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06_giugno - Porto & diporto

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IL MAGAZINE CHE APRE IL PORTO ALLA CITTÁTariffa R.O.C. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB Napoli - ANNO VI - N. 6 - <strong>giugno</strong> 2010 - Costo singola copia € 2,50Mediterraneola cantieristicaparla italiano


sommario / porto&<strong>diporto</strong>Anno VI - N°6 - Giugno 2010Direttore responsabileAntonio De CesareDirettore editorialeMaurizio De CesareHanno collaborato a questo numero:Cosimo Brudetti - Eduardo CagnazziGiacomo Canarsa - Giuseppe CocciaRenato Coroneo - Paola De CiuceisMichela Fanis - Fiorella FranchiniBrunella Giugliano - Luciano LombardiPaola Martino - Andrea MoizoGiovanni Piro - Riccardo RussoLidia Scarpelli - Annalisa TirritoStefania VerganiAmministrazione e abbonamentiPaola Martinoamministrazione@portoe<strong>diporto</strong>.itabbonamenti@portoe<strong>diporto</strong>.itCosto abbonamentoItalia € 30, estero €90esclusivamente con versamento suCCP n. 81627671 AM editori srlVia Ponte dei Francesi, 3580146 NapoliPubblicità e marketingNino Scanomarketing@portoe<strong>diporto</strong>.itListini e specifiche tecnichewww.portoe<strong>diporto</strong>.itProgetto e realizzazione graficaAM editori srlStampaTipolitogiglio srl - NapoliIl magazine <strong>Porto</strong>&<strong>diporto</strong>è proprietà diAM editori srl - Tel 081 6581974Tel/Fax 081 5592332redazione@portoe<strong>diporto</strong>.itwww.portoe<strong>diporto</strong>.itAutorizzazione Tribunale di Napolin. 17 del 15 febbraio 20<strong>06</strong>Periodico associato all’USPIUnione Stampa Periodica ItalianaE’ vietata la riproduzione totale e/oparziale di testi, fotografie e di qualsiasialtro contenuto o allegato.Tutti i diritti sono riservati.4 CANTIERISTICAIl futuro è più vicino per i riparatorigenovesi mentre i big conquistanoMarsiglia6 CANTIERISTICASempre più a rischio l’attività di Fincantieriin Campania8 CANTIERISTICALusso e raffinatezza italiana per “SeabournSojourn”10 CANTIERISTICAPalumbo SpA al centro del Mediterraneo12 ARMAMENTOGli armatori italiani che continuano adordinare14 INFRASTRUTTURERete Autostrade Mediterranee al Sil diBarcellona16 INFRASTRUTTURETrieste muove i primi passi nel futuro18 FEDERAGENTIRivalorizzare la figura degli agentiraccomandatari22 CROCIEREShopping a bordo24 TRASPORTITrasporto ferroviario: un mercato ad altavelocità26 TRASPORTIeasyJet e Gesac festeggiano 10 anni disuccessi con la nuova tratta Napoli-Ibiza28 TRASPORTIMetropolitana di Napoli, momento storicodella città30 CCIAARafforzare il sistema delle piccole e medieimprese34 AZIENDEImprenditori napoletani per la rinascitadella città36 NAUTICAIl traffico dei mega-yachts nel Mediterraneo38 NAUTICAIndustria nautica italiana, da dove parte laripresa40 NAUTICAPoseidon: il nuovo software integrato per ilsettore nautico42 MARINEPunta Ala di Castiglion della Pescaia44 MARINEIl <strong>Porto</strong> Turistico di Roma46 TURISMOVacanze? Mondial Assistance coneBarometro ti dice tutto47 TURISMOPrendere casa a Parigi, per vacanza48 TURISMOIl Miglio Sacro luci e tenebre della Napoliantica50 TURISMORussolillo torna alla guida del VillaggioPunta Spalmatore52 UNITA’Pulcinella è morto con Gaeta54 EVENTINAPOLITAMOOO. Giornata dell’Amore perNapoli56 TEATROMille spettacoli nella città del teatro60 ARTEDomenico Spinosa maestro dell’Informale62 PORTO DI BACCOLuogo dentro di noi64 FOLKLOREMusica e danza dall’Indonesia


cantieristica / porto&<strong>diporto</strong>Il futuro è più vicino per i riparatori genovesimentre i big conquistano MarsigliaMentre infuria la polemicasulla mancata concessione,nel disegno di legge sullariforma dell’84/94, alle Autorità Portualidell’autonomiafinanziaria, il presidentedell’ente genoveseLuigi Merlo, chedi suddetta battagliaè uno degli maggioriprotagonisti, nellescorse settimane, inoccasione della presentazionedel pianodelle opere per l’areadelle riparazioni navaligenovesi, ha ribaditocome i finanziamentia tal fine siano invececerti e ben indirizzati,segno che il comparto,che negli ultimi anniha assistito a tensionie querelles crescenti,rappresenta per l’Authorityun patrimonioda difendere.“Con la riconferma,attraverso decreto, delfinanziamento ministeriale, i fondi adisposizione, fra risorse dell’Authoritye contributi della Regione, ammontanoa 125 milioni di euro. Unaparte consistente, 50 milioni, serviràper l’opera principale, il sesto bacino,il resto per interventi di ristrutturazione,adeguamento e potenziamentoin parte già cominciati” ha spiegatoMerlo, mettendo l’accento, insieme aFerdinando Garrè (AD San Giorgio del <strong>Porto</strong>)Jean-Claude Terrier (Port de Marseille)Luigi Aligata, nuovo amministratoredelegato di Ente Bacini (la societàpartecipata dall’Authority che gestiscei bacini pubblici del capoluogo ligure),su una ritrovata armonia all’internodel comparto: “Siamo riusciti acostruire con i riparatori un rapportocostruttivo, tanto che non cominceremoa lavorare alla sesta vasca primache la loro commissione tecnica abbiaesposto eventuali rilievi sulla nostraproposta”.L’Autorità Portuale, infatti, ha sottopostoai riparatori un progetto che,condotta un’indagine sullo sviluppodimensionale della flotta mondialee sulle possibilità tecniche, prevedel’acquisizione di un bacino galleggianteda 360x79metri (lunghezza elarghezza fuori tutto,340x65 come dimensionidella platea),da posizionarsi doveera stato posizionatoall’epoca il vecchiobacino galleggiante,poi frettolosamente esconvenientementevenduto in Turchia.La soluzione, peraltro,è secondo Merlol’unica tecnicamentepossibile, ma si èdeciso di ascoltareeventuali rilievi deglioperatori, nella consapevolezzadella varietàdelle esigenzedelle diverse societàdel settore. É lo stessoMerlo ad aver riconosciutoche qualcheparere contrario, in particolare sullacollocazione, è già emerso, a partiredai cantieri Amico, specializzati nellelavorazioni ai grandi yacht, la cuiarea è proprio a ridosso di quella individuataper la sesta vasca, con ciòche ne deriva in termini di invasivitàdei lavori che vi si condurranno.“Siamo però ottimisti - ha aggiuntoLuigi Aligata - perché nessuno ha4 - <strong>giugno</strong> 2010


assunto atteggiamenti ostruzionistici,ma c’è una generale volontà di cercareuna soluzione condivisa”. Se lacommissione fornirà un placet incondizionato,entro fine anno partirà laprocedura di gara, per arrivare in unpaio d’anni ad avere a disposizione ilsesto bacino.Oltre al consolidamento del quartobacino già in corso, il piano delleopere prevede poi interventi di messain sicurezza ambientale, di ristrutturazionee di potenziamento infrastrutturale,fra cui occorre ricordarealmeno il riempimento fra i bacini 4e 5 e fra la radice del molo Guardianoe il quarto bacino (per fornire ulterioriaree utili alle lavorazioni) e lacopertura telescopica e modulare deibacini 1 e 2 (da quest’ultimo verrà rimossaquella attualmente presente)pensata per renderli operabili anchein ore notturne o con condizioni meteoavverse.Intanto, in attesa che l’imponenteserie di migliorie previste dall’Authoritysi concretizzi, Ferdinando Garrè,amministratore delegato del cantierenavale San Giorgio del <strong>Porto</strong>, partedi Genova Industrie Navali, la holdingdella navalmeccanica formatainsieme all’altro big della cantieristicaprivata T. Mariotti (entrambe lesocietà operano anche in ambito dicostruzione), per soddisfare l’esigenzadi maggiori spazi ha siglato conil Grand Port Maritime de Marseillel’accordo con il quale l’ente portualefrancese assegna all’azienda genovesela gestione dei bacini 8 (320x53metri) e 9 (250x37) di Marsiglia per iprossimi 15 anni.“Abbiamo costituito una nuovasocietà con il nome di Chantiers deMarseille; si tratta di un investimentoimportante, perché ci aprirà il mercatodelle nuove maxi navi da crocierache nei prossimi anni dovranno faremanutenzione o andare in bacino. Asettembre saremo pronti a partire,abbiamo già diversi lavori prenotati,a dimostrazione che gli spazi oggidisponibili a Genova non sono sufficientia coprire l’attuale domandadi mercato” ha commentato MarcoBisagno, amministratore delegatodel cantiere T. Mariotti, che da moltotempo chiedeva maggiori aree perla cantieristica genovese e che, nonsenza polemiche, per la propria attivitàdi costruzione già da alcuni anniopera principalmente a <strong>Porto</strong> Nogaro(Udine) in joint venture con Cimolai.Andrea Moizo<strong>giugno</strong> 2010 - 5


cantieristica / porto&<strong>diporto</strong>Lusso e raffinatezza italianaConsegnata nei giorni scorsi presso il cantiere T.Mariotti di Genova la nuova nave da crocieraultra luxury “Seabourn Sojourn”, seconda delletre unità commissionate da Seabourn Cruise Line (ilmarchio top luxury del Gruppo Carnival) ai Cantieri T.Mariotti - tra i leader nel segmento della progettazionee costruzione di navi da crociera superlusso - per uninvestimento complessivo di circa 550 milioni di euro. Lanuova unità, gemella della precedente “Seabourn Odyssey”consegnata nel 2009, è un esempio dell’eccellenzadella cantieristica navale made in Italy di lusso di mediee piccole dimensioni, con una stazza lorda di 32.000tonnellate.All’interno della “Seabourn Sojourn“ trovano spazio225 luxury suites in grado di offrire a 450 ospiti il massimoconfort e il rapporto spazio passeggero tra i più altidel mercato. Inoltre, tra i dettagli unici per una nave diquesta taglia, la presenza di una vera e propria marinaa poppa per raggiungere direttamente il mare. Come datradizione per le navi da crociera ultra luxury realizzateda T. Mariotti, anche la “Seabourn Sojourn” possiede innovativedotazioni tecnologiche, in particolare il SafetyManagement System Control, un sistema computerizzatodi ultima generazione che gestisce la sicurezza funzionaledi tutti i dispositivi installati a bordo della nave el’Indipendent Propulsion System, ovvero due sale macchinacompletamente indipendenti che permettono laregolare navigazione anche in caso di emegenza. Illivello tecnologico della nave è dimostrato anche dallagrande quantità di cavi di automazione installati (80km), un valore paragonabile al 75% della dotazione mediadi una nave da 110.000 GRT (“Seabourn Sojourn”ha una stazza lorda di 32.000 GRT). Il raffinato disegnostilistico realizzato dallo studio di architettura norvegeseYran & Storbraaten, caratterizza un’elegantissimaGreen Ship concepita per la massima ecocompatibilità,grazie all’impiego di un impianto di smaltimento rifiutitecnologicamente avanzato e alla certificazione GreenStar (la più alta garanzia anti inquinamento dell’aria edel mare) e la sicurezza a bordo, assicurata dalla conformitàai severi regolamenti IMO (International MaritimeOrganization). Le tre navi, sebbene iniziate nel 2007sono state costruite in ottemperanza alla SOLAS 2009con stabilità probabilistica in caso di falla. Oltre alla certificazioneGreen Star “Seabourn Sojourn” possiede lecertificazioni U.S. Coast Guard e U.S. Public Health, indispensabiliper l’operatività in America. Lo scafo è statorealizzato a San Giorgio di Nogaro (Udine) presso laCi.Mar Costruzioni Navali S.p.A. - società collegata aT. Mariotti S.p.A. (50% T. Mariotti e 50% Gruppo Cimolai)- e rimorchiato fino a Genova presso la banchinadei cantieri T. Mariotti per il completamento delle sovrastrutturee l’allestimento. “Con la consegna di SeabournSojourn - ha commentato Marco Bisagno, Presidente8 - <strong>giugno</strong> 2010


per “Seabourn Sojourn”di T.Mariotti - si consolida lo spirito di squadra tra ilteam di Carnival Corporation Shipbuilding, di Seabourne di T.Mariotti; una collaborazione iniziata nel 20<strong>06</strong> chein questi anni ha raggiunto elevati livelli di efficienza eaffiatamento riscontrabili nell’unità che oggi stiamo consegnando”.Dal canto suo Pamela Conover, Presidentedi Seabourn, ha affermato “Siamo molto lieti di prenderein consegna Seabourn Sojourn, della quale i primi ospitiattendono con ansia l’arrivo in Inghilterra per il Battesimoe il viaggio inaugurale. Ringraziamogli uomini e le donne di T. Mariotti peraverci costruito una nave meravigliosache ci permetterà di servire i nostri ospitinella maniera più raffinata”. T. Mariotti,tra i leader nel segmento della costruzionedi navi da crociera superlusso, ècontrollata al 100% da Genova IndustrieNavali, holding costituita nel 2008 daT. Mariotti e San Giorgio del <strong>Porto</strong> conl’obiettivo di soddisfare ogni esigenzadel segmento navi e megayachts - dallacostruzione, al refit, alla trasformazione -grazie ad un network di partecipate e dipartner consolidati.Genova Industrie Navali è un polocantieristico di primaria importanza chesi estende nell’area portuale di Genovasu una superficie totale di circa 53 mila mq, di cui 15mila mq al coperto e oltre 1.500 mq di banchine. Attualmente,Genova Industrie Navali impiega circa 400 dipendentidiretti, con un indotto di ulteriori 1.200 e ricavidi gruppo che, nel 2009, sono stati di circa 245 milioni dieuro. The Yacht of Seabourn è recensito tra le miglioriproposte di viaggio al mondo da parte di critici ed esigentilettori di prestigiose riviste di viaggi.MaudeceNumeri e curiosità della navePersonale impiegato nei lavori a bordo: 920 personeAcciaio impiegato: 7.500 tonnellateCavi elettrici installati a bordo: 1.000 KmTeak: 121 m 3Marmo italiano: 112,94 tonnellateMosaici: 3.850 kg (superficie complessiva pari a 550 m 2 )Alabastro: 7.000 kg (superficie complessiva pari a 350 m 2 )Suites: 225 (90% con veranda privata) suddivise in 8 categoriePonti: 11 - Ristoranti: 4Capienza: 800 persone (di cui 462 Passeggeri e 338 Equipaggio)GRT: 32.000Lunghezza fuori tutto: 198.15 mtL.W.L.: 179.80 mt - L.B.P.: 169.20 mt - Larghezza: 26.00 mtVelocità di crociera: 19 nodi<strong>giugno</strong> 2010 - 9


cantieristica / porto&<strong>diporto</strong>Palumbo SpAal centro del Mediterraneouna dozzina di competitor internazionali: l’iter burocraticoè stato lungo, trattandosi di una struttura statale e perl’ostruzionismo dell’opposizione al governo maltese, arrivandoalla firma definitiva solo nei giorni scorsi.“Grazie alla nostra specializzazione - ha spiegato AntonioPalumbo – nel settore delle riparazioni e conversioni dinavi, sia merci che passeggeri, puntiamo a creare un’organizzazioneper definire un progetto finalizzato a unarapida ripresa delle attività del cantiere, organizzandoloa fasi programmate e rendendolo operativo gradualmentecon opportuni investimenti”. Investimenti che sono statiquantificati in 32 milioni di euro che la Palumbo immetteràdirettamente nella struttura per riqualificarla e portarlaagli elevati standard qualitativi del gruppo; si potrà cosìraggiungere un’ottimizzazione del lavoro tra le sedi di Napoli,Messina e Malta, invertendo il trend negativo dellaPalumbo Spa, società che opera nella cantieristicanavale dal 1967, acquisisce i Cantieri navali diMalta, internazionalizzando la propria attività e trovandoquegli spazi che il porto di Napoli da sempre negaai propri imprenditori, anche nel settore delle riparazioninavali; un lungo contenzioso sul regolamento dei bacini,l’affondamento di una struttura galleggiante e l’accorpamentodelle aziende del settore in una unica area conspazi sufficienti mai realizzata, nonostante fosse previstadal Piano regolatore portuale, hanno indotto l’aziendanapoletana a trasferire parte della propria attività prima aMessina ed ora a Malta.Alla presenza del rappresentante del governo maltese,il Ministro dell’Economia Tonio Fenech e dell’ambasciatoreitaliano a Malta, Paolo Andrea Trabalza, l’imprenditorenapoletano Antonio Palumbo ha firmato un accordo cheprevede la cessione delle attività del Malta Shipyard limitedper 18 milioni di euro, importo che sarà spalmato indieci anni, e la relativa concessione demaniale trentennaleche prevede un canone di un milione e 660mila eurol’anno per i prossimi trenta anni.L’azienda napoletana potrà contare su una superficietotale dell’area in concessione pari ad oltre 220mila metriquadri, con circa 2mila metri di banchine e quattro bacinidi carenaggio, precisamente di 360, 262, 216 e 98 metridi lunghezza. Si tratta di una gamma molto articolata diofferta che consentirà di accogliere navi di diversa dimensionefino a candidarsi nel settore delle riparazioni e refittingdelle grandi navi da crociere.Antonio Palumbo, che è anche Presidente della SezioneRiparatori navali dell’Unione Industriali di Napoli, dagliangusti spazi del porto di Napoli è sbarcato nel porto diMessina dove, nel 20<strong>06</strong>, ha acquisito i cantieri ex Smebper poi aggiudicarsi i cantieri di riparazione navali maltesinel settembre 2009 dopo un’agguerrita concorrenza diAntonio Palumbo, primo da destra seduto, mentrefirma lo storico contratto a Maltastruttura maltese, dovuto a problematiche di gestione, chenegli ultimi tempi aveva caratterizzato l’attività del cantierecon l’obiettivo di recuperare il know-how storico e lenotevoli potenzialità che il cantiere ha invece avuto nelrecente passato grazie anche alla posizione geografica alcentro del Mediterraneo e sulla rotta che lo attraversa dalloStretto al Canale. Questa nuova espansione consentiràall’azienda napoletana di sviluppare e consolidare il progettoper la realizzazione di mega-yacht sotto il marchioColumbus di cui due unità sono già in avanzata fase dicostruzione a Napoli. Sull’asse Napoli – Messina – Maltasi sta sviluppando un polo in grado di creare sinergie persoddisfare al meglio le esigenze e le richieste dei clienti edi attrarre gli armatori che attualmente preferiscono portipiù competitivi nel Mediterraneo.Giovanni Piro10 - <strong>giugno</strong> 2010


infrastrutture / porto&<strong>diporto</strong><strong>giugno</strong> 2010 - 11


armamento / porto&<strong>diporto</strong>Gli armatori italianiche continuanoad ordinareSe è vero che l’armamento segue i destini dell’economiaglobale, in questo periodo in cui, seppur conmarcate differenze geografiche, la ripresa dallagrande crisi sembra ancora stentare, non mancano tuttaviacompagnie italiane già pronte a scommettere sul futuro,con nuovi ordini o piani di rinnovo della flotta.La commessa più imponente delle ultime settimane èsenza dubbio quella piazzata dalla Siba Ships di MauroBalzarini, imprenditore a tutto tondo, divenuto in un primotempo armatore per sostenere il core business dell’allevamentoe della commercializzazione del bestiame – le primenavi della flotta sono state infatti alcune cattle carriers– e poi allargatosi ai settori bulker (l’armatore ha ancheinteressi minerari) e tanker, con navi sia di proprietà (soprattuttorinfusiere e porta bestiame) che a medium timecharter.Un portavoce dello stesso Balzarini ha infatti confermatoe precisato l’indiscrezione, filtrata sulla stampa britannica,secondo cui Siba avrebbe piazzato ai cantieri coreaniSTX Shipbuilding una nuova commessa per una coppiadi unità multipurpose: “Si tratta di due navi speciali, undisegno particolare che ha a che fare con le attività delgruppo, ma su cui, essendo prototipi, Siba per ora nonpuò rivelare di più, in quanto ci sono accordi di riservatezzacon il cantiere. Saranno consegnate nel 2012 e l’investimentototale in questo progetto è di circa 170 milionidi dollari”, una cifra che la dice lunga sull’elevato tasso ditecnologia del progetto.Ai cantieri coreani, peraltro, sono già in costruzione perSiba quattro nuove bulker kamsarmax da 81.000 dwt, inconsegna fra il gennaio 2011 e l’ottobre 2012. Prima diqueste sarà la volta di una handymax da 35.000 dwt, infase di realizzazione presso i cantieri SPP. Oltre a questenuove unità, citate anche sul sito della compagnia, alcunidatabase internazionali attribuiscono a Siba anche trelivestock carriers, una da 7.850 dwt ordinata al cantiereindonesiano P.T. di Batam (che sarebbe però in grave ritardosulla consegna) e due da 14.000 dwt allo stabilimentocroato di Uljianik.Le nuove multipurpose rappresenteranno dunque un’ulteriorediversificazione dell’attività di Siba Ships.Altro armatore italiano molto attivo sul mercato è MicheleBottiglieri, che, uscito definitivamente la scorsa primaverada RBD Armatori, in poco più di un anno ha messo in piediuna moderna e corposa flotta di rinfusiere costituita da trekamsarmax da 82.000 dwt realizzate negli stabilimenti cinesi(Zhoushan) del cantiere nipponico Tsuneishi (l’ultimadelle quali MBA Giuseppe consegnata a fine maggio) edalla post-panamax (92.500 dwt) MBA Giovanni costruitadal cantiere cinese Jiangsu New Yangzijiang. L’ultimoordine disposto solo poche settimane fa riguarda proprioMichele Bottiglieri (MBA)una gemella di quest’ultima nave: “Abbiamo piazzato lacommessa dopo aver contrattato per ottenere le stessecondizioni di prezzo del 2009” ha spiegato il numero unodi Michele Bottiglieri Armatori Spa. “Precisamente si trattaMauro Balzarini (a ds) sulla M/N Becrux (Siba Ships)del resale di una newbuilding commissionata in origine daun armatore tedesco, che poi si è ritirato; grazie all’ottimoprezzo spuntato, 38,5 milioni di dollari, non abbiamo esitatoa portare a termine l’ordine. Ogni occasione d’investimentova del resto valutata al momento opportuno, esaminandosempre attentamente se la struttura dell’aziendapossa assorbire questo passo senza stress eccessivi. Finoranon posso negare che la caduta dei mercati e il crollodei prezzi delle nuove costruzioni abbia notevolmentefavorito una società come la mia, che proprio un anno fastava nascendo”.Andrea Moizo12 - <strong>giugno</strong> 2010


Salvage Tug ANACAPRI BHP 4400Salvage Tug ARMANDO DE DOMENICO BHP 5300Salvage Tug GALESUS BHP 3750Salvage Tug GUARRACINO BHP 4400Salvage Tug MAGNA GRECIA BHP 5300Salvage Tug MARECHIARO BHP 4400Salvage Tug MASTINO BHP 3090Salvage Tug MONTE FAITO BHP 1910Salvage Tug PUNTA ALICE BHP 2205Salvage Tug PUNTA CAMPANELLA BHP 3750Salvage Tug PUNTA RONDINELLA BHP 2205Salvage Tug PUNTA SCUTOLO BHP 3750salvage Tug SAN BENIGNO BHP 2205Salvage Tug SAN CATALDO BHP 3090Salvage Tug SANT’ELMO BHP 3750Salvage Tug TARENTUM BHP 2205Salvage Escort Tug CHERADI BHP 5550Salvage Escort Tug DRITTO BHP 5550Salvage Escort Tug CSM22 BHP 5550Salvage Escort Tug CSM25 BHP 5550Salvage Tug VESUVIO BHP 2205Pontone VERVECE L 91,4M - B 27,4 - D 6.1Psv GARGANO BHP 5450Psv PORTOSALVO BHP 6310SV AKER 09CD N.B. AKER N° 728 (2010-8880-4850


infrastrutture / porto&<strong>diporto</strong>Rete Autostrade Mediterraneeal SIL di BarcellonaRAM Spa ha partecipato al SILdi Barcellona, nell’ambito delPadiglione italiano, per illustrarele iniziative a sostegno delle“Autostrade del Mare”.In un incontro con la stampa, l’Amministratoredelegato della Società,Tommaso Affinita, ha sottolineatoanzitutto l’esigenza che il sistema logisticoitaliano si misuri con le nuoveprospettive che si apriranno allorchéusciremo dalla grave recessionemondiale di questi ultimi due anni.“Sono prevedibili – ha detto Affinita- significativi mutamenti nelle dinamichedei flussi di movimentazionedelle merci su scala globale; vi saràcerto una ripresa del traffico containerizzato,che ha conosciuto unaforte flessione a seguito della cadutadei consumi sui mercati mondiali, maè probabile che l’utilizzo dei containersnon presenti più i ritmi intensidi crescita registrati prima della crisi;e ciò per le caratteristiche proprie diquesta modalità di trasporto contraddistintada una marcata rigidità, giacchèrichiede elevati volumi di investimentiin naviglio ed infrastrutture”.Professor Affinita, crescerannoallora gli spazi di mercato per iservizi ro-ro?Si, del resto questi servizi hannogià fronteggiato meglio l’attuale congiunturacon una flessione certamentepiù contenuta; il combinato strada–mare offre infatti una maggiore flessibilitàed una più rapida capacità diadattamento alle fluttuazioni delladomanda di merci. Il trasporto ro-ropresenta dunque forti potenzialitàdi crescita soprattutto nel contestoinfra - mediterraneo ed in particolarenell’interscambio sulla direttriceSud-Nord, cioè nel collegamento trai mercati dell’Europa comunitaria ele economie emergenti della spondaSud del Mediterraneo i cui tassidi crescita, com’è noto, sono ormai adue cifre, tra l’altro con massicci investimentiinfrastrutturali nella portualità,da Damietta e Port-Said fino adOrano e Tangeri. Il futuro dei trafficimarittimi nel contesto mediterraneoaffida dunque un ruolo essenziale adun reticolo di “Autostrade del mare”non soltanto come veicolo di relazionicommerciali, ma allo stesso tempocome strumento di una integrazioneeuro - mediterranea in chiave anchepolitica e culturale.Il sistema logistico italiano comeaffronta questo futuro?Il sistema logistico italiano ed inparticolare il cluster marittimo – portuale,è chiamato ad una sfida im-14 - <strong>giugno</strong> 2010


portante; per non perderla occorremettere mano alle persistenti carenzedella nostra portualità che necondizionano il posizionamento competitivoed in particolare – per quelloche riguarda più da vicino il mondodell’autotrasporto e le prospettive disviluppo delle Autostrade del mare– alle forti criticità del cosiddetto “ultimomiglio”, cioè dell’interconnessionetra i nodi portuali e le reti terrestrie ferroviarie; sono fattori di debolezzadel sistema che condizionanopesantemente l’accessibilità dei portie dunque la fluidità dei flussi di traffico,incidendo in definitiva sui tempidi consegna degli auto-trasportatoriche volessero utilizzare la modalitàmarittima.Come migliorare i fattori di debolezza?Le questioni cruciali da risolveresono sostanzialmente due: attivare imeccanismi di una efficace programmazionee reperire risorse finanziarieadeguate rispetto alla mole degliinvestimenti da effettuare. Sul primopunto è indispensabile un indirizzostrategico, un quadro di riferimentonazionale che coordini i diversi attoridel sistema e che metta a fattor comunead esempio gli interventi delloStato e le scelte delle Regioni; aquest’ultimo riguardo l’ormai avviatofederalismo accentuerà, anche nelsettore dei trasporti, l’iniziativa delleRegioni ed implicherà una più direttadislocazione delle risorse proprioa livello regionale; a più forte ragione,proprio per evitare dispersioni oduplicazioni di interventi, è indispensabileuna cabina di regia, un Pianodella logistica rivisitato, ammodernato,idoneo alle nuove sfide del postcrisi;la Consulta per l’autotrasporto ela logistica, appena ricostituita potràoffrire, su impulso del suo Presidente,il Sottosegretario Giachino, lasede più idonea per mettere a puntoun efficace quadro programmatico diriferimento.Considerando la crisi, come reperireingenti risorse finanziarie?L’altro grande tema è quello delreperimento delle risorse occorrentiper garantire un’effettiva competitivitàdel nostro sistema logistico, acominciare dalle grandi infrastrutturedi rete e dai nodi portuali; e qui è necessarioormai abbandonare vecchiementalità legate al solo investimentopubblico; le condizioni della finanzastatale, i sempre più stringenti vincolidi bilancio impediscono ormai lamobilitazione di un volume adeguatodi risorse; è significativa in propositola persistente difficoltà ad attivarel’autonomia finanziaria delle AutoritàPortuali. Occorre allora un approccioinnovativo, l’unica via percorribileormai è quella del partenariatopubblico - privato: la mano pubblicadovrà definire le scelte strategiche,il quadro di riferimento normativo edamministrativo in grado di assicurareprocedure trasparenti e certe nellatempistica mentre l’iniziativa privatapotrà apprestare i capitali occorrenti,trovando le sue convenienze ed ilritorno degli investimenti nella gestionedelle infrastrutture e dei sistemilogistici.Parlando di risorse finanziarie sipensa anche agli incentivi?Vorrei sottolineare l’efficacia di unapolitica intelligente e mirata di incentiviin grado di orientare e sostenerele scelte del mercato e degli operatori.Da questo punto di vista abbiamoavuto la felice esperienza dell’ECO-BONUS, un incentivo che ha sollecitatoed aiutato gli autotrasportatoria privilegiare la modalità marittimae le “Autostrade del mare”. I risultatidi questa esperienza sono noti; si ètrattato di una misura particolarmenteagile dal punto di vista operativo che,superate le iniziali difficoltà, ha messoa disposizione dell’auto-trasportoun significativo volume di risorse;RAM ha da tempo liquidato le istanzedel 2007 per circa 50 milioni di Euro;verrà completato entro l’estate l’esamee la liquidazione delle pratichedel 2008 per un ammontare di circa70 milioni; sono state acquisite ledomande per il 2009 (circa 260) cheverranno esaminate e liquidate entroTommaso Affinita, Amministratore delegato RAM SPAi primi mesi del 2011.E’ stata una iniziativa efficace?Che si sia trattato di una misura efficaceè testimoniato dall’attenzioneche gli ambienti comunitari stannodedicando a questa iniziativa italiana,prefigurando una estensionedell’ECOBONUS a livello europeo,che potrebbe quindi diventare unamisura strutturale a sostegno dell’autotrasportoche sceglie la modalitàmarittima. Intanto però sarebbe veramenteirragionevole interrompereun circuito virtuoso che ha visto, nel2007, 500.000 viaggi di TIR sottrattidalla rete stradale ed indirizzati sullenavi RO-RO; andrebbe dunque assicuratacontinuità a questo incentivoalmeno per il biennio 2010 – 2011in modo da non vanificare il positivotrend di utilizzo della modalità marittimache l’ECOBONUS ha attivato,in attesa appunto che diventi unamisura comunitaria. Il Ministro Matteolisi è già impegnato per ottenereil rifinanziamento dell’ECOBONUS esarebbe opportuno che tutti i soggettiinteressati – dall’armamento alle Associazionirappresentative dell’autotrasporto- sostenessero decisamentetale impegno.Stefania Vergani<strong>giugno</strong> 2010 - 15


infrastrutture / porto&<strong>diporto</strong>Trieste muove i primi passinel futuroSe, come per gli altri porti italiani,gli ultimi mesi non sono statiper Trieste particolarmentefloridi da un punto di vista dei traffici,seppure con qualche lieve segnale dimiglioramento rispetto all’annus horribilis2009, assai più vivace è statoil dibattito sul futuro infrastrutturaledello scalo giuliano.Il 2010 si è infatti aperto con lapresentazione, seguita da numerosidibattiti, del progetto ideato da Unicreditper realizzare, in project financing,un’enorme piattaforma logisticada oltre 3 milioni di TEUs, in parte aTrieste e in parte a Monfalcone, dicui si è parlato negli scorsi numeri di<strong>Porto</strong>&<strong>diporto</strong>.Obiettivo primario dell’attuale amministrazionedella locale AutoritàPortuale, a metà maggio è poi arrivatal’approvazione unanime da partedel Consiglio Superiore dei LavoriPubblici del nuovo Piano Regolatoredel <strong>Porto</strong> di Trieste predispostodall’Authority stessa. Un risultatosalutato dal presidente Claudio Boniciollie dal segretario generale MartinoConticelli con soddisfazione: “Sitratta di un passo in avanti significativo,che segnerà la storia della città diTrieste oltre che una svolta epocaleper il <strong>Porto</strong>. Lo scalo, infatti, ora dispone,dopo 53 anni, di un piano disviluppo che definisce l’espansione ela razionalizzazione delle aree”.E se, pochi giorni prima, la GiuntaRegionale del Friuli Venezia Giuliaaveva espresso l’appoggio dell’esecutivolocale al progetto Unicredit eil favore per la costituzione di un’AutoritàPortuale unica come strumentodi governance in luogo dell’ipotizzatocommissario governativo, il placet alPRP può diventare un fattore importanteanche in tal senso, perché, purnon essendo mai stata assunta unaposizione ufficiale, all’Authority triestinasono state attribuite in questi mesiparecchie perplessità sulla propostadell’istituto bancario. Il commento diConticelli al riguardo, pur memore disuddette riserve, suona infatti comeuna sorta di apertura: “Il progetto diUnicredit è stato presentato urbi etorbi, soprattutto alla stampa, ma nonall’Autorità Portuale. Ragion per cui,in aggiunta all’ovvia considerazioneche la programmazione è comunqueprerogativa dell’Autorità Portuale enon di altri soggetti, seppur positivamentepropositivi, abbiamo procedutonella nostra attività di pianificazione.Ciò premesso, per quanto riguardaTrieste, il nuovo PRP collima conquanto ipotizzato da Unicredit – insintesi il raddoppio del Molo VII – fornendoquindi al progetto dell’istitutofinanziario un avallo urbanistico importante”Del resto l’infrastrutturazione previstadal PRP in un arco temporale dicirca 15 anni è decisamente ambiziosae, anche in considerazione dellamancata concessione dell’autonomiafinanziaria alle Autorità Portuali,realizzare opere per 1,5-2 miliardi dieuro rischia di essere quasi impossibilesenza il supporto del privato: “Cisono alcuni lavori ‘in fase zero’ - spiegaad esempio il manager pubblico- per i quali i concessionari si sonodetti disposti ad intervenire direttamente:è il caso dell’allargamento deiMoli V e VI e dell’allungamento delVI. Per quanto riguarda l’Authority,sono già stati aperti diversi cantierie realizzati alcuni lavori di messa anorma e recupero di varie strutture. Ilprimo intervento in banchina riguar-16 - <strong>giugno</strong> 2010


derà la Riva Nord del Molo VII, dovea <strong>giugno</strong> diventeranno operative duenuove transtainer che potenzierannola capacità ferroviaria del terminal”.Il progetto di punta del nuovo PRPè però la cosiddetta piattaforma logistica,riqualificazione di un’area di240.000 mq, dotata di propria banchina,in radice del futuro Molo VIII.Quest’opera sarà lunga 1.200 metrie larga 750, per una superficie operativadi 850.000 mq e 3.150 metri dibanchina.“L’auspicio è di poter fornire a brevepositive notizie sul finanziamentodella Piattaforma da parte del CIPE”chiosa Conticelli.Il Piano prevede poi la chiusurae il recupero ad uso terminalisticodel bacino compreso tra il Molo V eil Molo VI, per un’estensione totaleaggiuntiva pari a circa 260.000, ela riqualificazione dell’intero layoutdelle sovrastrutture ed infrastrutturedel <strong>Porto</strong> Franco Nuovo, e, comeaccennato, il prolungamento di 800metri del Molo VII, con il recupero amare di 320.000 mq con fondali di18 metri: un raddoppio, di fatto, delterminal, che ne porterà la capacitàdi movimentazione ad 1 milione diTEUs l’anno.Dato che ad oggi tale banchina risultalontana dalla saturazione, sorgespontaneo il dubbio di un rischio disovradimensionamento: “È naturaleche prima di cominciare certi lavori,occorra valutare attentamente l’evoluzionedella domanda. Il tempo perfarlo c’è, non siamo tenuti ad iniziaredomani”.Considerazioni simili valgono naturalmenteanche in ambito passeggeri,visto che in programma c’è anchel’allungamento di 150 metri del MoloBersaglieri, l’attuale terminal crocieredel porto di Trieste, e un’estensionedi piazzale addizionale di circa15.000 mq. “Sappiamo che il potenzialedi Trieste è elevato e vogliamoconsolidare questo mercato puntandoanche sul recupero di struttureutili ai servizi per i passeggeri, comeil Magazzino 42. Del resto è già statofirmato un protocollo di intesa peril ritorno di MSC, che aveva lasciatoTrieste anche per problemi extra portuali(aeroporto non internazionale,scarsi collegamenti ferroviari), e TriesteTerminal Passeggeri ha comunquechiuso in utile il bilancio; non èun caso che per la privatizzazione diquesta società avviata dall’Authority,oltre alla cordata ufficialmente palesatasi(RCCL, Samer, Bassani el’aeroporto), si siano fatti avanti altrisoggetti”.Da ricordare infine la pianificazionedel nuovo terminal ro-ro Noghere,che avrà un fronte di banchine di1.250 metri complessivi con 5 accostie recupererà a mare un’area di310.000 mq”.Andrea Moizo<strong>giugno</strong> 2010 - 17


federagenti / porto&<strong>diporto</strong>Rivalorizzare la figuradegli agenti raccomandatariSi è svolta ad Acaya, in provinciadi Lecce, la sessantunesimaassemblea generale dellaFederazione Nazionale Agenti RaccomandatariMarittimi e MediatoriMarittimi.Ai lavori dell’assemblea, oltre allafolta rappresentanza delle associate,erano presenti e sono intervenutiSaverio De Girolamo e Massimo Scisci,Presidenti Associazioni AgentiPugliesi, Fabio Pesto, Presidentedella Sezione Yacht Federagenti,Filippo Gallo Presidente Federagenti,riconfermato per il secondo mandato.Inoltre sono intervenuti PaoloD’Amico, Presidente Confitarma,Piero Lazzeri, Presidente Fedespedi,Francesco Nerli Presidente Assoporti,Raimondo Pollastrini ComandanteGenerale Corpo delle Capitanerie di<strong>Porto</strong> - Guardia Costiera, CosimoCaliendo Direttore Generale Unitàdi Gestione delle Infrastrutture per laNavigazione e per il Demanio Marittimo,Mariagiovanna Cacopardi, PresidenteGruppo Giovani Federagentied il Sottosegretario di Stato delleInfrastrutture e dei Trasporti, BartolomeoGiachino.La relazione del Presidente Gallosi è aperta con una lunga riflessionesulla crisi in atto.“La recessione - ha dichiaratoGallo - ha preso l’avvio da una crisifinanziaria ed ha fatto presto sentirei suoi effetti sull’economia reale.La conseguenza è stata il tracollodel commercio che ha interessatole materie prime, dalle commoditiesai prodotti petroliferi fino ai prodottifiniti, a conseguenza del calo deiconsumi. Lo shipping, gravato daun order-book eccessivo, sostenutoda speculazioni finanziarie e dallacomparsa improvvisa di operatorinon professionisti, ha subito questecircostanze negative con pesanti ripercussionisulla stabilità economicadi alcuni settori armatoriali.Per fortuna i danni sono stati limitati,grazie alla solidità dei fondamentalisui quali il nostro settore si èsempre basato. Complessivamente,il traffico marittimo è stato il 4,5% inmeno rispetto al volume record raggiuntonel 2008. La contrazione deibeni di consumo ha determinato laflessione dei traffici containerizzati,scesi in un anno del 9%. Gli anni precedentierano stati positivi. Discretoil 20<strong>06</strong>, ottimo il 2007 ma già erosodalla crisi il 2008. Le compagnie sisono così trovate a dover fronteggiarela sovraccapacità di stiva rispettoalla domanda, un tema che crediamocaratterizzerà il settore anche per ilprossimo anno.In una situazione così diffìcile earticolata - ha continuato il presidenteGallo - emerge anche l’utilità perle compagnie di linea di valorizzarenuovamente le figure degli agentiraccomandatari a servizio degli armatori.E’ una riflessione che riguardain particolare alcuni settori delloshipping internazionale, in controtendenzarispetto alla scelta di fare18 - <strong>giugno</strong> 2010


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agenzia diretta, prevalente degli ultimianni.”Secondo i dati del Fondo MonetarioInternazionale, snocciolatida Gallo, i segnali di ripresa sonoconcreti anche se quelli legati alleeconomie del vecchio continentesono relativi ad una ripresa moltopiù lenta di quella dei Paesi in forteespansione come la Cina e in crescitacome il Brasile.Uno scenario nuovo e in pienocambiamento in cui il nostro sistemaproduttivo, flessibile più di altri,può avere buone opportunità a pattodi rendere più efficiente l’interosistema logistico.Tale miglioramento passa in primisdalla riforma portuale dandoalle Autorità Marittime una formagiuridica più moderna che nella sostanzavada nella direzione del federalismofiscale.In tal modo i porti che riuscirebberoad attrarre maggiori flussi dimerci sarebbero anche quelli chepotranno investire più risorse, maper innescare un tale virtuosismoè necessario integrare i porti nellacatena logistica porti-retroporti-destinazionifinali.“Quello che le proposte di riformadella legge dovranno considerareè che il nostro problema principalenon sono i terminal, ma le infrastrutturedi collegamento con il mercato.Per superare questa criticità, è necessarioche la legislazione sui portiincluda il tema dei corridoi, dellaretroportualità e delle infrastrutture,sia ferroviarie che stradali. Uno svilupposignificativo dei traffici si puòavere ad esempio, con servizi ferroviariefficienti. Ed invece stiamoassistendo al progressivo smantellamentopezzo per pezzo del trasportoferroviario merci di Trenitalia,che offre servizi inadeguati a prezziesorbitanti.”In conclusione Gallo pone l’accentosu mali “cronici” di una burocraziaanacronistica: “L’efficienzadel sistema passa per la sua modernizzazione,con l’eliminazionedei colli di bottiglia, non solo fisici,che ancora lo caratterizzano. Lacollaborazione sempre più strettacon l’Agenzia delle Dogane conl’adeguamento dei sistemi informaticie l’introduzione in molti portidello sportello unico, stanno producendobuoni risultati. Si tratta di unnodo essenziale: non è più possibileche nei nostri scali i sistemi informaticiveterinario e fitosanitario nonIntervista a Cosimo CaliendoDirettore Generale Unità di Gestione delle Infrastruttureper la Navigazione e per il Demanio MarittimoDott. Caliendo, da Nerli (Assoporti)a Mariani (AP del Levante) atutti gli altri che sono intervenutici sono stati toni polemici versoun Governo che ha disatteso gliaspetti economici dalla riformaportuale.I toni polemici sono collegati a ciòche ho detto pocanzi dalla tribuna,siamo in un momento particolarmentedifficile ed è comprensibile che ilgoverno abbia delle altre priorità.Capisco che il mondo dei trasporticonsideri, giustamente, prioritario losviluppo delle infrastrutture e lo sviluppodella portualità ne siamo tutticonvinti evidentemente, però in momentidi assoluta emergenza finanziariacredo che il Governo abbia ildovere di considerare in tutta la sua complessità la crisi in atto. Certo dobbiamofarci trovare pronti, appena le condizioni lo consentiranno, per fare un balzo inavanti. E’ impensabile che continuiamo a conservare un gap infrastrutturale congli altri Paesi dell’Unione.Durante gli interventi di Gallo e di Lazzeri vi sono state diverse istanzecirca la semplificazione burocratica ed i rapporti con la Dogana, semprenell’ottica di rendere più competitivi i porti.Bisogna innanzitutto dire che siamo un Paese molto particolare, diciamolo, avolte ci facciamo del male da soli, per far andare meglio le cose basterebbe applicarecon i giusti criteri norme e strumenti esistenti. Comunque per quanto concernele dogane devo dire che abbiamo sempre registrato un’ottima disponibilitàal dialogo e alla soluzione dei vari problemi anche orientati alla semplificazione,credo però che sia un ambito estremamente delicato sul quale, l’ho ribadito anchepubblicamente, siamo disponibili ad aprire un tavolo tecnico per vedere qualisiano gli spazi per rendere ancora più snelle le procedure di natura doganale.Un altro punto procedurale di estrema rilevanza riguarda l’escavo dei fondali,al riguardo è stato fatto un grosso sforzo con il comma 996 della finanziaria del2007, c’è un decreto applicativo al quale abbiamo collaborato e che riteniamovada rafforzato anche per i porti non sede di Autorità Portuali per il trattamentoed il trasporti dei residui dello scavo dei fondali cercando di superare alcune barriereconcettuali che considerano residuo nocivo qualsiasi materiale di escavo.Se nocivo, evidentemente, va caratterizzato e va stabilito se non lo è bisognaavere il coraggio di creare procedure semplificate per utilizzarlo ad esempio perle vasche di colmata senza che ogni volta ci sia uno stop.I casi di Livorno o di Taranto sono emblematici e hanno creato non pochiproblemi.Sono convinto che il problema abbia origine dal fatto che non si è mai fatta inItalia una normativa specifica per il settore portuale, ma ci troviamo, di volta involta, ad applicare disposizioni che sono valide per opere a terra e che evidentementenon si sposano con esigenze del settore portale. Credo che il primo passosia stato fatto con il comma 996 e sicuramente bisogna insistere in questa direzione.Auspichiamo una maggiore collaborazione con il ministero dell’ambienteche fatta salva la missione del ministero rimane il principale protagonista di questosalto di qualità che bisognerà fare sicuramente per i dragaggi portuali.In attesa delle risorse necessarie ai porti ed alle infrastrutture per la logistica,si potrebbero cercare soluzioni a problemi di ordine burocratico?Certo si potrebbe utilizzare questo momento per i profili ordinamentali. La legge84 non và sconvolta o rivoluzionata, ma tutto il sistema va assolutamente miglioratoconcentrandoci sui profili di natura organizzativi e procedimentali orientatialla semplificazione. Ad esempio, per velocizzare il passaggio delle merci neiporti e renderli, quindi, più competitivi non occorre aspettare finanziarie migliorima bisogna migliorare le procedure esistenti e non solo in riferimento alla dogana,ma a tutto il percorso, dalla nave in banchina al terminal retro portuale.20 - <strong>giugno</strong> 2010


Filippo Gallo, Presidente Federagentidialoghino fra loro, per fare solo unesempio.”Per quanto riguarda le nuove proceduresull’IVA il presidente di Federagentidichiara:“Abbiamo messo in evidenza incollaborazione con la federazionenazionale degli spedizionieri Fedespediche la nuova normativa sull’IvaLa Federagenti, fondata nel1949, è presente in tutti i 144 portiitaliani, raggruppando 25 associazionifederate cui aderiscono circa600 aziende che occupano oltre8 mila addetti. Il fatturato delleaziende aderenti a Federagenti èdi circa 1 miliardo di euro.Gli agenti marittimi italiani, soloper le merci containerizzate, gestisconoogni anno circa 10 milioni diteu per una cifra vicina a 150 miliardidi euro.introdotta a Febbraiomette in difficoltà sia gliagenti marittimi sia glispedizionieri. La criticitàmaggiore riguarda la territorialità,ossia il luogodove va pagata l’Iva. Lanormativa è congegnatain modo tale che agenti,broker e spedizionieririschiano di perdere lostatus di esportatori abituali,uno strumento chepermette loro di fare acquistisenza assoggettamentoIva, calmierandocosì l’ammontare dei creditimaturati nei confrontidell’erario. In pratica, apartire dal gennaio 2011,quando cominceranno afarsi sentire gli effetti delprovvedimento, le imprese avrannoun credito alto nei confronti dello Stato,quindi soldi immobilizzati, e scarsaliquidità per portare avanti la loroattività. Si tratta di un provvedimentoche crediamo debba essere rivisto, inmodo da garantire la corretta operativitàe l’uniformità della sua applicazionein tutta l’Unione Europea, senzaulteriori aggravanti per le aziendedel nostro Paese.In tema di shipping, rivolto al presidenteConfitarma Paolo D’Amicoed al sottosegretario Giachino, Galloha dichiarato che sarebbe un graveerrore continuare sulla strada intrapresadal governo di non rifinanziareil registro navale portando le spese,per rimanere sotto la bandiera italiana,tra le più alte in Europa con lacertezza della fuga dell’armamentoverso altre bandiere più convenientie ben più vicine della Liberia e diPanama.Maurizio De Cesare<strong>giugno</strong> 2010 - 21


crociere/ porto&<strong>diporto</strong>Shopping a bordoCosta Crociere e Starboard Cruise Servicesinsieme per offrire ai crocieristiuna straordinaria esperienza di shopping internazionaleCosta Crociere, la compagniadi crociere numero uno in Europa,ha annunciato il rinnovodella sua partnership con StarboardCruise Services, Inc., compagnia leadermondiale nella gestione di negozisu navi da crociera, continuando cosìuna collaborazione iniziata nel 1988.Con questo nuovo accordo, della duratadi cinque anni, Starboard offriràun ulteriore miglioramento dell’assortimentodi prodotti nei negozi a bordoCosta CrociereCosta da oltre 60 anni porta in tutti i mari del mondo il megliodell’ospitalità, della gastronomia e dell’intrattenimento italiani, peruna vacanza da sogno all’insegna del relax e del divertimento. Le14 navi della sua flotta, tutte battenti bandiera italiana, ognuna concaratteristiche uniche e uno stile inconfondibile, offrono la possibilitàdi visitare ogni anno ben 250 destinazioni diverse nel Mediterraneo,Nord Europa, Mar Baltico, Caraibi, Sud America, Emirati Arabi,Estremo Oriente e Oceano Indiano. Altre due nuove navi sono inordine presso Fincantieri e saranno consegnate entro il 2012. CostaCrociere S.p.A., con circa 2,6 miliardi di euro di fatturato e 1,82milioni di Ospiti totali nel 2009, è il più grande gruppo turistico italiano,a cui appartengono i marchi Costa Crociere, AIDA Cruises eIberocruceros. E’ risultata al 10° posto per redditività e al 65° postoper fatturato nella classifica 2009 di Mediobanca, che prende inconsiderazione oltre 3.700 società italiane con almeno 50 milioni dieuro di fatturato.delle navi di Costa, con una più vastaofferta dei marchi europei di lusso eduna più moderna ed elegante collezionedi prodotti e accessori firmatiCosta Crociere.Ogni anno Costa offre 250 destinazioniche attraggono vacanzieriprovenienti da più di 170 paesi sullasua flotta di 14 navi, con altre 2 naviin arrivo entro il 2012.L’assortimento dei prodotti offertiin ognuna delle “Galleria di negozi”di Costa Crociere, sarà studiato sumisura considerando l’itinerario dellacrociera e le preferenze degli ospitisulla base delle loro nazionalità. Inoltre,Costa Crociere collaborerà con ilpersonale di Starboard nelle Galleriedi Negozi per assicurare un eccellentelivello di servizio ai crocieristi, cheriflette i più alti standard nel settoredelle crociere.Tra la vasta gamma di marchi dilusso che verranno proposti nelleGallerie di Negozi ci saranno i più22 - <strong>giugno</strong> 2010


famosi e amati quali Dior, Chanel,Bulgari, Versace, Ferragamo, CalvinKlein, Moschino, Prada, Dolce &Gabbana, Gucci, Armani, Hermes,Hugo Boss, Versace, Valentino eSwarovski.Starboard e Costa Crociere hannoinoltre lavorato insieme per rinnovarela gamma dei prodotti offerti, conun’attenzione particolare alla collezionedella linea “firmata” CostaCrociere: vestiti e accessori con ilmarchio della società che riflettono leultime tendenze della moda.Gianni Onorato, Direttore Generaledi Costa Crociere, ha dichiarato:“Un’eccellente offerta nei negozidi bordo rappresenta una parte importantedell’esperienza di crociera.Le navi di Costa Crociere offronouna vacanza di alta qualità, adattaad una clientela internazionale, checomprende il meglio del “Made inItaly”, sinonimo nel mondo di qualità,buon gusto e prestigio: questo èil nostro obiettivo anche per lo shoppinga bordo. Grazie alla sua grandeesperienza nello scegliere il migliorassortimento di prodotti e nel conoscerei gusti degli Ospiti a secondadelle diverse nazionalità, Starboard èun partner ideale per noi. Siamo lietidi collaborare con loro per rendere inostri negozi a bordo ancora più attraentied entusiasmanti per i nostriOspiti”.Il Presidente di Starbord, Robin(Rob) Norris, ha aggiunto, “Siamosoddisfatti di continuare la nostrapartnership con Costa e di offrire ilservizio di vendita a bordo migliorepossibile. Il nostro obiettivo è di migliorarela nostra offerta per riflettereil gusto della moda europea e diproporre prodotti mirati che riflettanola nazionalità dei passeggeri e le destinazioniche visiterano”.Cosimo BrudettiStarboardStarboard Cruise Services, Inc., è la compagnia internazionale leadernella gestione di negozi di lusso a bordo di navi da crociera,che offre ai passeggeri marchi di lusso a livello mondiale ed esclusiviprodotti. Assieme alle compagnie di crociera l’obiettivo è quellodi garantire un’esperienza di vacanza indimenticabile e la certezzadi disporre di un’ampia selezione di prodotti di prestigio ad un pressovantaggioso.Starboard opera nel settore dei duty-free dal 1958 e nel 2000 è stataacquistata da LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton, Inc, il gruppoleader mondiale nei prodotti di lusso.<strong>giugno</strong> 2010 - 23


trasporti / porto&<strong>diporto</strong>Trasporto ferroviarioun mercato ad alta velocitàSi sono svolte a Torino EXPO Ferroviaria e IN-TERtunnel 2010, le più grandi rassegne internazionaliin Italia dedicate alla tecnologia ferroviariae alle gallerie, con 440 espositori provenienti da 21Paesi, 26.000 mq di esposizione, e oltre 7.000 visitatori.Alla cerimonia di apertura sono intervenuti Mario Virano,Commissario di Governo per la Torino Lione, MauroMoretti, Amministratore Delegato di FS, Barbara Bonino,Assessore ai trasporti Regione Piemonte, Gianpiero Fantini,neo Direttore di Metroferro GTT, e il presidente diMack Brooks Exhibition Stephen Brooks. Tra i principalitemi trattati durante le due manifestazioni l’alta velocità,il trasporto locale, l’ammodernamento delle infrastrutture,l’implementazione delle metropolitane.In Italia sono numerose le opportunità di business legateal piano di investimenti previsti dalla legge-quadrovarata dal Governo per il 2007-2011, poi sviluppata dalGruppo Ferrovie dello Stato FS, presente come espositore:16 miliardi di euro in infrastrutture, 10.3 miliardi dieuro per i servizi passeggeri regionali, 1.3 miliardi di europer servizi passeggeri a lunga percorrenza e 850 milionidi euro per servizi merci. In particolare, per il periodo2009-2013 Trenitalia, che gestisce in FS le attività di trasportopasseggeri e merci, ha previsto un investimentocomplessivo in materiale rotabile di 3,3 miliardi di euro,dei quali 2 in trasporto regionale (acquisto di 600 carrozzeDoppio Piano, 150 nuove locomotive elettriche E464,64 convogli metropolitani e 24 complessi diesel, ristrutturazionedi 243 carrozze a Piano Ribassato e di 2.315carrozze per la media distanza) e 1,3 in Alta Velocità (52nuovi convogli veloci con alto livello di comfort).Anche il mercato del trasporto merci offre ampi marginidi sviluppo, se si pensa che la quota italiana di mercitrasportata su rotaia raggiunge appena il 9,9% del totalecontro il 17,7% della media europea (Eurostat Yearbook2009). Oltre la metà del traffico è di carattere internazionale:secondo i dati FS le merci trasportate dalla DivisioneCargo di Trenitalia per il 53% provengono o vannoall’estero, il 54% delle tonnellate trasportate è intermodalee, nel trasporto convenzionale, la merceologia piùrappresentativa è la siderurgia (17%).Il settore delle gallerie, inoltre, è in fase di sviluppoin quasi tutti i Paesi europei grazie alla realizzazionedi diversi interventi infrastrutturali che prevedono la costruzionedi gallerie per la rete ferroviaria ordinaria, perl’alta velocità e per le metropolitane cittadine. L’Italia, inparticolare, presenta una quantità di progetti superiore aqualsiasi altro paese europeo. Sono infatti una sessantinai tunnel previsti in tutto il Paese, tra rete stradale eferroviaria, con scavi che vanno da pochissimi chilometria progetti straordinari come il tunnel di base di oltre 50km, che Lyon Turin Ferroviaire sta realizzando lungo lanuova linea tra Torino e Lione. Per quanto riguarda le metropolitanea Milano sono previste le linee 4 e 5 (13 kmtotali per il 2015) e il prolungamento della linea 2 e 3 (8,7km totale), a Torino la linea 2 (20 km) e il prolungamentodella linea 1 (3,9 km), a Roma le linee C e D (36 km totali),a Napoli il prolungamento delle linee 1 e 6 (12,4 km),cui si aggiungono i progetti per le metro di Cagliari (17,5)e di Parma (11).Occhi puntanti anche sulla sostenibilità dei trasporti edelle infrastrutture. Per l’alta velocità, come sottolinea FS,il Frecciarossa consente un risparmio in emissioni nocivedel 70% rispetto all’aereo e del 63% rispetto all’auto. E abreve su tutti i biglietti ferroviari saranno evidenziati oltreai dati del viaggio anche i risparmi in termini di minoriemissioni di CO2. Ogni passeggero saprà quante emissioniin meno avrà prodotto nell’ambiente preferendo iltreno all’auto o all’aereo. Tale risparmio sarà poi convertitoin punti verdi con tanto di premi in biglietti gratuiti,sconti e cambi classe. I benefici sull’ambiente del sistemaferroviario arrivano soprattutto dal trasporto regionale.Sono quasi 1.700.000 i pendolari che ogni giornoutilizzano il treno per recarsi al lavoro: una scelta virtuosasottrae 1,4 milioni di tonnellate di emissioni nocive all’annodall’atmosfera. Tra gli espositori di EXPO Ferroviaira,Bombardier presenta le soluzioni eco-sostenibili comevantaggio competitivo per gli operatori del trasporto pubblico,come il “treno verde” V300ZEFIRO, che viaggeràa 300 km/h e consumerà fino al 50% in meno rispetto aitreni veloci in servizio.Questa edizione di EXPO Ferroviaria e INTERtunnel,patrocinate dal Ministero delle Infrastrutture e Trasportie supportate dalla Regione Piemonte, GTT Gruppo TorineseTrasporti, FS Ferrovie dello Stato, CIFI CollegioIngegneri Ferroviari Italiani, LTF Lyon Turin Ferroviaire,SIG Società Italiana Gallerie, si apre in un clima di generaleinteresse per il settore, grazie, da un lato, alle opportunitàlegate ai grandi progetti europei in cui l’Italiaè coinvolta (Corridoi Lisbona-Kiev, Genova-Rotterdam ePalermo-Berlino), e dall’altro, alle eccellenze ad alto contenutotecnologico, come il Pendolino - il treno italianopiù esportato - o il sistema ERTMS liv.2 per la gestione,controllo e protezione del traffico ferroviario, che garantiscel’interoperabilità dei treni in Europa, soprattutto sullenuove reti ad alta velocità.Tra i 350 espositori provenienti da 16 Paesi che hannopartecipato quest’anno a EXPO Ferroviaria sono presentigrandi nomi in tutti i settori. Per il materiale rotabileespongono, tra gli altri, Alstom, AnsaldoBreda, Bombardier.Nomi di prim’ordine anche per gli interni dei veicoli,con la firma del Made Italy Bertone, accanto agli specialistidelle tecnologie per il trasporto passeggeri, cheinclude anche sicurezza, informazione e controlli, con, tragli altri, Ansaldo STS e Thales.Fiore all’occhiello di questa edizione è l’allestimento24 - <strong>giugno</strong> 2010


dell’Area Binari, con 5 vere sezioni di binario per permetterealle aziende della categoria infrastruttura di mostrareil funzionamento di attrezzature, sistemi di sicurezzae di elettrificazione aerea, normalmente visibili solovirtualmente.Ad EXPO Ferroviaria è abbinata, come nelle precedentiedizioni, INTERtunnel, la rassegna dedicata al mondodelle gallerie, cui hanno aderito 90 espositori provenientida 15 Paesi, di cui più della metà sono esordienti, ed il38% stranieri. In primo piano quest’anno è il tema dellasicurezza, con numerosi operatori italiani e stranieri,tra cui gli specialisti in protezione e antincendio (Hodappcon le porte di sicurezza antincendio, Norinco Italia, chepresenta per la prima volta in Italia, una serie di soluzioni“taglia fuoco” per gallerie, Raet e Thermostick Elettrotecnica,per il rilevamento incendi in galleria e Ruskin peril rilevamento ed estrazione di fumo) e dell’illuminazione,fondamentale per la sicurezza in galleria (dai colossicome BTicino, che espone per la prima volta, alla britannicaTunnel Sensors, che presenta il suo sistema per evitaregli sbalzi tra luce e buio all’ingresso e all’uscita deitunnel, all’italiana Forma Illuminazione Tecnica con nuoviled a risparmio energetico).EXPO Ferroviaria e INTERtunnel 2010 sono organizzateda Mack Brooks Exhibitions, il leader mondiale oltreche nella gestione delle fiere rivolte all’industria del tunnellinge ferroviaria, anche in quelle del settore aeroportuale,tessile, della lavorazione dei metalli e della gestionedel traffico.Il mercato ferroviario italianoLa rete ferroviaria italiana è la quarta in Europa, dopoFrancia, Germania e Polonia, in termini di linee-km e stavivendo un importante sviluppo con opportunità di mercatolegate sia alle possibilità di libero accesso all’infrastrutturaper i nuovi operatori, sia ai progetti dell’Alta Velocità/Alta Capacità, sia alle nuove modalità di trasporto localeche vedono in crescita il ruolo delle autorità regionali. L’indaginesvolta da Mack Brooks Exhibitions sul mercato ferroviarioitaliano punta l’obiettivo sugli investimenti previstidalla legge-quadro varata dal Governo per il 2007-2011,poi sviluppata dal Gruppo Ferrovie dello Stato FS (ReteFerroviaria Italiana, Trenitalia, Italferr, Grandi Stazioni eCentostazioni): i dati forniti da FS sottolineano per il 2009un utile netto di gruppo di 44 milioni di euro (+175% rispettoai 16 milioni del 2008). Tra i progetti più interessanti:il completamento della rete in Alta Velocità (AV) daTorino a Salerno, passando da Milano, Bologna, Firenze,Roma e Napoli, utilizzata da oltre 7,5 milioni di viaggiatorinei primi cinque mesi del 2010. Le prospettive per ilfuturo sono incoraggianti se si considera che rispetto al2009, sempre nei primi 5 mesi di quest’anno, i passeggeridell’AV sono cresciuti del 22% sulla Roma – Milano e del31% sulla Roma – Napoli.Per il periodo 2009-2013 Trenitalia, che gestisce in FSle attività di trasporto passeggeri e merci, ha previsto uninvestimento complessivo in materiale rotabile 3,3 miliardidi euro, dei quali 2 in trasporto regionale e 1,3 in AltaVelocità; Trenitalia trasporta ogni anno più di mezzo miliardodi viaggiatori su circa 9mila treni al giorno.A livello europeo l’Italia è coinvolta in tre progetti definitidalla UE “prioritari” che offrono opportunità per l’interafiliera dell’industria ferroviaria, dalla progettazione, allacostruzione, alla gestione:Lione-Torino-Venezia-Trieste, sul Corridoio Europeo V(Lisbona-Kiev), che include il progetto del tunnel di basedi circa 50 km tra Lione e Torino per attraversare le Alpi,Berlino-Palermo, parte del Corridoio Europeo I, conla Galleria di Base del Brennero, il raddoppio della trattaBologna-Verona e tratte della Messina-Palermo,Corridoio intermodale merci Genova-Rotterdam, con ilgrande tunnel di base di 57 km sotto il San Gottardo, traItalia e Svizzera, previsto per il 2017.Anche per quanto riguarda il trasporto locale il mercatoè in fermento. Le Regioni stipulano infatti con Trenitaliaun vero e proprio contratto della durata di 6 anni (rinnovabiliper altri 6), decidendo quali e quanti servizi acquistare:il costo del trasporto è coperto mediamente per circaun terzo dai ricavi provenienti dai biglietti e dagli abbonamentivenduti (11,8 centesimi di euro a passeggero/kmcirca, contro i 19,2 centesimi di euro in Germania e 22,1in Francia). Spetta poi alle Regioni impegnare ulteriori risorsefinanziarie, che ricevono ogni anno dallo Stato, pergarantire la completa sostenibilità economica del trasportoregionale.Negli ultimi anni le amministrazioni regionali hanno assuntosempre più responsabilità per i servizi, avviandoprocessi di licitazione dei contratti e finanziando l’acquistodel materiale rotabile per Trenitalia. In molte regionioperano ferrovie “indipendenti”, che fanno parte da tempodella rete nazionale. La liberalizzazione della rete ferroviariaha spinto alcune di queste ferrovie a richiedere e adottenere la licenza per il libero accesso all’infrastrutturaper poter operare anche sulla rete di RFI, principalmentenel settore merci.Giuseppe Coccia<strong>giugno</strong> 2010 - 25


trasporti/ porto&<strong>diporto</strong>twick (aprile 2004), Londra Stansted(aprile 2000), Milano Malpensa (marzo20<strong>06</strong>), Parigi Orly (maggio 2004),Venezia (<strong>giugno</strong> 2009).Nel contempo la compagnia lowcost leader in Europa, annuncia laventiduesima destinazione servitadall’aeroporto di Roma Fiumicino,che a partire dal 11 settembre 2010sarà collegato alla città di Tolosa contre frequenze settimanali, a partireda € 21,99 a tratta, tasse incluse. Tolosaè la meta ideale per trascorrereun weekend all’insegna della natura,del buon cibo e del relax, o per viverequalche giorno di puro divertimentograzie ai numerosi festival che la cittàospita. Ma Tolosa è uno spettacoloche vale la pena essere ammiratoanche di notte, grazie ad un progettoluce studiato per ogni singolo edificioche dopo il tramonto rende la cittàunica in ogni dettaglio.“Dall’inizio del 2010 abbiamo annunciato10 nuove rotte dall’aeroportodi Fiumicino, una crescita diquasi il 50% rispetto al 2009 - affermaancora François Bacchetta - Prevediamodi trasportare circa 39.000passeggeri nei primi 12 mesi di opeeasyJete Gesacfesteggiano 10 anni di successicon la nuova tratta Napoli-IbizaGesac, società di gestionedell’aeroporto di Napoli, eeasyJet, compagnia low costleader in Europa, tirano le somme diben 10 anni di proficua collaborazioneche hanno portato l’aeroporto diCapodichino a diventare uno dei piùimportanti centri del network italianodella Compagnia aerea inglese.Il 19 aprile 2000 easyJet inauguravail primo collegamento dall’aeroportodi Napoli a Londra Stansted,registrando, durante il primo annodi attività, un totale di circa 65.000passeggeri. Dopo dieci anni e l’attivazionedi 10 rotte, i passeggeri chehanno scelto di volare con easyJethanno raggiunto la soglia dei 5 milioni.Solo nel 2010 easyJet trasporteràcirca 1,3 milioni passeggeri da eper l’aeroporto di Napoli, con un loadfactor (fattore di riempimento) mediodell’85%. Un risultato questo checontinuerà a crescere grazie all’inaugurazionedella nuova rotta Napoli-Ibiza, operativa a partire dall’11 luglio2010, che collegherà il capoluogopartenopeo a una meta di grande interesseper i viaggiatori di tutta Europae che conta di trasportare fino al29 agosto, più di 8.000 passeggeri.“Siamo estremamente soddisfattidei risultati raggiunti grazie alla collaborazionecon Gesac - dichiaraFrançois Bacchetta, General Managerper il Sud Europa di easyJet - elo dimostriamo con l’attivazione dellanuova rotta Napoli - Ibiza. Siamo gratiai passeggeri napoletani per la fiduciache ci riservano, e abbiamo intenzionedi continuare a concentrarcisu questo aeroporto, per assicurare ilmiglior servizio possibile a chi decidedi viaggiare con easyJet.”Marco Consalvo, Direttore GeneraleGesac Spa aggiunge: “La partnershipcon easyJet in questi anni hadato eccellenti risultati. La compagniacollega Napoli con voli diretti per 10destinazioni ed è il nostro secondovettore operante su Napoli. Easyjetrappresenta, nell’ambito della nostrastrategia di sviluppo del traffico, unriferimento fondamentale anche peri prossimi anni”.Le rotte attive attualmente dall’aeroportodi Napoli sono Basilea (<strong>giugno</strong>2005), Berlino (<strong>giugno</strong> 2004), Ginevra(aprile 2008), Ibiza (luglio 2010),Liverpool (<strong>giugno</strong> 2009), Londra Ga-26 - <strong>giugno</strong> 2010


François BacchettaGeneral Manager per il Sud Europarazioni poiché Tolosa è importantetanto per il trafficoleisure quanto per il trafficobusiness, essendo la sededi numerose industrie delsettore high-tech”.easyJet è ora il primonetwork di trasporto aereoin Europa grazie alla presenzadi primo piano sulleprime 100 rotte e nei 50maggiori aeroporti in Europa.Più di 300 milioni diEuropei vivono a un’ora didistanza da un aeroportoeasyJet, più di qualsiasialtra compagnia. Offrendoi prezzi più bassi verso gliaeroporti più convenienti,quest’anno il fatturato dieasyJet crescerà del 10%e la compagnia trasporterà50 milioni di passeggeri su500 rotte tra 119 aeroportiin 29 paesi.easyJet è la maggiorecompagnia in Gran Bretagnae la quarta in Europa per numerodi passeggeri. Nel 2009, lacompagnia ha trasportato 28 milionidi passeggeri in Gran Bretagna e 46milioni in totale. In media i passeggerieasyJet possono volare con €50per 1100 km. Per easyJet la sostenibilitàè molto importante. Negli ultimi10 anni la Compagnia ha ridottodel 25% le emissioni di CO2 perpasseggero al chilometroinvestendo nelle ultimetecnologie e tra quelle piùrecenti è certamente rivoluzionariaAVOID (airbornevolcanic object identifierand detector) che ridurrà alminimo i futuri disagi causatida attività vulcanica.Il sistema, sostanzialmenteun radar meteorologicoche rileva la cenere, è statocreato dal dott. Fred Pratadel Norwegian Institutefor Air Research (NILU).AVOID è un sistema chesi basa sul collocamento diuna tecnologia a infrarossisull’aereo, in grado di fornireimmagini sia ai piloti siaal centro di controllo di volodella compagnia. Le immaginidaranno la possibilitàai piloti di individuare unanube di cenere nel raggiodi 100 km e ad altezze trai 1.500 e i 15.000 metri.Questo permetterà di modificare larotta dell’aereo per evitare qualsiasinube di cenere.Giacomo CanarsaLo Shipping... La Nostra Passione... al Servizio del Vostro Businesswww.cargomar.itEmail: info@cargomar.itMEXICO USA CANADA BRAZIL EUROPE MIDDLE EAST FAR EAST AUSTRALIAHead Office:Via Botteghelle, 242 - 80147 - Napoli (Italia)Ph: 0039 081 5846569 Fax: 0039 081 2509672Parma Branch:Via Borgo delle Colonne, 2 - 43100 - <strong>giugno</strong> Parma (Italia) 2010 - 27Ph: 0039 0521 233723 Fax: 0039 0521 633344


trasporti / porto&<strong>diporto</strong>Metropolitana di Napolimomento storico della cittàLa metropolitana di Napoli allunga il passo e si proiettaverso Capodichino. E mentre la linea 1 si apprestaad aprire al pubblico la stazione Università, si preparaa cantierare la nuova tratta urbana Garibaldi (stazionecentrale Fs), Centro direzionale, aeroporto. Quando saràultimato quest’ultimo tratto, sarà la prima metropolitanain Italia con una stazione all’interno di uno scalo aereo.Nel frattempo, apriranno al pubblico le stazioni Toledo,Municipio (dove è previsto l’interscambio con la linea 6proveniente da Fuorigrotta) e Garibaldi. Qui è previsto ilrestyling della piazza, affidato all’architetto francese DominiquePerrault, con il nuovo terminal dei bus. Da undecennio la Regione è impegnata alla realizzazione dellametropolitana regionale come modello di sviluppo sostenibile.Prima ancora ci aveva pensato il Comune di Napolicon il “buco” in via Mario Fiore voluto nel 1976 da LuigiBuccico, all’epoca responsabile dei trasporti cittadini, senzail quale oggi Napoli ed il suo hinterland non avrebberouna vera metropolitana, considerata come asse principaledella mobilità, grazie anche alle numerose interconnessionipreviste e ai parcheggi d’interscambio a Nord dellacittà. Adesso la “collinare” lo è, con 14 stazioni aperte alpubblico su un percorso di 13,5 chilometri di rete, quasitutti in galleria, pronta a proiettarsi dal centro cittadino versol’aeroporto. Ne parliamo con Giannegidio Silva, presidenteed amministratore della società Mn, concessionariadel Comune di Napoli per la progettazione e la costruzionedella linea 1 ed esecuzione delle opere civili dellalinea 6. “In procinto di consegnare un altro tratto di linea, cisiamo accorti di vivere un momento irripetibile nella storiadella città e che noi siamo parte attiva del cambiamento inatto. Un divenire che ci ha coinvolto travalicando il ruolodi semplice concessionaria, imponendoci compiti di studiosempre più vasti, cadenze esecutive sempre più accelerate,ma anche esigenze di partecipazione sempre piùcoinvolgenti. Sono stati anni densi di sforzi che la nostrasocietà ha perseguito trasformandosi da semplice esecutricea parte attiva di un processo di rigenerazione del tessutourbano”. La costruzione della metropolitana è infattidiventata una importante occasione di riqualificazione deipunti nevralgici della città. “E la proposta dei progettisti dicompletare le stazioni con opere d’arte contemporanea,significative della cultura napoletana, ha progressivamentetrasformato - sottolinea Silva - gli spazi di transito delle28 - <strong>giugno</strong> 2010


stesse stazioni in luoghi d’incontro tra i cittadini e la cultura”.Che la linea 1 rappresenti il fulcro del Piano comunaledei trasporti e l’asse portante di tutto il sistema su ferro èevidenziato dalle numerose interconnessioni con gli altritipi di trasporto: l’interscambio a Piazza Garibaldi con le lineeregionali gestite da Trenitalia con la linea 2 e con i trenidella Circumvesuviana; quello di Piazza Municipio conla linea 6 proveniente da Fuorigrotta; di Piazza Cavourcon la linea 2; di via Cilea con l’anello di Monte Sant’Angelo(linea 7) Cumana-Circumflegrea; di Piazza Vanvitellicon la funicolare di Montesanto e la funicolare Centrale;con le stazioni di Piscinola con l’Alifana di MetrocampaniaNordest. “Modifiche così significative del sistema dei trasporticittadini – ha ancora spiegato il numero uno dellaMn - stanno producendo, e produrranno ancora, effetti dinotevoli entità, sia all’interno del sistema della mobilità,che nella città nel suo complesso. Come le variazioni deicomportamenti di viaggio degli utenti in termini di quantitàe distribuzione spaziale dei viaggi, di ripartizione fra le modalitàdi trasporto, di flussi sulle reti. I viaggi dei napoletanisi modificheranno ancora perché gli ulteriori interventi previsticambieranno radicalmente i tempi di viaggio, i costimonetari e, di conseguenza, le condizioni di accessibilitàrelativa delle diverse aree del territorio. E ciò che è ancorapiù rilevante è la diversa ripartizione modale complessivatra lo scenario attuale e quello d’intervento nei prossimidue anni, quando l’uso del mezzo privato si ridurrà all’internodella città dall’attuale 67 per cento al 50 per cento,mentre verso l’esterno il trasporto collettivo passeràdall’attuale 35-39 per cento al 57-59 per cento”.In definitiva, nella sola fascia di punta del mattino siavrebbero 40mila spostamenti in auto in meno di quelliche si effettuano oggi e oltre 105mila spostamenti in menodi quelli che si avrebbero senza la realizzazione del pianodel piano di mobilità. La riduzione del traffico in centroconsentirebbe inoltre la creazione di spazi per circa400mila metri quadrati, un’estensione pari a circa 4 voltel’estensione della Villa Comunale, e di recuperare occasionidi naturalità in zone periferiche e spesso depredatedella città. “Una conferma che trasporti ed urbanistica fannoparte di un unico processo di pianificazione credibile, inlinea con le esigenze della città sostenibile auspicata dallaComunità europea”, conclude Silva.Eduardo Cagnazzi<strong>giugno</strong> 2010 - 29


cciaa / porto&<strong>diporto</strong>Rafforzare il sistemadelle piccole e medie impreseAttivare azioni per la facilitazionedell’accesso al creditoda parte delle Pmi, puntaresull’internazionalizzazione di nuovimercati di sbocco per beni e servizi eanche sulla promozionee la realizzazione diinfrastrutture materialied immateriali finalizzateallo sviluppo eall’occupazione. Sonole priorità di MaurizioMaddaloni il nuovopresidente della Cameradi Commercio diNapoli, a cui spetteràil compito di guidarel’ente camerale finoal 2015. Eletto per acclamazione,successivamenteratificatadal voto, Maddaloni èstato designato durantela seduta del Consigliodella Camera diCommercio convocatocon decreto del presidente dellaRegione Campania. “Accenderemoi riflettori su tutti i settori - spiega ilneo presidente - ma attenzione: inquesti lunghi mesi trascorsi nel tunnelbuio della depressione economicaglobale, abbiamo imparato unalezione fondamentale. Dopo il crolloAl centro il neopresidente Maurizio Maddalonidelle borse e l’effetto domino in tuttii comparti, è necessario rivalutarele ragioni dell’economia reale e dellavoro. Occorre perciò rafforzare esostenere, nell’interesse generaleeconomico e sociale, il sistema dellepiccole e medie imprese che rappresentail nerbo portante della nostrarealtà imprenditoriale.Non ci sarà posto perle alchimie finanziarieche producono solocassa integrazione.”Quali sono i trattidistintivi della Cameradi Commercio diNapoli?La Camera di Commercioè un ente autonomodi diritto pubblicoche svolge funzionidi interesse generaleper il sistema delleimprese operanti nellaprovincia di Napoli.Inoltre, cura lo sviluppodelle stesse, nell’ambitodelle economielocali e favorendonel’apertura ai mercati nazionali edinternazionali. I suoi compiti sonoesercitati in regime di autonomia fun-30 - <strong>giugno</strong> 2010


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zionale.Che situazione ha trovato al momentodel suo insediamento?C’è stato un lungo commissariamentoche ha impedito di riavviare ilmotore dell’ente camerale e di ripartirecon un nuovo Consiglio in tempibrevi. Subito dopo la mia elezione(avvenuta all’unanimità, n.d.r.), ci siamosubito rimboccati le maniche pergarantire un ruolo sempre più centralenelle vicende economiche locali,allargando le prospettive di crescitae operatività a livello nazionale ed internazionale.Che momento storico vivono leimprese partenopee?Secondo le ultime rilevazioni del sistemastatistico di Unioncamere, nelprimo trimestre del 2010 rallentano lechiusure di imprese. Ma il saldo conle aperture è ancora negativo. Inoltrenella nostra provincia il numerodelle procedure fallimentari continuaad aumentare, con un incrementodel 45 per cento annuo, contro unamedia nazionale del 2,2 per cento.E ancora: è aumentato il tasso di disoccupazionee il ricorso alla cassaintegrazione, mentre assistiamo aduna netta flessione dell’export.Ci può elencare le linee strategicheper i prossimi anni?Per trasformare il nostro tessutoeconomico in un sistema locale competitivo,è necessario partire da alcunipunti fermi che caratterizzerannole linee del mio programma. Valutandoe completando però le iniziativee gli interventi avviati dal Consiglioe dalla Giunta precedente e potenziandola presenza operativa dellestrutture camerali, anche a mezzodelle diverse aziende speciali e dellesocietà impegnate nella promozione,realizzazione e gestione delle attivitàdi interesse economico nell’area napoletana.Quali sono gli scenari futuri?Il futuro dipende anche e soprattuttoda tutti noi. E dalla capacità di intercettarei segnali forti che dovrannoarrivare dalla nuova amministrazioneregionale e dalle Istituzioni locali, trasformandoliin occasioni di sviluppoduraturo. Dobbiamo necessariamentefa ripartire il motore dell’economialocale, mettendo al centro della nostraattività, le imprese, i lavoratori,le famiglie e i nostri figli, accelerandotutti i processi di riavvio della macchinaproduttiva dell’area metropolitanadi Napoli.Ci racconta brevemente la suastoria?Sono un imprenditore turistico impegnatonel settore dell’incomingcon sedi sparse in tutta Italia. Terminaticon successo gli studi di Giurisprudenza,ho iniziato a lavorare nelcomparto turistico. Poi è nato ancheun impegno al servizio delle categoriedi rappresentanza a livello regionalee nazionale. Sono stato perquasi dieci anni al vertice dell’Ascompartenopea e vicepresidente nazionaledi Confcommercio. Ho avuto incarichidi rilievo nell’Enit, nella Fiavete attualmente sono vicepresidentedel Fasdac, il fondo nazionale deidirigenti del settore Terziario, oltrenaturalmente a ricoprire la carica dipresidente di Confcommercio Campania.Quali sono le sue passioni e inclinazioni?I sigari toscani sono la mia passione.Ma anche l’antiquariato e lapittura napoletana. E la buona cucina.Anche se la dieta mi obbliga aprivilegiare piatti ipocalorici e brevispuntini.Come trascorre il tempo libero?Cerco di ottimizzare il tempo liberoviaggiando. Ma per lavoro, naturalmente.Sono un frequent flyer da piùdi trent’anni, anche se i nuovi impegnilegati all’attività istituzionale dellaCamera di Commercio mi tratterrannoun po’ di più in città. Mi piace giocarea tennis, ma non mi riconosconell’esasperato agonismo e nell’ipertecnicismodelle nuove generazioni edei supercampioni di oggi.Brunella Giugliano


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aziende / porto&<strong>diporto</strong>Imprenditori napoletaniper la rinascita della cittàRiqualificazione e recuperourbano, portualità turistica,occupazione, bonifica, nuovoterminal merci, servizi per il tempolibero e i grandi eventi. Sono questialcuni degli obiettivi del progetto‘NaplEST – Viva Napoli vive!’, natodallo slancio di un gruppo di imprenditoriprivati che, senza ricorrere afinanziamenti pubblici, hanno sceltodi valorizzare con una serie di interventimirati la zona Est di Napoli. Sitratta di 16 progetti per un investimentocomplessivo di 2,3 miliardi dieuro che coinvolgeranno i quartieri diPoggioreale, San Giovanni, Barra ePonticelli. Aree caratterizzate da degradoe disagio sociale e che, oggi,grazie allo spirito imprenditoriale dialcuni ‘napoletani doc’, potranno essereprotagonisti di una grande trasformazione.“Naplest”, infatti, raccoglieil 30% dei progetti industrialiin gestazione nell’area orientale delcapoluogo campano, rendendoli unintervento urbano integrato che passadal completamento del CentroDirezionale di Napoli al recupero delRione Sant’Alfonso da parte di un’Atiguidata dalla Pacifico Costruzioni,dalla realizzazione del terminal di Levantead opera del consorzio partenopeo-cineseConateco alla creazionedel porto turistico a Vigliena conl’investimento della Spa costituita daicostruttori napoletani “<strong>Porto</strong> fiorito”,dalla riqualificazione dell’area dell’exdeposito costiero dell’Agip a cura diEni fino a quella della Q8. I progettiinteresseranno oltre 265 ettari di territoriopari a 2milioni e 600mila metriquadrati. Tutte le costruzioni sarannorealizzate con un occhio di riguardoall’ambiente e cercando di aumentare‘i polmoni’ della città partenopea:90 ettari di territorio, infatti, sarannodedicati ad un parco urbano. Ilsolo investimento dell’Eni garantiràenergia elettrica prodotta da fontirinnovabili per oltre 245mila kilowattoraall’anno, più o meno il fabbisognoelettrico di un centro abitato da366 persone. Un primo intervento,il centro commerciale Auchan in un34 - <strong>giugno</strong> 2010


NaplEST, infatti, puntano a offrire allenuove generazioni opportunità di lavorostabile, emerso e regolare.A questo scopo verrà bandito unconcorso per sei borse di studioper lo Iacocca Institute, riservato agiovani talenti provenienti dai quattroquartieri interessati dal progetto.L’iniziativa è stata resa possibiledalla collaborazione tra il professorLuca Meldolesi e l’istituto americano.NaplEST potrà innescare un effettodomino per altri investimenti. Imponentii risvolti anche dal punto di vistaoccupazionale. In fase di cantiereè prevista un’occupazione diretta di9.665 unità annue, mentre in fase digestione sono stimati circa 8.610 occupatidiretti a cui si aggiungono altri17.770 dell’indotto.Il Maestro Riccardo Muti e Marial Luisa Faraone Mennellaex complesso industriale in via Argine,è già terminato; entro il 2011 sene chiuderanno altri tre, cinque nel2013 e nel 2015 i restanti, eccettoquello di riqualificazione urbana delleproprie aree deposito effettuato dallaQ8 che terminerà entro il 2020.“L’iniziativa - spiega il presidente delcomitato promotore NaplEst, MariaLuisa Faraone Mennella - parte dallaconsiderazione che troppo spesso ilnome della città di Napoli è associatoa degrado, inefficienze, mafie, rifiuti.Vogliamo dimostrare alla comunità,all’opinione pubblica italiana ed internazionale,che Napoli è una città chevive, che rinasce, che rifiuta categoricamentee con forza le stimmate dicittà perduta.Napoli è una città dove sono possibililibere iniziative imprenditoriali diriqualificazione del tessuto urbano; èuna città che lavora e produce, chesi attiva e si riattiva, cercando di cresceree di emanciparsi dal ruolo difanalino di coda del tessuto imprenditorialeitaliano che, per troppo tempo,ha ricoperto.”Non va dimenticata, poi, la grandeattenzione che sarà dedicata ai giovani,autentici motori della rinascitapartenopea. Come rileva la ricerca,curata dal professor Luca Meldolesi,Ordinario di Politica Economicaall’Università Federico II di Napolie Presidente del Comitato nazionaleper l’emersione del lavoro nonregolare, “questo tipo di interventopuò innescare qualcosa di positivonell’area orientale della città” a pattoche si riesca a collegarlo con la realtàin cui prende forma. I progetti diBrunella GiuglianoElenco gruppi imprenditoriali promotori1) Brin 69 Recupero complesso industriale ex Mecfond - Promotore:Aedifica S.r.l.2) Completamento e riqualificazione del comparto orientale del CentroDirezionale di Napoli - Promotore: Agorà 6 S.p.A3) Completamento dell’ex Isola 8 del Centro Direzionale di Napoli - Promotore:Consorzio per il comparto CD4) Riqualificazione delle Isole edificatorie 17 e 18 del Centro Direzionaledi Napoli - Promotore: GARCOS S.r.l5) Programma di Recupero Urbano Rione S. Alfonso - Promotore: ATIPA.CO - Pacifico costruzioni S.p.A, CO.GE.PA Costruzioni generaliS.p.A, Enrico Del Gaudio S.p.A, Credendino Costruzioni S.p.A6) Metropolitana di Napoli - Promotore: MN Metropolitana di NapoliS.p.A7) Recupero complesso industriale ex Interfan - Promotore: VegagestImmobiliare SGR spa8) Realizzazione del Terminal di Levante - Promotore: CO.NA.TE.CO.S.p.A9) 9) Realizzazione di un porto turistico e relative infrastrutture a terra aVigliena (San Giovanni a Teduccio) - Promotore: <strong>Porto</strong> Fiorito S.p.A10) “Nuovo quartiere Feltrinelli-Gianturco” - Riqualificazione dell’area industrialedismessa Feltrinelli a Gianturco - Promotore: Gruppo AE-DES S.p.A11) Riqualificazione dell’Area Eoi dell’ex deposito costiero AGIP - Promotore:ENI S.p.A.12) Riqualificazione urbana delle aree deposito Q8 a Napoli Est - Promotore:Kuwait Petroleum S.p.A..13) Realizzazione di un’attrezzatura urbana e territoriale per la musicaed i grandi eventi con annesse strutture complementari di servizi -Promotore: Palaponticelli srl14) Ristrutturazione urbanistica dell’area ex Breglia - Promotore: Consorzioper la Riqualificazione di Ponticelli15) Parco urbano e attrezzature per il tempo libero ed il commercio aPonticelli - Promotore: Mata s.r.l.16) Riqualificazione di un area industriale dismessa per il centro commercialeAUCHAN in via Argine - Promotore: I.C.N. spa, COGEI costruzionispa<strong>giugno</strong> 2010 - 35


nautica / porto&<strong>diporto</strong>Il traffico dei mega-yachtsnel MediterraneoOpportunità per le Regioni italiane bagnate dal mareIl “Mare Nostrum” è semprepiù frequentemente solcato dasplendidi maxi-yachts che costituisconouna grande opportunitàdi business in relazione allenecessità e servizi necessari allaloro navigazione e stazionamento:si tratta di vere e proprie navi disofisticata tecnologia, capaci dioffrire comfort notevoli per vacanzedi lusso.Questi mega-yachts, nell’ultimoquindicennio, hanno fatto registrareun continuo aumento delle dimensioni,passate dai 30/35 metridi lunghezza ai 40/45 metri odierni,con medie di circa 60 metri e puntemassime che raggiungono i 150metri fuori tutto.La continua crescita delle lorodimensioni ha fatto si che questeunità hanno assunto le sembianzedi vere e proprie navi da crociera etale assimilazione è stata resa ancorapiù marcata per la crescenteutilizzazione commerciale, soprattuttoper quanto riguarda la fasciadai 40 ai 60 metri di lunghezza.Tale motivo si aggiun-ge poi al clima mite, ai tanti siti distraordinario interesse turisticomonumentaleed alle attrazionienogastronomiche, per cui circa300/400 maxi-yachts stazionanonel Mediterraneo nei periodi estivi(da aprile ad ottobre); alcuni diessi si trasferiscono poi ai Caraibidurante il periodo invernale, a similitudinedi quanto avviene nelsettore crocieristico.Le principali basi nel Mediterraneodei mega-yachts sono nei portidi Montecarlo, Antibes, Cannes,Barcellona, Valencia, Palma diMaiorca, Malta ed in Croazia, conla peculiarità che la gestione logisticadegli approdi spesso sfuggea criteri di programmazione conitinerari che cambiano frequentementein relazione alle richiestedei clienti, anche per esigenzedell’ultimo minuto di carattere meteorologico;infatti, pur trattandosidi unità di grandedimensione edotate ditutte le più sofisticate tecnologie,il comfort dei clienti è alla base ditutte le scelte dell’ultimo istante incaso di avverse condimeteo.Si sono intanto moltiplicate lesocietà che si occupano, sia dellagestione (management), sia delnoleggio dei maxi-yachts con unfenomeno di grandi concentrazioniche operano con consulenzetecniche, reclutamento di personalespecializzato, brokeraggio commerciale,catering dedicato, conuffici prevalentemente nell’areadi Monaco e Barcellona nel Mediterraneoe di Miami e Fort Lauderdalein Florida. Ciò è stato anchefavorito dal fatto che molti plenipotenziarihanno fattocostruire dei megayachts,li hannofatti36 - <strong>giugno</strong> 2010


egistrare come unità commercialied affidati a Società che si occupano,sia della gestione delle navi,sia del loro noleggio; cosicchéqueste unità vengono sfruttate perqualche settimana dai proprietarie poi date in noleggio settimanaleo plurisettimanale con prezzi chetalvolta superano i 50.000 euro algiorno!La proprietà di questi megayachts,prima riservata soprattuttoad Arabi e Statunitensi, ha vistola discesa in campo di personaggidi origine russa, così come Russisono tra i noleggiatori più frequentidi mega-yachts commerciali, inspecial modo nel Mediterraneo.L’approdo di queste unità comportaun volano economico notevoleper tutte len e c e s s i t àcollegateall’ormeg-gio: oltre a quelle proprie delle navi(fuel, acqua, luce, etc,), una vastagamma di servizi “senza limiti oproblemi di costi”: servizi turistici,guide, prenotazioni escursioni,locali, ristoranti, noleggio autoveicolie quant’altro richiesto per ilcomfort dei turisti.La Sicilia - ma più in generalel’Italia – ha trovato una precisa collocazionenegli itinerari di questimega-yachts per le ragioni di attrazionesopradescritte, in specialmodo per i facoltosi turisti di originerussa ed araba. Un problemanon trascurabile è, purtroppo, collegatoalle possibilità di ormeggioestremamente limitate ed, in alcuneoccasioni, veramente precarie:realtà che interessa sicuramentela Sicilia ma che, probabilmente,è un male comune dell’Italia Meridionale.A causa delle dimensioni crescentidei mega-yachts pochisono i siti in cui è possibile offrireormeggio adeguato e pochi deiporti turistici nati o progettatinegli ultimi annihanno previstola creazionedi posti barca per i megayachts.All’infuori dei porti commercialidi Palermo, Trapani, Catania eSiracusa è estremamente difficiletrovare ormeggi per queste imbarcazioni,anche in relazione allacapacità residuale rispetto al normaletraffico commerciale e turisticodelle navi di linea e di quellein servizio crocieristico. E’ così dapiù parti sentita ed auspicata unaadeguata politica programmaticae di pianificazione con la sceltadi siti strategici, possibilmentedistribuiti lungo tutto il periplodella Sicilia, ed in particolare inprossimità degli aeroporti, dovefar nascere nuove marine o convertirespazi inutilizzati dei portiesistenti, consentendo così lo sviluppodi un turismo “di nicchia”,ma particolarmente ricco e capacedi creare occupazione e rilancioeconomico del territorio.E’ proprio quello di cui hannobisogno le Regioni del Sud Italiache, pur baciate dal sole, dal clima,da un mare spesso spettacolare,non riescono a decollare turisticamente.Renato Coroneo<strong>giugno</strong> 2010 - 37


nautica / porto&<strong>diporto</strong>Industria nautica italianada dove parte la ripresaUCINA-Confindustrianautica – hapresentato a Genova durante ilConvegno Satec 2010 lo stato dellanautica italiana dopo la crisi.Con oltre 3 miliardi di dollari l’Italiacontinua ad essere il primo Paeseper valore di esportazioni di yachte barche da <strong>diporto</strong>, contribuendoper oltre 1,3 miliardi di dollari al surpluspositivo generato dalle quattro“A” del Made in Italy (Abbigliamento,Automazione, Alimentare e Arredamento).Qualità e innovazione diprodotto, aggregazione e co-brandingtra realtà imprenditoriali sonola ricetta che le aziende nauticheitaliane stanno adottando per usciredalla crisi.Con oltre 3 miliardi di dollari divalore, l’industria nautica italiana siconferma al primo posto nella classificadei primi 20 paesi esportatoridi yacht e barche da <strong>diporto</strong>nel mondo, avendo contenutonel 2009, nonostante la crisi, ilcalo del valore del proprio export inun -15%. Si tratta di una flessione digran lunga inferiore non solo a quelladell’export dell’industria nauticadei principali Paesi concorrenti, maanche a quella della maggior partedei settori del Made in Italy più vocatiall’export, che hanno accusatodiminuzioni dei valori esportati superiorial 20-30%.Il comparto si proietta oggi oltrela crisi, puntando su una nuovaspinta che fa riferimento a tassi dicrescita storici nella produzione diyacht, a un posizionamento al “top”nel segmento dei grandi yacht (conoltre 2 miliardi di dollari di valore)e da terzoplayermondiale (con oltre 55 milioni didollari di valore) in quello delle imbarcazionipneumatiche, al ruolodei distretti cantieristici e al contributofondamentale dato dal settoredella nautica alla bilancia commercialeitaliana.Questo in sintesi quanto emergeda una ricerca condotta dal professorMarco Fortis della FondazioneEdison e dalla Fondazione Symbolaper UCINA - Confindustria Nautica- presentata durante la tradizionaleConvention UCINA-Satec 2010.Dopo un benvenuto del Presidentedi UCINA, Anton Albertoni, si sonoconfrontati in una tavola rotonda38 - <strong>giugno</strong> 2010


guidata da Sebastiano Barisoni delSole 24 Ore Aldo Bonomi, Vicepresidentedi Confindustria, TomhasDammrich, Presidente dell’NMMA(l’Associazione di categoria deiproduttori nautici Nord Americani),Annette Roux, Presidente del GruppoBenetau e Massimo Perotti, Presidentedi San Lorenzo.La ricerca (parte quantitativa),intitolata “L’industria italiana dellanautica da <strong>diporto</strong> oltre la crisi mondiale”,è stata condotta dalla FondazioneEdison che ha rilevato comeil settore della nautica abbia reagitoproattivamente alla crisi congiunturaleche ha colpito l’economiaglobale, puntando sull’innovazionee la ristrutturazione delle proprieaziende conservando così il proprioprimato nell’export. Il valore dei diversicomparti incuisi articolal’exportdella nautica italianacomprende, tra gli altri,oltre 2,7 miliardi di dollariper quello dei grandi yacht, oltre55 milioni di dollari per le imbarcazionipneumatiche, oltre 130 milionidi dollari per le imbarcazioni a vela(fonte dati 2008). Fortis ha sottolineatocome “Il contributo positivodato dal comparto della nautica da<strong>diporto</strong> al “surplus” commercialecon l’estero generato complessivamentedalle “4 A” del made in Italy(Abbigliamento, Arredamento, Automazionee Alimentare) è cresciutodi cinque volte negli ultimi 18anni, passando dallo 0,3% del 1991all’1,5% del 2009”.Tra i temi principali che sonoemersi durante il Convegno, la necessitàper tutte le aziende del compartonautico di “fare sistema”, scegliendola strada dell’aggregazioneper investire congiuntamente nellaricerca e sviluppo. Uno spunto di riflessionesignificativo che ha trovatoun immediato riscontro nella partequalitativa della ricerca, intitolata“La sfida della qualità: strategie eriorganizzazione del comparto nauticodopo la crisi”, realizzata dallaFondazione Symbola, e basata su10 colloqui con big players del settorenautico italiano. A presentarladurante il Convegno UCINA - Satec2010 che quest’anno si è tenuto alpadiglione Blu del quartiere fieristicogenovese, il segretario generaledella Fondazione, Fabio Renzi cheinsieme al Presidente Ermete Realacciha illustrato alla platea di imprenditorile strategie intraprese daalcune aziende per rispondere allacrisi.Nel 2008 la nautica italiana, dopoessere stata per anni il principalemotore dell’innovazionee della ricerca nei processiproduttivi, ha affrontato la difficilecongiuntura economicaripensando le proprie strategie,avviando ristrutturazioniaziendali, ridimensionando leproprie prospettive di crescitae introducendo anche cambiamentipositivi. In questo sensole innovazioni di prodotto e diservizio sono state determinantiper superare le difficoltà e sonostate accompagnate dalla volontàdelle aziende di puntare sulterritorio italiano, non attuando ladelocalizzazione della produzione,bensì puntando sull’individuazionedi nuovi mercati di sbocco.Le aziende che disponevano dirisorse finanziarie si sono mossetempestivamente in questa direzione,cogliendo nuove opportunità peraumentare la propria quota di mercato.La strada da seguire non puòvenire, come sottolineato dal RapportoPIQ- Prodotto Interno Qualità2009 promosso da Symbola in collaborazionecon Unioncamere, chedalla promozione della qualità, cosìcome sta avvenendo in altri settoridel Made in Italy: a vincere sarannoquelle imprese in grado di innovareil prodotto, curandone la qualità infase di produzione e di assistenzapost vendita, ma tutelando anchela qualità e la sicurezza del lavoro.Le aziende del comparto, secondoquanto emerge dalla fotografiascattata dalla Fondazione Symbola,hanno scelto di continuare a investiresulla produzione di imbarcazionimeno inquinanti, sviluppandola ricerca nei campi dei materiali,dei sistemi di propulsione e dellefonti energetiche. Solo in questomodo la nautica potrà riaffermareun modello di specializzazioneproduttiva che riesca a coniugareeccellenza organizzativa, strategiedi differenziazione, sostenibilità evalorizzazione delle specificità. Altroelemento chiave all’interno dellaricetta anticrisi delle aziende nauticheitaliane è lo spirito unitario,grazie al quale sono state attivatepolitiche di aggregazione all’internodella filiera e attività di co-brandingcapaci di valorizzare gli operatoridei diversi settori.“La nautica italiana è uno di queisettori che rende il nostro Paesecompetitivo e forte sui mercati mondiali.Nel decennio antecedente lacrisi, ha fatto registrare significativirisultati anche per essere riuscito aconiugare innovazione e conoscenza,qualità dei materiali e sapere manifatturiero.A creare un forte radicamentonel territorio anche graziead un alto grado di interrelazionecon altri settori di punta del madein Italy: dal tessile all’arredamento,dalla domotica al nanotech, dall’aerospazialeall’elettromeccanica, insomma,in una parola, è il made inItaly che fa grande il nostro paesenel mondo” lo ha affermato ErmeteRealacci, Presidente di Symbola -Fondazione per le qualità italiane.“Nel corso dell’ultimo decennio,la nautica è diventata un vero e propriosettore industriale, meritevoledi ammirazione e rispetto: un risultatoche deve rendere orgogliositutti gli imprenditori del comparto.Sebbene nell’ultimo anno il fatturatoglobale sia diminuito del 30,5%, siamoun settore trainante e dinamicoche può ancora vantare una leadershipmondiale nel segmento dellegrandi barche, detenendo il 51,3%del portafoglio ordini - ha affermatoAnton Francesco Albertoni Presidentedi Ucina - La sfida del domanisi gioca non solo nel mantenimentodi questo primato ma anche, e forseancor di più, sul piano della competitivitàglobale, sulla ricerca e sullacreazione di vera qualità”.Ancora una volta, quindi, UCINApropone una riflessione positivaper individuare valori, modelli, tecnologiee strategie che il nuovo scenarioimpone anche alla nautica perguardare con fiducia al futuro.GICO<strong>giugno</strong> 2010 - 39


nautica / porto&<strong>diporto</strong>Poseidon: il software integratoper il settore nauticoSi avvicina il D-Day della presentazioneal 50° Salone Nauticodi Genova di Poseidon,il software integrato per cantieri edoperatori nautici, in programma dal 2al 10 ottobre 2010.La soluzione, realizzata da PointOffice Company Srl in collaborazionecon Diamante Spa societàpartecipata dal “Gruppo 24 Ore”,ha già riscosso nel corso del 2010grande successo in occasione dialtri due eventi internazionali comeil Big Blu di Roma e lo Yach MedFestival di Gaeta.Poseidon gestisce in modosemplice ma dettagliato le imbarcazioni,le attività di manutenzioneordinaria, straordinaria e di rimessaggio.Semplici funzionalitàconsentono di inviare in lavorazionei preventivi approvati, controllare lefasi fino al loro completamento, effettuarela chiusura definitiva della commessada cui è possibile generare inautomatico la fattura finale.Grazie a Poseidon è possibile ottimizzarela gestione delle attivitàconiugando la semplicità alla tecnologiapiù avanzata ottenendo cosìuna riduzione dei costi operativi edun reale aumento della produttivitàaziendale.<strong>Porto</strong>&<strong>diporto</strong> intervista Fabio Legni,amministratore delegato di PointOffice Company.Come ha risposto il mercatoFabio Legniall’offerta del vostro gestionale?Siamo molto soddisfatti dei risultatiottenuti. Quanto rilevato in occasionedei saloni nautici di Roma e Gaetae la quantità di operatori del settorecon cui ci confrontiamo quotidianamente,ci conferma che Poseidon èciò che serve alle imprese che operanonel comparto.Perchè Poseidon è consideratoil gestionale, attualmente, piùcompleto nel panorama dei softwareaziendali?Si tratta di una soluzione semplicee completa in grado di supportaretutte le attività nautiche, da quellegestionali a quelle amministrative,e al tempo stesso innovativain quanto arricchita di una serie diservizi on line, così come prevedeil modello software + services.Grazie alla perfetta integrazionecon DMT Professional è possibileattivare la suite prodotti di comunicazioneBPOS di Microsoft (videoconferenza,chat…) ed anchela possibilità di utilizzare i servizidi Network24 che consentonolo scambio dati automatico tral’Azienda ed il proprio commercialista....quindi non solo cicli di lavorazionedegli ordini ma anche contabilità.Assolutamente si. Ampie funzionalità,anche post fattura, di ContabilitàGenerale. In soli tre anni di vita questoprodotto destinato alle piccole emedia imprese è stato adottato daaziende che rappresentano l’eccellenzadel settore nautico.Michela FanisL’AziendaPoint Office Company Srl èun’Azienda costituita allo scopodi progettare e realizzare softwareinnovativi per la gestioneaziendale, completamente integratie allineati con le modernetecnologie ed applicazioni di “officeautomation”.Il punto di forza e di distinzione,raggiunto grazie alla collaborazionecon Diamante Spa,risiede nella sua capacità di coniugareesperienza applicativanella realizzazione di programmigestionali con i nuovi strumentioggi disponibili per tutti quegli imprenditoriche vogliono coglierele opportunità di mercato e di businessrese disponibili dalle modernetecnologie e da internet.PoseidonPoseidon disponibile in modalità licenza d’uso ed a breve anche in versioneon line, è attualmente utilizzato da Concessionari autorizzati: Bavaria,Century Boats, Cab, Capelli, Cranchi, Fiart Mare, Gagliotta, Lomac,Mimì, Montecarlo Marine, Parsun, Proline, Riva, Sacs, Sessa, Seadoo,XMarine nonché da Centri assistenza autorizzati: Evinrude, Volvo Penta,Honda Marine, Mercury e Johnson, (ogni marchio citato è di proprietà delrispettivo produttore).40 - <strong>giugno</strong> 2010


Spedizioni Internazionali – Nazionali – LogisticaServizi di allestimento e montaggio di arredi e complementi di arredo per ufficio e comunitàFiliale operativa: Via A. De Gasperi, 55 - 80133 NAPOLITel. 081 5529455 (operativo) Tel. 081 5520856 (amministrazione) Fax 081 5424135 (operativo) Fax 081 7901279 (amministrazione)e-mail: info@pbspedizioni.com - info@pblogistica.com - www.pbspedizioni.comSede legale: Viale Monza n. 7 - 20125 Milano - Tel. 02 2883501/502 Fax 02 28835510Filiale di Caserta: Via Appia Antica, 43a – 81020 S. Nicola La Strada (CE) - 5000 mq di magazzinoTel. 0823 494709 - Fax 0823 259027 - info@pdlogistica.com - www.pdlogistica.com<strong>giugno</strong> 2010 - 41


marine / porto&<strong>diporto</strong>Punta Aladi Castiglione della PescaiaViene chiamata “Punta Ala” l’estremità meridionaledel Golfo di Follonica che si protende verso ilmare come una spina rocciosa coperta di vegetazionemediterranea per poi frantumarsi in una pluralità discogli fino all’isolotto dello Sparviero, un tempo lontano(epoca medicea) chiamato Troia Vecchia da cui gli scogliemergenti assunsero il nome di Porcelli. Sulla puntarocciosa si erge il “castello” antica torre medicea ampliatada Ferdinando III per volontà di Pietro Leopoldo nel XVIIsecolo per presidio militare, molto ben conservato fino adoggi. La punta rocciosa si incardina a Sud su un pendioroccioso di circa 4 km a precipizio sul mare, ed a Est,su colline verdi di assenzio, sughereto, pini e tamerici edaltre essenze mediterranee tipiche della Maremma, chescendono al piano a mo’ di anfiteatro fino alle spiagge.E’ stata tramandata intonsa, vergine ed incontaminataperché difesa da condizioni ambientali disagiate (paludosee malsane), che solo ragioni di sicurezza militare potevanosuperare.In tempi più recenti, nel 1931, Italo Balbo apprezzandonela selvaggia qualità, che ammirava sorvolandola, laacquistò e la raggiunse dapprima in idrovolante, facendocostruire un piccolo molo di attracco e, successivamente,realizzando opere di bonifica e viabilità. Negli anni 60 pervolontà di previdenti ed illuminati imprenditori si iniziò ilpiano urbanistico di utilizzazione dell’area a fini turistici.La sana ispirazione del progetto impose la salvaguardiadella straripante macchia arborea consentendo la realizzazionedi immobili con basso indice di edificazioneed ingombri contenuti entro l’altezza della macchia. Ciòha consentito l’emergenza solo di strutture pubbliche e diservizio per la loro facile individuazione. Quel piano urbanisticoè oggi completato attraverso vicissitudini che lohanno solo migliorato fino a consentire modesti marginiedificatori di completamento.Punta Ala unisce alla qualità delle sue strutture modellidi vita e di vacanza riservati e discreti. Non si ostenta vanità,né si cercano clamori. Prevale un modello di soggiorno,nella quiete della sua generosa natura che si estendeper ben 800 ettari circa. Contrariamente a quanto si pensiPunta Ala si offre con tutte le sue qualità e servizi con unaospitalità che trova dalle case private, agli agriturismo, aicampeggi, ai piccoli e grandi alberghi un ventaglio di offertemolto ampie ed accessibili.Altrettanto dicasi per la ristorazione e l’intrattenimento.Mentre la balneazione offre servizi che per l’elevato standardqualitativo possono essere ritenuti di costo superiorealla media, ma in linea con le più prestigiose spiagge dellaToscana. L’estensione però delle spiagge libere splendidamentecurate dal Comune non priva il turista di godereappieno delle splendide acque.Tutto ciò fa da cornice a manifestazioni ed eventi cheforniscono spunti di interesse durante tutto l’anno, comead esempio il campo da golf che ospita innumerevoli garedi diverso prestigio o il galoppatoio che ospita concorsiippici, campionati di polo, scuola di equitazione e esercitazioni.Non meno interessanti sono le escursioni pedestrio a cavallo lungo le spiagge o presso i pendii rocciosi chefiancheggiano il mare o nelle boscose colline dell’entroterra.La parte più prestigiosa per la qualità delle strutturee dei servizi e per la impeccabile gestione è il MARINADI PUNTA ALA, illustrato dal suo presidente, l’architettoGianfranco Sigismondi: “Marina di Punta Ala è un approdoturistico, capace di ospitare circa 1000 imbarcazioni, ritenutodagli ambienti specializzati il migliore porto turisticod’Italia e fra i 10 migliori del Mediterraneo.Esso è il punto di aggregazione e socializzazione42 - <strong>giugno</strong> 2010


Gianfranco Sigismondidell’intero comprensorio, vivacizzato da eventi e manifestazioniche si succedono nell’intero arco dell’anno. A dettestrutture viene annualmente conferita dalla Foundationfor Environmental Education la Bandiera Blu per quei sitieuropei che soddisfano fondamentalmente criteri di qualitàrelativi a parametri delle acque di balneazione ed alservizio offerto.Il Marina di Punta Ala vanta anche il conferimento delle“cinque vele di Legambiente” per le località balneari piùpulite e rispettose della natura e dei prodotti tipici”.Siete in grado di fornire anche servizi tecnici?Certamente, ad esempio il cantiere dell’approdo che èin grado di effettuare importanti lavori di manutenzioni emodifiche ha visto nascere e preparare le imbarcazionie gli equipaggi che hanno partecipato con successo alleregate di Coppa America con il vessillo dello Yacht ClubPunta Ala.Avete un’intensa attività agonistica?Il sito su cui è realizzato il Marina di Punta Ala è luogoprediletto di regate di grande rilevanza nazionale ed internazionaledi diverse specialità. Le manifestazioni piùprestigiose hanno visto la costante presenza dei miglioriequipaggi e personaggi del mondo della vela e non hannofatto mancare la loro presenza appassionati di rango realecome Re Carlo di Borbone e Re Harald V di Norvegianella ultima TP52 del 20<strong>06</strong>. Nei primi giorni di <strong>giugno</strong> siè chiusa la regata denominata Gavitello D’Argento cheha visto la partecipazione alla manifestazione di 40 imbarcazioni.Il successo della manifestazione nelle scorsestagioni conferma l’alto gradimento del sito per manifestazionisportive di livello nazionale ed internazionale e digrande impegno agonistico.Una location così prestigiosa è utilizzata anche peraltri settori commerciali?Negli spazi del Marina trovano la migliore localizzazionepromozioni e lanci di prodotti industriali, nuove vetture,prodotti della moda, della nautica e dell’alimentazionetipica, manifestazioni musicali, teatrali e di animazione.Nella sede dello Yacht Club, riservato ai soci ed agli ospiti,si svolgono manifestazioni culturali, rappresentative esociali.Avete problemi di collegamento alla rete stradale?La collocazione dell’approdo è strategica e privilegiatasia per chi vi lascia la barca in armamento e vi abita, siaper chi vi transita. L’accesso veicolare a Punta Ala avvienecon una unica strada di 6 km che si allaccia, all’altezzadi Pian d’Alma, alla strada delle Collacchie che collegaCastiglione della Pescaia con Follonica. Punta Ala pertantonon gode di grandi strade di collegamento diretto, congrandi arterie e reti ferroviarie, ma la peculiarità dell’unicoaccesso viario al promontorio, a mo’ di “chiave” la rendepiù simile ad un’isola che ad un sito di transito su terraferma,e contribuisce a quel clima di quiete e sicurezza chetanto la valorizza.Riuscite ugualmente ad essere un polo produttivoper il territorio?Il Marina di Punta Ala è una realtà economica che puòessere di esempio e vanto per la regione ed il Comuneove sorge. Il Marina di Punta Ala con il suo retroterra garantisceun modello di vacanza ineguagliabile ed a ciòcontribuisce l’attenta ed intelligente cura che gli rivolgel’Amministrazione Comunale. Inoltre siamo un vanto dellacultura ambientalista e dell’urbanistica moderna a scoporesidenziale e turistico. Tutto ciò costituisce un merito delpassato, un privilegio per il presente, un esempio ancoravalido da difendere ed imitare per il futuro.Riccardo Russo<strong>giugno</strong> 2010 - 43


marine / porto&<strong>diporto</strong>Il <strong>Porto</strong> Turistico di RomaIl <strong>Porto</strong> Turistico di Roma è un marina che si trova immediatamentea SE della foce di Fiumara Grande. E’protetto da due moli che partendo da terra terminanocon due semicerchi che formano l’avamporto: appena oltrepassatala prima imboccatura ampia 66 mt. troviamosulla sinistra la stazione carburanti.La struttura, che si sviluppa su una superficie di circa 22ettari, dispone di 796 posti barca per lunghezze compresefra gli 8 e i 60 mt. I 16 pontili fissi sono tutti dotati dellenecessarie colonnine per l’erogazione di acqua ed elettricità,di bitte anelli e parabordi per l’ormeggio. Il marinaè provvisto di un sistema di ricambio forzato delle acqueportuali.Le origini del porto di Roma si perdono nei secoli. L’ImperatoreClaudio, nel 42 d.C. edificò un porto completamentenuovo a Ostia e successivamente ingrandito daTraiano nel 113 d.C. si chiamerà Portus Romae per piùdi cinque secoli, fino a che la caduta dell’Impero Romanonon segnerà anche la sua fine e nonostante la collocazionefosse perfetta, accanto alla foce del Tevere, tuttoranavigabile fino al cuore della Capitale, nessuno ha piùpensato di restituire questa “legittima” proprietà alla CittàEterna.Oggi, finalmente questa situazione è mutata e il <strong>Porto</strong>di Roma è una realtà da godere. Ricostruito vicinissimo alsito antico, si rifà alla struttura originaria, cosa che rendela nuova costruzione suggestivamente “imperiale”, ma il<strong>Porto</strong> di Roma di oggi non è studiato per gestire commercio campagne militari, bensì è progettato a beneficio degliamanti del <strong>diporto</strong> e dei turisti di tutto il mondo. Inoltrel’area portuale è circondata da un oasi protetta, in gestionealla LIPU “Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli”che arricchisce la zona, contribuendo alla salvaguardiaambientale. Con il <strong>Porto</strong> di Roma, dopo 2000 anni, la cittàeterna si riaffaccia sul mare come la sua grandezzaimpone.Il progettista si è ispirato per la diga foranea al “PortusRomae” l’unico porto realizzato a Roma circa 2000 annifa dall’imperatore Claudio che sorgeva a pochi chilometridall’attuale moderno approdo turistico. In tutto il <strong>Porto</strong> èpossibile leggere i segni dell’architettura romana. Per laparte commerciale il riferimento è l’architettura romanaclassica, dove gli archi e i porticati rivestiti con colonne intravertino predominano evidenziati in tutti gli edifici.Il Centro Congressi si affaccia sul mare, dislocato nellasuggestiva piazzetta dello Yachting Club all’interno delRoma Yacht Club. E’ in grado di offrire ospitalità e servizipersonalizzati ai suoi fruitori, che possono disporre,44 - <strong>giugno</strong> 2010


oltre che della consueta sala convegni, di salette riservatedotate dei principali servizi informatici, internet point e dipersonale qualificato.Il <strong>Porto</strong> di Roma ospita negozi ed attività commercialidi ogni tipo: supermercato, banca, negozi di ricambi e accessoriper la nautica, boutique di griffe famose, ristoranti,agenzie nautiche, giornalaio, per un totale di 75 esercizicommerciali. La “piazzetta” e la “passeggiata” sono glielementi strutturali intorno a cui ruota la vita del centrocommerciale.Lo stile architettonico si ispira a quello romano, conampi porticati; il materiale dominante è il marmo e la pietraserena e i colori hanno tonalità che vanno dal color terraall’avorio. Il porto e le sue attività possono ospitare oltreun milione di visitatori all’anno e rappresentano un ottimoinvestimento anche per chi vuole intraprendere un’attivitàcommerciale dal successo garantito o vuole diversificaregli investimenti.Le aree pedonali sono ben separate da quelle transitabilicon automezzi. Box coperti e parcheggi, interni edesterni al complesso, offrono un totale di 2000 posti auto;oltre ad una pista ciclabile lunga circa 1,3 Km, all’internodel porto ci si può muovere con veicoli ecologici.A disposizione dei diportisti tutti i servizi: dall’assistenzaall’ormeggio, ai servi a terra quali lavanderia, doccie, bagniriservati e quant’altro necessario.Paola MartinoOrario di accesso: limitato dalle 07,00 alle 23,00.Accesso: prima di entrare in porto è obbligatoriochiamare la torre di controllo sul canale 74 vhf.Fari e fanali: 2238 (E 1530) – fanale a lampi verdi,periodo 4 sec., portata 8 M a dritta entrando; 2238.3(E 1531) – fanale a lampi rossi, periodo 4 sec., portata8 M a sinistra entrando.Fondo marino: sabbioso.Fondali: da 3,5 a 4,5 m lungo le banchine; 5 m inavamporto.Radio: Vhf canale 74.Posti barca: 796.Lunghezza massima: 60 m.Divieti: è vietato l’ingresso in porto dalle 23,00 alle07,00.Venti: II e III quadrante.Traversia: SE, NO.Ridosso: dal II e IV quadrante.Rade sicure più vicine: Civitavecchia e Nettuno.<strong>giugno</strong> 2010 - 45


turismo / porto&<strong>diporto</strong>Vacanze? Mondial Assistancecon eBarometro ti dice tuttoLe vacanze degli italiani saranno,nel 2010, più lunghe del 20%,con una permanenza media invilleggiatura di 13 giorni. Alla facciadella crisi. È quanto emerge da “eBarometro”,ricerca sulle vacanze estivedegli europei appena pubblicatada Mondial Assistance. Altro datointeressante: saranno proprio i confininazionali la meta preferita per il30% dei nostri concittadini. Seguonola Grecia (17%) e la Spagna (16%).Lo scorso anno, la spesa media diuna famiglia italiana in vacanza erastata di 1.834 euro (fonte: Ricercasulle abitudini di viaggio degli italianidi Easyviaggio.com). Nonostantela crisi economica, i budget ridotti,i voli cancellati in seguito alla nubevulcanica e vari altri fattori, gli europeicontinuano quindi a utilizzaremolto l’aeroplano per raggiungere iluoghi delle loro vacanze. Nell’estate2010 la durata dei soggiorni cresceràdel 20% rispetto al 2009. Gli italiani(così come i tedeschi, i francesi e glispagnoli) scelgono in prevalenza destinazioninazionali per le loro vacanze.L’Italia è, in assoluto, la secondadestinazione preferita (dopo la Spagna).Lo studio “Barometro delle vacanzeestive” di Mondial Assistance,ormai giunto alla sua terza edizione,relativo alle destinazioni preferite daiviaggiatori europei che usano l’aereoper raggiungere le località delle lorovacanze, si basa su centinaia di migliaiadi polizze assicurative di viaggiostipulate da Mondial Assistancesui siti internet dei vettori europei edi agenzie di viaggio on-line per volieffettuati tra il 1° luglio e il 31 agostoprossimi. Sono dieci le nazioni/mercato cui lo studio fa riferimento:Germania, Austria, Spagna, Francia,Irlanda, Italia, Olanda, Polonia, RegnoUnito e Svizzera. Un “viaggio”è considerato “vacanza” se dura almeno3 giorni o include un weekendo comprende almeno 3 persone. “Lamaggior parte dei vettori europeie dei tour operator – dichiara ErickMorazin, director Global Accountsdi Mondial Assistance - usano e-Magin, la nostra piattaforma on-lineintegrata ai loro siti internet. E-Maginpermette ai clienti dei nostri partnerdi acquistare le nostre polizze contemporaneamentealla prenotazionedei biglietti aerei. Anno dopo anno,il nostro “eBarometro” rappresentaun’indicazione esclusiva delle tendenzeturistiche estive degli europei.La Spagna resta in generale la destinazioneprincipe per i viaggiatori europei;la classifica delle destinazionipreferite cambia però, ovviamente, dipaese in paese”. L’Italia è, in assoluto,il secondo paese più visitato. Davantiallo stivale, resta prima l’inarrivabileSpagna, scelta nel 2009 dal 25%degli europei che hanno raggiunto inaereo la loro destinazione estiva. Undato che quest’anno è sceso al 18%.Segue l’Italia, dicevamo, al 10% e incompagnia della Francia, a sua voltain grande recupero dopo il quartoposto della scorsa estate. Spagna,Italia, Francia e Regno Unito rappresentanoinsieme la destinazionefinale del 46% di tutti gli europei chevanno in vacanza con l’aeroplano.Francesi, tedeschi, italiani e spagnolipreferiscono viaggiare entro i confininazionali. Gli USA sono la destinazionedel 7% degli europei. Nonostantela crisi, gli europei che vannoin vacanza in aereo prolungano ladurata dei loro soggiorni rispetto alloscorso anno. Nel 2009 la durata mediadi una vacanza era di 10 giorni,che diventeranno 12 durante l’estateche sta per iniziare. Leader in questaspeciale classifica sono i vacanzierifrancesi (che resteranno sul luogodella loro vacanza 16 giorni), i tedeschi(14 giorni), i danesi e gli italiani(13 giorni). Inglesi (9 giorni), irlandesie austriaci (10 giorni), invece, farannovacanze più brevi rispetto all’annoscorso.Maudece46 - <strong>giugno</strong> 2010


turismo / porto&<strong>diporto</strong>Già si fantastica da tempo, sulle mete da raggiungere,per l’estate 2010, dividendo i vacanzieri in chiprenota con anticipo, e chi sceglie solo sotto data.Di certo le destinazioni più gettonate e scelte in entrambii casi, saranno dettate, dalla comodità del viaggio, direttoalla meta, per raggiungere anche i luoghi più lontani. Traquesti, senza dubbio, le isole siciliane sono sotto i riflettori,per chi ama il mare prima di tutto e l’atmosfera mediterraneache va dalla convivialità al buon cibo. E in generesi scelgono le più isolate, defilate e radical chic. ComeUstica, che con un aliscafo dedicato di Ustica Lines, daNapoli per tre volte a settimana, da <strong>giugno</strong> a settembre(lunedi-giovedi- sabato) e per quattro (anche il venerdi)per luglio e agosto, diventa meta di impareggiabile vacanzaal Villaggio Punta Spalmatore.Un viaggio di quattro ore che in un pomeriggio dalle15 alle 19 copre la distanza fino a destinazione. Poi siraggiunge la parte Ovest dell’isola, in una posizione magnifica,davanti al mare ed alla Riserva Marina, dove ilvillaggio Punta Spalmatore, è completamente immersonel verde della vegetazione tipica mediterranea, tra grandispazi aperti e varie strutture di accoglienza.La proprietà del Villaggio Punta Spalmatore di Usticariprende la gestione del complesso turistico, dopo 12 annidi amministrazione affidata a diverse società, che si sonosusseguite dalla stagione 1998 all’estate 2009. Significativele novità per quest’anno, in concomitanza con il ritornodella famiglia Russolillo, che seguirà da vicino Punta Spalmatore:sono stati stabiliti dal consiglio di amministrazioneinterventi suddivisi in tre anni, di tipo strutturale, iniziati perla stagione 2010 con il ripristino delle cucine e dei serviziin genere, e di parte dei bungalow, che nell’arco del tempostabilito porteranno la proprietà alla migliore efficienza.Fondamentali per il buon esito della stagione turistica siconfermano i collegamenti con Napoli e Palermo. Garantitida Napoli durante l’alta stagione con aliscafo dedicato,mentre traghetti ed aliscafi sono operativi tutti i giorni e pertutto l’anno da Palermo.La vendita della struttura per settimane vacanza o weekend è affidata a diversi tour operator, come ImperatoreTravel, Futura Vacanze, e Policastrum. Il villaggio PuntaSpalmatore è una piccola città ideale, dove i bungalow inmuratura, ampi, con patio ombreggiato e dotati di confortevoliservizi, sono mimetizzati tra vegetazione lussureg-50 - <strong>giugno</strong> 2010


Russolillo torna alla guidadel Villaggio Punta Spalmatoregiante e rocce laviche. Mentre piccoli sentieri si snodanosinuosi nel paesaggio colmo di verde e di azzurro, tra ilmare panorama assoluto, bouganville e pini, che racchiudononel complesso, anche una parte alberghiera, dallastruttura semplice e solare, che spicca nel suo bianco coloreisolano, con camere ampie, confortevoli, e terrazzinivista mare.Le aree comuni sono il fulcro della vacanza, dove socializzaree rilassarsi con gli amici, tra il ristorante con unasplendida terrazza vista mare, il centro benessere, il centrosportivo, il bar, l’anfiteatro, la piscina, la discoteca, labiberoneria (0/3 anni), e naturalmente la piccola e deliziosaspiaggia attrezzata, ricavata tra le rocce, dove fermarsila sera per un aperitivo in riva al mare. Altre calette e piattaformesono nella zona, tutte da scoprire, nel corso dellavacanza. Come anche la passeggiata a piedi, inauguratala scorsa estate, che dal faro, tra panorami mozzafiato enatura selvaggia conduce in paese attraverso un sentieroguidato, che costeggia il mare.La cucina è impeccabile a Punta Spalmare con ricchibuffet, grigliate all’aperto, e cene a lume di candela, occasioneper incontrare nuovi amici e ritemprarsi dopo giorniattivi tra mare e sport, passando dal tennis, al tiro conl’arco, pallavolo, calcetto, ping-pong, nuoto, ginnasticaaerobica, canoa ed escursioni in mare.Una vivace animazione infatti, specie per i più piccoli,rallegra le giornate, con simpatici tornei, giochi, ed interessantiescursioni, oltre alla discoteca, gli spettacoli, e ilcabaret che movimentano le serate al villaggio.Ma ad Ustica il protagonista è il mare, che rende ilBARRACUDA DIVING CENTER, interno al villaggio, fioreall’occhiello della struttura, con esperti istruttori e moderneattrezzature, per organizzare escursioni subacqueequotidiane e corsi di sub settimanali.Oltre alla possibilità di organizzare escursioni in marea bordo di barche a vela, gommoni giganti e barche dalfondo trasparente alla scoperta del primo parco naturalesottomarino d’Italia, La Riserva Marina, istituita nel 1987,allo scopo di proteggere il patrimonio faunistico e ambientalesommerso, che si estende dal promontorio a Nord diPunta Spalmatore, fino a Punta Megna.Lidia Scarpelli<strong>giugno</strong> 2010 -51


unità/ porto&<strong>diporto</strong>Pulcinella é mortocon Gaeta“La morte di Pulcinella all’assediodi Gaeta” è una delleopere pittoriche più commoventidella storia dell’arte. Fu dipintanel 1975 da Domenico Purificato, ilpittore di Fondi che appartiene allanostra cultura non solo per il messaggiodi libertà che prorompe dallesue tele, ma per i suoi collegamenticon l’anima del nostro controverso‘900 che ha visto insieme Croce eDe Chirico, Marinetti, Fleming edEinstein.Fu il crepuscolo del Regno delleDue Sicilie che ispirò a Purificato lagrande tela sull’assedio dell’ultimaroccaforte borbonica. Davanti a quelleimmagini si prova quasi l’emozioneche sentì Stendhal a Firenze conl’arte italiana. A Pulcinella non solo ilpopolo ha dedicato la sua fantasia,ma di lui hanno scritto poeti, critici,storici, letterati. Salvatore Di Giacomo,Benedetto Croce e Anton GiulioBragaglia gli hanno dedicato saggi eracconti e la maschera napoletanaha avuto sempre intorno a sé un sim-bolismo ricchissimo. Non è un casoche Purificato, nel raccontare sullatela la fine del Regno, abbia scelto difar morire Pulcinella e con lui il cuoredi Napoli e della sua gente. MentreFrancesco II rinunciava a fare ilRe, tradito da tutti, Pulcinella morivatra le braccia degli ultimi fedelissimiborbonici rimasti devoti al Sovranosfortunato, portando con se la malinconiadel carnevale e dell’incrociotra festa e destino. Abbiamo sceltoPurificato e non Giovanni Fattori oInduno, i “pittori di corte” al seguito diGaribaldi e di Nino Bixio, gli “inviati diguerra” con il cavalletto e la cassettadei colori, antenati delle Nikon e delleRolley di Robert Capa. Dovevanoloro immortalare le gesta dei Mille,rappresentare quella “conquista delSud” che da 150 anni chiamano Unità!E non a caso ho citato “La conquistadel Sud” che è il titolo di uno deiprimi libri verità, di Carlo Alianello,sull’annessione al Piemonte del Regnodi Napoli e al quale si è ispiratoPurificato.Nell’ultimo cinquantennio abbiamovisto fiorire una vasta letteratura storicadi revisione che riabilita l’immaginedei Borboni che non è quella cheCavour e i Savoia ci hanno impostodel 1861. Una delle ricostruzioni piùampie della fine del Regno è statascritta da Giaginto de Sivo. Ignoratae messa al bando negli anni successivial 1860, è stata ripubblicata nel1960 dal mai dimenticato EditoreArturo Berisio, a cui si deve anchela scoperta di un altro prezioso documentotratto dai diari del Cappellanodi Francesco II, Pietro Calà Ulloa,che si intitola “Viaggio da Boccadifalcoa Gaeta”. De Sivo ha descrittoil Regno Borbonico come uno degliStati italiani più felici, pur riconoscendoil disastro della finanza pubblica.Ma, soprattutto, il filo rosso dei suoidue volumi è il tradimento. Cedendoagli intrighi degli inglesi, tra l’indifferenzae l’ambiguità di Pio IX chestrizzava l’occhio ai francesi, i generaliborbonici cominciarono a tradire52 - <strong>giugno</strong> 2010


Luciano LombardiVice direttore del Gr1 con SergioZavoli, vice direttore del Tg1 conDemetrio Volcic, insieme a BiagioAgnes, ha fondato e diretto “CheckUp” (Raiuno). E’ stato giornalistaRai al Quirinale per 16 anni, direttoreresponsabile dell’agenzia internazionale“AdnKronos Salute”.Attualmente è docente di Scienzadella Comunicazione e Divulgazionescientifica alle Universitàdi Roma Tor Vergata, Pisa e allaScuola Superiore di Giornalismo“Suor Orsola Benincasa” a Napoli.Collabora al periodico “MediciOggi”, diretto da Bruno Pieroni.il Re e con loro anche una parte dellanobiltà e della popolazione.Così il Regno che fu la patria diFilangieri e prima di lui di GiovanBattista Vico e di Genovesi fu trattatocome una colonia. Maxime DuChamp, l’Accademico di Franciaamico di Dumas figlio, partì anche luida Quarto insieme alle 1089 camicierosse e nella “sua” verità racconta diun Bixio romantico, idealista che innavigazione verso Marsala, a prua,con la luna piena, cantava canzonisentimentali. E Garibaldi ascoltava....In realtà Bixio era un Goering antelitteram. E in Sicilia lo sanno bene. Loha descritto con crudo realismo PinoAprile nell’ultimo libro sulla cadutadelle Due Sicilie, Terroni, pubblicatodalla Piemme e in cima alle classifichedelle vendite. Un’opera che siaggiunge ai volumi di Gigi di Fiore edegli altri storici che hanno spulciatole fonti dopo accurate ricerche permodificare il giudizio della storia.Noi ricordiamo soltanto la propagandafascista e nazista. Pensateinvece che dopo il 1860 persone vicinealla Curia romana fecero circolareun fotomontaggio ottenuto usando ilcorpo di una donna nuda e la testadella ex Regina Maria Sofia, mogliedi Francesco.Ma oggi dobbiamo celebrare i 150anni dell’Unità, inneggiando alla retoricadel patriottismo, dimenticando ilsaccheggio del Sud, gli stupri, gli eccidi,una guerra di un secolo e mezzofa mai dichiarata, come sarebbe dovutoavvenire tra due Stati sovrani.E il Sud? E’ rimasto con il suo malessere.Impoverito dall’emigrazione,senza una classe dirigente, colonizzatoe umiliato ancor oggi si presentain Europa dimesso, rassegnato, gliabiti sdruciti. Se davvero dobbiamocelebrare l’Unità le istituzioni si adoperinoper riequilibrare il Paese. I nostrigovernanti di ieri e di oggi si legganoi saggi pubblicati in questi anni,studino la Questione Meridionale daZanardelli a Francesco Compagna,guardino al Sud come “bel reamemeglio felice del mondo” (De Sivo) esi ricordino che lo Stato unitario, dalGarigliano alla Sicilia, è spesso rappresentatoda una Prefettura o dalladivisa di un Carabiniere. Uno statolontano, rimasto piemontese e papalino,che ha lasciato nel vecchio Regnodelle Due Sicilie spazi alla malavitaorganizzata ed ha dimenticatoche Napoli è stata ed è una delle piùaffascinanti Capitali europee.Luciano Lombardi<strong>giugno</strong> 2010 -53


eventi / porto&<strong>diporto</strong>NAPOLITAMOOOGiornata dell’Amore per Napoli“…ho immensamente goduto questo paradiso come mia ultima sosta inEuropa” ebbe a dire J.F. Kennedy, eppure tanti, troppi, parlano in termininegativi della città di Napoli. Pochi, troppo pochi fanno realmente qualcosaper migliorarla, a cominciare dai piccoli gesti della vita quotidiana. Il 27Maggio, al Teatro Trianon Viviani, a Forcella, con il contributo dell’A.I.G.E e ilpatrocinio della Provincia di Napoli, si è celebrata la GIORNATA DELL’AMOREPER NAPOLI. L’iniziativa, nata da un’idea di Luigi Rispoli, Presidente del ConsiglioProvinciale di Napoli, è stata organizzata da Umberto Franzese, con lacollaborazione di Silvana Capuano, Pasquale Farro, Antonello Gallo, RosarioRuggiero, e ha visto la partecipazione di diverse Scuole Medie Superiori diNapoli che sono intervenuti con i propri alunni. L’evento si aggiunge alle decinedi proposte messe in campo dall’Amministrazione Provinciale per testimoniarefattivamente il legame con il territorio cittadino: dal restauro della Fontana delChiostro di S. Eligio e delle antiche botteghe del quartiere Mercato, al progettodell’architetto Loris Rossi per il ripristino della stazione di partenza dellaNapoli-Portici, dal recupero di Porta Nolana, all’or- mai famoso “PremioMasaniello” che valorizza le eccellenze na-poletane. “Vogliamocoinvolgere tutti coloro ai quali stanno acuore le sorti dellacittà e vogliono impegnarsi perdimostrare tutto l’amoreche hanno per la città diPartenope - ha dichiaratoLuigi Rispoli - Siamoconvinti che questamanifestazione debba diventareunap-puntamento permanente che serva anche a rinsaldare il legame tra la città, isuoi abitanti, le istituzioni”. Nel programma della Giornata la proiezione dellaversione restaurata di Carosello Napoletano, il famoso film di Ettore Gianninigirato nel 1954, con Paolo Stoppa, Clelia Matania, Sophia Loren, GiacomoRondinella, Dolores Palumbo e molti altri. Le vicende di un povero cantastoriee della sua numerosa famiglia fanno da filo conduttore a questo film-rivistache è una sgargiante e fantasiosa cavalcata attraverso la storia, i costumi eil folklore musicale di Napoli. Con Carosello Napoletano, elaborazione di unospettacolo teatrale, datato 1950, di gran successo, premiato al Festival di Cannese Nastro d’argento a M. Chiari per le scene, Giannini, pur facendo ricorsoai classici tipi e caratteri della tradizione folkloristica e letteraria napoletana,ha trasformato, con lucida ironia e tenera acutezza, attraverso la parola chediviene canto, ed il gesto che si tramuta in danza, in alternanza al dramma,al dialogo e all’azione, “l’anima napoletana da orpello estetico a concezionedel mondo”. Un film poetico, pretesto suggestivo per parlare di cinematografiapartenopea e di canzone classica, con Aldo Masella, regista e direttore dellascuola del Teatro Carcano di Milano; Valerio Caprara, storico e critico cinematografico;Pietro Gargano, giornalista ed autore dell’Enciclopedia della CanzoneNapoletana; Fabrizio Mangoni, autore e conduttore televisivo. In sala ancheRoberta Bignardi, autrice di un volume dedicato all’analisi del film, edito dallaLiguori, Rino Napoletano, anima della compagnia “Lazzari e Briganti” e CarmineLauretta, giovane flautista, che hanno interpretato, tra l’altro, la colonnasonora dell’evento, “Napoli t’amo”, poesia in musica di Umberto Franzese. Nonun’oleografia sentimentale in antitesi al folklore tragico che incombe sulla città;piuttosto un suggerimento alle nuove generazioni a riappropriarsi della dignitàdi cittadini e di napoletani, combattendo ogni illegalità e rispettando la propriaterra, poiché scriveva Giambattista Vico “La memoria è il fondamento dellarinascita”.Fiorella Franchini54 - <strong>giugno</strong> 2010


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teatro / porto&<strong>diporto</strong>Mille spettacolinella città del teatroAnche quest’anno, come nei due passati, in <strong>giugno</strong>,Napoli diventa una cittadella teatrale di ampiorespiro. E trasforma in palcoscenico luoghisoliti ed insoliti dove, da pomeriggio a sera, poter scegliere(ma anche trovarcisi per caso), ogni giorno, uno spettacolodiverso. Ritorna, infatti, per la sua terza edizione, ilNapoli Teatro Festival Italia che - diretto da Renato Quagliae organizzato dalla Fondazione Campania dei Festivalpresieduta da Rachele Furfaro - continua nel solcodell’internazionalità e della creazione. Così, dal 4 al 27<strong>giugno</strong>, è di nuovo un tripudio di allestimenti e, dunque, digente tra autori, attori, registi, tecnici, scenografi, musicistiche, provenienti da diversi Paesi, in una babele di lingueoffriranno al pubblico di spettatori ore memorabili. Il tuttosullo sfondo di uno scenario naturale: la città, i suoi spaziurbani ed extra-urbani, monumenti e siti archeologici persempre più suggestive visioni che, ma solo qualche volta,troveranno ospitalità anche nei tradizionali teatri cittadini.Ai luoghi delle scorse edizioni - l’Albergo dei Poveri, laDarsena Acton, il Maschio Angioino e la certosa di SanMartino oltre che musei e gallerie, cunicoli sotterraneitanto per dirne alcuni – quest’anno se ne aggiungonoancora di nuovi. Altrettanto eclatanti. Parliamo del RioneTerra di Pozzuoli, per esempio, e dell’ex Birreria di Miano,simbolo dell’architettura industriale napoletana degli anniCinquanta nei cui ampi spazi sono state costruite ad hocaddirittura due palcoscenici, oppure il Dormitorio pubblico,le scale del Petraio, i Quartieri Spagnoli e delle fermatedegli autobus, delle metropolitane e delle funicolari dovepure si svolgeranno azioni teatrali.Ma cosa vedremo? Ne parla il direttore del FestivalRenato Quaglia cui si devono le scelte dei titoli in cartellone:“Spettacoli della durata di dodici ore, o così lunghida essere presentati a puntate per 23 giorni; altri di solidieci minuti. Ci saranno spettacoli sul calcio, nell’annodei mondiali in Sudafrica e sul fenomeno Maradona che,sempre tanto caro alla città, fa il suo ingresso nel tempiodella lirica, il San Carlo”. Ancora ci saranno spettacoli che“riflettono sugli sconfitti della storia, che aprono alle nuovetecnologie come il 3d o a generi inediti come la teatronovela,che rivisitano i classici o portano la sensualità deltango nello spazio angusto di una toilette”. Filo conduttoredell’intero programma, sarà “il tempo”, in relazionealla durata degli spettacoli, spiega Quaglia: “La durata (iltempo per raccontare, per ascoltare una storia) è uno deitemi dominanti della terza edizione, con spettacoli di 12ore o di soli 10 minuti; così lunghi da essere presentati apuntate (ogni giorno, per 20 giorni), oppure in due giornie una notte”.Senz’altro da vedere, dunque, Lipsynch (“cantare in56 - <strong>giugno</strong> 2010


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strutturato, internazionale, innovativo, che guarda alla culturacome insostituibile risorsa per lo sviluppo del territoriola cultura genera e produce sviluppo e fa crescere la civiltàdi un territorio, di una comunità; rafforza i legami e le sfidecon l’orizzonte europeo cui guardiamo e ci rispecchiamo.Di qui l’idea di un festival che promuove nuove progettualità,invita artisti in residenza a Napoli, commissiona testioriginali, propone ai registi performance site-specific”.Paola de Ciuceisplayback”) del drammaturgo, attore e regista canadeseRobert Lepage; I Demoni di Dostoevskij di Peter Stein (12ore); Delitto e castigo, che dura due giorni da trascorrerenei i vicoli dei Quartieri Spagnoli, dormendo in un albergodi questa parte di Napoli; la prima soap opera teatrale,scritta dall’argentino Rafael Spregelburd: uno spettacolo(teatro-novela) a puntate che dura un’ora ogni giorno,per venti giorni (quasi l’intera durata del Festival), coinvolgendopiù di cento personaggi, e che avvicina fino aconfonderle in una sola, Napoli e Buenos Aires. La cittàdi fuori/La città di dentro è lo spettacolo di Mario Gelardi,Giuseppe Miale Di Mauro e Angelo Petrella (autore anchedel romanzo da cui è tratto) che va in scena in tre giorniconsecutivi. L’attesa in alcuni dei luoghi in cui, restandoin attesa del proprio turno, gli spettatori diventano voyeurdelle vite degli altri magari senza poter distinguere tra realtàe finzione: protagoniste cinque compagnie teatrali,in questi luoghi, saranno interpretate, senza preavviso,brevissime pièce. La danza sarà presente al Festival conClaire Cunningham, rivelazione dello scorso Fringe Festivaldi Edimburgo, che porta in scena con ME (Mobile/Evolution). Tango Toilet di Rodrigo Pardo, sensuale tangodanzato nello spazio angusto di una toilette posta nellavetrina lungo una strada. Napoletango, il nuovo spettacolodi Giancarlo Sepe che racconta la storia di una famigliadel Sud al ritmo della musica di Gardel, Santaolalla,Piazzola, Bacalov. La fabbrica dei sogni, di Davide Iodiceal Dormitorio pubblico di Napoli. Dall’Inghilterra Guruguru,performance-terapia di Ant Hampton che mette in evidenzal’incapacità del cittadino consumatore di distinguere traciò che vuole e ciò di cui ha bisogno. Mentre è ispirataai maestri dell’orrore (Maupassant, Poe, Lovecraft…) laperformance site-specific della Compagnia franco italianaA.R.I.A. Gli spettatori di Plane food cafè installazione-performancedell’inglese RichardDe Domenici entrerannonell’abitacolo di un Boeing747, ricostruito per l’occasionee vivranno l’esperienza diun volo di linea, compreso ilmomento “topico” del pranzo.Tutto questo nella convinzionedella bontà degli obiettividel Festival, spiega il presidentedella Fondazione Campaniadei Festival RacheleFurfaro, per la quale si trattadi un “un progetto pluriennaleMimart al Napoli Teatro FestivalMostra collettiva di quadri “INteaTrospezioni” alla gallerianapoletana Mimart tra le iniziative promosse da NapoliTeatro Festival: sette giovani artisti alle prese con ognipossibile sfaccettatura del significato della parola e delconcetto tempo. Ornella De Martinis, Mario Picca, MariaBellucci, Pasqualina Caiazzo, Mimmomaria, Luigi Calì eFortunato Masucci presenteranno opere di linguaggio etecnica diversi, spaziando dall’informale al concettuale,realizzate appositamente per l’occasione. La galleria Mimartsi pone quindi ancora una volta come una finestrasulle diverse espressioni dell’arte contemporanea, puntodi incontro per la diffusione della stessa: questo il bigliettoda visita e gli intenti della galleria, non solo spazio dedicatoall’espressione artistica, ma un vero e proprio “modonuovo di vivere l’arte, di risvegliare l’attenzione, di cambiareil modo di emozionarsi di fronte all’arte” per volontàdelle direttrici artistiche Maria Teresa e Gabriella Longone.Per riuscire in questo, Mimart ha saputo superare ilconcetto “classico” di showroom dandosi una connotazioneda museo dal cuore vivo e pulsante ed organizzandoda anni mostre collettive di giovani artisti con l’obiettivo direndere l’arte un piacere accessibile a tutti attraverso unospazio che sappia essere un punto di incontro sia per gliartisti già affermati che per gli emergenti.I numeri del festival23 i luoghi della città coinvolti: teatri storici e off, il Real Albergodei Poveri, il Maschio Angioino, ma anche per la primavolta l’ex Birreria di Miano, il Dormitorio pubblico, il Real OrtoBotanico, le scale del Petraio.35 gli spettacoli del programma ufficiale (con i 39 del programmadel Fringe Festival, saranno 74), di cui 11 promossie prodotti dal Festival, 12 coprodotti, 12 partecipati.Date, luoghi, orari, modalità di accesso alle sale teatrali,info per prenotazione e acquisto biglietti sono consultabili sulsito www.napoliteatrofestival.it, presso le prevendite abitualioppure all’Infopoint attivato al Pan Palazzo delle Arti Napoli,in via dei Mille 60.58 - <strong>giugno</strong> 2010


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arte / porto&<strong>diporto</strong>Galleria dell’Accademia di Belle Arti di NapoliDomenico Spinosamaestro dell’InformaleProtagonista il colore, l’arte del maestro dell’InformaleDomenico Spinosa rivive nei luoghi che lo viderodapprima studente e poi docente alla guida di piùgenerazioni di allievi formatisi nella storica Accademia diBelle Arti di Napoli.Nelle sale espositive al terzo piano dell’antica istituzionefondata nel 1752 da Carlo di Borbone, à cotè dellaPinacoteca, si rende omaggio al pittore napoletano (1916-2007) che nel decennio successivo alla seconda guerramondiale seppe distinguersi tra gli artisti più interessantidel panorama italiano.E’ nel decennio tra gli anni Cinquanta e Sessanta, infatti,che superando in modo esplicito il concetto di forma,Spinosa si allinea con una propria originale ricerca alleistanze dell’Informale europeo, per il quale nessuno schemao regola precostituita può o deve filtrare l’espressionedei sentimenti.A cura di Aurora Spinosa, figlia dell’artista e responsabilescientifico della Galleria dell’Accademia, la mostra riunisce25 opere tra dipinti e disegni realizzati nel periodo1948-2003; un corpus che offre una essenziale, significativaretrospettiva del lungo percorso artistico dell’autore cuisi deve una personalissima declinazione del movimentoeuropeo cui contribuisce forte della tradizione figurativapartenopea, della lezione cubista e della svolta espressionistaalla cui fonte si era abbeverato.Presentata da Renato Barilli, critico e storico d’arte chefu vicino all’artista, da Giovanna Cassese e Sergio Sciarelli,rispettivamente direttore e presidente dell’Accademia diNapoli, la rassegna consta di dipinti - come Natura mortae Manichino, in cui il colore, disteso per larghe campiture,si fa materia che sfrangia e delimita l’immagine naturalistica,ancora visibile e non già dissolta – e di disegni che,degli stessi anni, rivelano il fondamento espressionista60 - <strong>giugno</strong> 2010


che dà forza, sostanza e struttura a tutta la produzionedell’artista.Completata da un catalogo con scritti di Renato Barilli,Giovanna Cassese, Mario Franco, Michele Sovente,Angela Tecce, la mostra è il secondo appuntamentodel ciclo “Maestri” che l’Accademia dedica, appunto,ai Maestri che si sono avvicendati nel corpo docenteistituzionale per rendere loro omaggio e per proporrealla città nuove occasioni di incontro, dibattito, arricchimentoculturale.Dopo l’antologica per Guido Tatafiore e prima diquella per Augusto Perez (in programma per l’autunnoprossimo), dunque, sino al prossimo 5 luglio (Mart-Merc-Giov-Sab, 10-14/Ven 14-18. Chiuso domenicae lunedì. Ingresso libero), l’arte di Domenico Spinosaè di scena con una scelta di opere prodotte nell’arcodi un cinquantennio per offrire uno spaccato dellaproduzione dell’artista dagli esordi agli ultimi anni; perlo più opere provenienti da collezioni private napoletane,poco conosciute o misconosciute, che affiancate aquelle esposte a Capodimonte e al Museo del Novecentoa Sant’Elmo offrono un profilo del ruolo che DomenicoSpinosa ha avuto nella storia dell’arte figurativaa Napoli dal dopoguerra agli inizi del XXI secolo.Poche, emblematiche opere per comprendere laproduzione di Spinosa, riconosciuto dalla critica Maestrodi calibro nazionale ed internazionale nell’ambitodell’Informale.Paola de Ciuceis<strong>giugno</strong> 2010 - 61


portodibacco / porto&<strong>diporto</strong>Luogo dentro di noinoto e riscoperto,mai dimenticatoLe cose belle della vita: cultura,teatro, musica, cinema,enogastronomia, e divertimentosono la base creativa di ExLibris, a Capua. Spazio poliedrico,da caffetteria a ristorante, da areaespositiva a book bar, da luogo dieventi a palcoscenico per spettacoliteatrali e concerti, fino a sala daballo sotto le stelle, nel cortile delpalazzo per serate estive dedicateal tango. Connubio stretto, per tuttociò, tra l’ideatrice, MariateresaLanza, il palazzo di famiglia doveè stato possibile realizzare l’ideaimprenditoriale e la città di Capua,antica e accogliente fucina creativadi cultura. Palazzo Lanza è in centro,Corso Gran Priorato di Malta25, antico di secoli, sentinella silenziosadi percorsi storici, che accogliecon solidità ed entusiasmodando l’opportunità di raccogliersiin atmosfere e sensazioni uniche.Aperto la sera, per l’aperitivo e lacena dal giovedì al sabato, e la domenicaa pranzo. Per il ritorno allepiccole cose, al godere di un luogo,nella sua semplicità raffinata, fattadi strati di conoscenza profonda,è ormai conquista assodata, cheha in Mariateresa Lanza non solol’ideatrice, ma la forza prorompentedi chi crede con fermezza in unprogetto. Oggi a distanza di anni,dal restauro del palazzo, dall’aperturadella Libreria Guida Capua, nel2002 e l’inaugurazione di Ex Libris,si può essere certi del successodell’impresa, che ogni stagione siarricchisce di novità ed eventi semprepiù impegnativi e culturalmentecoinvolgenti, a livello regionale enazionale. Nomi di prestigio si susseguono,per incontri coinvolgenti,nel corso degli appuntamenti attesi,come “Capua il luogo della lingua”,laboratorio permanente di linguaggi,nonché appuntamento di mag-62 - <strong>giugno</strong> 2010


gio appena conclusosi o il “Saccodi Capua”, ricostruzione storica edevento novità, in programma per ilprossimo 24 luglio. Scrittori tra i piùfamosi sono stati accolti a palazzo,per non parlare di attori di teatro emusicisti di gran fama. Un luogodove cibo e vino, si mescolano concontinuità ai libri, nelle ex stalle, gliambienti di lavoro, il lavatoio, il cortile,rendendo ognuno partecipe diun momento creativo, sia pure unsemplice aperitivo o una cena conamici. Testimoni di un cambiamentostorico epocale, dove i signoricondividono, quello che furono, pernon disperdere il gusto del bello,sempre e comunque arricchente.Le sale di Ex Libris sono il risultatodi un restauro durato anni, pernon stravolgere l’antichità del luogo,dove ancora le assi di legno delsoffitto ricordano il passato, comeanche i lavatoi in pietra e il giardinointerno, un tempo piccolo ortocoltivato dalla servitù. E poi l’ampiocortile con la vasca centrale di epocaromana, la scalinata imponente,per il piano nobile, nonchè l’allestimentoa seconda degli eventi, divolta in volta adattato per gli ospiti,in piacevole contrasto con dei tocchidi design che ben si sposanocon l’antico. La cucina è di qualità,curata nei dettagli, dalle materieprime alla scelta degli abbinamenti,adatta a chi ama riscoprire saporiantichi, ma anche avventurarsi insperimentazioni creative al passocon i tempi ed il naturale evolversidi gusti. Mani sapienti e consigliragionati di esperti, conducono nellescelte che non deludono, comeanche negli abbinamenti con vinisia campani, come l’immancabileFalerno, sia eccellenze di altre regioniche compongono la ricca equalificata carta dei vini di Ex Libris.Il palazzo residenza della famigliaLanza è anche Bed & Breakfast,negli ambienti una volta abitatidalla servitù e nell’ex granaio.I soffitti in legno, gli arredi in stilecon l’antichità del palazzo, il terrazzoda dove ammirare i tetti diCapua, ma anche il panorama finoal Vesuvio, lasciano una sensazionedi piacevole nostalgica malinconia,quasi come se il luogofosse stato sempre dentro di noi,noto e riscoperto, ma mai dimenticato.Annalisa Tirrito<strong>giugno</strong> 2010 - 63


folklore / porto&<strong>diporto</strong>Musica e Danzadall’IndonesiaSi è tenuto nelC o n s e r v a t o r i odi Musica SanPietro a Majella l’attesoconcerto di musichee danze Indonesianedell’orchestra diretta dalmaestro e compositoreDwiki Dharmawan, unodei più affermati talentidella nuova musica Indonesiana,Giavanese.Grande successo dipubblico e spettacoloper l’iniziativa fortementevoluta dal ConsoleGenerale d’Indonesiaa Napoli Giuseppe Testa,dal Rettore dell’Università“L’Orientale” professoressaLida Viganoni e dall’Ambasciatore di Indonesiain Italia S.E. Mohamad Oemar che per l’occasione, èritornato nella nostra città.Lo spettacolo ha visto la partecipazione di 27 musicistie danzatori, provenienti dalla STSI di Bandung, una dellepiù importanti Accademie di formazione in Indonesia. Gliartisti hanno presentato una rassegna di alcuni dei principaligeneri musicali e teatrali di Sunda (Giava Occidentale),che include musica tradizionale (gamelan degung,kecapi suling), danze (tari merak, jaipongan) e teatro conmaschere (topeng). Vi è stata anche una parte dedicataalla musica jazz contemporanea, in cui il gamelan (orchestratradizionale giavanese di percussioni intonate) ha accompagnatopianoforte, basso e batteria in composizionie arrangiamenti di Dwiki Dharmawan.Lo spettacolo è stato preceduto da un workshop-laboratorio,nel quale gli artisti hanno presentato agli allievidel Conservatorio e agli studenti dell’Università Orientale,strumenti musicali, maschere, tecniche esecutive e lostretto rapporto che intercorre tra musica, danza, teatro ela sfera spirituale nella cultura giavanese, nonché alcuniaspetti della musica contemporanea indonesiana.Prima dello spettacolo, il Rettore, Lida Viganoni, nel suosaluto all’Ambasciatore ha sottolineato che “L’Orientale” èl’unico Istituto Universitario in Italia che fin dal 1964, prevedel’insegnamento della lingua Indonesiana. Il Rettoreha poi presentato la professoressa Antonia Soriente, titolaredella cattedra di Lingua e Letteratura Indonesianache ha anche collaborato alla realizzazione dell’evento.Il Console Generale Giuseppe Testa ha tra l’altro ricordatoche già nel 2005 venne organizzato al ConservatorioSan Pietro a Majella un evento musicale con un gruppoIndonesiano che si esibì, per l’occasione, in memoria dellevittime dello tsunami e di Papa Giovanni Paolo II appenascomparso.Allora, fu veramenteemblematicoche artisti, del paesemusulmano piùpopoloso al mondo,dedicassero unconcerto al Papa.L’Ambasciatore diIndonesia ha inveceaffermato che gliartisti appartengonoall’etnia Sundanese,una delle oltre400 etnie esistentinel paese e non acaso, il motto dell’Indonesiaè: BhinnekaTunggal Ika, chevuol dire “Uniti nelladiversità”. Per questo l’Indonesia è, oggi più che mai, impegnataal continuo dialogo tra le diverse etnie e religioniLa splendida cornice della Sala Martucci del Conservatoriodi S. Pietro a Majella ha attirato oltre alle autoritàcivili, militari e consolari, anche un folto ed eccellenteparterre convocato dal Console Generale che ha fatto glionori di casa.Fra gli intervenuti: il Presidente di Corte d’Appello diNapoli, Antonio Buonaiuto, il Procuratore Generale dellaRepubblica, Vincenzo Galgano, il Comandante Interregionaledei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata,Maurizio Scoppa, il Procuratore Capo della Repubblica,Giandomenico Lepore, il Comandante Regionale Campaniadella Guardia di Finanza, Generale di Divisione GiuseppeMango, il Comandante Provinciale dei Carabinieri,Col. Mario Cinque, il Capo del Cerimoniale del Sindaco diNapoli, Umberto Zoccoli, il Gen. Luigi Sementa, ComandanteCorpo Polizia Municipale di Napoli, Mariano Bruno,Console del Principato di Monaco e Segretario Gen. delCorpo Consolare di Napoli, il Console Generale di Germania,Christian Much, il Console della Tunisia a Napoli,Imed Torjemane, il Console Generale di Francia, DenisBarbet, i Consoli Adolfo Maiello dell’India, Antonio CirinoPomicino, del Marocco, Claudio Panarella dell’Albania,Carlo Iaccarino del Perù.La serata ha avuto un prosieguo gastronomico che haproposto specialità napoletane e delizie culinarie indonesiane:dal riso basmati (nasi goreng), agli spiedini di carneed alle verdure piccanti e altre pietanze tipiche.L’atmosfera è stata piacevole ed ha soddisfatto in pienole aspettative di unione e di amicizia che attraverso la musicainvitano al dialogo interetnico e interculturale.Gi.Co.64 - <strong>giugno</strong> 2010

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