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Documento PDF - OPAR L'Orientale Open Archive - Università degli ...

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número de ánimas los cristianos, ha sido solamente por tener por su fin último el oro yhenchirse di riquezas en muy breves días (Varela, 1999, 77).Las Casas puntò il dito contro gli spagnoli, attribuendo la devastazione delpopolo indigeno alle uccisioni di massa, alle torture, alla violenza, all’avidità dioro dei conquistadores, motore principale della conquista celato dietro il motivodella missione evangelizzatrice.Eppure una riduzione tanto drastica della popolazione autoctona non si spiegasolo con le battaglie e con le morti da combattimento, intervennero altri fattori.Primo fra tutti le epidemie. Alle popolazioni indigene mancavano le difeseimmunitarie necessarie per difendersi da malattie portate dai conquistadores comeil vaiolo, il morbillo, la tubercolosi, il tifo e, persino, l’influenza (anche glispagnoli furono contagiati da malattie locali senza che vi fosse una veradiffusione in Europa, eccezion fatta per la sifilide). Altri morirono per la fatica deilavori forzati nelle miniere, altri ancora si lasciarono andare, travolti da un sensodi “inappetenza alla vita”… La rottura <strong>degli</strong> schemi politici, culturali e sociali, ilvenir meno dei propri valori tradizionali e dei punti di riferimento, fece caderequeste genti in uno stato di abbandono e disorientamento tale da morirne.Insomma l’incontro per “l’altro” si risolse nel suo annullamento. L’altro nonvenne riconosciuto in quanto essere umano realmente altro, ma come soggetto dasfruttare. Ad una prima fase di curiosità (in base alla quale diversi indigenifurono portati in Spagna per essere mostrati alla corte come trofeo di conquista eaffinché venisse insegnato loro quanto necessario per diventare buoni sudditi),ne seguì un’altra, quella dello sfruttamento, della negazione dell’indigeno inquanto soggetto. Si passò dalla volontà assimilazionista dei primi conquistadores,che volevano “modellare” l’indigeno a propria immagine, all’ideologiaschiavista, cioè all’affermazione dell’inferiorità dello stesso indigeno, per questoridotto ai lavori forzati nelle miniere e nelle piantagioni (Todorov, 1992).2.1 I pionieri dei viaggi nord-sudNei primi viaggi di scoperta sbarcarono nel Nuovo Mondo gruppi di marinai,soldati, funzionari della Corona e sacerdoti, inconsapevolmente partecipi dellaprima vera migrazione verso il Nuovo Mondo. Nessuno di questi, infatti, avevaintenzione di rimanere, piuttosto adempiere al compito assegnatogli e rientrarein patria. Tuttavia, per rafforzare la presenza e l’autorità sul territorio, la Coronanon poteva affidarsi esclusivamente a flussi di immigrati temporanei; né alleunioni miste che pure si costituirono ma che mettevano a rischio i privilegi dellacasta spagnola al potere. Si rese dunque necessario stimolare l’immigrazionefemminile dalla penisola, che comunque rimase sempre di numero contenutorispetto a quella maschile. Sánchez-Albornoz (1977) riporta che di un elencoincompleto di persone a cui la Corona aveva concesso le licenze per emigrare- 14 -

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