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Cure dopo<br />
la piantagione<br />
Sullo scorso numero<br />
di giardini abbiamo<br />
descritto in un<br />
articolo specifico<br />
come eseguire a<br />
regola d’arte la<br />
piantagione delle<br />
piante da frutto.<br />
Dalla corretta<br />
esecuzione della<br />
piantagione dipende<br />
il futuro sviluppo<br />
della pianta, ma è<br />
ugualmente<br />
importante seguirla<br />
con cure adeguate fin<br />
dalle prime fasi.<br />
Al Sud come al Nord,<br />
se la stagione è<br />
siccitosa non<br />
dobbiamo<br />
dimenticarci di<br />
irrigare<br />
periodicamente le<br />
piante appena messe<br />
a dimora. Non servono grandi<br />
quantità d’acqua, bastano 10-<br />
15 litri per pianta, distribuiti<br />
ogni 20 giorni circa se in<br />
assenza di precipitazioni.<br />
L’irrigazione è importante<br />
per mantenere una sufficiente<br />
idratazione delle radici, ma<br />
anche per favorire<br />
l’assestamento del terreno che,<br />
dopo la piantagione, tende a<br />
rimanere sollevato e non ben<br />
aderente all’apparato radicale.<br />
[FORNACIARI]<br />
Oltre ad aumentare il<br />
consumo di acqua, le alte<br />
temperature e l’irraggiamento<br />
solare possono causare dei<br />
danni diretti. Le piante<br />
giovani sono le più sensibili in<br />
quanto la loro corteccia è<br />
ancora sottile e ha scarse<br />
capacità di isolamento<br />
termico. Soprattutto al Sud,<br />
dove più forte è l’insolazione,<br />
non è raro rilevare sul fusto<br />
vere e proprie ustioni che<br />
possono danneggiare la pianta<br />
in modo molto serio. Per<br />
prevenire queste “scottature”<br />
sulle piante giovani appena<br />
messe a dimora si può<br />
ricorrere all’imbiancatura del<br />
tronco con una poltiglia a<br />
base di calce (circa un kg di<br />
calce stemperata in 10 litri<br />
d’acqua), che protegge la<br />
corteccia e riflette i raggi<br />
solari.<br />
Lavorazioni a queste piccole<br />
profondità non sono troppo<br />
faticose e favoriscono<br />
l’immagazzinamento dell’acqua,<br />
mantenendo però un giusto<br />
rapporto acqua/aria in modo che<br />
non si creino condizioni di<br />
asfissia radicale.<br />
Queste lavorazioni<br />
inoltre hanno<br />
come effetto<br />
positivo<br />
secondario<br />
l’eliminazione<br />
delle infestanti.<br />
La presenza di<br />
queste ultime può<br />
avere effetti<br />
È tempo di lavorare il terreno<br />
Alla fine di febbraio nell’Italia meridionale è<br />
importante preparare il terreno<br />
in modo che le piante possano<br />
trovarsi nelle condizioni ideali<br />
per iniziare la ripresa vegetativa.<br />
Appena l’andamento climatico lo<br />
consente è opportuno<br />
eseguire le lavorazioni del<br />
terreno fino a profondità di circa<br />
20 centimetri.<br />
estremamente negativi: oltre<br />
alla sottrazione di elementi<br />
nutritivi alle piante coltivate,<br />
può aumentare il rischio<br />
d’incendio e favorire la presenza<br />
di roditori, che provocano danni<br />
alle piante rosicchiandone il<br />
colletto. Le lavorazioni leggere<br />
al terreno in questo<br />
periodo infine possono<br />
essere associate alla<br />
distribuzione di concimi per<br />
favorire l’apporto di azoto,<br />
fosforo e potassio e tutti i<br />
nutrienti che stimolano il<br />
risveglio primaverile.<br />
[DE MICCO]<br />
41 consigli del mese