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Ambiente. Futuro nero - Museo del Piave

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23Giugno 2010 • rubriche e lettereredazione.ilpiave@libero.it1° maggio: commemorazionea ricordo di quei giovani ufficialiEgregio Direttore,il Primo Maggio scorso, comeAssociazione che raggruppai combattenti superstiti <strong>del</strong>laRSI, abbiamo ricordato al cimiterodi Susegana i 128 soldatirepubblicani fucilati a Oderzo ein località la Priula. Una commemorazioneordinata, con lacelebrazione <strong>del</strong>la Santa Messa,e senza alcun significato strumentaledi carattere politico, nelsolco di una memoria e di unapietas che appartiene di dirittoa chi si è sacrificato col nomed’Italia sulle labbra per un idealeliberamente abbracciato.Non sono mancate, purtroppo,le voci che hanno stigmatizzatocon toni accesi un evento chedopo oltre mezzo secolo dallafine <strong>del</strong>la guerra avrebbe dovutoessere collocato, anche dagliavversari, nella dolente sfera<strong>del</strong>la rimembranza. Onorarei Caduti in guerra (nel nostrocaso a guerra finita) credo debbaappartenere alla coscienzapiù profonda di ogni popolo edi ogni Nazione degni di questonome.A Susegana - e il chiarimento siimpone - non abbiamo ricordatodei volgari grassatori di stradabensì gli appartenenti ad unEsercito, quello <strong>del</strong>la RSI, riconosciutocome tale dalle leggiinternazionali, dagli Alleati e,all’epoca, dallo stesso Governo<strong>del</strong> Sud. E i cui soldati, di conseguenza,dovevano essere trattaticome prigionieri di guerra,con tutte le guarentige <strong>del</strong> caso.Così non è stato e le indiscriminateuccisioni, singole e digruppo, hanno preso il posto dieventuali responsabilità personali.In proposito e a confermadi quanto sopra espresso, mipermetto aggiungere che neldopoguerra, nella sentenza dirinvio a giudizio dei responsabili<strong>del</strong>le uccisioni di Oderzo ela Priula, il giudice istruttorestabilì alcuni punti fermi cosìsintetizzabili: 1) Tra il CLN eil Comando RSI era intervenutoun regolare patto di resa.2) I soldati <strong>del</strong>la RSI erano daconsiderarsi belligeranti e quindiprigionieri di guerra, con leprotezioni dovute al loro status.«Il loro omicidio - si legge insentenza - fu una patente violazione<strong>del</strong> diritto <strong>del</strong>le genti oltreche un atto di barbarie». Paroladi Magistrato <strong>del</strong>la Repubblicaitaliana fondata sulla Resistenza.Su questo versante non sipossono avere dubbi a menoche non si intendano stravolgereleggi e consuetudini accettatein sede internazionale.Non è certo opera di fantasia serammento che i Caduti <strong>del</strong>la RSIappartenevano ad un Esercito -e per questo degni <strong>del</strong> massimorispetto - che impedì ai francoamericani,nelle ultime battute<strong>del</strong> conflitto, di occupare la Valled’Aosta e parte <strong>del</strong> Piemonte,e alle bande di Tito, quelle <strong>del</strong>lefoibe, di dilagare fino al Tagliamento.Voglio aggiungere, conun sacrificio di sangue offertosino all’ultimo giorno in difesadi confini ritenuti sacri. Senzaricompensa alcuna, se non ilnostro riverente ricordo, quelricordo che, appunto, abbiamocelebrato a Susegana, in nomedi tutti loro.Come auspicio, voglio chiuderecon un verso di Terenzio:“Homo sum: humani nihil a mealienum puto”. Per chi non conoscesseil latino: “Sono uomo:nulla di ciò che è umano mi èestraneo”.Con osservanzaGianni RebaudengoPresidente NazionaleRNCR-RSIIL DIRETTORERISPONDEEgregio direttore,sento dire da più parti che in un prossimo futuro la lettura deigiornali sarà soppiantata dai quotidiani on line. In poche parole,meno carta stampata e più internet. Sarà proprio così?Piercarlo Giacomini - Oderzo (TV)il direttore Alessandro BizGentile lettore, ricordo una decina di anni fa che un collega scommise con me che nel giro diun decennio, cioè oggi, la carta stampata sarebbe addirittura sparita dalla circolazione. Non èandata proprio così. E mi viene in mente che dovrei rintracciarlo per incassare la scommessa…La carta stampata infatti, come dissi allora, resiste. Anche se nel panorama dei media internetè e sarà sempre più presente e indispensabile, anche se i bambini che rappresentano il futurooggi si può dire che nascono già con la tastiera <strong>del</strong> computer in mano. Televisione, radio, cartastampata e internet sono mezzi diversi di comunicazione. Per tutti c’è e ci sarà una propria“fascia di mercato”, per quanto le situazioni siano sempre in evoluzione. Per ora internet nonpuò sostituire il giornale cartaceo nella facilità di lettura, nella praticità di utilizzo e neppure incerti valori subliminali come l’odore <strong>del</strong>la stampa e la sua tangibilità.DENTRO E FUORI IL BANALE QUOTIDIANOPecunia non oletIl titolo che riflette un anticodetto latino secondo il qualeil denaro non puzza, è benaccetto da tutti, ricchi e poveri,colti e ignoranti, commerciantie poeti. Senza distinzione disorta i soldi farebbero gola achiunque. Il detto di cui sopra,anzi, è valido più che mai, alpunto che in un futuro prossimoo lontano, se ancora l’umanitàmetterà piede su questo o un altropianeta, molto probabilmentesi continuerà a dire: “pecunianon olet”.Forse fa parte <strong>del</strong> nostro codicegenetico una componentenumerica su base economicofinanziariadi cui non ci sarebbeda stupirsi da come vanno lecose a questo mondo. Perché,per quanto siano sempre più glieventi che non si comprendono,che non riusciamo a tenere sottocontrollo, che sia diffusa la sensazioneche non si sa dove si vaa parare, che siamo in balia dichissà che cosa, che oggi nonsiamo e domani non si sa. Ebbenemalgrado tutto, …pecunianon olet!Eugenio Morelli

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