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Documento PDF - OPAR L'Orientale Open Archive - Università degli ...

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quest’ultimi. Vennero ben definite delle castas de mezcla, a partire dai tipi “puri”(gli appartenenti ai tre gruppi originari) ogni incrocio ricevette unadenominazione. Oltre ai mestizos, dall’unione di un bianco con una nera nacque ilmulato, da quella tra un nero e una indigena lo zambo. Presto i termini mestizo,mulato e zambo, non furono più sufficienti per indicare le varie “sfumature” dicolore, allora si parlò di tercerón, cuerterón e quinterón... ma questi furono solo unapiccola parte del gran numero di vocaboli utilizzati per indicare i vari incroci, cheassommarono a un centinaio di categorie gerarchizzate ufficialmente(Carmagnani, 2003).La riflessione sul mestizaje negli studi ispanoamericani è molto profonda. Diremestizo e dire mestizaje non significa solo indicare un evento oggettivo (riferitoalla colonizzazione spagnola delle terre indigene), né un miscuglio etnico, socialee culturale, piuttosto, come ben sottolinea M. Renaud (2007, 21), todo un “valor”que conviene vindicar, preservar, cultivar y seguir fomentando.All’inizio <strong>degli</strong> anni Quaranta del Novecento, Fernando Ortiz (1978) pubblica ilsuo Contrapunteo cubano del tabaco y del azucar, opera fondamentale nell’analisi delmestizaje, in particolar modo dal punto di vista culturale. Aderendo al pensierosociologico di Malinowski, secondo il quale il contatto, lo scontro e latrasformazione delle culture non deve essere concepito come la totalesottomissione di una cultura all’altra, bensì come uno scambio reciproco dalquale si formano realidades culturales interamente nuevas (come lo stessoMalinowski afferma nel prologo all’opera di Ortiz) che, in quanto tali, vannostudiate, Ortiz per analizzare e descrivere la situazione americana a seguito dellaconquista e poi nel periodo coloniale, conia un nuovo termine, parla di“transculturazione”, fenomeno che si pone in contrapposizione a quello dell’“acculturazione”, secondo la quale il debole, l’immigrato, l’indigeno deve aderirealla cultura del più forte, del colonizzatore, abbandonando la propria. Alcontrario la transculturazione è un processo nel quale entrambe (o più) le particoinvolte risultano modificate, facendo emergere una nuova realtà composta ecomplessa, che non è l’unione di più caratteristiche, che tuttavia permangonoisolate tra loro, bensì una fusione delle stesse, una transizione tra le due o piùculture coinvolte. Ortiz dice a tal proposito:…el vocablo transculturación expresa mejor las diferentes fases del proceso transitivo deuna cultura a otra, porque éste no consiste solamente en adquirir una distinta cultura,que es lo que en rigor indica la voz anglo-americana aculturación, sino que el procesoimplica también necesariamente la pérdita o desarraigo de una cultura precedente, lo quepudiera decirse una parcial desculturación, y, además, significa la consiguiente creaciónde nuevos fenómenos culturales que pudieran denominarse de neoculturación (Ortiz,1978, 96).- 18 -

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