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Documento PDF - OPAR L'Orientale Open Archive - Università degli ...

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hecho diferente, todavía no enteramente reconocido ni definido, que se reflejó en todas lasformas de la vida, de la mentalidad y de la relación entre las gentes. (Uslar Pietri, 1991,24)Furono anni che, come buona parte <strong>degli</strong> intellettuale europei afferma,introdussero al mondo - così com’era strutturato nel pensiero europeo, con le suelogiche e i suoi equilibri - quella che, proprio per questo, sarebbe diventataAmerica latina spingendola nella modernità, spartiacque tra il passato e ilpresente/futuro da costruire. Il baricentro geografico della storia aveva subìtouno spostamento ad ovest, netto e senza ritorno.La “materializzazione” del mito della modernità, del resto, prosegue parallelaalla “creazione” europea del continente americano e si sostanzia attraverso lospostamento (captivo o meno) di masse di abitanti euro-africani. Si tratta di unmito cresciuto nel tempo, incentivato in America per favorire l’arrivo diimmigrati che contribuissero allo sviluppo delle nascenti repubbliche e rinviatonel Vecchio Continente ancor più grazie all’immagine creata dagli stessi migrantidell’America latina, per tanto tempo terra di opportunità e fortuna economica.L’America assurge immediatamente a terra del possibile, a spazio del mito, findalle prime descrizioni paradisiache di Colombo, nelle quali tutto è “meraviglia”.Poi, tra Ottocento e Novecento, l’aura favolosa che aveva circondato ilcontinente, avvalorata da ingenti capitali arrivati in Europa, diede maggiorerisalto all’aspettativa di ricchezza <strong>degli</strong> emigrati.Tuttavia, a distanza di 5 secoli, quando si pensa ai gommoni traboccanti diuomini e donne che dal Mar dei Caraibi cercano di raggiungere le coste USA, aimessicani che attraversano clandestinamente la frontiera, agli andini che siindebitano per pagare il viaggio che lì porterà oltreoceano, è lecita lapreoccupazione di Canclini (1993) sul destino di tale modernità, il cui significatoandrebbe ri-messo in discussione. La storia “moderna” di questo continente ènata dallo spirito di conquista e non dagli errori di calcolo <strong>degli</strong> esploratori deltempo, primi migranti pionieri di un movimento che sarebbe stato costante ecaratterizzante dei secoli a venire; e si è costruita nello sfruttamento e sottrazionedi risorse umane ed economiche in uno spazio incontestabilmente altrui e resoproprio a forza di occupazioni di spazi.Il presente storico che viviamo propone una virata, l’ennesimo cambio didirezione nei movimenti migratori che porta con sé una rivoluzione nellaprospettiva concettuale. Milioni di persone ogni anno abbandonano l’attrattiva efascinosa America latina e compiono il viaggio a ritroso dei loro antenati. Perchée cosa rappresenta questo cambio, questa inversione? Significa forse la sconfittadella modernità? Il superamento di 500 anni di processi di fiducia per tornare alpredominio della madrepatria Europa? La storia delle migrazioni in America- 11 -

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