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Beolco, Bilora in italiano - Letteratura Italiana

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persona che conosce a Venezia. Se poteva scegliere, l’avrebbefatto con un’altra donna.56 La vergogna o, meglio le vergogne sono gli organi genitali.L’uso traslato si trova già <strong>in</strong> Omero (Odissea, VI,129). Qui però il term<strong>in</strong>e per metonimia <strong>in</strong>dica la merda,che è il soggetto della frase successiva: “...ma [la merda]gli deve essere andata da un’altra parte, non è vero?”. Daun’altra parte, cioè nel membro di Andrónico. Bilóra <strong>in</strong>tendealludere all’impotenza del veneziano e, <strong>in</strong>direttamente,al suo vigore sessuale.57 Bilóra, che non ha capito la piccola strategia della moglie,r<strong>in</strong>cara la dose, ma la donna lo ferma: si comportamale come sempre. Poco dopo la donna gli dice che Andrónicole vuole bene. Bilóra, che ancora non capisce, lechiede un tozzo di pane. La donna si prende un’ultimavendetta...58 Nessuna scenata: vuoi tornare a casa o vuoi rimanerequi? Bilóra si comporta come se la cosa non lo riguardasse.Altrove Pitàro gli aveva detto di comportarsi come se lafuga della moglie non lo riguardasse (scena seconda). Ilcomportamento di Bilóra è comprensibile: non è mai statoprotagonista nella vita, non riesce a capire la realtà, né lamoglie, né Pitàro, né il vecchio.59 La donna non ha una volontà propria: il vecchio nonvuole che lei se ne vada, perciò neanche lei vuole andarsene.Per di più è servita e riverita...60 Lo giuro sopra l’anima mia. Il dialetto e chi parla il dialettoricorre alle ellissi al di là del ragionevole. La l<strong>in</strong>guaufficiale <strong>in</strong>vece fa il contrario: già normalmente le cosesott<strong>in</strong>tese sono troppe, e possono dar luogo ad <strong>in</strong>convenienti.Se poi si va nella direzione opposta di aumentarle...La differenza tra <strong>in</strong>terlocutori normali e <strong>in</strong>terlocutori dialettaliè questa. I primi sanno che nella comunicazione c’èuna fonte emittente e una fonte ricevente e che convieneessere chiari, cioè ridurre al m<strong>in</strong>imo i rumori, le espressioniambigue, i fra<strong>in</strong>tendimenti, sempre <strong>in</strong> agguato e semprepericolosi. I secondi fanno il contrario, credono alla letturadel pensiero, e sono costantemente conv<strong>in</strong>ti che quel chepensano, quel che sanno e quel che vogliono sia immediatamenteconosciuto e capito dalla controparte, nell’accezione<strong>in</strong> cui essi lo pensano e con i sott<strong>in</strong>tesi o i presuppostiche essi vi hanno <strong>in</strong>cluso. Insomma costoro credonoalla telepatia. Il fatto è che non hanno esperienza della comunicazionee, quando succedono fra<strong>in</strong>tendimenti, dannola colpa alla controparte o all’<strong>in</strong>terlocutore, che non li a-vrebbe capiti. Non danno mai la colpa a se stessi, che hannoemesso un messaggio, una comunicazione, che si prestavaanche ad altre <strong>in</strong>terpretazioni.61 Dopo le critiche i complimenti: il vecchio è uno schifoma mi vuole bene e mi fa star bene. La donna aveva bisognoanche di un po’ di amore e di affetto (e di benessere),oltre che di attività sessuale, di stenti e di percosse, a cui lasottoponeva il marito.62 Mi farai andare <strong>in</strong> collera. Più avanti Andrónico, che èun altolocato, avrà <strong>in</strong>vece le fumane.63 Bestemmiare. Bilóra fa una specie di m<strong>in</strong>accia preventiva,per far cedere la donna ai suoi propositi. L’anconéta èl’immag<strong>in</strong>e sacra o l’immag<strong>in</strong>e votiva.64 La donna non sa a quale delle due volontà maschili vuoleo deve sottomettersi. Anche nella risposta successiva siconsidera un semplice oggetto, come se non avesse volontàe come se la decisione non la riguardasse.65 Con Bilóra. D<strong>in</strong>a ha abbassato la voce e parla tra sé e sé.A parole ha ceduto al marito, ma di fatto sceglie di rimanerecon il vecchio. Forse ha pensato che di lì a poco potevamorire e lasciarla unica erede del patrimonio.66 Crìbele vale Cristo. Crìbele è una deformazione eufemisticadi Cristo, che deriva dal tardo lat<strong>in</strong>o criblum (

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