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Febbraio - Giardini

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Se nel giardino vi sono degli alberi morti<br />

o deperenti è bene provvedere al loro<br />

abbattimento, prima che la caduta accidentale<br />

possa causare dei danni. Nel caso di grossi<br />

esemplari (con altezza superiore a 5 m), è<br />

raccomandabile affidare l’incarico a una ditta<br />

specializzata; se le dimensioni sono ridotte<br />

possiamo effettuare noi stessi l’abbattimento,<br />

tenendo conto che si tratta di un<br />

lavoro potenzialmente pericoloso.<br />

Ontano<br />

Con l’aiuto di un<br />

trapano praticare un foro<br />

di circa 5 cm di diametro<br />

nella parte centrale della<br />

superficie di taglio,<br />

riempirlo con nitrato<br />

di potassio (100 g) e<br />

richiuderlo. Dopo circa<br />

un anno (tempo necessario affinché<br />

il prodotto penetri nell’apparato radicale) si dovrà riaprire il foro,<br />

versare all’interno della benzina e accenderla con un fiammifero; il<br />

fuoco si diffonderà<br />

lentamente nelle radici<br />

bruciandole e trasformandole<br />

in carbone. Questa tecnica è<br />

adatta per piante che<br />

non ricacciano,<br />

come ad esempio<br />

le conifere.<br />

consigli del mese<br />

Abbattimento degli alberi [VIETTI]<br />

FORNACIARI<br />

IL TRONCO<br />

Per prima cosa è necessario controllare che intorno alla<br />

pianta ci sia uno spazio sufficiente affinché possa cadere in<br />

sicurezza, e, a questo scopo, studiare attentamente la direzione<br />

di caduta.<br />

È sempre consigliabile legare l’albero con una fune robusta<br />

verso il lato dove si vuole far cadere.<br />

È molto importante procedere per gradi dedicandosi,<br />

innanzitutto, all’eliminazione delle branche<br />

principali: bisogna accorciarle un po’ per<br />

volta e infine recidere i monconi in<br />

prossimità del fusto.<br />

Dopo aver asportato i rami più<br />

grossi, si può effettuare il taglio del<br />

tronco: occorre posizionarsi nel lato<br />

verso il quale si dovrà verificare la<br />

caduta, praticare due tagli obliqui e<br />

convergenti per circa i due terzi del<br />

diametro del tronco e a un’altezza di circa 1<br />

m da terra, e asportare il cuneo di legno<br />

così ottenuto.<br />

A questo punto ci si sposta sul lato opposto e si taglia<br />

diagonalmente dall’alto verso il basso fino a raggiungere il<br />

cuneo; dando una leggera spinta o tirando<br />

la corda di ancoraggio si provoca la<br />

caduta.<br />

IL<br />

CEPPO<br />

CON LE<br />

RADICI<br />

Scalzare il<br />

terreno all’altezza del colletto e, con<br />

l’aiuto di una vanga, cercare di<br />

asportare l’intero ceppo con le radici.<br />

Se questa operazione risulta<br />

particolarmente difficoltosa, può essere<br />

conveniente tagliare il ceppo a filo del<br />

terreno e utilizzare dei composti<br />

chimici per facilitarne l’estrazione.<br />

Se si tratta invece di essenze ricaccianti (robinia, castagno, ecc.), è necessario<br />

prima devitalizzare la ceppaia praticando sulla superficie tagliata<br />

alcuni fori e facendo penetrare all’interno del cloruro di sodio o del<br />

diserbante. Queste operazioni sono importanti per evitare che i<br />

monconi lasciati nel terreno vadano incontro<br />

a marcescenza e diventino un focolaio di<br />

infezione.<br />

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