L’estate fu difficile. Avevamo aperto la nuova Casa e la mia salute non era buona.90 Walter Evans era venuto col suo reggimento (di cavalleria) e, con altri, mi insegnò acavalcare meglio. Miss Schofield aveva capito ciò che succedeva. Eravamo amiche intime epotevo considerarmi fortunata ad avere lei come amica in quel periodo. Mi conosceva bene eaveva totale fiducia in me. Un giorno, alla fine della stagione dei monsoni, mi disse che laCasa si doveva chiudere nel giro di una settimana e che mi avrebbe lasciata sola perquell’evenienza, malgrado sapesse che Walter Evans era lì e sarei stata completamente da solanella casa. Il giorno prima di partire da Ranikhet lo mandai a chiamare e gli dissi che era unastoria impossibile, che non lo avrei più rivisto e che quello era un addio definitivo. Accettò lamia decisione e tornai in pianura.Appena arrivata crollai del tutto. Ero esaurita per il superlavoro, avevo emicranie continue,delle peggiori, e in più la fase acuta di questa storia d’amore. Non mi riusciva di star leggera insella. Non mi è mai riuscito bene, malgrado l’umorismo che mi ha spesso salvato nella vita.Ho sempre preso la vita e le situazioni troppo seriamente, e pensato molto con intensità. Pensodi aver deluso seriamente il Maestro in una vita precedente. Non lo ricordo, ma ho sempreavuto la profonda sensazione che ora non lo dovevo più fare e comportarmi bene. Il miofallimento passato non importa, ma adesso non devo fallire. Mi hanno sempre annoiato lefandonie raccontate da gente che “ricorda le sue vite passate”. Sono molto scettica a propositodi questi recuperi.91 Ritengo che i vari libri che descrivono in dettaglio le vite passate di rinomati occultistisiano frutto di viva immaginazione, falsi e fuorvianti per il pubblico. Ciò che mi convince diquesta opinione è che nel mio lavoro ho conosciuto dozzine di Maria Maddalena e di GiulioCesare e altre celebrità, che mi hanno confessato con vanto di esserlo stati; tuttavia in questavita sono persone del tutto ordinarie e poco interessanti. Questi famosi personaggi sembranoessere tristemente peggiorati dalle loro ultime incarnazioni, e nella mia mente sorge laquestione dell’evoluzione. Non credo che nel lungo ciclo d’esperienza dell’anima, questaricordi o si preoccupi della forma che ha occupato o ciò che fece duemila, ottomila o centoanni fa, più di quanto io ricordi ciò che ho fatto alle 3,45 del pomeriggio del 17 novembre40

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!