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Febbraio - Giardini

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PISTIS<br />

ANTONINI<br />

Le BIOMASSE<br />

per la produzione<br />

di energia<br />

Il rincaro continuo dei prezzi degli idrocarburi<br />

e il loro possibile esaurimento in virtù di una<br />

continua estrazione, ha indirizzato l’attenzione<br />

verso fonti alternative di approvvigionamento<br />

energetico: dal ritorno allo sfruttamento di energia<br />

solare ed eolica, alla produzione di energia nucleare.<br />

Negli ultimi tempi l’attenzione si è concentrata sulle<br />

cosiddette biomasse che sono materiali organici di<br />

tipo non fossile, a differenza degli idrocarburi presenti<br />

negli strati profondi della terra, che sono anch’essi di<br />

origine biologica ma di “antica” formazione.<br />

L’impiego della biomassa finalizzata alla produzione<br />

energetica ha degli indiscutibili vantaggi, quali proficuo<br />

utilizzo dei rifiuti organici, riduzione delle emissioni di<br />

zolfo, rinnovabilità anche in tempi brevi (si pensi ai<br />

rifiuti organici). Una strada sicuramente da percorrere.<br />

ambiente<br />

38<br />

TESTO DI<br />

ERALDO ANTONINI<br />

FOTO DI<br />

ERALDO ANTONINI<br />

E PAOLO PISTIS<br />

Che cos’è la biomassa?<br />

La biomassa deriva da una produzione recente che, il<br />

più delle volte, rappresenta un problema, in quanto<br />

classificata come rifiuto. Infatti, la biomassa può derivare<br />

dagli scarti dell’industria di trasformazione dei<br />

prodotti agricoli, dai residui organici degli allevamenti<br />

zootecnici, dai residui della produzione agricola<br />

e di quella forestale, dal materiale di risulta dei<br />

giardini privati e delle aree verdi pubbliche (sfalci del<br />

prato, residui di potatura, abbattimenti), dalla componente<br />

organica dei rifiuti domestici, dai residui<br />

della lavorazione del legno. Oltre a questi scarti, la<br />

biomassa può essere formata da coltivazioni agrarie o<br />

forestali espressamente indirizzate a questa finalità.<br />

Anche il giardino può essere utile<br />

La biomassa può fornire energia attraverso diversi<br />

processi che richiedono, a loro volta, un maggiore o<br />

minore apporto energetico per essere attivati e completati.<br />

La forma più diretta per produrre calore è<br />

quella della combustione. A questo riguardo l’impiego<br />

di termocamini (per singole abitazioni private) consente<br />

di bruciare la legna, con un alto rendimento termico<br />

rispetto il camino tradizionale, utilizzando<br />

anche residui del giardino, legno derivante da abbattimenti<br />

e potature. Se l’area del giardino fosse sufficientemente<br />

ampia si potrebbe destinarne una parte<br />

alla creazione di un boschetto da cui attingere la<br />

materia prima per l’alimentazione del camino. Nel<br />

caso dell’utilizzo di caldaie per riscaldamento industriale<br />

la combustione può essere finalizzata alla formazione<br />

di vapore, a sua volta sfruttabile in un ciclo<br />

termodinamico in grado di produrre energia elettrica.<br />

Biomasse di altra derivazione<br />

Dai residui organici derivanti dagli allevamenti zootecnici<br />

ma anche dall’industria agroalimentare o urbani<br />

(acque nere), tramite un processo di fermentazione in<br />

assenza di ossigeno si ottiene il metano (oltre ad anidride<br />

carbonica). Altri processi sono dati, ad esempio, dalla<br />

cosiddetta termovalorizzazione, dalla pirolisi (decomposizione<br />

termochimica), dalla carbonizzazione (che porta alla<br />

formazione di carbone). Esistono poi altre possibilità di<br />

ottenere energie alternative, quali ad esempio la produzione<br />

di combustibili liquidi derivanti da colture agrarie<br />

come soia, colza, girasole e sorgo, frontiera in cui l’Italia<br />

si era già cimentata con l’Enichem.

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